2°
capitolo
\Sean\
<<
Buono questo vino, davvero speciale, da dove hai detto che
arriva?>>
Niki
sorseggia con gli occhi chiusi il liquido scuro che riempie il suo
bicchiere.
L'espressione
è di intenso piacere.
Lo
sorgeggia lentamente e Javier lo guarda con un sorriso indulgente.
Sono
venuti a prendermi insieme all'aereoporto e ho avuto l'impressione di
aver già visto questo giovane uomo che guardava Nikolas con
molta pazienza.
A
parte il fatto che io non esco dall'India, non ho mai viaggiato e non
mi sono mai mosso da casa, non è che la cosa mi abbia
stupito più di tanto.
Nikolas
lo ha presentato come Javier e basta e il nome non mi ha detto nulla.
Ma
i suoi occhi sereni e fermi sono impressi in me profondamente.
So
che prima o poi il ricordo tornerà, quindi lascio scorrere
in me quello che provo e sorrido alla voce tranquilla di Javier:
<<
E' sempre quello che ho portato qui l'ultima volta, so che ti piace.
Viene dalle cantine di una coppia di amici miei...>>
<<Peccato
che non bevi Sean, non sai che ti perdi...>>
qualcuno
mi evita di rispondere nuovamente all'ennesima domanda sul mio non bere
nessun tipo di vino.
Il
rumore di una macchina che sta arrivando.
Ci
zittiamo improvvisamente e il nostro sguardo si punta sulla porta
d'ingresso, di nuovo la sensazione provata con Javier ma molto
più forte questa volta.
Le
porte della mia coscienza si spalancano, ogni percezione si amplifica e
io accolgo in me l'acqua che, improvvisa, mi porta un volto che non ho
mai visto ma che mi ha fatto attraversare un continente, lasciare la
mia casa, capovolgere le mie certezze, mettendole perlomeno in dubbio.
Ci
alziamo in piedi e Alexander viene verso di noi con un sorriso
splendido sul volto rilassato.
Scambia
uno sguardo con suo fratello dove c'è tutto quello che a
parole non si dicono.
Saluta
anche Javier e poi si volta verso la persona al suo fianco, guardandola
intensamente.
E
l'acqua si trasforma in pioggia violenta.
Mi
sento inondato da questa pioggia che ha cominciato a cadere in me molto
prima di sentire anche il suo solo nome.
Non
sono mai stato attratto da un uomo fisicamente.
La
mia Fede non mi ha mai fatto sentire il bisogno di qualcosa di diverso
da essa.
Eppure
guardando Nyatri non posso fare a meno di pensare che lui è
quanto di più armonioso e bello ci sia in natura.
Nel
mondo.
O
almeno nel mio mondo.
E'
questa la ragione della mia crisi?
E'
per questo che io non sono riuscito a prendere una decisione per quel
che riguarda il convento?
Alex
si avvicina a me e stringe tutte e due le mie mani.
Sa
che non sarei riuscito a fare altro ma il calore che mi trasmette
è comunque molto grande, arriva fino al cuore e mi
attraversa a metà.
Ricambio
la stretta e le sue mani mi trasmettono una luce e una calma importanti
per me in questo momento.
<<Sapevo
che sarei riuscito a farti venire qui... mio fratello non ti ha
scioccato troppo con la sua guida, vero?>>
Sorrido
alla nota tenera che ha avuto quando ha parlato di Nikolas.
Si
vogliono bene e questo è quanto di più puro ci
sia attorno all'uomo.
<<A
dire il vero, al ritorno almeno, ha guidato Javier...>>
<<Ci
mancherebbe, all'andata abbiamo sfiorato i 160... io ci tengo alla mia
vita. Un incidente mi basta e mi avanza...>>
Alex
guarda minacciosamente verso Niki e l'atmosfera si riscalda un pochino.
Ma
Nikolas sa come deviare l'attenzione da se, è un maestro in
questo.
Infatti
fa un passo verso di me e mi indica contemporaneamente Nyatri che era
rimasto in sielnzio ad osservarmi:
<<
Sean, mio fratello è un gran maleducato, non vi ha nemmeno
presentati...>>
L'occhiata
micidiale che Alex rivolge al suo gemello la noto appena con la coda
dell'occhio.
Con
una parte piccolissima di me.
Nyatri.
Un
nome importante, dal passato storico di prima grandezza.
