NOTE: Direi che è importante, prima di leggere, sapere alcune cose per capire meglio la fic quindi riscrivo qui le note iniziali:
Sendoh, che ha un anno in più di Rukawa e Sakuragi, nel 2010 va in America in un Collage a studiare perchè vuole farsi notare da un talent scaut dell'nba e...ci riesce. 
Và a giocare a Los Angeles, in una delle due squadre della citta, i Clippers che, mediocre fino a quando è arrivato lui, con lui si qualificano per i play off arrivando fino ai quarti. 
Rukawa arriva in America nel 2011, nello stesso college di Sendoh e li viene notato dai Leakers, l'altra squadra di Los Angeles, giocando come ala piccola. 
Sakuragi rimane in Giappone invece di andare subito in America, andando al lavoro per aiutare la madre ma continua a giocare a basket visto che è diventato uno dei giocatori più bravi di tutto il Giappone. 
Quando nel 2012 ci sono le Olimpiadi a Londra Rukawa, convocato, non potrà partecipare perchè si è infortunato proprio durante i paly off (distorsione alla caviglia) e ha un mese di stop. Ci va però Sendoh e li rivede Sakuragi. 
I due finiscono in camera insieme e Sendoh, che aveva già segnalato Hana al suo allenatore dicendogli di tenerlo d'occhio perchè, secondo lui, meritava di giocare nella loro squadra, cerca di convincerlo a venire a giocare in America. 
Così quando i Clippers gli fanno la proposta appena finiscono le Olimpiadi Hana, convinto anche dalla madre, parte. 
La fic inizia qui, quando Hana arriva a Los Angeles ed è presentato alla squadra dall'allenatore...buona lettura quindi e scusate se mi sono dilungata troppo in queste note ma le ho ritenute importanti per farvi capire meglio gli eventi di questa mia ultima fatica ^^'' 
Buona lettura a tutti. 

