TILL I COLLAPSE
CAPITOLO 9:
SECONDO
ALLENATORE
“
Ormai sono passati diversi giorni dal mio arrivo, col tedesco sono
sempre meglio ed essendo portato per le lingue ho imparato in fretta.
Ora me la cavo anche senza traduttore, ma ormai Astrid è
diventata la manager della squadra, ed è molto utile, anche
se lo fa a modo suo fa le cose che altrimenti avrebbe dovuto fare
chissà chi. I ragazzi si sono calmati, ogni tanto
c’è qualche scontro, non si possono definire uniti
e un gruppo ma ci sto lavorando su. Genzo li allena duro ed
è a un ottimo livello, pian piano stanno crescendo anche
tecnicamente grazie ai duri allenamenti ai quali li sottopongo. Ma
nessuno si è mai lamentato. I risultati si ottengono
singolarmente, vorrei che si ottenessero anche come
squadra…ma per quello si possono organizzare solo uscite e
ritiri…e se non si decide Karl ad unirsi a loro non ci
riusciremo mai. Ogni tanto viene, ma non è una presenza
continua. Dovrò parlargli seriamente.
Le
cose stanno procedendo piuttosto bene anche senza il secondo allenatore
che non è ancora arrivato…mi domando cosa aspetti
a farsi vivo. Ma oggi…non so
perché…inspiegabilmente non sono
tranquillo…il cielo è sereno eppure vedo nubi
all’orizzonte…ne sono convinto, non devo abbassare
la guardia.
Mi
avvicino ad Astrid che sta sistemando degli attrezzi brontolando e le
chiedo se può chiamare Karl per dirgli di venire che gli
devo parlare. Lei sbuffa perché non vuole sentire e vedere
quel ghiacciolo scorbutico(definito così da lei!), ma visto
che gliel’ho chiesto io lo farà.
La
sento litigare con lui e mi fa sorridere, malgrado tutto Schneider
è qua subito.
Ci
appartiamo mentre Genzo dirige il riscaldamento duro come fa sempre.
-
senti, so che non li ritieni ancora alla tua altezza e non lo
sono….ma non lo sono nemmeno a quella di Genzo eppure lui
c’è sempre agli allenamenti!-
lui
non mi guarda, non fa nessuna espressione, si limita ad ascoltare ed io
continuo:
-
così facendo non posso eleggere te capitano. Credo che lo
diventerà Genzo. Ma non è questo il punto. In
qualità di allenatore devo chiederti di prendere seriamente
il tuo posto. Fai parte di questa squadracce ti piaccia o
no…e se la ritieni troppo scarsa abbi pazienza e fiducia in
me, sto facendo miracoli con lei e siamo appena all’inizio.
Invece di criticarla e di evitarla mettili sotto come fa
Genzo…-
dopo
un lungo attimo di silenzio e riflessione risponde:
-
so che il mio non è un comportamento maturo, ma se non stimo
qualcuno non riesco a integrarmi e a fare il mio lavoro.-
-
bè, lascia stare le simpatie per una volta, non mi sembri
tipo da lasciarsi muovere da questo tipo di cose, non sei tu a decidere
cosa e come farlo?-
non
risponde, non è esattamente questo il punto. Lui
è fatto così e se non gli do un motivo ben
fondato e abbastanza grande non lo farà.
Sospiro…sono
sempre riuscito a convincere facendo ragionare chiunque…con
lui è un po’ difficile, ma presto
arriverà il nuovo allenatore, spero, e non voglio che si
metta a pensare anche lui che sono un incapace, perchè
un'altra dimostrazione delle mie capacità non posso darla.
Posso dare dimostrazione che la squadra migliora a vista
d’occhio e che ha buonissime carte da giocare. E se manca un
elemento importante come Karl non faremo quel passo importante. Karl
è essenziale non solo in partita, ma ane in queste cose,
negli allenamenti e…
-
Karl…hai stima in me?-
lo
trovo impreparato, sono andato ad un nodo insolito. Non credo che oltre
a Genzo abbia mai provato vera e propria stima per qualcuno.
