CAPITOLO 30:
FAMIGLIE
 
- Genzo? Caro, ciao, sono la mamma…-
“silenzio da parte mia….questa si che è bella…la grande madre scende dal paradiso di soldi e viaggi per telefonare ad un figlio in terra!”
- ciao…-
non credo ci parlerò molto…so già che vuole…figuriamoci, telefona solo per quello!
- come stai tesoro?-
un sosrrisetto amaro come vuoi che stia? Bene senza una famiglia!
- ottimamente…certo non grazie a voi…-
se ne sta zitta, eh? Ma tu guarda questa…si ostina ancora a chiamarmi quando mi deve esibire in pubblico.
- non essere il solito sconveniente.-
- sconveniente? Vediamo…cos’è di preciso che non va bene? Che non dovrei fare? Non dovrei dire la verità? Mi hai fatto un domanda, mamma….e mi pareva giusto rispondere sinceramente…avrei dovuto dire una bugia? Ho detto che sto bene ma non grazie a voi che non ci siete mai…-
- Genzo, per favore, non mi sembra il momento adatto per telefono…-
- ah si, scusa mamma…per telefono spendi soldi….e sono esattamente uno spreco inutile per il proprio figlio…-
sospira trattenuta….vorrebbe forse prendermi a sberle perché ogni volta è la stessa sotoria…ma che diavolo vuole sempre da me?
- Genzo…per favore…-
- si mamma, dimmi cosa c’è altrimenti ti faccio perdere troppo tempo…è già da 3 minuti abbondanti che siamo al telefono…-
- e mi hai già fatto venire il mal di testa…ascolta…ti abbiamo prenotato un volo per domani e dopodomani, per te e la tua ragazza, raggiungici che diamo un ricevimento in grande stile qui a New York…un caro amico ci ha imprestato l’albergo, è uno dei più prestigiosi della città. Io e tuo padre dobbiamo festeggiare l’ultimo affare andato bene e abbiamo anche un annuncio importante da dare, ci terrei che ci fossi anche tu e la tua fidanzata…-
un ghigno obliquo mi si forma sulla labbra…
- fidanzata, eh?-
- si tesoro, ce l’hai di sicuro, ti conosco…-
alzo un sopracciglio e scettico dico:
- ah, mi conosci? Questa mi giunge nuova…comunque va bene….ci tengo a venire…non per il vostro annuncio e per il festeggiamento…ma perché ci tengo a presentarvi la mia…fidanzata…ok?-
definire sadico e cattivo questa mia espressione è sminuirla…ma questa è la lezione esemplare che ci vuole a quei due…come minimo lei sviene e lui mi prende a pugni…ma non credo visto che saremo in mille ospiti importanti…
- va bene caro, come vuoi….il volo è a nome mio, oggi dovrebbero arrivarvi i biglietti. Partite stasera tardi e arrivate in mattinata. Vi mandiamo un autista che vi porterà in albergo dove saremo anche noi. Miraccomando. Allora a domani. Ciao caro.-
metto giù la cornetta senza salutarla, la trovo una cosa inutile visto che non ha mai ascoltato una parola di quello che dicevo a loro.
Dovrei essere arrabbiato e amareggiato, ma in realtà mi sento solo divertito e sadico più del solito…ci sarà da ridere domani sera….”
 
“Mi guarda con una strana luce pericolosa negli occhi….è come se avesse trovato qualcuno da prendere per il culo e che questo gli procuri un terribile senso di vendetta e divertimento….non c’è da fidarsi quando fa così…mi porge un biglietto aereo e sta ancora un po’ zitto, aspetta la mia reazione…leggo la destinazione…Berlino-New York(spero ci sia un volo simile…)alzo un sopracciglio e poi torno a fissarlo negli occhi…si…decisamente odore di guai…anzi puzza…cosa sta combinando questo pazzo?
