CAPITOLO
11
Imagine
"Look, /Guarda
if you had /se
avessi
one shot, /un
colpo
one opportunity
/un
opportunità
To seize
everything you ever wanted / per
prendere qualcosa che hai sempre voluto
One moment / un
momento
Would you
capture/lo cattureresti
it or just let
it slip?
/ o lo lasceresti scivolare via? "
"immagina che non
ci sia inferno né paradiso...niente per cui morire o per cui
vivere, niente di triste o di disperato, nessun dolore"
le
parole di Alistair si perdono nella stanza, un mondo simile, come una
grande teca di cristallo che avvolge la terra e riflette tutto,
guerre, violenza, solitudine,
"ma nemmeno la gioia
esisterebbe più allora"
le braccia di Jhoann si
stringono possessive attorno al suo corpo, sono stesi sul letto,
abbracciati, ed è più di un ora che osservano il
tempo
svolgere le sue spire sulla città, un po' parlano un po'
stanno in silenzio a immaginare mondi lontani o semplicemente a
godere della compagnia dell'altro, una specie di scorta di
felicità
per i giorni che verranno, si bevono incessanti e si aggrappano a
ogni brandello dell'altro.
La mano pigra di Alistair affonda
lentamente nei capelli biondi del compagno, completamente accoccolato
contro di lui, "ma ne vale la pena? Vale la pena dover soffrire
così per un po' di felicità che nemmeno
arriverà
mai forse? Non è meglio vivere in un mondo dove non esisti?"
Quanta amarezza...Jhoann può percepirla benissimo, se
allungasse una mano lo invischierebbe con la sua stretta gelida.
"Alistair io ho conosciuto la felicità... ed era
qualcosa di talmente grande ed assoluto che non ho resistito e sono
scappato. Ma era fantastica. Credimi ne vale la pena"
ma
in fondo non può capire Alistair tutto quello che il periodo
della sua vita con Syren ha significato. Nemmeno lui ci riesce fino
in fondo. O quando ha visto Alistair la prima volta, o adesso che lo
tiene stretto fra le braccia.
È questa la felicità?
Questa gioia screziata di ombre che non si cancelleranno mai?
O la vera gioia devono ancora provarla?
"io non ho mai
conosciuto quella che tu chiami felicità" ma non
è
una frase detta con sarcasmo o dolore, o amarezza. È solo
una
constatazione. Che a Jhoann fa male più di mille pugnalate.
" ma forse restare qui con te...è una cosa che
gli si avvicina molto"
e gli occhi che si incatenano,
dolcissimi quelli di Alistair, stupiti e commossi quelli di Jhoann.
É una follia ne è consapevole anche lui, ma
finché possono, finché Ali è li fra le
sue
braccia, può illudersi che vada tutto bene, che è
il
mondo sbagliato e loro due potrebbero rinchiudersi in un guscio di
noce e vivere per sempre felici.
Ed è questo pensiero
che si legge negli occhi di entrambi mentre si avvicinano lentamente
e finalmente si baciano.
Dolcemente stavolta, non con
l'urgenza che li aveva presi dentro le volte precedenti, intrecciano
le lingue con calma, tenerezza, sentendosi fino all'anima. Le mani
vagano sulla schiena, a sentire la pelle, a sfiorare i glutei e a
sentire il desiderio farsi sempre più grande, più
assoluto.
Si staccano ansimanti e Alistair appoggia la testa
contro la spalla del biondo, mentre questi continua incessante ad
accarezzarlo.
Sensazioni così... così belle,
così dolci, così violente...non le ha mai
sentite.
Nessuno l'ha mai fatto sentire così, così
importante,
così vivo.
E non solo fisicamente.
Sente che
Jhoann per lui ha una tenerezza che va al di la del lato fisico, al
di la di tutto, è come se sfiorasse la sua anima con una
brezza leggera.
Con uno scatto di reni improvvisamente Jhoann
si siede a cavalcioni su di lui osservandolo dall'alto, coi capelli
biondi che scivolano sul suo viso e il maglione che gli lascia
scoperta una spalla, "Alistair...io voglio provarci a stare con
te...a combattere tutti i miei fantasmi... non posso fare a meno di
volerti."
E non c'è bisogno di specificare che
non lo vuole solo con il corpo, Alistair lo sa, lo sente benissimo.
Quella strana comunicazione fra loro, quell'intuizione che va
al di la delle parole, li unisce sempre.
Ma stare insieme...
no è troppo assurdo. Che cosa ha da offrirgli? Niente.
E
tuttavia non riesce a fare a meno di lui, è superiore alle
sue
forze adesso.
Gli posa le mani sui fianchi sorridendogli.
"Jho non sai in che guaio ti stai cacciando... ma
nemmeno io riesco a fare a meno di te" e poi il silenzio si
stende e accoglie i respiri lenti dei due ragazzi che si stringono e
si baciano, e si sussurrano parole e pensieri d'amore alle orecchie
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Il silenzio più assoluto e grande che
possa esistere è quello dell'alba, quando il mondo si
sveglia
piano e sembra che nessuno possa resistere alla micidiale bellezza di
quel sole che regala l'infinito.
Arabeschi di solitudine sui
vetri si intrecciano, si rincorrono, e in un respiro muoiono,
lasciando dietro di se solo la malinconia delle cose incompiute.
Dorme.
Come un bambino, con la guancia appoggiata
sopra la mano e i capelli castani che si sparpagliano lungo il
cuscino, incantevole. Timida la mano di Shadè vola su quel
viso perfetto e così dolce...nessuno è mai stato
dolce
con lei. Cerca di proteggersi, di erigere una barriera fra se e il
mondo, per non far si che gli altri la invadano, che lacerino l'io
che cerca disperatamente di difendere.
