CAPITOLO VI

Il profumo del te verde al gelsomino riempie la piccola stanza, regalando un momento di pace e di tranquillità ai due ragazzi seduti uno di fronte all'altro.

Entrambe le mani stringono la tazza per trarne calore... cosa strana se si pensa che non è stata una giornata grigia e fredda... tutt'altro.
Eppure una sensazione sgradevole li avvolge, lasciandoli storditi e a disagio: è stato brutto vedere andar via Sakuragi così arrabbiato, furibondo quasi.
E solo.
Non doveva andare in questo modo.
Perché accidenti deve accendersi così ogni volta?
Perché non poteva cercare di capirli?
Di capire la loro preoccupazione?
Sendoh osserva Rukawa che sorseggia il tè ancora bollente senza ustionarsi e scuote la testa... sa benissimo che in quel preciso istante la sua mente è con Sakuragi... del resto è così anche per lui e la certezza che c'è qualcosa di fuori posto in ciò che è successo non lo abbandona un istante.
Afferra la mano del suo compagno togliendola dalla tazza e intreccia le loro dita, sono appena tiepide nonostante il calore della bevanda e questo gli fa capire, una volta di più, il suo stato d'animo.
- Non dovevamo farlo uscire da solo...-
La sua voce è tesa e, a causa di ciò, ancora più fredda del solito.
Sendoh gli sorride con dolcezza:
- non avevamo scelta, non ci ha certo chiesto il permesso e del resto ha ragione lui... non sono molti i pazzi in giro che osano attaccarlo...-
Rukawa toglie la mano e si alza in piedi, troppo nervoso per restare seduto, lui nervoso... che cosa gli ha fatto quell'adorabile testa rossa?
- Ci sono mille modi per attaccarlo.
E quelli indiretti sono i più efficaci ...-
Si volta a guardarlo e legge negli occhi di Sendoh la sua stessa preoccupazione:
- Ho paura Akira, c'è qualche cosa che mi sfugge e ne sono semplicemente terrorizzato.
E io odio sentirmi così...-
In un attimo Sendoh gli è accanto, gli passa un braccio attorno alle spalle mentre l'altro è sulla schiena.
Bacia i suoi capelli con una tenerezza indicibile, troppo grande per Rukawa che sente qualcosa incrinarsi dentro.
Rimane rigido fra le sue braccia per un attimo, ma quando le labbra di Akira gli sfiorano la pelle tiepida delle tempie si lascia andare con sollievo...
Si aggrappa alle sue spalle affondando la testa nell'incavo del collo e cerca di ricacciare giù a forza quella sgradevole sensazione di soffocamento che lo aveva assalito.
- non gli succederà nulla, sta tranquillo...-
ma nemmeno Akira crede a quello che sta dicendo... non possono restare con lui 24 ore su 24 ogni santo giorno... e poi c'è sempre quel qualcosa di stonato in ciò che è successo poco fa in palestra...
La voce di Kaede arriva soffocata ma ferma e perfettamente udibile.
- Ho una voce che urla nella mia testa e non mi da tregua, come una sirena sempre accesa per avvertirmi di... di che cosa?
Maledizione Akira... io SO che lui è in pericolo e non posso fare nulla!!!-
E' il discorso più lungo e sofferto che gli abbia sentito fare... e rispecchia perfettamente anche il suo stato d'animo.
Gli afferra il viso fra le mani e lo costringe a guardarlo negli occhi ... non c'è nulla che possa dire per farlo stare meglio, può soltanto fargli "sentire" che lui c'è... che non è solo.
E Kaede capisce... capisce e chiude gli occhi per assaporare la morbidezza delle sue labbra sulle palpebre, sulle guance ed infine sulla bocca che si schiude quasi con gratitudine per accogliere la lingua vellutata, farsi accarezzare da lei in un bacio lento, dolce, profondo... da lasciarlo senza fiato.
Ed è proprio questo quello che lui vuole adesso...
Fa scivolare le sue mani lungo la schiena senza pensare più a nulla, a niente altro che non sia la sua pelle morbida e il desiderio di lui che sale lentamente come un'enorme bolla... pronta ad ingoiare tutti i suoi pensieri, razionali e non.
Per non ricordare Hanamichi.
Quando se ne andato,furibondo.
