CAPITOLO
IV:
FESTA PER LUIS
PARTE II:
Discorsi fra donne
/
I Know you want me - Pitbull/
Non
era poi così difficile imbucarsi a quel tipo di feste, bastava
essere amici di amici ed il gioco era fatto.
Questo
aveva decisamente i suoi vantaggi, fra cui la conoscenza di tante
nuove ed interessanti persone!
Fra
i presenti a molti piaceva fare nuovi incontri ma ce n’era uno in
particolare che l’amava quanto fare il proprio lavoro, costui era
José Veloso!
Sorseggiando
un drink dietro l’altro, viaggiava abilmente fra gli invitati
salutando tutti, facendo la conoscenza di chi vedeva per la prima
volta e soffermandosi su quelli che erano particolarmente
interessanti per un motivo o per l’altro.
Faceva
particolare combutta coi suoi giocatori e c’era chi gli dava anche
troppa corda creando così dei siparietti niente male, eppure
nonostante fosse la stella di molti, c’erano anche quelli che da
lui tentavano invano di scappare temendo che si inventasse una delle
sue solite diavolerie.
Quell’uomo
era terribilmente lunatico ed instabile, poteva fare l’amicone ed
un secondo dopo urlarti dietro in brasiliano per poter usare un
vocabolario molto più ampio e scorrevole; per non parlare delle sue
famose punizioni: se qualcuno della squadra ne combinava una, e non
serviva fare nomi, non la passavano liscia, chiunque ne aveva il
terrore, perfino il temerario Francesco!
Presto
anche Luis l’avrebbe avuta.
Una
delle sue prede preferite era Katia, la regina dei ghiacci si
prodigava in tutti i modi per stargli alla larga il più possibile,
non c’era verso di scomporla ma vederla con l'sua aria di mal
sopportazione nei suoi confronti era appagante quasi quanto sarebbe
stato fare sesso con lei!
Aggirandosi
pericoloso alla sua ricerca, con la musica che andava ancora a tutto
volume facendo divertire e ballare molti di loro, l’individuò
facilmente coi suoi occhi di falco. Scappare da lui era praticamente
impossibile, figurarsi poi se una come Katia poteva passare
inosservata. Appena vide la sua bella chioma bionda che ricadeva
sciolta sulla schiena, si fece strada con passo sicuro, soffermandosi
un metro prima per ammirare deliziato il suo prorompente corpo,
balsamo per gli occhi, e non solo, di qualunque uomo.
Del
resto lei si vestiva in quel modo provocante… era come dire
‘guardatemi’!
Il
suo vestitino nero corto, scollato e attillato non aveva grosse
pretese, era un taglio semplice ma che le stava addosso come una
seconda pelle, evidenziando le sue curve generose, scoprendo le sue
gambe lunghe e snelle, facendo infine sperare di poter immergere le
mani in quelle zone proibite.
Il
sorrisetto malizioso parlò ampiamente per lui, quindi dopo averla
immaginata sotto di sé e completamente nuda, si avvicinò
circondandole le spalle con un braccio, quindi con le labbra
all’orecchio sussurrò scherzosamente languido con voce bassa e
suadente:
-
Così però mi fai sesso, chica! - Cosa che non era lontana dalla
realtà!
Katia
non si scompose e limitandosi a gelarlo coi suoi occhi
spettacolarmente azzurro chiaro, espresse tutto quello che pensava di
lui senza dire una sola parola.
Disprezzo
profondo.
Tuttavia,
senza nemmeno considerarlo, tornò a girare la testa verso le ragazze
con cui era, proprio come se non esistesse!
La
reazione piacque profondamente a José per qualche arcano motivo,
quindi semplicemente si mise a ridere sciogliendola dal suo braccio.
-
Di certo non ti servono guardie del corpo per difenderti! - Fu la sua
aggiunta prima di salutare le persone con cui parlava: bè, dire che
parlava era un po’ troppo, in effetti: ‘ascoltava’ era meglio!
