II
CAPITOLO
Le
ore della notte trascorrono lente,
sembrano non
passare
mai mentre il dolore non lo abbandona,
nemmeno un istante.
Sembra
che si addormenti ma è solo una
pia illusione...si assopisce soltanto per
pochi
istanti, attimi
fatti di ricordi dolci e teneri.
Di
parole non dette.
Di
rimpianti terribili.
Le
telefonate che poteva farle e che non ha
fatto.
Per
pigrizia il più delle volte.
Per
superficialità quasi sempre.
Lei
era sempre li, quasi
eterna e per lui c'era... in ogni attimo della
giornata,
in ogni
istante.
Le
lacrime tornano ad uscire, silenziose e mute testimoni
di un'angoscia che
sembra
non dover passare mai, lacrime che
cadono sulle mani di Kaede.
Lo
sta abbracciando da dietro, il viso
contro l'incavo della sua spalla e la
bocca
posata sul suo collo,
in una muta e dolce carezza.
Mentre
davanti è il petto di
Akira che lo accoglie, il suo torace che ha sotto
la
guancia
mentre si rende conto, pur avvolto nel suo dolore, che
questa
posizione,
per lui, è scomodissima, che la caviglia
così gli fa male ma... ora
come
ora ha bisogno di loro, un
bisogno disperato e assoluto.
Così
totale da spaventarlo...
sono uniti tutti e tre da un abbraccio così
intenso
e
caldo, così unico ... formano un essere solo e quello che
prova
Hanamichi
lo provano anche loro, in una simbiosi perfetta
che nemmeno in
vent'anni
di matrimonio si acquista.
E'
quasi
l'alba quando si addormenta e appena il suo respiro regolare si
alza
nell'aria
anche Kaede e Akira crollano, esausti.
I
loro
respiri si mescolano insieme alle loro anime e il sole li sorprende
così,
abbracciati...
e bacia i loro profili
stanchi.
Sembrano
così fragili e giovani in questo
momento...
Così
forti.
Così...
così
grandi.Chi dice che quando piove durante i funerali è
perchè
il cielo si
commuove?
Il
giorno del funerale c'è un sole
splendido e l'aria è tersa, cristallina e
profumata.
E'
come se il cielo volesse salutare così una piccola grande
donna, ultimo
tributo
degno di tale nome.Hana sta guardando la
foto di sua nonna mentre sente
il
cuore che si schianta in mille
pezzi, in questo momento vorrebbe avere
accanto
a se Kaede e
Akira.
Mai
come adesso sente, acuta, la loro mancanza.
Li
vorrebbe con lui.
Vorrebbe
sentire le loro braccia attorno al suo
corpo,
il
loro calore che riscalda il gelo che sente dentro.
Le
loro labbra che asciugano le sue lacrime.
E
il loro
amore.
Sopratutto
quello.
Invece
è stato lui stesso ad
insistere perchè non venissero, ma come gli è
venuta
in mente una cosa simile?
Ah
si, Akira e la sua caviglia.
La
caviglia del suo ragazzo aveva raggiunto livelli preoccupanti, dopo
la notte
trascorsa
con il piede "attorcigliato" al suo
era gonfia, dolorante... quasi
bluastra.
Kaede
l'aveva portato
in ospedale mentre lui andava da sua madre...nonostante le
insistenze
di Akira che non voleva lasciarlo.
Neanche
lui voleva lasciarli e
andare al funerale da solo è stata la cosa più
difficile
fatta fin'ora... ma il dottore dell'ospedale l'aveva trattenuto
per
rifare
la fasciatura rigida...era diventata troppo stretta e
comprometteva
seriamente
la circolazione...
e
Kaede era rimasto
con lui.
La
lesione era peggiorata...per colpa sua.
Si
stringe
le braccia attorno ai fianchi mentre vede sua madre che abbraccia
la
zia
cercando di consolarla.
Non
ha versato una sola lacrima,
mentre lui si scioglieva ricordando l'incubo
della
morte del padre
sua mamma consolava tutti quanti...lui compreso.
Quella
piccola
grande donna aveva cercato i suoi "amici" e, alla sua
muta
domanda,
lui aveva risposto con una sola parola.
"Ospedale!"
Se
continuava sarebbe esploso e non
voleva... sua madre non se lo meritava.
Ma
che voglia di urlare e
spaccare tutto... di singhiozzare senza più ritegno.
Sa
che
ci sono tutti i suoi compagni di squadra, se soltanto...
Non
finisce il pensiero, volta la testa improvvisamente...come se
qualcuno lo
stesse
chiamando.
Come
se...
Se.
