CAPITOLO IV:
FESTA PER LUIS

PARTE III:
Il festeggiato

/ Tik tok - Kesha /
Quando finalmente Luis riuscì a beccare Ricardo, era stranamente solo. Ci aveva impiegato un tempo non breve a trovarlo e nel frattempo era stato fermato da un gran numero di persone scocciatrici che avevano voluto salutarlo e dargli il benvenuto, presentandosi e facendogli perdere tempo.
Quando aveva cominciato a credere che fosse stato uno sbaglio venire lì, finalmente la fortuna gli diede torto e con sguardo accattivante prese al volo due bicchieri di un cocktail che girava sui vassoi e porgendogliene uno, lo fermò immediatamente con quello che era il primo autentico sorriso da quando aveva messo piede in Italia… e anche prima probabilmente!
- Ciao! -
Ricardo ebbe un salto di sorpresa, quindi lo vide e prendendo il bicchiere sorrise a sua volta spaesato ma spontaneo.
- Ciao… mi cercavi? - I due parlavano in spagnolo anche se con accenti diversi visto che uno era brasiliano, ma si capivano molto bene.
Anche il ragazzo più giovane aveva passato tutta la serata a sgusciare fra la folla cercando il biondo, quindi era contento di averlo trovato.
Certo, era solo quello, si disse.
E che altro poteva essere?
- Certo! Ti va di filarcela? - Disse Luis andando subito al punto, la prossima frase sarebbe probabilmente stata ‘ti va di andare a letto con me?’, se il moro non avesse sgranato i grandi occhi neri da una naturale inclinazione dolce e gentile, e non avesse esclamato stupito:
- Stai scherzando? Non ti diverti? - Era come se per lui fosse inconcepibile andarsene via a metà di nascosto… e soprattutto in mezzo a tutte quelle persone come faceva a non divertirsi?
L’altro l’osservò scettico cercando di capire se fosse serio, costatando poi che lui voleva veramente rimanere sospirò sconfitto. Almeno prima di ‘farselo’ un po’ di pazienza poteva averla, no?
Un moto di stizza si mosse in lui, ma lo domò per concentrarsi su quel viso grazioso che gli era entrato dentro in un attimo. Non era il più bello ma aveva quel non so che…
“Voglio ‘sporcarlo‘!”
Lo pensò al volo mentre lo vide sorseggiare facendo una smorfia per l’alcool troppo abbondante nel suo bicchiere.
“E’ un puro ed io voglio macchiarlo un po’…”
Si accontentò di questo pensiero istintivo che, come sempre, ascoltava fidandosi.
- No, possiamo rimanere ancora se ti va… mi sembravi un po’ fuori dal tuo ambiente… - Rispose cercando di aggiustare mentre fermava un cameriere con una bottiglia di prosecco in mano e se ne faceva aggiungere un po’ nel suo drink per renderlo più forte.
Ricardo l’osservò ancor più stupito e si trovò spontaneo e quasi scandalizzato a chiedere:
- Ma sai cosa c’è dentro? - Luis alzò le spalle e bevve:
- No! - Il senso di scandalo aumentò, quasi non credeva che quel tipo fosse vero:
- Ma potresti star facendo dei miscugli che non vanno bene, ti potrebbero far male! - Lo disse preoccupato sinceramente. Probabilmente era l’unico che credeva all’allenatore quando diceva alla squadra di non bere troppo per non far calare la prestanza atletica!
Lo spagnolo gli lanciò al volo uno sguardo scettico e come avesse a che fare con un alieno, chiese:
- E allora? - Il giovane non riusciva proprio a capire come facesse ad essere così poco curato di sé stesso… per lui quel che c’era nel bicchiere era già troppo di suo, visto che non reggeva bene l’alcool, e Luis addirittura se ne aggiungeva!
- Sei un atleta, devi tenerti da conto, certe cose non puoi farle! - Era convinto di avere ragione, non si faceva perdere d’animo così facilmente anche se l’altro lo intimidiva leggermente, oltre che affascinava.
- Credi ancora alle favole? - Chiese spontaneo con cinismo marcato il biondo, squadrandolo da capo a piedi quasi con disprezzo.
In un istante lo stava rivalutando.
Come poteva essere così stupido da seguire alla lettera le idiote direzioni di un altrettanto idiota?
Riky se ne risentì capendo che si stava prendendo gioco di lui, quando lo facevano Fabio e gli altri era un discorso, ma con uno sconosciuto gli dava fastidio, cosa difficile per lui solitamente buono come il pane!
- Credo che noi due siamo un po’ troppo diversi per capirci. - La frase gli uscì più dura di quanto non avrebbe voluto, per i suoi canoni, e appena l’ebbe detta se ne pentì, quindi si girò e se ne andò veloce prima di avere la tentazione di scusarsi.
Di solito non era così antipatico, non gli piaceva parlare a quel modo ma Luis gliele aveva proprio strappate di bocca, non gli succedeva mai con nessuno.
Turbato, si fece inghiottire dalla folla che ballava e sembrava divertisti quanto lui stesso stava facendo fino ad un momento prima.
