CAPITOLO
37:
PACE
“ Do’ una
breve occhiata in giardino in mezzo a tutta la folla che continua a
venire e ad andare…sembra proprio un porto di mare…ma chi l’ha chiamata
tutta quella gente? Per la maggior parte saranno persone che vedendo la
villa del famoso portiere
abitata di nuovo, sono venuti a curiosare. Era conosciuto da tutti,
Genzo.
C’è
una calma piuttosto notevole…o meglio…musica a palla, chiacchiericci,
risate….via vai come al solito..ma non ci sono urla isteriche e risse,
quindi lei non è qua!
Entro
in casa di nuovo e salgo le scale…provo in camera, magari è là.
Vi
entro e non trovo ancora nessuno. Strano, ero quasi convinto che fosse
qui…non dirmi che è andata ad esplorare la villa ed ora io devo fare
altrettanto!
Mi
metto una mano in fronte tirando indietro le ciocche lunghe. Sbuffo…ma
perché deve rendermi la vita ancor più difficile?
Esco
e mi guardo intorno….devo per forza entrare in ogni stanza? Lei si
metterebbe ad urlare a squarciagola il mio nome. Pare che il mio
destino sia cercarla!
Probabilmente
è questo che vuole. Che io la cerchi, la trovi e venga da lei.
Quanto
è scema, ormai non può più sfuggirmi, non ci è mai riuscita figurarsi
ora!”
“
trovami…trovami, avanti…su…so che mi stai cercando…so che mi
troverai…trovami…questo posto è buio, ma potrei accendere la luce,
rovinerebbe tutto, così tengo tutto chiuso. La finestra aperta fa
entrare una brezza fresca che da sollievo con questo caldo
asfissiante…non mi aspettavo che in Giappone fosse così caldo ora. Il
cielo è proprio sereno e le solite stronze stelle che porto anche nel
nome mi ammiccano…anzi, sembra che mi prendano in giro….staranno
spettegolando su quanto sia sola e scema quella ragazza!
Bastarde,
loro si divertono alle spalle di tutti, sanno i destini di tutti, loro
sanno ogni cosa e sfottono…ma il mio no, il mio destino non sta scritto
in nessuna fottutissima stella…e se proprio c’è scritto, è fatto con
l’inchiostro simpatico che si cancella…così io posso riscriverlo come
voglio!
Faccio
il dito a quelle stelle orribili in cielo che continuano a sbellicarsi
dalle risate a guardarmi…guardate, la vostra discepola si ribella….tiè
e tiè e tiè….continuo a fare mille diti medi a tutti quei lumicini
antipatici che vedo! Sono anche in piedi appoggiata con un piede al
bordo basso della finestra di questa mansarda spaziosa e buia…mi sporgo
per continuare il mio lavoro di sfottimento ed è quando sento la porta
aprirsi che mi sbilancio troppo e il piede sfugge dal suo appoggio…sto
per cadere, non faccio nemmeno in tempo a gridare…mi sfracellerò al
suolo…certo, dai, che bello…quelle stelle bastarde vogliono vendicarsi,
ma io non ho paura della morte…avanti, prendetemi….poi sarà più facile
dirvi quel che penso di voi!
Ma
è una presa ferrea ad impedirmi di attuare il mio piano…peccato, non
cado…niente parolacce alle stelle!
Mi
tira indietro e cadiamo a terra…ovviamente io sopra di lui…so già chi
è, senza bisogno di sentire il suo inconfondibile profumo, di toccare i
suoi soffici e lisci capelli o la sua morbida pelle liscia con quei
muscoli sviluppati ed un
corpo da uomo. Senza bisogno di sentire la sua voce che calda e sfumata
mi parla…
Mi
ha trovata, ma io lo sapevo che mi avrebbe trovata!
Affondo
il viso nel suo petto…e sto ferma così…non ho molto coraggio di
guardarlo, anche perché all’ombra non lo vedrei comunque.
