CAPITOLO
12
ICARO
"Amore folle e irragionevole
da
spazzarci via
per restare solo ed unico
una splendida pazzia.
"
- Renato Zero-
E le parole che si
infrangono nella barriera di nulla che attornia la mente, parole
gentili, clementi e belle ma che nonostante tutto richiamano alla
mente un dolore troppo grande da sopportare.
Nessuno le ha
mai voluto bene.
Nessuno tranne Alistair...e Fabien.
"Fabien...stringimi...non voglio perdermi"
un
sussurro spezzato che si sperde nella stanza satura di amore e
dolore.
E le braccia di Fabien che esaudiscono la richiesta,
come un ballo triste e doloroso ma che nella sua sofferenza crea
passi di straordinaria bellezza.
Un ballo che viene
interrotto da un abbraccio caldo, confortante, bello.
"io
sono qui"
parole mormorate, urlate nel silenzio e infine
sentite.
"anche io ti voglio bene"
e poi
più nulla.
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Solo giorni
trascorsi in una parentesi di nulla, però è un
nulla
che sa di pace, di quiete, di bellezza.
Suo padre li lascia
stare e ad Alistair non sembra vero... la quiete prima della tempesta
forse, ma per ora se la gode a fondo, respirando l'aria pulita e nn
chiedendosi niente. Ha imparato da tempo ad afferrare al volo quello
che la vita offre, i brevi momenti di meravigliosa quiete che ti
fanno ringraziare per un attimo, un sottile attimo sperso nel tempo
come una ragnatela argentata sotto la luce lieve della luna, di
essere vivo.
E di avere Jhoann accanto.
Jhaonn con il
suo silenzio, con la sua aria sempre seria un pò da cucciolo
un pò da adulto, tormentato ma anche dolce, è da
appena
una settimana che si vedono quasi tutti giorni, passano il pomeriggio
assieme, a volte parlano a volte stanno in silenzio ad ascoltarsi. Si
baciano anche ma il biondo si ferma li, come se prima di tutto, del
desiderio, della voglia di lui, ci fosse il rispetto per lui e per le
sue paure.
Adagio come una sonata al pianoforte.
E sa
che prima o poi si prenderà tutto, anche il suo cuore, lo
sa,
e non è nemmeno esatto dire 'si prenderà'
perché
è consapevole di essere lui a darglielo. Ma gli sta bene
così,
in fondo per la prima volta nn si sveglia la mattina con il desiderio
spasmodico di chiudersi nel suo piccolo guscio di noce e nn rivedere
più la luce del sole. Non è forte lui,
anzi...è
quanto di più fragile esista sulla faccia della terra,
quando
un ragazzo arriva a piangere pur di nn svegliarsi più non
è
forte.
Ma lo è Jhoann.
Nonostante tutto,
nonostante tutti i suoi conflitti, il suo essere così in
perenne contraddizione, sa essere forte per il suo ragazzo, ed
è
questo quello che conta.
La speranza che fa nascere in lui il
solo guardarlo, speranza non di un mondo migliore, non è
così
megalomane, no, speranza di salvarsi.
Salvarsi.
Dal
grande demone che divora ogni istante della vita e con un grido
vittorioso ruba anche l'ultimo anelito di bellezza e umiltà.
Da questo mondo che cade a pezzi e che nessuno ha il coraggio
di incollare. Si feriranno le mani forse ma in fondo questo
è
il modo più dolce e giusto di farsi del male.
Il suono
della campana è solo un rumore fastidioso che si insinua
prepotente nei suoi pensieri, ma nonostante tutto è il
benvenuto, adesso potrà andare da Jhoann.
Alle volte
teme che questo sia...troppo.
Non lo sa esattamente, tutto
questo dipendere all'improvviso da un ragazzo conosciuto da poco lo
spaventa un po', ma è la prima volta che si sente amato in
questo modo, e cosa più importante...è la prima
volta
che ama in questo modo.
È solo un tentativo di
spiccare il volo, un volo precario, insicuro, rudimentale, di chi
tenta di somigliare a un aquila, di essere felice forse, lanciandosi
nel vuoto. Ma più un volo è precario,
più è
insicuro, più viene voglia di tentare ancora.
Forse è
per tutti così.
Almeno per Jhoann e Alistair lo è.