- Hai da fare questo week end?-
no, nemmeno il tono mi piace…
- immagino di essere comunque impegnato con te…-
- che ne dici di fare un salto a New York?-
sto ancora zitto…poi decido che è meglio parlare…altrimenti questo mi porta lasciandomi all’oscuro di tutto.
- Genzo cosa hai combinato?-
- io? Nulla…hanno fatto tutto i miei genitori…-
ora comincio a capire molte cose…
- i miei danno un ricevimento importante in grande stile….festeggiamenti e annunci…insomma la solita palla…e mi hanno inviato due biglietti per raggiungerli…per me e la mia fidanzata…-
ecco, ora è tutto chiaro…si…ho capito cosa vuole fare. Bene…ma che dico bene? Questo ha intenzione di rovinare un ricevimento simile ai suoi genitori ed io devo fare il suo complice?
- vuoi parlarmene?-
- e di cosa? Non c’è niente da dire su di loro…li conoscerai…sei pronto a presentarti come mio fidanzato a loro due?-
il sorriso poco raccomandabile la dice lunga…anche se gli dico di no mi porta di peso….so benissimo cosa prova per loro…e cosa vuole ottenere…
- pensi che così ti noteranno di più?-
la sua espressione cambia repentinamente…si fa seria…per arrivare all’amaro misto acido, una smorfia di riflessione che mi ricorda il Genzo dei primi tempi….colui che guardava tutti con schifo e scetticismo…che snobbava e trattava male…e non riteneva alla sua altezza nemmeno il re d’inghilterra…
- notare? Dovrei vestirmi solo di soldi e oro per farmi notare da loro…non lo faccio per farmi notare…solo per rovinare loro la serata….tutto qua-
- sicuro che è tutto qua?-
- e cosa vuoi che sia? Tutti i campionati che abbiamo vinto sin da quando ero piccolo si sono mai fatti vedere? No…mi hanno affidato alla servitù e ad un allenatore personale…e una volta cresciuto ho dovuto fare le mei scelte da solo senza poter parlarne con nessuno…andiamo…cosa dovrei voler ottenere da loro? Non mi ricordo nemmeno che faccia hanno….e tu nemmeno li hai mai visti…sono sempre stato solo, non ho famiglia…se non fosse stato per gli amici non sarei mai riuscito ad arrivare fin qua…-
mi dispiace, innegabilmente mi dispiace ma lui ha la mania di non sfogarsi mai per le cose veramente importanti e tenersele dentro…ho idea di quel che ha passato, io non ho avuto un infanzia migliore…spiattellata ai quattro venti…ne sapeva più la gente e i giornalisti di me…siamo proprio messi bene…ed ora eccolo li ombroso e seccato, stufo di tutto quel che riguarda l sua famglia…anche il solo parlarne lo infastidisce ed io non so che farci se non stargli vicino come ho sempre fatto.
Non sorrido e nemmeno dico nulla, gli cingo le spalle attirandolo a me poi mi sporgo e lo bacio lieve sulle labbra che lui apre incondizionatamente venendomi incontro.
Abbiamo bisogno l’uno dell’altro…separati non saremmo veramente più noi, ma solo sommersi da merda.”
 
“l’aereo puntuale atterra all’aereoporto internazionale, dopo la solita solfa di attesa per i bagagli usciamo e fra la folla che attende i propri famigliari intravedo un uomo alto vestito di tutto punto con la divisa da autista. Non l’ho mai visto prima, dev’essere nuovo. Vado a colpo sicuro da lui e gli tendo la mano.
- Genzo-
lui esegue un breve e professionale inchino con aria altrettanto sostenuta e mi stringe la mano. Credo parli solo l’inglese sto tipo dal momento che borbotta solo qualcosa nella sua lingua che ci indica di seguirlo prendendo i nostri bagagli.
