CAPITOLO 36:
NUOVE PERICOLOSE ED INTERESSANTI CONOSCENZE

- Pronto, Karl?-
- si…-
- sono Astrid…-
- l’avevo dedotto…-
- sempre simpatico…della serie simpatia saltami addosso!!!!-
- taglia, che diavolo vuoi?-
- ma tu guarda come mi tratta, quasi quasi non gli dico nulla e lo lascio là da solo a crogiolarsi nella sua gelosia!-
- …-
- visto che insisti ti dico perché ti chiamo!-
- …-
- che ne dici di saltare la tua noiosissima riunione della nazionale e venire qua da noi?-
- certo…visto che sei tu ad ordinarmelo verrò subito, capo…io certamente non ci avevo pensato, nemmeno quando me l’ha proposto già Genzo!-
- urca, ma allora parli!-
-…-
- ah, ecco! Comunque senti…non fare il cretino. So bene che non vuoi saltare la riunione, ma non capisco perché…-
- non è per una stupida riunione che ho saltato un sacco di volte…-
- ah no? E per cosa allora?-
- perché io non centro nulla con loro…-
- la nazionale di Genzo?-
- esatto…-
- oh, ma allora sei più sensibile di quanto sembri…oh, che commovente!-
- smettila…-
- bè, sappi che Genzo si sente molto solo e non ce la fa più a starti lontano…l’altro giorno piangeva…-
- sei solo una ballista, lo so che non è vero nulla.-
- bè, vabbè, ma è vero che gli manchi, andiamo, ci siamo io e Jun e lui è solo, è brutto…cioè, chissenefrega se non c’entri con gli amici del grande portiere…vieni lo stesso, c’entri con lui, no?-
- …-
- bravo, pensaci…-
- bè si…magari una piccola vacanza…-
- ok, ti ho prenotato un volo per domani mattina per Narita, ti ho prenotato anche un taxi che ti porterà direttamente qui alla villa…arriverai, suonerai la porta, mi assicurerò che sia Genzo ad aprire…e TADAAAAAN! Sorpresa….! Non è magnifico? Dai ti aspettiamo, eh?-
- ma sei scema? Hai fatto tutto tu…e se io…-
- si si, dai ,su non fare il rompi scatole e vieni, ti aspetto, ci vediamo presto!-
CLIK
“ Siamo arrivati alla mia vecchia cara villa, a Fujisawa. Qua passeremo circa una settimana. Io, Jun e quella pazza maniaca di Astrid…e sicuramente tutti i ragazzi che ci verranno a trovare.
Pregusto con sadismo convinto il momento in cui si scontreranno quei due…Astrid la pazza e Hyuga la tigre…ehehe…li ho sistemati in camera insieme, i due fidanzati…mentre io nella mia solita vecchia camera, da solo…mi appresterò a passare sei giorni da monaco senza Karl.
Mi faccio una comoda e rilassante doccia, che bella sensazione, l’acqua mi scorre sul corpo nudo e la pelle si scalda subito, vapori mi circondano e mentre i capelli mi si incollano sul capo, chiudo gli occhi scuri aprendo le labbra e bevendo un po’…è uno dei miei momenti preferiti abbandonarmi così sotto una buona doccia…certo che con Karl sarebbe decisamente meglio! Ma non si può aver tutto!
Mi insapono ed è bello passarsi le mani sul corpo pieno di schiuma, scivolano su questo liscio bagnato, percorrono strade dando un idea come di olio profumato. Torace, addome, gambe, schiena, sedere…è molto bello e quasi eccitante.
Butto fuori dalla testa ogni altro pensiero e considerazione. Sono solo io con me stesso…perfino la musica a tutto volume che ho messo nella mai camera, mi arriva lontana, anche se è il mio buon amato rock.
A malincuore esco dalla doccia chiudendo il getto. Apro il box in plastica e una ventata di freschezza misto ad umido mi colpisce…essendo quasi in estate non si accende il riscaldamento e col vapore dell’acqua calda si crea questo contrasto capace di ucciderti quasi.
Ma a me piace.
Il mio corpo emana dei leggeri fumi, mi avvolgo in un asciugamano da viso alla vita e me ne metto un altro intorno al collo, non mi preoccupo di asciugarmi, mi piace gocciolare per tutta la casa e asciugarmi con l’aria. Tanto non mi ammalo mai!
Esco dalla camera lasciandola aperta, le note ritmate e caotiche ma uniche dei Nirvana si spandono un po’dappertutto…non mi importa se mi vedono, in fin dei conti è tutta gente che mi ha visto in queste condizioni fin da piccoli. Governanti e maggiordomi incrociandomi mi salutano. Sono rimasti secondo il mio volere nella villa tenendola molto bene e rimanendo pagati. So che hanno affittato le stanze a studenti, durante l’anno, ma ora sono tutti andati via. Arrivo in cucina e mi servo da solo di una lattina di birra che avevo provveduto a portarmi dietro.
