FIORE NELL'ACQUA
VII CAPITOLO
Quando
Irene dà la libera uscita quel martedì i ragazzi
sono troppo eccitati per andarsene così some niente fosse.
Tre
giorni interi da passare in montagna nella baita di Massimo, il ragazzo
di Irene
Approfitteranno
della pausa per i Santi che quest’anno cade di
venerdì e del ponte dell’indomani.
Tre
giorni in cui i due registi cercheranno di mettere alla prova i
ragazzi… e di conoscerli, di conoscersi a
fondo.
Hanno
in mente per loro due o tre cosette niente male… ma questo,
chiaramente, si guardano bene dal dirglielo.
Intanto
l’eccitazione è salita alle stelle e si ritrovano
tutti in gelateria per potersi sfogare un po’.
E
affogare davanti a qualche migliaio di calorie.
-
Guardate che la baita di Massimo è poco più di
una capanna… e per riscaldarla ci sarà soltanto
una stufa a legna…-
Mikael
cerca di raffreddare gli animi…un po’ sadicamente
forse, ma i ragazzi sono troppo eccitati per dargli retta.
-
e poi Irene ha detto che c’è anche un fiume
dietro…-
-
Fiume? Ma se è un torrente…-
-
Mikael chiudi quella boccaccia…-
-
Carità taci! Non verrai mica anche tu…-
-
Certo che ci vengo… pensi che lascio mio fratello nelle mani
di un pazzo maniaco come… COME mi hai chiamato? Vuoi morire
vecchio per caso?-
Nikolas
sospira tragicamente… e chi la ferma più adesso?
\
morire… Char stai zitta, per favore… \
Mikael
la guarda improvvisamente serio, ha sentito Nikolas irrigidirsi al suo
fianco per un secondo…
Non
sa cosa c’è che gli procura tutto quel dolore e il
non poterlo evitare lo rende ancora più impotente di quanto
già non si senta quando è accanto a
lui… e chiaramente se la prende con Charity, "se inserisse
il cervello prima di aprire la bocca…"
-
Carità ferma li e non andare oltre… chiudi il
becco e finiscila di starnazzare .-
Apriti
cielo!
Charity
si fa di brace, i suoi occhi si spalancano , così come la
sua bocca… e parte lanciatissima.
-
Hai arrogante stronzo bastardo egocentrico qualunquista che non sei
altro… decido io QUANDO parlare, DOVE e CON CHI e tu non
…-
Ma
Miki si porta la mano di Nikolas alla bocca e sfiora la punta delle
dita con le sue labbra… Nikolas sente lo stomaco contrarsi
dolorosamente…
\
ma che dolore meravigliosamente eccitante…\
e
alza su di lui due occhi quasi liquidi…" oh Dio…
basta così poco a farmi sciogliere …fino a quando
mi farai aspettare, Mika?"
Mikael
gli sorride sornione, incurante ( come sempre ) delle risatine
maliziose e imbarazzanti degli altri per tornare a guardare una Charity
talmente paonazza che sembra dover esplodere da un momento
all’altro,
-
e come fai a sapere che sono un qualunquista se non mi conosci nemmeno?
-
-
Ti ho detto di tutto e a te dà fastidio solo "qualunquista"?-
I
loro battibecchi lo accompagnano fino a casa sua facendolo sorridere da
solo ai suoi deliranti messaggi sul cellulare che lo perseguitano nel
tempo che li separano da venerdì.
Da
quando passerà tre giorni con Nikolas.
Non
da solo certo… in una baita non così malridotta
come ha fatto credere ai ragazzi… c’è
lo spazio per appartarsi volendo… fuori e dentro…
già, volendo.
Bisogna
vedere se lui lo vuole.
"
Certo che lo voglio, anche troppo.
Penso
già a lui come se fosse il mio ragazzo…"
Si
rende conto che non può farlo aspettare ancora a
lungo… ma sa con assoluta certezza che se riusciranno a
restare soli basterà soltanto sfiorarsi per far scoppiare un
incendio.