Con
lei c’erano altre tre ragazze: Nicole, la massaggiatrice della
società, Luce, la segretaria, e Sofia, la sorella di Francesco.
Quest’ultima non era un membro dello staff, ma era come se lo
fosse… tutti la conoscevano e l’adoravano.
Subito
l’abbracciò salutandola calorosamente, subito ricambiato.
-
Ehi, piccola, come va? -
-
Benissimo, grazie! E lei? - Con educazione gli dava del ‘lei’ ma
ogni volta lui le diceva che non serviva. Era il discorso infinito,
la sua educazione le imponeva di parlare in un certo modo con chi non
era suo coetaneo.
José
sorrise divertito scuotendo la testa, quindi le prese la mano e
l’allargò per guardare meglio il suo abbigliamento, quindi
accentuando il ghigno, disse:
-
Alla grande, dopo averti visto! Sei uno spettacolo! Ogni volta non
vedo l’ora di guardarti solo per sapere come ti conci! - Nonostante
il termine usato, Sofia non si era sentita offesa e questo perché
comunque non lo diceva in senso dispregiativo e lo sapeva bene.
Lei
fece allora una piroetta su sé stessa saltellando insieme alla gonna
corta che si alzava, lui naturalmente non si perse un solo istante,
poi spudorato le diede un bacio sulla guancia continuando a farle dei
complimenti di cui tutti si domandavano se fosse serio: era comunque
impossibile capirlo e quando spostò la sua attenzione sulle altre
due, passò prima con riverenza a Nicole.
Lei
era probabilmente l’unica a non stimolare in lui qualche lato
particolare, forse per le voci che giravano sul suo conto o per
l’inquietudine che suscitava in chi le rivolgeva la parola.
Nicole
era una ragazza sui venticinque anni dai lunghissimi capelli neri che
si ondulavano sulle punte, gli occhi color tenebra profonda e
l’espressione più vuota del letto di una zitella acida.
Era
una specie di spettro e non solo per il colore scuro che primeggiava,
ma anche per la sua pelle bianca, le unghie nere come i vestiti
lunghi e l’aura immaginaria che emanava… simile a onde tenebrose!
Che
voci giravano su di lei?
Naturalmente
che era una strega dai sinistri poteri mentali!
C’era
chi ci credeva e chi no, ma tutti le stavano tendenzialmente alla
larga, le sue uniche amiche erano Sofia, Luce e Katia… bè, non che
di quest’ultima qualcuno potesse fregiarsi del titolo di ‘amica’,
ma loro tre ci andavano vicine, specie Luce. Era grazie a lei che, ad
eccezione di Sofia, lavoravano per la società.
José
non credeva molto alle dicerie sul conto di Nicole, ma non voleva
correre rischi che per i suoi modi eccentrici gli facesse il
malocchio facendo perdere il campionato alla sua squadra!
Passò
immediatamente oltre arrivando a Luce che salutò con una pacca
amichevole sul braccio.
Luce
era una ragazza di poco più di venti anni dai corti capelli neri e
gli occhi castani. Era abbastanza comune come persona e spesso non si
curava molto, ad eccezione di eventi particolari come le feste,
allora si sistemava a dovere e tirava fuori dei buonissimi argomenti.
Quella
sera era vestita con dei pantaloni in jeans bianchi attillati e una
maglia nera dal taglio all’imperiale che evidenziava perfettamente
i suoi famosi buoni argomenti, per la precisione una quarta
abbondante sorretta da un signor reggiseno, probabilmente consigliato
da Katia stessa.
Le
due avevano quasi la stessa taglia di intimo, solo che la bionda
aveva una marcia in più poiché aveva le classiche misure perfette.
José
apprezzò.
Adorava
quegli eventi se non altro per poter vedere in tiro anche chi di
norma non ci si metteva!
