SECONDO CAPITOLO

Una tazza di fragole rosse, mature e dolcissime.
Ricoperte da panna montata.
Hiragi è in cucina e sta preparando uno spuntitno per quell'affamato di Tachibana.
Lo ha lasciato in camera mentre sistema i vestiti nell'armadio e brontola perché si è dimenticato il suo latte alla fragola.
Ogni volta che pensa a quell'assurdo drink gli viene in mente il suo sapore.
Quella dolcezza inebriante di fragole mature e succose che gli sente sempre in bocca.
Chissà come sarebbe dolce insieme alla panna.
Apre con decisione il frigo e tira fuori le fragole e la panna da montare che ha comperato ieri.

Tachibana sta cercando di far starei suoi vestiti nell'armadio di Hiragi, già strapieno per conto suo.
E' passato un mese da quando sono insieme, un mese durante il quale hanno approfondito la conoscenza di alcuni lati del loro carattere.
E del loro corpo.
Non sono andati a fondo con le carezze.
Non hanno mai dormito insieme né fatto l'amore ma tutti e due non si sono posti limiti di tempo né di pudore.
Quando saranno pronti accadrà.
E sarà indimenticabile.
Come ogni cosa che fanno insieme.
Intanto si ferma una settimana a casa sua visto che ha convinto i suoi, ancora non sa come, a farlo dormire a casa di quella testa bionda.
Si ferma un attimo con la maglietta che usa come pigiama e guarda il letto di Hiragi… sente uno strano calore che nasce dal petto e sale lentamente sul suo collo e sul viso…* certo che è stretto*… pensa con incertezza, *dovremmo stare vicini li dentro… molto vicini*, e all'improvviso l'incertezza  sparisce e lascia il posto a una esaltazione che gli fa correre più veloce il sangue nelle vene.
Lascia cadere sul letto la maglietta e chiama a gran voce il suo compagno: "Hitonari che cosa stai facendo? Posso fidarmi della tua cucina?" 
Fa per muoversi ed andare da lui ma la sua voce lo ferma: "non provarci nemmeno, hai capito Akane Tachibana? stai li e aspettami…"
Akane guarda la porta della cucina con sospetto, accidenti… ha voglia di lui… a pensarli insieme in quel letto stretto gli è venuto un tremendo desiderio di abbracciarlo, di sentire quel corpo caldo contro il suo.
Odia imbrigliare il suo istinto, trattenere i suoi sentimenti. 
Soprattutto con Hitonari.
Si siede sul letto sbuffando e, togliendosi le scarpe, incrocia i piedi.
Raccoglie una delle numerose riviste che parlano di Basket sparse attorno a lui e comincia a sfogliarla di malumore.

Accidenti… pensava che fosse più facile.
Sinceramente non credeva che ci volesse una laurea per montare della panna.
La frusta elettrica che gli ha imprestato la sua vicina sembra impazzita e non riesce a tenerla `dentro'.
Il risultato è che ogni volta che `schizza fuori', insieme a lei se ne va un po' di panna che lo becca in pieno. 
Un disastro.
Si toglie la maglietta esasperato e la butta su una sedia… c'è più panna li sopra che non nel contenitore…
Per di più Akane si è insospettito e vuole venire a vedere cosa sta combinando… così addio sorpresa. 
Quando era andato a fare la spesa in previsione del robusto appetito di Akane si era rifiutato di prendergli quella roba assurda a base di latte e fragola.
Una volta lo aveva assaggiato e aveva rischiato di vomitare. 
Invece era stato attirato da quel cesto di fragole rosse e mature.
Proprio come la bocca di Akane.
Da li a prendere la panna da montare era stata una logica conseguenza.
Quella spray non gli dava per niente affidamento.
E se si smontava sul più bello?
(chissà cosa intende per più bello…N.di IO)
Poi c'è stato il problema della frusta elettrica.
E' dovuto andare dalla sua vicina per farsela imprestare… per fortuna che è una donna dolce e gentile.
Lui non agisce mai d'istinto.
Ci pensa su sempre venti volte prima di fare qualche cosa… perché mai Akane riesce sempre a fargli fare cose così assurde?
Ripensa al suo viso serio e concentrato quando gioca, quasi feroce… 
Ai suoi capelli di seta.
Ai suoi occhi profondi e vellutati.
Che domanda scema.
Certe volte si stupisce da solo… non è così sveglio come pensa di essere.
Lui ama quel testone impulsivo, chiassoso, idiota d'un Tachibana.
Tutto qui.
Finalmente la panna assume una forma più consistente, la mette sopra le fragole e si volta per andare di là proprio nello stesso momento in cui Akane si è rotto di aspettare e ha deciso di andare a prenderselo… lo scontro è inevitabile e fortissimo.
