CAPITOLO
20:
A
Place for my head
"Qualcuno
può amarlo
O
è solo il sogno d'un pazzo? "
-Pink
Floyd-
Solo
oscurità e dolore nella dimora dove si è chiuso
il cuore di Fabien, cammina e sente l’oscurità
pregna di dolore di quella notte avvolgerlo senza pietà, non
esiste pietà, non esiste comprensione o perdono nella sua
anima, in quel momento sente solo odio e rabbia. Tutto quello che
avevano vissuto e sofferto per riuscire ad arrivare a quel
punto… tutta la mostruosa ingiustizia che si nascondeva
sotto il cielo innaturalmente calmo, tutto quello…dove lo
avrebbero stipato adesso?Il cuore si rifiuta di darsi ancora in affitto
e lui si sente improvvisamente stanco. Ama Shadè e non la
lascerà per niente al mondo ma forse davvero ha cominciato
una storia più grande di lui. Non vuole portarla a casa, non
vuole che il casino della sua famiglia li avvolga, vuole solo silenzio,
vuole solo che la pace e la sicurezza che aveva prima tornino ad
abitare in lui, ha bisogno di fare il pieno.
Questa
notte.
Solo
questa notte si sarebbe concesso di essere debole.
Fabien
si morde le labbra pensando, forse andare da Ilya il ragazzo di Syren,
è l'unica soluzione, non avrebbe voluto coinvolgerlo ma...
non
può fare altrimenti,
non
avrebbe saputo cosa fare sennò.
Imbocca
la via giusta e si ferma davanti alla porta guardando Shadè
che come una bambola si lascia condurre ovunque.
Non
può fare nulla per lei ed è questo che lo fa
impazzire.
Avrebbe
pianto di rabbia, di impotenza, di tutto se non fosse stato per la
presenza della sua ragazza.
Bussa
timidamente, ormai è in ballo.
La
porta si apre con fatica, come se Ilya, dall'altra parte stesse facendo
fatica a capire quale fosse il battente da aprire.
"Aehm...suppongo
che ora dovrei dire buongiorno...Entrate!" esclama serio in volto il
ragazzo di Syren. Gli è bastata un occhiata per capire che
qualcosa è andato storto.
“Prego
entrate. Scusate il disordine"
rientra
in casa raccattando i vestiti in giro per la casa e accatastandoli.
Shadè
si stringe a Fabien guardando Ilya terrorizzata, chi è? Ma
dopotutto non gli importa. Sente il calore del corpo di Fabien e
finché può restare con lui va bene.
Il
ragazzo la conduce sul divano facendola sedere con delicatezza come se
lei fosse di porcellana, o candido cristallo pronto a frantumarsi.
Si
siede accanto a lei ben sapendo che non può tollerare di
essere allontanata da lui e dice piano "scusaci per l'ora" abbassa lo
sguardo, non sa cosa dire, non vuole parlargli con Shadè
lì.
"Oh
di niente tanto ero già sveglio..anzi direi che non ho
neppure dormito! Ah io sono Ilya e come potrai intuire dal casino"
indicò con un gesto ampio i libri e le dispense "sono uno
studente" sorrise " e tu devi essere Shadè giusto?"
si
siede di fronte a loro afferrando una sedia e voltandola in modo che lo
schienale sia in fronte a loro.
"Volete
qualcosa da bere?"
Fabien
scuote la testa, "vorrei solo fare una doccia" sa di essere invadente e
si sente stupido ma effettivamente ne ha bisogno. Deve rilassarsi,
mandare via i pensieri, riflettere su cosa fare e...deve farlo da solo.
E poi è quasi tutta la notte che girano e si sente
sporchissimo.
"se
non ti dispiace" abbassa lo sguardo su Shadè che lo guarda
preoccupata "non me ne vado" mormora "tranquilla"
la
ragazza torna a fissare Ilya con i suoi enormi occhi neri e annuisce,
gli fa male dappertutto, stavolta è stato Fabien a trovarla
non suo fratello, a trovarla mentre quell'uomo la picchiava e a
difenderla.