Sembra
pensarci su attentamente.
-
di te si.-
telegrafico
come sempre.
Sorrido
di gratitudine, sono contento di essere riuscito in un impresa
così ardua.
-
allora vieni e abbi fiducia in quello in cui credo io.-
-
in cosa credi tu?-
-
nella squadra. Ho visto in quei ragazzi grosse potenzialità
e una voglia enorme di far fuoriuscire ciò che hanno dentro.
Vogliono far vedere a chi li ha sciolti senza credere più in
loro che si sono sbagliati, vogliono farli pentire. Ma prima di tutto
vogliono dimostrare di essere qualcuno. Loro sono stati insultati e
calpestati in ogni modo, non è facile credere ancorai n
qualcosa…eppure lo fanno…perché hanno
qualcosa che li accomuna tutti e che li lega anche a noi.
L’amore per il calcio. Allora cosa rispondi? Hai intenzione
di aiutarli?-
mi
ha ascoltato assorbendo ogni mia parola, mi sembrava preso da quel che
dicevo. Io credo molto in loro anche se all’inizio mi hanno
trattato male. Ma ci credo ed ho intenzione di portarli allo splendore
che sono convinto avessero un tempo.
-
va bene. Ma lo faccio solo per te, perché ci credi tu.-
non
mi aspettavo nulla di più…a dire il vero non mi
aspettavo nemmeno questa risposta. Categorico come sempre.
Insieme
ci avviamo al campo e mentre lui va a cambiarsi io vado dai ragazzi:
-
su, fatemi vedere i tiri in porta!-
si
mettono in posizione obbedendo senza
problemi…eppure…non sono ancora
tranquillo.”
“
Li ho visti appartarsi in disparte ed ora tornano con Karl che si
unisce a noi negli allenamenti. Arriva il suo turno di tirare e poco
prima che lo faccia gli dico sarcastico:
-
oh, ma quale onore…il grande fuoriclasse Karl Hainz
Schneider che si degna di unirsi a noi comuni mortali!-
una
specie di ghigno malefico, poso raccomandabile mi da al carica per
concentrarmi, ora mi tirerà una di quelle bombe sue solite.
Vediamo un po’ dopo tanto che non si confronta con me di che
è capace!
Prende
una piccola rincorsa e con una forza che lo caratterizza tira forte
all’angolo della porta. Vedo e intuisco benissimo la
traiettoria, so che ad un certo punto curverà a sinistra e
infatti succede, come da me previsto arriva nella mia
direzione…nessuno mi frega in queste previsioni. Vediamo se
anche in potenza ci siamo. Mi arriva sulle mani che alzo
all’altezza della testa per fare più
forza…se mi sfugge mi arriva in volto e posso anche
rimanerci secco. La sua forza è aumentata, ma anche la mia
lo è credo di riuscire a trattenerlo. Attualmente sono
l’unico in grado di parare i suoi tiri. Faccio perno sulle
gambe e sui piedi che non arretrano di un millimetro, rimango al limite
della linea e finalmente la forza della palla è mia. Sono
riuscito a fermarlo. Sono imbattibile! Anche se devo ammettere che se
faceva il suo tiro migliore non sarei riuscito a pararlo. Non lascia
trasparire sorpresa, in compenso gli altri lo sono anche per lui. Jun
non si capisce se sia contento o meno ma è divertito e
deliziato dallo spettacolo.
-
tranquilli…le altre squadre sono composte da portieri
normali…non sono tutti sovrumani come lui!-
Jun
ha il senso dell’umorismo…bel modo di sollevare il
morale…in pratica ha detto che io sono un extraterrestre e
che non devono basare la loro forza e capacità sulle mie
parate ma su quelle delle schiappe!
Scuoto
la testa e lo vedo tornare serio concentrarsi sui tiri degli altri.
