TILL I COLLAPSE

CAPITOLO 11:

…O QUESTIONE DI GELOSIA?
 
“Volti…due volti…due persone…vedo due…che si sovrappongono man mano che la storia va avanti…cos’è, uno scherzo? Dev’essere un sogno…si ora che me ne rendo conto non mi sono ancora svegliato da ieri sera, quindi sto sognando..ma che diavolo vuol dire? Perché siamo tutti in ombra? Non so…mi sento così coinvolto…sono partito con il giro in moto di ieri con Jun, poi mi sono girato e al posto di Jun c’era Karl…e Jun dov’era finito? Poi siamo entrati in casa di Jun…anche se lui non c’era…e lì abbiamo mangiato insieme…e poi siamo saliti in camera sua…ma perché? Poi la camera non era quella di Jun ma quella di Karl…e…oddio…non capisco che succede…è tutto confuso, ci mettiamo sul letto e poi? Poi? Dai, non riesco a capire…perché il sogno di fa così confuso? Voglio vedere…perché ci tocchiamo così io e lui? Non è normale! Oh, cosa sto facendo? E lui? Noi…no, mi volto…di sicuro ho sbagliato qualcosa…poi di scatto torno a voltarmi e vedo Jun che dorme nel letto al posto di Karl…e Karl dov’è? Karl? Lo chiamo ad alta voce…a poi l’abbasso, non vorrei svegliare Jun…ma perché è andato via? Mi interessava vedere come andava a finire! Fisso gli occhi sul volto di Jun…non so perché ma inizio a fissarlo nei dettagli e mi avvicino a lui…ed è qua che comincia a cambiare…i suoi lineamenti, i suoi tratti…cambiano..si induriscono…oh mio Dio…sto impazzendo..cos’è il mio desiderio di vedere Karl? Un messaggio? No, è confuso non capisco…ma è impressionante…Jun è diventato Karl…ed ora mi accarezza ancora, le gambe, poi su..e…indietreggio striscio sul letto per allontanarmi…ma in fin dei conti non mi dispiace..ma è così strano..voglio dire…voglio essere cosciente quando succederà…
ehi un momento..succederà cosa?
Ma siamo pazzi?
Qua mi sta violentando in un sogno e sto dicendo che lo voglio fare di persona e sveglio….
No, ma dove tocca?
SMAAAB!!!!!!!
Silenzio.
Buio.
Duro.
Duro?
Mi sono fatto un male boia, porco cane!
Altro che silenzio e buio!
Dove cazzo sono?
Mi massaggio il sedere e il collo…che botta che ho preso..che sono, dove? Sono sveglio..si dal dolore sono sveglio…sono caduto dal letto…un momento..è il mio letto vero? E questa è la mia camera, no? Un dubbio atroce mi insinua la mente e agitato mi alzo per andare ad accendere la luce…peccato che nel movimento brusco non mi accorgo di essere attorcigliato come un salame nel lenzuolo e cado di faccia già a terra portandomi dietro la maggior parte delle cose che ho sul comodino.
Un fracasso infernale!
- merda!-
impreco con forza…che razza di risveglio…mi fa male dappertutto…in che stato sono? Come faccio a capire? Ho bisogno di luce…
- LUCE DANNAZIONE!-
grido…mi sto arrabbiando…sono sogni da fare quelli? Sono cose da pensare quelle che pensavo? Sono cose da vedere, desiderare, realizzare, sentire, provare, fare?
Oh, al diavolo per l’ennesima volta…non capisco nulla ora…voglio alzarmi!
Mi rilasso a terra…respiro profondamente, poi con uno strattone non indifferente strappo il lenzuolo che mi imprigionava!
Ecco, ora solo libero.
A tentoni riesco a trovare l’interruttore della luce e finalmente vedo!
- era ora!-
mugugno fra me e me!
Noto con stizza il casinoche ho combinato…è tutto in disordine! Il letto un campo di battaglia…sembra che ho fatto…quello che facevo nel sogno….