E’
diventato la sua ossessione e il suo corpo urla un appagamento che solo
Niki gli può dare… bisogna vedere se la sua mente
riuscirà a spazzare via gli angoli oscuri che ancora ci sono.
Il
posto è ancora più bello di come se lo ricordava.
Mikael
c’era già stato l’anno scorso, in piena
estate ed era un’esplosione di colori e profumi da restarne
storditi.
Adesso
il bosco che circonda la baita è una profusione di rosso e
oro.
Il
sole, abbastanza insolito in quello scorcio d’autunno
piovoso, illumina un paesaggio quasi fiabesco.
Sono
a mezz’ora di macchina dal paese, isolati dal rumore della
civiltà, con un torrente dalle acque gelide ma cristalline
che scorre accanto a loro.
A
Nikolas sembra di essere finito in una favola, si aspetta di vedere tra
gli alberi fate e folletti da un momento
all’altro… gnomi ed elfi… e magari
qualche Hobbit!
Sorride
tra se cercando di immagazzinare più immagini
possibili… quelle sensazione che gli passano tra le dita e
che non riesce ad afferrare… le racchiuderà tutte
nel suo album speciale, quell’album che ha cominciato a
riempire da quando conosce Mikael.
Gli
servirà quando queste giornate saranno un ricordo.
Un
dolcissimo ricordo.
Irene
li ha lasciati liberi per quel giorno e loro se ne sono andati ad
esplorare i dintorni, Mikael vorrebbe andarci con Nikolas, vorrebbe
appunto… perché quest’ultimo invece
è completamente monopolizzato da Lexi e da Diana. Due
ragazzine del 2° anno completamente cotte di lui.
Anche
lui ha la sua corte al seguito ma riesce a scrollarsela di dosso senza
problemi, basta uno sguardo più tagliente degli altri per
smontarle completamente.
Sguardi
che non hanno nessun effetto su quelle due che stanno appiccicate a
Nikolas come due francobolli.
E
la gelosia che prova nel vedere le loro mani su quel corpo che sente
soltanto suo lo spaventa.
Non
ha mai provato niente del genere prima d’ora.
Emozioni
così assolute e devastanti da fargli perdere il controllo.
Non
ce l’ha con Nikolas, lo conosce abbastanza bene per capire
che si limita ad essere gentile e a non mandarle a farsi
fottere… come avrebbe già fatto lui ad esempio.
Non
è un bastardo insensibile come se stesso.
Adesso,
se dovesse dar retta al suo istinto andrebbe là per
scaraventarle nel fiume.
Dopo
essere tornato da una frustrante passeggiata fatta con Irene e Massimo
per cercare della legna si trova davanti Nikolas e quelle accidenti di
ragazze, appoggiati ad un albero mentre guardano il torrente.
Almeno
Niki lo sta guardando perché le altre due sono impegnate a
mangiarselo con gli occhi.
E
non soltanto con quelli.
Si
ferma davanti alla stradina che porta al torrente, ad alcuni metri da
loro e li guarda con occhi tempestosi.
Le
braccia incrociate sul petto e le gambe leggermente divaricate.
Il
vento che soffia leggero verso di lui gli spettina i capelli facendoli
finire dietro le spalle.
Sembra
un arcangelo infuriato, pronto a fare giustizia.
Vede
Dania che avvicina la bocca all’orecchio di Nikolas per
dirgli qualche cosa e … si avvicina un po’
troppo… fino a posare le labbra su quella pelle
perfetta… e lui digrigna i denti.
E’
così arrabbiato che non sente i passi peraltro silenziosi di
Charity che si sono avvicinati a lui… la sua voce arriva un
secondo dopo il profumo di pino dei suoi capelli, lo stesso di Niki:
-
ben svegliato eh…-
sussulta
impercettibilmente ma non si volta.
