COME NUVOLE NEL CIELO

L'ORGOGLIO DEL LEONE


1° CAPITOLO

E' incredibile quanti ragazzi ci sono che marinano la scuola, pensa Luca guardando i giovani che come lui e i suoi amici sono seduti sugli scalini della Loggia o passeggiano sotto i portici di Piazza Libertà, uno dei ritrovi abituali di coloro che vanno in marina.
- ahi, ahi ,ahi- esclama Bruno alzando il fondoschiena dolorante da terra,
- e' un'ora che siamo seduti qui, vogliamo deciderci a fare qualcosa?-
- Si - esclama Daniel - se non altro meriterò le giornate di consegna che mi infliggerà mia madre. -
Luca abbassa la testa sorridendo
- Se non sbaglio l'ultima volta ti sei beccato quindici giorni di consegna, non capisco perché insisti, tanto ti becca sempre, falsifichi la sua firma da far schifo -.
- Ma si...- risponde Daniel scuotendo la massa selvaggia che ha al posto dei capelli- devo pur movimentare un po’ le mie giornate, in fondo qualche rischio devo correrlo -.
Luca sorride tra sé e rialza la testa continuando la corsa delle nuvole su nel cielo, io questi problemi non li ho mai avuti, anche prima, quando ero minorenne e avevo bisogno della sua firma, basta che dicevo a mio padre che avevo bisogno di una mattinata libera con i miei amici e lui non mi diceva niente, pensa con pigrizia appoggiandosi agli scalini dietro di lui, in fondo è fortunato ad avere un padre così, sua mamma è più severa, se lo venisse a sapere sarebbero dolori e questo rende ancora più complice il rapporto che ha con il padre, certo, con sua sorella non era così indulgente, Luca ricorda perfettamente i litigi furiosi che c'erano fra loro. Ad un tratto un mormorio eccitato lo distoglie dai suoi pensieri.
- guarda che sventola-
- guarda un po’ che razza di davanzale, se quella cade rimbalza, non si fa mica male-
- ma pensi che sia tutta roba sua o si è fatta un po’ gonfiare?-
- ma che se ne frega, guarda là che ben di Dio, ehi Luca, perché non ti butti? Carino come sei la stendi, uno sguardo dei tuoi occhioni azzurri e non capisce più niente.-
Luca si guarda intorno divertito, cercando di localizzare la provenienza di quei commenti quando la vede; non può che essere lei :
- bè... carrozzata mica male - mormora a fior di labbra, - Anche se le preferisco più giovani. -
In effetti la ragazza ha più di vent'anni, ed è di quelle che lasciano il segno.
- Ah, ma è in attesa di qualcuno… allora c'era il trucco, mi sembrava strano che fosse lì ad aspettare noi!-
In quel momento arriva una mercedes scura, non riescono a veder bene chi guida ma a Luca basta guardare la macchina per sentirsi morire, si apre la porta dalla parte del passeggero, la ragazza sale velocemente, altrettanto velocemente, la macchina riparte.
- Forse non è la sua ma semplicemente una macchina che
le assomiglia- mormora Alessandro, Luca scuote la testa
–No ...è proprio la sua, ha ancora il fanalino che ha rotto mia sorella l'ultima volta che l'ha guidata.- Nessun ' altro ha notato nulla, nessuno ha fatto caso che quella macchina è identica a quella del padre di Luca, soltanto Alessandro, che è il suo migliore amico e adesso gli sta stringendo il braccio in segno di conforto.
Non sa proprio come ha fatto a finire la mattinata con i suoi amici, non che non si fossero accorti che era piuttosto assente, ma avevano pensato che fosse quella visione celestiale ad averlo turbato e lui, tra le righe, l'aveva lasciato credere.
In fondo era vero.
L'unica cosa che l'aveva fermato dal correre a casa erano state le inevitabili domande a cui avrebbe dovuto rispondere... ma che accidenti poteva dire? Che spiegazioni poteva dare loro?
- Sapete, quella sventola forse se n'è andata con mio padre!-
Alla fine l'aveva salvato Alessandro, l'unico che aveva capito qualche cosa. Dicendo che aveva un impegno improvviso dall'altra parte della città l'aveva letteralmente trascinato con sé , arrivato davanti alla porta di casa sua si volta verso il suo amico, sul suo viso traspare tutta la confusione che prova.
- Senti Ale, io...- Alessandro lo interrompe bruscamente,
- lascia perdere, con me non devi giustificarti né inventar balle, io so benissimo che cosa stai provando, adesso hai solo voglia di stare solo, quindi non preoccuparti per me, ok? E poi anch'io devo incontrare una persona .-
Luca gli sorride con gratitudine ma è un sorriso che non arriva fino agli occhi.