- no, basta!-
mi ammonisco da solo…il sogno mi ha dato alla testa, giuro che di solito non sonocosì! Sono un tipo tutto d’un pezzo….orgoglioso…si..sono orgoglioso e appunto per questo non posso aver sognato una cosa simile! Che non saprei nemmeno dire cos’era..ma c’era Karl! Questo lo ricordo…e il suo viso si frapponeva a quello di Jun…ma perché..si perché ieri li ho confrontati e ho scoperto che sono simili….o sono io che in ognuno che ci somiglia un pochino a Karl devo sempre confrontarlo con lui? Sono fissato? No…ma i sogni sono i desideri…oddio…io non ho sentito la minima attrazione per Jun nel sogno…ma per Karl…quando mi faceva…quelle cose…si…eccome…e sono eccitato tutt’ora..odio ammetterlo così, ma non sono mai stato bugiardo o ipocrita con me stesso, tanto meno con gli altri!
Qua urge una soluzione, sto uscendo pazzo!
Mi precipito in bagno, paro la doccia fredda e mi infilo dentro dopo essermi spogliato veloce!
E l’urlo da primato che si sente nel vicinato è mio!
 
Ok, sono calmo e sono in me!
Mi asciugo, mi vesto senza far troppo caso a ciò che indosso, mi accendo una sigaretta, ogni tanto fumo, ma non sempre…quando ho bisogno come ora di rilassarmi…ed esco dalla camera.
Mi dirigo in cucina e apro il frigo prendendo qualcosa da mangiare…qualsiasi cosa…e la ingurgito veloce.
Bene…ora sono calmo veramente… apro le finestre facendo entrare la luce e mi siedo.
Sospiro profondamente.
Ma subito torno ad alzarmi…per pensare ho bisogno della mia musica.
Torno in camera ignorando il letto che grida pietà e accendo lo stereo con i Nirvana su e le casse mandano la loro musica carica d’energia in ogni parte della casa.
Guardo l’ora…è prestissimo….mi verrà un colpo…non mi sono mai alzato prima della sveglia!
Ora posso riflettere.
Il sogno…non sono abituato a fare finta di nulla quando mi arrivano messaggi, per quanto ne dica Karl sono un tipo piuttosto sveglio…non sono scemo, ho capito quel che vuol dire tutto ciò.
Jun non l’ho capito perché sinceramente non l’avevo conosciuto più di quanto non sia riuscito a conoscerlo in questi giorni…ed è naturale in questo caso che non noti certe cose…ma con chi conosco bene come me stesso e Karl le cose le noto eccome…il sogno è stato uno dei messaggi…e chissà perché sono convinto che me ne arriveranno altri.
La risposta la so…devo solo realizzarla e dirla ad alta voce…prendere coscienza. Non mi faccio problemi su certe cose.
Jun me lo ricorda dannatamente…per questo ero così confuso…ma in realtà non ero Jun a desiderare…non sono nemmeno indeciso fra i due…io provavo pura, semplice e chiara attrazione per Karl.
- porca pu***na-
attrazione è una cosa…ma sentirsi come mi sento io è un altra…
è possibile che dopo tutto il tempo che sto con lui io mi svegli solo ora? Cioè…fin ora non mi sono mai interrogato seriamente sul nostro legame, davo per scontato fosse amicizia…davo per scontato un sacco di cose fin ora…come il fatto che lui sarebbe sempre stato…con me…ma in un senso non molto chiaro…ora comincia ad essere tutto molto chiaro…mi sono sbloccato e ho cominciato a pensarci seriamente ora perché è arrivata la seria possibilità che tutto cambi.
Tutto sta per cambiare…anzi…ha già iniziato a cambiare…e la cosa non mi piace molto. Uno non riesce ad avercela con Jun…come si fa? Ma riesco a sentire qualcosa di nuovo per Karl…cosa sta combinando quello? Che aspetta a rendersi conto di quello che vuole fare?
