è Una
Questione Di Ali
CAPITOLO 5
Il risveglio per di due ragazzi è meno traumatico del
previsto e soprattutto meno imbarazzante.
In fondo nessuno dei due aveva mai dormito con qualcuno prima d'ora, se
si eccettua il coccodrillo di pelouche di Sakuragi e la prima palla da
Basket di Rukawa, e avevano tutti e due cinque anni...
Figuriamoci farci l'amore.
Se vogliamo essere sinceri fino in fondo non avevano nemmeno mai
baciato nessuno (la mamma non fa testo Hana...) e quindi un po' di
imbarazzo poteva essere naturale.
Invece quando Sakuragi si sveglia la mattina dopo l'imbarazzo
non gli sfiora nemmeno l'anticamera del cervello.
Quello che prova davanti al corpo di Rukawa addormentato è
un'emozione purissima e immensa, che gli riempie il cuore e la mente.
Il viso perfetto e abbandonato nel sonno della sua volpe è
quanto di più bello ci sia sulla faccia della terra per il
nostro rossino che segue con lo sguardo quel corpo incredibile, i
capelli d'ebano che risaltano sulla pelle d'alabastro... un gioiello
vero e proprio e come tale lui resta in silenzio per una volta nella
sua vita, senza parole.
Allunga una mano per sfiorargli la pelle delicata della guancia dove
una ciocca di capelli riposa dolcemente quando...lo sguardo gli cade
sull'orologio che ha al polso e un urlo disumano lacera l'aria,
perforando i timpani del povero ragazzo ancora addormentato.
< HARGHHHHHHHHHHHH... LE SETTE E MEZZAAAAAAAAAAAAAAAA>
Chiaramente Rukawa spalanca gli occhi di colpo facendo un salto sul
letto degno di un campione olimpionico:
< Eh?...Si si che c'è?...>
Si guarda attorno con un'espressione che si potrebbe benissimo definire
"preoccupata" per ritrovarsi davanti il viso sconvolto di Sakuragi che
salta giù dal letto per cercare i vestiti sparpagliati
tutt'intorno, chiaramente nudo come mamma l'ha fatto.
Per un attimo rimane in silenzio a guardare quel sedere di marmo che si
muove attraverso la stanza senza dire una sola parola, poi
quando il sedere in questione viene coperto dai boxer si scuote e si
rende conto di due cose:
E' stato svegliato bruscamente (giusto per usare un eufemismo) dal suo
do-hao che prima gli sventola davanti al naso un fondo-schiena da
infarto per poi coprirlo così con un volgare pezzo di
stoffa... e questo vuol dire una cosa soltanto: vuole andarsene.
< Do-hao... che cosa stai facendo?>
è chiaro che lo sa ma non gli piace, non gli pace per
niente...
< che cosa fai ancora a letto? Sono le sette e mezza Kaede, io
ho un dannatissimo compito in classe e se mi becco un'altra
insufficienza mia madre mi spella vivo... e muoviti accidenti>
Kaede scuote la testa con rassegnazione... Sakuragi è
così, un vero e proprio tornado, una forza della natura... e
non c'è nessuno in grado di fermarlo.
E nemmeno lo vuole...perché allora non sarebbe
più lui.
Ma l'ha svegliato e questa deve pagarla...nessuno può
svegliarlo impunemente.
Si stiracchia con movimenti felini, allungando le braccia sopra la
testa e socchiudendo gli occhi.
Vede che il suo rossino si blocca immediatamente e resta a guardarlo
con gli occhi attenti e ...vogliosi.
Allora si alza e si avvicina a lui spalmandosi contro il suo corpo, lo
vede inghiottire a vuoto alcune volte mentre la sua temperatura sta
salendo pericolosamente... alza le braccia per cingerlo alla vita,
perdendo una dura lotto contro la sua coscienza che gli sta urlando di
andare subito a scuola per fare il suo dovere ed evitare un omicidio a
sua madre ... quando Rukawa si stacca di colpo e si volta, sparendo nel
bagno!
< Non dobbiamo andare a scuola? Il compito...ricordi?>
Rimane a bocca aperta a guardare la porta del bagno chiudersi dietro il
suo sogno mattutino ( e pomeridiano, serale, notturno...) per poi
esplodere
< Kaede Rukawa, maledetto volpino maleficooooooooooo, come puoi
fare una cosa del genere?>
chiaramente arrivano a scuola in ritardo e altrettanto chiaramente non
riesce a combinare nulla, troppo eccitato per pensare a qualsiasi altra
cosa che non sia quell'accidenti del suo ragazzo.