Comincio a sorseggiarla con calma girando per il salotto, lo esploro un po’ scazzato; è sempre pulitissimo, sapevano del nostro arrivo.
L’armadio con gli alcolici, la tv gigante con le casse dell’On-Theatre(spero si scriva così), il caminetto spento, i divani lunghi e comodi, le finestre a parete…e tutte quelle paia d’occhi che mi spiano da fuori…ma chi diavolo…mi precipito alla porta e apro uscendo così come sono, scalzo, mezzo nudo e bagnato…spalanco occhi e bocca…questa non me l’aspettavo…
- ragazzi… che bella improvvisata…-
è Tsubasa a parlare, che sta davanti a tutti…
- ciao Genzo, sapevamo che arrivavate oggi così abbiamo pensato di riunirci tutti in tuo onore e salutarti…Jun è con te, vero?-
boccheggio…porco mondo…e chi se lo aspettava?
- ehi, sei ancora qui?-
la voce profonda e diretta di una mia conoscenza mi arriva e mi riporta alla realtà
- cos…eh? Come?-
ho perso per un momento il mio autocontrollo…come sono cambiati tutti, era da molto che non li vedevo. Realizzo velocemente questo.
- c’è anche Jun, vero?-
- si, c’è…oh, vado a chiamarli…-
- chiamarli?-
è Matsuyama a notare il plurale…sarà un colpo per loro…oh, ma ora che ci penso il momento di avvicina…bene, molto molto bene…Hyuga nota invece un'altra cosa:
- così potresti approfittarne per vestirti e renderti decente…-
mi guardo…e la scena mi fa venire in mente quanto sadico e stronzo so essere…mi appoggio con una spalla allo stipite della porta mentre tutti i componenti della nazionale nonché miei amici mi fissano, incrocio un piede sulla caviglia e mi bevo un lungo sorso della birra che avevo dimenticato in mano, poi con un sorriso obliquo e uno sguardo poco raccomandabile, uno dei miei, commento:
- oh, non gradisci? Pensavo che non ti sarebbe dispiaciuto…-
ormai l’ironia è di casa per me, mi sono allenato molto in questi anni con Karl…è divertente questo tipo di presa per il culo e l’adotto spesso. Il ragazzo abbronzato mi fissa sorpreso per poi rabbuiarsi e assumere la sua espressione da eterno incazzato.
- pezzo di merda…-
commenta solo così, io ridacchio e mi giro entrando in casa.
- venite, vado a chiamarli…-
mi piacerebbe assumere movenze tipiche omosessuali, in fin dei conti è questo che sono, ma preferisco fare come ho sempre fatto…la mia camminata lenta e sostenuta.
Non dopo però aver lanciato una lunga occhiata alla Tigre. I capelli gli si sono allungati molto, li ha quasi a metà schiena, li tiene legati in una coda morbida bassa dalla quale sfuggono molte ciocche che gli incorniciano selvaggiamente il volto…gli occhi sono un po’ coperti da quei neri ciuffi. Neri come quei suoi occhi sempre perennemente aggressivi. Ha i lineamenti tipici giapponesi ma la sua pelle abbronzata, la sua altezza e il suo corpo molto più muscoloso rispetto agli altri lo fanno differenziare. Si, ora posso ammetterlo con sincerità nonché semplicità…è un bel ragazzo…
Chiamo prima Jun ed Astrid, li avviso delle visite e poi vado a cambiarmi. Loro sono pronti e scendono. Vorrei essere là per vedere le rispettive facce…ma mi pregusterò da qua le urla…Astrid non gradirà uno come Hyuga, ne sono certo…e lo farà sapere a tutti subito! Sghignazzo fra me e me.
Ecco che non si fanno attendere, si sente un baccano incredibile e delle voci che parlano alterate le une contro le altre.”
- Ehi, ragazzi, ciao, come va? Da quanto tempo…-
“saluto piacevolmente sorpreso, non pensavo di vederli così presto.
Sono tutti in salotto che aspettavano. Si sono riuniti tutti, è incredibile…Taro dalla Francia, Tsubasa dal Brasile, Hyuga dall’Italia…io e Genzo dalla Germania. Che lavoro, gli organizzatori…probabilmente sarà solo una riunione solita inutile, ma che vuoi…sono sempre scuse per riunirsi ogni tanto.
Il primo a venirmi incontro è Tsubasa che mi abbraccia di slancio, in certe cose non cambia. Sono contento che sia tornato anche lui per un po’.