Cosa aspetta a capire un bel po’ di cosette?
In sostanza…mi alzo e chiudo lo stereo prima di finire il pensiero. Poi prendo le chiavi della moto e il casco ed esco di casa con aria scura in volto.
Un giro in moto è quello che mi ci vuole!
La apro e la preparo, poi salgo e parto con la solita sgommata.
Il suo nome, la sua immagine, i ricordi legati a lui…è patetico come tutte queste cose proprio ora che ho deciso di essere veramente sincero con me stesso partano senza il mio controllo. Io stesso sono patetico in questo momento…perché mi metto a pensare a lui e a tutto ciò che è legato a lui!
In sostanza… il rapporto non è più amicizia!
Non è più quello che pensavo.
Non è nemmeno solo attrazione…perché quello che sento è gelosia…gelosia per quello che potrebbe essere fra lui e Jun.
Gelosia, attrazione, legame forte, desiderio….voglio sapere tutto di lui…anche se tutto lo so già.
È proprio questo.
Stringo gli occhi a fessura e serro le mani sui manubri accelerando…io ne sono innamorato…o qualcosa del genere!
Veloce più del vento voglio superare lui, il mondo, i miei pensieri.
Come posso..è un ragazzo come me…è sempre stato mio amico e il rapporto si è sviluppato nell’arco di anni. È una cosa troppo assurda…finchè si tratta di stima e rispetto…ammirazione…tutto quello che vuoi…ma è arrivato un imput che mi ha spinto a vedere tutto sotto un'altra ottica. È arrivato Jun e mi ci ha costretto.
E vedendo quello che potrà essere fra loro due la gelosia si ingigantisce…non per paura di perdere un amico, non succederà…per paura di perdere Karl.
Affronto una curva a tutta velocità e mi piego sfiorando l’asfalto con il corpo, supero macchine e pedoni, bici e altre moto, supero tutto e nei miei occhi solo il cm che mi basta per vedere la strada avanti a me, improvvisando percorsi sconosciuti che il mio istinto mi suggerisce. Sfogo.
Tutto qua quello che riesco a fare.
Io non sono normale.
Io non lo sono.
Sono strano.
Difettoso.
Mi piace Karl che è un ragazzo.
Lo vorrei, lo desidero.
Mi attira.
Ne sono geloso.
Sono anormale.
Non vado bene.
Potrei perforare il mondo coi miei occhi e ogni ostacolo che si frappone fra me e il mio obiettivo!
Ho saputo vedere come mio solito e farò anche qua a modo mio.
Contorto, incompreso, criticato da tutti tranne che da Karl…lui è sempre stato l’unico che ha capito subito ogni volta le mie azioni troppo dure e severe e indecifrabili.
Karl.
Sempre e solo lui.
Sono solo un gay come ce ne sono altri?
Non lo so…quel che so è che si parte con sentimenti forti verso un ragazzo e quel  ragazzo è Karl.
Non so se potrei innamorarmi anche di altri, non lo so e non mi interessa…non mi interessa nulla…non è stato uno stupido sogno a farmelo ammettere e rendere conto…io l’ho sempre saputo, solo che non vedevo la necessità di cambiare le cose…stavo bene…fino ad ora. Le cose stanno cambiando e voglio prenderle nelle mie mani.
Manipolerò a modo mio e a costo di venire frainteso e rifiutato devo provarci.
Ad ogni costo.
Non so se l’ho realizzato…quel che so è che non voglio finire per essere un patetico stupido qualunque che scopertosi con strane tendenze si suicida o va in crisi.
Quello che so è che non voglio essere così, perché quello non sono io.
Quel che so è quel che farò.
Quel che farò è quel che otterrò, perché è quello che voglio.
Ad ogni costo, con qualsiasi mezzo.
Una freccia umana dal rumore del motore di questa moto sfugge al controllo di tutti coloro che camminano su questa terra.
È come se fossi tornato quello di una volta, indietro nel tempo. Orgoglioso, incomprensibile, infiammabile, antipatico, stupido ragazzino diverso dagli altri.