Almeno fino a quando arrivano in palestra per l'allenamento.
Li il suo umore subisce uno strano cambiamento, alternando momenti in
cui è semplicemente intrattabile a momenti in cui
è...preoccupato.
Assurdamente preoccupato oserebbe dire.
Non c'è motivo per sentirsi così, si rende conto
che il suo comportamento è assurdo ma è
più forte di lui.
Roby sta guardando il suo protetto cercando di infondergli quella
tranquillità che adesso è sparita
completamente... sa benissimo che cosa gli sta succedendo, sente che
qualcuno dei suoi è in pericolo... il male è
entrato in azione e adesso Sakuragi dovrà affrontare la sua
prima prova veramente difficile... cosa farà se neanche lui
potrà aiutarlo?
Anche En-Soph accanto a lui sembra preoccupato, entrambi non perdono di
vista i loro ragazzi ma mentre Rukawa è moderatamente
preoccupato per il comportamento insolito del suo do-hao
Sakuragi brilla di luce propria e nessuno osa avvicinarlo ne
rivolgergli la parola per più di qualche secondo.
" Michele"... pensa Roby e immediatamente sente la forza calda e
meravigliosa dell'arcangelo avvolgerlo, una sensazione di pienezza
assoluta lo invade... non è solo, non dovrà
combattere questa battaglia da solo e poi... lui ha fiducia in
Hanamichi, saprà fermarsi al momento opportuno... o almeno
lo sopra, per il bene di quegli incoscienti che si stanno facendo
manipolare dagli angeli oscuri senza rendersi conto di quello a cui
vanno incontro... e del resto è sempre così.
Purtroppo è sempre così.
L'aria sa di chiuso e di muffa, è irrespirabile.
La ragazza che è stesa per terra si risveglia lentamente da
quello che è un sonno innaturale con la testa che sembra
stia per spaccarsi da un momento all'altro, sente qualcosa di
appiccicoso colargli lungo la tempia fino al mento e giù nel
collo, il suo sangue.
Cerca di muovere le braccia e le gambe ma non ci riesce, è
legata ed imbavagliata, avvolta nel buio più assoluto.
La disperazione sta per sommergerla ma questo non è da lei.
Dal fratello ha ereditato non soltanto i capelli rossi ma anche il
carattere indomito e ribelle, così cerca di fare mente
locale, escludendo con fatica il dolore che le martella le tempie per
ricordare nitidamente quello che è successo.
La telefonata è arrivata alle tre del pomeriggio, una voce
che gli sembrava di conoscere vagamente le ha detto che suo fratello
era stato picchiato di brutto e ora giaceva semi incosciente in un
lurido vicolo... e stava arrivando la polizia.
Per un momento ha pensato ad un atroce scherzo...suo fratello che fa a
pugni va bene... è una testa calda che non è
capace di non reagire se vede delle ingiustizie... a prescindere dal
numero, anche se è uno contro dieci per intenderci ma... che
ha avuto la peggio... bè questa è grossa.
M poi la voce è diventata urgente, si è messa a
dire che stava vomitando sangue e allora si è fatta dire
l'indirizzo e si è precipitata da lui facendo il suo secondo
errore: Non ha chiamato Mito ne gli altri della banda, dando per
scontato che lo sapessero, che quello al telefono fosse uno di loro.
E' logico averla chiamata, visto che fa la scuola d'infermiera
all'ultimo anno...
Tutto questo pensava mentre correva da lui... quando poi è
arrivata in quel vicolo che tutto poteva essere fuorchè una
strada non ha fatto nemmeno in tempo a cercarlo... un colpo fortissimo
alla tempia l'ha messa KO.
Non ha visto chi l'ha colpita, ha sentito soltanto un odore familiare
all'ultimo momento... poi il buio assoluto.
Le braccia cominciano a farle male, non sa da quanto tempo è
li ma dal dolore dei suoi arti legati dev'essere parecchio.
Da una lurida e piccolissima finestra in alto filtra un po' di luce ma
è molto debole, quindi dev'essere tardi.