L'emozione non ha voce 

-Prologo- 

-Los Angeles, sede dei Clippers- 

La voce forte e chiara dell'allenatore dei Clippers, Vinny del Negro, sta avendo su Hanamichi un effetto devastante. 
Lo sta presentando alla squadra e, onestamente, credeva che fosse più facile essere li in piedi, ed ascoltarlo mentre parla di lui. 
Alla fine lui è quello che ha sempre avuto un ego smisurato, le sue autoproclamazioni, quando era al liceo, lo hanno reso celebre e tutti sapevano chi era il re dei rimbalzi o il genio per eccellenza. 
Ma adesso è tutta un'altra musica. 
Adesso lui è li, dentro un sogno, con la sensazione di doversi svegliare da un momento all'altro. 
Giocare nel NBA con i Clippers, insieme a Sendoh ... fino a sei mesi fa avrebbe riso in faccia (e forse non si sarebbe limitato a ridere) a chiunque si fosse azzardato a dirgli una cosa del genere. 
Perfino quando gli arrivò la telefonata di Akira pensò ad uno scherzo cretino di colui che diventò un amico soltanto dopo le Olimpiadi, quando divisero la camera per quasi tre settimane. 
Il Mister lo riporta al presente dicendo il suo nome. 
-Per Sakuragi parlano le cifre, più di mille parole. 
In queste ultime Olimpiadi la sua media è stata di 14 rimbalzi e 20 punti a partita. 
Insieme a Sendoh è stato la punta di diamante del Giappone che, come ben sapete, è arrivato terzo*- 
Hanamichi sta cercando di fare l'indifferente, come un vero professionista, ma le parole dell'allenatore gli fanno indubbiamente piacere. 
Gli occhi brillano e fatica a stare fermo, del resto è vero, questo ultimo anno è stato sensazionale e a Londra ha avuto il suo giusto coronamento. 
Quella medaglia di bronzo è un sogno immenso diventato realtà. 
Ma quando il mister continua allora si che il suo volto si accende come i suoi capelli, ancora caparbiamente rossi: 
-Sendoh, perchè non ci parli un po' di lui, visto che sei stato tu a segnalarmelo?- 
-Si Akira, dai, parlaci del tuo cucciolo...- 
-Cucciolo un corno, è più grande di lui, non lo vedi?- 
-Fidati, per lui è come un cucciolo, me ne intendo io di queste cose...- 
La voce mezza divertita ma comunque sempre forte e dura, di mister Del Negro fa zittire subito quelle battute idiote classiche degli spogliatoi, mentre Hanamichi prende fuoco letteralmente, voltandosi di scatto verso Akira che sorride, sornione. 
E' una riunione molto informale, una sorta di piccola festa per presentare Hanamichi al resto della squadra e questo spiega il perchè di quella frase ma il nostro re dei rimbalzi spera che Akira non risponda glissando sulla domanda con la sua solita abilità;
" non vorrà mettermi ulteriormente in imbarazzo, spero..." 
speranza vana, specie per chi conosce un po' Akira Sendoh: 
-Bè...Hanamichi...- 
ulteriore vampata sentondsi chiamare con il nome proprio: 
-è sempre stato un vero asso in questo sport, nonostante lo avesse iniziato quando era ormai al liceo- 
mormorii stupiti si alzano dagli altri, specie da Kris Paul, grande amico di Sendoh, mormorii che il mister fa zittire immediatamente: 
-ma non è l'unico giovane con un grande potenziale che ho conosciuto, quello che lo rende speciale è che lui, queste... qualità- 
Piccola pausa molto ad effetto, specie su Hanamichi: 
-Non aveva la minima idea di averle. La prima volta che ha giocato contro la mia vecchia squadra al liceo ha lasciato tutti di stucco e mi ha obbligato a giocare quasi al meglio delle mie possibilità- 
Risatina generale, tutti sanno che Akira tira fuori il meglio di se solo se ha davanti un vero ed autentico campione, adesso si che ha l'attenzione di tutti quanti: 
-Ma quando ha giocato contro il Shannon, la squadra detentrice del titolo nazionale degli ultimi 4 anni, il suo capitano l'ha marcato personalmente. Non vi dico la sorpresa di tutti quando abbiamo saputo che giocava a Basket da sei mesi soltanto...- 
Akira tace e lascia che le sue parole facciano effetto, non è mai stato un ragazzo che parla molto, più di Rukawa di sicuro ma non è che ci vuole chissà che per parlare più di lui, del resto non puoi raccontare qualcosa di Hanamichi senza parlare di questo episodio. 
Poi si volta a guardarlo e gli strizza l'occhio, lasciandolo ulteriormente a bocca aperta! 
Il mister allora organizza una partita per vedere all'opera quel fenomeno descritto in maniera così efficace dal loro asso e, chiaramente, mette i due amici Giapponesi nella stessa squadra. 
Risulta un'ora abbondante di gioco ad alto livello, dove Hanamichi riesce a recuperare quasi tutti i rimbalzi e a segnare 16 punti.
Giocare con Akira lo esalta, così come è accaduto in Nazionale, anche in un semplice allenamento e questo, se da un lato gli fa indubbiamente piacere, dall'altro però lo preoccupa notevolmente, specie se ricorda come finirono certe famose notti a Londra, qualche mese fa. 
Senza contare che, almeno i primi tempi fino a quando non si sarà ambientato bene, dormirà nell'appartamento di Akira. 
Questo, invece di preoccuparlo ancora di più, lo eccita notevolmente. 
E' quando la partitella termina e lui si trova sotto la doccia, che lo pensa. 
A volte i nostri pensieri sfuggono completamente al controllo e prendono direzioni pericolose, ma non questa volta. 
Questa volta Hamaichi è sereno, tranquillo e forse... forse un tantino ingenuo ma questo, si sa, è una delle sue doti migliori; 
" Sta per iniziare un periodo esaltante... wow..." 
Se soltanto sa la sorpresa che lo sta aspettando forse... forse si fionderebbe all'aeroporto per saltare sul primo aereo per Tokio. 
O forse no, del resto si sa, i geni amano stupire e lui è il genio per eccellenza. 

-1° Capitolo- 

...e stringerò il cuscino fra le braccia
mentre cercherò il tuo viso
che splendido nell'ombra apparirà
mi sembrerà di cogliere
una stella in mezzo al cielo,
così tu non sarai lontano
quando brillerai nella mia mano.