Char
continua:
-
Ti sei reso conto che piace anche lui adesso ? Farai qualcosa
spero…-
Continuano
a parlare senza guardarsi, gli occhi puntati sulle due ragazze che si
stanno dando da fare con Nikolas.
Nikolas
che cerca di allontanarle gentilmente… ma senza troppo
successo.
-
Le ho sentite parlare prima, pensavano di essere sole.
Vogliono
portarselo a letto e fargli vedere come "loro" sono molto meglio di te.
E
tu hai lasciato Niki in sospeso per troppo tempo…-
La
voce di Mikeal è bassa e sembra un ringhio minaccioso:
-
e tu vorresti aiutarmi? Da quando sei così gentile con me?
–
-
Perché tra i due mali scelgo il minore, non certo quelle due
che non sopporto proprio… parlavano di Niki come se fosse un
pezzo di carne!
Piuttosto
che lasciarglielo preferisco che vi mettiate insieme… anche
perché Niki è te che vuole.-
Mikael
si volta a guardarla. Non è propriamente un complimento ma
detto da quella furia umana gli assomiglia molto.
Char
continua. Convinta:
-
Firmiamo un armistizio: niente più guerra fra noi
finchè non avremo annullato quelle sceme.
Io
te le tengo lontane quel tanto che basta per lasciarti via libera, in
cambio tu ti dai da fare con mio fratello… non sopporto di
vederlo così, è troppo vulnerabile e non ce la fa
ad aspettarti.-
Mikael
fa un sospiro fra i denti… certo che non usa mezze parole
quella peste eh… e va bene, vorrà dire che
farà lo stesso.
-
Ok. Ci sto.
Ma
tu devi tenere lontane anche quelle che mi stanno
appiccicate… e quando vedi che io e Niki siamo insieme fa il
vuoto attorno a noi… non mi piace dare spettacolo quando
faccio l’amore…-
La
voce di Charity sembra il brontolio di un tuono:
-
Mikael… non esagerare!-
Si
dirige verso suo fratello mentre Mikael ha ancora qualcosa da
aggiungere:
-
Hei… posso continuare a chiamarti Carità?-
-
Vaffanculo| -
E’
la secca risposta di Char che strappa un sorriso a Mikael.
Il
primo di quella giornata!
-
Hei Dania … ho visto un topo entrare nel tuo
borsone…-
E’
il panico!
La
mattina s’insinua nella stanza accarezzando il corpo steso di
Mikael, il piumone lo avvolge, scaldandolo dolcemente, lame di luce
accendono i suoi capelli di mille bagliori rendendo il nero ancora
più intenso e scintillante.
Apre
lentamente un occhio, disturbato dalla troppa luce, i residui del sogno
rendono l’anima inquieta… un sogno strano.
Impazziva.
Non
c’era niente altro, solo lui che improvvisamente impazziva.
Si
stringe nel piumone, quasi per scaldarsi e, in un certo senso
è così.
Si
scalda l’anima.
La
finestra lasciata aperta la sera prima rivela i colori stupendi del
bosco d’autunno, una sinfonia eterna che si insegue
all’infinito e le note lasciate cadere nella grande corsa \
note come passi… un sentiero forse \ creano le magnifiche
scenografie dell’essere che la nostra mente rincorre.
Un
bosco, e nel bosco un fiume, e nel fiume una pozza d’acqua
profonda quasi due metri e in riva a quel laghetto improvvisato un
ragazzo.
Che
osserva coi suoi occhi verdi ogni cosa, si lascia assorbire dai suoni e
dalle melodie, dal semplice fatto di essere.
Niki
si scosta i capelli neri dagli occhi sospirando pesantemente.
E’
stufo di questa situazione.
Mika
e la sua indecisione, la sua gelosia trattenuta, lo ama, glielo ha
detto… ma vuole aspettare.
Ed
è difficile.
Oh
certo, a parole è bello e dolce e sembra la cosa
più giusta del mondo dire " ti aspetterò"
… ma adesso ne sente la mancanza, di Mikael.