La disperazione cerca di sommergerla ma lei la ricaccia giù
a forza... si fida di suo fratello, sa che la cercherà
dapertutto, quel legame particolare che li unisce non si
spezzerà certo adesso, anzi...uscirà di li, ne
è certa, deve solo...
Sente dei movimenti provenire dalla porta chiusa, stanno entrando...sta
arrivando qualcuno e non sa se esserne contenta o dispiaciuta... chi
sono?
Cosa vorranno da lei?
Entrano in tre con i volti coperti dai passamontagna, completamente
vestiti di nero.
Cerca di mantenersi fredda ed indifferente, non vuole che capiscano che
è spaven... chi lei?
Ma che accidenti sta pensando? "Occhi aperti Sakuya...devi notare
più cose possibili, non lasciar spazio a niente altro e
sopravviverai..."
Raddrizza le spalle con orgoglio e osserva attentamente i tre vermi che
si avvicinano a lei, sono tutti e tre grandi e grossi eppure
c'è uno di loro che ha qualcosa di familiare, e poi
c'è quel profumo che gli ricorda qualcuno...
Si fermano davanti a lei e uno di loro si abbassa sui talloni, le
afferra i capelli strattonandola con forza verso il suo viso:
< Dov'è la tua boria tesoro? Che ne è di
tutta la tua baldanza, adesso?>
La rimanda giù a forza e si mette a ridere, sguaiato.
< Senti troietta, adesso ti darò il cellulare, tu
chiami tuo fratello e lo fai venire qui, gli dici che hai avuto un
incidente, che la macchina è rotta e non puoi muoverti...
insomma, inventati qualche cosa perché la tua vita dipende
dal tempo che impiegherà tuo fratello nell'arrivare qui, hai
capito?>
Gli punta coltello alla gola e preme quel tanto che basta per far
affacciare un po' di sangue... non la ucciderà mai, non
è quello che vuole ma lei non lo sa... anzi... se
è terrorizzata sarà più convincente.
<Perché... che ...che cosa vole...volete da
Hana?>
E' spaventata ma si preoccupa lo stesso per quell'idiota di suo
fratello... straordinaria...
< Non ti interessa, pensa alla tua pelle e fai quella telefonata!
Posso solo dirti che non lo uccideremo...dobbiamo solo dargli una
lezione ma lui non deve reagire... e l'unico modo è quello
di usare te, adesso basta e fai questa telefonata!>
Gli appoggia il cellulare, con il numero di suo fratello già
inserito, nell'orecchia senza slegargli le mani... lo conosce
così bene?
Ha contraffatto la voce ma lei è sicura di averla
già sentita... se soltanto ricorderebbe dove...
< Pronto Hana? Sono io, Saku... si si... ti sento, non sono
sorda!!!
Senti, ho un problema, la macchina si è rotta e qui non
c'è nessuno nemmeno a pagarlo oro...il meccanico
è chiuso a quest'ora... per favore...>
La voce si incrina e suo fratello tace per un attimo, un attimo
soltanto ma quando parla lei ha la certezza che abbia capito tutto...
"loro" evidentemente non sanno del legame pazzesco che c'è
tra loro.
Bene.
Hana li farà a pezzi.
E lei, per una volta, non lo fermerà.
Si riprendono il cellulare e due di loro escono, per aspettare suo
fratello evidentemente, mentre il bastardo che ha parlato rimane li,
accanto a lei.
Non le piace il modo in cui la sta guardando, per niente.
Non le piace come quegli occhi neri frugano il suo corpo...
all'improvviso le strappa la maglietta di dosso e le apre i jeans con
un colpo secco delle mani, lasciandola con la biancheria intima
addosso...
< Che ne dici di passare piacevolmente il tempo mentre
aspettiamo che quell'idiota di tuo fratello venga a "salvarti"?>
Cerca di indietreggiare ma trova il muro a fermarla, non può
impedire ai suoi occhi di riempirsi di terrore mentre la voce riesce a
essere ancora dura:
< Impiccati bastardo... piuttosto preferisco morire...>
<Uhhhhhh, che parolone dette da uno scricciolo come te... mi sa
che dobbiamo tenere occupata quella bocca con qualcosa di
più consistente che non una benda...> ride sguaiato e
si apre la cerniera dei pantaloni, tira fuori il suo membro
perfettamente eretto, quella ragazza l'ha sempre eccitato e adesso
potrà farsela... quell'idiota di Sakuragi
arriverà li solo fra venti minuti, come minimo...
avrà tutto il tempo che vuole per divertirsi un po'...
poi però guarda i suoi occhi e tira fuori il coltello
puntandolo alla gola...non si sa mai...