Esce dalla scuola lentamente, mantenendo la sua maschera di
nulla addosso, ma è difficile restare indifferenti allo
spettacolo di Jhoann che sorridente lo aspetta fuori dal cancello,
con il sole che risplende sui suoi fili dorati e il corpo sottile
avvolto da un cappotto in velluto viola a coste che risalta il colore
degli occhi.
Ed è felice al solo vederlo.
Che
follia...che assurda follia.
Gli si avvicina in silenzio e si
ferma a pochi passi da lui, desidera toccarlo, con tutto il cuore, ma
sa che non è possibile, sa che dovrà aspettare di
essere a casa di Jhoann, e dopotutto la cosa più bella
è
questa tensione erotica che si respira fra loro, che nessuno
può
fare a meno di notare, come se fosse una componente dell'aria.
Poi
vede gli occhi di Jhoann allargarsi per la sorpresa e si gira a
vederne la causa; immersi nel mare di studenti che indifferenti
procedono per la loro strada, ci sono Fabien e Shadè che
camminano vicini, c'è qualcosa di estremamente *dolce* in
loro, come se Fabien volesse proteggerla da tutto e Shadè
volesse fare altrettanto. Sorride per la prima volta nella giornata,
non ha sbagliato Fabien è veramente la persona giusta per
Shadè, si stà...riattaccando alla
realtà come
una goccia di rugiada su una ragnatela, sul punto di cadere per
sempre, di essere spezzata da qualcosa più grande di tutto
eppure ancora ostinatamente ancorata alla vita. È Fabien il
suo contatto col reale.
Si avvicinano e si fermano davanti a
loro, Shadè si accoccola contro suo fratello e alza la testa
per guardarlo, occhi neri, occhi di una persona che ferma il mondo in
istanti per gli altri insignificanti ma per lei pregni di un valore
assoluto, le labbra di Alistair, ecco cosa sta' guardando la piccola,
labbra non più chiuse in una linea dura e triste,
così
triste da spezzargli il cuore, ma morbide e serene. E con grande
stupore dei fratelli Jhoann saluta Fabien con un cenno del capo,
"è
tanto tempo che non ci si vede..."
Ma quello che si
scorge negli occhi del ragazzo è solo durezza, e per un
attimo
a Jhoann richiama alla mente lo sguardo gelido di Syren durante la
loro conversazione, sono simili i loro occhi, praticamente uguali. Ma
la luce che vi brilla...quella è diversa. Aveva amato quella
di Syren per la sua allegria, per il suo essere serio nelle occasioni
più inaspettate e ora davanti a suo fratello il sentimento
che
gli riempie il cuore è solo rispetto.
Rispetto e
gratitudine che mai esprimerà. Syren gliel'ha detto quella
lunga notte, certo probabilmente non gli ha riferito tutto quello che
ha combinato quando lo ha lasciato, ma gli ha detto abbastanza da
essere grato a Fabien e all'amore che nutre verso suo fratello.
"Fabien..." supplica... nn può sopportarlo.
Un tono che solo il ragazzino dai lunghi capelli castani può
capire, nn certo Alistair che lo guarda spaesato, o Shadè
che
si stringe al suo ragazzo incuriosita.
E alla fine cede e
abbassa lo sguardo, sa che Syren gli ha parlato e nn spetta
certamente a lui vendicare torti subiti in una vita che sembra
lontana anni luce.
"porto a casa Shadè allora"
dice solo, nn prova più rabbia verso Jhoann, verso il
ragazzo
che ha quasi distrutto suo fratello, ma è decisamente
sollevato nel sapere che ora sta con Alistair e lascerà in
pace Syren...
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"com'è che sei
venuto a prendermi? Di solito dormi fino a quando nn arrivo io a
buttarti giù dal letto..." la frase leggera, detta senza
reali pensieri in testa se non la consapevolezza della loro
vicinanza.
" appunto...volevo evitare questo! Ho dei
lividi sul sedere che non ti dico..."
e la risposta
altrettanto spensierata, niente pensieri strani in mente, niente
sofferenza...solo la quiete che intrappola l'anima stanca e l'obbliga
a riposare. Alistair si limita ad alzare un sopracciglio scoppiando a
ridere, solo con lui si lascia andare così, solo con Jhoann.
Ma lui è la sua dolcezza, il suo cuore, la sua anima,
colui che paziente sta ricucendo con fili dorati i mille pezzettini
di se che ha sparso per la mente.