- Non ti ho nemmeno chiesto come va con Patrizia, avevi detto che volevi parlarmi...- Alessandro fa finta di tirargli un pugno sulla spalla
- e te ne ricordi adesso, eh? Lascia perdere dai, in confronto a quello che ti è capitato non è nulla - detto questo si volta e se ne va, non prima di avergli lanciato un - chiamami immediatamente se hai bisogno di me.-
Luca entra con circospezione, guardandosi attorno, dovrebbe essere a casa sua sorella ed è proprio l'ultima persona al mondo che vorrebbe vedere in quel momento, non è mai riuscito a raccontargliela a lei, figuriamoci adesso... ed infatti eccola lì, accovacciata sul divano, con l'immancabile libro in mano, del resto o legge o disegna, anche con i ragazzi... non è che funzioni poi molto, insomma, se ne vedono pochi in giro e sì che è una bella ragazza, con quei capelli rossi come le foglie d'autunno, proprio come quelli della mamma, gli occhi sono invece incredibilmente azzurri, della stessa sfumatura di un cielo pulito, del tutto identici a quelli del padre... ecco, al solo pensarlo entra nel pallone, si dirige verso le scale, velocemente, senza parlargli, ma la sua voce lo blocca
- e tu cosa ci fai qui a quest'ora? Se non sbaglio manca più di un'ora alla fine delle lezioni -,
- non sono fatti tuoi-
ringhia Luca iniziando a salire le scale, Elisa fissa la sua schiena stupefatta, non le ha mai risposto a quel modo
- ma che razza di risposta sarebbe? -
Lui non risponde e continua a salire, ma all'improvviso si blocca e si volta a metà verso di lei
- per caso papà ha fatto aggiustare la botta che hai preso sulla macchina uscendo dal portone?-
Aspetta con ansia la sua risposta stringendo spasmodicamente il corrimano delle scale. Elisa è sconcertata, ma che accidenti è successo a suo fratello? Si alza facendo cadere il libro sul tappeto e si avvicina alle scale, Luca si irrigidisce immediatamente, allora Elisa si ferma
- ma che diavolo c'entra? Vuoi dirmi cosa sta succedendo?- Lui scuote il capo con ostinazione
- rispondimi per favore- il tono di voce è così basso e minaccioso da farla indietreggiare, ha sempre adorato suo fratello, ha con lui un rapporto bellissimo, nonostante i cinque anni che li dividono, ma adesso non lo capisce, anzi, di più, ne ha paura… una paura strana, che sperava di non dover mai provare: è come se avesse di fronte un estraneo. – ma … a dire il vero…- mormora con un filo di voce
- non l’ha ancora portato ad aggiustare, dice che deve rimanere lì di monito per tutte le volte che l’adopero.
Luca chiude gli occhi un attimo, ha l’impressione che le gambe stiano per cedergli, è un attimo, ma in quell’attimo il mondo gli crolla addosso, riprende a salire le scale con un notevole sforzo, sua sorella non gli dice nulla, si limita a guardarlo perplessa, si rende conto che deve essere successo qualcosa e forse dovrebbe farlo parlare, ma ha sempre rispettato i suoi silenzi, non può di certo forzarlo a confidarsi, eppure questa volta…
La voce di Elisa ferma Luca quando ha già una mano sulla maniglia della porta della sua camera
–Luca, sei sicuro che va tutto bene?-

no, pensa lui non va affatto bene, ma sta zitto e, senza rispondere, entra nella sua camera chiudendo lentamente la porta dietro di sé. Lascia cadere lo zaino per terra e si butta sul letto con tutte le scarpe. Incrocia le mani dietro la testa e fissa il soffitto. Sta cercando di riordinare i suoi pensieri, di dare una spiegazione logica a quello che ha appena visto, ma non ci riesce. La sua mente arriva sempre lì: la ragazza vista sugli scalini, la mercedes scura che si ferma, il fanalino rotto, quello stesso fanalino che sua sorella afferma di non aver ancora fatto aggiustare, nella sua mente tutto porta ad un’unica conclusione, una conclusione che lo fa sprofondare nell’angoscia, si guarda intorno disperato, deve parlarne con suo padre, deve affrontarlo e farsi dire la verità, intanto il suo sguardo sfiora le pareti della sua stanza, il poster dell’Harley Davinson accanto a quello di uno spettacolare tramonto delle montagne innevate, il fazzolettone degli scout, l’armadio di quercia con i jeans e le magliette che spuntano fuori da tutte