Tanta Voglia Di Lui

Parte 1/2


Luci. Che sfiorano il corpo e illuminano i miei capelli rossi. In una giornata d'estate fiammeggiano come il fuoco…qui dentro mandano modesti bagliori, tizzoni ardenti. Il ragazzo scaricato 50 volte che aveva stabilito il record  ormai è sparito. Ormai non sono più così imbranato. Sarà l'influenza di Rukawa… ecco… a pensare a lui subito un dolore devastante ha attraversato la mia anima, come se venisse lacerata da mille sottili aghi, basta pensarci. Basta. Mi ha fatto soffrire abbastanza con la sua indifferenza, con il suo pretendere sempre e mai dare. Mi lascio andare sulla pista, la mente concentrata, tesa, verso al musica rimbombante e monotona della discoteca.
Una ragazza.
Beh non è che sia fantastica ma ha un corpo sinuoso, bello. 
Non ho mai fatto l'amore con una ragazza.
Rukawa è stato il primo. Merda ma perché deve sempre ritornarmi in mente lui? Perché? Ormai è finita! Finita. E mentre lo penso un onda gigantesca mi travolge…dolore, sofferenza, solitudine… stringo gli occhi con rabbia.
Sicuramente Kaede adesso starà sospirando di sollievo per essersi finalmente liberato di me.
Non posso permettermi di piangere per lui. La ragazza mi si avvicina, è  veramente bella. Una massa di riccioli rossi…anche se so che sicuramente sono il frutto di qualche miscuglio da parrucchiera, non posso fare a meno di ammirare come i loro fantastici rilessi ramati scintillino sotto le luci allucinate della disco. Mi si strofina addosso, infilandomi le mani nella camicia accarezzando la mia pelle. 
Mi ricorda il suo modo di fare, come se dovesse sempre e solo prendere. Come se non provasse nulla. Nulla per me. Ed è questo quello che fa più male…il sapere che in fondo a lui non importa, sono solo uno con cui scopa, tutto qui. Nulla di più nulla di meno. Non avrei dovuto illudermi , non avrei  dovuto. La bacio, con rabbia quasi, come se dovessi dimostrare qualcosa a qualcuno, a Rukawa, a lei, a me. La lingua si intreccia selvaggia alla sua in una danza di cui io sono il padrone. E  non provo nulla. Solo una leggera eccitazione quando la sua mano  si posa  sopra la pelle calda del ventre e piano
scivola verso il basso. Poi siamo seduti sui divanetti mentre le mie labbra la divorano  e le mie mani la rivoltano come un cassetto da mettere in disordine. Voglio cancellare il suo sapore, voglio perdermi in lei. Dimenticare questa terribile sofferenza che mi dilania dentro, e quella vocina che continua ad urlare Voglio Kaede, voglio solo lui! Per favore…voglio che solo le sue mani mi sfiorino, che solo la sua bocca mi baci…torniamo da lui!  Ma io implacabile la metto  a tacere  e sussurro all'orecchio della ragazza "andiamo via di qui" lei annuisce impaziente e mormora" casa mia è qui vicino" non c'è bisogno di dire altro. Rukawa ormai è lontano dalla mia mente sostituito dalle mani di lei che non mi lasciano andare, che mi tormentano, che mi fanno impazzire. Non come le  sue. Ma è una cosa diversa…è un eccitazione diversa…adesso è diventato un bisogno fisico, voglio toccare pelle calda, voglio scopare con qualcuno, voglio essere abbracciato e sentirmi dire "ti amo", anche se non è vero. Come non aveva mai fatto la Kitsune. Non so se ammirarlo per la sua sincerità o semplicemente odiarlo per non avermi mai detto quelle parole tanto preziose…tanto importanti per me…per non avermi  mai dato un solo gesto di tenerezza. Uno solo...chiedevo tanto? " Mi chiamo Sumire " dice piano, quasi per non spezzare l'atmosfera che si è creata tra noi. La guardo. Ha grandi occhi castani, tristi quasi, e per un momento vengo sfiorato dal dubbio che non è giusto quello che sto per fare. Nei confronti suoi, nei miei e… e in quelli di Kaede! 
Urla quella vocina orribile. La vocina del ragazzo innamorato. Le sfioro il viso con dolcezza, Sumire alza la mano e afferra la mia, "lo so cosa significa tutto questo" dice come se mi avesse letto nel pensiero" lo fai x dimenticare qualcuno…ma  mi va bene anche così" un lampo di tristezza indicibile le attraversa lo sguardo, " voglio solo sentire di esistere, voglio solo un po' di dolcezza" mi ha liberato da qualsiasi responsabilità verso di lei… e anche se i suoi occhi dicono un'altra cosa preferisco ignorarlo e continuare nella mia opera di distruzione, distruzione dei ricordi, distruzione di lui. Non c'è più tempo per i dubbi ora. Dopotutto Rukawa è un capitolo chiuso ormai. Poi c'è solo pelle e eccitazione, desiderio, che cresce come una bolla di sapone e affondare in lei è dolce…così dolce ora… mentre le afferro i fianchi e la sento muoversi.
Dentro di lei.
