CAPITOLO 38:
UNA PARTITA PER FINIRE

"La mattina qua è tragica. La villa è veramente molto grande ma qua sembra un accampamento profughi. Tutta la gente di ieri sera si è liberamente sparpagliata in tutta la casa a dormire, non c'è un buco libero...c'è da dire che sono tutti ragazzi...e spero amici conosciuti di Genzo, altrimenti c'è da preoccuparsi! Si sono divertiti e hanno fatto l'alba per poi addormentarsi quasi tutti sbronzi...e hanno lasciato un cesso...ok, non che me ne importi molto, tanto puliranno i governanti della villa, ma fa veramente schifo sto posto.
Mi sono svegliato nel letto di Genzo e come ieri sera ero solo...quell'idiota deve aver parlato, bevuto, parlato e bevuto così tanto da essere partito come tutta quella manica di deficienti. Ma che ci faccio io qua?
Dimenticato anche dal fidanzato!
Me la pagherà...semplicemente faccio un po' di sciopero, così impara a trascurarmi anche dopo che sono venuto fin qua per lui. Altri che disperato, quello stava benissimo senza di me!
Sono molto infastidito dalla situazione e la mia aria addormentata svanisce subito mentre entro di stanza in stanza per trovare quel fenomeno.
In cucina c'è uno appoggiato al tavolo che dorme e uno a terra con il cestino abbracciato...deve aver vomitato un po' di volte. Ne conoscessi uno...nelle varie stanze sono ammassati molti gruppetti che ronfano tranquilli. In uno dei bagni c'è n'è un altro addormentato sulla tazza del water...ecco da chi era occupato il bagno!
Esco subito con una smorfia.
Non mi ero immaginato che i Giapponesi fossero tipi così...così...boh....insomma...crollano facilmente, hanno arie distrutte....potevano tornarsene a casa...mi pare di aver capito che gli amici stretti si fermavano a far compagnia a Genzo e Jun durante il loro pernottamento alla villa, ma qua ce ne sono molti di più.
Sono sempre più infastidito da tutto quel che mi circonda ma l'apoteosi arriva quando entro in salotto e vedo divani e poltrone occupate dagli unici di cui riconosco i volti.
Tsubasa, l'amico suo(Taro), l'irruento tipo dal colpo della tigre(Hyuga)...c'è un altro di cui non ricordo assolutamente il nome, ma ricordo il ruolo, fa il difensore in nazionale(insomma è Matsuyama), poi c'è lui.
Eccolo lo stronzo che tanto aveva voglia di me da dimenticarmi!
Genzo dorme beato e tranquillo con una bottiglia di tequila che rotola a terra...devono aver brindato ai vecchi tempi in cui tutti giocavano a calcio affrontandosi. Mi parla spesso di quel periodo e ogni volta che lo fa parte per la tangente....con i suoi compagni non deve essere stato difficile!
Sbuffo...ma insomma...perché? Ora io me ne tornerei in Germania!
Mi passo le mani fra i biondi capelli un po' ingrovigliati, sono vestito con un paio di pantaloni bassi leggeri di pigiama estivo con una canottiera bianca sopra.
Mi avvicino a lui evitando tutti...per lo meno è nella poltrona da solo...ma come fa a dormire così? Non è scomodo?
Certo che quando dorme sembra un bravo bambino!
Poi se si sveglia mostra tutto il suo terribile aspetto!
Con quei capelli spettinati che non gli stanno in nessun modo se non appiccicati al volto e al capo, i suoi lineamenti orientali sono qualcosa di affascinante per la decisione con cui sono tracciati. E un corpo che conosco alla perfezione.
Un corpo capace di dare piacere come non mai.
Gli accarezzo leggero il volto scostandogli una ciocca.
Scordati che ora ti accontenti col mio, di corpo...scordatelo proprio!
Esco dalla stanza tornando nella camera. Mi faccio una doccia e mi vesto, poi esco di casa per allontanarmi almeno un po' da quel caos al quale nemmeno io sono molto simpatico!
Aria pulita e fresca mi accoglie nelle prime ore della mattina, è una bella giornata estiva e si sta bene all'aperto. Non ho ancora salutato Jun e Astrid...su lei non ho rimpianti...ma è meglio non cercarli e non chiedersi dove siano. Ho idea che stiano bene!
