CERCANDO DI TE
4° Capitolo
\Sendoh|
Il
piano per conquistare Mitsui continua ma, a dire il vero, non sono del
tutto sicuro di chi deve conquistare chi.
Perché
ogni volta che incontro lo sguardo scuro, profondo di Hisashi
(già il fatto che tra me lo chiamo per nome la dice lunga)
la mente si azzera e l'unica cosa che vorrei fare è
stenderlo lì dov'è...e mangiarmelo all'istante.
Gli
allenamenti del pomeriggio passano così, tra sguardi
sfibranti e sfide all'ultimo respiro, sia con la palla che senza.
Questo
però non vuol dire che lascio perdere del tutto Hana e
Rukawa.
Specialmente
Hana.
Quei
due sono fatti l'uno per l'altro e quello che leggo negli occhi
del campione dell'NBA non è certamente
indifferenza.
Tutt'altro.
Ma
ha bisogno di una piccola spinta, diciamo di una buona iniezione di
gelosia.
Ed
io mi sacrificherò più che volentieri per il bene
dei due meravigliosi e sexi ex matricole che hanno popolato i miei
sogni di ragazzo.
Così
quando Hana entra in camera per vestirsi per cena, la prima cosa che
noto è lo sguardo acceso, le guance rosse.
E
il fatto, non trascurabile, che è solo.
Rukawa
non è con lui.
Bene
bene, vediamo di approfittarne un po'...giusto per movimentare la
serata.
Il
fatto che possa ricevere un colpo in testa non mi preoccupa
minimamente..in fondo se non si rischia un po', nella vita, che gusto
c'è?
Ma
lui non mi guarda nemmeno, si dirige nell'armadio, tira fuori un paio
di pantaloni e una maglia, senza nemmeno notare che ha in mano.
Secondo
me non vede nulla, è altrove con al testa e io credo proprio
di sapere dove...con due occhi blu da infarto, ad esempio.
L'esempio
entra in camera prima che io possa fare un solo passo verso Hana e lo
avvolge in uno sguardo di fuoco.
Poi
si volta e mi guarda con tutt'altro sguardo e in meno di dieci secondi
capisco come si sente un ghiacciolo nel congelatore.
Credo
che Hana, alla fine, non avrà bisogno di essere aiutato.
Ho
la sensazione che Rukawa abbia già deciso di passare alle
vie di fatto e quando lui decide una cosa del genere... il mio dolce
rossino non ha la minima possibilità di scampo.
Anche
se non credo affatto che voglia scappare.
Così
decido di lasciarli perdere e di dedicarmi completamente al mio
tiratore da tre punti.
Oh
lo so che non è ancora mio ma presto lo diventerà.
Credetemi
se vi dico che presto lo diventerà.
Senza
dubbio la maglia che mi metto non è quella che metterei in
una partita...o ad un pranzo con mia mamma, così come i
pantaloni forse un po' troppo bassi in vita.
Ma
lo sguardo che mi lancia Hisashi quando mi vede ripaga
ampiamente la scomodità di suddetti indumenti.
Sento
i suoi occhi che accarezza la pelle scoperta, vedo che apre e chiude le
mani, come per trattenersi dal mettermele addosso.
E
la mia temperatura sale, immediatamente.
Sarà
una serata lunga, molto lunga.
E
molto, molto calda.
Ogni
tavolo è rimasto come a colazione, così lui
è con Hana ed io con i miei ex compagni di squadra ma sento
i suoi occhi su di noi e vorrei davvero poter mandare tutti a
fare un giro per rimanere solo con lui.
Esco
prima che la cena finisca, la fame completamente sparita.
Se
io ho giocato con i vestiti anche lui non è da meno.
La
camicia nera dalle maniche lunghe è lasciata aperta sui
polsini, le maniche leggermente arrotolate, mentre sul torace i bottoni
sono chiusi soltanto dal quarto in giù.
Dei
pantaloni bianchi, candidi, accarezzano quelle gambe che di candido non
hanno nulla.
Ho
fatto una fatica incredibile per far finta di niente e continuare a
mangiare con disinvoltura.
Esce
anche lui dall'albergo mentre la maggior parte dei nostri compagni
è ancora dentro a mangiare.
Si
ferma sulla porta e mi guarda.
Guarda
i miei jeans a vita bassa, la maglietta azzurra che lascia scoperta una
bella porzione di pelle e che mi fascia perfettamente e sembra intuire
che mi sono vestito così soltanto per lui.
Poi
avanza a passo lento, consapevole che non sono uno che perde tempo.
E
a lui va bene così'.
Si
ferma davanti a me e mi osserva, silenzioso.
Sono
io che faccio il primo passo verso di lui:
<<
Andiamo ad esplorare il parco dell'albergo?>>
<<
Specie laggiù, dove le luci non arrivano...>>
termina
lui.