E
li vede.
<
Kaede...devi aiutarmi...>
il
sopracciglio alzato di Kaede dice tutto... sa bene che genere di
aiuto vuole
Akira
e, anche se darebbe tutto il suo sangue per
farlo...non può!
Le
conseguenze sarebbero molto peggiori di
queste...molto di più!
Si
volta verso la finestra sperando
soltanto che quell'accidenti di dottore
arrivi
al più
presto... perchè devono essere così
incredibilmente
lenti?
Accidenti
a loro, alla burocrazia, a tutto quello che li
tiene lontani da
Hanamichi.
Vorrebbe
essere la adesso, con
lui... darebbe non so che per andarsene via
insieme
ad Akira ma...
se non vuole compromettere seriamente la sua caviglia
l'asso
del
Ryonan non deve muoversi, nel modo più assoluto!
Quando
usciranno di li andranno a prendere le stampelle... Akira non
può
camminare
da solo, il medico è stato
categorico...ha bisogno di lui e lui ...
lui
si sente spaccato in
due!
<
Ru ascoltami prima di dire di no... Hana ha bisogno di
noi... non possiamo
stare
qua ad aspettare che si decidano... ma
lo sai quanto tempo perderemo?>
Kaede
si volta e lo guarda in
silenzio per alcuni minuti sostenendo lo sguardo
limpido
e deciso
di Akira, se non ragiona lui li dentro sembra che nessun'altro
sappia
farlo
<
Potresti restare bloccato per mesi ... per MESI se la
lesione peggiora... è
questo
che vuoi? Tu SEI un giocatore
prima di ogni altra cosa...>
Non
riesce a finire, la voce quasi
sempre calma e controllata di Akira esce
straordinariamente
alta,
forte...incazzata:
-
NO! Io prima di tutto sono il ragazzo di
Hana... il tuo ragazzo!!! Ha bisogno
di
noi Ru... molto più
di quanto io abbia bisogno di ... di sta fasciatura!!!>
Nel
giro di dieci minuti sono fuori!
Nessuno
si è accorto di
nulla...in genere controllano chi entra...chi esce viene
guardato
appena...sopra tutto se non è in pigiama e ha l'aria decisa
e
sicura di
se
(...l'ha fatto mio fratello ^^ n.d. Parsy).
Ogni
passo di Akira è una sofferenza... non è riuscito
nemmeno ad allacciarsi le
scarpe
e sà che domani la pagherà
molto cara ma... adesso non gliene importa
niente!
Il
viso
disfatto dalle lacrime di Hanamichi occupa la sua mente e non
c'è
spazio
per
niente altro.
Kaede
sostiene quasi tutto il suo peso
e cerca di non farlo appoggiare per
terra,
vorrebbe fermarsi a
prendere le stampelle ma Akira non ne vuole sapere,
avrebbero
perso del tempo prezioso...
Quando
arrivano nel luogo del funerale
sono giunti al limite, tutti e due.
La
testa rossa del loro
ragazzo spicca tra tutte...
è
solo, davanti alla foto di
sua nonna, le mani abbandonate lungo i fianchi,
così
adulto
in quel vestito... così fragile e piccolo con quel dolore da
portare
...
non ha permesso a nessuno di condividerlo.... ne sono
sicuri... ma adesso ci
sono
loro, penseranno loro a lui.
E,
come se li avesse sentiti, lui alza la testa, li guarda e una
smorfia
di
stupore passa sul suo viso.
Come
uno che si sta
svegliando da un incubo e non è ancora del tutto sicuro
di
essere
completamente sveglio .
Li
vede avanzare zoppicando,
lentamente... vede
la
sofferenza e la determinazione sui loro
volti e fa un passo verso di
loro...uno
solo.
Com'è
che
sono già li accanto a lui?
Per
quale assurdo motivo sono li
e non in ospedale?
Sembrano
richiamati dai suoi desideri... come
se fossero così grandi e profondi
da
superare tutte le
barriere per trasportarli fino a lui.
E
mentre sente le loro
braccia che lo avvolgono, mentre le lacrime scendono e
bagnano
la
loro maglia... sa che tutto ciò ha un nome... uno solo:
amore.
<
Aki...Ru... perchè...> ma non gli permettono
di continuare, Kaede spinge il
suo
viso contro il suo petto mentre
Akira li abbraccia tutti e due da dietro,
infischiandosene
di
quello che pensa la gente.
Ci
hanno rinunciato da parecchi mesi
ormai... da quando hanno scoperto di
amarsi.