"Una carezza nel pugno-A. Celentano-" 

Kaede Rukawa, uno degli assi dei Lakers, l'ala piccola più sexi che ci sia, è alle prese con la cena particolare di questa sera. 
Stasera è lui quello che è tornato prima dagli allenamenti visto che i Clippers, la squadra di Akira, ha avuto la presentazione del suo nuovo acquisto e quindi il loro allenamento, alla fine, è durato di più. 
Quando sente le chiavi che girano nella serratura e la voce di Hanamichi che dice, con la sua consueta delicatezza, che sta morendo di fame, è quasi tutto pronto e mancano solo pochi tocchi. 
Sa bene che trovarlo li gli farà venire un colpo ed infatti aveva insistito con Akira affinchè lo avertisse prima, almeno. 
Ma lui è uno che adora stupire e non voleva perdersi la faccia del rossino quando lo avrebbe visto li, con loro. 
E avrebbe tratto le dovute conclusioni. 
Spegne il gas sotto la pentola dove la carne al curry ha appena finito di cuocersi ed esce dalla stanza con un'espressione indecifrabile sul viso. 
Guardandolo Hana non capirà assolutamente che cosa sta pensando, come è sempre stato, mentre lui invece leggerà sul suo volto tutto il terremoto che gli provocherà la sua presenza. 
Sa bene che Akira lo ha stuzzicato parecchio a Londra, quello che Hanamichi non sa è che quando lui dormiva sfinito Akira gli telefonava, raccontandogli quello che era accaduto in quella serata e i passi avanti che aveva fatto. 
Geloso lui? 
Oh si, parecchio anche. 
E' innamorato veramente di Akira e la sua possessività stupisce se stesso per primo ma con Hanamichi... bè... con Hanamichi è tutta un'altra cosa. 
Per tutti e due. 
Si può essere attratti da due persone nello stesso momento? 
Akira gli aveva fatto quella domanda la prima volta che avevano parlato del rossino e la risposta non era stata affatto scontata, per nessuno dei due. 
E adesso guardando Hanamichi senza ancora essere visto, vedendo quel suo viso senza doversi accontentare della TV e dei suoi sogni, bè... si rende conto che non c'è bisogno di nessuna risposta. 
Nessuna. 
Quello che provava per lui quando giocavano insieme non è stato affatto dimenticato. 
Non è stato accantonato ma anzi... è cresciuto con lui diventando sempre più forte e si lega indissolubilmente all'amore che prova per Akira e che non è mai cambiato. 
In quel momento il suo ragazzo alza lo sguardo e lo fissa nel suo. 
I suoi occhi scuri e caldi brillano pericolosi e sembrano mandare un messaggio ben preciso, un messaggio che Kaede non ha perso. 
E qui nemmeno uno "leggermente" ottuso come Hanamichi (ma solo leggermente eh...) non può non notare lo sguardo pericoloso che Akira sembra fare a... a chi se li non c'è nessun'altro oltre a lui? 
Si volta di scatto verso la porta e rimane impietrito, con la bocca aperta e gli occhi spalancati, negando con tutto se stesso quello che sta guardando. 
Appoggiato allo stipite della porta c'è Rukawa e il suo sguardo è pericolosamente profondo, tutto l'opposto dello sguardo glaciale che sfoderava lo stesso ragazzo (anche se non ne è più tanto sicuro che sia lo stesso ) quando giocavano insieme. 