Nessuno
è eccessivamente forte o pericoloso, li paro tutti, ma
quello che lascia più interdetti è Jun che
professionale e staccato snocciola consigli e ordini su come mettersi
in posizione e su vari trucchi e sistemi per ottenere un tiro
tecnicamente perfetto.
Dopo
un paio di giri nei quali tutti sono migliorati notevolmente si mette
ad insegnare nei dettagli con segreti che solo lui conosce per fare dei
tiri ad effetto di varia natura…. C’è
uno fra loro che mi cattura subito…è un ragazzo
giovane ma è in gamba…ha fatto sue subito le
tecniche che Jun gli ha insegnato ed è l’unico in
grado di riprodurre i tiri in quel modo perfetto tipico di Jun. Questo
è ottimo nei tiri a effetto. Devo ammetterlo…Jun
ha stoffa come calciatore, ma come allenatore forse ne ha ancora di
più. Anche Karl lo ammira serio e assorto. Non gli sfugge
nulla di quel che spiega. “
-
ahahahahahahahahahaha!!!!!! Bene! Bravi! Proprio un bel quadretto di
una squadra di femminucce! Ma dove vogliamo finire qua? Servono ben a
poco tutte queste tecniche e parolone senza la forza vera e propria!
Andiamo, quelli sono muscoli? Ed io dovrei allenare una squadra simile?
Dov’è l’altro allenatore?-
“
E chi diavolo è questo ‘fenomeno’?
ora
che mi sono messo a seguire gli allenamenti arriva sto rompipalle
sbruffone che mi ricorda tanto quel numero 9 della nazionale
Giapponese! Lo ignoro inizialmente osservando invece le mosse di
Jun…vediamo che fa. Non credo che sia veramente chi dice di
essere, non può essere il secondo allenatore un tipo
così idiota e inutile!
Mantenendo
la calma e la pacificità che lo caratterizza, Jun si fa
avanti e senza sorridere, cosa che lascia tutti un po’
interdetti perché lui di solito sorride sempre, dice:
-
sono io.-
alza
gli occhi al cielo e si mette una mano in fronte con modi odiosi
perfino a me.
-
oooohhhh….ma bene…ho mio figlio ad allenare
insieme a me!-
mantiene
la calma e la pacatezza, è serio e non si scompone, gli va
di fronte mentre il silenzio cala e Genzo si fa avanti…non
noto precisamente Astrid che fa ma ho idea che a momenti esploda.
-
io sono Jun Misugi e non sono certo suo figlio, con tutto rispetto.-
-
ahahah, ma che spiritoso, stavo scherzando sai bambino?-
non
si scompone e sempre al massimo della serietà risponde:
-
anche io.-
non
lo lascia ribattere e riprende subito il discorso tendendogli la mano.
-
immagino lei sia l’altro allenatore. Piacere. Mi spiace che
non sia riuscito ad arrivare prima.-
l’uomo
dalla massa piuttosto grossa, il classico tuttomuscolienientecervello,
gli prende la mano stringendola troppo forte sperando forse di vedere
il suo bel faccino inclinarsi in una smorfia di
dolore…inclinazione che non arriva, al che dice odiosamente:
-
a me non dispiace, mi dispiace di non essere rimasto dove ero! E poi
non sono affari suoi! Comunque certo. Io sono l’allenatore
ora puoi chiamare l’altro che mi aiuterà, di certo
non sei tu!-
quando
gli molla la mano Jun diventando d’un tratto ombroso risponde
senza alterarsi ma mettendo in soggezione i ragazzi intorno:
-
direi che possiamo smetterla di scherzare…-
poi
la sua aria muta sfoderando un sorriso preoccupante…gelido e
irriconoscibile, mai avuto prima…Jun è veramente
capace di cose simili? E continua tagliente:
-
…se lei è chi dice di essere vorrei che mi
dicesse il suo nome perché se lei ha tempo da perdere come
ha già dimostrato da un pezzo, io non ce l’ho.-
lo
lascia un attimo senza parole ma poi continua sbruffone:
-
oh, ma bene, vedo che non sei il Principino che
sembri…così però non mi diverto
più! Certo che sono l’allenatore, mi chiamo Isaak
Wagner. Ora che sono arrivato puoi farti da parte che prendo in mano la
situazione io! Prendimi gli attrezzi in magazzino per…-
Jun
lo interrompe mantenendo quel sorriso freddo e distante capace di
tagliare in due qualunque cosa. Fa per andarsene verso la squadra
quando sempre con quell’espressione che sembra una delle mie
fa:
-…ah,
dimenticavo…lei è il secondo allenatore, per
contratto io sono il primo. Per oggi non sono in previsione gli
attrezzi, li hanno già usati prima. – poi rivolto
verso i ragazzi che non credono di avere la stessa persona davanti
– riprendiamo da dove abbiamo iniziato. Nel frattempo il
signor Wagnaer avrà tempo di ambientarsi e studiarvi!-
sorrido
soddisfatto allo stesso modo di Genzo…direi uno a zero per
Jun. E la squadra sembra non calcolare più l’altro
tipo.