Lo hanno fatto sentire in trappola.
Akira sta pensando esattamente le stesse cose, sono stati troppo oppressivi, non dovevano stargli così addosso, togliendogli anche l'aria e dandogli l'impressione di non avere fiducia in lui e nelle sue forze, nelle sue capacità di togliersi dai guai da solo.
Il fatto è che lo amano.
Lo amano tantissimo e la paura di perderlo è cresciuta con gli sms di quel folle.
Ma la mente di Akira sta per affondare nell'oblio di quella lingua che è scivolata sul suo mento, sul collo... in una carezza umida e sensuale quando un'ultimo bagliore di lucidità si fa strada in lui.
La schiena possente del ragazzo dei palloni quando si è sciolto dall'abbraccio di Hanamichi... la sensazione che i suoi occhi non avessero perso un solo secondo delle loro carezze, del loro bacio.
Si stacca improvvisamente da Kaede che lo guarda stranulato, le braccia ancora alzate che tentano di fermarlo:
- Ma che accidenti... Akira, che hai?-
- Il ragazzo dei palloni! Come si chiama?-
Kaede lo guarda come se fosse impazzito.
Che centra adesso quel tizio con loro?
- Pensaci Ru, come si chiama? E dai... maledizione...-
E Kaede capisce!
Quello scemo in completa adorazione di Hanamichi, con i suoi occhi sempre incollati addosso e la sensazione che lo seguisse ovunque.
Inoffensivo... così ha sempre creduto che fosse.
E se invece... se invece la sua fosse ossessione?
Quella sgradevole sensazione che qualcosa non andasse... ecco cosa gli sfuggiva: i suoi occhi quando pensava di non essere visto... gli occhi di una persona completamente fuori di testa!
Pensava di non notarlo nemmeno, invece la sua mente osservava tutto senza perdersi un solo fotogramma!
Ringraziando il cielo.
- Merda... come ho fatto a non accorgermene? Ce l'avevo sotto il naso...-
Si guardano un attimo, sgomenti:
- lui sa che Hana se né andato da solo...-
Afferra il cellulare e lo chiama mentre si preparano veloci per uscire e andare a cercarlo.
- Non risponde cazzo... non risponde!-
Akira prende in mano la situazione con una lucidità impressionante:
- Io vado nel negozio dove lui si compera le scarpe, tu corri in palestra.
C'è la possibilità che quel bastardo sia li e lo abbia chiamato, Hana non sospetta minimamente che è lui, se lo chiama ci casca con tutte le scarpe.-
Volano via, Kaede in bici e Akira correndo come un pazzo, con il cuore e la mente che urlano incessantemente.

La testa sembra avvolta da una cappa pesante di dolore che lo sta spaccando in due, riemerge lentamente dalla nebbia in cui era caduto, non riesce a muoversi e mentre cerca di aprire gli occhi per capire che cosa gli è successo sente una carezza umida che parte dal suo torace e sale lentamente nel collo fino a sfiorare il viso.
La nebbia si dirada a quel tocco, non è Kaede ne Akira, quella mano è sconosciuta... e pur con la testa in fiamme, appena quelle dita gli sfiorano la bocca le imprigiona e le morde.
Stringe con forza fino a quando uno schiaffo gli fa voltare la testa dalla parte opposta, facendogli lasciare la presa.
- Scusa scusa amore... non volevo farti male ma era l'unico modo per farti mollare la presa...-
apre gli occhi stupito e i ritrova davanti il viso preoccupato di...
- ma tu tu sei...- cerca di ricordare il suo nome...glielo ha detto prima al telefono... - Hasada? Kami  Sama...non riesco a crederci, sei tu il bastardo che mi tormentava...-
La preoccupazione sparisce dal volto del ragazzo, sostituita immediatamente da un odio profondo e bruciante, la sua voce è quasi sibilante e fa correre un brivido gelido lungo la schiena di Hanamichi:
- Si sono io... non avresti mai immaginato una cosa del genere, eh?
Vi ho sentiti tu e quel maledetto Rukawa fare congetture ed ipotesi... il mio nome non vi ha mai sfiorato il cervello...-
Si avvicina ulteriormente fino a spalmarsi su di lui, e gli soffia ad un millimetro dal volto:
- Sei un Dio meraviglioso ed eccitante... la tua pelle dorata, i tuoi occhi profondi, il tuo corpo stupendo... -
mentre parla sfiora con le mani ogni cm di pelle che è scoperta mentre Hanamichi cerca di trattenere il disgusto per farlo parlare... deve prendere tempo per pensare a come togliersii dai guai...