Il viaggio non è tanto lungo, una volta entrati in piena città non si può fare a meno di rimanere incantati a guardare la magnificenza di questo posto…inutile dire nulla, descrizioni o sensazioni…è molto di più di come uno se l’immagina….ero stato solo una votla da piccolo qua…poi mi avevano portato in altri paesi, ma spesso e volentieri ho rifiutato la loro compagnia standomene a casa.
L’albergo è altrettanto enorme e di lusso.
Eppure non sto a osservarlo a fondo, una volta arrivati l’autista ci affida ad un facchino che sempre in inglese ci dice di seguirlo, ci porta in una camera da due molto spaziosa simile ad una suite, all’ultimo piano con la parete in vetro che offre una vista splendida della città….di notte deve essere magnifico. Noto che l’uomo lancia diverse occhiate a Karl che se ne sta zitto e discreto in parte. Tutti si aspettavano che il figlio dei grandi Wakabayashi fosse accompagnato dalla sua fidanzata…ebbene no, delusione!
Non chiedo dei miei genitori, non voglio incontrarli….tantomeno farmi portare in giro a visitare la città, perfino al fame mi è andata via…tutto questo mi dà il voltastomaco…lusso, ricchezza, puzza sotto il naso….snob…sguardi….ma che schifo…potevo starmene dove ero!
L’uomo ci informa che i signori Wakabayashi sono fuori per sistemare le ultime cose della feste e per prepararsi per la sera…che ci riceveranno direttamente al ricevimento…e che hanno lasciato detto di fare quel che volevamo in loro assenza usando pure il loro nome e la solita carta di credito di loro proprietà…e che hanno prenotato per noi un salone di bellezza e dato a disposizione dei vestiti in affitto. Ci informa anche sull’orario del ricevimento, poi se ne va dicendo che lui è alla recection a loro totale ed esclusiva disposizione. Fortuna che sono stato abituato fin da bambino a parlare l’inglese come seconda lingua…sono sempre stati fissati i miei.
Finalmente soli guardo il letto a due piazze e mezzo con lenzuola di seta blu notte, tutto in arredamento con la camera. Ho quasi paura di sgualcire tutto questo….infatti nemmeno lo sfioro…mi siedo a terra davanti alle finestre…e guardo la città caotica che mi si presenta.
- che schifo…-
Karl mi si avvicina rimanendo in piedi apparentemente indifferente…lui si che è bravo a fingere…io non ci riesco più.
- andiamo a fare un giro?-
propone un po’ distante…forse nemmeno lui vuole rimanere in questo posto extra lussuoso…
poi la mia ironia comincia a farsi sentire…sono venuto qua per divertirmi a creare imbarazzo ai miei genitori…e vediam odi sfruttare fino in fondo ogni cosa…
- certo caro…che ne dici di andare a scegliere i vestiti per stasera?-
lui mi guarda dubbioso…sa che quando faccio così non c’è da fidarsi!”
 
“questo tipo che ci fa da maggiordomo e tutto fare che sembra non avere nome ci conduce su nostra richiesta al guardaroba ufficiale messo an ostra disposizione, è una grande stanza di negozio ultra costoso di sola marca famosa. Noi abbiamo scaffali e scaffali interi di vestiti da scegliere…c’è kla sezione uomo e la sezione donna…guardiamo insieme la sezione donna…e Genzo malizioso mi cinge la vita con una mano e avvicinando il viso al mio fa:
- amore, scegli pure fra quelli…-
è completamentw andato…senza rispondergli mi dirigo alla sezione uomo. Stiamo un po’ a decidere e a guardare e probabilmente ci prendiamo gusto…roba di marche così famose che nemmeno le conosco tutte…ed io dovrei indossare questa roba? Ma siamo matti? Ho paura perfino di bere e di pisciare perché potrei macchiarla e stropicciarla…stiamo circa due ore a vedere e Genzo sembra divertirsi a provare tutto…c’è molta roba elegantissima, ma anche via di mezzo, probabilmente i genitori suoi lo conoscevano e sapevano che non avrebbe gradito molto tutto sto elegantismo…ed io mi associo a lui…conclusione? Genzo mi obbliga a provare mille abiti anche a me convincendomi che è divertente, poi mentre io stavo per scegliere il meno costoso da aggiustare una volta rovinasto e il più normale, lui mi dirotta obbligandomi ap rendere come lui un abiot super eleganti, super costoso e super raffinato con stoffa pregiatissima e uno stile che molti si sognano.
