Oltre Il Muro Del Silenzio
VI CAPITOLO
-
Per fortuna che Anna oggi non viene, sarebbe stato un po’
difficile spiegargli che abbiamo fatto qua dentro…
completamente nudi per giunta -
Stavano
riordinando la stanza e Raphael non ha resistito, appena rimesso a
posto lo sgabello si è seduto davanti al pianoforte e le
note della " Sonata al chiaro di luna " di Beethoven riempiono
l’aria accarezzando la mente e l’anima dei due
ragazzi.
Hiroyuki
ha convinto Raphael ad aspettare, cosa che lui non fa molto bene, del
resto.
Ma
era ancora stano per quello che è successo durante la notte
e per l’interminabile spiegazione in cui ha dovuto mettere a
nudo se stesso e la sua anima.
Raphael
ha capito, anche se con molta fatica e lo ha trascinato in cucina per
rifocillarsi e recuperare un po’ le energie.
E
poi si sono vestiti… più o meno.
Perché
una camicia di jeans indossata senza niente sotto non è
certo il massimo dell’eleganza… ma Raphael non ha
concesso nulla di più a Hiroyuki, non vuole assolutamente
che copra quel magnifico corpo ma comprende la necessità di
mettersi qualcosa addosso, visto che non sono ancora in piena estate.
Dal
canto suo ha messo su una maglia nera abastanza grande che gli arriva a
metà coscia e gli lascia scoperta una spalla.
Niente
altro.
"
Da divorare di baci"
pensa
Hiro affamato… i capelli biondi e la carnagione candida
creano un contrasto incredibile con la maglia nera e lo rendono
seducente da morire.
Poi
sono tornati su per riordinare un po’ e adesso sono li, uno
seduto davanti al piano e l’altro appoggiato sopra mentre si
lasciano trasportare dalla musica, in quella stanza che tanto
terrorizza tutti quelli che mettono piede li dentro.
E
anche chi non lo mette.
Ed
in questo stato di grazia, mentre la pendola batte i tre rintocchi
pomeridiani che Hiro sente uno strano calore avvolgerlo lentamente.
Penetra
dentro se stesso scaldandolo, contemporaneamente la tristezza che ha
sempre associato a Francesco riempie il suo cuore e la sua mente.
"
Hiro, sei pronto?" ed ecco la sua voce, calda, profonda…
eppure così disperata.
Doveva
immaginarselo, neanche in lui abbonda la pazienza e sa quanto gli sia
copstato aspettare fino a questo punto.
Si
porta una mano davanti agli occhi, ancora un po’ stanco.
"
Francesco… non possiamo aspettare ancora un po’?
"
Non sai quello che dici, sono vent’anni che aspetto questo
momento".
Il
sospiro di Hiroyuki riscuote Raphael che lascia la magia della musica
per guardarlo con sospetto.
Appoggia
le mani sulla sua togliendola dal viso e stringendola forte.
-
Che c’è Hiro? Cosa succede?-
Tenero,
dolce… struggente.
Come
resistergli?
-
Sei sempre dell’idea di scrivere?-
I
suoi occhi lo guardano con un’intensità
sconvolgente.
-
Certo, quando vuoi tu -
La
penna scivola veloce sul foglio, tracciando lettere che diventano
parole, parole che diventano frasi e che riempiono velocemente il
foglio.
La
calligrafia regolare, chiara e precisa, il respiro leggero e lo sguardo
intenso, Hiroyuki fa da tramite tra Francesco e Raphael, tra i pensieri
di Francesco e le domande di colui che è il suo ragazzo ed
è diventato così importante da stupirlo.
Non
credeva di innamorarsi così velocemente e profondamente di
qualcuno totalmente diverso da se stesso.
-
Sono stato io a dire a Hiro di venirti a cercare, volevo disperatamente
mettermi in contatto con te.
Tu
devi sapere la verità.