Io me ne starò un po' per i fatti miei e vediamo che vuole fare quel cretino del mio fidanzato!"

"Ho voglia di...ho voglia di...si....c'è qualcosa che mi infastidisce perché non ho ancora avuto, e ne ho voglio. Ecco, ora capisco...ho voglia di Karl!
Apro gli occhi svegliandomi dal sonno che mi ha tenuto inchiodato alla poltrona per un paio d'ore mattutine...quando mi sono addormentato? Porco cane, perché sono qua e non nel letto con lui?
Certo che ne ho voglia, non ho fatto nulla con lui!
Sarà sicuramente arrabbiato e se lo conosco mi pianterà il muso. Mo' non me lo molla per tutto il giorno!
Sbuffo sicuro che mi dovrò sudare Karl!
È stato il primo pensiero, quello che mi ha svegliato...e certo, mi ci sento in colpa....ma mi sono messo a parlare dei vecchi tempi e così...mi tiro su guardandomi intorno. Dormono ancora quasi tutti, Tsubasa e Taro sono svegli e sono in giardino da quel che vedo. Non vorrei disturbarli, tanto stanno solo parlando, ma chissà se hanno visto Karl?
Mi fa male la testa e più di così non arrivo certo a pensare, credo che prima di qualunque cosa mi ci voglia una doccia...e una lavanda gastrica...quante schifezze ho ingurgitato?
Mi girucchia la testa, sono messo male, mi dolgono tutte le ossa...ma come fanno quei due fuori a sorridere e ad essere così rilassati?
Scuoto la testa e penso a farmi sempre i fatti miei.
Ho un ragazzo a cui dedicarmi...e sarà dura!

Come lo sapevo...mi pianta il muso. Fa finta di nulla, come se io non esistessi...ed è ovvio che tutti ora si chiedono che è venuto a fare qua e che rapporto abbiamo...non me ne frega molto di quel che dicono gli altri, ma vorrei che la smettesse...io non vedevo l'ora di stare un po' con lui...
- ma Wakabayashi...come mai Schneider fa così?-
- perché, come dovrebbe fare? Non è normale?-
I ragazzi parlano fra di loro osservando attentamente il biondo. E se le cerca...che rispondo io?
- Karl? Si, è normale...-
Certo, dal loro punto di vista è normale...dal mio è assolutamente da strozzare...andiamo, basta con sto sciopero...vediamo che riesco a fare per convincerlo...

Un altro giorno è passato come gli altri fra casino, risate e musi lunghi.
Ok che l'ho ignorato la prima notte ma era normale...e poi non ero molto in me...avevo più alcool che sangue nelle vene...si, faglielo capire.
Astrid mi prende in parte e mi mette un sacchetto in mano:
- tieni!-
- be', cos'è?-
La guardo come se fosse la solita pazza che in effetti è.
- ghiaccio!-
- e che dovrei farci?-
Lei spazientita sbotta sgarbata:
- ficcartelo su per il cu*o...cosa dovresti fare col ghiaccio in piena estate  mentre hai il fidanzato che ti ignora?-
- ooohhh....-
Rispondo solo così per poi calare nel silenzio insolito...si...dalle torto...forse funziona...insomma, devo sedurlo, l'ho fatto molte volte...così ottengo quello che voglio e lui fa pace con me!
Lei sparisce dopo avermi indicato la nostra camera.
Mentre mi avvio ho una veloce riflessione su quella tipaccia...è diversa.
Senza dubbio è diversa!
Merito di Jun e dell'altra notte, immagino....un sorriso malizioso mi si dipinge...lo stesso che terrò su per tutto il tempo.
Prima di entrare lo immagino...anzi...ricordo...l'altra sera è arrivato e solo il tempo di sfiorarci che l'avrei violentato davanti a tutti...non ho bisogno di questo per eccitarmi.
Appena apro la porta lo vedo.
È seduto ad un tavolino che sta nella mia grande camera, sta sorseggiando una limonata e in totale solitudine e silenzio dalla finestra aperta entra dell'aria che gli soffia sui capelli. Ma non è semplicemente seduto.
È in boxer. Alla faccia del caldo. Ora si che non respiro, ho bisogno io del ghiaccio!