Non voglio nemmeno guardarmi allo specchio, credo che se mi vedessero così in germania i fan alla mia squadra aumenterebbero ancora di più se possibile…
In seguito ci dirigiamo sempre su ordine di un Genzo oltremodo sadico al salone di bellezza dove erano stati prenotati massaggi, manicure, pedicure, ed ogni cosa possibile con la ‘cure’ finale…per poi finire alla parrucchieria che ci mette soluzioni super splendenti e morbidi ai capelli spuntandoli e sistemandoli col gel in modo che rimangano intatti per stasera…ma guarda qua come sono! Ma chi me l’ha fatto fare? Genzo sembra divertirsi veramente a scegliere le cose più costose ed elaborate da mettere nel conto dei genitori…io invece sospiro spazientito constatando che tutti avevano capito che dovevano occuparsi di un uomo e di una donna, non di due uomini….cazzo, mi guardano troppo questi…e le donen sembrano assetate di sangue…Dio, non ce la faccio più, voglio andarmene…no, le scarpe….Genzo, quel bastardo che ho per fidanzato mi fa sadicamente notare che mancano le scarpe…e sia…tanto figura più figura meno…arriviamo in un negozio di scarpe prenotato dai signori genitori super ricconi che non badano a spese…e la commessa ci accoglie, capisco che dice che sapeva di dover occuparsi del figlio e della sua ragazza, e così mi guarda stranita…poi notando la mia espressione irritata aggiusta il tiro dicendo che forse la lei di Genzo non poteva venire quindi sono venuto io un suo amico…peccato che il figone qui accanto a me osi pure puntualizzare…
- no, no, nessun errore…è tutto a posto, non è un mio amico e non ci sono state sostituizioni…se non nei pensieri dei miei genitori…loro non hanno mai conosciuto la mia dolce metà…-
così dicendo mi prende per mano e poi in tedesco mi dice piano notando il mio irrigidimento…
- tranquillo, tanto qua nessuno ci conosce, possiamo fare tutte le figure di merda che vogliamo!-
che consolazione!
Finita anche questa tortura ci facciamo riportare in camera…o forse dovrei dire suite…mah, dettagli!
Finalmente riposo!”
 
“Ci guardiamo allo specchio…siamo perfetti…costiamo più noi che il nostro stipendio messo insieme…dovrebbero aumentarcelo!
Io indosso un abito blu notte di una di quelle stoffe pregiate scoperte e tessute a mano ultimamente. Scivola lungo la pelle che è una meraviglia, fresca come la seta ma molto più preziosa. Pantaloni dal taglio semplice, la camicia lasciata fuori che fascia stretto il mio torace per poi scivolare leggero alla vita. Color  ghiaccio. Niente cravatta, lascio slacciati i primi due bottoni e adagiata mollemente sulla spalla una giacca dello stesso colore dei pantaloni. I capelli ancora a posto col gel che doma le ciocche che normalmente si ondulano da sole arruffandomi il capo. Modestamente sono un gran figo! Queste sono le cose che mi mettono di buon umore!
Do un occhiata a Karl e vorrei semplicemente mangiarmelo…far sesso con lui fino a domani mattina ma vestito e pettinato così!
Ha un completo in seta misto raso, anche a lui scivola da dio sul suo bel corpo atletico, il suo è tutto nero con la camicia messa sotto i pantaloni e la giacca che si mescola alla camicia anch’essa nera. La cravatta è bianca e spicca deliziosamente. I capelli sono pettinati all’indietro con i ciuffi lasciati strategicamente sulla fronte…cazzo, me lo farei all’istante! Perfino le nostre mutande sono firmate versace…come minimo…!