Stefno
è stato ucciso, deliberatamente.
Speravo
di incontrarlo di nuovo ma intorno a mè
c’è solo buio e disperazione. Hiro mi ha fatto
capire che l’odio che provo per chi ha ucciso il mio Stefano
mi sta incatenando in questo luogo di solitudine, ma io non riesco a
dimenticare ne a perdonare.-
Hiroyuki
è stravolto e non ce la fa più.
Era
ancora debole e Francesco gli sta togliendo ogni energia residua.
Attinge
a lui per comunicare con gli altri ma così facendo lo
indebolisce tantissimo.
-
Cosa vuoi che io faccia? Come posso aiutarti?-
Raphael
è visibilmente scosso.
Quello
che sta raccontando suo zio lo ha toccato profondamente.
Guarda
Hiroyuki in viso, la fronte leggermente aggrottata è
imperlata di sudore ed è pallidissimo.
"
Cosa farei al posto di mio zio? Se qualcuno gli fa del
male…se lo uccidono? …Io… io potrei
anche ammazzarli come dei cani.
Sarei
capace di tutto."
Si
rende anche conto che è troppo stanco e se ne accorge anche
Francesco.
-
Per ora mi basta sapere che mi credi.
Quando
Hiroyuki starà meglio ti dirò cosa puoi fare.-
Conclude
con un augurio per i suoi esami che commuove i due ragazzi, pur nella
sua disperazione riesce a essere dolce.
Ma
Raphael non arriva a ringraziarlo, deve sorreggere Hiroyuki che si
lascia andare sul tavolo con le mani premute sulla fronte.
Lo
abbraccia da dietro facendolo appoggiare sul suo torace e baciandogli i
capelli.
-
Scusa… scusa…scusa – e ogni parola
è inframmezzata da un bacio.
Hiro
si rilassa tra le sue braccia diventando come creta da modellare.
-
E perché? a che devo tutto questo?-
-
sono stato uno stupido stamattina. Ero ferito ed arrabbiato…
ancora di più perché ti volevo, nonostante tutto
ti desideravo da morire. E così…-
Ma
Hiroyuki lo interrompe, non gli piace come ha messo da parte la sua
fierezza e il suo indomabile orgoglio, per lui.
-
Oh ma non è stato così male sai…
andrebbe perfezionato un po’… non subito
certo… devo riprendermi prima…-
Volta
la testa verso la sua bocca e lo vede incurvarsi verso un tenero
sorriso.
-
E noi lo perfezioneremo, non preoccuparti… adoro
perfezionare queste cose…-
-
…non ho dubbi – e le lingue già si
cercano prima ancora di unire le loro labbra in un bacio dolce, tenero
e pieno di promesse.
Pieno
d’amore.
-
Mmm… sei sicuro di non averlo mai fatto prima? Sei
bravissimo.-
Hiro
è seduto nella poltroncina della loro camera e ha la testa
reclinata all’indietro mentre Raphael gliela sta massaggiando
con un’essenza particolare a base di erbe.
Le
sue dita si muovono lentamente con movimenti circolari, partendo dalla
nuca per risalire via via fino alla fronte facendolo sciogliere
letteralmente.
-
Me lo faceva sempre Elisa, la mamma di Anna.
Era
la mia baby sitter e vera ed unica madre, visto che la mia era troppo
occupata a fare la contessa –
Nella
voce ancora tracce di un antico dolore, troppo profondo per poterlo
sradicare senza ferirsi ulteriormente.
Smette
con quella delizia e comincia a spazzolare i capelli con calma,
facendolo sospirare ulteriormente.
-
Parlami un po’ di quello che ti hanno raccontato su Francesco
e Stefano -
Ha
riconosciuto la sofferenza di Raphael nel parlare di sua madre e vuole
distrarlo un po’.
E
il conte se ne accorge, sorride con dolcezza chinandosi a baciarlo
teneramente.
