XII
CAPITOLO.
L’albero
di Natale che torreggia tra i due divani della sala pende
pericolosamente verso destra e con esso tutte le decorazioni ma i
cinque ragazzi che lo stanno guardando orgogliosi non ci fanno caso.
Sono
stati un intero pomeriggio per decorarlo, mentre Char e Fede
preparavano quella che doveva essere la cena della vigilia di Natale
Nikolas, Mikael e Nike si davano da fare con quel povero albero che
raggiunge i due metri di altezza.
Hanno
fatto una fatica bestiale per portarlo su, distruggendo metà
appartamento, ma alla fine ce l’hanno fatta e adesso
osservano
fieri il frutto delle loro fatiche senza minimamente dar retta al
loro senso estetico che gli urla di raddrizzarlo.
Arriva
Char trafelata con le mani cariche di pacchetti e li posa per terra
senza commentare minimamente il loro capolavoro, è troppo
occupata in cucina, il fatto che ci sia Fede che la aiuta non
influenza minimamente questo suo amore improvviso per l’arte
culinaria.
e
così anche Mikael e Nike si riscuotono e portano
lì i
loro regali pregustando già quella che sarà una
serata
memorabile.
-
e’ bellissimo, vero?-
Mormora
Nikoals quasi a se stesso, Mikael appoggia con cautela i regali sotto
l’albero e si avvicina a lui sfiorandogli la spalla con la
propria.
Un
improvviso calore gli sale dal petto scaldandolo all’istante,
sospira impercettibilmente e gli risponde con voce roca:
-già,
è il primo che faccio sai? E si vede a dire il
vero… ma l’ho
fatto con te e questo lo rende speciale.-
Anche
Nikolas pensa la stessa cosa, lo hanno fatto insieme ai loro
più
cari amici e non ha mai provato un senso di pace più grande
come quello che lo ha invaso oggi pomeriggio, in bilico sulla scala
mentre sistemava luci e stelline con la supervisione di Nike e di
Mikael.
Si
avvicina ancora di più e appoggia la spalla alla sua mentre
un
braccio gli circonda la vita.
Nike
si eclissa discretamente ma Mikael non se ne accorge nemmeno, come
sempre Nikolas riesce ad isolarlo dal resto del mondo, quando lo
sfiora non esiste più nessuno, soltanto loro due su un
pianeta
improvvisamente deserto.
Volta
lentamente la testa fino ad incontrare la sua bocca e la sfiora, con
la lingua segue lento il contorno delle sue labbra per poi ritrarsi e
scostarsi leggermente.
Niki
ha subito chiuso gli occhi e abbandonato la testa contro di lui,
aprendo le labbra per permettergli di baciarlo più a fondo.
Non
si ricorda più dei loro amici nella stanza accanto
né
della cena imminente, c’è soltanto quella bocca
che lo tenta
per poi negarsi, facendolo impazzire.
Finalmente
Mikael lo volta verso di sé e incontra la sua lingua in un
duello appassionante, senza vinti ne vincitori.
Le
mani corrono subito sulla schiena e sui glutei, artigliando e
accarezzando, tra tenerezza e passione, in un mix così
intenso
da lasciarli senza fiato.
E’
Niki il primo che si scosta anche senza allontanarsi troppo, non ci
riuscirebbe.
-
E’ tutto il pomeriggio che ne avevo voglia ma non eravamo mai
soli…-
Mikael
continua in piccoli baci che si posano sul viso, sul collo che Niki
offre alla sua bocca con un piccolo gemito.
-
Perché non andiamo in camera tua? Ti voglio adesso
Niki…-
Lo
sussurra sulla sua pelle mandandogli dei brividi così
intensi
da farlo agitare tra le sue braccia in preda al piacere.
Ma
la voce squillante di Char che alza volutamente il tono per
avvertirli che stanno arrivando li ferma immediatamente, anche se
Mikael si rifiuta di lasciarlo andare.
Così
quando il terremoto entra nella stanza per trascinarli di là
a
mangiare li trova ancora abbracciati in atteggiamento inequivocabile,
la bocca di Mikael sul lembo di pelle lasciato scoperto dalla felpa
troppo grande di Niki e le mani infilate sotto i jeans già
slacciati, ad accarezzare un sedere deliziosamente sodo.