Ma qualcuno ci disturba bussando alla porta, spunta Ambrogio(non si chiama così ma visto che si ostina a non dirci come si chiama…)che ci dice che gli ospiti stanno arrivando e che i genitori ci attendono nel salone centrale.
Mi scambio uno sguardo complice con Karl….il mio è sadico al massimo e divertito per quello che sta per succedere mentre il suo è come al solito controllato e in se…non darà nessuna soddisfazione nemmeno stasera!
Questo ragazzo dovrebbe piangere un po’, non gli farebbe male…imparerebbe a mostrarsi di più!
Scendiamo le scale accompagnati da Amrogio che poi ci lascia continuare da soli per fare il nostro ingresso trionfale. Non credo ceh mi toglierò più questa espressione dalla faccia…e nemmeno la loro dalla testa. Questa si che è una rivincita…ma non è completa.
I miei sono al centro della sala circondati da gente che li saluta e gli stringe la mano. Sono sempre uguali, giovani, belli, raffinati e nobili…soliti abiti da favola, bellezza sovrumana. Li osservo bene prima di farmi notare, mio padre ha un completo tipico da riccone, capelli neri lunghi fino al collo mossi domati col gel all’indietro…occhi neri e fisico atletico invidiabile…dovrebbe avere 40 anni ma ne dimostra almeno 30…molto bello, obiettivamente è un bell’uomo, nulla da dire. Distinto e corteggiato.
Mia madre…la grande donna…fisico pazzesco dalle curve autentiche e da sogno, un seno che ogni uomo sognerebbe di poter stringere fra le mani, un sedere sodo e alto. Pelle candida da adolescente, occhi azzurri, trucco non troppo pesante ma ringiovanitore che evidenzia i suoi lineamenti giapponesi che la rendono meravigliosa in mezzo a quelle donne quasi invisibili al suo confronto. Capelli…vediamo, questa votla li ha tinti di rosso scuro, gli sta bene quel colore, ha un acconciatura elaboratissima sul capo e dei boccoli che le scendono ai lati del viso. Un sorriso radioso e un vestito rosso fuoco dai ricami dorati e i pizzi neri, con lo strascico dietro e un decolté da favola. Se non fosse mia madre ci proverei con lei sicuramente…una notte di sesso con lei è un giusto premio allo sforzo che sto facendo, ma l’incesto non è nelle mie mire…tantomeno il tradimento del mio ragazzo.
Arriviamo dietro a loro e chiamo mia madre, entrambi si girano e ci fissano inizialmente sorpresi di piacere…siamo all’altezza della festa…poi però il loro volto si increspa leggermente…hanno notato Karl…contemporaneamente a ciò invece mi si forma un sorriso sadico e divertito, uno dei mie ghigni malefici che amo utilizzare in partita…specie in quelle contro Hyuga!
- Genzo…ciao, caro, come stai?-
la voce di mia madre è tirata e mi abbraccia senza stringermi troppo…ha paura di sgualcirsi il vestito…Karl rimane indietro anche mentre saluto mio padre con una semplice e fredda stretta di mano.
- amore, la tua fidanzata non stava bene che non è potuta venire?-
è venuto il momento, non provo rimorsi o rimpianti per quello che sto per fare…sto per rovinare la vita di mia madre? Bene, allora è la più gran cosa che potevo fare.
- no, niente di tutto ciò…volevo presentartelo e così come mi hai chiesto eccolo qua…è lui il mio fidanzato…non è una donna, questo è stato l’unico equivoco…ma come tu stessa mi hai detto per telefono non si possono dire certe cose…-
prendo per mano Karl e lo porto accanto a me, loro hanno occhi e bocca spalancati, non credono a quel che sto dicendo…ed è quello che volevo vedere…
- mamma, papà vi presento Karl…-
segue un lungo, lunghissimo attimo di silenzio…Karl educatamente tende la mano…e il primo a reagire è mio padre che sportivamente sembra incassare subito il colpo, prende la mano tesa di Karl e si presenta.