Poi
continua a spazzolare quei capelli stupendi, iniziando a parlare con
voce profonda, guardando dentro se stesso per cercare le emozioni che
gli danno sempre la splendida storia di suo zio e di quel ragazzo
dolcissimo.
-
Mio zio Francesco all’epoca dei fatti che conosciamo aveva 35
anni e viveva un rapporto di odio-amore con mia nonna, la classica
contessa-madre-padrona.
Lei
dirigeva le vite di tutti, compresa quella dei suoi due figli,
Francesco e Andrea, mio padre.
Avevano
18 anni di differenza… già, hai capito bene, 18
anni.
Sono
troppi per andare d’accordo eh… ed infatti per mio
zio suo fratello era solo un ragazzino rompiballe ma non per mia nonna.
Vedi,
mio padre è sempre stato il classico bravo figliolo,
ubbidiente, studioso e con la testa sulle spalle.
Francesco
invece era la classica pecora nera della famiglia:
insofferente
a tutte le discipline… con un carattere assolutamente
impossibile da gestire.
Anche
se mia nonna non cedeva di un millimetro.
I
loro rapporti precipitarono quando mio zio si innamorò di
una contadina del paese e la mise incinta dichiarando che la voleva
sposare.-
Un
fischio sommesso esce dalle labbra di Hiroyuki,
però… che caratterino che aveva Francesco da
vivo… questo non glielo aveva mai scritto.
-
Già… come ti ho detto prima era assolutamente
impossibile da gestire.
Ma
mia nonna non era da meno: puro acciaio.
Mandò
il suo amante…-
Hiroyuki
lo ferma stavolta:
-
Amante? No scusa… forse mi sono persa qualche
puntata…tua nonna, la contessa tutto d’un pezzo
aveva un amante?-
Rapahel
esplode in una risata senza allegria, nel frattempo ha smesso di
spazzolare i capelli che ricadono come un manto nero e lucente tra le
sue mani.
Incomincia
a fargli tante treccine legandole con del filo da ricamo colorato che
si è fatto portare da Anna appena ha visto Hiroyuki nel
giardino della sua villa con i cani "spalmati" ai suoi piedi e quel
manto nero meraviglioso che lo ricopriva.
-
E’ rimasta vedova quando mio padre aveva due anni, non ha mai
voluto risposarsi ma aveva lo stallone personale.
Era
l’avvocato di famiglia, un "caro amico " di mio nonno che non
vide l’ora che il suo amico morisse per scoparsi la bella
vedova.
Elisa,
la mamma di Anna, se lo ricorda come un uomo affascinante, di classe e
molto gentile… ma con due occhi freddi come quelli di un
serpente.
Chiaramente
tutto doveva restare segreto per non creare scandalo e devo dire che ci
riuscì.
Solo
chi lavorava qui lo sapeva ma si guardava bene dal parlarne in giro se
no si ritrovava licenziato in tronco e senza possibilità di
lavoro altrove.
-
Però… non riesco mica a riconciliare
l’immagine della nonna che raccontava la storia di famiglia
al nipotino adorato e quella di Hitler in gonnella.-
Raphael
sospira stancamente,
-
neanch’io, credimi.
Quando
ho saputo tutto quello che è successo mi sono sentito
gelare… ma non è tutto qua, il suo amante
andò a parlare alla ragazza che mio zio voleva sposare e gli
offrì un bel pacco di soldi e un lavoro
all’estero, in cambio doveva andarsene senza farsi
più vedere e senza dire una parola a Francesco.-
Hiroyuki
fischia sommessamente… queste cose succedono nei romanzi di
terz’ordine, non nella vita reale.
"
Dio mio no, è troppo squallido "
-
e lei capitolò, dimostrando che quello era un amore a senso
unico, solo da parte di mio zio evidentemente.