È circa uguale, ovviamente più uomo. Il fisico gli si è modellato bene, e i capelli sono leggermente più lunghi, un taglio diverso da quello che teneva sempre da ragazzino, con la solita frangia che gli ricade sugli occhi. È molto abbronzato anche lui, del resto vivendo in Brasile…saluto anche Taro, lui ha modi di fare molto distinti ed eleganti, è sempre stato il tipo dalla bellezza più raffinata fra noi, ma quella più selvaggia l’aveva Hyuga, lo cerco con lo sguardo. Avevo un bel rapporto anche con lui, secondo me, anche se lui non poteva sopportarmi, penso. A quei tempi ci tenevo che lui facesse una bella figura, rappresentava Tokyo come me, ma allo stesso tempo lo ammiravo e lo ammiro tutt’ora, diverso da tutti, molto forte.
È diventato un bell’uomo, la tigre.
Per il resto tutti sono cambiati, Matsuyama ha mantenuto il solito taglio ma i suoi lineamenti si sono fatti più maturi.
Sono felice di trovarli tutti qua, hanno continuato a giocare…e sono cresciuti.
Poi mi ricordo di Astrid che miracolosamente in silenzio se ne sta dietro ad aspettare che mi ricordi di lei.
- vi presento Astrid…lei è…la mia ragazza…-
- piacere ragazzi…-
La salutano tutti più o meno gentilmente, perfino Hyuga la saluta…non gentilmente ma la saluta. Ho un certo timore su loro due…poi noto come si è vestita…ma poteva mettersi più decentemente…capelli bagnati a parte, ha una camicia nera slacciata e allacciata in basso ai lembi, senza maniche. È molto scoperta e ha dei pantaloncini corti e stretti sgambatissimi. Scalza. Sospiro…non è nemmeno peggio del solito…si chiederanno come ci sono finito con una così…da una come Yayoi a lei…bi, c’è differenza lo ammetto…ma che dire…è come se mi avesse scelto lei!
La squadrano tutti, c’è chi apprezza e chi si scandalizza un po’…ma tutti non credono a quel che vedono…anzi che hanno udito…lei la mia ragazza? Dicono questo con gli occhi…solo che nessuno lo dice…anzi…nessuno tranne uno che non è famoso per riflettere prima di parlare.
Hyuga sbotta sincero:
- e Yayoi? Cioè…questa non ha nulla a che fare con te…-
Prima che io possa rispondere fa tutto Astrid…era ciò che temevo…
- bè scusa come ti permetti…tientele per te le tue idiote considerazioni…e poi se non capisci da te cose così semplici non ha senso che le chiedi!-
Alza un sopracciglio…non pensa che una ragazza possa rispondergli così acidamente? Ha trovato pane per i suoi denti. È veloce anche lui a ribattere e in men che non si dica arriva il patatrac. Astrid incazzata non si spegne più, attacca a parlare a macchinetta e non smette…
- senti, se non ti piaccio dillo chiaramente, ma non mettere in mezzo monate come che io non c’entro nulla con Jun, visto che ci sto insieme! Ma uno come te che può capire di queste cose? Un povero idiota che non pensa prima di parlare…e poi chi cazzo è questa Yayoi?-
- cara, Yayoi è una sicuramente più RAGAZZA di te…Jun nello scambio ci ha perso molto. Chissà con cosa l’hai drogato per convincerlo a mettersi con te…non hai nemmeno l’unghia alla sua altezza!-
- Jun ti ringrazia per il complimento ma io ti mando volentieri al diavolo! Non ho nulla da invidiare a nessuno! Anzi, mi sa che sei tu ad invidiare a Jun…il cervello! Ma tu guarda, ho una capacità incredibile per inquadrare la gente al primo sguardo, ma con te mi sono superata! Devo dire che è stato piuttosto semplice!-
- senti tu, travestito, la vuoi smettere? La mia era una domanda legittima che si sono fatti tutti appena ti hanno visto!-
- perché, cos’ho che non va? Ti faccio notare che queste- e si mette le mani sui seni - sono tutte vere! Al contrario forse di ciò che dovrebbe identificare te in un uomo!-
Urca, ci va giù pesante. Ma come fa ad appigliarsi e a prendersela per ogni stupidaggine? Insomma, ok che magari Hyuga era stato un pochino indelicato, ma lei deve imparare a fregarsi anche di queste cose e non solo di ciò che le fa comodo! Mi farà morire prima o poi…cerco di bloccarla, ma non riesco a spegnerla…e tutti i ragazzi non credono a quel che vedono…la tigre alle prese con…una pazza direi!