Nikolas,
dal canto suo è aggrappato alle spalle larghe di Mika con la
testa reclinata all’indietro e un’espressione di
puro piacere
dipinta sul viso.
-
Allora maniaci, volete degnarci della vostra discutibile compagnia?
La
cena è pronta.-
Non
valgono le proteste di Nike né il suggerimento di Fede di
lasciarli stare, ha deciso che mangeranno adesso e così
sarà.
In
fondo quei due hanno tutta la notte per sfogarsi, no?
E
così, con un sospiro di frustrazione, i due in questione si
decidono a dividersi per andare in cucina, anche se la mano di Mika
continua a rimanere appoggiata sul sedere di Nikolas.
A
fermarli è la voce scioccata di Fede che è
tornato
indietro folgorato da qualcosa che ha visto con la coda
dell’occhio
( visto che tutto il resto era occupato da Nikolas e Mikael
abbracciati).
-
Ma… che cosa sarebbe quel…quello li?-
Charity
ovviamente lo raggiunge e cerca di capire che cosa ha attirato la
sua attenzione, si guarda attorno senza vedere nulla di strano quando
la voce ancora roca di Nikolas la illumina:
- Un albero di Natale, cosa vuoi che sia?-
- Perché, hai qualche dubbio?-
La
voce di Mikael è fredda e finalmente Charity capisce a cosa
si riferiva Fede.
-
Ma è storto… completamente storto.
Sembra
la torre di Pisa!-
Gli
altri escono dalla stanza senza calcolarlo, il loro albero è
bellissimo e non si tocca… e se a lui non piace che si
arrangi.
Char
si avvicina a Fede trattenendo a stento le risate:
-
Non lo toccheranno nemmeno con un dito, sono stati tutto il
pomeriggio a costruirlo…-
Si
avvicina e lui e gli mette le mani sulle spalle, poi lo inclina con
il busto verso sinistra, proprio come l’albero:
-
guardalo così, in questa posizione… adesso
è
perfettamente diritto, vedi?-
Lui
se ne sta lì, in quella assurda posizione, per qualche
secondo, poi si volta verso Char e la guarda in silenzio, si fissano
con encomiabile serietà fino a quando… scoppiano
a ridere
entrambi.
Si
piegano in due dalle risate fino ad avere le lacrime agli occhi, ad
un certo punto gli altri entrano per vedere che accidenti sta
succedendo.
E
Nikolas mormora tra se e se… - Fede che ride…
pazzesco! non ci
posso credere.
Quando
si siedono a tavola stanno ancora ridendo.
Nonostante
lo scetticismo mooolto marcato di
Mikael
sulla sicurezza di quella cena, arrivato alla fine del primo piatto,
un risotto alla parmigiana assolutamente delizioso e stranamente al
dente, deve ammettere che se la sono cavata più che bene.
La
bomba esplode mentre stanno gustando degli involtini ripieni di che
cosa non sa bene, e a farla esplodere non è Charity come uno
potrebbe immaginare ma … Nike.
La
cara e dolce Nike.
E
con un’innocenza unica, troppo spudorata per non essere
sincera.
-
Hei, avete sentito che cosa è successo ieri sera?
Hanno
picchiato di brutto tre ragazzi della nostra scuola, io li conoscevo
di vista… tre stronzi di prima categoria, quei dementi che
hanno
picchiato Nikolas…-
Char
chiude gli occhi un attimo e Mikael impreca silenziosamente, mentre
Nike continua imperterrita, ignara della promessa che Nikolas aveva
strappato a Mikael.
-
Mi chiedevo se non c’entravi tu per caso –
termina
con un sorrisino rivolta a quest’ultimo.
Che
guarda Nikolas con aria guardinga… per sospirare
rassegnato… odia
dover giustificare il suo comportamento con qualcuno, anche se si
tratta di Nikolas.