Puntava
al titolo di contessa e ai soldi che questo comportava ma quando ha
visto che non ha funzionato si è accontentata degli
spiccioli… che comunque non erano pochi.-
Hiroyuki
interviene con voce calma, ha capito che questo è un
argomento al quale è MOLTO sensibile, è come se
tirasse fuori scheletri vecchi dal suo cuore, scheletri che
però possono riprendere vita da un momento
all’altro.
-
Sei troppo precipitoso nell’emettere sentenze.
Cosa
ne sai tu esattamente? Quello che è filtrato da queste mura
opportunamente corretto, in realtà non sai se lei era
davvero innamorata.
Pensaci
un po’: arriva quest’uomo viscido come un serpente
e probabilmente la minaccia… chissà cosa le
avrebbe fatto, con tutto il potere che avevano per levarsela di torno
se non se ne andava con le buone.
Era
solo una ragazza di paese , una contadina che trent’anni fa
si ritrovò incinta e con il rischio di perdere tutto, anche
la vita forse… che ne sai tu esattamente?
Raphael
ferma un attimo le mani e sembra riflettere… poi quando
parla la sua voce sembra uscire da una parte molto nascosta di se
stesso, molto profonda e sofferta:
-
già hai ragione… io non ne so nulla…
pensa che forse ho un cugino da qualche parte e non avrò mai
la certezza che esista! –
Riprende
ad intrecciare i capelli con calma.
-
comunque è grazie a questo dolore che mio zio si scuote.
Finalmente
si mette contro tutti apertamente e cerca lo scandalo portandosi a casa
Stefano, un ragazzino di 18 anni, con la scusa che era il nuovo aiuto -
giardiniere.
In
realtà non mise mai piede nel parco, non uscì
proprio dalla villa per quasi due anni.
Oh…
mio zio era scatenato, lo facevano in ogni angolo, anche in pieno
giorno… veri e propri amplessi con tanto di urla.
Neanche
mia nonna riuscì a fermare le chiacchiere stavolta e lo
scandalo fu grandissimo.-
Guarda
Hiroyukj maliziosamente leccandosi le labbra con intenzione.
-
Il che mi fa venire certe idee niente male…-
-
continua maniaco…me le immagino le tue idee…altro
che se le immagino…-
Raphel
ride sommessamente tirandogli un po’ i capelli,
-
si si, ne riparleremo più tardi, quando avrò
finito… vedremo se la tua immaginazione supera la mia-
-
Temo di si…- sospira Hiro impercettibilmente vedendosi con
gli occhi della mente steso sul tavolo della cucina con Raphael su di
lui… o sotto.
Ma
la domanda che gli rivolge quel ragazzo che sta popolando i suoi sogni
a luci rosse lo spiazza completamente…un’altra
volta:
-
hai chiesto a Stefano come sono andate le cose? Si insomma: ti sei mai
messo in contatto con lui?-
Hiro
si irrigidisce improvvisamente… in contatto con Stefano!
-
Non ho fatto altro da quando Francesco mi ha scritto la sua storia.
Volevo
sapere perché non riuscivano ad incontrarsi, cosa era
successo esattamente ma soprattutto… chi lo aveva ucciso.
Ma…-
Si
interrompe cercando di trovare le parole per farsi capire da Raphael
che nel frattempo ha finito le treccine e si è seduto a
gambe incrociate davanti a lui appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia
e guardandolo con attenzione.
Così
lui continua, con quegli occhi d’ametista incatenati ai suoi.
-
Ma non ci sono riuscito. E’ stato… incredibile! E
strano.
Lui
c’era, lo sentivo e, a differenza di Francesco era molto
sereno, non avevo rancore né odio per nessuno.
Le
emozioni che mi suscitava erano tutte bellissime ed intense.
Ma
non riuscivo a parlare con lui, era come se qualcosa glielo impedisse.
Solo dopo parecchi tentativi ho capito: Non può dirmi nulla,
soprattutto non può accusare nessuno per il suo omicidio.