Cosa
avrebbe fatto adesso?
"Certamente!
La strada la sai. Gli asciugamani puliti sono sulla lavatrice" si volta
verso Shadè sorridendo " che per inciso tanto per cambiare
non funziona. Sai con la tecnologia ho un odio reciproco. Per esempio
ho un computer gay che funziona solo col mio migliore amico" indica con
un cenno del capo il pc che, in quel momento, è appoggiato
sul tavolino.
La
piccola sorride timidamente mentre Fabien si alza e ringraziando Ilya
sparisce in bagno.
Resta
per un po’ a guardare la porta quasi spaventata, per lei le
persone che si allontanano sono come sparite per sempre,, anche se
capisce che non è così, ma la sua mente infida
lotta per trascinarla con se nella follia.
Non
ha gradito l’ultimo intervento della vocina della mamma,
Shadè è solo loro, è solo della follia
e non avrebbero accettato intromissioni. E tutto quello che
è successo ultimamente lo è. Lo stesso Fabien
è un intromissione, anche se in modo contorto anche loro lo
amano.
"tu
...sei il ragazzo di Syren?" ed è la prima volta che parla
ad un estraneo, la prima volta in assoluto, solo con Alistair, Fabien e
Syren aveva parlato.
Si
stringe le braccia intorno al corpo cominciando a dondolare e guardando
Ilya, la rassicurava in un certo senso. Anche se vorrebbe che Fabien
tornasse subito.
"Si
vede tanto?" risponde Ilya ridacchiando "si si il pazzoide è
il mio ragazzo. Sai come si dice: asinus asinum fricat. L'asino
soffrega l'asino...sai tipo "dio li fa e poi li accoppia"" lentamente
si stiracchia calcolando ogni più piccolo movimento "vuoi
qualcosa da bere?Fabien tornerà presto non preoccuparti" le
sorride rassicurante. Sente la sua sofferenza sulla pelle e per
l'ennesima volta si ritrova a maledire quei "doni" che la natura gli ha
dato e quell'empatia che gli fa rotolare addosso le sensazioni altrui.
A
volte ha cercato di porvi dei limiti ma è come combattere
ogni minuto contro un fiume impetuoso e lui è solo una diga.
Per
Shadè tutto quello invece è solo un rincorrersi
di pensieri e perdersi un po’ nella propria mente,
scuote
la testa, il semplice gesto di bere l'acqua gli sembra troppo grande,
troppo
faticoso.
Si
stringe in se stessa, chiudendosi quasi e guardando di nuovo la porta
del bagno, " l'ho conoscuto"mormorò "mi ha spaventata a
morte" sorridendo, è incredibile che lei parli con qualcuno,
che la sua mente glielo permetta, ma sente che in Ilya riposa qualcosa
di grande, doloroso ma dolce in fondo, graffiante. Ogni parola graffia
un po’ la sua anima eppure subito dopo la medica dolcemente,
è un ragazzo strano. E poi torna silenziosa e il suo sguardo
si perde di nuovo, si prende il polso malandato con la mano sana
gemendo un poco, stenta a ricordare cos'è successo prima,
solo la voce rabbiosa di Fabien solca i ricordi, come una freccia di
fuoco scoccata nella notte
“Shadè
torna qui...non andare via" le sussurra Ilya ma nella sua voce c'e un
qualcosa di strano, di imperativo ma allo stesso tempo di rassicurante,
come la voce del medico che ti risveglia da una ipnosi.
È
come se fossero in un mondo a parte e fra di loro vi sia una
sottilissima lastra di vetro che non deve essere infranta ma spostata.
Sbatte
le palpebre, come richiamata da un viaggio lunghissimo, eterno, e la
voce di Ilya una saetta nell'immobilità di una notte che
dentro di lei non ha mai termine.