-
ti ho trovata, hai visto? Cos’è, volevi tagliarmi fuori e raggiungere
la mia compagna di viaggio prima di me?-
d’istinto
rispondo:
-
la morte non è solo la tua compagna di viaggio…anche se credo abbia un
ottimo rapporto con te!-
-
si, ma tu volevi fare la furba e vederla per prima…-
-
stupido idiota…puoi giurarci che volevo fotterti il posto…sei sempre
stato primo su tutti in ogni cosa…ora volevo fartela vedere io…così non
ti prendi più gioco di nessuno!-
alzo
il viso di scatto tirandomi suoi gomiti, rimango ugualmente stesa sopra
di lui con le sue calde mani sulla schiena. È una sorta di ripresa del
discorso di poco prima. Anche se a dire il vero poco prima non avevano
avuto una vera e propria discussione…con Jun è impossibile averne una!
-
ma io non mi prendo gioco di nessuno…-
debole
tentativo di farmi cambiare idea.
-
senti…quando la smetti di vivere nel tuo universo chiudendo la porta
galattica con il lucchetto stellare?-
sento
il suo sguardo scettico e interrogativo…sicuramente si starà chiedendo
che diavolo abbia...ma ora mi sono immedesimata in quelle stelle
bastarde che continuano a spiarci, non si fanno mai i cazzi loro…
-
vuoi vederlo?-
-
si, marziano rangido!-
non
riesco ad essere seria anche a parole…ma lui ormai mi conosce e
distingue i momenti di scherzi da quelli seri…per me questo è il
massimo che riesco a concedere.
La
sua voce si fa più bassa e suadente…
-
vieni, allora…-
sto
per ribattere qualche cazzata delle mie quando la mia bocca rimane
spalancata. Non emette alcun suono…e noto che i muscoli facciali si
sono immobilizzati…ho una specie di paresi…oddio….ma è quello che
penso? Ok, ci sono arrivata col secondo o terzo treno ma ci sono
arrivata! Oh, ma è troppo improvviso così….come cavolo faccio….ora si
che mi manda in fibrillazione!
Alza
leggermente il capo da terra e lo avvicina al mio…sulle mie labbra
mormora:
-
scusa…-
per
poi posarle in un bacio inizialmente dolce poi sempre più…erotico
andrebbe bene come definizione…mamma mia, avevo una voglia di questa
bocca…avida lo esploro….lui è mio e di nessun altro, guai a chi
ritenterà di incrinare il nostro rapporto…guai a chi penserà di
portarmelo via e di essere più importante di me…sono maledettamente
gelosa ed egoista…e anche egocentrica e narcisista, ma non posso farci
nulla…anzi…sono solo maledetta!
In
segno di possessione intreccio i miei piedi ai suoi e affondo le dita
fra i suoi capelli spettinandoglieli.
Lui
è mio e basta.
Dopo
aver approfondito questo bacio esco dalla sua bocca dicendo:
-
scuse accettate, ma fatti perdonare…e fammi vedere questo tuo universo
stellare…-
se
le stelle sono come lui allora posso apprezzarle di più!
Poi
continuo coi baci sul collo…mi manda in estasi questa sua pelle…voglio
assaggiarlo di più.
Diavolo,
non ci vediamo mica così…ma andiamo a tatto, i nostri corpi, le mani,
la lingua, la bocca…ci tocchiamo accarezzandoci ed è come vederci per
la prima volta…immagino come deve essere all’occhio umano questo dio
terrestre.
Le
labbra mi dicono che ha delle spalle larghe e un petto forte. Chissà
come sono i suoi addominali…arrivo fin là slacciandogli la camicia e li
trovo come fossero scolpiti.
Le
mani mi rivelano delle braccia con dei muscoli non troppo notevoli ma
ugualmente piacevoli da stringere e accarezzare.
Mi
manda in tilt i circuiti.
Non
so più che sto facendo…e in men che non si dica esploro il resto del
corpo sempre con le labbra.”