Così
acutamente che sembra gli abbiano scagliato un pugno nello stomaco.
Non
ne può più… saperlo così
vicino, poterlo sfiorare mentre dorme e non poter fare nulla.
E’
oltremodo frustrante.
Quasi
cade nell’acqua quando sente la voce di Mikael apostrofarlo:
-
Già sveglio? Charity ha rotto anche a te? Russa che
è un piacere…-
Un
sorriso luminoso lo accoglie e prima di potersi controllare Nikolas lo
saluta con un
-
finalmente sei qui -
e
guardando Mika irrigidirsi un attimo si incazza ancora di
più.
Più
di quanto non lo fosse prima.
Come
una musica che dai toni bassi e sommessi arriva a sfiorare vette
così alte da rompere il cristallo.
Così
si sente ora.
Indurisce
lo sguardo e dice:
-
Fino a quando continueremo così?-
la
voce assomiglia al suono sottile della punta della matita che si spezza
sul foglio.
Graffiante.
-
Così come?-
Chiede
Mika ancora stordito,
-
Con questa assurda commedia dell’andare avanti e poi tirarsi
indietro .-
lo
vede indietreggiare come per scappare, negli occhi la consapevolezza di
dover prendere una decisione che non è in grado di prendere.
Poi
riacquista il controllo di se e con voce sicura e un pizzico di durezza
risponde:
-
Lo sai, lo sapevi a cosa andavi incontro quando è iniziato
tutto questo -
e
Niki perde il controllo.
Non
può allontanarlo così dopo tutto quello che
è successo, tutto quello che hanno condiviso.
Non
glielo permetterà.
Si
avvicina a lui, riuscirebbe a sfiorarlo se volesse… e Dio
solo sa se lo desidera.
La
vita non va mai come uno se la immagina.
Fa
la sua strada e tu la tua.
E
non sono la stessa strada.
E
Mika non è che vuole essere felice.
Vuole…
salvarsi, ecco: salvarsi, questo Niki lo capisce.
Questo
lo si può capire.
Ma
Niki ha capito anche da che parte bisogna andare: dalla parte dei
desideri.
Uno
si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere,
l’onestà, essere buoni, essere giusti.
No,
sono i desideri che salvano.
Sono
l’unica cosa vera.
Stai
con loro e ti salverai.
Però
Mikael non l’ha capito.
Se
le dai tempo alla vita lei si rigira in un modo strano, indescrivibile:
e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza
farti del male.
E’
li che salta tutto, non c’è verso di scappare,
più ti agiti più si ingarbuglia la rete,
più ti ribelli più ti ferisci.
Non
se ne esce.
E
Mika sta iniziando a desiderare, appena adesso, facendosi un male che
nemmeno si può immaginare.
Lo
prende per le spalle:
-
Piantala! Non guardarmi in quel modo, non possiamo andare avanti
così… non possiamo! Non ce la facciamo
più, non lo capisci?-
Mika
si scrolla e alzando la voce replica:
-
Ohhh ma cosa vuoi? Io… io non posso andare più
forte di così, non ce la faccio! Siamo diversi Niki, troppo
diversi.
Non
puoi capire-
Al
che Nikolas perde il controllo.
Non
è vero.
Non
sono diversi, non lo sono.
Hanno
le stesse ferite, gli stessi errori alle spalle… non
può mollare adesso.
Deve
dimostrarglielo. Ma come?
Si
guarda attorno disperato e lo sguardo gli cade sul laghetto, seguendo
un’intuizione improvvisa afferra Miakel, gli strappa
letteralmente i vestiti di dosso \ la pelle candida, morbida, da
baciare, da mordere … la voglia di lui \ poi si sfila il
maglione e, prima che questi abbia il tempo di reagire lo trascina in
acqua.
Una
carezza gelida li investe, travolgendoli.