Finchè non crollerò non mi fermerò! “
 
“Quando arrivo al campo trovo la sorpresa del secolo.
Mai e poi mai mi sarei aspettato di trovare Genzo già ad allenarsi prima di me e di Jun!
Ma noto subito qualcosa di strano ed insolito in lui. Non c’è bisogno di osservarlo attentamente per capirlo.
Il suo sguardo è terribile.
Scuro in volto, corrucciato…come se fosse furioso. Si è calato il cappellino sugli occhi per nascondere la sua espressione dura ma a me non sfugge. La bocca piegata verso il basso…non è un’aria indecifrabile quella che ha…è proprio incazzato. Rabbiosamente e severo allena i ragazzi della squadra già arrivati. Lo conosco ormai, fa così solo quando è arrabbiato seriamente.
Cos’ha?
Rimango fermo a fissarlo composto e staccato, anche se devo ammettere che la cosa mi coinvolge.
Lui è in porta e si sta facendo tirare i palloni da parare…ma non contento visto che ritiene l’impresa troppo facile si arrabbia con loro e gli fa fare esercizi fra i più duri.
Sono già sfiancati…certo, un po’ di sforzo non guasta a loro…ma l’allenamento normale deve ancora iniziare, non faranno nulla dopo…oh bè…tanto per quel che mi importa di loro.
Scruto attentamente ogni mossa di Genzo…ha qualcosa…eppure dovrei essere io quello arrabbiato visto che ieri non si è fatto vivo e non è tornato a casa fino a tardi!
Arriva Jun e stupito dal comportamento insolito di Genzo mi chiede:
- ma cos’ha?-
io scuoto la testa.
- non so.-
poi ricordo ieri e senza mutare tono o espressione chiedo:
- ma tu come stai?-
lui sorride come fa sempre per ringraziare e risponde:
- bene grazie, la pressione si è stabilizzata quasi subito, come avevo detto dovevo solo riposare!-
forse dovrei scusarmi per aver ignorato il suo volere…ma sono abituato a non sentirmi mai dire di no e nemmeno a sentire opposizioni…è stato insolito sentirle rifiutarsi e comunque arrabbiarsi. Se ne è risentito, spero che non ce l’abbia con me…ma Genzo poteva almeno avvertirmi e telefonarmi per dirmi come stavano le cose!
Eppure realizzo tutto ma non è nel mio stile scusarmi su ciò che ho fatto e che non andava…non sono abituato e non vedo esattamente perché farlo!
- Karl, tu che sei suo amico e lo capisci…quando Genzo è così arrabbiato qual è il modo migliore per prenderlo?-
mi viene spontaneo:
- a pugni è ottimo! Si sfoga e poi gli passa!-
fa un mezzo sorriso divertito e sorpassandomi mi posa una mano sulla spalla, poi scherzoso aggiunge:
- allora ci pensi tu?-
- a prenderlo a pugni? Certo!-
lo sento ridere mentre entra nell’edificio per sistemarsi.
È uno dei pochi con cui riesco ad essere meno freddo e più…normale, diciamo.
Mi avvio verso Genzo chiamandolo in parte, lui dopo aver tirato il pallone con forza ad uno dei ragazzi che si siede esausto ringraziandomi con gli occhi, mi si avvicina senza mutare espressione.
Mi punta quei suoi occhi neri e profondi nei miei di ghiaccio.
Si toglie il cappello rivelando la sua capigliatura spettinata e il sudore che gli cola ai lati del viso, si asciuga la fronte e non toglie più quello sguardo nero e penetrante da me.
Mi perfora, mi scruta…quei suoi occhi così magnetici e oscuri a volte.
Sono un mistero.
- Genzo, che hai?-
non risponde. Non sono tipo da ripetere le domande…e non sono nemmeno tipo da cercare di calmare gli animi degli altri…solitamente lo lascio fare…ma ora voglio sapere…voglio sapere.