- ehm…Astrid…per favore…-
Sempre calmo e diplomatico…subito perdo la pazienza…ad interromperli è la voce di Genzo che finalmente è arrivato, sta appoggiato alla porta con le braccia conserte in una delle sue solite pose.
- vedo che l’avete conosciuta…immagino che Hyuga abbia gradito…una con le palle che gli tiene testa…incredibile, vero?-
- testa? Mica mi sta tenendo testa…sta solo dicendo cretinate!-
Risponde pronto il moro subito seguito a ruota dalla bionda:
- e tu mi hai dato un contributo importante in questo!-
Sembrava proprio poco femminile. Rimango in me anche perché non saprei che altro fare.
Hyuga sta per ribattere di nuovo ma è Genzo a tagliare…
- ok, però ora smettetela, va!-
Si zittiscono, lo guardano e lo mandano a cagare tutti e due insieme per poi riprendere il battibecco…in tre questa volta perché vi si aggiunge anche il portiere! E mi mancava!
L’unico che riesce a fermarli è Tsubasa che come riesce a mettere pace lui non ce la fa nessuno!
Sospiro ringraziandolo per il prezioso aiuto…saranno giorni lunghi!
Sono felice(ironicamente)nel constatare che hanno deciso di farci un regalo e di rimanere tutti a dormire qua e di trasferire la sede della riunione qua a Fujisawa. Era la sorpresa che avevano pensato…e si erano anche organizzati bene per fare una grigliata per salutarci, festino, musica e cose simili.
Non ci posso credere.
Ognuno che ha una ragazza la porta, più le solite vecchie conoscenze di sempre, le manager…e si…c’è anche Yayoi. Ma lei arriva con Sanae solo la sera della grigliata e festa.
Prima di allora c’è la riunione che era il giorno dopo, si conclude bene, contano su un mio aiuto come allenatore ma non in grande poiché comunque ormai alleno un’altra squadra. Si decidono molte cose e si fa una bella partita d’allenamento. È bello rivederli giocare insieme, mi porta alla mente moltissimi ricordi di quando io giocavo con loro…mi viene quasi da piangere, come avrei voluto un giorno tornare fra loro, giocare con Tsubasa, Hyuga, Taro…Genzo…sospiro profondamente e da bordo campo non mi rimane che questo…giocare in loro immaginando che anche io avrei fatto la stessa rovesciata di Tsubasa…o magari che avrei fatto una corsa veloce come quella di Hyuga…o anche che avrei fatto un dribbling preciso come quello di Taro…o che sarei stato capace di difendere ferreamente come Matsuyama…ricordi di mille partite, la più bella e dura che abbia mai fatto, quella contro Tsubasa, da bambini. La breve ma intensa lotta contro Hyuga. Il dispiacere di non aver mai potuto giocare contro o insieme a Genzo quel grande portiere. Voglia di sfidarmi con loro, misurarmi, vedere come se la caverebbero….sentire la palla che mi obbedisce…che mi parla…che viva mi porta sensazioni uniche. Poter correre facendo un tutt’uno con una cosa che a contatto coi tuoi piedi diventa animata, creare tutto il gioco che vuoi, tutte le azioni, gli che mi…arrivare all’obiettivo e metterlo a segno, la sensazioni di vincere…quella cosa che ti esplode dentro solo e unicamente quando fai gol. Il calcio è vita, è uno stile, è magia perché tu puoi crearla e comandare il tempo. Il calcio è splendore, è vittoria, è perdita, è crescita, è preziosità, è essenzialità, è amicizia, è per l’eternità se lo sai amare. Cosa mi piace del calcio…ma come si può dire…è come dare vita ad una creature tutta tua. Tu comandi, proponi, disfi, fai, crei…disegni in un campo il ritratto di qualcuno che sarà perfetto solo se riuscirai a segnare. Come dire ciò che mi piace tanto del calcio. Con tutta l’adrenalina che ti corre nelle vene, e il sangue che fluisce velocissimo, la sfida con uno bravissimo, migliorarsi. Non ci sarà mai limite al meglio.
Il calcio…e ogni rimpianto in questo mio corpo imperfetto e debole…mi stringo il pugno all’altezza del cuore, non voglio che mi vedano, Astrid è a fare un bel giro per la città ed è meglio così, non vorrei che mi vedesse così.
Non posso far nulla se non guardarlo. Ma fa male, quanto fa male. Dirigerlo non è la stessa cosa che praticarlo ed esserci in mezzo, essere il protagonista.
È una sofferenza incredibile che mi rafforza ogni volta. La supero sempre.
Perché sono fatto così.
