E' Questione Di Ali
CAPITOLO II
Il temporale fuori infuria più violento che mai, proprio
come nel cuore e nella testa di Sakuragi che sta passando le ore
più intense della sua vita.
E' con Kaede Rukawa, l'asso dello Shohoku, antipatico, gelido scostante
Kitsune e... bellissimo.
Sospira sconsolato mentre si avvolge nella coperta, sarà una
notte incredibile... da conservare per sempre visto che mai
più loro due passeranno tutte quelle ore insieme, ne
è più che sicuro.
Appena si sono resi conto di quello che era successo Rukawa aveva
stranamente preso in mano la situazione, dimostrando di avere dei nervi
d'acciaio.
Avevano controllato com'era il tempo e, davanti al muro
d'acqua incontrato l'unica soluzione che hanno trovato
è stata quella di aspettare li dentro che spiovesse.
Rukawa aveva le chiavi della palestra ma non quelle del cancello che
era stato chiuso poco prima ma Sakuragi, pur di non passare tutte
quelle ore li con lui si sarebbe fatto tutto il cancello con i denti.
Aveva paura si, una paura incontrollata di lui, dell'effetto che quegli
occhi blu hanno sui suoi ormoni e sulla sua ragione.
Ma la solita vocina rompi... gli aveva suggerito di lasciare che le
cose facessero il loro corso perchè ... non tutti i mali
vengono per nuocere.
Oh si certo... tanto era lui quello che doveva stare li a guardarlo
dormire accanto a lui senza toccarlo neanche con un dito.
Toccarlo...ringhia tra se e se, piuttosto che fare una cosa del genere
si morde le mani accidenti!
I materassini che hanno trovato nello stanzino degli attrezzi sportivi
non sono troppo scomodi ma purtroppo di coperte ce n'era una sola e
così si sono "dovuti" mettere vicini e dividerla da "buoni"
amici... diventa rosso al solo pensarci... si era sentito morire al
pensiero di quello che questo comportava ed infatti adesso è
li, diritto e teso come un palo della luce, mentre lo "sente" respirare
piano e sospira stancamente.
Accidenti, ma tutte a lui dovevano capitare?
E all'improvviso la voce di Rukawa rompe quel silenzio teso che si
è creato nella stanza:
< Perché?>
"Ma che accidenti vuol dire?" pensa Sakuragi con un sospiro che sembra
più un'esplosione, 'rispondigli sinceramente' gli dice la
vocina che ultimamente si sta prendendo troppa confidenza... certo che
gli risponde sinceramente... non è capace di cacciar balle
lui, lo beccano subito e poi... a una domanda così che cosa
puoi rispondere?
Si volta verso di lui, convinto di trovarsi davanti la sua schiena ed
invece...
Invece per poco non ci resta secco!!!
Davanti al suo naso si ritrova gli occhi stupendi della Kitsune
"stupendi? Che accidenti vado a pensare?..."
che lo guardano attenti, senza neanche battere le ciglia, con una
concentrazione assoluta... soltanto quando gioca ha quello sguardo... e
all'improvviso una strana inquietudine lo assale, quegli occhi gli
faranno perdere definitivamente la ragione, lo sa, lo sente.
< Che cosa vuoi dire?>
imbastisce su due piedi una risposta coerente anche se muore dalla
voglia di alzarsi e andarsene lontano mille km da quegli occhi stregati.
Non si aspetta una risposta ed invece...
< Perché hai paura di me? >
Sakuragi non saprà mai se Rukawa vuole continuare la frase o
no perché l'ormai ex algida Kitsune si becca un pugno in
pieno volto... o almeno è quella l'intenzione dell'esplosivo
rossino fino a quando la mano d'acciaio dell'asso dello Shohoku non si
mette sulla sua traiettoria e blocca il suo pugno... non certo senza
fatica.
< Smettila dannata Kitsune... ti dimentichi troppo facilmente
con chi parli... io sono il tensai...non ho paura di niente e di
nessuno io, tantomeno di uno stupido...>
<TU HAI PAURA di me...> sillaba lentamente e gelidamente
Rukawa, mentre il suo sguardo gelido avvolge quello dorato ed infuocato
di Sakuragi, completamente annientato da quella mano che sta mandando
pericolosi segnali al suo corpo traditore.
< Dimostrami che ho torto...>
<Per essere uno che parla poco ne hai di fantasia
Kitsune...>
la sua furia è scemata via sotto il tocco caldo di quelle
dita che non stanno più stringendo con l'intenzione di
fermare... anzi, la loro è diventata una carezza lenta,
sensuale, che lo sta facendo ansimare come se stesse correndo da due
ore:
<Lasciami il...braccio...> ma la sua voce è
debole e se ne stupisce lui stesso per primo.