L’immagine
di suo padre le è apparsa, suo padre che la picchia e le
storce il polso, ma com'e possibile?
Suo
padre non l'avrebbe mai fatto.
O
forse si?
Guarda
Ilya confusa come se solo lui potesse rispondere… se solo
qualcuno possedesse tutte le risposte e lei potesse affidarsi a lui e
dormire leggera e tranquilla, vivere finalmente serena. Se solo
esistesse qualcuno a cui affidarsi.
/C’e
Fabien/
le
sussurra la vocina dolce nella sua testa, ma lei non ne è
convinta, Fabien ha già fatto tanto…soffre anche
lui, lo sa, lo sente, e non vuole dargli altro pensiero.
"sono
stanca" Mormora.Vuole Alistair.
Perché
non é con lei?
Dove
è?
Anche
Fabien ora l'ha lasciata,
Volta
gli occhi alla porta per l'ennesima volta.
No
non l'ha lasciata è solo li dentro, ma è
così difficile ricordarselo.
"è
lì Fabien vero?" dando voce ai suoi pensieri
Ilya
sorride "Si" si alza e le porge una coperta "Shadè ascoltami
bene: la cosa più importante è che tu rimanga qui
ok? Lui ha bisogno di te e non sai neppure quanto. Lui è
quel pilota che stai aspettando da una vita..."le si avvicina
lentamente e si ferma a pochi passi da lei porgendole la coperta col
braccio teso "rimani qui con noi"
Gli
occhi le si riempiono di lacrime, dolcezza, da quanto è che
non l'ha vista negli occhi di un quasi estraneo?
Di
solito provano pena per lei.
"anche...anche..io"
bisbiglia "anche io ne ho bisogno" ed è qualcosa di
più di quello che ha concesso a tutti gli altri, lo ammette,
lo ammette davanti ad una persona che non é Fabien o
Alistair e questo la spaventa un po’ però prende
la coperta e ci si accoccola dentro
"cantami
qualcosa" vuole addormentarsi con la voce di quel ragazzo nelle
orecchie, non sa perché ma sente che è
importante, sente che questo è l’unico modo per
esorcizzare la paura, avrebbe voluto Syren o Fabien vicino ma anche
Ilya va bene, è amato da loro due, quindi va bene.
"She's
taking her time making up the reasons
To
justify all the hurt inside
Guess
she knows from the smiles
and
the look in their eyes
Everyone's
got a theory about the bitter one
They're
saying, "Mamma never loved her much"
And,
"Daddy never keeps in touch
That's
why she shies away from
human
affection"
But
somewhere in a private place
She
packs her bags for outer space
And
now she's waiting for the right kind of pilot to come
And
she'll say to him
would
fly to the moon & back if you'll be...
If
you'll be my baby
Got
a ticket for a world where we belong
So
would you be my baby?
All
her friend they've been tried for treason
And
crimes that were never defined
She's
saying, "Love is like a barren place,
And
reaching out for human faith
Is
like a journey I just don't have a map for"
So
baby's gonna take a dive and
Push
the shift to overdrive
Send
a signal that she's hanging
All
her hopes on the stars
What
a pleasant dream
would
fly to the moon & back if you'll be...
If
you'll be my baby
Got
a ticket for a world where we belong
So
would you be my baby?”
Ilya
diminuisce la tonalità fino a morire in un sussurro.
E
Shadè si è già addormentata
tranquilla, senza sogni o incubi stavolta, senza ricordi venuti da
chissà dove per afferrarla e trascinarla via.
Ed
è un attimo intessuto di magia, la stanza ancora piena delle
vibrazioni che la voce del ragazzo ha prodotto e la piccola
/oh
cara/
Che
dorme tranquilla.
Da
non credersi quasi.
Ed
è in questo attimo quasi perfetto, dove la mente finalmente
può riposarsi che la porta si apre e compare Fabien con i
Jeans stropicciati e strappati e la camicia aperta, i capelli bagnati
ricadono sulle spalle in una cascata di seta.