“io ho dato
solo l’imput, lei ha fatto il resto, come al solito fa senza chiedere
pareri o lasciar spazio a nessuno, ma questa volta la perdono. Ha una
bocca carnosa che è balsamo per qualunque tipo di pelle…spero non
smetta. E le mani affusolate e lunghe…esplorano il mio corpo come mai
avevano fatto.
Basta
poco a togliere ogni freno inibitore, ma lei è proprio la numero uno.
Sentire
sul corpo, sulla pelle accaldata, il suo seno premere contro di me e
come fossero carezze speciali sentirli in ogni particella. Brividi che
partono da un punto preciso e si espandono veloci a macchia d’olio in
tutte le altre parti.
Come
formichine che camminano con ai piedi delle scarpine piene di punte
acuminate…il mio respiro è corto, ma è merito di quel che
sta…assaggiando…fra noi non era mai capitato tanto…o meglio, siamo
sempre stati sul punto di, ma fin qua no.
Questa
volta è scattata la scintilla che non è data dall’ambiente, dalle
persone o da chissà cosa….solo dai sentimenti che abbiamo provato
stando separati in quel breve momento.
Non
deve più essere così fra noi….niente universi inesplorati dall’altro.
E
lei che mi fa andare alle stelle di cui tanto parla. Inarco la schiena
mentre mi sento sudare…con quel calore che parte dalla base e che
esplode come un urlo primordiale…oh mio Dio…mi abbandono con la schiena
a terra…ma non è presto?
Siamo
solo all’inizio.
Mi
sollevo seduto e faccio stendere lei sotto, non è comodo il pavimento,
ma in queste condizioni non ci possiamo spostare in nessuna stanza.
Ha
voglia e anche io ne ho.
Non
voglio farle scoprire luoghi chiusi a chiave. Voglio che sappia tutto,
che veda, che senta, che provi tutto quello che provo io…come se fosse
me.
Voglio
farla mia perché ho avuto il lampo…se non fosse più mia, se qualcuno me
la portasse via come farei? Voglio marchiarla….ma prima di tutto ho
bisogno di lei, per guarire totalmente, per cacciar via per sempre
l’ombra che mi sta sul collo…non sarò mai di quella nera signora, ma
solo di questa ragazza che pare avermi rubato non la vita ma il
cuore…mi sento totale e vero con lei….ora so che posso mostrarle ogni
mio lato senza timore. Con nessuno ci riuscirei, nessuno riuscirebbe a
farmi sentire così come mi sento ora. La voglio ora nel modo più dolce
e naturale possibile perché la sento forte ma fragile….perché lo sono
anche io fragile ma forte ma ancora fragile…e dobbiamo stare insieme
per essere forti. Solo con lei mi sento bene come appena riapro gli
occhi dopo un attacco cardiaco.
Solo
con lei riuscirei ad essere quel Jun che è stato messo da parte da
bambino dalla mia malattia e da quella ‘cosa’ chiamata morte che mi
guardava e mi sorrideva facendomi credere di essere la mia sola unica
vera amica e costante della vita.
Non
è più così.
L’unica
costante è Astrid perché io non posso più fare a meno di lei, mi ha
stregato, non so cosa mi ha fatto ma non posso allontanarla, non voglio
che si senta in un altro pianeta, non voglio che pensi che non può star
con me….lei…io ho bisogno di lei.
Devo
sentire il suo corpo sotto il mio, solo il suo corpo, la sua pelle e il
suo calore. Mi accarezza la schiena e dopo averle riservato un
trattamento simile al suo ma meno irruento, vado sulle sue labbra…la
bacio dolcemente dandole quanto più quello che è in mio possesso in
questo momento sospeso fra la vita e la morte.
Potrei
andarmene per sempre che sarei sicuro che lei mi seguirebbe ad occhi
chiusi, senza sapere dove, come e perché!
A
lei basta che sia io e a me basta che sia lei.
Insieme
e basta.
Ma
completandoci come ora.
