LA CAREZZA NEL PUGNO 2

CAPITOLO III

E' la seconda volta che ripete tutta la storia a Mito che lo guarda,

attento, il viso chiuso a qualsiasi tentativo di alleggerire il
discorso troppo serio per i suoi gusti.
Sa che il suo amico ha ragione e che fra poco si sorbirà una giusta
ramanzina, se non peggio... ma non voleva dirgli nulla prima di essere
sicuro che
lo stronzo in questione non volesse soltanto prenderlo in giro.
Comunque non durerà a lungo... ed infatti 10 secondi netti dopo la sua
ultima parola volta lentamente la testa, lo guarda, serio in volto, un
luccichio pericoloso negli occhi... unica avvisaglia del temporale che
sta per esplodere.
Infatti...
- cosa credevi di fare... eh? Perché non me l'hai detto subito? Cosa
aspettavi?
Che quel coglione mettesse in atto i suoi deliranti messaggi?-
Continua così per un po', senza nemmeno alzare la voce.
Basta il tono a far desistere Sakuragi da qualsiasi reazione, quando è
in quello stato basta un nonnulla per farlo arrabbiare... e per finire
a pugni.
Oddio... non è che a lui dispiaccia, beninteso... non si tira mai
indietro quando si tratta di litigare ma oggi proprio non ne ha voglia.
Oggi, per la prima volta, gli squilli anonimi sono saliti a 10... e
sono soltanto a metà mattinata!
Ma quello stronzo  non va a scuola ... o a lavorare'
Che cavolo fa tutto il giorno?
Mandargli squilli e basta?
Come in risposta alle sue parole ne arriva un altro.
La voce di Mito lo distoglie dai suoi improvvisi impulsi omicidi, lo
guarda confuso.
- Fammi vedere questi messaggi...-
"Wau, si sta proprio incazzando..."pensa stando bene attento a non
contraddirlo, forse una scazzottata l'aiuterebbe a scaricare i nervi ma
poi... avrebbe solo qualche livido in più e nessun passo in avanti.
Così gli da il cellulare trattenendo a stento  la voglia di alzarsi in
piedi e mettersi a gridare, mordendosi la lingua e imponendosi di stare
zitto!!!
Il tempo che Mito legge i messaggi in perfetto silenzio..
Poi non ce la fa più ed esplode... letteralmente:
Come un vulcano che si risveglia dopo una lunga inattività:
- Hai letto? Quel bastardo... Ha osato insultare Ru...ha detto che è un
freezer... cioè è anche vero ma solo IO posso dirlo... come si permette
di mettere in dubbio le qualità dei MIEI ragazzi?  -
E continua così per alcuni minuti, camminando velocemente e
gesticolando per quanto gli permettono le sue grandi mani.
Mito lo guarda, allibito...
" Ma ci è o ci fa?" pensa a bocca aperta... finalmente riesce ad
inserirsi in quel fiume di lava incandescente:
- ma che cazzo dici? Sei fuori? Guarda che questo qui vuole te!
Hai capito? Con le buone o con le cattive!!!
E tu ti incazzi perché ha messo in dubbio le capacità di Rukawa e di
Sendoh?
Ma ti senti quando parli?
- Che idiozie stai dicendo? Certo che ti sento... e sto dicendo delle
cose sensatissime...-
Anche Mito si alza in piedi e per un attimo si fronteggiano in
silenzio, poi Sakuragu espira rumorosamente ed esageratamente,
allentando la pressione che era salita pericolosamente!
- Non sopporto che parlino male di loro, 'sto stronzo ha scelto il modo
sbagliato per farsi notare da me... non è che ce ne sia una giusta,
beninteso, ma facendo così ha peggiorato le sue inesistenti
possibilità .-
Ormai è ora di tornare in classe e Mito si incammina, seguito da
Sakuragi, lo raggiunge immediatamente e camminano l'uno accanto
all'altro, scuri in viso e nessuno si azzarda a fermarli.
- Cosa facciamo per farlo smettere?-
E Sakuragi sente un calore improvviso che si espande dal centro del suo
petto e sale... sale fino al collo, al viso...
" facciamo" pensa commosso dalle parole di Mito, si è arrabbiato con
lui, gli ha detto di tutto fino ad ora e poi... poi se ne esce con
quelle parole così speciali.
" Sono una mammoletta" pensa mentre cerca di tirare fuori un filo di
voce... ferma possibilmente.
Mito fa finta di non essersene accorto e rallenta il passo per
adeguarlo a quello del suo cocciuto, testone, incredibile amico
molestato da un ... ragazzo!!!