*Ma che cavolo sta facendo Hitonari?*
Akane butta a terra l'ennesima rivista e sbuffa molto rumorosamente.
Non ne può più… restarsene così, senza far niente, mentre dalla cucina provengono rumori sospetti, non fa per lui.
Senza pensarci su nemmeno un secondo si alza in piedi e si dirige a passo di carica da Hiragi, che sceglie proprio quel momento per uscire dalla cucina.
Riesce a intravedere della pelle nuda e realizza appena che si è tolto la maglietta quando è investito in pieno da un tornado biondo. 
Una scossa paragonabile al 7° della scala Richter li lascia tramortiti e doloranti.
La panna e le fragole sono finite inevitabilmente sul torace nudo di Hiragi che indietreggia violentemente fino al tavolo, spostandolo contro il lavello.
Ha panna dappertutto, perfino sui pantaloni e la sua espressione è a dir poco scioccata.
E infuriata chiaramente.
" idiota che non sei altro… che cazzo credevi di fare, eh? Perché non sei rimasto di la come ti avevo chiesto?"
Si aspetta una sua sfuriata in risposta ma, stranamente, il silenzio più assoluto accoglie la sua giusta rabbia.
Alza la testa dai suoi poveri pantaloni( o quel che ne rimane di loro) e vede Akane che lo sta guardando con un'espressione famelica. 
Gli sta fissando il torace nudo ricoperto di panna e la luce che illumina i suoi occhi potrebbe sostituire benissimo quella di tutte le lampadine di casa sua.
"Akane… cosa c'è?"
La voce gli esce appena sussurrata, sente un gran calore che nasce proprio li, dove lui lo stava guardando e sembra che i suoi occhi lo stiano divorando.
Vede la mano di Akane che gli toglie un po' di panna dallo stomaco e i muscoli si contraggono improvvisamente.
Riesce ad aggrapparsi al tavolo consapevole che il suo ragazzo ha qualcosa in mente.
Qualcosa in mente…
Appena vede quella testa scura che si abbassa sul suo torace inghiotte a vuoto, la gola improvvisamente secca.
"Akane…"
Quando la bocca di Akane si chiude su un capezzolo sporco di panna la voce si rompe in un singhiozzo… la sua lingua che lo lecca lentamente, prima di succhiarlo con dolce avidità.
Apre la bocca per dire qualcosa ma la richiude immediatamente, la mente concentrata unicamente sulle sensazioni devastanti che sta provando.
Akane sposta la bocca sull'altro capezzolo riservandogli lo stesso trattamento mentre le sue mani gli accarezzano la schiena. 
Continua a raccogliere tutta la panna e le fragole rimaste sul corpo di Hiragi con la lingua, completamente concentrato in quel compito delizioso, l'eccitazione che sale lentamente, facendolo muovere piano contro il suo compagno, semisdraiato sul tavolo.
"Akane… forse… forse è meglio se continuiamo di là…" 
la voce di Hiragi è così sottile da risultare irriconoscibile ma lui la sente ugualmente.
" No".
Continua la sua lenta discesa sull'addome, i muscoli tesi si muovono di scatto sotto l'azione di quella bocca che lo sta facendo impazzire, Hiragi ha riconosciuto l'urgenza nella voce del suo compagno e pensa, confusamente, che un tavolo non ha niente di romantico, non è certo li che sognava di fare l'amore con lui la prima volta… ma quando sente quella bocca bollente posarsi sulla stoffa dei pantaloni ogni pensiero razionale sparisce. 
La lingua di Akane sta raccogliendo una fragola rimasta miracolosamente in bilico sulla stoffa tesa dell'inguine, insieme ad un po' di panna.
La succhia lentamente, facendola sciogliere in bocca, muovendosi senza inibizioni su tutta la sua lunghezza e lui si sente morire. 
All'improvviso la follia di quello che stanno facendo lo colpisce in pieno.
Riesce ad allontanarlo quel tanto che basta per guardarlo negli occhi… 
La bocca socchiusa, sporca di panna, gli occhi annebbiati dal piacere, il torace che si alza e si abbassa convulsamente sotto la maglietta… lo sente protestare mentre cerca di riavvicinarsi per continuare il suo lavoro di `pulizia' ma Hiragi lo afferra per un braccio e, alzandosi bruscamente dal tavolo, lo trascina con sé nell'altra stanza.
Lo spinge sul letto e. senza dargli il tempo di reagire si stende su di lui, schiacciandolo con forza sul materasso.