I capelli disordinati sul volto serafico, è infastidito da qualche pensiero. Il ghiaccio che ho nel sacchetto non è paragonabile ai suoi occhi.
È in boxer e questo basta? No....perché essendo a torso nudo si vede quel suo petto muscoloso, i suoi addominali scolpiti...e com'è che hanno l'elastico così basso? Si vede l'inguine, quella linea ben distinta che separa il basso ventre dall'inizio della gamba. Quel punto mi fa impazzire in Karl perché è come disegnato da uno scultore greco.
Sensuale, forse ciò che potrebbe sedurre me.
E la schiena che intravedo da qua mostra l'inizio della linea dei suoi glutei che definire da bronzo di riace è sminuirli.
Le gambe poi leggermente divaricate, muscolose, da calciatore, i piedi scalzi.
Ma perché è così svestito?
Ero venuto qua con l'intenzione chiara di sedurlo ed invece vengo sedotto io da lui in questo modo ignobile...solo guardandolo così!
Ma lui credo che lo faccia apposta...non può star così in camera mia.
Ok, ora basta, è venuto il momento di finirla con questo sciopero!
Sposta gli occhi su di me e alza un sopracciglio...che significa?
Non me ne importa nulla delle sue intenzioni, io lo voglio, sono stato abbastanza lontano da lui!
Appoggio il sacchetto col ghiaccio sul tavolo, prende già a gocciolare e creare i suoi laghetti sul tavolino e sul pavimento.
Non lo faccio parlare, mi tolgo la maglia rimanendo a torso nudo a mia volta poi prendo un ghiacciolo e gli vado dietro, senza ancora toccarlo mi chino su di lui.
- fa caldo, non trovi? -
Anche se avrei voluto dirgli:
'come osi stare così?'
Un sussurro all'orecchio e prima che possa rabbrividire per quello, lo faccio irrigidire per il contatto del cubetto con la sua schiena.
Potesse vedermi, sento i miei occhi liquefarsi insieme al ghiaccio che tengo fra le dita. Lo passo sulla sua spina dorsale, poi sulle scapole...su ogni parte della schiena finchè non si scioglie e ne devo prendere un altro...lui non parla e sembra essersi ripreso dal primo impatto inaspettato.
Non reagisce ancora.
Con un altro cubetto scivolo in avanti, sulle spalle, sulle clavicole e continuo sul petto, gli angoli della bocca mi si incurvano all'insù in un tipico sorriso enigmatico e languido.
Soffio sulla pelle che bagno e inumidisco.
Che ne dici di questo?
Arrivo con il mio trattamento all'inguine che ha lasciato scoperto. Quella linea che prima mi aveva fatto eccitare il solo guardarla.
Questa è la punizione per avere un corpo simile.
Trattiene il respiro e tira i muscoli...è duro resistere, eh?
Ma non finisce così.
Prendo un altro e mi siedo sul tavolino, sul bordo, davanti a lui mettendo una gamba di qua e un'altra di là dalle sue, infine appoggio una mano dietro di me e l'altra la passo con il ghiaccio sulla mia bocca socchiusa.
Chiudo gli occhi per poi riaprirli un po' e posarli su di lui che non mi stacca lo sguardo di dosso.
Disegno i miei muscoli, i pettorali e gli addominali, poi arrivo alla cintura che slaccio, scopro il inguine e passo il cubetto sulla stessa parte che prima ha fatto sospirare lui.
Ho un sorriso strano, malizioso che mi si accentua dopo essermi fermato un secondo al limite.
E proseguo infilandomelo con grande coraggio proprio dentro i boxer.
Spalanco la bocca e  gli occhi. È una sensazione fortissima e inaudita, violenta. Mi fa arrivare in un posto che mi fa gemere vistosamente.
- aaahhhh...-
Non ho idea di che reazione abbia lui, ma quando sento tutto sciolto lì dentro ne prendo un altro e lo metto sulla mia lingua che tiro fuori, stando attento a non farlo cadere mi chino su di lui e glielo offro, con un dito gli apro la bocca e sensuale gli infilo il ghiaccio posandoglielo sulla sua.
Lui lo accoglie e lo tiene e mentre ci baciamo con quell'oggetto solido che si scioglie lento e ci fa da arbitro, corro con le mani a prenderne un altro e a riservargli lo stesso trattamento che mi sono riservato io.
