EPILOGO
Hanamichi torna indietro con le braccia cariche di pacchetti colmi di
cibo.
Qualunque.
Basta che sia commestibile.
Sono andati fuori città alla ricerca di un angolo
incontaminato dove rinnovare lo spirito e il corpo lontani dalla
civiltà e dallo smog.
E poter limonare in santa pace all'aperto senza essere denunciati.
"Quei due vivrebbero solo di sesso e basket" pensa seccato.
"Oh bè... non è che ci trovo niente di male eh...
beninteso, ma...anche lo stomaco vuole la sua parte "
E così è andato in paese, a tre kilometri di
distanza, per comperare da mangiare.
Di tutto di più chiaramente.
Per un tensai come lui tre km in salita carico di pacchetti non
è certo una fatica... anche se, a dire il vero, se quei due
hentai lo aiutavano non è che gli avrebbe fatto schifo.
Quando supera l'ultima collinetta e si ritrova sullo spiazzo che hanno
scelto li cerca con occhi di fuoco e le braccia alquanto indolenzite,
il suo sguardo attraverso il prato verde fino agli alberi e...
là li vede.
La sua volpe sta dormendo ( manoooooooooo, non l'avrei mai
detto...^__-) il sonno dei giusti, è steso per terra e la
sua testa è appoggiata sulle gambe di Akira, posato a sua
volta con la schiena ad un albero.
Per un attimo rimane incantato a guardarli.
Il sole che filtra attraverso i rami bacia i loro visi assorti creando
giochi di ombre e luci tali da renderli un tutt'uno con la natura
attorno a loro.
Akira sta leggendo, una mano è appoggiata sullo stomaco di
Kaede e l'altra regge un libro, un lieve sorriso sulle labbra e i
vestiti leggermente spiegazzati, come se qualcuno ( uh uh...) ci avesse
passato sopra le mani.
E Hanamichi espira il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento,
senza nemmeno rendersene conto.
Non ha mai visto niente di simile in tutta la sua vita... non esiste al
mondo qualcosa di comparabile con loro, con la loro bellezza, con la
serenità e l'amore che traspaiono da ogni più
piccolo lineamento. All'improvviso, nonostante lui non abbia fatto il
minimo rumore, Akira alza gli occhi e li fissa nei suoi.
Lo incatena obbligandolo quasi ad avvicinarsi.
Nello stesso momento anche Kaede si sveglia e fissa i suoi
splendidi occhi blu in quelli nocciola del nostro rossino che si
avvicina lentamente, le braccia abbandonate lungo i fianchi e il cibo
che rotola a terra, ormai dimenticato.
- Dov'eri andato, do hao?-
- Stupida Kitsune... se fosse per voi sarei già morto di
fame... sono andato a...-
Le parole escono da sole, senza neanche pensarle, mentre gli occhi
dicono tutt'altra cosa, così come i loro corpi.
Si avvicina a loro e si china sui talloni ,Kaede alza una mano fino a
sfiorargli il viso mentre un'espressione di meraviglioso stupore
illumina i suoi occhi, ogni volta lo incanta sempre di più,
la sua bellezza, l'ingenuità del suo sguardo, la purezza dei
suoi lineamenti... ma cosa ha fatto nella vita per meritare una simile
felicità?
Lo pensa confusamente mentre il centro dei suoi pensieri appoggia le
labbra sulle sue, muovendole piano, iniziando un bacio dolcissimo.
Hanamichi sente le mani di Akira sulla sua schiena in una lenta
carezza, li adora quando sono così dolci, cosi...in un
attimo si ritrova disteso a terra, con la maglietta alzata fin sotto le
ascelle e la schiena appoggiata sull'erba.
E i due ragazzi più pazzi della terra sopra di lui a
baciarlo, divorarlo quasi... tutta la tenerezza sparita per lasciare il
posto ad una passione bruciante, assoluta.
Hanamichi sente con tutti e sei i suoi sensi quelle carezze come se
fossero amplificate, mugolando contro le loro lingue, contorcendosi
sotto le loro carezze, in un parossismo di piacere inimmaginabile.
- Ma che accidenti... posso sapere che...-
chiaramente non lo fanno parlare, sente le loro mani che lo stanno
spogliando e il sole caldissimo di quel pomeriggio di Luglio bacia la
sua pelle rendendolo ancora più consapevole che in quel
preciso momento, su quella collina, un suo sogno si sta realizzando.
Eppure, quasi inspiegabilmente, Kaede gli risponde... e quello che
dice...oh... quello che dice...
- Ci sei mancato troppo... non esiste che noi... noi sentiamo la tua
mancanza... in questo modo assurdo...bruciante... -
lo penetra con un'unica spinta decisa, profonda e si ferma dentro di
lui, un'espressione di pura e assoluta beatitudine dipinta sul volto:
- ti voglio... ti voglio così tanto... da stare male...-
Inizia a muoversi lentamente, assaporando ogni più piccolo
istante di lui, del suo calore, della sua dolcezza mentre sente Akira
che si muove dietro di lui, strusciando il suo membro tra le natiche
senza prenderlo, sincronizzando i movimenti con i suoi.
La sua voce è profonda, vellutata e gli fa correre dei
brividi lungo tutto il corpo:
- Sei il centro della nostra vita e nessuno riuscirà mai a
dividerci -
E Hanamichi comincia a gridare mentre si scioglie sul corpo del suo
amante, le loro parole che risuonano nelle orecchie e nel suo cuore.
Sono passati tre mesi da quando Hasada ha cercato di dividerli, senza
peraltro riuscirci.
Tre mesi da quando Kaede si è reso conto che per Hanamichi
è disposto a tutto... non solo a morire ma anche,
soprattutto, ad uccidere.
Non è successo ed è meglio così eppure
Akira non dimenticherà mai che poteva fermarlo, poteva
allontanare le sue mani dalla gola di quel pazzo e non lo aveva fatto.
Non lo aveva fatto.
Con un colpo di reni il rosso amante si ritrova sopra Kaede mentre, con
sguardo preoccupante ( per Ru chiaramente ) si china sul suo torace
iniziando a succhiare i capezzoli con dolcezza, mordicchiandoli con
ferocia.
Nello stesso preciso istante Akira lo penetra, affondando con un gemito
nel corpo di seta di Hanamichi e tutto ricomincia da capo, in
un'altalena di piacere che li porta sempre più in alto, dove
non c'è gente intransigente che pensa di avere tutte le
verità e di essere la sola custode della vita.
Dove per volare basta avere le ali.
E loro le hanno.
Fine.