Al contatto con la sua virilità eccitata Akane si lascia sfuggire un lungo gemito ma non chiude gli occhi, continua a guardare il viso arrossato di Hiragi mentre si abbassa sul suo, gli occhi dorati che scintillano, pericolosi.
"Non credi che anche io voglia la mia parte?"
Akane sorride leggermente, incurvando appena gli angoli della bocca, ma la sua voce esce seria, quasi soffocata.
"Quale parte? Non c'è più traccia di fragole e panna ormai…" non termina la frase.
Hiragi raggiunge la sua bocca e con la punta della lingua assaggia quelle labbra morbide e invitanti, poi sussurra, senza spostarsi di un millimetro: "Oh… ma io so dove trovarlo…"
e penetra con decisione nella sua bocca, cercando con la lingua i resti del suo tanto sospirato spuntino.
Akane si rilassa completamente e gli passa le braccia sulla schiena, accarezzandolo lentamente.
Hiragi approfondisce il bacio, succhiando con avidità la sua lingua, muovendosi sensualmente su e giù sul corpo del suo compagno, seguendo solamente il suo istinto.
E' ricompensato dai gemiti che si perdono nella sua bocca, dal bacino che Hakane alza convulsamente.

La ragione lo ha abbandonato ormai e ogni freno inibitorio è sparito, se è mai esistito prima. 
Sa soltanto che se Hitonari continua così finirà con l'impazzire e di lui non resterà più nulla di umano.
" Credevi veramente che avrei lasciato fare tutto a te?"
Ma Akane non gli risponde, i sensi troppo occupati ad immagazzinare
 ogni più piccola esplosione di piacere.
Sente le mani di Hiragi che gli abbassano con decisione i calzoni e alza i fianchi convulsamente per aiutarlo, cercando contemporaneamente di abbassarli anche a lui.
In breve sono nudi senza la minima traccia di imbarazzo o di pudore. 
Non esiste niente del genere tra di loro, c'è soltanto quella passione che cresce attimo dopo attimo, divorandoli.
Akane sa cosa sta per succedere ma non gli importa nulla dell'eventuale dolore ne della possibilità di invertire le loro posizioni ed essere lui quello sopra…
Lo vuole.
Vuole Hiragi Hitonari così tanto da stare male, qualsiasi cosa andrà bene, basta che serva a lenire questo fuoco che li sta bruciando.
Sente la lingua del suo compagno che passa lentamente sui suoi capezzoli mentre la mano si sposta con decisione verso il basso, afferrando la sua virilità e facendolo sobbalzare. 
Il piacere è così immediato e violento da arrivare fino alle sue ossa, rimbalzando sul cervello e occupando ogni terminazione nervosa. 
Hiragi comincia a muovere la mano velocemente su e giù… 
Sempre più velocemente…
Sempre più…
Mentre la sua bocca succhia ogni centimetro di pelle che incontra.
Akane sente il piacere che arriva e si abbandona senza riserve… con il nome del suo ragazzo sulla bocca.
Il suo primo orgasmo.
Con l'unico ragazzo che abbia mai potuto amare.
Con colui che lo ha attirato a sé come una calamita fin dalle prime volte che si sono visti.
sospira piano mentre osserva Hitonari che torna lentamente sulla sua bocca, baciandolo di nuovo, cercando ancora la sua lingua. 
Sente chiaramente l'eccitazione del suo compagno sulla sua, segue i movimenti del suo corpo e si rende conto che è pronto… pronto a sentirlo dentro di se, pronto a diventare un tutt'uno con lui. 
Non è spaventato ne indeciso, guarda negli occhi Hitonari, quegli occhi incredibili che lo stanno osservando velati di passione e alza bruscamente i fianchi per andargli incontro, in un invito piuttosto esplicito.
"Akane… sei sicuro?"
La voce di Hiragi è persa dentro se stesso… sta per impazzire dal desiderio di prenderlo per i fianchi ed affondare in lui, perdersi nel suo calore, sentirsi tutt'uno con l'unica persona al mondo capace di capirlo fino in fondo.
Con l'unico che lo ama per quello che è e non per quello che vorrebbe egli fosse.
" Si."
Due sole sillabe, chiare e decise.
Ma lui, nonostante il desiderio bruciante esita ancora… anche se sa che non potrà mai tirarsi indietro a questo punto, impazzirebbe altrimenti.
" Ti farò del male…"
Akane lo interrompe, esasperato: " Non dire cazzate Hitonari. Per chi mi prendi? Per una femminuccia?" 
Ma i suoi occhi dicono un'altra cosa… parlano di passione e di amore.
Di desiderio che lo sta consumando… sono così scuri e profondi da perdersi dentro… e Hiragi non ha più incertezze ne timori. 
