FOLLIA
CAPITOLO
9
Quale amore
"forse la vita
nn è
stata tutta persa
forse qualcosa
si è salvato
forse
davvero nn è stato poi tutto sbagliato
forse era
giusto così "
(vasco rossi)
La voce di Syren si leva
dal locale, pura e bellissima, urla le parole e subito dopo le
sussurra in un modo che fa rabbrividire, sensuale, stupefacente. Per
un attimo si chiede se è davvero in grado di affrontarlo, di
spiegarsi. Di sentire la sofferenza che Syren ha provato sulla sua
pelle. Ma poi pensa ad Alistair, è giusto che chiarisca
tutto
prima di iniziare una qualunque relazione con lui, ed è
giusto
anche nei confronti di Syren. Lo vede scendere dal palco, sudato, con
la canottiera nera che si incolla alla pelle candida creando un
contrasto incredibile, si catapulta su un ragazzo dai lunghi capelli
rossi che lo abbraccia e Jhoann stringe le labbra, è giunto
il
momento.
Adesso.
Si avvicina piano, ogni passo un
abisso che si apre, acqua scura che inonda ogni angolo dell'anima e
che scompare in un gorgoglio che sa di morte. La morte del suo
passato, delle sue possibilità, dei ricordi. Sa che sta
andando ad uccidere la parte di se che ancora ama Syren , lo sa e non
può fare a meno di sentire un contrarsi improvviso delle
viscere, una rotazione dell'anima che si tritura anche i brevi
momenti in cui si era concesso di immaginare la pelle bianca di Syren
sotto le dita, il corpo muoversi sopra il suo, i suoi occhi castani
ingrandirsi, liquefarsi mentre facevano l'amore, le dita leggere
suonare la chitarra con forza, con rabbia, eppure con una dolcezza
straziante. Era finito tutto così...o meglio, non era mai
finita. Fra loro non era mai finita, come un libro lasciato a
metà,
le pagine che si ingialliscono e l'inchiostro sbiadisce ma i
sentimenti no. Doveva chiudere quella copertina. "Syren...dobbiamo
parlare" e gli occhi del ragazzo si sgranano, vede le labbra
tremare un attimo e la paura impossessarsi di lui, si stringe al
ragazzo accanto a lui ma non dice niente. Dopotutto sa che Jhoann ha
ragione. Devono parlare. E rimandare non servirebbe a niente, solo a
ingrandire ancora di più le cose, finché queste
diverrebbero insostenibili.
Annuisce e sorride al suo
compagno mentre segue Jhoann in un angolo appartato del locale,
rabbrividisce leggermente mentre la tristezza lo pervade, che cosa
era successo a tutti e due? Si erano persi così...come un
raggio di sole che svanisce al tramonto. La cosa più triste
che possa esserci, un tramonto, come se il sole morisse piano piano
lasciando dietro di se solo una scia di luce che svanirà
mentre anche l'ultimo raggio di luce si disperde. Ogni volta
è
come se non dovesse tornare più, un addio alla vita quasi.
Si
erano persi mentre potevano amarsi, guarirsi a vicenda.
Perché?
Tutta quella, disperazione, quel dolore, perché? Tutto
questo
riflette lo sguardo di Syren. Malinconia.
Uccide,
Stritola
l'anima.
Vede Jhoann abbassare gli occhi finché i
capelli biondi ricoprono tutto il viso, una coltre dorata che
sommerge ogni cosa, anche i pensieri. "scusami" è la
prima parola che la mente di Jhoann è riuscita a mettere
insieme, dopo uno sguardo così, così
disperatamente
triste, non c'erano strade che potevano riportarli indietro ormai,
potevano solo cercare di arginare il dolore e il rimpianto.
"perché?"
e Jhaonn capisce immediatamente che con quella domanda intende
chiedergli perché se ne è andato. E per un attimo
se lo
chiede anche lui.