Roba da non credere.
- Avrete fatto un piano, no? Rukawa e Sendoh non sono i tipi che se ne
stanno con le mani in mano ad aspettare un pazzo che vuole portarsi a
letto il "loro" ragazzo-
Come al solito Sakuragi arrossisce furiosamente, ancora più di prima se
è possibile.
Non riesce a parlare con disinvoltura in mezzo agli altri della sua
vita privata,
non che lui si vergogni, beninteso ("ahhhhhh, volevo
vedere..."N.D.Hana), il tensai non conosce il significato di questa
parola ma... bè, come si può dire? Lo imbarazza, ecco!
Se c'è Rukawa o Sendoh con lui non riesce a tenere le sue mani lontano
da loro e la vergogna ... ehm... imbarazzo... spariscono, ma parlare di
queste cose così intime... anche con Mito... gli dà fastidio.
- oh si, senz'altro...-
e, un po' incerto (almeno all'inizio) incomincia a parlare per fermarsi
soltanto davanti alla classe.

Quel pomeriggio, durante gli allenamenti,, Rukawa si rende conto che
Mito sa tutto.
E' seduto sugli spalti e si guarda attorno, serio, concentrato.
Quasi feroce.
Dovrebbe essere seccato... infastidito almeno, ed invece quello che
prova è solo sollievo!
Come non ricordare i pugni micidiali con cui ha a fatto a pezzi Mitsui-
teppista?
Non si era nemmeno tolto la giacca... o almeno per quello che ricordava
e che ha sentito negli spogliatoi dai suoi compagni... visto che lui
era... diciamo fuori servizio!!!
Se c'è qualcuno che vuole veramente bene al suo Hana quasi quanto lui
(?!) quello è proprio Mito Yohei, non ci sono dubbi.
Si guarda attorno come ogni pomeriggio ormai ma, a parte le solite del
suo fans-club e quelle di Sakuragi, non c'è nessuno di sospetto.
Certo, da quando è uscito il calendario anche quel do-hao ha le sue
ammiratrici... e anche qualche ammiratore a dire il vero, ma sono tutti
innocui, accidenti!
Guarda i quattro ragazzi che si sono uniti alle sceme che seguono
ovunque il SUO rossino e nota che anche Mito fa la stessa cosa, per poi
distogliere lo sguardo scuotendo la testa.
Chiaramente ha preso informazioni su tutti loro: tre sono piccoletti,
brutti e completamente imbranati.
Si limitano a sbavare dietro a Sakuragi e si sono iscritti addirittura
al suo fans club, il 4° è più alto e massiccio di loro, con occhiali
spessi un dito e sguardo da ebete.
Si da fare come raccatta-palle e fa le pulizie in cambio di qualche
tiro a canestro.
Diciamo che è un simpatizzante senza un grammo di talento.
Ma l'adorazione del suo sguardo è sincera, lo ammira
incondizionatamente.
E, a detta di tutti, è più buono del pane.
"Ma allora chi cazzo è..." pensa sempre più arrabbiato e non vede l'ora
che scatti la trappola per potergli mettere le mani addosso... allora
rimpiangerà il momento in cui è nato... lo rimpiangerà finchè avrà vita.
Come sempre dall'esterno non traspare nulla e il suo allenamento è
perfetto.
Così come le palpatine che ogni tanto rifila al fondo schiena di
Sakuragi... o i pugni che si scambiano.
Ma non inganna il suo rossino che si rende conto benissimo del suo
nervosismo... nessuno lo conosce bene come lui, sa a memoria tutte le
più piccole sfumature e da quando arrivano gli squilli e gli sms è
diventato intrattabile.
E questo non gli piace per niente.
Tutta questa confusione creata da quell'incosciente che non sa il guaio
in cui si è ficcato ha distratto i suoi ragazzi da una data essenziale,
la più importante dell'anno: domani è il 1° Aprile!
No dico... il 1° Aprile.
Il suo compleanno... e scusate se è poco.
E loro due non hanno nemmeno accennato ad un'eventuale festa... nemmeno
una piccola piccola... niente di niente insomma.
Tutto quello che fanno è soltanto parlare e parlare di 'sto tizio e
fare piani su piani... trascurandolo vergognosamente.
Insomma... lui è in grado di difendersi da solo, deve ancora nascere
colui che riuscirà a fargli del male... figuriamoci!!!
Al Tensai delle liti e dei pugni... per non parlare delle testate
logicamente.