Ad interromperci e a farmi tornare alla realtà è Astrid che correndo irrompe nel campo, mi cerca e appena mi trova si precipita da me agitatissima…cosa è successo? Che ha combinato? Ma poi…come è conciata? Oddio, ha fatto a pugni!
- Astrid, che cosa hai fatto?-
- io nulla…ci sono dei tipi che hanno iniziato a rompermi le scatole, gli ho tenuto testa ma non mi hanno mollato più, ora sono arrivati altri che non so cosa si sono messi in testa…aiuto…-
E figurarsi, chi può permettersi di romperle le scatole e rimanere intatto? Chissà come li ha ridotti per far venire i rinforzi…ma per farla scappare e chiedere aiuto ce ne vuole…
Arrivano anche loro nel campo, speravo che non succedesse…mi allarmo un po’ anche perché lei si nasconde dietro di me e fa loro il dito dicendo convinta:
- eccovi qua pane per i vostri denti, vigliacchi bastardi…avanti, fatevi avanti, stronzi di merda!-
Ma non posso lasciarla sola nemmeno un ora!
Loro vengono subito dritti da noi…ed io pur mantenendo la mai aria sostenuta e composta, vorrei sprofondare.
- ehi tu, vattene, vogliamo solo lei…-
- ma che le avete fatto?-
- noi nulla è lei che ha iniziato a prenderci in giro e insultarci…-
Ad un occhiata più attenta capisco perché…sono i classici armadi orribili…è per poco che non scoppio a ridere, ma sembrano siano veramente offesi, e mo’ che faccio?
- se non ti levi facciamo fuori anche te!-
Oh No…non se ne parla…i ragazzi si sono fermati intanto notando il movimento…
- no, prego, fate pure…-
Sorrido mentre mi scosto…Astrid mi da un calcio negli stinchi e torna a mettersi dietro di me…poi cerca uno in campo…trovatolo lo mostra…
- guarda…è tutta colpa sua…è stato lui a dirmi che in giro c’era il circo!!!!-
Il malcapitato era Hyuga! Poi aggiunge altre cattiverie che riescono ad incolpare la tigre che solo in un secondo momento capisce…quella pazza isterica fuori di intelligenza…stringe gli occhi mentre si fa avanti…è seccato dell’interruzione e qualsiasi cosa lei abbia detto vuole far fuori tutti…ma che gente!
- sentite, scimmioni, andatevene che qua ci stiamo allenando! Voi e il fenomeno ibrido!-
Non serve dire che presto si mettono a litigare anche loro…in due parole i più in gamba coi pugni si fanno avanti per fermare quei carroarmati…gli unici ad avere successo sono Genzo e Matsuyama che riescono a fermare tutti…
Ma che farò con loro?
Sconsolata sospiro trascinando fuori dal campo l’incosciente prima che Hyuga la divori!
Non ci sono speranza!”
“ hanno organizzato una grigliata serale alla villa di Genzo…hanno invitato un po’ di gente fra i quali delle ragazze, finalmente…non lego con nessuna mio malgrado, ma squadro una ad una stando accuratamente attenta a chi potrebbe essere quella tipa…Yayoi…elegante, distinta, aggraziata, carina….dev’essere così da come ho capito….prima la vedo e poi decido cosa potrebbe rappresentare per Jun!
Mi secca molto l’esistenza di una donna che abbia che fare con lui, ma del resto prima di incontrare me sicuramente conosceva qualcun’altra…
Per la serata mi sono vestita allo stesso modo in cui lo ero per incontrare i genitori di Jun…mi piaceva quell’abbigliamento! Sono guardata da molti anche perché sono l’unica tedesca!
C’è un bel casotto, gente che va e viene, birra che va a litri anche se non troppo(la maggior parte la scolo io….), musica che si alterna…e mi trattengo dal ballare! Chiaccherate.
Noto alla lontana Genzo e Tsubasa parlare in modo piuttosto fitto e intimo…bè, c’è anche quel tipo, come si chiamava…Taro, con loro. Fanno un bel trio…ma a proposito di loro….Karl quand’è che arriva? Vuoi vedere che ha deciso di non venire? Noo, dai!
Ma presto li torno a dimenticare…squadro ancora un po’ di ragazze per poi arrivare ad una che parla con Jun….facile…è lei!
Più bassa di me, capelli rossi, occhi neri, mingherlina, piatta…si, carina ma nulla di particolare(non è che sono di parte…).No, molto meglio io di lei…cos’è, un baccalà? Con tutti quei modi fini e carini…ma Va…ora le faccio vedere io!
Vado da loro e sfacciatamente mi presento:
- ciao, sono Astrid…-
Poi mi rivolgo a lui con fare melenso:
- tesoro, la carne è pronta, andiamo con gli altri a mangiare?-
Poso poi una mano magicamente sul fondoschiena che è di mi proprietà….lei nota tutto, gesto per gesto.