Cerca di dire qualcosa, qualsiasi cosa che possa sbloccarlo dallo stato quasi catatonico in cui sta per entrare, visto che quel disgraziato di Akira si guarda bene dal chiarire la situazione: 
-Ru... Ru... Rukawa... che cazzo... che accidenti ci fai qui tu?- 
Finalmente la voce quasi indifferente dell'ex "volpino deficente" rompe quel tentativo di parlare di Hanamichi e che sia proprio lui a parlare stupisce Hanamichi molto più di qualsiasi altra cosa. Gli aveva fatto lui una domanda, certo ma...non si aspettava affatto che rispondesse visto che in passato non lo aveva fatto quasi mai: 
-Ci vivo! E' pronta la cena ...- 
detto questo si volta e se ne va mentre Akira, finalmente, si degna di dare una spiegazione al povero rossino allibito: 
-Io e Kaede abitiamo insieme ... non te lo avevo detto?- 
Visto che Hanamichi si limita a guardare la porta dove prima era appoggiato Kaede dimenticandosi che è arrabbiato con lui per non avergli detto nulla, Akira continua, divertito: 
-Bè...questo appartamento è grande e pieno di camere e poi ...- piccola pausa ad effetto, specie per Hanamichi: 
-io e Kaede ne adoperiamo una soltanto- 
E dopo aver sparato la bomba va in cucina con tutta tranquillità, lasciando il nostro rossino nel panico più totale! 
Rimane li, impietrito, a guardare una porta che dovrebbe varcare se non vuole morire di fame, ma non è che ne sia così sicuro. 
E' soltanto il suo stomaco vuoto che brontola, che lo fa muovere... e anche il 
desiderio di capire che cazzo sta accadendo di là! 
Ma Akira ha davvero pensato che lui potesse dormire nella stessa casa con Rukawa? 
Ma è impazzito? 
Se soltanto pensa all'effetto che gli faceva due anni fa la tentazione di scappare è fortissima ma... lui non è certo uno che fa queste cose, dico... lui è il tensai per eccellenza, mica un vigliacco!!! 
Così, dopo essersi convinto da solo fa per muoversi ed andare di là a chiedere anche delle sacrosante spiegazioni, quando quello che vede in cucina lo blocca (di nuovo...): Kaede e Akira sono davanti alla cucina e stanno mettendo il cibo nei piatti ma... la loro vicinanza è totale, cioè... cavolo... sono appiccicati insomma! 
E qui Hanamichi ricorda l'ultima frase di Akira e diventa di fuoco: " Io e Kaede ne adoperiamo una soltanto". 
Una soltanto. 
"Cioè... dormono insieme in un appartamento pieno di camere? 
Oddio... che cosa sta accadendo qui?" 
E se le cose stanno come la sua mente sta cominciando a capire una domanda inizia a farsi strada in Hanamichi: " Perchè mai mi ha stuzzicato così a Londra se sta con la volpe?" 
Ma, invece di chiederlo a voce alta o di mettersi a fare casino pretendendo delle sacrosante spiegazioni entra e va a mangiare il piatto strapieno che gli hanno preparato. 
In fondo è a digiuno da parecchie ore e il Tensai a stomaco vuoto non connette affatto mentre qui c'è bisogno di tutta la sua lucidità per capire che accidenti sta accadendo e, sopratutto, come agire adesso. 
Non si rende conto che una parte della sua mente ( e non solo quella...) ha già deciso anche per lui. 