Tornano
a casa con
la macchina della mamma di Hanamichi che, appena saputo
della
caviglia
di Akira, si ferma a prendere le stampelle e
promette \ minaccia\ di
essere
davanti casa loro alle nove in
punto l'indomani mattina per portarlo in
ospedale.
Il
bacio che
gli da quando lo aiuta a scendere dalla macchina dice tutto,
così
come le sue parole...a tutti e due:
<
grazie di esserci
ragazzi... e di volergli bene...>
stritolandoli
in un abbraccio
fortissimo.La casa è avvolta nella penombra, è
tardi
e sono tutti e tre molto stanchi.
Mangiano
qualcosa di leggero più
che altro per non avere lo stomaco vuoto e poi
si
mettono tutti e
tre nel loro letto...bisognosi di sentirsi, di toccarsi.
Nella
mente di Hanamichi ci sono ancora le parole di sua mamma:
<
La
nonna ti adorava e non vorrebbe vederti così... il modo
migliore per
rendergli
onore è essere te stesso... non
perdere mai il tuo sorriso, la tua
voglia
di vivere, la tua
"esuberanza"... soltanto così lei vivrà
ancora...in
te.>
E
sente di nuovo il nodo che minaccia di
spezzarsi... e allora alza gli occhi
fino
ad incontrare il viso
meraviglioso della sua volpe, gli accarezza le
palpebre
con le
labbra, il naso, la fronte, le guance, la bocca ...per poi
scivolare
nel mento, mentre sente Akira che gli accarezza i fianchi,
leggero,
dolcissimo.
<
Facciamo l'amore...>
Le
mani di
Kaede si alzano fino a sfiorare il viso del suo rossino, lo
guarda
attentamente
in quegli occhi così caldi e
profondi...< ne sei sicuro?...>
Il
bacio che riceve cancella
tutti i suoi dubbi, sente la lingua che penetra
immediatamente
e
si allaccia alla sua, cercando un duello senza mai fine, con
una
fame mai sopita.
E
allora capisce.
Hanamichi
ha bisogno di
sentirsi vivo, necessario... reale...
Lo
fa scivolare sotto di lui
mentre fa spazio ad Akira che, muovendosi
delicatamente,
si mette
dietro il loro ragazzo appoggiandosi alla spalliera
imbottita
del
letto.
Stando
bene attento a non sfiorargli la caviglia Rukawa
inizia a spogliare
Hanamichi
baciando ogni pezzettino libero di
pelle... e mentre i loro corpi
iniziano
a danzare insieme, a
comunicare nell'unico modo possibile la stanza si
riempie
delle
loro voci, dei loro sospiri... del loro odore.
Si
stanno
scambiando il cuore in un atto d'amore che si rinnova di volta
in
volta,
sempre più vivo e unico .
Sempre
più
nuovo.
Kaede
entra in lui con delicatezza ma Hanamichi alza i
fianchi deciso...non
vuole
la sua delicatezza... non vuole la sua
dolcezza... vuole la sua forza, la
sua
passione...vuole sentirli
dentro di lui in profondità e fare parte così
dell'universo
stesso.
E
mentre raggiungono il piacere le loro urla arrivano
veramente in alto...
insieme
a loro.
Così
in alto, così
grandi...non lo sono stati mai.
<Ma
come faccio a camminare
con...queste cose accidenti...mi sento ridicolo...>
Kaede
alza
la testa dal libro di inglese, unica materia che merita la
sua
attenzione,
e lo guarda, una luce pericolosa che si accende
negli occhi e che
non
lascia presagire nulla di buono:
<
e
perchè... dov'è la differenza?...> si
ritrova
bagnato da cima a fondo... la
bottiglia
che fino a un minuto fa
era sul tavolo ora si ritrova "casualmente"
sui
suoi
vestiti... si alza in piedi veloce e afferra la teiera che
èaccanto
a
lui...
Akira, intrappolato dalla sua momentanea infermità,
non può scappare e
indietreggia
lentissimamente(^^) ma
inutilmente
<Ru...
non fare lo scemo... è caldo... vuoi
ustionarmi?...>
Il
sopracciglio alzato della volpe è
tutto un programma, così come la sua
voce...
<
noooooo, non è caldo... ormai è parecchio che
è
qui... si è raffreddato >
Akira
muove le mani in segno
di un diniego inutile...
<
ma... ma appiccica...>
in
quel
momento la porta si apre ed entra Hanamichi, i due si voltano e
il
contenuto
della teiera "vola" e va a finire sul viso
di un'attonito
rossino...apriti
cielo...
<
KAEDEEEEEEEEEEE...VOLPE MALEFICAAAAAAA IO TI AMMAZZOOOOOOOOO>.