- allora, stiamo qua a lungo?-
- andiamo Karl, che ti prende a te! Da quando ti preoccupi così per me? Che ti importa che ho? In fondo basta che alleno la squadra, che faccio il mio lavoro bene, non rompo a te e tutto va bene, no? Basta parare, giusto?-
che discorso è? E osa pure essere seccato!
- no, non funziona così! Innanzitutto l’allenatore non sei tu e se non ti viene richiesta da lui non ha senso che ti metti a massacrare così gli altri. Poi lascia fuori il calcio. Se te l’ho chiesto vuol dire che voglio saperlo!-
freddo…come lui odia vedermi quando è arrabbiato.
Stringe le labbra…a momenti mi prende veramente a pugni.
Ma è come se cercasse di dirmi qualcosa…mi sta dando un messaggio…andiamo, perché non è chiaro? Non ha mai avuto problemi a parlarmi..cos’ha ora?
- al diavolo! Se non lo capisci da te non te ne importa!-
scontroso oltre ogni dire. Non credere di ottenere qualcosa.
- sai, non sono un genio assoluto…non leggo nel pensiero…ma se dici che non me ne importa allora c’è bisogno di aria qua!-
sempre più rabbioso ed io sempre più l’opposto…la cosa sta degenerando e lui stringe i pugni…avanti, non ho intenzione di difendermi…fai quello che devi fare.
Ma si volta e se ne va senza aggiungere altro. Non lo fa. Non fa capire il motivo di questo suo comportamento.
Entra nella palestra con gli attrezzi e da lì non uscirà per tutto il giorno, immagino.
Io sbuffo e vado dalla parte opposta.
Quando Jun esce è questo che vede. Lui che va da una parte ed io dall’altra, entrambi seccati. Lo vedo grattarsi il capo e alzare un sopracciglio…avrà il suo bel dafare anche lui!
Tuttavia gli allenamenti iniziano senza Genzo che preferisce allenarsi agli attrezzi piuttosto che fare qualcosa di più costruttivo!
Nel mezzo di una delle partite mattutine vedo Jun entrare nella palestra per parlare a Genzo.
Ed è qua che il mio umore peggiora notevolmente! Separo vita e calcio, quel che faccio non deve essere intaccato minimamente dal mio umore. Rimango freddo a giocare come ho sempre fatto senza provare il minimo sentimento per quel che faccio…mentre la mia mente però è altrove…dentro quella stanza.
E poi lui si azzarda a fare il geloso arrabbiato!”
 
“Che succede a sti due? Speravo che potessero essere civili almeno fra loro…credevo che Karl fosse l’unico in grado di calmarlo…invece è stato l’unica a fargli peggiorare l’umore! Mah..ce l’avrà con lui…il bello è che Karl non ha idea del motivo!
Li faccio allenare e intanto io gli andrò a parlare!
Senza troppi problemi entro senza bussare nella stanza degli attrezzi dove lui sta usando una di quelle sbarre alte dove ci si  appende per i piegamenti.
E rimango un attimo in silenzio a guardarlo interessato.
Anche se sono un maschio devo ammettere che ha un corpo non indifferente!
È a torso nudo e appeso sulle gambe a testa in giù che fa piegamenti per gli addominali. È sudato e i capelli bagnati gli si appiccicano al capo e alla fronte. Lo sguardo e i lineamenti induriti dall’espressione cupa e penetrante. Tutti i muscoli gli si contraggono e si rilassano in continuazione…se lo vedessero le ragazzine urlanti solite sverrebbero. Sorrido ironico e mi viene improvvisamente l’impulso di chiamare Karl per farglielo vedere ora…non ho idea del perché visto che immagino ce l’abbia proprio con lui, ma ho idea che la cosa sarebbe divertente…Genzo non si è accorto della mia presenza…e tutto sommato dubito che con me parlerebbe…ma almeno devo provarci!