-
Ciao! Tutto bene? -
-
Certo… grazie… - Disse lei con una certa timidezza. Luce non era
una che osava, ecco perché andava a genio alla regina dei ghiacci,
non dava particolarmente fastidio, stava al suo posto e non assillava
nessuno con mille chiacchiere noiose.
-
Avevo detto a Joseph e Yara di venire ma avevano degli impegni
migliori di questo, a loro detta… io non penso proprio, comunque se
ne pentiranno! - Joseph e Yara erano i suoi due figli, gemelli,
coetanei di Luce e suoi amici. José era divorziato da anni.
Ricevendo
da lui una frase tanto lunga e confidenziale, il suo viso divampò in
un istante mentre sorrideva cercando di mascherare il suo imbarazzo.
Notando lo stato vergognoso in cui stava cadendo solo per poche
parole, Katia le mise un bicchiere volante in mano e la fece bere
sperando così di aiutarla: non si intrometteva mai ma per Luce a
volte faceva delle eccezioni, specie se era per evitare che l’ego
già gigantesco di quell’uomo diventasse ancor più gigantesco!
-
Non… non vorrà mica punirli… - Disse poi con un secondo treno,
realizzando cosa aveva detto. Era anche capace di farlo,
conoscendolo, solo per vendicarsi di una cosa estremamente stupida
come quella.
-
Punirli io? Ma no… - Rise divertito, poi finì con un ghigno ed una
luce sadica che fece brillare i suoi accattivanti occhi
verde-nocciola dal taglio sottile. - non è mica stato intenzionale
prendere le loro chiavi di casa lasciandoli chiusi fuori! -
Le
quattro ragazze si zittirono e lo fissarono, chi impallidita, chi
incredula e chi spazientita.
-
Non li avrà… - Anche Luce gli dava del lei ed anche lì il
discorso sul ‘tu’ era infinito…
-
Io?! Ma non l’ho fatto apposta! - Rispose sempre con quell’aria
maligna sul bel viso dai lineamenti affilati ed affascinanti.
Katia
scosse la testa disapprovando ulteriormente quell’uomo che di
demente ormai aveva l’80 % del suo cervello, quindi finalmente
disse tagliente, distogliendo lo sguardo:
-
Ma quanti anni hai? -
-
Quarantatre! - Lo disse con orgoglio, conscio che comunque non li
dimostrava nemmeno in quei pochi capelli bianchi ai lati della testa!
-
Li porta benissimo! - Dissero Sofia e Luce in coro, una con l’aria
più sognante dell’altra… Katia alzò gli occhi al cielo mentre
Nicole, come sempre, rimase impassibile ad osservare l’uomo davanti
che, disinvolto, diceva una serie di cavolate una dietro l’altra
credendosi intelligente. Forse era tutta una maschera, si disse…
-
Grazie mie adorate! - Esclamò quindi abbracciandole insieme,
scoccando un bacio a testa sulla guancia.
Safia
ricambiò raggiante mentre Luce rimase sciolta come un pesce lesso a
fissarlo più adorante che mai. Quello, in effetti, era proprio il
termine adatto per definire la venerazione che la mora aveva per
l’allenatore brasiliano.
Katia
allora girò la testa da tutt’altra parte, inorridita dalla sua
espressione, quindi sentì José ridere per non capì bene quale
motivo e poi andarsene a tormentare le prossime vittime!
Una
volta rimaste sole, la manager sbuffò esasperata, quindi diede
un’occhiataccia all’amica accanto e gelandola le calmò i
bollenti spiriti sibilando:
-
Ha venti anni più di te, è il padre di due fra i tuoi migliori
amici e per di più è un maniaco, pervertito, demente e senza
speranza! Non fa per te! - Erano molte motivazioni buone per non
perdere la testa per lui, peccato che la segretaria non ci potesse
proprio sentire da quel lato… la sua razionalità era pressoché
nulla, in presenza del suo uomo ideale!
Non
sapeva perché tanto amore verso di lui, non le piaceva mai nessuno,
ma lui era qualcosa di divino, per Luce.