Ma le cose non sono propriamente come Sakuragi se le immagina, infatti
sia Rukawa che Sendoh stanno cercando dei regali particolari per la
loro testa rossa preferita.
Non ci sarà nessuna festa, almeno non come lui se la immagina.
Non hanno nessuna intenzione di dividerlo con gli altri, nemmeno se
questi sono gli amici dell'armata.
E Mito sembra aver capito, in fondo è il primo compleanno che passano
insieme, lui lo ha avuto per sedici anni... può aspettare ancora una
volta.
Ma le cose non vanno mai come uno se lo aspetta e i caratterini dei
nostri tre amici si fanno sentire, per la prima volta nella loro
convivenza, e con l'aiuto di quel ragazzo che vuole Sakuragi ad ogni
costo, ( e come dargli torto? N.D.P.) la "festa privata" che avevano
programmato Rukawa e Sendoh subirà un cambiamento di programma.

Quando Sakuragi si sveglia l'indomani mattina il suo umore è, a dir
poco, esplosivo.
La sera prima avevano sprecato ore preziose parlando di quel deficiente.
Con il risultato che si erano arrabbiati tutti e tre e avevano dormito
senza sfiorarsi nemmeno con un dito.
Almeno fino a quando il sonno aveva annullato la loro cocciuta volontà.
E tutto perché lui aveva  cominciato a fare supposizioni sull'identità
del "fantomatico" pazzo suicida che si permetteva di provarci con il
mitico tensai.
All'inizio si erano divertiti un mondo con le sue sparate.
Maki, Nobunaga, Jin Jin... perfino Akagi e Mitsui erano stati vittime
dei suoi sospetti e i suoi ragazzi rincaravano la dose, mettendo in
mezzo Arukina cara e addirittura Anzai, ridendo come pazzi.
Almeno fino a quando non tirò in ballo Koshino.
Li Sendoh smise di ridere  per dirgli semplicemente ... se era
impazzito.

Sospira pesantemente... hanno la giornata tutta per loro visto che è
festa
(Da noi era Pasquetta ma in Giappone dubito che gliene freghi
qualcosa... che festa dunque? Si accettano suggerimenti.N.D.P.) e lui,
anche se loro facevano finta di nulla, sapeva (sperava?) che, in
realtà, NON si erano dimenticati del suo compleanno.
Si pregustava già una giornata meravigliosa ed invece...
Si volta verso di loro e li vede dormire.
Nell'incoscienza del sonno si sono avvicinati l'uno all'altro e adesso
il braccio di Rukawa è posato possessivamente sul suo torace mentre la
testa di Sendoh è sulla spalla della sua stupenda volpe.
Resta per un attimo incantato a guardarlo... il volto completamente
rilassato rivela tutta la sua bellezza e i capelli neri risaltano
ancora di più su quella pelle candida.
La tentazione di chinarsi verso quella bocca socchiusa e coprirla con
la sua è fortissima ma la violenta discussione della sera prima 
ritorna prepotente alla sua mente, così come le sue parole taglienti:
- è tutta colpa tua, do-hao - sprezzante - se non facevi quel maledetto
calendario non saremmo qui a sbranarci -.
Toglie il suo braccio dal torace, si alza sentendo ancora la delusione
lacerante che quelle parole gli avevano procurato.
Và in cucina a fare colazione e mentre ingurgita tutto ciò che gli
capita sotto tiro la sua mente ritorna alle cose terribili che si sono
detti:
- Perché non vuoi che si tocchi Koshino?-
era saltato su come se l'avesse punto una vespa e Rukawa aveva
rincarato la dose guardando Sendoh gelidamente mentre diceva - già...
perché Akira? -
con tono tagliente.
Ma chiaramente Sendoh non si era spaventato e aveva ribadito di tenere
Koshino lontano da "queste cazzate".
E si sa come va in questi casi... una parola tira l'altra fino a che
erano diventate un muro che li aveva divisi.
Allontana con rabbia il cibo che ha davanti e appoggia la testa sulle
braccia... ieri sera gli sembrava di avere completamente e
assolutamente ragione, avevano preso un po' in giro tutti quanti...
perché accidenti con Koshino non potevano farlo? E perché non ne aveva
nemmeno voluto parlare?
E poi Rukawa che diceva che era tutta colpa sua e di quel stramaledetto
calendario... quegli occhi gelidi lo avevano tenuto sveglio per gran
parte della notte... almeno fino a quando non si era addormentato,
sfinito e al freddo... senza le braccia dei suoi ragazzi a scaldarlo.