Il
suo sguardo corre subito a Shadè e sorride stanco quando la
vide addormentata.
Si
siede per terra appoggiando la testa al divano e sussurra " non so che
fare" sente le lacrime premere per uscire e non vuole, non ha mai
pianto in vita sua, per lui piangere è un pò come
arrendersi ma non ce la fa davvero più. Il cuore sta
cedendo, tutte le corde che ha intrecciato saldamente per non farlo
crollare si stanno sfaldando.
"Piangi
pure se ne hai voglia...a volte piangere non è segno di
debolezza ma di...nervoso, ira repressa e cose simili" Ilya si mette a
gambe incrociate davanti a lui " vuoi un massaggio? Così ti
rilassi un po'"
Annuisce
in silenzio, sa che davanti a lui può farlo, può
lasciarsi andare, solo Syren l'ha visto in quello stato ma Ilya
è un po’ come l'altra parte di suo fratello.
E
le lacrime davanti a lui sono solo perle preziose e non debolezza.
Ilya
ha questo potere, trasforma tutto quello che tocca in oro prezioso
invece che stolido carbone. Sente i capelli rossi del ragazzo
accarezzargli la schiena e le mani calde e grandi posarsi sulle sue
spalle,
Calore.
Tutto
quello che prova, tutto quello che ha vissuto, tutta la delusione,
tutto l’odio, tutta la debolezza… devono essere
trasformate in speranza, in coraggio, in forza. Quella notte deve
servire a questo, a rendergli indietro il suo cuore.
E
così piange, lentamente le lacrime scendono a solcare il
viso candido, tutto il dolore, tutta l’incertezza, tutta la
rabbia escono e si posano lievi sul cuore che lentamente riprende il
suo battito regolare.
Passano
una buona mezz'ora così, con Fabien che singhiozza e Ilya in
silenzio alle sue spalle che pizzica, massaggia, picchietta i tendini
del ragazzo. Finiscono con Ilya quasi esausto e Fabien che profuma di
oli profumati come se sia uscito da un negozio cinese o new age.
Ilya
non vuole forzare Fabien anche se la curiosità è
molta. Gli slega i capelli che ha raccolto con la sua pinza e gli
dà un colpettino sulla nuca "su su ora chiudiamo le dighe
ok?" sorride tornandogli di fronte.
Fabien
si appoggia a lui sospirando, un posto, voleva solo trovare un posto
dove poter riposare la sua testa stanca, un qualcuno che semplicemente
gli dicesse che tutto andrà bene e che non deve preoccuparsi
di niente.
Un
posto per la sua testa.
Perché
sente che sta impazzendo anche lui e anche se il pianto gli ha ridato
forza e coraggio non può fare a meno di non trovare nessuna
soluzione.
"sono
andato a casa sua" bisbiglia sul suo torace " e ho trovato..."
si
interrompe, non può dirlo, non ne ha la forza.
"ho
trovato suo padre che la picchiava e..." si interrompe respirando a
fondo, Ilya ha diritto a delle spiegazioni e lui vuole dargliele
“e
l'ho portata via, non sapevo dove andare"
non
ha il coraggio di guardarlo, cosa avrebbe fatto adesso?
“Fabien
tu devi riportarla a casa. E' minorenne vero?"sospira Ilya alzandosi
lentamente "chiama Alistair subito e digli di stare tranquillo...o se
non lui il suo ragazzo, insomma qualcuno" gli carezza i capelli mentre
gli fa scivolare il proprio cellulare fra le mani.
Non
ha il tempo di fare nulla che la porta si spalanca e Syren entra come
un ciclone correndo da Fabien e abbracciandolo "piccolo stupido mi hai
fatto morire, ha telefonato Alistair spaventatissimo"
il
fratello lo abbraccia abbarbicandoglisi addosso e nascondendo la testa
nel incavo del suo collo "scusami ma..." Finalmente Syren, finalmente
colui che può raccogliere i pezzi della sua anima e
porgerglieli, voleva bene a Ilya ma Syren è
l’unico che lo avrebbe sempre capito e amato.