Lo metto dentro ai boxer e qua lui si interrompe dal baciarmi per lanciare un gemito in cui cerca di trattenersi, butta la testa all'indietro e stringe le mani sulle mie spalle nude.
Questo è Karl, quello che volevo vedere io.
Abbandonato davanti a me.
Penso di essere in vantaggio su di lui"

" cerco di respirare ma non riesco, è assolutamente impossibile riuscirci con questo gelo che invece che calmare ha lo strano potere di eccitare e accaldare ancor di più...c'è caldo...tanto caldo...ed è un sollievo sentire il ghiaccio puro sulla pelle...ma sentirlo lì...è...terribile...fa perdere ogni remora e dimentico che stavo pensando di fare...sento le sue mani scendere ancora e la sua bocca con esse, lecca le gocce di acqua create da ciò che ora ho fra le gambe.
E fra la sua lingua e il ghiaccio mi eccito subito.
Sospiro e afferro i suoi capelli in modo da impedirgli di andarsene ora.
Non me ne importa nulla di nulla, voglio solo lui, che continui e approfondisca.
Aiuta il freddo con la bocca e sostituisce col caldo avvolgendomi. Si muove da esperto, ormai so ogni suo movimento.
Lo desidero.
Lo desidero.
Questo stronzo è riuscito ad ottenere quel che voleva...ma del resto lui voleva me e non mi pare sia mica in vantaggio come lui crede...in realtà siamo solo pari.
Prima di venire si stacca tornando alla mia bocca, ci baciamo nuovamente e così ne approfitto per spogliarlo del tutto. Stiamo poco ad arrivare nel letto e a finire quanto iniziato in modo tanto erotico.
Voglio bruciarlo anche io con la lingua che passo in quel suo corpo sensuale e mio.
Poi mi strofino su di lui per fargli sentire quanto è stato lontano da 'questo'.
E sembra non farcela più, veloce e sicuro inverte le posizioni e mi torna sopra, alza le mie gambe e scivola dentro di me in ancora quell'atto che tanto ci mancava.
L'unione che nessuno potrà mai più toglierci.
Ora mi sento bene, il dolore è come dimenticato per il sollievo che provo nel sentirlo dentro di me...e stessa cosa è per lui.
Movimenti unici e ritmi veloci, incessanti, cresce tutto, cresce sempre più, non fermarsi mai, di più di più, ancora. Lo voglio ancora sentire, senza fermarmi, non staccarti ancora, ti prego.
Quanto...quanto l'ho voluto in queste settimane...dannazione...non possiamo stare così tanto lontani.
Potrà fare e dire quel che vuole, io offendermi e stargli lontano per punirlo, ma alla fine l'importante è saper accantonare orgoglio ed egoismo.
L'importante è non perdere di vista questo momento in cui ci uniamo e diventiamo uno. In cui i nostri sentimenti sono al culmine.
Finchè in questo attimo puro e solenne ci sentiremo così, come se dovessimo sempre morire, e non ci basterà più, saremo sempre salvi, andrà sempre tutto bene. Non smetteremo mai. Non crolleremo mai, il mondo sarebbe subito nostro se solo noi lo dicessimo.
Non dobbiamo mai perdere di vista tutto questo che ci muove ora l'uno dentro l'altro.
Io non posso fare più a meno di questa persona che stringo e accolgo, lui non può fare a meno di me.
Siamo indispensabili ed essenziali per quanto desiderio ed eccitazione ci sia sarà sempre accompagnato da questo.
Questo che si chiama amore."

- dove sono Wakabayashi e Schneider?-

"beata innocenza...o forse meglio dire ottusità?
Mi scambio uno sguardo significativo con Hyuga, Misaki e Matsuyama...Tsubasa sa anche lui perché glielo ha spiegato Misaki, ma ancora non arriva a fare certe allusioni...spero che si mantenga puro ed ingenuo ancora a lungo!
Allora...io non capisco come la gente arriva ad essere così...così...così!
Noto Matsuyama e Hyuga ghignare sadicamente divertiti. Misaki sta pensando al metodo più adatto per non far pensare male a nessuno...io invece penso solo al modo più veloce per far star zitta Astrid...
- Genzo e Karl? In camera!-
troppo tardi!