E
non riusciamo nemmeno ad arrivarci.
Appena
abbiamo la certezza di essere abbastanza lontani lo afferro, lo faccio
finire contro un albero e lo bacio.
E
per i miei gusti ho aspettato anche troppo.
\Rukawa\
Possibile
che io non abbia nemmeno un briciolo di magia nelle vene per poter fare
un incantesimo e trasportare Sendoh dall'altra parte del globo?
Che
ne so...in Antartide ad esempio!!
Macché...
nemmeno se mi ci metto d'impegno si muove.
Lo
fulmino con uno sguardo glaciale e torno a guardare Hana in boxer.
Di
quelli stretti, aderentissimi.
Bellissimo.
Lui
si ferma li dov'è, con i vestiti in mano e si fa accarezzare
dal mio sguardo.
Devo
fare davvero violenza su me stesso per non afferrarlo e trascinarlo su
uno di questi tre letti.
Non
è soltanto questo quello che voglio da lui.
Faccio
alcuni passi nella sua direzione e davvero devo far ricorso a
tutto il mio autocontrollo per limitarmi ad aprire a mia volta la mia
parte di armadio e tirare fuori i vestiti che indosserò per
cena.
Lui
sospira un attimo ma non fa altro e va in bagno per terminare di
prepararsi.
Noto
appena che Sendoh esce dalla stanza in silenzio.
Forse
ha capito che non c'è niente da fare con Hana ma,
sorprendentemente, non me ne importa più.
Scelgo
i miei vestiti cercando di non pensare a lui in bagno, chiuso
la dentro.
Mentre
si veste.
Mentre
si prepara per il mio sguardo, per i miei occhi.
E
decido, all'improvviso, di fare altrettanto!
Così
osservo accuratamente quello che indosserò, stando ben
attento a far si che, per tutta la durata della cena, lui non pensi a
niente altro che a me.
Soltanto
a me.
Al
mio corpo.
Al
mio sguardo.
A
noi due insieme.
So
che se lo forzerei un poco, un pochino soltanto, lui cederebbe.
Ma
io voglio tutto di lui.
Non
soltanto il suo corpo per una scopata memorabile.
Non
soltanto sesso.
Oh
no.
Io
voglio il suo sorriso tutto per me.
La
sua vitalità.
La
sua forza e la sua tenerezza.
Le
cazzate che spara e le minacce che distribuisce in giro.
Lo
voglio nella mia vita per sempre e il basket, la vita che facciamo su
due diversi continenti, non mi fermeranno.
Lo
porterò con me.
Nessuno
riuscirà ad allontanarmi da lui.
E
se lui non vuole lasciare il Giappone...sarò io a tornare
qui.
In
un modo o nell'altro non lo lascerò più andare,
specie adesso che ho la certezza di essere ricambiato.
Quando
esce dal bagno lo sguardo che mi dà fa capire chiaramente
che la sua paura sta per essere messa in secondo piano.
Ci
penserò io a sconfiggerla definitivamente.
Faccio
scivolare lo sguardo su di lui, lascio che i miei occhi accarezzino le
sue gambe fasciate dai jeans bianchi, la maglietta dello stesso colore
che mette in risalto la leggera abbronzatura “ quasi
“ uniforme.
Quasi.
Tranne
che là.
Là
dove il mio sguardo, per ora solo quello, si è posato.
<<
Che hai da guardare Kit? Ho qualcosa di sbagliato
addosso?>>
Socchiudo
gli occhi in quello che vorrebbe essere uno sguardo di ammonimento
quando, in un nano secondo, registro che mi ha chiamato “
Kit”.
Non
Kitsune ma Kit.
Con
il diminutivo.
E'
la seconda volta lo usa.
Così
lo accarezzo lentamente, senza usare le mani, per ora:
<<
Do-hao...hai tutto che non va...>>
si
accende immediatamente ma io lo fermo subito:
<<
se esci così io non riuscirò a
mangiare...>>
mi
volto definitivamente verso di lui, verso i suoi occhi che mi guardano,
attoniti, improvvisamente calmi:
<<
Non riuscirò ad ascoltare nessuno...>>
Mi
avvicino a lui che non si muove, non respira quasi:
<<
Tutto quello che vorrei fare è toglierti questi vestiti
...per accarezzare di nuovo ogni centimetro della tua
pelle...>>
<<
Ru...ti prego...>>
la
sua voce è appena un sussurro...ma i suoi occhi dicono
tutt'altra cosa:
<<se...se
non andiamo dagli altri...loro...lui...viene
qui...io...>>
So
quello che sta cercando di dire.
C'è
il rischio che vengano a cercarci, quegli impiccioni dei suoi amici.