le parti, il cassettone intagliato pieno di cianfrusaglie…qualche libro di scuola e la foto della sua famiglia. Si alza lentamente e si avvicina alla foto, si ricorda perfettamente quando l’hanno scattata: era il suo diciottesimo compleanno ed erano tutti in sala quando suo nonno, con il suo solito modo di fare militaresco ordinò di mettersi in posa davanti alla torta. Dopo vari richiami e urla, Luca lasciò i suoi amici per posare accanto ai suoi ma, al momento dello scatto, spinse la testa di sua sorella dentro la torta, sotto lo sguardo allibito di sua madre e quello divertito di suo padre. L’attimo dopo scoppiò il finimondo: sua madre si mise ad urlargli cose irripetibili, suo nonno l’aiutava a trovare nuovi ed originali modi di chiamarlo mentre Elisa… bè, deve ammettere che si vendico proprio bene, infatti gli ficcò tutto quel che rimaneva della sua bellissima torta di fragole e panna giù per il collo, in bocca, nei capelli… perfino nei pantaloni. Non si erano mai divertiti tanto in vita loro… l’unico che non l’aveva sgridato (giusto per usare un eufemismo) era stato suo padre. E’ sempre stato dalla sua parte e lui lo ha sempre adorato…solo ora si rende conto che l’aveva messo su un piedistallo, l’aveva idealizzato facendo simile a Dio… e adesso la delusione era grandissima, suo padre non era un grande uomo ma semplicemente un essere piccolo ed insignificante che tradisce sua moglie con una donna che potrebbe essere sua figlia. Una moglie ancora giovane e bella, che tanti gli invidiano.

Al diavolo…pensa con rabbia, è tutto falso… tutto falso, e con un gesto improvviso, butta a terra tutto quello che c’è lì sopra, compresa la foto… che si rompe in mille pezzi!
Rimane a fissare il disastro che ha combinato con il cuore colmo di rabbia e di disperazione. Si rende conto che questa rabbia lo soffoca, lo sta rovinando, ma non riesce a fare nulla per cambiare e forse non vuole . All’improvviso la porta si spalanca e appare sua sorella spaventata a morte. Con un’occhiata abbraccia tutta la stanza e i suoi occhi si fermano sbigottiti ed increduli di fronte allo sguardo feroce e determinato di suo fratello. Luca è lì con le mani strette a pugno e le labbra serrate…e all’improvviso ha paura, non è più sicura di voler sapere il perché di tutto questo. Quella rabbia non è forse simile a quella che ha provato lei quando ha saputo di suo padre? Ha cercato in tutti i modi di proteggere suo fratello e sua madre, non voleva che lo venissero a sapere per non farli soffrire come stava soffrendo lei. Evidentemente non c’era riuscita, del resto doveva immaginare che prima o poi sarebbe venuto fuori. Luca si volta a guardarla e lei mormora a fior di labbra
- e così sei venuto a saperlo…- e per un attimo spera che Luca caschi dalle nuvole, che il motivo per cui è così furibondo sia un altro, ma Luca le toglie ogni illusione
- da quanto tempo lo sai?- Elisa cerca di avvicinarsi e di toccarlo per consolarlo ma lui con un gesto secco l ’ allontana:
- Lo sa anche la mamma?-
- Luca, io…-
- Rispondimi maledizione! Lo sapete già, vero?- Elisa abbassa la testa sconfitta, è giusta e normale la reazione di suo fratello, lei sapeva che avrebbe reagito così, e avrebbe fatto non so cosa purché questo non accadesse:
- la mamma non sa nulla, per carità, non dirgli niente. Non volevo che neanche tu lo venissi a sapere, volevo proteggervi , ma non ci sono riuscita-
mormora con un filo di voce, e si mette a piangere. E’ un pianto silenzioso, tenuto dentro da troppo tempo. Luca ha un momento di incertezza, alza una mano e si avvicina ad Elisa, ma poi rivede quella ragazza salire in macchina di suo padre, la porta che si chiude e la macchina che riparte con il fanalino rotto che sembra ammiccare, e sente il furore che lo assale di nuovo, ma lo avevano scambiato per un fesso? Incurante delle lacrime si rivolge a lei con occhi fiammeggianti:- Gli hai parlato, lo hai affrontato? Hai cercato di fare qualcosa?-
Elisa non gli risponde subito, i suoi singhiozzi si quietano un po’ alla volta e Luca, questa volta, non ha il coraggio di fermare il suo dolore, quel dolore tenuto sotto controllo fino ad ora.