Vedi…
lui ha superato le emozioni puramente terrene verso il suo assassino,
dov’è adesso c’è solo luce e
amore. Ha perdonato perché ha molto amato. Era un ragazzo
dall’animo buono e nobile che Francesco non è
riuscito a rovinare nonostante quello che tu mi hai detto.
E
"loro" non possono influenzarci né ostacolare quella
benedetta libertà dell’uomo.
In
poche parole…-
Ma
Raphael continua al suo posto,
-
dobbiamo trovare noi la verità, "loro" non possono aiutarci
né accusare nessuno, anche se colpevole.-
hiroyuki
gli sorride con tenerezza … è un allievo sveglio
e volenteroso, ha proprio capito tutto.
-
Già, penso dipenda dal fatto che sono incapaci di provare
rancore o odio… ma solo amore -
termina
in un sussurro appena udibile.
La
mano di Raphael è sulle sue labbra, sembra voler afferrare
quel sospiro appena sfuggito e farlo suo.
Si
inginocchia davanti alla poltroncina dove è seduto Hiro in
modo da poterlo guardare diritto negli occhi.
-
Sei bellissimo… sei una delle poche persone che conosco in
cui la bellezza interiore si riflette sul volto…-
Glielo
soffia sul viso e Hiro chiude gli occhi per assaporare fino fondo le
emozioni che quel ragazzo incredibile gli sta regalando.
Intanto
Raphael accarezza con le labbra il suo viso, lieve come le ali di una
farfalla, come la carezza di un bambino appena nato che sfiora la tua
pelle con le sue piccole manine.
Gli
zigomi, gli occhi chiusi, le sopracciglie, la fronte, per scendere di
nuovo giù sfiorando il naso e di nuovo la bocca che si apre
al suo tocco per accogliere quel dito delicato eppure così
forte e duro.
Lo
morde leggermente per poi leccarlo e succhiarlo con dolce
avidità.
-
Ti voglio così tanto da stare male – sussurra al
suo orecchio Raphael mentre Hiro riserva lo stesso trattamento alle
altre dita.
E’
solo quando anche l’ultimo dito è stato assaggiato
che Hiro accoglie la bocca di Raphael che nel frattempo aveva esplorato
il suo orecchio facendolo sciogliere.
E’
un bacio lento, languido, con le lingue che si muovono in una danza
dolce ed antica quanto il mondo stesso.
Poi
la bocca di Raphi si stacca per scivolare, dolce e sensuale, sul collo,
lasciando una scia umida dietro di se.
-
Hai un sapore delizioso… non riesco mai a saziarmi di te-
mormora mentre comincia a sbottonargli la camicia mentre la bocca
ricopre quella pelle così vellutata e candida lasciata
scoperta dalle sue mani.
Il
legno del caminetto si rompe improvvisamente, mandando mille bagliori
che illuminano ulteriormente la stanza.
Hiroyuki
lo guarda costernato, affascinato dal gioco di luci e calore che il
fuoco sta creando e non si rende conto che Raphael si è
alzato in piedi.
Si
alza a sua volta quando il suo ragazzo toglie la coperta dal letto per
metterla davanti al caminetto e si siede sopra, invitandolo a fare
altrettanto.
Ha
ancora la maglia nera addosso, con la spalla lasciata scoperta e i
capelli biondi che ricadono disordinatamente attorno al viso.
Con
gli occhi che non lo lasciano un solo istante Hiro si avvicina a lui e
si stende sulla coperta in una posa languida e sensuale, di completo
abbandono, che fa accendere di passione gli occhi del suo amante.
Si
offre alle sue carezze con fiducia, con un abbandono che lo commuove e
gli fa scorrere più veloce il sangue nelle vene.
Sentimenti
contrastanti lottano in lui, il bisogno di proteggerlo da tutto e da
tutti si scontra con il desiderio prepotente di affondare in lui, di
prenderlo e annegare nel suo calore, nella sua carne.