Scivolo
dentro di lei facendo attenzione. Piano e lento…le faccio male e le do
tempo, poi continuo e quando prendiamo un certo ritmo, nonostante le
continui a far male, mi stringe le braccia intorno al collo in un
abbraccio stretto che ricambio.
Occhi
chiusi ed un mondo nuovo, ovattato, mai visto. Un mare di cristallo,
petali rossi al posto del terreno, arcobaleni in tutto il cielo. Era
questo. Ora lo riconosco. Era questo quel che vedevo ogni volta che
finivi in coma per il mio cuore che cedeva. Ma era tutto buio e spento.
Questo era il mio rifugio ma allora lo odiavo anche se ci stavo bene.
Perché era buio e pensavo che la mia anima fosse così scura…ma mi
sbagliavo. Non riuscivo a vedere perché qualcosa mi opprimeva…la paura
di scoprirmi e di vedere il vero me stesso…un me stesso che questa
ragazza è riuscita a intravedere, mostrarmelo e farmelo amare.
Non
posso fare altro che ricambiare il favore facendola venire con me…la
amo…e ne sono sicuro, non è una parola detta perché in questi momenti
va detta. Lo sento profondamente…non posso più vivere senza di lei.
Senza cuore ce la farei, ma senza di lei no.
È
lei il mio battito, il mio respiro, il mio sangue.
Lei
è tutto quel che di bello e giusto possiedo finalmente…e di cui so di
non potermi mai staccare.
Nessuno
mi separerà da lei perché altrimenti non sarei più Jun.
Non
succederà come con ogni cosa è successo fin ora….lei è diversa.
Lei
è per me, io sono per lei…
-
…ti amo….non lasciarmi mai…-
lei
ci mette un po’per realizzare e trovare il fiato e la voce, ma risponde
in un sussurro all’orecchio:
- è
bellissimo il tuo universo…grazie di avermi portato…ti amo anch’io…-
solo dopo
molto tempo in cui siamo stesi
così a guardar fuori coperti coi nostri vestiti glielo chiedo:
-
ma scusa…quando sono entrato stavi facendo il dito medio a qualcuno in
cielo…posso sapere chi era?-
lei
sincera e schietta risponde:
-
oh, erano le stelle! Mi sfottevano!-
illuminante
come sempre! “
- Karl…?!-
“pronuncio
il suo nome per accertarmi che sia lui. Come è possibile?
-
si sono io…se mi vedi è improbabile che sia un fantasma!-
non
indago sulla logica della sua frase, anche se a me non sembra mai, le
sue frasi sono sempre maledettamente logiche!
Mi
alzo e gli vado incontro, ma mi fermo a metà strada…noto tutti gli
sguardi su di me…anche da fuori si sono fermati per spiarci…
-
che cazzo…-
chissà
cosa credono….forse che ci baciamo!
Seccato
come mio solito dico a tutti di farsi i fatti loro e di non rompere, ma
credo che i miei amici, ovvero quelli dentro questa stanza, siano stati
catturati dal mio sguardo misto fra la sorpresa e…il contento, immagino!
Bè,
volevo averlo qua e così è stato!
Ma
sono certo che qua dietro ci sia lo zampino di Astrid!
- è
stata lei, vero?-
-
si…Astrid mi ha rotto dicendomi di avermi anche prenotato il volo…-
lui
è amorfo perché quando appare in mezzo a tutta questa gente non riesce
ad essere naturale…
-
ma non vedo ne lei ne Jun…-
ma
che ti metti a cercare Jun…sono qua, mi vedi dopo una settimana e
chiedi di lui! Ma vuole litigare?
-
sono…a far pace!-
alza
un sopracciglio in modo eloquente…
-
si, avevano litigato…-
mi
rendo conto che stiamo facendo tranquillamente conversazione in mezzo a
mille paia d’occhi che non vogliono saperne di mollarci…che ne sanno di
noi? Mica avranno già capito tutto?
Forse
per loro, Karl è il mio rivale e nemico….pensano che sia impossibile
andar d’accordo con lui? Gente ignorante che non lo conosce.