" Sono pazzo " è
un pensiero che nasce spontaneo, ma subito la sua attenzione si
concentra su Mikael che lo sta guardando stranito:
-
Non lo vedi? Non lo senti? Siamo uguali!
Ci
desideriamo e questo è l’unico modo per salvarci.
Non
ne esistono altri!
Esistiamo
solo noi, noi nel mondo.
Non
puoi buttarlo via!
Senti
l’acqua? La senti? La sento anche io. Allo stesso
modo… forse per te sarà più fredda ma
anche io ci sono dentro! Siamo insieme, non lo capisci?-
Trema
guardandolo, gli occhi neri spalancati e increduli che cercano di
assorbire tutte le parole di Niki, Niki che lo guarda disperato, si
è giocato tutto, si sta giocando tutto.
Termina
in un sussurro:
-
Lo puoi capire? Puoi? -
Mikael
si guarda attorno, sconvolto.
Il
sole, gli alberi, le foglie che ricoprono il terreno e la baita
nascosta in fondo al viale… è tutto come prima.
Ogni
cosa, ogni più piccola cosa è esattamente come
prima.
Eppure
Miakel sa con assoluta certezza che non lo sarà
più.
Mai
più.
Sente
confusamente gli altri che se vanno dalla parte opposta, verso il
paese, sicuramente deve ringraziare Charity per questo… ma
è proprio così?
I
suoi occhi tornano a posarsi su Nikolas e finalmente realizza che sono
nudi nelle acque gelide del torrente.
Il
suo compagno sta tremando dal freddo… dalla paura?
Non
lo sa e non gliene importa più.
Quello
che è essenziale ai suoi occhi è li davanti a lui
e sta battendo i denti, le labbra bluastre e la pelle più
bianca che mai.
Non
ha mai visto nessuno più pazzo di lui.
Non
ha mai amato nessuno come ama lui.
Con
un’imprecazione si avvicina e lo solleva fra le braccia,
facendolo aderire al proprio corpo nudo.
-
Sei completamente pazzo …-
gli
mormora tra i capelli, è ghiacciato e non riesce a fermarsi
dal tremare… anche lui dovrebbe essere nelle stesse
condizioni ma non se ne rende conto, non sente il freddo, non sente
nulla.
Solo
le parole di Niki che gli riempiono la mente e quel corpo tremante
premuto contro il suo.
Esce
dall’acqua cercando di non scivolare, con quel peso
dolcissimo che si è avvinghiato a lui.
E
contro ogni logica, contro ogni buon senso sente
l’eccitazione salire pericolosamente .
E
il desiderio.
Il
desiderio prepotente e assoluto.
Unico
padrone delle sue azioni.
"Ci
desideriamo e questo è l’unico modo per salvarci"
le
parole di Nikolas scavano ancora dentro di lui con violenza.
Ha
il volto affondato nel suo collo e si lascia trasportare
così, come se fosse un bambino piccolo che ne ha combinata
una grossa e ha paura di prenderle.
Non
sopporta di vederlo soffrire, non Nikolas.
Lui
così coraggioso, leale, appassionato.
Niki
dalle acque calme e placide… fino a quando una tempesta non
le sconvolge.
Adorabile,
meraviglioso, eccitante Niki.
Apre
con una spallata la porta della baita procurandosi un livido non
indifferente e tira giù un’altra imprecazione.
Nikolas
si fa ancora più
piccolo
ma non è assolutamente pentito delle sue azioni.
Non
poteva continuare così, doveva fare qualche cosa, a tutti i
costi.
Dopo
aver richiuso la porta con un calcio sale le scale e deposita Nikolas
in uno dei due letti della stanza.
Sta
continuando a tremare ma alza lo sguardo sul suo viso e i suoi occhi in
quel momento … Dio… come sono immensi.
Sembrano
divorare ogni cosa intorno a loro.
Mikael
vorrebbe chiuderglieli con un bacio ma si rende conto che se non fa
qualche cosa al più presto rischiano una polmonite con i
fiocchi.