Quando la sveglia suona alle 7 di mattina il primo a stupirsi è proprio lui, Hanamichi. 
Perchè, per svegliarsi, deve farla suonare almeno 5 minuti visto che dorme profondamente. 
Onestamente pensava di non riuscire a chiudere occhio quella notte vista la serata stranissima che avevano appena passato, invece appena ha appoggiato la testa sul cuscino è partito come un ghiro, con buona pace del letto all'occidentale nuovo (lui che a casa dormiva nel futon ), del cuscino troppo alto e, sopratutto, di quei due che hanno dormito nella camera accanto alla sua! 
Si stiracchia come un gatto, uno di quei magnifici gatti dal pelo rosso, lasciando che i pensieri vadano alla sera prima, durante quella cena incredibile. 
Incredibile perchè la cena, cucinata dalla volpe come aveva saputo dopo, era davvero buonissima. 
Adora il curry e come accidenti faceva quella volpaccia malefica a saperlo questo è uno dei segreti che lui non aveva nessuna intenzione di farsi svelare: chissà che risposta avrebbe avuto altrimenti! 
Alla fine non aveva fatto nessuna domanda e si era messo a mangiare con la sua consueta voracità che, negli anni, non era cambiata di una virgola. 
In fondo, si era detto, la vita è breve e non si può passarla a farsi mille congetture ed altrettanti castelli in aria , che diamine! 
Lui era uno che viveva alla giornata, decidendo la strategia da usare nel medesimo momento in cui gli serviva. 
Aveva sempre fatto così, anche nel basket scelto soltanto per far colpo su una ragazzina e continuato poi per passione e per megalomania: lui era un tensai, un grande in tutto ... anche nel basket quindi; ed alla fine aveva avuto ragione, infatti adesso era li, a Los Angeles e stava cenando in casa di...di... qui la cena aveva avuto un momento di pausa in effetti ma Akira era riuscito a scioglierlo alla grande parlando di Londra e di come era stato grande alle Olimpiadi, mettendolo così a suo agio senza nessuna battutina con doppi e tripli sensi. 
Non aveva notato le occhiate che si erano scambiati Akira e Kaede, quegli sguardi su di lui che si intrecciavano acuti, pieni di desiderio, di passione. 
Lo volevano tutti e due, e lui lo sentiva anche se teneva la testa ostinatamente abbassata sul suo piatto. 
Era qualcosa che entrava nella sua pelle e si impossessava delle sue cellule, della sua mente, dettando legge dentro di lui. 
Fu prima di andare a letto che Akira disse, con apparente noncuranza, mentre gli faceva vedere la sua camera: 
-Ecco, questa sarà la tua stanza fino a quando vorrai stare qui. E' senza dubbio migliore di quella dell'albergo che la società ti aveva dato e poi...ricordati che se avrai bisogno di qualcosa noi siamo qui- e aveva toccato la porta della camera accanto alla sua, facendogli mancare un battito del cuore, cuore che poi aveva ripreso ad andare a mille, dandogli la sensazione di averlo in gola. 
Aveva bofonchiato un ringraziamento rinchiudendosi in quella stanza come se fosse il suo rifugio, convinto di non riuscire a dormire nemmeno fra mille anni ed invece... invece aveva ronfato beato e tranquillo come un bambino. 
Si alza e si prepara con un'eccitazione sempre più crescente, è in una citta nuova, fantastica, sta per iniziare un periodo ancora più esaltante di quello che si è appena concluso e vive insieme agli unici ragazzi che sono riusciti ad eccitarlo molto più delle rare avventure che è riuscito ad avere in Giappone, al diavolo tutto il resto! 
Quello che sarà sarà, lui lo vivrà con tutto se stesso, come ogni cosa che ha sempre fatto. 
Ed è mentre sta per uscire dalla stanza per andare a fare colazione che lo sguardo gli cade sul letto dove ha appena dormito. 
Torna indietro e tocca il cuscino, conserva ancora, anche se vagamente, un po' del suo calore e allora ricorda... ricorda come si è svegliato durante la notte cercando proprio quel cuscino che non aveva più sotto la testa, perchè lo stava stringendo forte tra le braccia, proprio come faceva quando era in Giappone e Kaede era già andato in America a giocare. 
Ricorda ancora perfettamente quanto gli mancava e come si dava dell'idiota da solo perchè, tra loro, non era accaduto proprio nulla se non sguardi indifferenti che solo la sua fantasia riteneva chissà che cosa. 
Di giorno riusciva a tenere tutto sotto controllo ma la notte.... bè, la notte aveva i suoi occhi, il suo volto e come, come poteva metterlo via così, come niente fosse? 
Alla fine, notte dopo notte, si svegliava mentalmente stanco, insoddisfatto della vita che faceva, e guardando le stelle immaginava di stringerne una tra le mani. 
Una stella per ogni volta che aveva avuto la possibilità di fermarlo e non l'aveva sfruttata. 
Una stella per tutte le volte che aveva dichiarato a tutti quelli che lo ascoltavano che lui lo odiava, che lui odiava la volpe malefica, allontanandolo ancora di più 
Una stella che forse, forse... anche lui in quel preciso momento stava guardando. 
E allora stringeva quella mano forte, quella mano che aveva chiuso a pugno troppe volte, davanti a lui. 
-Hana, la colazione è pronta ma... che stai facendo li, con il cuscino in mano? Problemi?- 
La voce ancora roca dal sonno di Akira lo scuote dal suo sogno a occhi aperti facendogli venire i brividi. 
Ha addosso solo i pantaloni del pigiama e niente altro mentre la sua mente registra il modo in cui l'ha chiamato, "Hana", il suo diminuitivo. 
In quella maniera così intima, con quella voce così roca... 
-Nulla Akira, non ho nulla...solo ricordi. Che cosa c'è di pronto? Ho una fame...- 
Akira fa finta di credergli e si riempie gli occhi del suo corpo perfetto mentre il suo calore lo raggiunge in un certo punto del suo corpo che Kaede aveva provveduto a ... spegnere perfettamente durante la notte ma... adesso è mattina e il discorso è ben diverso, no? 
-Anche io Hana... anche io- 
La voce della volpe li raggiunge: 
-Do-hao- 
Hanamichi, chiaramente, avvampa mentre Kaede inizia a mangiare nascondendo così il sorriso che gli è sfuggito. 
Questa notte lo hanno lasciato stare, in fondo è appena arrivato ma...non durerà a lungo. 
E' un anno che lo aspetta. 
Un lunghissimo anno... non avrebbe aspettato una notte di più.