Lentamente, insieme al pianto di sua sorella, se ne va un po’ della sua collera.
Finalmente alza il volto e lo guarda con occhi scintillanti, ancora colmi di lacrime:
- certo che ho cercato di parlargli, di capire, ha fatto finta di essere distrutto , di essere pentito…- con gli occhi della mente rivive il momento in cui ha parlato con suo padre e, mentre lo racconta a suo fratello si ritrova di nuovo nel suo ufficio, dritta in piedi davanti a lui, con le mani serrate a pugno, i capelli una cascata fiammeggiante, lo sguardo duro come il diamante, la sua voce ricordava il boato di un uragano, pronto ad abbattersi su case e persone e devastare tutto. Davanti a lei, lei così determinata, lei così appassionata, suo padre era rimasto spiazzato, la voce gli era uscita debole:
- non dirlo a Luca e a tua madre, ti prego è stata una sbandata, non è colpa di Selene e neppure di Nicole…-
- Nicole?-
vide suo padre abbassare gli occhi
–si chiama così… senti, ti prometto che non la vedrò più, vi voglio troppo bene e soprattutto amo ancora Selene…-
la stanza sfuma davanti a lei e ritorna al presente.
- Che bastardo- mormora Luca –che cosa hai intenzione di fare? Vuoi parlargli?-
- Certo- sbotta Luca, Elisa scuote la testa, i capelli rossi che sembrano danzare
- non servirà a nulla, hai sentito cosa ha risposto a me e a forse smesso? No.-
- Non mi importa quello che dirà, voglio sputargli in faccia quello che penso di lui, lo avevo idealizzato, credevo che non ci fosse niente che potesse fargli male, invece lui ha distrutto tutto, tutto.
Quanta rabbia, quanta tristezza ora nella sua voce, Elisa è sollevata, in un certo senso, non è più da sola, ora lui avrebbe preso il suo posto, avrebbe lottato e forse sarebbe riuscito dove lei aveva fallito. Ma avrebbe dato tutto per non vederlo soffrire così, vede il suo profilo contratto, i suoi riccioli dorati scintillare alla luce del sole che graffia i vetri della finestra, i suoi occhi azzurri che sembrano un cielo in tempesta.- non gli lascerò scelta, lo stringerò in un angolo, non gli permetterò di continuare così , non mi interessa quello che ha fatto, voglio che la smetta, che la smetta o che se ne vada.-
Le parole di Luca aleggiano nella stanza, vede lo stupore sul volto di Elisa e una punta di speranza; deve parlargli, deve farlo anche per lei .
Improvvisamente si rende conto che sua madre sta per tornare, dove avrebbe trovato il coraggio di guardarla negli occhi? Sua sorella allunga un mano per accarezzargli i capelli e quel dolore che gli graffia l’anima fino a farla sanguinare si lenisce un poco. Lei gli dice dolcemente: - andiamo a preparare il pranzo per la mamma…-.
Si guardano un momento negli occhi, quelli di Elisa chiedono di lasciarsi andare, di mettere da parte la rabbia e il rancore, per lei, Selene, che fra breve sarebbe rientrata…e per se stesso, per allentare quella morsa di gelo attorno al suo cuore. E Luca, con un notevole sforzo di volontà, mette da parte suo padre e quello che ha visto ma solo per un momento pensa tra se stasera lo affronterò nel suo studio, stasera tirerò fuori tutto di nuovo , ma non adesso, adesso Elisa ha bisogno di me e così la sua voce esce inaspettatamente allegra, stupisce persino se stesso.
- L ’ultimo che arriva prepara la salsa!- E si precipita giù per le scale, Elisa rimane imbambolata a guardarlo un minuto di troppo, quello che permette a Luca di arrivare primo in cucina;
- non vale!- Grida divertita:
- Lo sai che odio fare la salsa.
Ma nella foga inciampa e fa un volo (letteralmente) negli ultimi scalini.
-Attenta!-
Col sedere atterra sulla bellissima pianta che ha sua madre nell’entrata e comincia ad urlare; eh si, perché i suoi non sono lamenti e nemmeno risate, ma una via di mezzo condita con qualche parolaccia; Luca si avvicina allibito, cerca di toglierle la terra di dosso sforzandosi di non ridere: - Nulla di rotto spero.-
Gli dice con encomiabile serietà, al suo diniego scuote la testa e dice serio:- Sono cinque anni che la mamma ha li quella pianta e sono cinque anni che dice che quando fiorirà sarà uno spettacolo, be… devo ammettere che ha ragione, un po’ d’effetto, però assolutamente fantastica.-
Si guardano e scoppiano a ridere; Luca cerca di rialzarla tra le risate, ma cade addosso a lei per un presunto atroce dolore. E così, tra imprecazioni, risate e lacrime (almeno da parte di Elisa) riescono ad arrivare in cucina. Qui Elisa si accorge di non essersi fatta poi tanto male (a parte il suo orgoglio che è ridotto peggio del vaso) e va a raccogliere i resti di quella povera pianta, mentre Luca si rassegna a fare la salsa.