Colmo
la distanza che ci separa per prendergli il suo borsone.
-
vieni…-
faccio
finta di nulla, ripresomi alla perfezione…in fin dei conti sono il bel
tenebroso!
Lo
conduco lontano da tutti questi occhi che
mi fissano come se fossi impazzito, lo porto su di sopra nella mia
camera…ovvio che alloggi con me…mica potevo mandarlo in un'altra stanza
solo perché c’è un accampamento di emigrati?
-
tutti quelli….che ci fanno qui?-
sembra
un po’scosso…lo vedo diverso…gli è capitato qualcosa anche a lui.
-
sono compagni della nazionale e amici di amici…insomma…gente che voleva
farsi i cazzi miei!-
noto
il suo disappunto.
-
ma dormono qua solo quelli della nazionale, non chiedermi perché che
non lo so, si sono autoinvitati!-
sospira
e ironico esclama:
-
che bellezza!-
sorrido
sadicamente divertito…a lui non vanno a genio tutti i membri della
nazionale…solo con qualcuno va circa d’accordo…Tsubasa…mmm…e basta!
Credo
si tratti sia di fastidio verso la folla che un po’ di gelosia…in fin
dei conti loro li conosco da più tempo di lui, quindi è normale che si
senta così…ma è già tanto che sia venuto e non posso nascondere che ne
sono contento…
-
Karl…che ti è successo?-
-
cioè?-
-
non so, sei diverso…-
-
si? Bè….ho parlato con mio padre…-
- e
l’hai definitivamente ucciso?-
-
lo confondi col tuo di padre…-
-
oh, è vero…-
-
ho fatto pace con lui…-
-
…e…?-
- …-
non
me lo dirà mai…lo so…
-
avanti…tanto lo so…-
comincio
a sogghignare da bastardo e lui non lo sopporta quando lo faccio specie
perché prendo di mira lui. Così va alla finestra e tenta di ignorarmi.
-
hai pianto ed ora sei felice!-
sbuffa
infastidito, segno che ci ho azzeccato.…ho sempre sognato di accusarlo
di queste due cose, ed ora ci sono riuscito!
Lui
per ripicca risponde:
-
mi sa che tu non proverai mai queste cose!-
stronzo!
-
ma io non ci tengo a provarle per quelli là!-
-
noto con piacere che ti divertivi, se vuoi posso tornare in Germania
che a temperature si sta meglio!-
si,
è già geloso…e mancano ancora diversi giorno prima di andarmene! Che
divertente! Vado dietro di lui e poso il mento sulla sua spalla,
entrambi manteniamo le mani nelle tasche dei pantaloni
-
dai scemo, scherzo…stai bene?-
sta
zitto un attimo, così per convincerlo a parlare appoggio anche la
guancia e gli soffio sul collo.
-
si…finalmente sto bene…è una bella sensazione…non pensavo di esserne
capace…-
accenno
ad un sorriso.
Mi
piace come riesce a confidarsi solo con me….è vero e sincero…questo è
il Karl che molti non riusciranno mai a vedere…e sono contento di
poterlo vedere solo io…
Metto
una mano nella tasca dietro dei suoi jeans e tiro per voltarlo
leggermente, quel che basta per riuscire a posare le mie labbra sulle
sue unendo le nostre lingue in un contatto che ci mancava da
tempo…pensavo di avere una crisi d’astinenza se gli stavo ancora
lontano…sospiro internamente, come se la mia anima torni tranquilla
come sempre…avevo bisogno di lui per star totalmente bene…ora posso
star qua anche per il resto dei miei giorni, basta che ci sia lui!
Vorrei
sentire il suo corpo sul mio, un contatto maggiore che quello delle
nostre lingue, vorrei vederlo nudo e toccarlo ovunque io so che lui si
eccita…vorrei fargli tante cose ma sono tutte da rimandare…tanto si
tratta di qualche ora…quando quei ficcanaso dormiranno…”