- Yayoi ti presento Astrid…Astrid lei è Yayoi…-
- si, be’, io mi ero presentata…-
Quando voglio so essere molto odiosa, ma non sopporto l’arrivo di una terza rompiscatole!
Lei spalanca gli occhi…è perspicace perché deve aver capito che mi sta sulle scatole e che Jun ormai è mio!
Ma Jun lo vedo strano, non si diverte…forse perché ha capito che sono gelosa e non gli piace come mi comporto…non posso farci nulla…
- be’, tu che fai? Come hai detto che ti chiami, scusa?-
Lei gentile risponde:
- Yayoi…-
- si giusto….che fai tu? Sei venuta sola?-
- no, io…sono venuta con un amica…-
- oh, bene, pensavo che fossi sola…-
Mi odio da sola, ma proprio non riesco a trattenermi…e sento il gelo di disapprovazione di Jun. Mi dispiace ma mi manda in bestia…è evidente che è importante per lui, l’ha detto anche quell’idiota! Perché non me ne ha mai parlato? Io non ricordo che me l’abbia detto!
- non preoccuparti…anzi, dai, vi lascio soli, vado da lei…-
E sorridendo ci saluta correndo da una ragazza tipica giapponese, bassa, mora, nulla di particolare nemmeno lei.
La lascio non importandomene nulla di lei…guardo il ragazzo accanto a me che è leggermente seccato dalla scena.
E no, caro….non guardarmi così….quando pensava di parlarmi di lei?
- posso sapere cos’è stata per te e cos’è ora?-
Ho un tono duro…ma lui non sembra risentirne, anzi mi sa che il suo lo è più del mio.
- non credo siano affari tuoi.-
Detto questo si gira anche lui e se ne Va. Cosa…? Cosa?????????? Non sono affari miei? Ma è fuori? Brutto pezzo di merda…e di grazia cos’è che è affar mio? Chi crede che io sia? Ma questo mi manda ancor più in bestia di tutto il resto! So di non essere stata giusta con lei, ma non me ne importa nulla…lui non parla mai con me se non sono io a chiedergli le cose…nel racconto della sua vita aveva tralasciato le bella rossa! Porco cane! Come osa parlarmi così?
Fumo di rabbia e lo dimostro apertamente, finisco per scoppiare…e con una delle mie figure urlo infuriata:
- MAVAFFANCULO JUN!-
E non aggiungo altro, andando da tutt’altra parte dopo essermi fatta guardare da tutti.
Al diavolo…al diavolo tutti…ma non doveva andare così…porco mondo!”
“ non ci credo. Non può essersi comportata davvero in quel modo…perché? Perché ha fatto così? Uno dei ragazzi mi si avvicina porgendomi un piatto di carta con della carne grigliata, lui è uno dei nuovi, non ricordi di conoscerlo…ma evidentemente lui conosce me!
Io guardo il cibo e provo un certo disgusto…e chi ha fame?
Sento l’urlo di Astrid che mi manda a fanculo…lei a me…ed io a lei dove dovrei mandarla?
Come può essere così gelosa e meschina con chi nemmeno non conosce? Per me Yayoi è molto importante, ma non è da paragonarla ad Astrid. È diverso. Non gliene ho mai parlato…perché?
Non ritenevo che fosse necessario, non ne vedevo il motivo, sono così.
Il ragazzo torna a chiamarmi chiedendomi se lo voglio o no, così tornando brevemente in me nego senza parlare. Vado in casa intenzionato a lasciare tutti lì. Non mi importa di loro, non mi importa di niente. Sento alcuni occhi addosso, ma voglio solo stare solo.
Vado in salotto e mi siedo sul divano, la musica a palla non mi permette di far nulla per distrarmi, prendo una rivista che è sul tavolino e comincio a sfogliarla senza vederla veramente. Ripenso a quanto accaduto. Non credo che io e lei abbiamo ancora litigato finora, ma forse è solo una sciocchezza che finirà presto.
Non ho tempo di concentrarmi sulle mie magagne che arrivano Tsubasa, Genzo e Taro che parlavano insieme, mi devono aver visto entrare dopo quella scenata.
Lancio loro un occhiata, solo Genzo mi ha visto con questo sguardo cupo. Per gli altri dev’essere una specie di novità, per quanto siamo amici.
Si siedono nel divano con me tranne Genzo che si mette nel balcone con una gamba alzata.
- tutto bene?-
che domanda banale…distolgo lo sguardo da loro per riposarlo sulla rivista.