Si
volta di scatto fissando Mika negli occhi, due smeraldi verdi che
perforano l’aria e la breve distanza fra loro. –
cos’hai fatto
Mika?- con voce fredda. Gli aveva fatto una promessa e lui non
sopporta quando qualcuno non mantiene la parola data. Soprattutto
quando si tratta di Mika.
-
Niente d’importante, non è il caso di prendersela
tanto,
erano solo spazzatura.-
freddo,
seccato quasi, si sente in colpa ed è una cosa che odia, tra
le altre…
-
loro non mi interessano, ma tu mi avevi fatto una promessa,
è
tua abitudine fregartene e fare quello che vuoi in ogni caso?- si
percepiva una fredda furia in lui adesso, non era per quei tipi, loro
non valevano nulla, era per Mika.
Era
perché non poteva dirgli una cosa e poi farne un'altra, che
razza di rapporto sarebbe stato il loro sennò?-
-
Mi sono trovato nella condizione di dover fare una scelta e ho fatto
quello che ritenevo giusto, non ero solo… -
guarda
Charity in attesa che dica qualcosa, è anche grazie a lei se
adesso si trova li ad affrontare quegli occhi furibondi, anche se
deve ammettere che picchiare quei tre con Char è stato
eccitante… e anche giusto in un certo senso… non
aveva
dimenticato quello che avevano fatto a Niki e nemmeno quello che gli
avevano detto, non lo ha ANCORA dimenticato.
Charity
guarda sorniona Niki e Mika commentando <- ohh ma io non
c’entro,
Mika non mettermi in mezzo- Niki alza gli occhi al cielo, esistesse
una persona in grado di potergli dire quello che doveva
fare… -Mika
Cristo me l’avevi promesso! Avresti dovuto dirmelo,
perché
non capisci!- la cosa che gli dà più fastidio
è
che aveva cercato di tenerlo nascosto quindi sapeva che non avrebbe
gradito, sapeva che si sarebbe incazzato ma lo aveva fatto lo stesso.
Fede li guarda un attimo imperscrutabile, odia le persone che urlano
e litigano, così afferra Char per un braccio e la porta
nell’altra stanza, non servirebbe a nessuno dei due
nascondersi
dietro il comportamento di Char, non è quello il punto.
Forse
se Mikael si fermerebbe un attimo a riflettere capirebbe che attacca
così Nikolas perché si sente in colpa,
è vero,
gli aveva promesso che li avrebbe lasciati stare ed invece era andato
a cercarli con Char, li aveva stanati uno ad uno e li aveva picchiati
fino a quando il braccio aveva retto, senza incertezze ne titubanze.
Ma
adesso è troppo arrabbiato per ragionare, vede quello che ha
fatto come un gesto sacrosanto e giusto e non è affatto
pentito.
-
Perché dovevo dirtelo? Per farti reagire così? Lo
sapevo che non avresti capito, lo sapevo benissimo!
Cristo
Niki… ti hanno massacrato, non potevano passarla liscia.. li
avrei
uccisi in quel momento…
-ma
non capisci!!!- urla lui, lacrime di rabbia gli scendono lungo le
guance, perché non si sforza di capire il suo punto di
vista?
– non capisci che non sono incazzato perché li hai
picchiati
ma perché hai rotto una promessa che mi hai fatto? come
posso
fidarmi di te se mi dici una cosa e poi quando ti si presenta
l’occasione ne fai un altra? che razza di discorso
e’? - non si
accorge nemmeno che sta piangendo di rabbia, tutto quello che vede
ora è che Mika si ostina ad arroccarsi in una posizione che
lui non sta attaccando, che si chiude rifiutandosi di capire.
“
Maledizione,
maledizione!!!” pensa Mikael con rabbia…
così non và…
non riesce a resistere alle sue lacrime, gli scavano dentro come lame
roventi lasciandogli cicatrici che bruciano più del fuoco.
Istintivamente
allunga una mano per asciugargliele ma si ferma all’ultimo
momento…
-
Questo non c’entra nulla, lo sai che puoi fidarti di me,
sempre.
E
credevo di avertelo dimostrato.
Quello
che ho fatto l’ho fatto in un momento di rabbia, agendo
soltanto
d’istinto, senza pensare a nulla, nemmeno alla mia
… promessa-
Lo
dice fra i denti, accettando così di averla fatta ma
rifiutando la mancanza di fiducia che Niki gli incolpa.