2° capitolo

"Io non so parlar d'amore
l'emozione non ha voce
E mi manca un po' il respiro
se ci sei c'è troppa luce
La mia anima si spande
come musica d'estate
poi la voglia sai mi prende
e mi accende con i baci tuoi "

-L'emozione non ha voce-A.Celentano-


Il momento dei giochi, ormai, è finito. 
Tutti e tre sanno che non c'è più spazio per nessuno scherzo, nessun giochetto strano ne qualsiasi altra cosa che possa anche solo mettere in secondo piano quello che sta per accadere da li a pochi attimi. 
La cena sta terminando ma se qualcuno chiede ad Hanamichi che cosa sta mangiando lui non saprebbe assolutamente che dire e questa è una cosa assurda se si pensa al suo stomaco preaticamente senza fondo. 
Eppure adesso... adesso la sua mente è completamente concentrata su quello che accadrà quella notte e non riesce a pensare a niente altro. 
Forse lui è uno che arriva un momento dopo a certe conclusioni ma, senza dubbio, non è un idiota e ha sentito benissimo quello che si cela dietro a quest'atmosfera così sottile, quasi d'attesa. 
Lo ha sentito e capito e, stupendo anche se stesso, non fa domande, non chiede nulla ma decide di lasciarsi andare, di seguire il suo istinto lasciando che le cose vadano come ... come Akira e Kaede vogliono che vada. 
-E tu Hana? Che cosa vuoi tu?- 
Hanamichi si volta di scatto verso Akira che gli ha posto la domanda e lo guarda a bocca aperta per l'ennesima volta da quando è qui. 
Riesce sempre a stupirlo, ha l'impressione che possa leggergli dentro, come se lui fosse trasparente, ingoia a vuoto e mette giù il bicchiere dove ha appena bevuto, dopo di che cerca di ricordare di che accidenti stavano parlando... che cosa vuol dire una frase del genere? 
Certamente la domanda è ben mirata e non generica ma è proprio Kaede che lo precede per aiutarlo: 
-Non parliamo di basket ...- 
lascia in sospeso il resto ma non c'è certamente bisogno che vada avanti, il nostro rossino sa benissimo, adesso, quello che intendeva e la sua risposta stupisce se stesso per primo: 
-voi- 
e qui, paradossalmente, la sua respirazione rallenta e diventa normale, la sua agitazione si calma e mette a fuoco, perfettamente, tutto quanto: 
-voglio te Kaede- 
ha capito che è stato idiota un anno fa a lasciarlo andare senza fare nulla per trattenerlo 
-e voglio te Akira- 
anche se due anni fa provava solo simpatia per Sendoh, l'asso nascente del basket Giapponese, dopo Londra non riesce a toglierselo più dalla testa. 
Non si chiede se tutto questo è giusto o meno, se è immorale o altro, è solo un ragazzo che vive con tutto se stesso le proprie emozioni... e gli va bene così. 
Accidenti se gli va bene così. 
E i due ragazzi pericolosi che sono di fronte a lui, in quel momento si alzano, fermandosi proprio a pochi centimetri dalla sua sedia: 
-e noi vogliamo te...in ogni modo possbile e immaginabile- 
Lo alzano in piedi e Hanamichi si ritrova in mezzo a loro due, con Akira dietro di se e Kaede davanti ed è quando si specchia in quegli occhi blu notte che il suo sogno svanisce improvvisamente. 
Non ha più bisogno di stringere una stella nella mano per dimenticare tutte le volte che voleva prenderlo a pugni. 
Non ha più bisogno di farlo... oh no, adesso è altro quello che sta per fare. 
Decisamente altro. 
Non sa come si trovano in camera da letto, nel letto incredibilmente grande che hanno. 
Non sa nemmeno chi è che ha cominciato per primo ma, onestamente, quando la sua bellissima volpe lo bacia cercando la sua lingua stacca il contatto con la ragione lasciando che la passione lo bruci completamente, fino a ridurlo in cenere. 
Le loro mani sono ovunque. 
Lo spogliano e gli impediscono di fare qualsiasi altra cosa: 
-Non fare nulla per ora, lascia che siamo noi ad amarti- 
Akira sussurra nel suo orecchio, dopo averci passato la lingua facendolo rabbrividire nella bocca di Kaede, che si stacca da lui per sussurrare a sua volta: 
-Ascolta soltanto... ascoltati...- 
Ed è quello che lui cerca di fare. 
Fa forza su se stesso per non allungare le mani e toccarli ovunque e si lascia andare fra loro due, steso nel letto mentre Akira inizia a baciarlo dal viso scendendo via via, sempre più lentamente, sul collo, dietro le orecchie, le spalle, il torace che riempie di baci leggeri alternandoli a piccoli morsi molto meno leggeri che lo fanno impazzire. 
Arriva ai capezzoli e inizia a succhiare con forza mentre stuzzica l'altro con le dita, Hanamichi si alza quasi dal letto, inconsapevole di essere così sensibile in quel punto del suo corpo mai toccato da nessun'altro. 
Nello stesso momento Kaede sta contribuendo a farlo impazzire iniziando ad accarezzarlo dai piedi, soffermandosi a passare la lingua sulle dita, sui polpacci, risalendo via via su quelle gambe perfette. 
Arriva dietro l'incavo delle ginocchia e, lo splendido rossino sotto di lui lancia un grido, inarcandosi di scatto. 
Morirà se continuano così...lo sente. 
Una morte degna di lui però, bisogna ammetterlo. 
