LA DONNA CANNONE
<<Un giorno di pioggia stavo camminando senza nessun
pensiero in mente.
Me
ne stavo li, mettendo un piede davanto all'altro e sentivo le goccie di
pioggia che cadevano sul mio viso mentre una canzone si faceva strada
dentro di me.
Adoravo
camminare sotto la pioggia, farmi accarezzare dall'acqua tiepida...o
fredda che mi scivolava addosso.
Sembrava
accarezzarmi, danzare con me.
Così
iniziai a cantare.
Dapprima
a voce bassa, soltanto per me.
"
E con le mani amore
con
le mani ti prenderò
e
senza dire parole nel mio cuore
ti
porterò!"
e
poi sempre più forte, consapevole che quella canzone era il
regalo più bello che mi avessero mai fatto.
"e
non avrò paura se non sarò bella come dici tu
ma
voleremo in cielo in carne e ossa
non
torneremo più"
Era
i mio compleanno.. .ricordo come fosse adesso che il cielo era grigio e
chiuso, tirava vento e avevo litigato con mio padre.
Eppure,,,era
bastato uscire fuori senza ombrello e farsi azzerare la mente dalla
pioggia che ogni malumore era svanito.
Senza
lasciare traccia.
"La
donna cannone, quell'enorme misterò volò
tutta
sola verso un cielo nero nero si incamminò
tutti
chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui svani
altri
giurarono e spergiurarono che non erano mai stati li"
In
fondo era la mia storia.
Io
non ero la donna cannone ma...ero quello strana.
Quella
che non aveva nemmeno un amico perchè non sapeva a memoria
le canzoni dei gruppi demenziali che giravano tra i giovani.
Quella
che amava gli animali più degli uomini.
Quella
che non riusciva a farsi obbedire nemmeno da un gattino.
E
allora cantai più forte mentre la pioggia aumentava di
intensità:
"E
con le mani amore con le mani ti prenderò
e
senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e
non avrò paura se non sarò bella come dici tu
ma
voleremo insieme in carne e ossa
non
torneremo più"
Dun
tratto sentiii una voce che continuava insieme a me a cantare, una voce
giovane ma indubbiamente maschile.
Era
un ragazzino che, come me, aveva buttato via l'ombrello e si era messo
a cantare sotto la pioggia.
E
un'altra voce si unì alle nostre: una ragazza questa volta.
Giovane
anche lei.
Non
ero sola.
Non
ero l'unica matta della città evidentemente.
Finimmo
la giornata a mangiare un gelato...sempre sotto la pioggia ovviamente.
Mentre
cantavamo "la donna cannone" con tutta la nostra voce stonata.
Non
sono mai stata più felice di così.>>
Mi
chino verso il lettino...mia nipote dorme con un sorriso sulle labbra e
il dito in bocca.
Questo
racconto le piace più di tutte le favole del
mondo...è l'unico che la rilassa e la fa addormentare senza
tirare giù tutta la casa.
La
porta si apre e il mio amore fa capolino per vedere come me la sto
cavando...
<<
Hai terminato?.. .Adesso sono io che ha bisogno di essere messo a
letto...>>
ma
il suo sorriso dolce smentisce la sensualità delle parole.
<<
le ho raccontato del pomeriggio in cui ci siamo conosciuti..
.>>
Scuote
la testa mentre usciamo per non correre il rischio di svegliare il
terremoto...
<<
Quando cantavi sotto la pioggia la donna cannone e io mi sono unito a
te?>>
<<
già...ti avevo scambiato per un ragazzino
sai...>>
Mi
bacia sul collo mentre mi rendo conto che mi ha abbracciato senza
aspettare di essere in camera...
<<
immagino..biondo, capelli incollati al viso dalla pioggia, giacca a
vento che copriva il mio corpo muscoloso e, sopratutto.. .adulto..
.>>
ride
contro la mia pelle.
<<Mi
è venuto un colpo quando ti sei tolto la la giacca a vento e
ho visto che non eri così giovane come sembrava...>
>
Mi
trascina in camera e mi fa stendere sul letto continuando a baciarmi
<<
io invece, appena ho sentito la tua voce che cantava ho deciso che
saresti rimasta accanto a me per il resto della mia vita...auguri amore
>>
e
mentre mi morde, dolcemente, l'orecchio, sussurra
un'ultima
volta:
<<e
senza dire parole nel mio cuore ti porterò...>>
prima
di perderci in noi.