-
Io agisco SEMPRE d’impulso, in ogni momento, non voglio
trattenermi
ed imbrigliare così i miei istinti, diventerei
un’altra
persona… completamente diversa… è
questo quello che vuoi?-
-
ohhh lo sai che non è questo! non ti stò
chiedendo di
trattenerti, soltanto di pensare un attimino a come potrei sentirmi
io dopo- è stanco di discutere, l’urlo termina in
un
accesso di tosse e Niki si piega cercando di calmarsi e respirare
profondamente per non soffocare.
Mikael
si avvicina immediatamente, continuando ad imprecare a voce alta e
cercando di fargli bere un po’ di acqua per calmarlo dalla
tosse.
Guarda
il viso rosso imperlato di sudore, i capelli incollati alla fronte e si
sente improvvisamente in colpa, terribilmente in colpa, forse
molto più adesso che non quando hanno picchiato quei tre
vermi.
Gli
accarezza il viso allontanando i capelli per guardarlo negli occhi e
il desiderio di mandare tutto al diavolo e stringerlo forte contro di
sé lo assale improvviso.
-
Basta Niki, ti prego, finiamola qua, non ce la faccio a discutere con
tè… non così, non stasera.-
Non
continua dicendo che proprio stasera è la prima volta che
festeggia il suo compleanno…
Si
lascia andare di colpo, ha ragione, non è giusto litigare
adesso, beve l’acqua e la tosse si calma…
più o meno…
sente
un caldo pazzesco e si toglie la maglia restando in maniche corte, si
stringe nelle spalle guardandolo malizioso –tanto ho ragione
io-
mostrandogli poi la lingua.
Mika
guarda quella lingua irriverente che lo ha preso in giro… ma
come
fa a cambiare umore così improvvisamente?
E
allora decide di afferrare quella mano che gli sta tendendo facendo
una smorfia che, all’origine, vuole essere un
sorriso… più
di così non gli viene!!!
-
Si si… lo sai no che si dà ragione ai bambini per
non farli
piangere…-
Malizioso
e provocante.
-
Già, hai ragione!-
finiscono
abbracciati mentre cercano di farsi il solletico a vicenda,
l’eccitazione che sale insieme con le risate e la tensione
accumulata prima che cerca uno sfogo, una via d’uscita.
Si
fermano senza fiato, rossi dall’eccitazione, dal desiderio.
In
quel momento sentono la porta principale che si chiude rumorosamente
alle loro spalle, adesso sono soli, completamente soli con la voglia
di loro addosso che cresce sempre più, attimo dopo attimo,
sommergendoli.
-
Intelligenti i nostri amici… -
Mormora
Miakel sulla pelle di Nikolas mentre affonda i denti nel collo in un
morso leggero e sensuale che lascia addosso al ragazzo il suo
marchio.
SUO:
-
Sei mio, soltanto mio, nessuno deve azzardarsi a sfiorarti…-
Nikolas
sente la passione accendersi a questa dichiarazione di possesso da
parte del suo ragazzo.
In
un altro momento lo avrebbe mandato a quel paese ma adesso, tra le
sue braccia, con l’eccitazione che cresce sempre
più e il
corpo che lo cerca spasmodicamente sente che è giusto
così,
è vero, loro si appartengono …è non
c’è
nulla che potrà cambiare questo stato di cose.
Nulla
e nessuno.
Mikael
si toglie la maglia e torna veloce ad occuparsi di Niki, della sua
pelle morbida riempendosi la bocca di lui.
Si
baciano quasi con violenza, la tenerezza che è andata a
farsi
benedire da quella porta chiusa, dalla consapevolezza che sono soli.
A
nessuno dei due viene in mente che forse è meglio se vanno
in
camera dove c’è un letto comodo tutto per
loro… non sono
in grado di pensare a niente altro che non siano loro stessi, i loro
corpi che si sono cercati e che si muovono alla ricerca di un
contatto ancora più intimo.