- piacere, sono il padre di Genzo, Kamuro Wakabayashi(il nome l’ho inventato…NdAka)…e tu hai un cognome?-
non sorride, non dice cose superflue, non fa nulla di nulla se non l’essenziale…è sempre lui…
- Karl Heinz Schneider…piacere…-
mentre i due cercano di instaurare una specie di conversazione....cosa molto molto difficile con Karl...ammirerò mio padre se ci riuscirà...il mio sguardo si sposa su mia madre ancora sotto una specie di shok mistico…sembra abbia visto un assassino scorticare il suo banchiere(la persona più importante per lei….perché le tiene i conti…), rubare tutti i suoi soldi e violentarla.
A salvarla arrivano una coppia immagino di suoi amici a salutarla, così costretta a tornare in se li saluta e mi presenta a loro come il loro unico egregio figlio capione internazionale di calcio professionistico…poi io la fisso con aria cupa e minacciosa…non azzardarti a ignorare Karl…lei sembra capirlo, mia mamma non è stupida, fa finta ma non lo è. Così con una brutta cera e un sorriso tirato mi guarda e poi presenta anche Karl come un mio caro amico…
Pensavo fosse più divertente vederla in difficoltà…a parte il moemtno storico in cui ho presentato Karl come il mio fidanzato non trovo che ci sia quel gran gusto. Non vedo già l’ora di andarmene…”
 
“sembra aver raggiunto il picco del suo sadismo quando mi ha presentato ai suoi. Sono delle persone splendide fisicamente parlando, e anche il padre direi che non è malaccio, nonostante l’imbarazo e la disapprovazione ha provato a salvare la situazione palrando con me normalmente…o quasi…ottimi attori comunque. Ma non sono qua per giudicare gente che non conosco. Posso forse immaginare da cosa parta l’odio di Genzo….non solo perché l’hanno lasciato solo in una villa enorme in giappone…non solo per i mille viaggi che affrontano e il lavoro che non glieli ha mai fatti vedere…ma per l’assenza completa. Non sono mai stati genitori per lui, non l’hanno cresciuto, ascoltato aiutato e calcolato. È questo il punto. Genzo è così narcisista ed egocentrico con una mania di mettersi in mostra nelle cose che sa fare per questo motivo…vuole essere sempre il migliore per questo…perché è come se ricevesse gli elogi e le attenzioni dei suoi genitori che non ha mai avuto….ma ama non sbilanciarsi più di tanto e non far capire cosa ha dentro realmente…come ora…come la sua immagine pubblica mostra di lui…potrebbe darsi maggiormente da fare per fingere ma non sarebbe più lui.
Mi piace per questo.
Non hanno idea di cosa si sono persi i usoi genitori.
Non hanno la più pallida idea.
La serata va avanti e noi veniamo presentati a tutti…ovviamente non come fidanzati ma come amici.
Poi ecco che arriva il brindisi centrale e più importante.
L’annuncio di cui avevano tanto parlato.
È la madre a parlare, distesa e controllata, perfettamente di nuovo in se…
- gentili amici, innanzitutto vi ringraziamo per essere venuti qui questa sera, per noi molto importante….-
salto il discorso centrale, è noiosissimo e sinceramente non mi riguarda…arrivo alla fine quando dice finalmente quello per cui ci ha chiamati:
- …ed infine un annuncio importantissimo…ecco, non so in che modo dirlo, sapete, sono emozionata…-
- ballista..-
borbotta Genzo accanto a me
- sono lieta di dirvi che sono incinta…-
proprio il top della serata…sento Genzo tossire mentre ingoia a fatica l’aperitivo…e dire che la cena deve ancora venire…gli do uno sguardo penetrante e capisco che non staremo qui ancora a lungo.”