"perché stava diventando tutto
troppo grande...come se la vita non riuscisse più a
contenerlo. Ho avuto paura"
E attende l'esplosione di
rabbia di Syren che puntualmente arriva, "paura di che cosa? DI
CHE? Di amarmi? "
Un punteruolo che preme la pelle
bianca della schiena finché riesce a penetrare nella carne.
" paura della vita. Mi era scoppiata dentro e...
all'improvviso mi erano caduti addosso i suoi frammenti"
Rabbia
"Jhoann piantala di parlare per metafore!
Voglio una spiegazione precisa, un perché! Avevi paura di
me?"
Dolore
"avevo paura di me! Avevo paura di amarti
troppo e male, avevo paura di non riuscire più a controllare
la mia vita... ero diventato troppo possessivo, non mi riconoscevo
più, come se non fossi veramente io quello che viveva con
te,
che ti amava, avevo paura di lasciarmi portare via"
Vede
gli occhi di Syren spalancarsi, stupiti, increduli, ma prima che
possa parlare continua ormai lanciato.
"ricordi la
litigata che abbiamo avuto poco prima che io partissi? Io ero geloso
perché ti avevo visto con un tuo amico e non mi era piaciuto
il modo in cui scherzavi con lui, ecco...tu mi dicesti che esageravo,
che non mi riconoscevi più...e nemmeno io mi riconoscevo.
Avevo paura di cambiare"
E ora la stanchezza piomba su
di lui come un manto d'ombra. E sa che é appena iniziata.
"ricordo" un sussurro flebile.
"vuoi
dirmi che appena hai un problema adesso scapperai così?"
quasi triste nella sua rabbia, si erano persi...per una cosa
così
stupida, così enormemente ingiusta.
" no"
abbassa gli occhi azzurri che si riempiono di lacrime, come piccole
lune scivolano sul viso candido, lacrime. Assurde, stupide lacrime.
"ho capito che non serve a nulla, ovunque andassi i miei
pensieri erano per te, ma...volevo ritrovarmi! Avevo paura di amare
troppo, di ferirmi, avevo paura della vita ! capisci?"
'NO'
vorrebbe urlare Syren ma la verità è che
può
capirlo fin troppo bene.
Un amore così forte, così
totale come il loro...e Jhoann era fragile. Così fragile da
potersi spezzare in ogni momento.
"volevo ripararmi da
tutto questo, dal dolore soffocante che avevo provato litigando con
te, dal terrore che la paura di perderti mi aveva conficcato in
mente"
'e così mi hai perso davvero'
Ma
sono pensieri che volano via e si disperdono come una nebbia leggera.
"così mi hai perso davvero" mormora
"è
stato meglio?"
Vede la sua sofferenza, vede le lacrime
scivolare giù implacabili ma anche lui ha pianto! Anche lui
ha
sofferto merda! Perché adesso dovrebbe capirlo e consolarlo?
Dopo tutto il dolore provato?
"no" singhiozza
coprendosi il viso con le mani, lacrime stupide e inutili, non
servono a niente adesso, nemmeno quel dolore che gli lacera il petto
serve.
"sono stato uno stupido" c'è da
chiedersi come facciano quei due a sentirsi nella musica assordante
che rimbomba nel locale, ma più forte di così la
voce
non riesce ad uscire.
" ma in quel momento non potevo
fare altrimenti"
E il corpo di Syren si scuote mentre
l'ingiustizia di tutto ciò lo sommerge. Era un rapporto!
Stavano ASSIEME cazzo! E lui aveva troncato tutto
così...così
schifosamente egoistico da chiedersi perché si era messo con
lui allora
"CERTO CHE POTEVI FARE ALTRIMENTI! POTEVI
PARLARMI, POTEVI CHIEDERE AIUTO A ME!"
Gli occhi di
Jhoann stavolta non sfuggono, tagliano in due l'aria mentre cerca di
difendersi.
Pieni di lacrime, col viso gonfio eppure
bellissimo lo stesso.
Si erano persi così
stupidamente.
"ERA DA TE CHE SCAPPAVO! "
E
la voglia di spaccare qualcosa che si fa strada in Syren, violenta,
inesprimibile.