Con
la bocca incollata a quella di Nikolas e le mani sulla sua schiena
Mikael si alza da terra e lo fa sedere sul tavolo, le gambe larghe a
rivelare un’erezione che pulsa dolorosamente contro la stoffa
ruvida dei jeans.
Ci
mette sopra la mano mentre la sua lingua continua ad intrecciarsi a
quella del suo compagno che si muove mugolando contro quella mano
incredibilmente calda che lo sta facendo venire lì ,in quel
preciso istante.
Mikael
sembra rendersene conto perché si interrompe un momento e
gli
slaccia i jeans facendolo alzare quel tanto che basta per toglierli
insieme ai suoi.
I
boxer fanno la stessa fine e senza dare il tempo a Niki di
rendersene conto si china tra le sue gambe e se lo fa scivolare in
bocca, finalmente pieno di lui, del suo incredibile sapore, della sua
meravigliosa eccitazione.
Niki
gli afferra i capelli gridando senza più trattenersi, la
voglia di lui è così grande da fargli perdere
ogni
controllo e precauzione.
Vuole
venire adesso, lì, nella sua bocca e perdersi in un mare di
piacere senza pensare più a niente altro che non siano loro
due.
E
Mikael lo accontenta accellerando i movimenti e succhiando con forza
fino a quando lo sente sciogliersi con un urlo più grande
degli altri.
Ingoia
tutto quanto e risale con la bocca sul suo viso, baciandolo di nuovo,
cercandogli la lingua in un ulteriore duello senza nessun vincitore.
Gli
fa scivolare le gambe oltre il bordo del tavolo allargandogliele
quasi con forza mentre pensa che forse dovrebbe andarci più
piano, con più calma… ma Niki gli fa perdere
tutto quel po’
di autocontrollo che gli è rimasto:
-
Adesso Mika, prendimi adesso, non ce la faccio
più… non
farmi aspettare ancora…-
Il
bacino che si spinge convulsamente verso di lui… e Mika lo
accontenta entrando dentro quel corpo bollente e suo in unica spinta
dopo averlo lubrificato con la lingua, un gesto così intimo
non lo aveva mai fatto prima e questo acuisce il suo desiderio ancora
di più.
Nonostante
il dolore Niki gli và incontro allacciando le gambe alla sua
schiena mentre il tavolo si muove insieme a loro ad ogni spinta.
Stanno
facendo un fracasso infernale ma questo non fa che eccitarli ancora
di più, perversi oltre ogni limite, sensuali tanto da
morirne
li, in quel momento, mentre sono una persona sola, mentre si stanno
dando piacere e amore l’un l’altro in un crescendo
sempre più
grande.
-
Dai Mika, di più… ancora di
più…-
E
questo lo fa impazzire del tutto.
Gli
ultimi affondi e poi viene con un grido liberatorio mentre sente il
seme caldo di Niki contro di se e gli succhia il collo quasi con
violenza, troppo sconvolto per poter ragionare.
Si
abbandonano con un sospiro, la fame immediata finalmente appagata
mentre il corpo dolcemente indolenzito cerca una posizione un tantino
più comoda.
-
E’ questo il tuo modo di chiudere le discussioni?-
Mormora
Niki con affanno, Mikael sorride alla vista dell’ematoma che
gli ha
lasciato sul collo, il SUO marchio, ci passa la lingua, sensuale, e
Niki geme piano
-
Perché, non ti piace per caso?-
Una
risata leggera,
-
Andiamo di là così lo perfezioniamo un
po’…-
Niente
di più facile e immediato.
In
pochi secondi sono nella camera di Niki mentre lasciano la tavola e
la cucina in un disordine indescrivibile, con i chiari segni del
loro… passaggio dapertutto.
E
mentre si baciano ancora prima di stendersi sul letto Mikael pensa
che nemmeno nei suoi sogni più nascosti pensava di passare
un
compleanno come questo.
-
Auguri amore…-
Gli
mormora sulla bocca Niki, come a leggergli nel pensiero, la neve che
fuori riprende a cadere avvolgendo nel silenzio la città.
E
la vigilia sta finendo per dare inizio al primo Natale insieme dei
due ragazzi.
Auguri
Mika.