Il
fratello gli accarezza la schiena scivolosa "Ilya che gli hai fatto?
Sembra pronto da friggere in padella"
poi
scosta Fabien e dice “ sapevo che eri qua... ho avvertito
Alistair e fra poco arriva"poi all'espressione incredula del fratello "
beh ti conosco"
come
se sia quasi offeso dalla mancanza di fiducia.
“shhh!"
Ilya gli dà un pugno sulla spalla indicando con un gesto
della testa Shadè che dorme, raggomitolata su se stessa come
un riccio.
"e
comunque gli ho fatto solo un massaggio...e la prossima volta bussa!"
si
alza stiracchiandosi mentre torna a sedersi sulla sedia che nell'impeto
è stata spostata.
“se
bussassi perderei tutto il mio effetto sorpresa" risponde il suo pazzo
ragazzo mostrandogli la lingua, scuote la testa, cosa deve fare con
lui?
In
quel momento un lieve bussare lo scuote, sempre restando appiccicato a
Fabien sussurra
“dev'essere
Alistair"
si
sono visti al locale alle volte e poi quando erano andati a casa loro
per... ma quel ricordo faceva male, gliene richiamava alla mente un
altro, più tremendo e mortale, lame gelide che si conficcano
nella carne calda.
Anche
lui sa che non possono andare avanti così, che è
sbagliato...ma quanto diritto hanno loro di andare li e dire a Alistair
come vivere la sua vita dopo che per 19 anni ha sopportato tutto da
solo?
Capisce
perfettamente suo fratello e capisce Alistair.
Sorride
ironico, lui sta dalla parte di Fabien come sempre e lo avrebbe
sostenuto ma non sa davvero qual'e la cosa giusta da fare.
Se
esiste una cosa da fare.
Ilya
rotea gli occhi "e chi è adesso?E' aperto..." dice aprendo
meglio la porta con aria svogliata, mentre si raccoglie i capelli in
una di quelle acconciature femminili disordinate che sono fissate con
le pinze per capelli.
Alistair
fa capolino, calmo e sicuro, nascondendo tutta la paura che deve
provare e l'insicurezza.
Shadè
e Jhoann sono l'unica cosa che rende la sua vita decente, non
può perderli.
Una
sagoma bianca lo segue vigilando attento su di lui, non avrebbe
lasciato che nessuno si avvicinasse a lui.
Syren
spalanca gli occhi terrorizzato, "q-quello è Argento"
balbetta indietreggiando, "Alistair portalo fuori!" dice subito Fabien,
sa bene la reazione del cane alla vista di suo fratello..
ma
è troppo tardi, il pastore lupo entra in un turbinio di coda
e peli e si avventa subito su Syren abbaiando e ringhiando, il ragazzo
si rifugia dietro Ilya imprecando "l'ha fatto apposta!!! Jhoann sa
perfettamente che mi odia quel cane!!!" urla infuriato,
Non
è cambiato è peggio dei bambini quando si mette
in testa di fargli i dispetti e in fondo questa è una cosa
che lo rassicura, tutto il mondo poteva essere rivoltato ma loro
avrebbero resistito sempre, finché Jhoann continuava a
dipingere e fare scherzi idioti e finché Fabien
continuerà ad essere così meravigliosamente
-uomo- niente sarebbe andato storto.
Certo
che però il cane poteva risparmiarselo…
E
poi come una piccola magia
/l’ennesima
questa sera/
la
mano di Ilya si solleva mentre mormora qualcosa in una lingua che
nè Fabien nè Syren conoscono. Sembra stare
ammonendo pacificamente il cane.
"shtt..."
fa portandosi il dito alle labbra.