Chiaramente Rukawa non gli obbedisce, anzi... sa che, se solo lo
volesse, Sakuragi potrebbe liberarsi senza troppa fatica, non lo sta
stringendo troppo ormai.
E così, invece di liberarlo, si stende su di lui e lo guarda
con attenzione, bloccandogli le braccia e tutto il corpo con il suo
peso... ma anche questa volta se solo lo volesse, il rossino potrebbe
liberarsi.
Già... se solo lo volesse.
< Non devi aver paura sai... non mordo mica>
<Non ho paura...>
<Meglio... sono contento di essermi sbagliato...>
Probabilmente è il discorso più lungo che abbia
mai fatto e, altrettanto probabilmente, domani avrà le corde
vocali infiammate ... a Sakuragi scappa da ridere a questo pensiero ma
sarebbe una risata isterica e così decide di stare zitto...
cosa insolita per lui.
Ma anche quel calore che sente in tutto il corpo è insolito.
Rukawa non è morbido come potrebbe essere una ragazza(visto
che lui non l'ha mai provata può solo supporre ^^) , anzi...
il suo corpo è duro come la roccia sopra di lui eppure...
eppure il torace che sfiora il suo lo fa rabbrividire, anche attraverso
la maglia della tuta che si sono infilati per dormire.
E anche i fianchi che premono contro i suoi così come le
cosce... non ha mai provato una cosa del genere prima, nemmeno nei suoi
sogni più audaci e provarle adesso simili sensazioni...
adesso che è con la sua nemesi... con quell'odioso di
Rukawa...
<Perché... perché mi stai facendo
questo?>
<Questo cosa?>mormora sulla sua gota che sta accarezzando
lieve, Hanamichi chiude gli occhi sopraffatto da sensazioni indicibili,
sente che il suo corpo si ammorbidisce e non può fare a meno
di alzare le braccia per appoggiarle sulle spalle di Kaede,
mentre lui continua la sua esplorazione con lievissimi tocchi delle
labbra sulla tempia e sulle palpebre chiuse, indugia un attimo sugli
occhi per poi ridiscendere lentamente e giungere sull'orecchio.
Quella piccola conchiglia smussata dalle onde ( non ridere Ru... ho
detto piccola...) dove fa entrare la punta della lingua curiosa, per
poterla assaggiare a fondo mentre brividi incontrollati scuotono il
corpo di Hanamichi sotto di lui.
<Non ho mai... mai... provato ... così...>
Non riesce a dire altro ma Kaede capisce, lo sapeva di essere il
primo... vorrebbe essere capace di credere per poter ringraziare
chiunque glielo abbia lasciato così...
così innocente e dolce come un bambino.
Morbido e sensuale come il più raffinato degli
amanti.
Sfiora soltanto le labbra senza fermarsi, anche se muore dalla voglia
di infilarci dentro la lingua per sentire com'è il suo
sapore.
Ma resiste e va oltre, sul mento, sul collo, e le sue labbra scivolano
lente su quella pelle liscia come una pesca e altrettanto morbida e
profumata.
I due angeli intanto osservano le effusioni dei loro protetti senza
crederci completamente.
Non speravano in una resa così totale da parte di Sakuragi
ma Roby, che lo conosce bene, non è del tutto tranquillo.
< non ne hanno parlato, non cantar vittoria troppo presto
En-soph, Rukawa per ora ha il sopravvento ma non durerà a
lungo...>
rilassati Roby... perché sei così scettico?
Lascia fare al loro amore e vedrai che...>
ma Roby lo interrompe subito
< Non so se si rendono conto che è amore, Sakuragi si
farebbe tagliare a fettine piuttosto che ammettere a se stesso di
amarlo... figurati a lui!!!
Per ora sa solo che lo desidera, è diverso...>
Stranamente En-soph non ribatte, sa che Roby ha ragione e che
sarà ancora lunga e difficile ma... per ora vuole godersi
questa piccola vittoria e poi... poi si vedrà.
Come se si rendesse conto solo adesso della vicinanza di Roby si volta
a guardarlo... rimane incantato da quei lineamenti delicati e fini...
così in contrasto con il carattere esplosivo che si ritrova.
Sa che quello che lui sta guardando non è il corpo reale
dell'angelo, loro sono fatti di energia pura, di luce ... sono spiriti
e non esseri umani, eppure quando sono sulla terra, accanto ai loro
ragazzi possono vedersi con i loro occhi, provare le stesse emozioni e
sentimenti che animano gli esseri umani.
E adesso quello che prova per Roby non gli piace per niente.
Quasi contro la sua volontà allunga una mano e accarezza
quei capelli di fuoco che sfiorano le spalle e, come prevedeva, la
testa rossa si volta di scatto e lo guarda, in perfetto silenzio...
cosa stupefacente per lui.