Le cose spesso erano molto diverse da quel che inizialmente sembravano…
Luis rimasto solo non poté che stare a guardare quello scricciolo di ragazzo che se ne andava piantandolo in asso.
Rimase senza parole a bocca aperta a realizzare che era stato mollato a quel modo proprio dall’unico che inizialmente gli era interessato!
Ma chi si credeva di essere?
Ebbe il classico moto di stizza per il rifiuto, quindi con una smorfia che indurì il suo bel viso latino, si girò e si precipitò a passo di carica verso la direzione opposta, senza far caso a chi investiva e spintonava per poter uscire.
Era stata una pessima idea venire in quel posto ma ancor peggiore lo era sgomitare senza guardare in faccia nessuno .
L’ultimo non gliela fece passare liscia e con un ‘ehi’ che sembrava più un grugnito, si sentì prendere per la spalla. In un attimo si trovò faccia a faccia proprio con quello che meno di tutti gli sarebbe mai potuto andare a genio… non era nemmeno sul libro grigio… diretto in quello nero: Francesco!
- EHI! Non è quello il modo di fare! - Ringhiò ancora sul piede di guerra convinto di meritarsi almeno uno ‘scusa’.
Luis lo guardò con maggior fastidio negli occhi azzurri talmente strani sul suo viso tipico spagnolo, che creava un bellissimo contrasto.
- Faccio quello che mi pare! Eri fra i piedi! - Se cercava rogne per sfogarsi, quello era proprio il metodo e la persona giusta!
L’arroganza non la digerì e tanto meno la frase in sé ed in un attimo Francesco tornò a mettere da parte la ragione, come di consueto, e con un: - Pezzo di merda! - prese l’occasione al volo e lo colpì con un pugno.
Non si faceva sfuggire certe occasioni, tanto meno se si trattava di dare una lezione ad uno presuntuoso insopportabile antipatico pieno di sé come quello!
Luis rimase sulle prime stupito di quel gesto e non sentì subito lo zigomo bruciargli, ma quando capì che lo aveva preso a pugni e che aveva un gran bel destro, ricambiò l’insulto con uno in spagnolo e caricò il colpo ritornandoglielo nello stesso punto!
Non ci misero molto ad azzuffarsi con una discreta forza e voglia di dare all’altro una sonora lezione, ma pronti furono Fabio e Gabriele che ne presero uno per parte e li separarono.
In breve intorno a loro si formò una cupola di gente mentre la musica andava imperterrita e le voci quasi la sovrastavano. Curiosità da tutte le parti, sete di sapere i dettagli davanti ad un Francesco ed un Luis così agguerriti che cercavano con forza di tornare l’uno dall’altro.
Del resto se l’erano giurata dal primo momento in cui si erano visti.
Sarebbe stato molto difficile la loro convivenza all’interno della squadra, Fabio ne ebbe subito la conferma.
- Basta, finitela! - Li ammonì con polso fermo Fabio mentre cercava di placare ancora l’amico, cosa non molto facile vista la sua forza non indifferente.
In poco furono lì anche Sofia sul fratello e Katia in mezzo ai due rissosi rivali che ancora si guardavano in cagnesco.
“Dove diavolo è quel debosciato quando serve? È il suo compito di allenatore sgridare i suoi ragazzi quando fanno queste cazzate! Mai che ci sia quando serve!”
Pensò svelta con furia gelida prima di squadrare freddamente prima uno e poi l’altro.
- Non è certo questo il posto! Non voglio scandali il tuo primo giorno di permanenza! - Disse rivolta a Luis che pieno di rabbia la fissava come avesse detto chissà quale cosa orrenda. Poi si girò verso Francesco che con faceva altrettanto infastidito dell’interruzione: - E anche tu, la vuoi finire una buona volta di fare a botte con tutti? Non sei un pugile! - Quella veniva per l’ennesimo episodio simile, sia in campo che fuori lui aveva la mania di risolvere tutto con la violenza, cosa che a Katia dava fortemente sui nervi. Se avrebbe potuto congelarli entrambi l’avrebbe fatto, ma detto questo e vedendo che effettivamente si erano calmati, prese e se ne andò piena di disprezzo.
- Lasciami! - Ringhiò Luis a Gabriele che lo accontentò, dopo di ché non servì sentirglielo dire per capire che se ne stava andando dalla festa e che probabilmente con Ricardo era andata male!
A quel punto anche Fabio lasciò Francesco che si divincolò con movimenti secchi evitando la sorella preoccupata per il livido che già cominciava a formarsi sul suo viso ora più selvatico che mai!
Lo detestava, non lo sopportava proprio… chi si credeva di essere? Non poteva venire lì e fare quel che voleva a quel modo, non era solo, anzi, non era nessuno.
Se pensava di poter continuare su quel piede, si sbagliava di grosso.
- Francesco, prega che il mister non lo sappia altrimenti non ti fa giocare per chissà quante partite! - Asserì secco Fabio che si era aspettato lo scontro. Quella era decisamente la probabilità migliore, fra le sue famose punizioni!
Ma José al momento era ancora troppo impegnato per farsi distrarre da seccature simili!