Quell'
accidenti di Sendoh.
Ma
io voglio prendermi il mio antipasto...e deve bastarmi fino a quando
non saremo di nuovo soli.
Questa
occasione non posso lasciarmela sfuggire.
Con
due passi annullo la distanza che c'è tra noi e lo afferro
per le braccia, incollandomi al suo corpo.
Finalmente.
Di
nuovo.
<<
Shhh Hana...impazzirò se non ti bacio, adesso.
Subito.>>
Si
irrigidisce per una frazione di secondo, il suo volto diventa rosso
come i suoi capelli...poi, con un sospiro,si lascia andare, facendo un
piccolo “si” con la testa.
E
finalmente posso baciarlo.
Posso
affondare nella sua bocca, cercare la sua lingua.
Accarezzargli
i capelli, sentire le sue mani che mi avvolgono, il singulto con cui ha
accolto la mia lingua.
Ci
stacchiamo senza fiato, le sue guance sono rosse, la bocca umida ancora
aperta... Kami quanto è bello.
Sfioro
le sue labbra di nuovo mentre delle voci in corridoio gli fanno fare un
salto da olimpionico.
Cazzo!!!
Mai
che si facciano gli affari loro quegli impiccioni.
Sono
almeno tre!!!
Che
cosa vengono a curiosare qui?
<<
riprenderemo poi il discorso...>>mormoro sulla sua bocca
prima di staccarmi.
<<
Puoi contarci Kae...>> e mi bacia di nuovo.
Veloce,
profondo.
Non
sembra quell' Hanamichi che non si accorgeva di quello che accadeva
attorno a lui.
Questo
Hanamichi è pieno di sorprese...e sarà mia
premura scoprirle tutte quante.
\
Sakuragi\
Non
ho mai visto Kaede così bello.
Kaede.
Si,
Kaede.
Adesso
non ho più paura di chiamarlo per nome.
L'unica
cosa che temo è quella di non riuscire a fermarmi, di non
riuscire a fare l'indifferente davanti ai nostri compagni...ma
perché poi dovrei fare l'indifferente?
Me
lo chiedo mentre non riesco a staccare i miei occhi da lui.
Lui
che mi sta divorando ,semplicemente ,con il solo sguardo.
Devo
reagire, devo dire qualcosa...qualsiasi cosa per farlo smettere,
altrimenti andrò a fuoco immediatamente.
Le
mille motivazioni che mi ero costruito per andarci piano svaniscono
come neve al sole.
E
se vuole soltanto un'avventura che dura il tempo del ritiro?
<<
Che hai da guardare Kit? Ho qualcosa di sbagliato
addosso?>>
socchiude
minacciosamente gli occhi per pochi secondi..ma perchè
diav...Kit!!!
L'ho
chiamato Kit, addirittura!!
Ma
lui, invece di arrabbiarsi ...
<<
Do-hao hai tutto che non va...>>
Io
lo stendo...e non necessariamente in un letto!!!
Anche
fuori dalla finestra va benissimo!!!
Mi
ferma e continua, salvandosi così la vita...
<<Se
esci così io non riuscirò a
mangiare...>>
si
volta verso di me io mi calmo immediatamente...che cosa mi sono messo
addosso oggi'?
Non
ricordo, non ricordo nemmeno dove sono adesso...
<<Non
riuscirò ad ascoltare nessuno...>>
si
avvicina a me ed io guardo quegli occhi blu che sono ad un centimetro
dai miei:
<<
tutto quello che vorrei fare è toglierti questi
vestiti...per accarezzare di nuovo ogni cm della tua
pelle>>
Non
adesso, ti prego...non adesso altrimenti non usciamo
più da questa stanza e tu non conosci i miei amici, sono
capaci di venirmi a cercare...ma quello che penso e quello che dico
è tutt'altro discorso...specie con le sue parole che mi
accarezzano la pelle:
<<
Kae...ti prego...se...se non andiamo dagli altri loro...lui...viene
qui...io...>>
Mi
afferra per le braccia, mettendo fine ai miei balbettii...
<<
Shhh Hana... impazzirò se non ti bacio, adesso.
Subito.>>
Pienamente
d'accordo.
E
il suo bacio è come l'ho sempre sognato.
Ed
anche di più.
Mi
ritrovo ad accogliere la sua lingua con un singulto, ad accarezzargli
le spalle.
Quello
che ho sempre provato per lui e che ho c ercato di reprimere esplode
senza che io riesca più a controllarlo.
Vorrei
che non finisse mai...ma sembra che dobbiamo anche respirare per vivere.
Devo
trovare un modo per baciarlo a lungo senza morire soffocato...
i
suoi occhi brillano, splendidi.
Mi
dà un' altro bacio sulle labbra e...in quel momento li sento.