< provati a morderlo... provaci soltanto che ti apro la gola da
un'orecchia all'altro...hai capito bene?>
al suo lieve cenno d'assenso preme un po' per fargli capire che non
scherza e poi la obbliga ad aprire la bocca infilandosi dentro quella
calda cavità umida con un sospiro di piacere...
Sakuragi divora la strada che lo divide dall'indirizzo che gli ha dato
Sakuya come se avesse le ali ai piedi, almeno fino a quando Rukawa, che
non lo ha lasciato un attimo per tutta la giornata, lo ferma
indicandogli la sua bicicletta:
< vacci tu, io ti raggiungo correndo...> lo guarda per un
attimo, interdetto... quella volpe riesce sempre a stupirlo...
< Ma... ma Kaede... la bici è
tua...perché?>
Rukawa sbuffa ma il suo sguardo si intenerisce per un attimo, uno
soltanto...
< Così farai prima...sbrigati su...che aspetti? Un
invito scritto?>
E visto che lui continua a guardarlo senza muoversi gliela mette
praticamente tra le mani:
< Io sono più veloce di te a correre,
do-hao...> scansa lo "schiaffo scherzoso" ed aggiunge, glaciale:
< Se eri tu al posto di tua sorella sarei già la da
un pezzo...>
Non c'è bisogno di aggiungere altro... afferra la bici, la
inforca e se ne va correndo, pestando su quei pedali come se fossero i
principali responsabili di quello che sta succedendo... Rukawa
è stato chiaro, se quella non era una dichiarazione ci
mancava poco... ma proprio poco poco... e lui ha tutte le intenzioni di
chiarire quello che il suo volpino ha iniziato a dire... dopo aver
fatto spegnere quella dannata sirena che sta ululando impazzita nella
sua mente.
Arriva sul posto dieci minuti prima del previsto, lascia la bici
all'inizio della via e si ferma un attimo, improvvisamente sa che cosa
deve fare... come se la sua mente si fosse aperta in quel preciso
momento, illuminandolo.
Si muove tra le case fatiscenti in perfetto silenzio, come un gatto,
zigzagando senza farsi scorgere da nessuno. Arriva davanti all'ultima
casa e controlla il numero che si è scritto sulla mano...
è un po' sbiadito ma si capisce benissimo, è
proprio quello, non ci sono dubbi.
Si ferma davanti alla porta, chiama a raccolta tutta la sua forza e,
senza nemmeno rendersene conto, richiama tutta l'energia di cui
è capace, spalanca la porta e la sua figura minacciosa si
staglia contro la scarsa luce della stanza.
E quello che vede gli gela il sangue nelle vene.
Qualche cielo più su...
L'arcangelo Michele "sente" che qualcosa non va.
Sakuragi, l'essere umano che Roby protegge, sta usando tutta la sua
energia e la sua forza... è in pericolo e lui non sa
resistere al suo richiamo.
Lascia l'arcangelo Gabriele attonito a fissarlo, richiama la sua spada
e sparisce in un lampo di luce e di ali... con una scia di fuoco tra le
mani.
Chiunque sia ad aver messo in pericolo il suo protetto non sa quello
che ha fatto... non ne ha la più pallida idea.
Quello che vede Sakuragi appena entra gli ghiaccia il sangue nelle
vene... sua sorella è a terra, nuda e ricoperta di lividi,
mentre uno stronzo vestito di nero è seduto a cavalcioni su
di lei e la sta picchiando, furioso...
Si volta appena entra il rossino e per un istante rimane attonito a
guardarlo... quello è Sakuragi, non ci sono dubbi.
E' Sakuragi ma...irriconoscibile... e lui, per un attimo ha paura.
Anzi, dire che ha paura è un eufemismo.
E' semplicemente terrorizzato.
Quegli occhi lo stanno trafiggendo e sono ... sono infuocati, si,
proprio così, infuocati.
Si alza da quella posizione indifesa e porta con se Sakuya.