- Amo tutto di te e fra poco sarai mio... ah... se solo tu lo volessi potrebbe essere indimenticabile... se soltanto potrei fidarmi e slegarti ...-
Un campanello suona nella mente del rossino... " se sono abbastanza furbo e lui abbastanza fesso forse posso fregarlo..." pensa convulsamente...
Vince il ribrezzo e cerca di dare un'espressione sognante ai suoi occhi... e alla sua voce chiaramente:
-Hai ragione... sarebbe fantastico poterti accarezzare... come faccio ridotto così?
Se sapevo che eri tu... -
Hasada si ferma improvvisamente con le mani infilate nei suoi pantaloni, ad un cm. dal paradiso... e lo guarda, sospettoso:
- Se sapevi cosa? Mi prendi per un fesso totale? Se lo sapevi prima mi avresti cambiato i connotati... altro che...-
Ma Hanamichi non si arrende e, mentre sente la mano di quel maledetto intrufolarsi dentro i  boxer e stringere la sua virilità completamente rilassata e tranquilla cerca di immaginare che quella mano appartenga a Kaede e che il respiro sul viso è quello di Akira, chiude gli occhi visualizzando i lineamenti dei suoi amanti  e respirando affannosamente... " e poi Ru dice  che come attore non valgo niente " pensa con sollievo quando sente che comincia ad eccitarsi... se soltanto Hasada ci casca e pensa che si sta eccitando per le sue carezze lo libererà... così lui potrà ammazzarlo immediatamente !!!
- Oh Hana...come vorrei crederti... sono così eccitato che verrei immediatamente, soltanto ad un tuo tocco...-
Si stacca un po' da lui e lo guarda... i pantaloni slacciati e il membro semieretto che svetta fuori dai boxer abbassati, il viso rosso e il respiro affannoso... divino, semplicemente divino.
Si abbassa a sua volta i pantaloni della tuta quel tanto che basta per infilarci una mano e incomincia ad accarezzarsi, troppo eccitato per poter aspettare.... Ah, se soltanto potrebbe infilarlo dentro la bocca del suo amore senza correre il rischio di finire castrato... guarda ancora il viso arrossato e languido del rossino... forse ha detto la verità... forse se sapeva che era lui le cose sarebbero state diverse... sembra veramente eccitato...
- ok amore mio... ma non ti libererò subito... dovrai dimostrarmi che mi vuoi veramente prima - e accelera i movimenti della sua mano mentre, a voce alta, gli dice che cosa gli farà appena potrà slegarlo...
- Sarai mio, completamente mio e il ricordo di quei due deficienti sarà cancellato dalla tua mente-
Hanamichi digrigna i denti ma nulla traspare esteriormente... e si chiede fino a quando potrà durare la sua maschera:
-Affonderò nel tuo corpo fino in fondo ... sarà bellissimo amore mio... vedrai, saliremo sempre più in alto... sempre di più...-
La voce si rompe in un suono rauco mentre viene copiosamente nella sua mano, liberandosi con un sospiro di sollievo.
Hanamichi si violenta guardando quello spettacolo per lui disgustoso, lo consola il fatto che adesso lo libererà e quando avrà le mani libere lui...
- e adesso amore mio dimostrami la tua sincerità assaggiando il mio seme...-
Con orrore guarda la mano sporca di Hasada che si avvicina alla sua bocca e la appoggia proprio sopra le labbra semiaperte dallo stupore...
- lecca adesso...-
non finisce la frase, la maschera che tanto faticosamente Hanamichi ha costruito cede improvvisamente, apre la bocca, certo, ma non per leccare... i denti si chiudono improvvisamente su quelle dita piene di liquido trasparente e stringe con tutte le sue forze, sentendo in bocca il sapore del sangue!
Con cupa soddisfazione lo guarda gridare e allontanarsi da lui tenendosi la mano sanguinante...
- Mi fai schifo... hai capito? Schfo!!! Non ti toccherò mai, nemmeno con un dito!!!-
La faccia di Hasada è una maschera di dolore e furore... si avvicina a lui guardandolo con odio e lo colpisce in pieno viso con la mano sanguinante.