Seguendo solamente il suo istinto Akane alza le gambe e le mette sulle spalle del suo compagno che, senza smettere un solo attimo di fissarlo, inizia a penetrarlo.
Sente il corpo sotto di lui che si irrigidisce violentemente e un gemito di dolore sfugge da quelle labbra serrate.
Si ferma, spaventato all'idea di avergli fatto del male ma Akane continua a guardarlo senza battere ciglio e, mentre una lacrima riesce a sfuggire al suo controllo alza con decisione il bacino per andargli incontro e fargli capire così che non è uno che si tira indietro.
Mai.
E con un'ultima spinta Hiragi entra completamente in lui. Dentro di lui.
Si sente parte di Akane così profondamente da non distinguere più dove finisce l'uno e comincia l'altro.
Il suo calore lo avvolge e ogni spinta gli regala momenti di puro piacere.
Un piacere così grande da annientarlo.

Hitonari.
Sempre e solo lui.
La mente di Akane è completamente immersa in lui.
Il suo volto bellissimo dove gli occhi sembrano sgusciare tra le ciglia.
Bagliori intensi.
Come un fuoco allo stato liquidi.
La bocca socchiusa, fonte di dolcezza e piacere immensi. 
La pelle bianca, quasi diafana… dove poter posare le labbra per divorarle.
Di baci.
I capelli biondi che cadono in ciocche disordinate attorno al viso.
Com'è bello passarci le dita, afferrarli e stringerli forte nel palmo della mano.
E sentirli contro di sé.
Le gocce di sudore che gli scivolano dalla fronte, sulle tempie e accarezzano le guance fino a giungere al mento.
Tutto in lui testimonia la passione profonda che lo sta bruciando. 
Con un gesto improvviso abbassa le gambe sotto il corpo di Hitonari e lo stringe a se con forza.
Si cercano le labbra, bevendo uno dal respiro dell'altro nel momento in cui il piacere esplode frantumandosi in mille frammenti. 
si abbandonano esausti, senza fiato ne forze, consapevoli di essersi scambiati qualcosa che va al di la dei loro corpi.
Molto al di la.
"Ti ho fatto male?"
"Scemo… mi diventi insicuro adesso?"
"Non sopporto l'idea di farti soffrire…"
"Non succederà mai una cosa del genere…"
Gli occhi chiusi, distesi l'uno accanto all'altro nel piccolo letto, una mano di Hitonari sulla gamba di Akane e quella di Akane sul ventre di Hitonari.
Le voci basse, piene di tenerezza.
" Hitonari, sai quando ho scoperto di amarti?"
Gli occhi dorati di Hiragi si spalancano improvvisamente mentre la sua mano stringe con forza la gamba del suo compagno, lo sapeva… glielo aveva detto mille volte con il suo corpo, mentre facevano l'amore…ma sentirselo dire gli fa un effetto incredibile. 
"Ti ricordi quando siamo andati sulla torre dopo l'incontro con la squadra dell'università  Gohra?"
Non aspetta una risposta… continua con voce sempre più bassa: "hai detto che ti rifugiavi sempre li quando c'era qualcosa che non andava, perché il vento spazzava via tutto il tuo cattivo umore, li ti sentivi veramente te stesso…"
Si interrompe e continua Hiragi per lui: "ho voluto vedere com'era stare li con te. 
Dopo aver giocato insieme…"
Akane muove piano la mano in una lenta carezza…
"Quando sono venuto a prenderti dal ritiro della selezione dei giovani talenti non mi ero posto domande ne perché.
Ti volevo accanto a me.
E basta.
Ed ero disposto a tutto per questo.
Ma quella volta sulla torre a sentirti parlare cosi…ho capito che quello che sento per te va al di la dell'amicizia, dell'affiatamento sul campo da basket… al di la di tutto.
Io ti amo Hitonari Hiragi.
Sopra ogni cosa.
Non dovrai più tornare su quella torre per far spazzare via dal vento i tuoi cattivi pensieri e le tue tristezze perché ci sarò io accanto a te.
Sempre."
E in un attimo si trova a guardare negli occhi l'unico ragazzo che poteva fargli perdere la testa in quel modo.
I suoi occhi brillano, pieni di promesse e di aspettative. 
I loro corpi sono di nuovo insieme  e la sua bocca lo accarezza, sulle guance, sulle labbra, sul mento, sul collo, mentre mormora piano: " Potevo tornarci solo con te.
Perché sei tu il solo che voglio accanto a me."
E poi non c'è più spazio per nessuna parola, frase o discorso che sia. 
Tutto viene annullato l'uno nelle braccia dell'altro.
Non dovranno più attendersi perché si sono trovati.
Adesso e per sempre.
Per non cercarsi mai più.