Per un istante i loro sguardi rimangono incatenati e finalmente En-Soph
sa cosa prova Rukawa quando si perde nelle profondità dorate
di Sakuragi... ma prima di annegare il suo compagno, con un movimento
fulmineo, si volta di nuovo e torna a guardare i due ragazzi accanto a
loro.
La delusione che prova lo irrita ancora di più... si sta
umanizzando troppo, lui è un angelo accidenti, non deve mai
dimenticarlo... e se lo ricorda, almeno finchè Roby non fa
sentire la sua voce.
Non con le labbra... oh no, gli entra dentro, cerca la sua luce e un
calore meraviglioso invade tutto il suo essere... quella voce
come musica che lo abbraccia:
< Anch'io...>
e En-Soph inizia a volare.
Almeno fino a quando Roby esplode:
<Ecco, lo sapevo... è tutta colpa del tuo Rukawa...
accidenti En-Soph, và troppo veloce, e diglielo no
accidenti...>
facendolo sospirare stancamente.
Il collo è un invito troppo grande e le labbra si fanno
più audaci facendo scivolare fuori la lingua che lambisce un
pezzetto di pelle morbida e succosa.
La succhia delicatamente, a lungo... fino a sentirlo gemere dal
piacere, un gemito che gli dà una frustata lungo tutto il
corpo, fino all'inguine che si spinge contro quello del rossino.
Alza leggermente la testa e con lo sguardo velato dal piacere vede il
piccolo ematoma che si allarga nel punto dove prima c'era la sua
bocca...il suo segno... ci passa sopra di nuovo la lingua e risale
lentamente lungo il collo, sul mento, su fino alle labbra socchiuse...
e questa volta è lui a gemere piano mentre infila la lingua
in quelle labbra perfette.
Geme perché Hanamichi le ha schiuse immediatamente appena ha
sentito la punta della sua lingua umida che le lambiva.
Un gemito che ha l'effetto di una vampata di calore sui sensi
già sovreccitati del suo compagno che ha allacciato le mani
sulla sua nuca, muovendo le dita in quei fili di seta nera, con un
piacere sempre più grande.
La lingua di Rukawa scivola sinuosa sulla sua per provocarla ed
iniziare un lento e sensuale duello, dove nessuno dei due aspira al
predominio ma piuttosto a una profonda conoscenza della bocca
dell'altro.
Molto profonda.
E mentre il bacio continua le mani di un volpino caldissimo si infilano
dentro la maglia della tuta preventivamente aperta e vanno alla
scoperta di un torace bollente, scolpito nella roccia.
Sente Hanamichi inarcarsi sotto di lui e inizia a succhiare quella
lingua che lo sta facendo impazzire, le mani che si fermano sui suoi
capezzoli piatti iniziando a stuzzicarli con le lunghe dita fino a
quando non diventano durissimi sotto i suoi polpastrelli.
Allora scivola sempre più giù fino ad incontrare
l'elastico della sua tuta... il desiderio di sentirlo sotto le dita
è così forte da indurlo ad accelerare i tempi.
Ed è a questo punto che Hanamichi inizia ad agitarsi
convulsamente.
Qualcosa si insinua nella cappa di piacere che gli ha ubriacato la
ragione facendolo vibrare ad ogni tocco delle mani e della bocca di
Kaede.
Cosa sta facendo?
Quello sopra di lui che si sta insinuando nei suoi boxer è
Rukawa, il suo compagno di squadra, la sua nemesi.
Cosa gli è successo?
Ma allora lo ama!
Non è possibile... non è umanamente possibile...
non lui!
"E' così, ammettilo e lasciati andare..." gli dice la vocina
e ad Hanamichi sembra che parli dentro al suo cuore.
< no...noooooooooo> grida quasi staccandosi a forza da
quella bocca che gli stava succhiando anche l'anima e da quelle mani
che si stavano facendo troppo intraprendenti.
Troppo meravigliose.
Rotola accanto a lui e si ferma a qualche metro di distanza, la tuta
slacciata e la maglietta alzata fin sotto le ascelle, il respiro
affannato e un rossore diffuso su tutto il viso: da mangiare!
Kaede lo guarda con gli occhi che brillano e la bocca socchiusa... lo
vuole così tanto da stare male... accidenti, doveva andarci
più piano ma come poteva immaginare che Hanamichi Sakuragi,
il rossino più sbruffone di tutta la scuola e dintorni... lo
accendesse così?
< Che c'è Hana? >
La voce è un po' roca e questo, incredibilmente, fa
rilassare il rossino... anche lui è eccitato, anche l'algida
e fredda Kitsune ha perso il controllo.
< Sta li... non avvicinarti... io... io devo sapere una
cosa...>
Ma che gli è venuto in mente? Che cosa deve sapere lui?