Afferra il coltello e lo punta alla sua gola ( ...ma allora
è un vizio...^^), deciso a non farsi spaventare
così da quel rosso che lo guarda come se volesse
polverizzarlo.
Cerca di dare un'intonazione sicura alla sua voce, anche se trema
leggermente...
< Non fare un passo Sakuragi... mi basta alzare la voce e i miei
amici verrebbero qui in un lampo... e per te sarebbe la fine.
Non voglio farti male... soltanto darti una lezione...>
< Così come volevi darla a mia sorella? Vigliacco,
nasconderti dietro a una ragazza...>
Si avvicina lentamente, deciso a schiacciarlo come quel verme che
effettivamente è, la voce spaventata di Sakuya lo ferma per
un attimo soltanto:
< Hana... sta attento, ce ne sono altri due grandi come due
armadi...>
Percorre con lo sguardo il corpo di sua sorella alla ricerca di lividi
ma non ne vede, a parte sul viso e fa un leggero sospiro di sollievo,
< Che cosa ti ha fatto?>
La sua voce ha una strana inflessione metallica... come se stesse
facendo violenza su se stesso per tenerla così bassa e
controllata... e questo spaventa il ragazzo con il passamontagna ancora
di più...
< Voleva... voleva che io gli facessi... > ha un
singhiozzo e Sakuragi fa un passo in avanti, la mascella contratta,
< Ma io l'ho morsicato... e lui ha incominciato a prendermi a
...>
<STA ZITTA > urla il suo aggressore, preme la lama sul
suo collo un po' troppo profondamente e improvvisamente del sangue
comincia ad uscire dalla ferita, Sakuya chiude gli occhi tendendosi
all'improvviso, non ha il coraggio di fare un gesto, un solo gesto.
Ha visto una volta soltanto quello sguardo negli occhi di suo
fratello... e sperava di non doverlo vedere mai più.
Se ne accorge anche colui che la sta tenendo contro di sé,
infatti grida due nomi con voce alterata, spaventata... e la cosa
è ridicola.
Sa che Sakuragi è forte, le ha prese da lui di santa ragione
l'ultima volta. L'ha umiliato davanti ai suoi amici e aveva giurato che
si sarebbe vendicato, di lui e di quella stronza di sua sorella ed
invece adesso... adesso ha paura davanti a quello sbruffone dai capelli
rossi che lo sta guardando come...come... grida di nuovo, ma dove sono
quei due idioti?
Finalmente la porta si apre ed entra... Rukawa?
< se stai cercando due vestiti di nero grandi come due armadi
sono la dietro, fuori uso per un po'...>
si avvicina al suo ragazzo e lo guarda, non lo ha mai visto
così furioso... una furia gelida e pericolosa, del resto
cosa farebbe lui al suo posto?
Non c'è bisogno di darsi una risposta...lo sa già.
Quando l'aria comincia a cambiare diventando quasi rovente?
Non lo sanno... sanno soltanto che c'è qualcosa di nuovo tra
loro, qualcosa che non possono vedere, una forza che sembra entrare
dentro Sakuragi, scorrere nelle sue vene e illuminarlo, come un angelo
terribile e vendicativo.
Il teppista ha un brivido di terrore e per un momento, per un assurdo
momento, nonostante il coltello tra le mani puntato alla gola di Sakuya
gli sale alle labbra una frase semplice che ha detto più
volte quando era un bimbo con il moccio al naso davanti all'ira di suo
padre: "ritiro tutto..." per un terribile momento vorrebbe scappare ed
essere dall'altra parte del mondo, dapertutto fuorché
davanti a quegli occhi agghiaccianti... ma lui è il capo
della sua banda... lui è un duro che fa tremare tutti quelli
che incontra... ha una reputazione da difendere e anche se non
c'è nessuno dei suoi non può tornare indietro
così.
E poi è lui che ha il coltello dalla parte del manico...
letteralmente.
E mentre pensa a queste cose Sakuya decide che è stufa di
tenersi quel coso puntato alla gola.
Si gioca il tutto per tutto e mentre sta per colpirlo al torace con una
gomitata buttandosi poi per terra suo fratello li raggiunge e
fa partire un colpo micidiale dalle due mani unite.
Un colpo velocissimo, quasi invisibile ai loro occhi... sembra avvolto
da una luce propria e raggiunge in pieno il ragazzo che la sta tenendo
con una forza quasi disperata.
E per lui è la fine.