Argento
abbassa la coda guardandolo, lui non ha mezze misure, o odia qualcuno
come con Syren o l'adora come con Alistair, ma con quello strano
ragazzo è diverso.
Non
avrebbe potuto fargli del male nemmeno volendolo.
Si
porta dietro le gambe di Alistair osservando vigile la situazione e
ringhiando sommessamente a Syren che sibila " dì a quello
stronzo che prima o poi si ritrova Sybil in casa" memore del suo odio
per i gatti.
Alistair
sogghigna un attimo poi il suo sguardo corre al divano.
Shadè
spalanca gli occhi guardandolo incerta, sicuramente aveva visto tutta
la scena e lei ha paura di tutti gli animali, lei ha paura di tutto.
Lancia
un occhiata ad Argento che si ferma lì e si avvicina al
divano lentamente, vide il corpicino fragile di sua sorella buttarsi su
lui e stringerlo, il suo calore e la sua disperazione, vede Fabien
chiudere gli occhi e Syren abbracciarlo, vede tutte queste cose e
rimane li a fissare lo sguardo su quello strano ragazzo che gli ha
aperto la porta e ha calmato Argento.
“Shadè
è molto dolce" i capelli scivolano sciolti sulle spalle di
Ilya, giù fino ai reni in una cascata bionda e rossa.
"Preferirei
che il cane uscisse" sentenzia serio prendendo per mano Syren e tenendo
a bada con l'altra la sua gatta che ha rizzato il pelo e ora
stà correndo all'attacco di Argento.
Alistair
annuisce sussurrando " esci Argento" continuando ad accarezzare
Shadè, ha avuto veramente paura per lei, lei è la
sua piccola principessa di cristallo, non può rompersi, non
può andarsene, se no lui ne sarebbe morto. La
verità più grande forse è che abbiamo
*bisogno* di persone da proteggere per nascondere ai nostri occhi
quando in realtà siamo fragili noi. Per nascondere tutto il
dolore che *noi* proviamo, dietro la facciata di cavaliere senza paura.
Ma lui ha paura. Lui sente l’angoscia scivolargli addosso e
giù per la gola come un sorso di birra, questa volta
l’ha fermato Fabien…ma la successiva?
“scusa
Alistair”
Solo
questo ma la voce di Fabien è seria, triste
e…cosa? Spaventata? Da tutto probabilmente, da tutta la
situazione che sembra essere ingestibile.
Vede
la ragazza staccarsi dal fratello e avvicinarsi a lui, sederglisi in
braccio e appoggiare il viso fra i suoi capelli, sa cosa significava
quel gesto, lei è li con lui e sta dalla sua parte.
È
disposta a mettersi contro suo fratello per lui. Gli occhi gli si
inumidiscono mentre la stringe e vede Syren stringersi ad Ilya e
guardarlo vigile, sa che se solo avesse il sentore che qualcosa non
andasse bene sarebbe intervenuto.
Non
ha bisogno che glielo dica gli basta guardarlo.
Lo
vede immergere l'altra mano nei capelli di Ilya e sussurrare qualcosa
malizioso, per scaricare la tensione probabilmente.
“Noi
usciamo ma il cane rimane fuori e se so che ha messo zampa dentro giuro
che ti faccio un incantesimo di impotenza" sorride Ilya facendo un
gesto con una mano tipo malìa ridacchiando" e' stato un
piacere conoscerti piccola stella...e ricordati di quello che ci siamo
detti" fa un piccolo inchino e si trasporta via Syren praticamente in
spalle, superando il cane e chiudendolo fuori.
Guardò
Argento "Stai qui!"
Syren
sorride mostrando la lingua al cane e dibattendosi per scendere, torna
serio un attimo " non troveranno mai una soluzione. "
sospirando
" non ne esiste una"
Poi
dice truce guardando storto il cane "andiamocene da davanti quel
mostro... non mi ha mai sopportato, era il cane Jhoann"