Proprio mentre mi accingo a chiamarlo la porta si apre di scatto facendo piuttosto rumore, una voce familiare mi chiama ed io mi volto col medesimo sorriso ironico e malizioso di prima…con soddisfazione rispondo:
- si Karl?-
che è arrivato come evocato dai miei pensieri.
Si ferma e non risponde..a dire il vero forse nemmeno mi vede…bè, è comprensibile e posso giustificarlo, all’inizio anche io ero rimasto un attimo impalato a guardare Genzo.
È proprio su di lui lo sguardo. Il moro si è fermato e mezzaria e si è messo a fissare brevemente me e a lungo lui.
Mi sento di troppo.
Direi che posso anche uscire!
E senza dire altro esco con calma e pacatezza…nessuno dei due se ne accorge!”
 
“ Cosa fa? Che combina? Genzo? Genzo è lui? Ecco..se devo essere sincero non mi era mai capitato di vederlo sotto questa…luce…voglio dire così! Rimango fermo a guardarlo, lo noto subito e presto mi dimentico perché ero venuto e chi volevo chiamare…siamo solo noi due qua dentro?  Mantengo una superficie come le altre mie di sempre…ma se devo essere sincero è riuscito a darmi una scossa non trascurabile! Si ferma e si mette a fissarmi anche lui…anzi ci stiamo squadrano a vicenda…oh, non che io abbia chissachè da guardare…e nemmeno lui…ma in fin dei conti non credo fosse così importante quello che avevo da dire…piego la testa di lato e accarezzo con lo sguardo il suo corpo…maturo…
- Karl?-
nota lo sguardo insistente?
Mi chiama ma non rispondo…cosa dovrei rispondere alla domanda ‘Karl?’…si è il mio nome, ma lui lo sa!
Torna allo sguardo duro di prima e si aggrappa con le mani alla sbarra sciogliendosi e posando a terra i piedi. Prende un asciugamano e mi chiama di nuovo, inizia ad asciugarsi il volto e il torace sudato, poi continua poco gentile:
- che hai tu, ora!-
mi riscuoto e mi passo una mano fra i capelli portandoli all’indietro dove qualche solita ciocca sfugge tornando sugli occhi.
Effettivamente che avevo?
Non posso dirgli che non lo so…ma non ricordo esattamente perché ero venuto qua…o meglio..non posso dirgli che ero venuto con la scusa di chiamare Jun solo per vedere come stavano le cose…insomma…non posso dirgli cose simili che non sono da me…
- ho mandato in confusione ilgrande ghiacciolo in scalfibile?-
bè…di fatto è proprio così.
A questo punto dovrei andarmene per mantenere la mia immagine di impassibilità ma non ne ho voglio…preferisco rimanere qua, mi piace…stare qua…
- uhmmm…sei ancora arrabbiato? Vuoi parlare ora?-
sembra cadere dalle nuvole anche lui…si era dimenticato del suo stato d’animo…ogni tanto mi vien da chiedere chi è Genzo.
Ma poi credendo di saperlo non mi metto a rispondere…forse un giorno dovrò provare a rispondere a questa domanda!
- tu sembri tanto bravo a capire gli altri…tu sembri uno che capisce tutto di tutti ma che si tiene tutto quello che capisce per se e non fa capire che ha capito. Ma in realtà proprio non capisci nulla…non capisci nulla nemmeno di te stesso!-
alzo un sopracciglio appoggiandomi al muro e incrociando le braccia senza staccare gli occhi dal suo fisico:
- e questa da dove esce? Non dirmi che eri arrabbiato per questo!-
si butta l’asciugamano sulla spalla e si siede su uno di quegli attrezzi a sedile continuando a guardarmi serio:
- no, cretino ,questa era una mia riflessione su di te confermata da questa tua risposta!-
mi da del cretino…lui fa il cretino però il complimento me lo becco io!