- e dove volete che siano? Finalmente fanno pace!-
- pace? In camera? Ma...-
le tappo la bocca...avevano chiesto 'a far che?'
sorrido pacato come se nulla fosse e rispondo:
- stanno parlando, avevano litigato!-
- oh, ecco perché erano così strani ultimamente!-
- eh si...hanno dei caratteracci quei due-
sono sempre in me.
- mi chiedo come facciano ad essere così amici!-
- già già...-
seriamente convinto annuisco cercando di riflettere sulla questione amletica..eh si, sono proprio un bravo attore.
Mi volto e vedo nel frattempo la bella tigre e il suo degno amico Matsuyama piegati in due dal ridere!
Gli lancio un occhiata gelida senza farmi notare, mi ero scordato della loro demenza...potrei malignare su loro due, ma si vendicherebbero ed io non faccio cose stupide!
Torno ad occuparmi di questi sempliciotti e mi arriva una gomitata da Astrid...la stavo ancora tenendo ferma e zitta!
Tossisco, che male, ma più delicata no, eh? Le lancio anche a lei un occhiataccia, poi mi rialzo e della seria 'che c'è da guardare era tutta una finta' svio il discorso:
- allora, che dite di fare? Prepariamo il pranzo qua noi oppure andiamo a mangiare fuori?-
molti votano per la prima a altri per la seconda, ma vince questa. Sono tutti felici di combinare      qualche disastro in una grande cucina ben fornita che non sia la loro!
Ci si divide fra chi apparecchia e fra chi prepara il pranzo. Io sono bravo in tutto tranne che nelle cose di casa, per cui lascio volentieri ad altri il piacere di preparare qualcosa, mi occupo del tavolo insieme a Tsubasa e a qualcun altro. Allunghiamo con altre tavole e dei cavalletti, siamo abbastanza a mangiare, e iniziamo ad apparecchiare. Ovviamente io sono abituato a modo mio e lo impongo senza accorgermene a tutti, è il mio metodo, comando ma non volontariamente, e tutti mi seguono senza volerlo.
Piatto piano, a destra il tovagliolo con il coltello grande, alla sinistra la forchetta, sopra coltello, forchetta e cucchiaio piccoli, angolo alto destro bicchiere. Così per tutti, tavola in centro l'oliera, in riga con esso che parte a destra e a sinistra le bibite misurate con distanza uguali le une dalle altre.
Nota: ci siamo procurati tutto all'occidentale per via di Karl e Astrid credendo che la bionda non sappia usare le bacchette giapponesi.
È un tavolo ordinatissimo e perfetto.
Se non fosse per il casino che viene da quella povera cucina.
A comandare i lavori culinari sono quelli che se ne intendono di più, ovvero Hyuga, Matsuyama e il calmo e sorridente Misaki.
Per quanto ancora manterrà quella sua espressione felice?
Tendo le orecchie, dovrebbe esserci anche Astrid ma mi sembra strano che non si sento.
- AAAAAAAHHHHH!!!! SMETTILA, LA CIPOLLA NON SI TAGLIA COSI' IN QUESTO MODO FAI PIANGERE TUTTI!-
eccola!
- E CHIUDI GLI OCCHI SE TI FA COSI' SCHIFO!-
Hyuga....e mi pareva che i due andassero così d'accordo!
- NON è NE LA CIPOLLA NE COME LA TAGLI CHE MI FA SCHIFO...MA TU! SMETTILA!-
- OOH, ROMPIPALLE, TIE' TAGLIATELA TU!-
- NOOOOO! IDIOTA ME L'HAI TIRATA IN FACCIA, ORA BRUCIA? SNIF SNIFFFFF!-
immagino inizi a piangere...vorrei vedereche combinano ma ho paura...del resto...la reazione di Astrid non si farà attendere...forse è meglio che controlli...mi affaccio di nascosto e vedo Hyuga coperto di salsa, Astrid di cipolla(per ora è coperta solo di quella), un coltello in mano a testa e degli sguardi terribili. Noto Matsuyama ridere e sganasciarsi nel guardare l'amico abbronzato, Misaki invece credo si stia dicendo: 'calma...calma...'e ha un espressione così serene che gli occhi chiusi sono curiosi! Esplosione in corso?