Sgarfa
nel borsone di Niki, tira fuori un asciugamano grande e morbido, vi
avvolge il ragazzo tremante e comincia a strofinarlo vigorosamente.
-
Anche tu… asciugati anche tu…-
La
sua voce nel silenzio della stanza risuona debole e soffocata ma
così chiara e precisa da farlo sussultare, Mikael borbotta
qualcosa sui pazzi lasciati in libertà e va a prendersi
l’accappatoio.
Non
ce l’ha con lui, riesce a capirlo con sorprendente
chiarezza… sa che ha ragione, perfettamente ragione.
Si
avvicina a quel corpo ancora tremante e si siede accanto a lui,
coprendo entrambi con il piumone.
Finalmente
i loro corpi reagiscono e insieme al calore si risveglia anche
qualcos’altro, qualcosa che è sempre presente e
vivo tra loro, qualcosa che sembra assopito ma è pronto a
risvegliarsi prepotente al minimo tocco, alla più piccola
vibrazione, parola o sguardo.
Gli
stringe le spalle con un braccio e posa una gamba tra le sue, si sta
scaldando… altro che se si sta scaldando, il gelo di pochi
istanti fa completamente sparito, sostituito dal solito, familiare
calore che sale sempre più.
-
Ti desidero dici? Oh no… tra noi c’è
molto di più, se fosse soltanto desiderio potrei tenerlo
sotto controllo… ma qui – e tocca il petto di Niki
con una mano ormai caldissima
-
c’è passione, passione violenta che mi brucia
senza via d’uscita.
E’
riduttivo dire che ti desidero… mi hai fatto venire al solo
tocco di un ginocchio… mi masturbo come un pazzo sognandoti
ogni notte… voglio annullarmi in te, divorarti
completamente, possederti e godere guardandoti mentre impazzisci
d’amore con me.
Per
me.-
Si
ferma leccandogli una lacrima che è scivolata dai suoi occhi
meravigliosi, poi continua sulle sue labbra:
-
Sei tu che hai acceso tutto questo, sei pronto a subirne le conseguenze?
Guarda
che io sono assoluto nei miei sentimenti, geloso e
possessivo… sei sicuro di quello che fai?-
E
Niki gli risponde come soltanto lui sa fare… annulla quella
brevissima distanza tra le loro bocche e lo bacia.
La
risposta di Mikael è immediata e totale.
Non
ha più nulla da perdere… vuole la sua parte di
felicità e la vuole adesso, subito.
Con
Niki.
Lo
stende sotto di se divorandogli la bocca, succhiando le labbra e la
lingua mentre le mani vagano sul suo corpo accarezzando, stringendo,
finalmente libere di toccarlo.
Dio…
quanto lo ha desiderato… quanto ha voluto questo istante
così perfetto, così magico… scivola
con la bocca sul suo collo, mordendo delicatamente la pelle bianca e
morbida, mentre le mani si sono fermate sui suoi capezzoli e li stanno
torturando… mai tortura fu così intensa,
così meravigliosamente intensa.
Ma
Nikolas sotto di lui non ci sta, non vuole restarsene passivo a subire
le sue carezze… si muove sensualmente strofinando le loro
virilità eccitate, ricevendo scosse di autentico piacere che
gli corrono nelle vene fino ad esplodere nel cervello.
E
la passione cresce… cresce sempre più
sommergendoli… vorrebbero avere più
dolcezza… forse più tempo per amarsi, ma la
voglia di sentirsi profondamente picchia forte dentro di loro come un
tamburo, ossessivo, veloce… sempre
più… Nikolas sguscia fra le sue braccia come
un’anguilla, arriva con la bocca sul suo membro caldo e
pulsante e comincia a leccare, mordicchiando e succhiando come se non
avesse desiderato altro in tutta la sua vita che questo.