Per
diventare passione lui stesso.
Si
stende su di lui dopo aver tolto la maglia, cercando il contatto con il
suo corpo, quella carezza sensuale, come seta sulla pelle.
E
viene ricompensato dal gemito che esce dalla gola di Hiro che si
aggrappa alle sue spalle alzando contemporaneamente il bacino, alla
ricerca di un contatto più intimo.
Chiude
gli occhi e apre la bocca in un lungo gemito che infiamma ancora di
più Raphael, scivola con la bocca lungo la gola, trovando e
succhiando la vena che pulsa sempre più veloce.
Hiro
cerca di reagire, alza le braccia e gli circonda il collo, infila le
mani nei suoi capelli accarezzandoli mentre Raphael scende sempre di
più trovando i suoi capezzoli.
Nel
momento in cui la lingua comincia a laccarli sente il suo amante che si
inarca contro di lui, le sue unghie che gli graffiano la schiena e
questo lo eccita ancora di più.
Comincia
a succhiarli scivolando con la mano sempre più in basso,
sugli addominali tesi fino allo spasimo, toccando, stringendo quella
carne calda che gli regala sensazioni pazzesche.
Hiro
sta muovendo la testa sulla coperta e i fili colorati tra i suoi
capelli brillano come se avessero vita propria.
Vorrebbe
ricambiare, accarezzarlo, toccarlo anche lui ma Raphael non glielo
permette, lo tiene inchiodato al pavimento con il suo peso mentre gli
sta regalando momenti di autentico piacere facendolo vibrare come una
corda di violino.
Sa
che adesso sarà soltanto lui a ricevere perché
Rapheal non gli permetterà di fare altro ed allora si
abbandona tra le sue mani continuando a ripetere il suo nome come in
una litania che eccita ancora di più il ragazzo che
è steso su di lui.
-
Hai un sapore meraviglioso, non mi sazierò mai di te-
La
bocca arriva all’ombelico e comincia a leccarlo, infilandosi
dentro, curiosa ed eccitante, facendo mugolare Hiro, giunto quasi al
limite.
-
Non ce la faccio più… Raphi… -
-
Oh no amore mio, tu ce la fai ancora… ho appena iniziato con
te… - e, con un sorriso diabolico, continua la sua
esplorazione sulle cosce, leccando e succhiando ogni centimetro di
pelle che incontra, ributtandolo giù quando lui tenta di
alzarsi con il busto, in preda ormai a una febbre che lo fa delirare.
-
Raphi… maledetto… sei… sei…-
La
pelle delicata dietro le ginocchia incontra finalmente la sua bocca , -
meraviglioso… - mormora con voce appena udibile, roca e
profonda… e questo infiamma ancora di più
quell’amante incredibile che lo sta assaggiando a fondo.
Giura
a se stesso che lo farà morire dal piacere, facendolo venire
ripetutamente prima di prenderlo e liberarsi così in quel
corpo stupendo e completamente suo.
I
polpacci, le caviglie… la sua lingua continua
incessantemente ad esplorare, giungendo ai piedi, la pianta delicata,
dove la pelle è così tenera e tesa che sembra
possa spezzarsi da un momento all’altro.
Le
dita, succhiandole uno ad uno, profumano ancora di bagno-schiuma e
sente che finalmente Hiro si libera nel suo primo orgasmo.
Alza
appena la testa, guardando il suo viso trasformato dal piacere, il suo
seme sparso sull’addome,
-
I piedi sono una delle tue migliori zone erogene… non dirmi
le altre, voglio scoprirle da solo.-
Hiro
non riesce a tirare fuori un solo filo di voce, respira affannosamente
e si prepara a continuare quella meravigliosa tortura che il suo
diabolico ragazzo sta mettendo in atto per lui.