- perché?-
è Tsubasa a parlare
- bè, non mi è sembrata una scena normale. Hai litigato con la tua ragazza, vero?-
e da quando è così sveglio? Che abbia capito la natura dei suoi sentimenti per Taro? Ma non mi soffermo più di tanto.
- non preoccupatevi…-
non me la sento di dire più di così!
- ha scoperto chi è la tua ex?-
Genzo semplice e diretto centra il punto. Io lo fisso….abbiamo imparato a conoscerci…ma soprattutto lui conosce Astrid.
- avrei dovuto parlargliene di Yayoi, ma prima volevo parlare con lei di Astrid…non so, mi sembrava fosse più corretto…-
- lo è anche condividere tutto con la tua fidanzata…-
Taro ha un tono dolce pur non sapendo bene la situazione. Mi trovo bene con tutti loro, prima con Genzo non avevo lo straccio di un rapporto ma ora è tutto diverso.
- ha fatto una bella scenata di gelosia…-
commenta sempre Taro. Io lo fisso senza vederlo. Non vedo nessuno di quelli qua presenti. Ho la mente da tutt’altra parte e non lo nascondo. Vorrei capirla meglio, ma a volte non ci riesco. Ed è forse una delle prime!
- non si tratta di scenata di gelosia, considerando che si tratta di Astrid è una cosa più complessa…-
Genzo dice la sua, ma non è molto decifrabile.
Tsubasa e Taro lo guardano con un pizzico di invidia…lui comprende meglio la situazione rispetto a loro loro.
- bè, può trattarsi di quel che vuole ma non mi è piaciuto come si è comportata e alla base c’è gelosia-
taglio corto in tono freddo.
- mi ricordi Karl in questo momento, sai?-
è sempre il bel tenebroso a rendermi partecipe delle sue impressioni e ancora una volta Tsubasa lo fissa sorpreso.
- non abbiamo avuto tempo di parlare…alla fine c’è sempre un sacco di gente in giro…ma immagino di capire cosa intenda Genzo.-
Tsubasa non è così tonto ed ottuso. Non più. Come amico è sempre stato il migliore. Lo dimostra il fatto che è sempre circondato da gente e da amici, non ne avrebbe ovunque va se non fosse vero. Sul discorso amore è un altro paio di maniche, la sua ingenuità fa sorridere, ma lui capisce meglio di chiunque altro i suoi amici. È così anche con Genzo. Se Karl fosse qua sarebbe molto geloso del loro rapporto…
- lui intende che Karl è molto freddo e scostante, si rifiuta spesso di andare in profondità alle cose perché ha un po’ paura di quel che potrebbe trovarvi….di capire che è in torto anche lui….o perlomeno immagino sia così. Le volte in cui sono stato con lui e l’ho avuto di fronte in campo un po’ l’ho capito…ed effettivamente ora…-
sembro così anche io…spalanco gli occhi…che sia così? Che abbia ragione? Come è possibile che capisca così al volo? Guardarmi dentro ancora una volta…in realtà ho solo avuto sempre e solo paura…di vedere che non sono come ho sempre pensato….ma io so come sono, egoista e meschino….la mia parte oscura parla chiaro. Ma pensavo di averla superata. Evidentemente non ci si libera mai di certi fantasmi. Non me ne sono mai reso pienamente conto di quel mio lato. Perché non volevo. Volevo credere solo nelle mie capacità. Poi prepotente è venuto fuori quel Jun…ed io ne sono stato un po’schiacciato in questo anno…è arrivata Astrid e pensavo di averlo vinto. Ma non si può. Sono un po’ smarrito forse e lo capiscono, ma non so cosa dire.
- Non ci si può liberare di certe cose…-
credo di poterli considerare tutti miei amici quelli dentro in questa stanza. Taro che è sulla stessa lunghezza d’onda di Tsubasa, Tsubasa che è sempre stato colui che mi ha capito meglio, dopo quella partita di quando eravamo piccoli, Genzo, scoperto da settembre. Ma ne manca uno. Un altro che io considero amico…anche se non potrebbe mai sembrare.
- ehi, ragazzi, eccovi qua, ma dove vi eravate cacciati?-
la voce profonda ed inconfondibile di Hyuga ci fa sobbalzare, come evocato dai miei pensieri arriva anche lui. Sta in silenzio appena ci vede in aria confidenziale. Poi fissa gli occhi su di me e senza peli sulla lingua fa:
- la tua bella è fuori di se, cose le hai fatto? Mi stava per mangiare!-
- non mi stupirebbe…-
è Genzo a rispondere, ma Hyuga lo ignora.
- hanno litigato…-
Tsubasa glielo spiega.
- si, lo so, alla fine mi ha illustrato la situazione con epiteti molto coloriti…avrei voluto registrarla e mandare il video a qualche programma comico!-
immagino come ha fatto…dunque si è messa a parlare con lui.