- BRUTTO DEFICIENTE, QUESTA ME LA PAGHI!-
e prendono a lanciarsi il cibo che era sul tavolo...come dei bambini...ovviamente coinvolgono anche gli altri e Misaki forse non sa a che santo appigliarsi.
È un campo di battaglia...e mi preoccupo per il pranzo che mangeremo...
Tre...due...uno...
- ORA BASTA, DOBBIAMO MANGIARCI CON QUEL CIBO! SMETTETELA BAMBINI!-
ecco, sapevo che sarebbe esploso...tutti si fermano come in un bloccaimmagine...lo guardano come avessero un marziano scintillante davanti. Misaki in quelle condizioni...insolito...decisamente insolito...non lo invidio, personalmente...sono indeciso sul da fare, se prendere in mano la situazione o lasciare che se la sbrighino da soli...dopo solo pochi minuti di silenzio però come se si fossero tutti messi d'accordo riprendono insieme l'attacco proprio sul povero e tranquillo Misaki che rinuncia...non so come finisce, chiudo la porta prima che si accorgano che li spiavo. So cosa devo fare.
Vado al telefono e dopo aver cercato il numero giusto lo compongo:
- salve, qui cucina per asporto...-
- buongiorno, vorrei ordinare qualcosa da portare a casa...-

Mentre loro continuano la battaglia io e Tsubasa ci sediamo nel divano del salotto e guardando fuori nel cielo terso e sereno parliamo come effettivamente ci mancava da molto. Fin ora c'erano sempre stati altri con noi, ma volevo ringraziarlo per le lettere che non mi ha mai fatto mancare:
- mi sono arrivate tutte le tue lettere, sai?-
- ah si? Bene, non sapevo se arrivavano o no, ma le mandavo ugualmente...-
mi sorride felice della notizia ed io rispondo con un altro sorriso più pacato, più da Jun Misugi,  insomma.
- allora bene in Brasile, mi pare...-
- eh si, a volte non ci credo che sono là.-
- oh, nemmeno io credo che sono dove sono...-
- ma lo sai che l'ho saputo solo quando sono venuto qua una settimana fa? Mi ha lasciato sorpresissimo....non me lo sarei mai aspettato.-
iniziamo un tranquillo discorso su come siamo stati in questo periodo in quei posti lontani.
Gli racconto un po' di cose, senza i dettagli amorosi, mi soffermo sulle scene divertenti e lui ride. Lui invece mi racconta di quando lo ubriacano, succede spesso, ma non si sua volontà. Ha legato anche con i suoi nuovi compagni e non avevo dubbi. Ormai è affermato e famoso anche laggiù e semina amicizie ovunque va. Riesce a conquistare tutti.
- sai che forse vado al Barcellona?-
- cosa? Te ne vai dal Brasile?-
- si, ne ho parlato con Roberto e ormai non ho più nulla da imparare, da prendere...insomma...più di così, laggiù non potrei...e il Barcellona è attualmente fra le migliori squadre non solo europee ma mondiali. È il sogno di ogni atleta...il Brasile e una squadra come il Barcellona.-
sono oltremodo sorpreso.
Non mi immagino Tsubasa al di fuori del Brasile. Sta facendo una crescita quel ragazzo...ma più di tutti ricordo tutto quel che ha fatto per andare dal suo amico Roberto ad imparare il vero calcio brasiliano. È riuscito a raggiungere parte del suo sogno, è incredibile.
- sei pronto a lasciare di nuovo Roberto? Questa volta potrebbe essere per sempre, eh?-
lui si ferma e sospira.
- lo so. Ne ho parlato anche con gli altri singolarmente. Hyuga mi ha detto che faccio bene a girare, di non fermarmi...di diventare 'grande' in ogni posto possibile e poi fermarmi dove riesco ad ottenere maggiormente. Insomma, il consiglio di un atleta assetato di vittorie e di enormità. Genzo mi ha dato più o meno lo stesso consiglio ma di non continuare per sempre a girare, di fermarmi appena trovo il posto che sento mio, dentro, dove sto meglio. Ha detto che lui non se ne andrà più dalla Germania, è stato fortunato a trovare subito la sua strada. Lui dice che dopo aver trovato amici, amore, fama e sogni realizzati non può lasciare quel paradiso che si è creato...-
si ferma. Ora immagino sia il turno di quel che gli ha detto Taro.