è una cosa così strana, così diversa di quando sto con Kaede…potrei abituarmici. C'è una tenerezza che non ho mai provato e mentre la mia mente si annebbia nel piacere e i miei pensieri si confondono l'ultima immagine che mi affiora alla mente è lui. Il suo sguardo prima che io uscissi dalla porta gridando che era finita. Le sue mani protese come se dovesse afferrarmi e poi non ne avesse avuto il coraggio. Come se avesse avuto paura. Cado sfinito sopra il corpo di Sumire, abbracciandola convulsamente mentre anche lei fa lo stesso. 
Potrei restare. Potrei costruirmi una vita con lei o con qualcun'altra. Potrei. Mi stendo supino e la trascino sul mio petto, ho bisogno di sentirla vicina. Sento il suo respiro farsi più lento, profondo, e serro ancora di più le braccia, non voglio perdermi. Nei ricordi. Nei sensi di colpa. Il modo che aveva la Kitsune di guardarmi, come se volesse farmi sentire la sua presenza, anche dentro, come se dovesse divorarmi con lo sguardo. C'era amore dentro. 
E passione. Come tremava quando si svegliava la mattina, e io lo stringevo forte per fargli passare il freddo, per dirgli che c'ero. 
Per scaldarlo dal gelo che sentiva intorno e nell'anima. Chi lo scalderà adesso? Chi lo stringerà fra le braccia? Non aveva freddo.
Una rivelazione che mi colpisce fin dentro l'anima, distruggendola quasi. Aveva paura che io me ne andassi. Di svegliarsi e non trovarmi. Che lo facessi soffrire. Perché non me ne ha mai parlato? 
Perché non mi ha mai detto nulla?  perché devo essermene accorto solo dopo averlo lasciato? Lasciato. Questa parola mi rimbomba dentro creando echi di mostruosa solitudine.
Lui.
Le sue mani.
La sua pelle.
Il suo modo di stringersi a me quando pensava che dormissi.
La sua voce quando mi ha detto che non aveva nessuno al mondo… ero rimasto ferito perché non mi considerava, perché pensavo di non contare nulla per lui. 
Non avevo ascoltato bene la sua voce.
Uno struggimento tale che a ripensarci adesso mi viene la pelle d'oca. La paura che anche io lo abbandonassi, come gli altri, la voglia terribile che io capissi cosa c'era dietro le sue parole e lo rassicurassi… perché non l'ho fatto? Perché ho lasciato che lui dubitasse di me? Perché me ne sono reso conto solo ora…dopo averlo ferito, insultato e avergli rinfacciato mille cose orribili? Perché non l'ho preso fra le braccia, anche con la forza, e non gli ho detto che andava tutto bene? Lei si muove e la sua mano dolcemente cerca me e nel sonno mi abbraccia piano, anche lei ha bisogno di qualcuno da amare  e che la ami, ma quel qualcuno non posso essere io. "Mi dispiace svegliarti piccola…forse sono stato un bastardo, e non certo l'uomo che credevo di essere diventato, ma ora so che devo lasciarti. 
Fra un minuto me ne andrò." Ti svegli e apri gli occhi lentamente, mi guardi in silenzio, so che mi hai sentito, ma non dici nulla, i tuoi occhi sono enormi e mi implorano di non lasciarti, di amarti ancora un po'… ti stringi nelle spalle  e continui a guardarmi… sei più piccola che mai.  So che non dirai una parola, in silenzio morderai le lenzuola e piangerai quando me ne sarò andato e non potrò vederti debole. Mi dispiace ma devo andare, il mio posto è la…accanto a lui. 
Il mio amore si potrebbe svegliare…chi lo scalderà? Una tenerezza infinita mi entra dentro, nel cuore, e i frammenti della mia anima a pezzi si ricompongono. "Strana amica di una sera, ringrazierò sempre la tua pelle sconosciuta, calda, sincera, mi hai consolato e mi hai offerto un po' d'amore in un mondo freddo, gelido…ma nella mia mente… 
nella mai anima…c'è solo tanta voglia di lui…di sentirlo vicino, di sentirlo mio, di dirgli che lo amo e di curare le ferite che gli ho inferto questa sera. Mi dispiace. " Non dico altro. Non avrei la forza di farlo. Mi alzo in silenzio e mi rivesto, prima di uscire dalla camera mi avvicino al letto, lei è li, con le lenzuola che scivolano giù lasciando il suo corpo scoperto ai miei sguardi e la bacio. Per l'ultima volta. Intreccio la mia lingua alla sua, lentamente, con dolcezza, lascio che scivoli fuori dalla sua bocca e segua il contorno del viso...la sento ansimare e un singhiozzo le sfugge dalle labbra, poi le bacio i seni, la pelle morbida e candida, disegno con la lingua le linee del suo corpo…voglio che il mio calore l'accompagni per il resto della notte, che la mia lingua continui ad accarezzarla anche se non ci sono.
Mi alzo in piedi e la guardo x l'ultima volta, gli occhi languidi e la bocca socchiusa…vorrei fermarmi ancora e fare l'amore con lei una seconda volta ma Kaede mi aspetta. Non voglio che si svegli e non mi trovi. è solo lui che mi entra nel cervello e mi fa impazzire, solo le sue mani mi fanno andare in paradiso e il suo corpo che si stringe al mio, solo lui che mi guarda con un intensità bruciante, quasi dolorosa, solo lui che amo con tutto me stesso.
Gli altri sarebbero solo amori superficiali.
Chiudo gli occhi un solo istante, la tua porta è già chiusa dietro di me, ho capito che cos'era importante… il mio posto è solo là.


+ VAI ALLA PARTE II +