E' Una Questione Di Ali
CAPITOLO 4
<Mi hai chiamato Michele? >
come sempre la figura maestosa
dell'arcangelo avvolge l'intero luogo lasciando una sensazione di
calore indescrivibile.
Roby non si sarebbe mai staccato da li,
da quel luogo, da quell'angelo.
Michele si volta e la luce che sprigiona
ha qualcosa di maestoso... è pura, quanto di più
puro ci sia nell'universo, e Roby si sente così in pace e
tranquillo come non mai in quell'ultimo periodo.
La sua voce sembra provenire dal centro
di se stesso, la sua forza non è messa in discussione anche
se, guardandolo, non è certo quello che viene in
mente.
Lui è Michele, l'arcangelo
della forza, colui che combatte contro le tenebre... eppure,
guardandolo, quello che prova è soltanto una grande pace.
Per un attimo il suo pensiero va ad un
altro angelo, alle sensazioni indescrivibili che prova quando
è con lui sulla terra... ma poi Michele attira completamente
la sua attenzione:
<Roby... le forze del male
sono in movimento attorno a Sakuragi...> l'angelo si
fa attento...che ci provino, lui è pronto...
< Fra breve proveranno a fargli
perdere il controllo toccando qualcuno che lui ama molto...qualcuno
della sua famiglia, il resto dipende da lui ma... tu lo conosci bene,
sai quanto è impulsivo, non perderlo mai di vista;>
Roby non dice nulla, guarda con
attenzione l'arcangelo, sa che, al momento opportuno, potrà
contare anche su di lui... ma questo non deve accadere altrimenti...
< vai adesso ma...mi raccomando
Roby, veglia costantemente su di lui senza sottovalutare nessun
pericolo, nemmeno il più piccolo ed insignificante...
>
<E' proprio quello che
farò Michele, nel bene e nel male... è proprio
quello che farò.>
Sa che questo è il congedo,
si avvolge nelle ali candide ma... la voce di Michele lo ferma un'altra
volta:
< come vanno le cose con
En-Soph?>
Sorride tra se... come vanno le cose con
quell'angelo intrigante, bellissimo, impiccione, serafico, che sfiora
la pigrizia... da cui si sente attratto come non mai?
Senza aprire le ali risponde mentre la
luce lo porta via, da Sakuragi... da En-Soph < fammi un
favore... non chiedermi cose di cui sai già la risposta...
arcangelo Michele>.
Lascia dietro di sé il
sorriso dell'arcangelo e la convinzione che lui e Gabriele hanno visto
giusto... un'altra volta.
Qualche cielo più
giù...
"Resta qui stanotte..." tre semplici
parole che continuano a martellare la mente di Sakuragi,
molto più del mal di testa dovuto alle botte prese dai
deficienti che ha sistemato prima.
Che "hanno" sistemato prima.
"Oh accidenti, ma perché devo
sempre cacciarmi nei guai?"
pensa guardando il telefono con aria
truce mentre sente Rukawa che, dietro di se, sta apparecchiando la
tavola per una cena "leggera", viste le condizioni del suo stomaco.
"Non farò nulla che tu non
voglia..."
< e sai che
consolazione...> borbotta a bassa voce
<Hai detto qualche cosa.
Hana?> la sua voce ha l'effetto di una scarica elettrica sul
povero Sakuragi che scuote la testa senza rispondere, non del tutto
convinto di fare la cosa giusta con quella maledetta telefonata, almeno
fino a quando la voce calda di Rukawa non lo "sblocca" immediatamente
dal suo torpore:
< hn...forse no...forse hai solo
paura di restare ... > come prevedeva il rossino parte in quarta
con la tirata del "tensai":
< paura io? ma che accidenti
dici? Io non ho paura di nulla, devi finirla con questa
storia...>
in un attimo Rukawa gli è di
fronte e lo fissa con quegli occhi incredibili, sfidandolo con lo
sguardo:
<e allora fammi vedere quello che
sei capace di fare...>
tempo un secondo, la mano è
già sulla cornetta e le dita formulano, nervose ma veloci,
il suo numero di casa.
Risponde sua madre al primo squillo e
questa la dice lunga sull'ansia che aveva:
<Mamma non torno a casa
stanotte...>
con una smorfia allontana la cornetta
dall'orecchio per non farlo saltare in aria, "sente" dietro di se
Rukawa che si allontana di nuovo mentre sua mamma continua ad indagare,
come suo solito:
< no, non sono da Yohei... no
mamma...sono da Rukawa... si, quello che è rimasto bloccato
con me in palestra ieri... è un mio compagno di
squadra... oh insomma ma per chi mi prendi?