Si
avvicina a me con pochi passi e io guardo il suo braccio che si
protende verso il mio.
La
sua mano che afferra la mia e la stringe.
Osservo
quasi incantato le nostre mani, una chiara e una più scura
che si toccano, che si fondono.
Sento
il contatto fra noi che cresce, si amplifica.
E
prende il posto di qualsiasi altra cosa.
Non
è esatto dire che mi trasmette calore.
E'
altamente riduttivo dire una cosa del genere.
<<
Sono felice di conoscerti di persona...finalmente...>>
Ecco
l'acqua.
E'
chiara e fresca e sgorga direttamente dalla sua voce.
Sembra
che ogni cosa in lui sia fatta d'acqua.
Mi
avvolge e mi lascia sospeso nello spazio che c'è fra me e
lui.
Ed
è davvero piccolo.
<<
Anche io, ho sentito molto parlare di te...>>
non
sono fatto per le conversazioni.
Amo
ascoltare in silenzio, far passare in me le parole e farle mie.
Parlare
non fa per me, di me stesso poi ancora meno.
Ma
ho la sensazioen che con Nyatri non ce ne sia bisogno...
E'
mentre Alex versa da bere qualcosa per se stesso e il suo ospite che
Nikolas fa una domanda apparentemente innocua ma che mi fa capire come
i due fratelli abbiano anche loro una percezione più ampia
di quello che sembrerebbe a...tutti gli altri.
A
quegli “altri” che si fermano alle apparenze:
<<
Nyatri...che nome particolare, che vuol dire?>>
La
voce fresca di Ny scorre in me e la sua rispota sembra diretta
principalmente verso di me:
<<
Nyatri era il nome del primo sovrano del Tibet, il significato del suo
nome in Inglese è Water.
Acqua.>>
Mi
fermo lì dove sono.
Senza
sbattere nemmeno le palpebre.
All'improvvisono
capisco ogni cosa.
Anche
se mi sfugge il perché io sia dovuto venire fin qui per
arrivarci.
\Niki\
La
corrente che c'è nell'aria è palpabile e visibile
a tutti.
Viene
rotta improvvisamente da una macchina molto nota che entra a rotta di
collo nel giardino e si ferma propio davanti all'albergo.
La
voce nota di tre persone che ormai qui sono di casa segue quella delle
portiere letteralmente scardinate.
Tre
voci.
Questa
è quella di Angelo, cupa, sempre incazzata.
Come
se avesse paura a farsi vedere un po' più umano da qualcuno
che non sia Mika.
Solo
con Paolo abbassa la guardia... perchè Paolo è
peggio di lui se ci si mette d'impegno.
La
seconda voce è quella di Milos, il mio Greco preferito.
Con
lui si che ci si diverte...a parte che non ci sia quel ghiacciolo del
suo raga...oh no!!!
Ecco
qui la terza voce, quel ghiacciolo del suo ragazzo.
Michel.
Ma...manca
quella di Mika.
E
dove accidenti... il mio pensiero prende forma nella bocca di mio
fratello che è uscito prima di me per salutarli.
<<
Hei ragazzi, siete in ritardo, vi aspettavo un'ora fa almeno.
Ma...e
Mika?>>
Il
silenzio accoglie questa frase.
Il
silenzio e gli occhi improvvisamente gelidi di Angelo.
<<
Che vuol dire “e Mika?”.
Dovrebbe
essere qui Mika!!
E'
partito da casa nostra un'ora prima di me, io dovevo finire un lavoro
alla macchina di questo idiota...>>
L'idiota
in questione gli lancia un'occhiataccia ma non fiata, sembra anche
lui... attento.
Mika
doveva essere qui già da un'ora, perchè non c
'è?
Angelo
prende il suo cellulare e con gesti secchi lo apre per telefonare al
nostro amico.
Il
suo ragazzo.
Non
sono tranquillo, non è da Mika una cosa del genere.
Lui
avverte sempre, anche se fa una deviazione di 5 minuti.
Conosce
la portata della gelosia di Angelo e lo stuzzica solo quando
è sicuro che questa gelosia porti...ripercussioni piacevoli
per loro due.
Non
così.
E
poi... voleva davvero conoscere Sean e Nyatri, non sarebbe mai mancato
al loro incontro... a meno di un cataclisma di proporzioni inaudite!
<<
Cazzo non risponde...non risponde!!!!