La sua mente è piena dei suoi gemiti e la voce di Kaede si insinua, sensuale: 
-Ascoltati Hana...ascolta il tuo piacere...ascolta i tuoi gemiti...sei splendido- 
e continua a leccarlo li dietro, dandogli un piacere unico. 
Risale quando lo vede stravolto e si occupa delle sue cosce mentre Akira è sullo stomaco, dove inizia a leccare ogni centimetro di quella pelle fantastica, senza tralasciare nulla. 
Le bocche dei due ragazzi si incontrano proprio sul membro di uno stravolto Hanamichi, si guardano per un istante vedendo, uno negli occhi dell'altro, la stessa folle passione che provano per quel ragazzo sotto di loro, che si sta contorcendo dal piacere. 
Si baciano su di lui, scambiandosi il suo sapore mentre con le mani accarezzano la sua erezione con delicatezza, stringendola con forza. 
"Adesso impazzisco" pensa Hana fuori di se l'attimo prima che i due ragazzi sostituiscano le mani con le loro lingue. 
E con la bocca. 
Per impedirgli di urlare con tutte le sue forze Akira risale su di lui e lo bacia sulla bocca, infilandogli la lingua senza dargli nessuna possibilità di emettere nulla che non siano gemiti soffocati, mentre Kaede inizia a succhiare con forza, senza un attimo di tregua. 
Viene con sollievo alzandosi quasi dal materasso, mentre Akira scende giù per assaggiare anche lui il suo sapore: 
-Non è finita qui amore... voltati adesso- 
E iniziano lo stesso trattamento anche dietro, terminando sul suo splendido sedere, preparandolo con cura per riceverli, mentre Hamaichi ha scollegato completamente tutti i contatti, ascoltandosi con ogni più piccola particella di se stesso. 
Ennesimo sguardo dei due ragazzi sul corpo meraviglioso di Hanamichi, non c'è bisogno di dire altro... lo fanno spostare sul letto per metterlo in ginocchio e mentre Akira si posizona dietro di lui iniziando a penetrarlo lentamente Kaede scivola davanti e ... 
-Apri la bocca tesoro- 
e inizia a muoversi insieme al suo amante, con una sincronia perfetta. 
Il piacere all'inizio, per Hana, è inesistente. 
Il dolore che prova è molto più grande di quello che poteva anche solo lontanamente immaginare ma appena la mano di Akira scivola sotto di lui iniziando a masturbarlo si calma immediatamente, diventando consapevole del membro di Kaede nella sua bocca e del piacere che la mano del suo ragazzo gli procura, mescolandosi al dolore. 
E quando Akira aumenta il ritmo muovendosi più velocemente la sua mente si scollega completamente, precipitandolo nel piacere più folle che mai abbia provato. 
Vorrebbe urlare per scaricarsi in una qualche maniera ma la sua bocca è piena del sesso di Kaede che spinge in profondità, cercando il fondo della sua gola per venire insieme a loro, accarezzando quella stupenda testa rossa che, finalmente, è tra le sue braccia. 
E da li non se ne andrà via più. 
Lo pensa mentre iniziano a venire insieme, lo dice nel gemito che non riesce a trattenere e quando cadono l'uno sull'altro si ritrovano abbracciati, mentre il piacere appena provato continua a scaricare adrenalina nelle loro vene, impedendogli di trovare riposo. 
E come riposare con un ragazzo del genere tra loro? 
-Non crederai mica che è finita qui?- 
mormora Kaede nel suo orecchio prima di morderlo dolcemente. 
Non credeva, Hanamichi, di poter unire due aggettivi così nella stessa frase, sopratutto se il soggetto è un certo volpino di sua conoscenza ma ha imparato, ormai, a non stupirsi più di nulla: 
-Lo spero bene... - 
Si volta per cercare le loro bocche e, in un attimo, è già pronto, stupendosi per primo di questo. 
Quanto ha atteso questo momento? 
Quanto ha aspettato di avere tra le braccia Kaede? 
Di essere baciato così da Akira? 
Questa volta è la sua volpe che lo prende facendolo stendere sotto di se e alzandogli le gambe sopra le sue spalle... e mentre si spinge in lui afferra la sua erezione dandogli quel piacere che già due volte ha provato, questa sera. 
Essere dentro Hanamichi...sentirlo stretto attorno a se è qualcosa che nemmeno nei suoi sogni più proibiti, più nascosti, ha mai provato. 
Nello stesso momento Akira, eccitato oltre misura, prepara Kaede per poter entrare dentro quel corpo che conosce così bene e lui, capendo le sue intenzioni, lo facilita piegandosi su Hana ancora di più. 
Rallenta il ritmo per aspettarlo e quando lo sente dentro di se nel momento stesso in cui sta affondando nel corpo del loro rossino... bè... quello che prova è paragonabile ad un terremoto devastante. 
E' come essere scomposti in mille atomi che viaggiano, a folle velocità, nell'universo. 
Hanaichi sta impazzendo, semplicemente. 
La forza con cui Kaede sta spingendo dentro di se è doppia e l'orgasmo esplode improvviso facendolo gridare senza ritegno. 
"E' la fine...non sopravvivo a questo" 
è il suo ultimo pensiero coerente, prima di staccare davvero tutti i contatti e svenire per un breve attimo, travolto da un piacere senza limiti. 
Accolto da un amore senza confini. 