Adesso invece non gli interessa più di niente, vorrebbe soltanto
tornare indietro e mordersi le labbra per non iniziare più quella
catena di insulti e cazzate che li hanno portati a dirsi di tutto.
Sente le lacrime pungergli gli occhi e si dà del cretino... adesso
andrà da loro con la colazione e poi si stenderà accanto e farà di
tutto per farsi perdonare... perché lui ha già perdonato tutto.
E all'improvviso il calore familiare di due braccia che si stringono
attorno a lui lo fanno sussultare.
- Ru...- riconosce con gratitudine quell'odore particolare della sua
pelle, i suoi capelli che gli solleticano il collo... e poi la sua
voce ,non più gelida o tagliente ,che lo accarezza, cicatrizzando le
ferite che si erano inferti poche ore prima:
- Perdonami... non so cosa mi ha preso...non volevo ferirti...-
e le lacrime tanto temute tornano a pungere sotto le palpebre.
Sa quanto gli sono costate quelle parole, proprio a lui che odia
sprecarle inutilmente... lui con quell'orgoglio paragonabile forse
soltanto al suo.
Si gira tra le sue braccia alzandosi in piedi e appoggia la fronte alla
sua, guardandolo negli occhi incredibilmente teneri e dolci, poi
sussurra sulle sue labbra:
- Neanche io... ti amo troppo per farlo...-
e termina con un bacio caldo, umido e profondo, dove le lingue si
incontrano con una passione sempre più crescente, una passione
impossibile da controllare.
Infila le mani tra i suoi capelli mentre muove sensualmente  il bacino
contro quel corpo meraviglioso, sente le mani di Kaede che si infilano
dentro la maglietta e toccano la sua pelle bollente e sospira eccitato.
Si staccano quel tanto che basta per guardarsi negli occhi e lo stesso
pensiero si formula contemporaneamente nelle loro menti: "Akira".
Sempre allacciati vanno da Sendoh che sta ancora dormendo e si chinano
su di lui.
Hanamichi posa le sue labbra su quelle perfette e morbide dell'altro
suo amore mentre Kaede si occupa di abbassargli i pantaloni del pigiama
lasciando scoperta la pelle calda, sorride vedendo che anche se era
arrabbiato ieri sera si è addormentato senza boxer... alza un attimo
gli occhi, le braccia di Akira sono sul collo di Hanamichi e le loro
bocche si cercano.
Vede le lingue che danzano incessantemente e china il viso, sorridendo.
Appoggia la lingua sulla virilità già pronta del suo amante e un
mugolio si perde nella bocca di Hana che lo beve con avidità mentre lui
comincia a succhiare con calma, facendoselo scivolare fino in fondo
alla gola.
Akira non capisce più niente, sente la bocca di Kaede attorno al suo
membro e la lingua di Hanamichi che nel frattempo è scesa sui suoi
capezzoli, leccandoli e mordicchiandoli, senza lasciargli un attimo di
respiro.
- Anch'io...- riesce a mormorare mentre cerca di afferrare la testa del
rossino per baciarlo di nuovo.
Kaede si alza leggermente e lo guarda con occhi diabolici, era sul
punto di venire, ancora un attimo e il seme caldo di Akira gli avrebbe
riempito la bocca ma ... voleva prolungare il suo piacere ancora un
po', farlo sospirare e poi sentirlo urlare ancora... ed ancora.
- Ru... cazzo...- Hanamichi sorride scivolando sempre più giù,
perdendosi nella pelle tesa dello stomaco, sugli addominali...
infilando la lingua nell'ombelico mentre sente che il suo membro sta
scoppiando in quella tortura che si chiamano slip.
Nel frattempo Kaede và in cucina e torna con un barattolo di panna
spray.
Lo guarda stupito, eccitato... che diavolo sta facendo quel dannato
ragazzo?
Akira invece sorride, lui sa cosa sta succedendo... questa è la loro
festa privata per il compleanno del loro ragazzo... adesso avrà la sua
torta con panna... e se la mangerà tutta... fino in fondo.
Si tira su nel letto e appoggia la schiena alla spalliera imbottita,
allargando le gambe mentre Kaede si inginocchia davanti a loro due,
togliendo il tappo al barattolo e sbattendolo forte per... montare la
panna.
- Che cosa vuol dire?-
mormora il rossino sempre più stupito, ma perché non riesce mai a stare
dietro a quei due maniaci?