Continua a colpirlo senza preoccuparsi di non fargli troppo male... la ragione ormai completamente andata , non sente niente, non si rende conto che Hanamichi non grida, non si lamenta nemmeno... più viene colpito e più la sua rabbia aumenta, come lava incandescente.
Non sente nemmeno che la porta, da lui chiusa a chiave poco fa, si è riaperta.
Un'attonita Ayako li sta guardando, stupita, incapace di credere a ciò che vede.
E' entrata con la sua chiave, in fondo lei è la manager della squadra e ha la chiave fin dal primo giorno.
Doveva prendere gli asciugamani che aveva dimenticato negli spogliatoi prima, quando è andata via troppo arrabbiata con Ryota per pensarci.
E appena dentro sente quei colpi sordi seguiti da imprecazioni a mezza voce... quasi soffocate...
- Che sta succedendo qua? Hasada? Che diavolo stai facendo, si può sa... Sakuragi!!!-
Guarda stranulata Hanamichi legato alla spalliera, il viso pieno di lividi e di sangue che cade da un profondo taglio sul labbro e sul sopracciglio... e Hasada con la mano alzata nell'atto di colpirlo... ma soprattutto con i pantaloni abbassati!!!
- Ma sei impazzito? Cosa stai facendo a Sakuragi?-
- Ma guarda chi si vede, la puttanella della squadra.
Che c'è, vuoi una ripassata anche tu? Se aspetti il tuo turno poi ci divertiremo insieme tesoro...-
Si avvicina a lei minaccioso aspettandosi di vederla indietreggiare, spaventata... invece Ayako guarda Hanamichi negli occhi, osserva i lividi e il sangue sul suo viso... e fa partire un pugno che lo colpisce dritto sul mento.
Un pugno micidiale... da KO... se non fosse per il pollice che ha incautamente tenuto dentro...
Il dolore che prova è terribile, si tiene la mano imprecando in un modo molto poco femminile ma ha la soddisfazione di vederlo indietreggiare fino a perdere l'equilibrio, non si è nemmeno reso conto di ciò che è successo...
- Brava Ayako... slegami adesso, prima che si rialzi... presto...-
La voce di Hanamichi è affannata... quel maledetto ha mille risorse e Aykao non è certo un tensai come lui, i suoi pugni non sono micidiali come i suoi.
Non riescono a fare niente... nemmeno mezzo passo.
La porta si spalanca di colpo ed entra Rukawa, trafelato, sudato... e furibondo.
- Maledizione maledizione....- impreca violentemente Hasada mentre si rialza da terra a fatica e cerca di avvicinarsi al rossino, se riesce a raggiungerlo prima di Rukawa potrebbe... il pugno lo raggiunge mentre cerca di fare il primo passo, un pugno dalla forza micidiale.
Rukawa guarda la scena che ha davanti agli occhi senza crederci completamente... Ayako sta saltellando tenendosi la mano destra premuta contro il petto mentre il suo Hanamichi... stringe i pugni con rabbia e si scaglia su quel bastardo che è ancora steso a terra.
- Libera Hana Ayako - sibila con voce resa glaciale dalla rabbia gelida che lo ha investito.
E mentre Ayako cerca di sciogliere Hanamichi nonostante il pollice che pulsa dolorosamente Rukawa afferra i capelli di Hasada avvicinandogli il viso al suo, fin quasi a sfiorarlo:
- Potrei ucciderti per quello che hai fatto... lo sai?-
Gli sbatte la testa sul parquet con forza mentre Hasada cerca di scalciare per liberarsi...invano.
- Ru... aspetta... -
la voce affannata di Hanamichi, invece di calmarlo, ottiene l'effetto contrario... ma la voce del ragazzo steso sotto di sé lo frena :
- Si Ru, aspetta... non sai fare altro... è solo con me che si eccita il tuo rossino... chiedigli se non è vero... solo io sono capace di...-
Non finisce la frase, le mani di un Rukawa furibondo si stringono sul suo collo senza esitazioni né pietà.
Non ha mai perso la pazienza a quel modo... ma non ha mai visto il suo ragazzo ridotto in quello stato... né sentito qualcuno che parla di lui come se fosse un pezzo di carne.