- e perché? Io di solito ti capisco, idiota, ma ora mi era un po’ difficile…-
punta gli occhi neri sui miei e mi penetra come solo lui sa fare, diretto e schietto, aggressivo un po’:
- E come potresti capirmi se non ti capisci nemmeno tu? Sei così concentrato su te stesso che non vedi nemmeno gli altri…sai…finisco per cambiare sempre e continuamente idea su di te!-
- vuol dire che ti sforzi di pensare…è positivo…-
…di pensare a me…tuttavia preferisco l’ironia fredda di cui sono padrone.
Ad ogni modo quello che dice immagino sia vero…lui mi capisce meglio di come a volte mi capisca io..ad esempio…so benissimo che questa era gelosia…ma la fonte non mi è chiara…e alla fine l’ho visto così e sono finito in confusione per un brevissimo attimo! Ma mi sta dando dell’arrogante con parole molto acute…di solito mi avrebbe dato dell’arrogante senza troppi giri. Anche lui sta cambiando..entrambi non riusciamo a capirci più subito e bene…perché? Perché la situazione intorno a noi sta cambiando…perché c’è qualcosa di nuovo nell’aria che ci sta facendo rendere conto a forza di cose che avevamo dato entrambi per  scontato!
- e poi ero arrabbiato per…il futuro…diciamo…-
alzo ancora un sopracciglio…più vago di così non poteva essere…ma non gli chiedo delucidazioni…se vuole me le darà lui!
I miei occhi prendono a seguire la scia di una goccia che corre lungo il suo corpo e la sua pelle umida e abbronzata. Ne sono catturato. È una cosa affascinante…ma forse lo è lui…immagino che le ragazze e le donne lo adorino tanto perché avrà pure qualcosa di bello…indubbiamente devo ammettere che obiettivamente è un bel ragazzo…fisicamente parlando..con quel suo magnetismo…sa usare i suoi punti di forza…in fin dei conti è solo un gran bastardo approfittatore. Ma l’importante è che con me sia sincero e che abbia fatto pace…anche se non so ancora il perché ce l’abbia avuta con me! Voglio dire…lo so…quella era gelosia…e lo era anche da parte mia…ma da me era più o meno motivata mentre la sua…per che cosa? Mah…
Nota che guardo insistentemente il suo corpo e dallo sguardo malizioso intuisco anche quello che sta per dire…il solito spaccone.
Gli tiro la maglietta mentre si alza per dirigersi vero di me e gli dico col mio tono gelido:
- ehi bestia, smettila di fare il figo, vestiti e andiamo a giocare!-
prende la maglietta ma non se la mette e sempre con quel suo sguardo poco raccomandabile mi viene di fronte e mi posa le mani alla vita parlando suadente:
- perché non ti piaccio? Non sono di tuo gradimento, tesoro?-
questo si è bevuto il cervello!
Anche se a dire il vero immedesimandomi in una donna lo sarebbe eccome di gradimento!
Ma non glielo faccio capire, poi si monta troppo la testa e non fa più nulla!
- prova a essere più dolce ed elegante e poi ne riparliamo!-
senza cambiare minimamente inclinazione nella voce o nell’espressione, infine gli prendo l’asciugamano che ha in spalla e glielo butto in faccia coprendolo…prima di uscire do un inspiegabile e spontanea occhiata al suo torace nudo notevole, poi scotendo il capo apro la porta e lo lascio lì!
Quella è schizofrenico e ha triple personalità!
Ma quest’ultima non mi dispiaceva!”
 
“ li vedo uscire insieme quasi e li faccio entrare subito in partita senza far trasparire nulla da me se non professionalità e freddezza, composto anche mentre do le indicazioni da regista da bordo campo mi trovo inspiegabilmente indurito nell’anima. Hanno fatto pace ed era quello che volevo per loro…ma quello che voglio per me?
Per la prima volta a piano riuscito non sorrido ma rimango serio e concentrato su quel che guardo.
In fin dei conti anche se faccio l’altruista e il gentile sono solo un maledetto egoista…un egoista arrogante che si sente superiore agli altri…è per questo che non voglio avere rimorsi una volta morto…e ancora una volta farò in modo di non averne!”