Mikael
si sente esplodere, divorare da una bocca assurdamente calda,
avvolgente… muove i fianchi freneticamente, gemendo senza
nessun controllo.
Si
toglie di colpo da quella bocca bollente… non vuole venire
ancora, vuole guardarlo negli occhi quando questo accadrà.
Niki
lo guarda, stravolto…
-
Ti voglio Niki… adesso, subito… non riesco
più ad aspettare.-
Nikolas
lo guarda con quegli occhi quasi liquidi, si alza e va a prendere una
crema alla glicerina dal suo borsone, si accovaccia tra le gambe del
suo amante e gli spalma il membro di crema… un gemito
accoglie quel gesto così intimo, un gemito che diventa un
grido quando vede che Nikolas si siede lentamente sopra di lui.
-
Oddio Niki… oh si… si…-
non
capisce più niente, sente solo il calore della sua carne
attorno a sé, lo stringe, lo divora facendolo impazzire dal
caldo, dal piacere.
E’
l’apoteosi, il piacere più assoluto e grande.
Vorrebbe
prendersi cura dell’eccitazione del suo amante, non ci
riesce, non riesce a fare niente altro che non gemere senza ritegno.
Ma
Niki non ha bisogno di nessun aiuto… vengono insieme
gridando nello stesso momento un piacere così completo e
immenso da contenere l’universo intero.
La
casa silenziosa e vuota accoglie le loro urla e le nasconde agli
altri… non poteva che essere così tra loro,
soltanto così.
Travolgente
passione che li divora, spossante stanchezza.
Meravigliosa
stanchezza.
Nikolas
si accoccola su di lui, pensando a niente, con la testa sulla sua
spalla e le gambe intrecciate.
Lo
stringe così forte da fargli male quasi, per sentirlo,
sentirlo da tutte le parti, sapere che c’è e non
andrà più via.
E
basta.
Fa
scorrere le labbra sulla sua pelle, scivolano, come una matita sul
foglio di carta, leggere.
Sente
le sue mani sui capelli, tirarli dolcemente, accarezzarli, lambire la
pelle delicata della nuca.
Non
ci sono parole, non ce ne sono mai state, non c’è
che stare li a guardarlo.
Per
un attimo le sue angosce, i suoi problemi, quel punto vivo ferito in
lui, tutto questo \ per un eterno attimo sospeso nel
nulla
\ sparire.
Il
profumo delicato, muschiato, della sua pelle, la seta dei suoi capelli,
l’amore che prova.
\
Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in
quei due corpi che si mescolano \ perle d’oro
nell’immensità.
E
quando infine Nikolas parla, scivolano nel silenzio i suoi pensieri:
-
Ci stiamo salvando -.
Parole
che a sentirle così suonano quasi ridicole, ma bisogna
sapere quello che c’è dietro.
La
loro vita, la continua ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa
per cui valga la pena, finalmente, di vivere.
Un
sistema per salvarsi.
Continua
ricerca, catena d’oro che gira e non si spezza…
forse il destino non è una catena ma un volo e forse per
volare bisogna veramente avere il coraggio di farlo.
Per
ora la sua unica certezza è Mikael, che lo guarda come non
era mai stato guardato da nessuno, sguardo meraviglioso, che non prende
niente ma solamente riceve, negli occhi l’immagine di lui.
Sa
solamente che non c’è nessun altro modo di vivere
che questo.
Con
il suo sapore addosso.
Tutto
il resto è ancora nulla.
\
Inventarlo, questo sarebbe stato meraviglioso. \
Prima
di scivolare nel sonno, \ tregua magica da cui tutto
Inizia
\ sente le parole di Mikael scrivere nel silenzio :
-
Noi ci siamo salvati nel momento stesso in cui ci siamo conosciuti -
e
poi più niente.
Si
addormenta stretto a Mika, con la certezza che lui lo
sveglierà non appena Charity lo avvertirà che gli
altri stanno tornando e la sicurezza che non esiste niente altro in
quel momento che loro.