Non sente più la voce di Ayako accanto a se né quella di Hanamichi... c'è soltanto quel collo sotto le sue dita e la lava che scorre nelle sue vene al posto del sangue.

Hanamichi osserva la scena che ha davanti agli occhi senza riuscire a muovere un solo passo, completamente gelato.
Dovrebbe fermarlo... si, forse dovrebbe fermarlo ma... non ci riesce.
Con il braccio si asciuga il sangue dal volto mentre rivede il viso di Hasada che gli ordinava di leccare la sua mano sporca del suo seme per dimostrargli la sua sincerità, per umiliarlo!!!
Non credeva che sarebbe arrivato il giorno in cui Kaede avrebbe perso il controllo di se stesso in quel modo... e adesso che quelle mani stanno soffocando quel bastardo lui non riesce a muoversi...


Akira arriva in palestra senza fiato.
Dopo essere stato in negozio ed aver ascoltato il racconto del commesso ai suoi piedi sono comparse le ali e lui è letteralmente volato in palestra... unico posto dove quel bastardo avrebbe potuto attirarlo.
E quello che vede gli dà il colpo di grazia.

Ma è un attimo, Hanamichi si risveglia dal suo stato di trance e si precipita da Kaede, subito seguito da Ayako:
- Fermati Ru, ti prego amore... lascialo...-
ma le mani di kaede sono d'acciao e Hasada ormai ha già cominciato a rantolare.
Con la forza della disperazione Hanamichi lo afferra per il torace mentre Ayako gli circonda le spalle e cominciano a tirare forte verso di loro.
- non vale la pena sporcarsi per un bastardo come lui... non è nulla... nulla per noi!
Lascialo, ti scongiuro...-
Finalmente sente il corpo di Kaede ammorbidirsi tra le sue braccia e la presa delle sue mani si allenta impercettibilmente... ma quel tanto che basta per permettere allo sconvolto rossino di allontanarlo da li.

Akira guarda quello che sta succedendo come se fosse al di là di un vetro smerigliato.
Tutte le immagini gli arrivano sfocate e da una distanza infinita.
Kaede che sta soffocando con le sue mani Hasada, ormai cianotico.
Hanamichi con il viso sporco di sangue e Ayako con una mano gonfia che cercano di fermarlo... e lui che se ne sta immobile, impietrito... e non fa un solo passo per aiutarli.
Kaede sta facendo esattamente quello che avrebbe fatto lui al suo posto.
Ne più ne meno.
Come fa a impedirgli di ucciderlo se vorrebbe farlo lui stesso ?
Ma quando sente le parole che Hanamichi rivolge al loro amante finalmente ritorna in se e qualcosa si scioglie nel suo cuore.
Hana ha ragione, Hasada per loro non è nulla, zero assoluto.
E non vale la pena sporcarsi le mani per lui.
Si avvicina a loro proprio quando Kaede si lascia andare all'indietro e si inginocchia accanto a loro, abbracciandoli.
Sente Ayako che si allontana ma non gli interessa più.
Così come non gli interessa Hasada che comincia a tossire, sputando sangue dalla gola contratta.
Quello che conta ce la li, tra le sue braccia... e al diavolo tutto il resto.
Ayako nel frattempo lega le mani di Hasada dietro la schiena con la corda che lui aveva usato per Hanamichi e lo trascina fuori dalla palestra, lasciando ai tre ragazzi il tempo di riprendersi dalle violente emozioni che li avevano assaliti.
Si guarda la mano e impreca silenziosamente... dovrà chiedere a qualcuno di insegnarle a fare a pugni correttamente, e sa già a chi potrebbe chiedere.
Rivede il viso di Ryota adorante e fa un sorriso tra se e se... se c'è ancora qualcosa di sano in Hasada ci penserà lui a finirlo.
Completamente.
Poi si piazza accanto alla porta e aspetta ancora un po' prima di cercare aiuto.
Ancora dieci minuti... se li meritano.
Ci penserà lei a vegliare affinchè non vengano disturbati.
E mentre i tre ragazzi cominciano a sfiorarsi per assicurarsi che va tutto bene una certezza si fa strada in loro: Nessuno potrà fargli del male finchè resteranno insieme.
Loro tre uniti.
Per sempre.