Senti, devo anda... chi Sakuya? E che ne
so io dov'è mia sorella?
Ma se non la vedo da ieri... si si... si
va bene... >
Quando mette giù è
sudato e stanco come se avesse fatto un intero pomeriggio di
allenamento con il gori ... ehm, con Akagi , mentre la volpaccia
probabilmente se la ride di gusto, si volta pronto a sbranarlo ed
invece... quello che vede lo inchioda lì, con la sua rabbia,
la sua paura... la sua attrazione.
Lo sta guardando in effetti, quelle
iridi blu non perdono un suo singolo movimento ma non stanno ridendo
ironiche o sarcastiche, non lo prendono in giro, non sono nemmeno
fredde e irraggiungibili...
C'è una passione tale in
quello sguardo, un calore che lo raggiunge fin li, scaldandolo
lentamente.
Sembra che lo divori con lo sguardo e
lui, confusamente, pensa che dovrebbe chiedergli che cosa vuole... si
muove lentamente verso quel ragazzo che ha su di lui un potere simile,
un'attrazione quasi fatale.
Forse dovrebbe andarsene, forse dovrebbe
scappare a gambe levate e non sarebbe una fuga...oh no, non sarebbe
affatto una fuga... ma una ritirata strategica, una forma di difesa
insomma... perché qui c'è in gioco la sua vita...
vita che sa che perderà se non darà retta al suo
istinto che gli dice di allontanarsi da quella volpaccia
immediatamente, in questo preciso istante.
Peccato che lui non è una
persona ragionevole.
Mai dato retta a nessuno.
In tutta la sua vita.
Se non a quella vocina che gli
suggerisce di... restare?
Come? Restare?
E da quando gli suggerisce di fare
qualcosa che vuole anche lui?
Rimane impietrito a quest'ultimo
pensiero... "che voglio anch'io..."
E' vero, anche lui lo vuole... e lo
vuole come non ha mai voluto nessun altro.
E' Rukawa che annulla la distanza tra
loro.
Afferra le sue mani ed intreccia le dita
per portarsele alla bocca e baciarle lentamente, una ad una.
<Kaede...>
i suoi occhi non lasciano un solo
istante quelli nocciola di Sakuragi, sgranati come quelli di un bambino
davanti ad un tesoro...il suo tesoro.
<Non te ne pentirai,
farò in modo che questa sia la notte
più bella di tutta la tua vita...>
chiaro, preciso...deletereo.
<E' questo quello di
cui ho paura...>
le labbra fresche di Rukawa si posano
per un attimo sulle sue, si muovono piano per poi allontanarsi di nuovo
e, dopo un ultimo sguardo bruciante, scioglie le loro mani per tornare
alla loro cena.
Sakuragi lo guarda, stordito... la
voglia di baciarlo è così forte da annullare
qualsiasi altra cosa...ma perché dovrebbe limitarsi?
Perché dovrebbe accontentarsi
di assaggiare soltanto qualcosa che invece vorrebbe divorare?
Annulla la distanza che c'è
tra loro e si ferma accanto a quel ragazzo che ha stravolto, con tutta
tranquillità, la sua vita e le sue convinzioni.
E quando lui si volta finalmente tutto
va al posto giusto... è solo questo quello che vuole, stare
lì, davanti a lui, tra le sue braccia... e perdersi nel mare
di emozioni e sensazioni che Kaede gli sta regalando.
Non sa chi è stato a fare il
primo passo, sinceramente non saprebbe dire se sono state le sue
braccia a cingergli il collo per prime o quelle di Kaede ad infilarsi
sotto la sua maglia per accarezzargli la pelle nuda, non è
importante.
La cosa più importante ce
l'ha li, tra le sue braccia e tutto il resto non conta, non conta
più.
La sua lingua è dolce ed
esigente allo stesso tempo, le sue mani si muovono sulla sua schiena
incessantemente accendendolo sempre di più.
Quando si staccano per esigenze
respiratorie quella bocca umida scende ad accarezzare la gola che lui
offre, inconsapevolmente sensuale, alle carezze di quella lingua che lo
farà impazzire, lo sa... lo sente.
Con un gesto improvviso lo fa voltare
verso il tavolo facendolo sedere sopra, dopo aver spazzato via, con un
solo gesto, tutto quello che vi aveva messo solo pochi attimi prima.
Si sistema in mezzo alle sue gambe e
continua la sua esplorazione mentre Hanamichi si ritrova a "subire"
quelle attenzioni che non avrebbe mai immaginato di scambiare proprio
con lui, Kaede Rukawa, l'asso nascente dello Shohoku...dopo di lui
chiaramente.