E il biondo lo guarda
soddisfatto di se stesso, è riuscito a farlo ridere e a
farlo
rilassare, in questa settimana ha fatto veramente progressi e si
sente fiero di se'! Non sopporta quando nota il suo sguardo cupo,
perso in pensieri che si possono solo immaginare, così
triste
da far scoppiare il cuore.
Lo abbraccia di slancio,
stringendolo a se e afferrandogli i capelli neri, lisci, velluto.
Come una preghiera.
Quell'abbraccio e quell'ancora di
salvezza che l'amore di Jhoann rappresenta, e l'amore che Alistair
gli porta.
Piove.
E goccia dopo goccia cade su di
loro il silenzioso pianto degli angeli, angeli ignari che hanno
raccolto la loro preghiera e corrono per esaudirla, per esaudire il
loro più grande desiderio.
Che in fondo non è
nemmeno quello di essere amati ma di amare.
Riuscirci
nonostante tutto.
E correre verso casa ridendo come due scemi
per non bagnarsi, come se sia possibile infradicirsi più di
quanto non lo siano adesso. Entrano spalancando la porta, buttandola
giù quasi, la sola presenza oltre loro due è
Argento
che li guarda insonnolito e riprende a dormire non appena chiudono la
porta. " i temporali gli fanno perdere ogni forza" commenta
Jhoann divertito, avvicinandosi ad Alistair e sfilandogli la giacca
inzuppata d'acqua.
"sei fradicio" sorridendo lieve,
leggero come non si sente da tempo, forse aiutare Alistair,
(amarlo)
stà piano piano facendo scomparire i
suoi problemi, o non tanto scomparire quanto...ridimensionare.
O
forse è lui che sta cambiando.
Non sapeva di avere
tutta questa dolcezza dentro, dolcezza nel togliere lentamente il
maglione ad Alistair, dolcezza nel sfiorargli la pelle con piccole
carezze, piccole strade per arrivare al suo cuore.
E le
labbra di Alistair si aprono per aspirare più aria
possibile,
per cercare di non morire mentre sente il suo ragazzo che scende sul
suo collo a baciarlo, brividi, brividi e gli occhi che si socchiudono
per trattenere i lampi di piacere che hanno cominciato a saettare
nella mente, è diverso dalle altre volte, ora in Jhoann
c'è
un urgenza che non ha mai visto, si stacca leggermente e sorride
"anche tu sei fradicio" la voce esce leggermente roca e
stupisce Alistair stesso.
Non l'ha respinto, non si è
irrigidito, non l'ha costretto a baciarlo per poi allontanarsi e
chiudere gli occhi, tutti piccoli segnali che Jhoann ha sempre
raccolto e rispettato. Cosa c'è di diverso ora?
Jhoann
sorride prendendogli il viso fra le mani, "ti amo sai"
così, in un sussurro che sa di nostalgia nello stesso
momento
in cui viene privato delle pareti calde dell'anima per arenarsi
infine nelle mani di Alistair, che stringe, stringe forte quelle
semplici sillabe e sente un pò le lacrime scendere,
perché
non si può restare indifferenti a una cosa del genere no? A
quel tono di voce, a quello sguardo, a quella bocca, a quell'amore.
"dimostramelo" un altra parola che colpisce le orecchie di
Jhoann violentemente, come se il mondo avesse deciso di scoppiare,
BOOM , una bella botta e vaffanculo a tutti. Resta per un attimo
immobile, deve ancora registrarne nella mente il senso, deve ancora
cercare di non sorridere come uno stupido, mentre Alistair lentamente
gli toglie la giacca e si stringe a lui, bagnandosi più di
quanto non lo sia gia, c'è una strana atmosfera nel cielo
quel
giorno, la pioggia cade implacabile e crea una specie di sipario, un
sipario per celare al mondo quelle due creature che adesso si
spogliando l'un l'altro, dolcemente,
la passione di Jhoann
e
la paura di Alistair
coraggio da parte di
entrambi.
Ma ci vuole veramente coraggio a sfiorarsi piano? A
baciarsi sempre più famelici, a trascinarsi sul letto, unico
mobile in quella stanza, e a inarcarsi quando le loro erezioni
vengono a contatto?
O forse ci vuole solamente follia?
La
follia di Jhoann quando scende sul corpo dell'amante, scende e bacia
ogni muscolo, ogni centimetro di pelle, ogni sogno nascosto, ogni
livido che nasconde un dolore immenso, tale da spezzare il cuore, da
spezzare il cuore di chiunque.