Perchè
suona a vuoto sto cazzo di telefonino?>>
Senza
dire una sola parola io e Alex usciamo dalla porta con già
le chiavi in mano.
Un'occhiata
penetrante, ci voltiamo verso Nyatri che a sua volta guarda Sean e
quello che vedo mi convince ad affrettare il passo: I loro occhi sono
cambiati: quelli di Sean sono diventati una lastra di ghiaccio, quasi
trasparenti.
Mentre
quelli di Ny...bè, non ho mai visto una cosa del genere.
Hanno
una sfumatura scura intorno all'iride, quasi nera.
Mentre
il resto è grigio.
La
loro circonferenza è blu.
Mai
visto una cosa del genere.
<<
Vengo anche io>>
Lo
dicono all'unisuono e si muovono nello stesso momento.
Angelo
chiaramente non li degna di un'occhiata, la sua mente protesa verso
Mika.
E'
quando stiamo per aprire le macchine che la voce di Sean colma il
silenzio innaturale che era sceso:
<<
E' vestito con un paio di pantaloni azzurro chiaro ed una camicia
bianca?>>
Angelo
si volta e lo guarda, bruciandolo quasi:
<<
e tu come diavolo fai a saperlo?>>
<<
allora sbrighiamoci, perchè attorno a lui vedo solo
buio>>
Nyatri
conclude con voce tesa.
Angelo
non chiede più nulla, mette in moto e parte, seguito dalla
nostra macchina.
Ny
e Sean si sono divisi: quest'ulitmo è con me mentre Ny
è con Angelo.
Scendiamo
a rotta di collo dalla strada che ci porterà sulla statale
mentre le parole del nostro amico girano nella mente.
Che
accidenti è accaduto?
Perchè
vede soltanto buio?
Che
cosa vuol dire?
Domande
che spero trovino una risposta immediatamente.
Non
è che un'altro coglione l'ha rapito...vero?
Quello
dell'altra volta l'abbiamo reso inoffensivo... ma il mondo è
pieno di pazzi suicidi.
La
voce tranquilla di Sean accarezza la mia mente e la calma
immediatamente,
<<
Non è tra le mani di un pazzo. Non è tra le mani
di nessuno.
Calmati
e lo sentirai anche tu...>>
Voglia
il cielo, o chi per lui, che abbia ragione.
\Mika\
Il
silenzio che c'è attorno a me è rotto dal battito
innaturale del mio cuore.
Fa
un rumore sordo, lento, che rallenta di attimo in attimo.
Quanto
tempo è passato?
Quante
ore?
Se
cerco di aprire gli occhi vedo soltanto buio.
Oscurità
totale, pesante, densa.
La
testa mi fa male, pulsa pesantemente.
Sento
qualcosa di denso che scivola in gola.
E'
vischioso, sa di ferro.
Il
mio sangue.
Se
soltanto potessi ricordare quello che è successo.
Stavo
andando in macchina da...non ricordo.
Non
ricordo nulla maledizione.
Calma
Mika, calma.
La
testa sembra che stia per scoppiare.
Alex
e Niki.
Stavo
andando da loro, al lago.
Devo
voltare la testa, altrimenti il sangue mi soffocherà.
Con
una lentezza esasperante la muovo, millimetro dopo millimetro.
Riesco
così ad evitare che il sangue continui a scivolarmi in gola.
Ecco,
così va meglio.
Sono
bloccato, non riesco a muovere nemmeno un dito.
Cerco
di concentrare la mia attenzione sulle dita della mano destra per
vedere se posso spostarle, lentamente cedono e si muove qualche cosa.
Un
dito e poi...un'altro.
Sento
qualcosa di pesante attorno al polso.
Un
orologio.
L'orologio
che mi ha regalato Angelo.
Angelo.
Mi
sta aspettando, si starà preoccupando.
La
testa.
Dio
come mi fa male.
Dio.
Non
ho mai pensato a te.
Non
sono sicuro nemmeno di credere.
Non
dopo che è morto Fabien.
Morto.
Fabien
è morto.
Me
la sono presa con te principalmente.
Quindi,
di logica, dovrei crederci.
E
adesso...adesso sono io che sto morendo.
Sto
morendo?
E'
questo che mi sta succedendo?
Ho
avuto un incidente forse?
La
macchina che correva...basta.
Non
riesco più a pensare...la testa sta per esplodere.
Basta...
basta...
io
non ci riesco...
io...