Peccato
che l’unico non convinto sia appunto lui, lo sbruffone che
coi suoi modi antipatici e pieni di se afferra Jun per un braccio e lo
volta con forza e minaccioso lo insulta facendo per reagire malamente.
Non ha tempo di far nulla perché ancora prima che arrivi
Astrid vado io. Queste cose proprio non le sopporto. Già
è riuscito a scomodarmi e a scendere ad allenarmi con questi
tipi…e chi diavolo si crede di essere il simpaticone? Mi
metto fra lui e Jun che mi fissa sorpreso e non più freddo
ma alterato da paura immagino gli metto una mano sul petto e lo
allontano.
-
tu hai finito di rompere? Ci sono degli allenamenti in corso!-
spalanca
gli occhi alla mia presenza che mette soggezione perfino ad uno come
lui. Non mi piace per nulla e non lo nascondo…mentre al
contrario mi infastidisce che trattino così Misuri, mi
infastidisce da morire.
-
e tu chi diavolo sei? Il suo angelo custode?-
mi
si dilatano le pupille..segno negativo…Genzo si avvicina
prevedendo che se va avanti così finirà peggio di
quel che credeva. Io mi rifiuto di farmi allenare da un tipo
così!
Posso
accettarlo solo da Misugi di certo non da lui.
-
non gliene deve importare chi sono!-
-
e invece mi importa, voglio conoscere il nome di chi mi appresto a
sistemare!-
fa
per tirarmi un pugno…questo…vuole
pestarmi…perfino Genzo si mette a ridere…attira
le sua attenzione e Jun mi mette la mano sul braccio per
calmarmi…ma non è lui a
calmarmi…nemmeno le risate di Genzo…ma
è ciò che ferma quel tipo. Astrid con un calcio
dato con la punta di ferro degli anfibi alle ginocchia per dietro lo
costringe in ginocchio davanti a me e a Jun…questo si che
è capace di fermare chiunque!
Torno
in me e al mio sangue freddo.
-
ehi tu sacco di merda! Chi ti credi di essere? Vattene da qui non
vogliamo rompicoglioni in campo! E chiedi subito scusa
all’allenatore!-
dolorante
ribatte :
-
ma sono io l’allenatore di certo non quella donnicciola la!-
un
altro spintone che lo butta a terra completamente e Astrid furiosa il
doppio di me, mi tocca fermala di peso altrimenti si sarebbe buttata
addosso e l’avrebbe pestato:
-
Sbagliato! È lui l’allenatore! Tu sei solo un
appendice, una parentesi che subito finirà da dove sei
venuto! Nel cesso! Ci scommetti che torni là? Ci tenevi
tanto a rimanerci, ora ti ci rimando io! Tu non osare più
insultare così ne lui ne gli altri! Razza di stronzo! -
è
fuori di se e ne dice di cose…Jun interviene prendendola per
le spalle e calmandola come solo lui riesce a fare:
-
dai Astrid, sei la manager, no? E lui è il secondo
allenatore, non c’è bisogno di fare
così. Manchi di rispetto!-
lei
continua divincolandosi da me e da lui:
-
lui non è un allenatore! È solo uno che vuole
farsi pestare! Andiamo hai sentito come parla! Non è un
allenatore! Non sono scema, e niente commenti, si capisce subito uno
che è quello che dice di essere ed uno che lo è
solo per finta…lui il calcio lo odia, guardalo negli occhi!