E’
venuto senza nemmeno sfiorasi, il piacere è stato
così grande ed intenso da annientarlo… e sa con
assoluta certezza che è soltanto all’inizio.
Raphael
non lo lascerà fino a che non starà per scoppiare
lui stesso, soltanto allora lo prenderà, ne è
certo.
Sente
intanto quella lingua incredibile continuare il suo cammino
sull’altra gamba, risalendo lentamente e riservandogli lo
stesso trattamento.
Quando
arriva all’inguine il membro è di nuovo eccitato,
quasi al limite delle sue possibilità, la mente di Hiro un
caleidoscopio di colori mentre mormora parole nella lingua di sua
madre, parole che sembrano senza senso per Raphi ma che stanno ad
indicare come il suo appassionato amante ha perso ormai il controllo di
se stesso.
E
anche a lui sta per capitare la stessa cosa, stringe le gambe, fa forza
su se stesso per non lasciarsi sfuggire nemmeno un gemito e inizia a
leccare la base di quel membro che gli si offre senza più
nessuna remora… se mai l’ha avuta con lui.
I
testicoli che sembrano scoppiare da un momento all’altro, e
risale lento e sadico, lungo tutta la sua lunghezza mentre dalla bocca
di Hiro escono frasi che sembrano imprecazioni, per Giapponese
chiaramente.
Con
un ultimo sorrisino apre la bocca e ingoia la punta, succhiandola
leggermente.
Ad
Hiro basta per gemere come un animale agonizzante, afferrandogli la
testa e spingendola con forza verso il suo inguine.
E
allora Raphael lo accontenta, perché anche lui non ce la fa
più.
Se
lo fa scivolare fino in fondo alla gola ed è ricompensato
dall’urlo che esce dalla bocca di Hiro che alza convulsamente
il bacino.
Due
spinte soltanto e viene di nuovo, liberandosi nella bocca di quel
demonio che ha preso le sembianze del suo ragazzo… che
ingoia tutto con ingordigia.
-
Adesso… basta… prendimi… non ce
la… faccio… più-
ansima
pesantemente, senza più un briciolo di coerenza e di
coscienza, certo soltanto del bisogno prepotente di sentirlo in
profondità.
E
Raphael lo accontenta, perché anche lui è giunto
al limite.
Lo
lubrifica con la lingua facendolo gridare di nuovo e poi, con un unico
movimento lo penetra completamente, entrando profondamente in lui.
Il
suo calore rischia di farlo impazzire, è stretto e pronto
soltanto per lui, per le sue spinte, per il suo corpo che lo sta
sovrastando facendogli provare emozioni e sensazioni mai provate prima
in tutta la sua vita.
Riesce
a non venire immediatamente e spinge sempre più
violentemente, sentendo il sangue che esce sulla schiena dove Hiro gli
sta piantando le unghie e la sua voce che urla di continuare ancora di
più, più forte, ancora… e ancora.
Fino
a quando lo sente urlare a piena voce e liberarsi fra di loro, allora
si lascia andare e gridando il suo nome esplode nell’orgasmo
più profondo che abbia mai provato, nelle braccia
dell’unico ragazzo che abbia mai amato.
Il
fuoco nel caminetto ha un ultimo scoppio e poi si prepara a morire
lentamente mentre i loro respiri cercano di tornare alla
normalità.
Il
primo a parlare è Hiro, con voce ancora affannata, ma
più vicino alla normalità di prima.
-
conte Rapahel, lei è un maledetto sadico… -
si
volta verso di lui e si alza su un gomito
-
un amante meraviglioso… -
si
avvicina alla sua bocca ancora aperta per recuperare una respirazione
accettabile
-
e forse è proprio per questo che la amo tanto -
la
bocca lo sfiora delicatamente per staccarsi subito dopo di un soffio
-
anzi… ne sono sicuro…-
per
perdersi in quella bocca così meravigliosamente eccitante,
senza più forze né energie, ma completamente,
follemente felice.