E
come potrei non sentirli con il casino che fanno?
La
loro voce arriva fin qui, alta e divertita.
Sono
quei deficienti dei miei ex compagni di squadra...faccio un salto
indietro, mettendomi a distanza di sicurezza, ma le mani di Kaede mi
bloccano prima che esca dalla stanza.
E'
seccato per l'interruzione, certo.
Anche
io, che scoperte!
Ma
non è il caso di far chiacchierare ulteriormente quelle
bestie che stanno per entrare.
La
nostra vita qui dentro poi sarà impossibile.
Ma
lui si avvicina a me di nuovo e mormora sulla mia bocca:
<<
Riprenderemo poi il discorso...>>
<<Puoi
contarci Kae...>> e lo bacio.
Infilando
la lingua di nuovo nella sua bocca, assaggiando la sua dolcezza
un'altra volta.
Per
un breve attimo.
Il
secondo dopo spalanco la porta fregando quegli impiccioni sul tempo.
Mentre
gli occhi di Kaede mi richiamano accanto a se.
Sarà
meglio trovare una soluzione prima che io impazzisca.
Non
è che la situazione ,in sala da pranzo, sia tanto diversa.
Tra
le occhiate di Akira, che però si fermano su Mitsui , quelle
maliziose di Ryo-chan, quelle esasperate di Akagi ci manca
poco che io esploda!
L'unico
che vorrei mi guardasse due volte di seguito è in un tavolo
in disparte, con altre due persone, e mangia serio e concentrato.
Prima
sembrava che volesse mangiare me...adesso invece non mi guarda nemmeno!
Mentre
io non riesco a fare a meno di far scivolare il mio sguardo su di lui!!!
Kami
quanto è bello.
Ma
questo credo di averlo già detto!
Il
fatto è che più lo guardo più vorrei
continuare a guardarlo... fino a che lui alza la testa e mi
fissa.
Attento.
Bruciante.
I
suoi capelli scivolano a velargli lo sguardo ma tra quei fili di seta
nera posso vedere i suoi occhi che sono pieni di promesse.
Di
passione.
Alla
faccia del ghiacciolo ambulante!!
Questo
qui nelle vene ha il fuoco liquido...come vorrei bruciarmi assieme a
lui.
Chiaramente
è solo un attimo, poi abbassa la testa di nuovo e continua a
mangiare, evitando accuratamente le chiacchiere degli altri che sono
seduti nel tavolo insieme a lui.
<<Hana...ma
che hai stasera? Sembri con la testa altrove...>>
Questo
è Ryota, che non si fa gli affari suoi nemmeno a pagarlo.
Gli
sorrido a denti stretti facendo una battuta sull'imminenza delle
Olimpiadi...cosa nemmeno troppo falsa se vogliamo essere precisi.
E
lui sembra cascarci, perché non approfondisce a si mette a
punzecchiare Mitsui e gli sguardi che lancia ad Akira.
Così
anche io partecipo, sollevato.
Per
una volta le battute idiote non sono indirizzate a me... fino a quando
proprio il tiratore da tre punti mette fine a tutto alzandosi e
sparendo oltre la porta.
Proprio
subito dopo l'uscita di Akira attraverso la stessa porta.
Così
ho la scusa pronta per fare altrettanto.
Ma
io non esco...0h no.
Mi
fermo un attimo sulle scale che portano ai piani superiori e conto
lentamente fino a cinque.
Arrivato
al tre Kaede esce a sua volta, mi guarda...e io mi volto,
salendo quelle scale che sembrano aspettarmi.
Sento
i suoi passi dietro di me, lenti, decisi.
Svolto
nel corridoio e raggiungo la “nostra” camera
insieme a lui.
Metto
la mia mano sulla maniglia quando anche lui fa la stessa cosa...dopo
aver aperto con la “nostra” chiave.
“Nostra”.
Una
piccola parola perfetta.
Unica.
Mi
fa entrare per primo e chiude la porta dietro di noi.
A
chiave.
Quel
piccolo rumore fa correre più veloce il sangue nelle vene.
Non
credo che Akira tornerà tanto presto, da quello che ho visto
stasera... ma anche se così fosse, per una volta,
dovrà aspettare.
La
stanza resta immerso nell'oscurità, oscurità
rischiarata però dalla luna piena che sembra voler entrare
dalla finestra.
Mi
volto verso la porta e lo guardo.
Ha
ancora la mano sulla maniglia.
Si
avvicina a me senza staccare i suoi occhi dai miei.
<<
Credi che Akira starà comodo nei divani che ci sono in
sala?>>
<<
Sendoh è troppo occupato con Mitsui per pensare a
noi...>> mormora mentre mi bacia e per una volta sono
completamente d'accordo con lui.