Non si ribella, non se lo sogna
nemmeno... si abbandona a quelle carezze che sono le prime della sua
vita e mentre la lingua di Kaede accarezza lentamente i contorni del
suo viso lui incomincia ad abbassare la cerniera della sua tuta, non ha
mai fatto prima d'ora una cosa del genere eppure non ha titubanze ne
incertezze, non sente nulla se non il bisogno impellente di sentirlo
contro la sua pelle.
In breve si ritrovano senza tuta ne
maglia, mentre Kaede scivola con la lingua sul collo, lambendo,
succhiando più carne possibile, incurante di eventuali segni
che può lasciargli, desideroso soltanto di assaggiare il suo
sapore, il suo incredibile sapore che lo inebria, lo ubriaca e, invece
di saziarlo, lo lascia ancora più affamato.
< Kae...de...>
< mm... dillo ancora... >
ma Hanamichi non è in grado
di ragionare, non è in grado di dire più nulla,
afferra la testa di Kaede che è giunto sul suo torace e
incomincia a lambire i capezzoli, e vi affonda le mani, facendole
passare tra i capelli di seta, sentendo tutte quelle sensazione come se
fossero amplificate.
Vede quella testa mora che si muove
alternativamente tra i suoi capezzoli, succhiandoli, mordicchiandoli e
vorrebbe che non smettesse più, vorrebbe che quegli attimi
si fermassero per sempre, perfetti ed indimenticabili.
La bocca rifà il suo percorso
di nuovo e si ferma sulle labbra, baciandole ancora, mai sazie mentre
le mani avanzano tra loro intrufolandosi nell'elastico dei suoi
pantaloni... e qui si fermano, per la prima volta.
Si stacca per un attimo e lo guarda, gli
occhi chiusi e la bocca gonfia e umida, ancora aperta... non sa neanche
lui come fa a trattenersi, se dovesse dar retta al suo istinto lo
prenderebbe lì, su quel tavolo entrando in lui con tutta la
sua forza ma... non è questo quello che vuole per loro.
Adesso ha le idee chiare, adesso come
non mai in tutta la sua vita sa perfettamente quello che vuole... e non
è un'avventura da poco sul tavolo di casa sua...
oh no... lui vuole tutto e lo vuole da adesso.
Per tutto il tempo che durerà.
Vuole il suo calore sempre, in ogni
attimo della sua giornata.
Vuole svegliarsi con lui accanto e
allungare un braccio sapendo di trovarlo li, con lui, e specchiarsi nei
suoi occhi, perdersi tra le sue braccia, sciogliersi nel suo corpo.
E per fare questo Hanamichi deve essere
pienamente consapevole, deve volerlo così come lo vuole lui,
con la stessa intensità.
< Hana... apri gli occhi per
favore...guardami...>
il rossino lo guarda in silenzio,
stordito dall'intensità delle emozioni che sta provando,
< Sei sicuro Hana? Completamente
e perfettamente sicuro?>
e questa volta è il turno di
Hanamichi di afferrare la mano di Kaede, intrecciare le loro dita e
baciarle lentamente, una ad una.
E' la sua risposta.
E Kaede non ha bisogno di altro.
Lo afferra per un braccio portandolo in
camera sua mentre sente il cuore che batte ad un ritmo selvaggio, come
se quella fosse la sua partita più importante, quella che
vale l'intero campionato.
Ed è proprio così.
La luce della luna entra dalla grande
finestra che occupa gran parte della parete.
E' luna piena e la sua luce argentata
bagna i corpi nudi dei due ragazzi addormentati sul piccolo letto.
Kaede è ancora sopra il corpo
di Hanamichi e la sua guancia appoggiata su quella dorata e calda del
rossino che riposa, dolcemente indolenzito.
Il primo a svegliarsi è
proprio Kaede, stranamente sono i suoi occhi che si aprono per primi e
si posano su quelli ancora chiusi di Hanamichi.
Gli sfiora le labbra con un bacio
leggero e cerca di spostarsi per non pesargli troppo ma le braccia del
suo amante si stringono possessive attorno a lui impedendogli di
muoversi, tutto questo mentre continua tranquillamente a dormire, come
se non avesse un ragazzo grande come lui disteso sopra... e allora
Kaede ne approfitta per riempire di piccoli baci quella pelle perfetta,
gli occhi chiusi, le ciglia delicate, il sapore inebriante del suo
corpo, quel sapore che non riuscirà più a
dimenticare.
" che incantesimo mi ha fatto questo
sbruffone dai capelli rossi per legarmi così a lui?" forza
con la lingua quelle labbra già dischiuse e la infila al suo
interno.