Apre la bocca senza sapere che cosa dire ed invece...
< Che cosa... cosa vuol dire tutto questo?
Si ... perché tu... tu mi hai...>
Termina Kaede per lui con un lievissimo movimento delle labbra verso
l'alto, sembra quasi... quasi un sorriso?
Nooo, si è sbagliato di sicuro...
<Esplorato? Accarezzato? Baciato?>
Hanamichi diventa rosso come i suoi capelli, non risponde, non
fidandosi della sua voce e fa soltanto segno di "si" con la testa.
< Perché non ho saputo resistere.
Perché il tuo corpo esercita un'attrazione incredibile su di
me e non posso fare a meno di chiedermi se la tua pelle è
così setosa come sembra e se le tue labbra così
morbide ed invitante e la tua...>
<Basta basta... ho capito... ho capito...>
Intanto Kaede si è avvicinato di nuovo, lentamente, e adesso
è al suo fianco, vicini fino quasi a sfiorarsi.
< Ti dispiace? Se non vuoi non lo farò
più...>
<NO... cioè... volevo dire...>
respira profondamente...ma che gli prende stasera?
Sembra che il cervello sia scollegato completamente dal suo
corpo.
Inspira profondamente ed espira, cercando di calmarsi, ma Kaede lo
precede di nuovo:
< Prendiamoci tutto il tempo che vuoi, non so che nome ha tutto
questo, e non me lo chiedo... so solo che voglio provarci.
Voglio vedere se con te funziona.>
Finalmente un mezzo sorriso sfiora le labbra di Hanamichi e illumina di
una luce calda i suoi occhi dorati,
< non hai mai parlato così tanto, eh volpaccia? E se
domani ti ritrovi con le corde vocali colassate?>
Kaede capisce il suo tentativo di sdrammatizzare e ci sta, non dice
nulla se non il suo solito <Do-hao> seguito a ruota dal
< Baka Kitsune> di Hanamichi.
Si guardano in silenzio per parecchi minuti, fino a quando la voce
calda e profonda del nostro rossino avvolge Kaede:
< Fa freddo, eh?>
il braccio dell'asso dello Shohoku si allunga dietro di lui per
afferrare la coperta e posarla sui loro corpi vicini:
< E' per via della luce, il riscaldamento non parte se
manca...>
un respiro sulla fronte, Hana chiude gli occhi con un brivido.
< Voltati...> piano piano, come se avesse paura di
svegliare un bimbo che dorme... e forse è proprio
così.
E Hanamichi capisce.
Capisce e si volta dandogli la schiena.
Sente le braccia di Kaede passargli attorno la vita e quel corpo
incollarsi al suo.
La testa nell'incavo della spalla, il torace contro la sua schiena,
i fianchi a stretto contatto e lui può sentire il suo membro
contro le natiche ma sa che non farà altro .
Le gambe intrecciate ... sospira di piacere, di soddisfazione... e si
muove piano per sistemarsi meglio.
Adesso è il turno di Kaede di gemere.
Ma non fanno altro.
Hanno tempo davanti a loro... tutto quello che vogliono, ci andranno
piano, un passo alla volta, per vedere se può funzionare
davvero, se oltre all'attrazione fisica c'è qualcos'altro.
< Ru... dobbiamo svegliarci prima che venga qualcuno...>
la voce già impastata... di solito ci mette un po' per
partire ma stasera, con il calore del corpo di Kaede accanto al suo, si
trova così bene... ma così bene...
<Hn, ho messo la sveglia al cell. prima> un bisbiglio
sommesso, lui invece sa che non potrà chiudere
occhio con quel corpo caldo ed eccitato contro il suo.
E' il suo ultimo pensiero coerente.
Poi il buio.
< Ma guardali... non sono dolci?
L'angelo di Kaede osserva con soddisfazione i due ragazzi abbracciati
sui materassini, non credeva che Rukawa ce l'avrebbe fatta , ed
invece...
<Ho fatto proprio un buon lavoro...>
chiaramente Roby si incupisce a queste parole e non
è capace di stare zitto:
< Non cantare vittoria troppo presto... Hanamichi non
è mica convinto sai... conoscendolo poi lui
continuerà ad insultarlo e a fare a pugni con lui come
sempre e non so se il tuo Kaede...>
En-Soph alza gli occhi al cielo
< Il MIO Kaede non avrà problemi a stargli dietro e
non ci rimarrà nemmeno troppo male perché conosce
bene quella testa calda...
Non si smonterà per così poco...>
<Così poco? Non ti sopporto quando fai
così... Perché devi sminuire così
Hanamichi?>
<Io non sminuisco nessuno... ma sentilo...>
Il temporale infuria sempre più ma nessuno, dentro quella
palestra, sembra rendersene conto.