Quando rinvengono, più o meno, Akira e Kaede sono appoggiati il primo sul petto e l'altro sul ventre di Hanamichi, cercando di acquistare una respirazione accettabile. 
-Se lo facciamo ancora una volta muoio ragazzi- 
Akira ridacchia, stupendosi di averne la forza, mentre Kaede mormora un -do-hao- con le labbra inequivocabilmente piegate verso l'alto. 
Con la bocca accarezza una piccola porzione di pelle del suo rossino che ha le mani sui loro capelli, completamente appagato, follemente felice. 
Ma prima di scivolare nel sonno sente che manca qualcosa ... qualcosa di importante che non si sono detti e che, per lui, è vitale invece. 
E inizia a modo suo, impacciato forse ma così vero da lasciarli senza fiato: 
-Io... hem... io non sono uno che ci sa fare con le parole. Non è che mi mancano eh ma... Non so parlare di quello che sento dentro ecco. Faccio casino, sono rumoroso e forse un pochino egocentrico- 
E qui Akira tappa la bocca di Kaede per evitare che dica il suo solito complimento... 
-ma... quello che provo per voi è davvero grande- 
Sente che diventa rosso e la voce gli manca ma vuole continuare a tutti i costi, deve vincersi accidenti, non può farsi sopraffare così da quello che sente... in fondo lui è un tensai, giusto? 
-Mi manca il respiro ed è come se ci fosse troppa luce ogni volta che ci penso e che cerco di dargli voce... e... e poi...- 
e qui Akira lo interrompe per continuare lui, sentendo quanto è imbarazzato e quanto è innamorato: 
-Non c'è bisogno di dare voce ad un'emozione, siamo ognuno dentro l'altro, una cosa sola e così sarà fino a quando, nelle nostre vene, ci sarà sangue sufficente per scorrere- 
E Kaede termina a voce bassa, sempre sulla sua pelle: 
-non aver paura delle parole Hana, quello che c'è fra noi è passione- 
...e si accende con i baci tuoi. 

FINE! 

*In realtà terza è arrivata la Russia ma, per esigenze di ... fic mi serviva così ^_- comunque è vero che il Giappone ha una gran bella Nazionale di Basket e alcuni suoi giocatori sono nell' nba.