-
E’ solo un amore platonico, non farà male a nessuno! - Rispose
allora riprendendosi dal suo mondo di cuoricini, mentre José si
imbatteva in due nuove ragazze che sarebbero state sue vittime in un
altro senso, a giudicare dallo ‘sguardo da maniaco’, come lo
definiva Katia.
-
A parte te! - Asserì allora la bionda sistemandosi una ciocca dietro
la spalla e sorseggiando ancora il suo drink.
-
Non essere così disfattista, magari andrà bene… - Si inserì
Sofia come al solito ottimista, abbracciando l’amica. Era ovvio che
lei si riferiva anche al suo amore altrettanto platonico per
Gabriele!
“Ma
il mio è così perché altrimenti Francesco lo disintegra, se
potessi agire liberamente sarebbe ben diversa, la situazione!”
-
In realtà lui la vede solo come l’amica dei suoi figli, però è
un uomo imprevedibile, quindi tutto potrebbe cambiare! - Aggiunse
Nicole dopo aver passato ai raggi X l’intera situazione col suo
distacco inquietante.
Sofia
la fissò più male che mai coi suoi grandi occhi azzurri da zingara,
quindi dandole una gomitata la sgridò per l’indelicatezza. Luce
rise toccandole il braccio:
-
Va tutto bene, ha ragione, so benissimo che è così. Non mi importa,
è più forte di me… mi piace e basta. - e dire che era vero che
José aveva più difetti che pregi… ma come mai ai suoi occhi si
trasformavano tutti in cose meravigliose?
Katia
sospirò disapprovando ma non disse più nulla, sapeva che non era un
argomento affrontabile con logica e razionalità.
L’adorazione
di Luce per José era quanto più di incomprensibile sulla faccia
della terra!
Staccandosi
un attimo per andare a posare il bicchiere che aveva in mano, ebbe la
visione che, a onor del vero, aveva visto molte volte specie in
quelle feste dove l’alcool e la musica aiutavano le già basse
inibizioni di certe persone.
La
'certa persona' in questione era proprio il suo idolo che sembrava
fungere da palo alle due ragazze con cui l’aveva visto parlare dopo
di loro. Si strusciavano addosso a lui che non si limitava per nulla
a stare immobile a lasciarsi fare, anzi apprezzava le movenze
sensuali a ritmo di quella canzone che prendeva molto. Rimase
paralizzata ad osservare la sua espressione estremamente erotica, le
sue mani che scendevano sui loro fondoschiena, i suoi movimenti che
non invidiavano niente a nessuno.
Non
faceva una brutta figura, per nulla.
Immerso
nella folla che ballava scalmanata, quella scena nello specifico non
spiccò e non sembrò strana o anomala. Specie considerando che si
trattava di José!
Tirò
gli occhi per osservare come le sue labbra sottili e maliziose si
posavano a tratti su una e ad altri sull’altra che, come se fossero
lì solo per quello, erano disinibite più che mai.
Rimase
una statua a fissare ritrovandosi assurdamente ad immaginare di
essere al posto di quelle due e di ricambiare allo stesso modo.
Come
facevano certe persone ad essere così sfacciate e disinvolte?
Non
lo capì ed anche se sapeva quanto José fosse ‘maniaco e
pervertito’, non aveva mai visto in quello qualcosa di brutto.
Tutti
in realtà lo erano, solo che cercavano di nasconderlo per il pudore,
lui semplicemente quel senso non lo possedeva e faceva quel che gli
pareva.
Quando
la gente li ingoiò del tutto e fu impossibile continuare a guardare
ammaliata quello spettacolo, si accorse di aver bisogno di
raffreddare i bollenti spiriti quindi uscì di corsa alla ricerca di
una boccata d’aria.
A
salvare tutti da ‘José il tormento‘, furono effettivamente
proprio quelle due ragazze che lo tennero occupato per un bel po‘…