"HAI BUTTATO VIA TUTTO! TUTTO QUELLO CHE
AVEVAMO COSTRUITO PER PAURA! TE NE' RENDI CONTO?"
non
riesce a fargli pena, non riesce a perdonare...è troppo
forte
il dolore.
Anche se adesso ha Ilya, anche se il dolore per
Jhoann si è attenuato molto.
"si"
di
nuovo un sussurro, come se avesse perso tutta la sua forza, svuotato,
un guscio vuoto che è capace solo di far scivolare lungo le
guance lacrime assurde.
E d'improvviso anche Syren si sente
così, a che cosa serve recriminare in questo modo?
È
passato più di un anno ormai.
"non importa"
mormora, "adesso come stai?" inutile, inutile andare avanti
a farsi ancora del male, inutile scavare il fondo di qualcosa che
ormai è finito.
"ho conosciuto un altro ragazzo"
flebile, non sà perché glielo dice,
"però
sarà una storia difficile"
e Syren sorride,
mentre gli accarezza le guance e i capelli biondi, tenero,
tenerissimo, solo pochi secondi prima stavano litigando furiosamente
ma adesso la rabbia si è placata, demone che dorme placido
sotto la coperta del tempo, lasciando solo dolcezza e tristezza.
"ma non scapperò più" caparbio
stavolta, sente la risata dell'altro ragazzo salire nella stanza
mentre si accoccola a lui e sorride a sua volta " sarà
meglio sai...anche perché ci hai rimesso tu sai! Voglio
vedere
dove lo trovi un altro amante come me!" scuote la testa
mordendogli una spalla, non è cambiato per fortuna.
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Dorme.
Shadè dorme
accoccolata a Fabien, con i capelli castani che la ricoprono e gli
occhi del giovane che la fissano quasi increduli.
Si era
abbandonata al sonno senza remore, senza paure e questo era quasi un
miracolo per lei, non la conosce bene, non sa che cosa sta passando
ma immagina benissimo che dev'essere qualcosa di così grande
da spezzarle l'anima.
Ed è contento di poterle stare
vicino almeno così, sta entrando piano piano nella sua
corazza, con lentezza, adagio.
Questa era diventata la parola
d'ordine con lei ormai.
Una bellezza che si riflette su ogni
cosa che sfiora, fragile eppure grande, i boccoli violetti sparsi per
il cuscino e il pigiama che si è infilata in fretta che le
modella il corpo, la desidera certo ma non farà nulla prima
di
avere la matematica certezza di essere ormai entrato nella sua anima.
Un angelo che piange piume d'argento.
Una malinconia
che distrugge.
Un amore che distrugge.
Si sarebbe
salvato da tutto questo?
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il lieve bacio
che Syren gli aveva posato sulle labbra ancora brucia, aveva scavato
nell'anima un foro, come un dono d'addio, un saluto. E le parole che
si erano scambiati, verità uscite poco a poco, invadevano
tutto e gli ridavano un po' di fiducia, Syren capisce sempre, riesce
ad entrare in lui ed analizzarlo, anche se è confusionario e
troppo malizioso, anche se adesso ama un altro ragazzo.
Sorride
entrando in casa.
Vuota.
Alistair se n'è
andato e improvviso il dolore torna, avvolgente, una seconda casa.
Non si sarebbe mai liberato di lui e si chiede se ne vale
veramente la pena.
Lottare e soffrire, una piccola conquista
e poi subito un passo indietro.
Sarebbe impazzito prima o
poi.
Lo sente.
Lo sente mentre si rannicchia nel
letto scoppiando a piangere, ha perso tutti, ha perso tutti e la sua
vita gli sfugge dalle mani, non riesce a capire, non riesce ad
afferrarla.
Ed è tutta colpa sua.
Piange e le
mani corrono a coprire il viso, clementi, dolci.
Ha aspettato
tutta la sera il momento in cui avrebbe rivisto Alistair e adesso si
sente un po' tradito, troppo solo per continuare ancora.
A
cosa serve?
Si sarebbe salvato da tutto questo?