Immaginavo che gli dicessero così gli altri due. Sono facilmente prevedibili.
- e Misaki che ha detto?-
- Misaki...- sospira- mi ha proposto di venire con lui in Francia. Dice che trovo facilmente un posto in qualunque squadra professionista col mio curriculum...e la mia bravura. E se abbiamo fortuna riusciamo a giocare nella stessa squadra. Sarebbe bello...-
gli si illuminano gli occhi. Ne è proprio innamorato perso. Mi fa tenerezza così lo esorto a continuare per accogliere anche la sua confidenza...evidentemente ispiro per quelle.
- Misugi, ti immagini? Io e Taro finalmente nella stessa squadra...da professionisti...dopo anni che non ci vediamo, anzi, che ci vediamo così sporadicamente solo per le riunioni della nazionale...come ai vecchi tempi in cui eravamo bambini. Sarebbe solo un sogno, ma in fondo uno dei quali che ho sempre desiderato. Giocare con lui...mi piacerebbe tantissimo...-
sorrido impercettibilmente, è facile capire Tsubasa, è come un libro aperto:
- ma dovresti mettere inevitabilmente da parte il tuo sogno principale...diventare in assoluto il più grande calciatore del mondo...-
questo si sa che è sempre stato il suo sogno. E se si ferma in una squadra sola non ci arriverà mai per quanti successi possa far ottenere ad essa. Per arrivare al suo sogno dovrebbe seguire il consiglio di Hyuga. Per farsi una vita completa, col suo angolo di paradiso ed essere felice deve seguire il consiglio di Genzo, e per semplicemente avere l'amore e riempirsi di esso con un calcio che non sarà più protagonista della sua vita, deve seguire quello di Misaki.
Io che consiglio dovrei dargli?
- mah...non saprei che dirti, sai? Io al tuo posto se potessi giocare a calcio non mi fermerei mai, avrei sete di giocare sempre di più. Migliorarmi, diventare il migliore e avverare il mio sogno...cioè..se avessi tutte le carte per realizzare il mio sogno, come invece non è per me, farei di tutto per non rinunciarci, ma lo dico io che non ho avuto la possibilità di realizzarmi come avrei voluto...-
mi guarda con occhi pieni di dispiacere per me concio di avermi tirato fuori un argomento che mi fa male. Ma ormai sono maturo e so affrontarlo senza cadere in crisi.
- ma devi tenere conto che per quello rinunci ugualmente a qualcosa di altrettanto importante. Inevitabilmente. Per avverare il tuo sogno non puoi fermarti in un posto, devi conquistarli tutti. Come la Storia insegna. Ma in questo modo lasci tutto il resto indietro. Sei solo tu ad arrivare. Per avere un altro tipo di pace e piacere devi fermarti in un posto e crearti lì la tua alcova senza rinunciare al tuo sogno, ma non puoi ugualmente fare quello che avresti voluto. -
lui capisce perfettamente infatti era quello che lo angustiava. È sopra un gradino a tutti, o quasi. Ma è sempre stato così. Lui ha sempre le decisioni più complicate da prendere ma derivano dal suo amore sviscerale per il calcio. Così si trova a fare la fatidica decisione. Calcio assoluto come ha sempre voluto e basta o calcio in modo regolato ma anche amore?
Genzo è da invidiare. A quell'età ha già tutto e gli basta. È un grande portiere in germania. Ma solo in germania. Certo è conosciuto in tutto il mondo, circa, ma per essere grande veramente dappertutto dovrebbe girare come vorrebbe fare Tsubasa. Ma si è fermato. Ha trovato l'amore, ha amici. Sta bene. Sta veramente bene. E l'amore gli ha colmato la mancanza di fama e grandezza in tutto il mondo.
Un po' come me, solo che io non ho potuto scegliere, mi è stato imposto dal mio limite. Il mio cuore. Ma è grazie ad Astrid, all'amore, che sto bene. Che finalmente sto bene.
Lui dovrebbe provare, gli donerebbe un po' di pace, ma dovrebbe essere lui alla fine a scegliere se gli basterebbe una vita simile oppure se avrebbe bisogno di andare ancora.