- ti cercavo per dirti che devi far pace con la belva tedesca, perché non si può più stare là fuori!-
poi si siede anche lui sul lungo balcone della finestra che si allunga su tutta la parete, come ha anche fatto Genzo, e sostiene che non esce finchè la bestia non si doma!
- mi sento osservato…-
cerco di far capire che mi da un leggero fastidio che pendano tutti dalle mie labbra. Cosa dovrei dire?
- allora, che aspetti a calmarla?-
Hyuga si mostra ancora privo di pazienza.
- facile, no?-
- oh, bè, la ragazza è tua, mica mia! L’hai voluta, e ora pedala! Io sarei rimasto con la rossa…-
e certo…proprio tu…a modo suo vuole aiutarmi anche lui, è vero. Ora però siamo al completo. Non ho così tanta confidenza con nessuno a parte loro.
- ha detto che si è sentita tagliata fuori…credo di aver capito una cosa simile, in mezzo a tutto quel casino…-
fisso i miei occhi color autunno nei suoi neri e profondi, sono simili a quelli di Genzo solo che i suoi sono più aggressivi…da tigre…una tigre mai domata.
- tagliata fuori…-
- è normale…nessuno in un rapporto vuole essere messo fuori in nessun caso-
concorda con Hyuga anche Genzo.
- si…cioè, io lei non la conosco, ma non è solo gelosia…penso si tratti proprio di quello che ha detto lui, sai…è brutto scoprire di sentirsi non degni dell’altro. Penso sia una cosa del genere per lei…-
Taro mi da una visione ancora più completa, è il più perspicace….forse potrebbe fare lo psicologo meglio di chiunque altro qua dentro!
- Misugi, tu di natura sei chiuso e non sei mai stato abituato a parlare di certe cose a nessuno. Noi non abbiamo saputo molto di te…ma ora le cose cambiano, se tieni a lei devi sforzarti…cioè, io non me ne intendo di queste cose, ma so un po’ come sei fatto tu…-
Tsubasa conclude per tutti.
Eppure è un momento di confidenza che con loro non ho mai avuto ma mi mancava. Forse dipende da lfatto che ora siamo maturati tutti e siamo stati tutti separati. Tsubasa in Brasile, Hyuga in Italia, Taro in Francia e io e Genzo in Germania…ora qua in questa stanza ci siamo riuniti e potremo stare ore a parlare, parlare così come siamo adesso.
Ma mi hanno aperto gli occhi. È così, ho sempre tenuto alla mia riservatezza, non ho mai ritenuto di dover parlare con nessuno di certe cose personali…ora devo cominciare a ragionare da‘coppia’. È strano dirlo. Ma non sono solo. Ho sbagliato e non volevo ammetterlo. Ma certo è che anche lei non è stata molto innocente!
- e va bene, avete ragione, andrò a parlarci…-
mi alzo e noto che Tsubasa e Taro sorridono soddisfatti mentre Genzo e Hyuga fanno la medesima espressione enigmatica. Scuoto la testa…si, ci dovrebbe essere Karl qua…mi dirigo alla porta, poi mi fermo e girando solo il capo li ringrazio, spero di avere altre occasioni di parlare così, non solo di me, ma un po’ di tutto.
Prima di uscire sento la voce inconfondibile di Hyuga che dice:
- auguri a te, invece…con quella tipa…-
- già…è stato bello conoscerti!-
scherza anche Genzo…e sento le risate divertite degli altri due…proprio una bella scena da portarmi dietro per il resto della mia vita.”
“ se ne è andato e rimaniamo noi quattro, spero che gli vada bene…ma si, ne sono sicuro, conosco tutti e due e non potrà andare che bene!
Noi invece continuiamo a parlare come effettivamente mi mancava. È bello parlare con Tsubasa, sono da secoli che soprattutto io non lo vedevo. Con Taro mi sono rivisto altre volte…bè, con Hyuga non è che si parli, al massimo mi sono mancate le scazzottate con lui!
Parliamo lasciando perdere la festa fuori che continua anche senza di noi. Però c’è qualcosa…mi manca…si, Karl mi manca. Sarebbe un momento perfetto se non fosse per l’assenza di Karl. Vorrei che ci fosse.
Sto per ribattere alla battuta di Hyuga, ma mi fermo. Un ombra alla porta…è un ombra familiare…un ombra…anzi, una sagoma…metto a fuoco e spalanco gli occhi.
Non posso crederci…non pensavo di essere magico…lui…la fonte dei miei desideri…lui…cioè, no…lui doveva essere in Germania…ma ora è qui.”
- Karl…-