La follia di Alistair quando
si inarca e allarga un pò le gambe per fargli spazio, per
fargli capire che lo desidera, la mente persa chissà dove e
il
corpo che ormai reagisce soltanto alle sollecitazioni di Jhoann,
pervaso da un bisogno inesprimibile.
Tutto
O niente.
E dopotutto esiste una follia più dolce? Più
dolce di Jhoann che sfila con delicatezza i jeans ad Alistair, li
sfila ed è come se sfilasse tutte le sue paure, le sue
incertezze, e poi bacia ogni centimetro di pelle, partendo dai piedi
candidi per continuare coi polpacci, le ginocchia, la piccola
conchiglietta sensibile dietro di esse, e le cosce, tornite, con una
lieve peluria castana. Non si stancherebbe mai di guardarle, di
baciarle piano, e di lasciare che l'istinto guidi i suoi passi,
dolcemente, per non spaventarlo.
Una follia più dolce
di Alistair che si sente un pò perdere, come se tutte le sue
forze fossero esaurite, e l'unica cosa che può fare adesso
è
gemere e sentire la pelle farsi bollente dove passa la lingua il suo
compagno; dolce tortura che raggiunge il suo culmine quando le labbra
raggiungono il suo membro, tirano giù la stoffa degli slip e
percorrono tutta la sua lunghezza, ed Alistair si inarca gridando,
non si aspettava una sensazione così, così
violenta,
così assoluta.
Stringe i capelli di Jhoann
spasmodicamente con gli occhi liquidi di piacere e di desiderio, che
mai poteva saperne lui di quello che si sentiva? Dell'amore? Non
aveva mai provato amore per nessuno in vita sua, era troppo occupato
a sopravvivere.
Cosa poteva saperne? E d'altronde non ci si
poteva preparare a tutto quel piacere no? A tutta quell'emozione
spasmodica che trabocca da ogni angolo dell'anima e grida con tutto
il fiato che riesce a rubare il suo piacere. No, non esistono parole
adatte per capire l'intensità del orgasmo che lo avvolge e
la
dolcezza di Jhoann quando gli si stende accanto e gli bacia gli
occhi, la fronte, le guance, la bocca.
Un mondo per salvarsi,
per volare al di la di tutto,
o per amarsi e basta.
Gli occhi verdi di Alistair si spostano sul viso arrossato di
Jhoann, sente che non è finita, che non è tutto
li, e
Jhoann gli sta chiedendo silenziosamente se continuare o fermarsi.
E lui...
Gli prende semplicemente il volto fra le
mani, e guardandolo in quegli occhi tanto azzurri che è un
peccato al cielo guardarli, lo bacia.
E con il sapore di lui
ancora in bocca le parole di Jhoann nel silenzio
"tu...sei
l'essere più puro che io abbia mai incontrato..."gli
chiude la bocca con un dito per impedirgli di commentare e continua
"puro dentro...nn importa tutto quello che hai dovuto
passare o che dovrai ancora vivere, io sono con te, in fondo ogni
felicità è una forma di innocenza"
e le
labbra di Alistair che si schiudono per leccare il dito,
mordicchiandolo, per impedire alle lacrime di scendere,
perché
non si può restare impassibili di fronte a una cosa del
genere, non si può continuare a vivere come niente fosse.
"tu...tu sei la mia innocenza"
e poi il
corpo che si adagia sul suo, coi capelli biondi che sfiorano la pelle
candida e il desiderio che preme prepotente sui glutei di Alistair.
Ed è dolore.
Ma...oh! un dolore così
diverso da quello che conosce, così...intimo da stupirlo, da
fargli allacciare le gambe alla sua vita e gemere quando Jhoann si
muove e il piacere comincia a salire, grande e prepotente, niente
l'ha preparato a questo, a questo sentirsi al di la di tutto, unito a
lui in una girandola di emozioni impazzite; percorre con le mani il
suo corpo, frenetico, ansante, aggrappandosi ai suoi capelli e
seguendo il suo ritmo, così sconvolgentemente folle che per
un
attimo dimentica tutto.
Solo lampi di piacere accecante che
gli invadono il cervello e il corpo bollente che si muove sotto
l'amante, si sente andare a fuoco, si sente morire,
dal
dolore e dal piacere che tutto questo gli da.
Viene con un
urlo roco e si accascia sul lenzuolo umido di sudore, chiude gli
occhi per un attimo
E vedi
Non morirà.