- Tsubasa...devi essere tu a scegliere. Tu hai i mezzi, la capacità, la possibilità per realizzarti. Ma devi tenere conto un domani quando tutto finirà, perché  nello sport prima o poi finisce e ti rimane il nome, la fama...devi pensare se allora ti basterà avere il titolo tanto agognato e mille coppe nella tua casa che cambi in continuazione.
Se pensi che potrebbe non bastarti soffermati sulla proposta di Misaki. Così avrai la vita che abbiamo io e Genzo. Calcio condiviso con l'amore, ma non la stessa grandezza che avresti girando il mondo.-
Sospira di nuovo mentre ascolta il casino che proviene dalla cucina. Lui mi guarda con molta più confusione di prima, sperava che lo chiarissi un po', ma l'ho solo incasinato di più .mi dispiace ma doveva avere una visione più completa della cosa.
- credo che lo scoprirai quando dovrai separarti di nuovo da Misaki, alla fine della settimana-
- già...-
ha capito tutto. Lui sembra stupido e ingenuo, ma anche lo è, però è maturato molto anche in questo. È diverso. È grande nel senso adulto. So che prenderà la decisione giusta.
Suona il campanello  che ci interrompe così mi alzo, poi mi fermo e gli lancio un ultima occhiata posandogli una mano sulla spalla.
- ma tu sai già cosa fare, non è così?-
un sorriso non proprio sicuro e radioso dei suoi mi risponde, ma uno di consapevolezza. Avevo ragione.

Quando Karl e Genzo escono, sembrano affamati e tranquilli, notano quanto sono sporchi i ragazzi...e il cibo del ristorante per asporto che è qua vicino. L'ennesima volta che li abbiamo chiamati da quando siamo qua. Una smorfia schifati a guardarli immaginando anche che hanno combinato.
Tuttavia come niente fosse si siedono con gli altri nei posti che gli abbiamo riservato vicino a me e a Tsubasa(i meno impiccioni) e mangiano. Si, hanno molta fame, devono aver consumato molte energie.


Così anche la nostra bella permanenza in Giappone è terminata. Con molto rammarico ci apprestiamo a preparare le valigie, il volo è per stasera, abbiamo ancora la giornata da passare insieme e ci chiediamo come.
Qual è il modo migliore di salutarci?
È stato un bellissimo periodo, fanno bene ogni tanto questi ritrovi annuali e sono contento, lo dico veramente, di essere venuto. Che ci siano anche Astrid e Karl. Tutti.
Indimenticabili, abbiamo passato un po' di tutto, ma è stato così bello appunto perché siamo tutti cresciuti.
Ci guardiamo fra di noi cercando di trovare il modo migliore per passare queste ore. Un saluto di quelli che rimarranno vivi ancora per i mesi che non ci si rivedrà di nuovo.
Ma non è uno in particolare ad avere l'idea.
È come un pensiero che ci passa  comunemente per la testa e ci guardiamo, parte Tsubasa su Misaki, lui su Matsuyama, lui su Hyuga, lui su Genzo, lui su di me...e in seguito tutti gli altri con noi...
- direi che è scontato!-
è Hyuga a parlare con quel suo modo certamente sicuro e deciso.
Un sorriso dei suoi, un ghigno alla tigre gli si dipinge. Ed io mi diverto a notare la risposta di Genzo di sguardi, di Matsuyama, di Misaki e di Tsubasa.
- ovvio, no?-
così usciamo di corsa insieme come se fossimo dei bambini delle elementari, come se fosse veramente tornato indietro il tempo e un gruppetto di amici decide di divertirsi al campetto comune del paese, una partitella di calcio non farà mica male.
Sarà solo un saluto.
E tutti in campo, in massa, a correre, rubarsi la palla, tentare di fare goal...ridere dietro ai buffi movimenti di Astrid e alle sue imprecazioni, stupirsi dietro alla bravura che spicca di Karl, Tsubasa, Hyuga...e perfino io che sgarro come mi azzardavo da bambino.
Questa è una di quelle sensazioni...come definire...si, la sensazione del secolo.
Le cose potranno passare, le persone cambiare, i momenti finire...ma queste sensazioni, questi ricordi no. Rimarranno.
È bello, troppo bello così.
Giusto.
Tutti insieme e una palla da calcio come testimone, protagonista ancora una volta.
E noi possiamo."