Una maschera vuota che
Fabien ha spezzato.
E ora si sente terribilmente vulnerabile,
sente che gli altri potrebbero spezzarla, ucciderla col loro sguardo,
e in un sussurro toglierle tutto.
Anche stanotte ha dormito
con lui, abbracciata in silenzio, come una naufraga, e Fabien non
aveva cercato di fare nulla, l'aveva avvolta nel suo calore e basta.
L'ama anche per questo.
Ultimamente suo fratello è
strano, stranamente felice, forse è dovuto al fatto che il
loro padre è sempre fuori e anche lui scompare per giorni
interi, ma Fabien si prende cura di lei.
"ben svegliata"
un sorriso dolcissimo che le scioglie il cuore, con lui vicino ha
smesso di fuggire dalla realtà e sta raccogliendo quel
coraggio necessario per sopravvivere lo stesso, ma non è
facile, si sente soffiare dentro da mille venti gelidi, portare via,
cadere a ogni passo, e le unica cose per cui valga ancora la pena
tenersi aggrappata alla realtà sono Fabien e Alistair.
"ti
guardavo" sussurra stendendosi di nuovo vicino a lui,
accoccolandosi al suo fianco e prendendo fra le mani quelle ciocche
setose che la incantano sempre, c'è ancora quel dolore al
petto, la stritola e gli toglie ogni volontà, il dolore di
sapere che qualcosa è sbagliato nella sua vita, che lei
nemmeno se ne rende conto appieno e che soprattutto non può
fare niente.
Assolutamente niente.
E rendersene conto
adesso, grazie a Fabien, se da una parte è sicuramente
positivo dall'altra crea solo sofferenza.
A che cosa serve
saperlo se non può fare niente per impedirlo?
Per
impedire che gli eventi si trascinino giorno per giorno e scoppino in
mille frammenti nel suo cuore, per impedire che suo padre le faccia
ancora del male, per proteggere Alistar.
Ha solo paura in
fondo.
"a che cosa pensi?" sussurra il ragazzo
accarezzandole con dito la spalla coperta solo dal tessuto lieve
della camicia da notte,
"io...secondo te è meglio
sapere una cosa anche se non puoi fare nulla per fermare gli eventi o
non saperla affatto e continuare a vivere nell'ignoranza ma felice?"
un sussurro mentre sente la pelle rabbrividire leggermente
sotto le dita di Fabien che la accarezzano e l'irrefrenabile voglia
di sentirlo più vicino, ancora di più, la lascia
per un
momento stordita.
"felici...ma sei sicura che saresti
felice davvero? Certo, una cosa che non si sa non può far
male
ma...fa male da un altra parte forse" rimane per un attimo in
silenzio a guardarla teneramente, ha i capelli violetti sparsi per il
cuscino in morbide onde e gli occhi neri che paiono enormi nel
piccolo viso.
"negli spazi fra le persone"*
solo
brandelli di parole che si rincorrono in una stanza che racchiude le
anime di due ragazzi troppo fragili per vivere da soli ma abbastanza
forti per decidere di farlo in due.
E nello spazio di un
momento le loro labbra si uniscono e le loro anime si intrecciano, un
bacio vero stavolta, che distrugge gli ultimi mattoni del muro che
ancora avvolge il cuore di Shadè, un bacio intenso che
risveglia in Fabien desideri e brividi per tutto il corpo e il
desiderio irrefrenabile di toccarla e di amarla.
Si stacca
ansimante e scende sul collo, sfiora la pelle, ali di farfalla quasi,
sente Shadè che geme piano e inclina la testa per dargli
più
spazio, si intossica della sua pelle, del suo respiro che esce
affannato ora e si ripromette di andare piano, per gradi, ma...oh...
sta per perdere il controllo.
Le sue mani si muovono quasi
autonome insinuandosi sotto la camicia e accarezzando la pelle
morbida dello stomaco, un sussurro leggero che si perde nei seni
candidi di lei, li sfiora con la lingua lasciando che i capelli
castani creino una cortina fra loro e il mondo, una piccola isola
felice e piena del desiderio che sta impregnando la stanza, lento ma
inesorabile li afferra, afferra Fabien tanto quanto Shadè,
che
mugola piano e si inarca quasi offrendoglisi, non ha mai provato una
cosa simile prima, quel calore che si diffonde dal basso ventre in
tutto il corpo ed è come se la infiammasse, si lascia andare
docile alle carezze di Fabien ed è come se rinascesse di
nuovo. Ma ormai Fabien è arrivato a quella sottile linea che
separa la ragione dal piacere puro, e si rende conto che se la
varcasse non potrebbe più tornare indietro.
Sentire
Shadè così morbida e dolce lo fa andare fuori di
testa
ma non deve dimenticare che in fondo non sono soli in casa, anche se
principalmente i suoi genitori si fanno i fatti loro, ma la cosa
principale è che Shadè è
così
innocente...davvero è consapevole di cosa porterà
tutto
questo?
Si allontana di scatto respirando a fatica e
appoggiandosi allo schienale del letto, con le ginocchia premute
contro il petto, "Shadè..." un richiamo che giunge
alla ragazza come se fosse lontano mille miglia, si riprende
lentamente dal senso di vuoto che l'aveva afferrata non appena Fabien
aveva smesso di toccarla e baciarla in quel modo e lo guarda
smarrita.
"Shadè io ti voglio bene"