- Scommetto che l ’hai fatto apposta per non preparare da mangiare, se fosse per te mangeremo solo panini e toast…ah, si, dimenticavo l’insalata!-
Elisa fa finta di tirargli addosso la pattumiera:
- Non dire scemenze, pensa invece a non mettere troppi peperoncini in quella salsa, lo sai che a papà non piace piccante-
Si guardano un attimo, immobili. Elisa ha paura di aver detto una parola di troppo, paura di vederlo di nuovo serio e arrabbiato, ma l ’espressione di Luca si trasforma in un ghigno, prende dal vasetto una manciata di peperoncini e la mette nell’olio caldo:
- Dicevi?-
Mormora con un malefico sorriso.
All ’improvviso l ’urlo disumano della mamma li fa voltare sconvolti :
- Dov ’è la mia pianta?-
Si lanciano un ’occhiata colpevole e in quel breve momento sembra che comunichino telepaticamente…un pensiero sfreccia nelle loro menti Ahi , e adesso che cosa gli diciamo? Luca le rivolge un ’espressione innocente :
- Quale pianta mamma? Di che parli?-
Gli occhi di sua madre si riducono a due fessure smeraldine: - Quella dell’ingresso: non c ’è più!-
All ’improvviso sembra che una rivelazione lo colpisca ,l ’espressione è quella di uno scienziato che ha appena fatto una grande scoperta :
- AHHH, quella pianta!- Esclama con espressione convinta: - Beh, sai, era tanto annoiata poverina, ho sentito che implorava "portami a fare un giro, portami a fare un giro…" e io con che cuore la lasciavo lì?-
La pazienza di sua madre sta per esaurirsi, quando
all ’improvviso vede Elisa, nascosta dietro la schiena di suo fratello, con le mani aggrappate alla sua camicia che ride come una matta.
E‘ in uno stato pietoso: i vestiti sporchi di terriccio, i capelli rossi tutti spettinati… improvvisamente capisce che fine ha fatto la sua pianta.
- ELISA!-
tuona Selene. La poveretta nasconde la testa nei capelli biondi del fratello mormorando un flebile:
- Aiuto!-
Luca si inginocchia davanti a sua madre trascinando con sé anche Elisa:- Mi appello al quinto emendamento!-
implora.
- Non siamo mica in America, te lo do io il quinto emendamento!-
Improvvisamente la voce di suo padre irrompe nell’ingresso:
- Che c ’è?-
Luca si gela ed Elisa se ne accorge e si stringe a lui, non perché ha paura, ma perché vuole che non dica niente. Non qui.
Non con sua madre presente.
Gli stringe la mano e Luca sembra ricevere il messaggio, si alza senza dire nulla, i riccioli biondi gli ricadono sul volto coprendoglielo. Elisa lo trascina in cucina e gli mormora:
- Non adesso Luca!-
Lui le punta addosso gli occhi azzurro cielo intimandola con lo sguardo a non abbassarli. Lei lo sostiene, lo sguardo duro, sa cosa prova, ma non può permettergli di parlargli ora; non vuole che sua madre lo sappia.
Qualsiasi cosa fosse accaduta vuole che sua madre soffra il meno possibile.
Le si spezzerebbe il cuore vedere Luca e papà farsi a pezzi.
Alla fine è Luca ad abbassare gli occhi, forse perché il suo senso di solidarietà la rende più forte.
Sua sorella ha ragione, non può affrontarlo ora.
Ma è difficile far finta di niente.
Sente una furia incredibile salirgli in gola, avrebbe urlato…se non fosse per la mano di Elisa ferma sul suo braccio pronta a stringere, e con forza, se Luca fa tanto di uaprire bocca.
Si consola pensando alla faccia che avrebbe fatto suo padre mangiando la salsa che aveva preparato!
- Hai ragione, non è il momento-
esclama Luca, gli occhi che tiene fissi su Elisa sono due lame di ghiaccio, duri, spietati, implacabili.
- Ma lo farò, e tu non potrai più impedirmelo.-