Ritrova intatta la sua dolcezza, quel
sapore di miele dolcissimo che ti scivola sensualmente lungo la gola e
ti lascia con la voglia di volerne ancora... di più.
Sente le mani del suo ragazzo che
aumentano la stretta e si muove lento su di lui, si è
svegliato...e adesso sarà di nuovo suo.
Entrerà ancora una volta in
quel corpo di seta e si scioglierà al suo interno,
perdendosi di nuovo con lui.
Finalmente anche lui appartiene a
qualcuno... non è più solo, con la certezza di
poter contare soltanto sulle sue forze.
Continua la sua lenta carezza sul mento
e poi più giù, sul collo, il petto largo e caldo,
pulsante di vita... mentre le mani raggiungono il suo membro eccitato e
cominciano a masturbarlo.
I gemiti che escono dalla gola di
Hanamichi gli fanno perdere la testa, torna a baciarlo sulla bocca
mentre accelera i movimenti, strusciandosi contemporaneamente per
cercare un po' di sollievo alla sua eccitazione, non ce la fa
più, lo vuole così tanto da non essere
più in grado di ragionare, alza la testa e lo guarda negli
occhi... lo sguardo offuscato dal piacere e quanto di più
bello abbia mai visto in tutta la sua vita, così come la sua
voce roca,
< Kaede... non... non fermarti...
ti prego...>
e lui non lo farà, scende
velocemente con la testa e lo accoglie in bocca appena in tempo, viene
con un grido, invocando il suo nome e lui si sente assurdamente
felice... forte ed invincibile.
E questo forse dovrebbe preoccuparlo...
è pericoloso che la sua felicità dipenda da quel
ragazzo che fino a pochi giorni fa gridava di odiarlo a tutto
il mondo..." lo ami..."
No, forse non è amore ma..
"è così... prima lo ammetti prima sarai
felice..." cancella ogni considerazione e vocine varie quando il
ragazzo steso sotto di lui alza convulsamente il bacino allargando le
gambe e allacciandole alla sua vita, in un invito fin troppo eloquente.
<Adesso Kaede... ti prego, fallo
ora...> e lui affonda dentro quel corpo perfetto, che si offre
con l' innocenza e la purezza di un bambino... con una
sensualità paragonabile al più raffinato degli
amanti.
Sente le sue unghie graffiarlo a sangue
mentre comincia a muoversi lentamente, assaporando ogni attimo per
sentirlo con ogni cellula, per respirarlo con ogni poro della sua
pelle... è suo, soltanto suo e nessuno riuscirà a
separarli, costi quel che costi... lotterà per lui e
farà a pezzi chiunque si azzarderà a dividerli.
<Più forte Kaede,
ancora di più... ti prego...> mentre le sue grida
raggiungono livelli mai sentiti prima... urla, urla il suo piacere,
urla con tutta la sua voce mentre viene tra di loro, il corpo madido di
sudore e le mani che stringono la sua carne fino a fargli male.
E finalmente si scioglie anche lui
gridando quel nome che è diventato il centro del suo
universo...un universo che si è frantumato sotto di loro per
poi ricomporsi lentamente, sempre uguale e sempre diverso...
così intenso e sconvolgente da farli piangere.
Esce lentamente dal suo corpo e si
stende accanto a lui che rotola sul suo torace, respirando ancora
affannosamente ma rifiutandosi di lasciarlo andare.
Kaede lo bacia sui capelli umidi di
sudore mentre glieli scosta dal viso per poterlo guardare direttamente
negli occhi.
E' Hanamichi il primo a parlare e la sua
voce roca penetra nel cuore e nell'anima curando cicatrici che credeva
non si sarebbero più rimarginate:
< Kae... adesso so che cosa provo
per te... adesso mi è tutto chiaro... finalmente, per la
prima volta nella mia vita...io amo.
Veramente e con tutto me stesso.>
Kaede non riesce a rispondergli, lui non
è bravo con le parole e poi avrebbe paura di sentire la sua
voce incrinarsi e spezzarsi pericolosamente... gli afferra il viso tra
le mani e appoggia le labbra sulle sue ancora gonfie, sperando che
Hanamichi legga la
risposta nei suoi occhi... e
il bacio che riceve in cambio gli dice che ha capito.
Mentre i respiri si mescolano di nuovo
c'è chi non riesce a gioire completamente.
Le parole dell'arcangelo Michele
risuonano ancora dentro Roby, Hanamichi sarà tentato in
ciò che ha di più caro... che cosa
succederà se lui non sarà in grado di fermarlo?
La notte continua dolcemente ad avanzare
mentre i due ragazzi scivolano finalmente nel sonno.