- Se non sbaglio oggi è il compleanno di un tensai... un genio
irresistibile, e noi abbiamo preparato una torta particolare, una torta
con panna che tu dovrai mangiare, fino in fondo...-
la voce roca e gli occhi che brillano lo fanno preoccupare ancora di
più, vede Kaede che spruzza il membro di Akira di panna, ricoprendolo
completamente
e scostandosi un po' più in la per permettergli di iniziare il suo...
banchetto.
E lui tira fuori la lingua, iniziando a leccare   lentamente e
riempendosi la bocca di panna, con quell'odore acre e pungente del
sesso del suo amante.
Sussulta quando sente che Kaede ha spruzzato la sua schiena leccandola
avidamente, alternando piccoli morsi e leccate profonde e voluttuose.
Lui è inginocchiato, con il fondo-schiena che si offre agli occhi e
alla bocca di quel demonio travestito da essere angelico, che continua
a riempirlo di panna e a toglierla  con la sua bocca bollente.
Quando comincia a succhiare il membro di Akira che grida sotto di lui
Kaede infila la lingua nel suo stretto orfizio, prima spalmato
abbondantemente di panna, e Hanamichi si sente
morire. Finalmente Rukawa lo prende affondando in lui con tutta la
voglia che è salita lentamente durante quei giochini erotici ,Akira
viene con un ultimo grido liberatorio, regalandogli così anche la "sua"
crema di quella torta personalissima.
Ma non è ancora finita, la volpe continua a muoversi velocemente dentro
il corpo di Hana, avvolto da un calore incredibile... gli sembra di
essere dentro un vulcano e si spinge sempre più in profondità,
facendolo urlare ogni volta che tocca quel punto particolare, quel
punto oltre il quale il suo Hana impazzisce definitivamente, perdendo
anche quel po' di ragione che gli è rimasta.
Vengono insieme mentre Akira si  incolla al membro di Hana che si
libera nella sua bocca con un urlo altissimo.
Crollano sfiniti sul letto, un groviglio pazzesco di gambe e braccia,
panna e lenzuola ormai inutilizzate... l'orologio segna le nove di una
mattina assolata e calda. Assolutamente perfetta.
Auguri Hana.

E' notte fonda quando Akira si alza e non trova accanto a lui i suoi
ragazzi.
Il letto vuoto gli trasmette una sensazione di freddo spiacevole da
sopportare dopo il calore incredibile di quella giornata.
Se ne sta un attimo con gli occhi chiusi, assaporando il viso sorpreso
e commosso del loro Hana mentre  gli davano il regalo, un completo
jeans e maglietta... che però potrà mettere soltanto con loro.
I jeans infatti sono elasticizzati e sembrano una seconda pelle mentre
la maglietta è corta e aderente e mostra l'ombelico e la vita...
figuriamoci se lo fanno andare in giro così... basta il calendario ad
accendere la fantasia dei suoi già numerosi fans.
Si era illuminato tutto, come un bambino... soprattutto quando gli
avevano detto che li avrebbe indossati soltanto per loro.
Si alza in piedi, incuriosito..."ma dove sono andati a finire?" pensa
mentre, a piedi scalzi, và in salotto dove una tenue luce illumina una
scena dolcissima.
Kaede è steso nel divano e stringe tra le braccia un Hanamichi alquanto
sveglio, mentre la loro cara volpe sembra addormentata.
Hana ha il telecomando in mano ma è fermo su una stazione che sta
trasmettendo le... previsioni del tempo " anche a quest'ora?" pensa
stupito... "ma lui che le vede a fare?" Kaede dà voce al suo pensiero
dimostrando così che non dormiva affatto:
- Devi essere davvero disperato per vedere le previsioni del tempo...-
un sussurro sensuale, reso tale anche dalla voce arrocchita dal sonno.
E Hanamichi che risponde con lo sguardo assorto, un'ombra di sorriso
appena.
-No... stavo pensando... ma questa qui con chi parla?-
Si volta a guardarlo e ... scoppiano a ridere, cercando di soffocare le
risate nelle loro bocche.
Akira sta per raggiungerli quando la voce di Hanamichi lo ferma di
nuovo:
- Ru... tu parli poco e ridi ancora meno con gli altri... nessuno
conosce il vero Kaede Rukawa... quando tu ridi è come... come se
cantassi una canzone...-
Akira sente le lacrime salirgli agli occhi, lacrime che si
intensificano alla risposta di Kaede:
- Io sono la musica, le parole sei tu... la canzone è il silenzio.-
Come quello che è calato a quella risposta.
Come le lacrime  di Akira che li raggiunge per abbracciarli.
Quel piccolo appartamento non è mai stato così pieno d'amore.