E poi è lui che ha mancato di rispetto a tutti…ce
ne fosse stato uno col quale è stato rispettoso! Uno!
Macchè! Io non rispetto uno simile che insulta tutti!-
ha
pienamente ragione, anche se ci sono modi e modi di esprimere le cose!
Lei evidentemente conosce solo questo!
-
se lui non se ne va io non metto più piede qua dentro! Vado
a parlare con il vecchio!-
immagino
intenda il signor Mikami…bè, ottima
idea…probabilmente c’è stato un errore,
dubito che abbia contattato uno simile, sarà un omonimo,
questo di calcio non sa proprio nulla!
Detto
questo prende ed esce di corsa dal campo piantando tutto
così.
Tutti
fissano torvi l’allenatore a terra e nessuno si azzarda ad
avvicinarsi e ad aiutarlo. Si tiene le gambe, non gliele harotte ma
comunque hanno subito un forte colpo…finchè Jun
non ha pietà e troppo buono com’è si
china tendendogli la mano.
-
andiamo l’aiuto ad alzarsi, le chiamo qualcuno?-
-
si, l’ambulanza! Aiutato dalla più femminuccia
della squadra…ma che bello!-
calmo
e gelido come prima Jun lo alza e fa:
-
oh, non so come reagirebbe l’ambulanza se sapesse come si
è fatto male…a parte le risa di scherno e presa
in giro, atterrato da una ragazzina, ma sa…venire in un
campo e insultare minacciando tutti non è il
massimo…-
ragazzina?
Quella è un diavolo! Stringe i denti e lo guarda altero e
rabbioso:
-
mi sta minacciando?-
sorride
artico come faccio io e risponde:
-
no, io espongo solo i fatti, non vorrei che finisse nei
guai…-
si
scosta da Jun e traballante con le gambe che si piegano ogni passo esce
dal campo gridando qualcosa di
incomprensibile…chissà come mai ho
l’impressione che non tornerà più!
E
ora chi la ferma Astrid? Quella è andata da
Mikami…
-
Genzo per favore vai a fermare Astrid prima che incendi il mondo Mikami
compreso…non credo che infastidirà più
nessuno!-
In
breve prende in mano la situazione facendo tornare tutti ai ranghi e
impartendo ordini a destra e a manca l’orario di allenamento
finisce presto.
Bè,
se tutti gli allenamenti sono così…devo venire
più spesso, no?”
“
sono rimasto sorpreso vedendo le reazioni di Astrid e
Karl…oddio, devo dire che di Astrid mi aspettavo anche
peggio….ma Karl…mi ascolta sempre più,
sono riuscito a convincerlo a prendere sul serio
l’attività. E con quello che ha fatto oggi ha
raggiunto i picchi massimi di sorpresa! Le cose si stanno evolvendo in
modo tale che…bè…credo che ci sia un
certo feeling fra tutti noi 4. le cose stanno cambiando sempre
più e stanno sfuggendo un po’ di mano e dalla
comprensione, ma finchè non fanno male a nessuno si
può lasciar fare!
Suona
il telefono e rispondo:
-
Pronto?-
-
pronto, Jun, sono Mikami…il secondo allenatore della tua
squadra ha detto che rinuncia all’incarico…non mi
ha spiegato altro, se ne va e basta…mi spiace, dovrai
aspettare e fare solo ancora per un po’, te ne
troverò un altro!-
sorrido
fra me e me
-
oh, non c’è problema, faccia con
calma…ah…si assicuri su chi sceglie di persona,
eh?-
-
come?-
-
bè, ora la saluto, buona ricerca! Arrivederci!-“