TRA SOGNO E
REALTà
4° capitolo
\Mika\
Il
vento leggero porta il profumo della mega torta di mele che Anna ha
messo a raffreddare sulla finestra della cucina, proprio come in ogni
favola che si rispetti.
E,
come in ogni favola, arriva il monello che cerca di fregarne un
pezzo...ma non ha fatto i conti senza l'oste.
E
l'oste in questione è un bellissimo cane da guardia.
Di
pura razza bastarda...un po' come me insomma.
E'
un incrocio di varie razze tutt'ora sconosciute e, cosa incredibile, va
perfettamente d'accordo con i tre gatti della famiglia.
Si
ignorano a vicenda e nessuno dà fastidio all'altro... un
patto che hanno stretto quando Heater ha portato qui il cane che era
ancora cucciolo, due anni fa.
Un
battuffolo di peli dai colori indefiniti, mezzo affogato nella roggia.
Chiaramente
Paolo provò a fare la voce grossa ...era
“soltanto” il 4° cane che la mia amica gli
portava vicino...ma lei e Anna fecero un'arringa difensiva, atta a
sostenere la loro causa, da far invidia a qualsiasi avvocato! In fondo
gli altri tre cani erano sempre in giro per i campi, questo sarebbe
stato il cane di Anna.
E
con questa promessa iniziò il sodalizio tra la capofamiglia
e quell'ammaso di pulci strafondo.
Che
divenne questo cane da guardia in eterna adorazione della sua amica
umana.
Infatti,
appena il monello alza la mano per afferrare la torta il cane arriccia
la bocca e “sguaina” i denti con un ringhio
sommesso che, per il momento, si limita ad avvisare.
E
la peste in questione fa un balzo indietro scappando dalla parte
opposta.
Splendido
davvero, devo chiedere ad Anna di prestarmelo qualche volta!
Dalla
stanza dietro di me arrivano le voci dei ragazzi che stanno preparando
la stanza per il pranzo di stasera, pranzo in onore di Sean e
Nyatri...e di Astrid, la bambina dei nostri ospiti.
Niki
e Alex sono già qui e si stanno occupando della cucina,
sotto la supervisione di Anna chiaramente.
Quella
è la SUA cucina e vuole avere almeno l'illusione che sia lei
a fare tutto, anche se in realtà sono loro che dirigono i
lavori.
Da
quello che ho capito faranno un buffet freddo con ogni cibo possibile
ed immaginabile, vegetariano e non.
A
me invece non è permesso fare nulla.
Angelo
è stato chiaro ed irremovibile, non vuole che io muova un
solo dito, devo riposare e basta. E per una volta anche Anna era
daccordo con lui,cosa mai accaduta prima nella storia, così
mi hanno segregato qui mentre loro preparano ogni cosa. Il massimo che
mi è concesso è giocare con Elisa, la primogenita
dei miei amici, un maschiaccio mancato cresciuto in mezzo agli animali,
una peste unica insomma, ma che ha preso dannatamente sul serio il suo
ruolo di infermiera.
E'
così mentre io sono qui, fasciato dalla testa ai piedi da un
terremoto biondo che mi sta auscultando un piede con molta
serietà, arriva il mio amore a salvarmi...o almeno spero.
Il
dialogo che intercorre tra loro è davvero incredibile, mai
visto il mio amore in questa versione:
<<
Che stai facendo, bistecca?>>
Mai
capito il perchè la chiama così...la bistecca in
questione alza la testa senza lasciare il mio piede e gli risponde
molto seriamente:
<<
Sto guarendo zio Mika, baccalà >>
Il
cosino biondo di tre anni parla già molto bene e, molto
coraggiosamente, decide che ha finito la sua breve vita
evidentemente... ma il mio uomo mi stupisce di nuovo perchè
non si arrabbia, non muta la sua espressione ma sta al gioco e,
chinandosi sulle gambe, la guarda negli occhi azzurrissimi
(è il ritratto di Paolo, in effetti di Anna non ha nulla se
non la cosa più evidente...):
<<
Ah... ma non era la testa che gli faceva male? Che c'entra il piede,
bistecca ?>>
Elisa
ricambia lo sguardo con espressione ferma e mentre continua con il suo
lavoro illumina la mente di noi poveri ignoranti in materia medica:
<<
Ma... baccalà! Non sai proprio nulla!! E' dal piede che
partono tutti i centri nervosi... lo ha detto zia Heather quando si
è arrabbiata con Milos oggi pomeriggio!
Gli
ha detto che lui ha i centri nervosi nei piedi e poi gli finiscono in
testa. Devo spiegarti tutto io!!!>>
La
risata è chiaramente d'obbligo in questo caso, ma non
esplode volgare, è semplicemente soddisfatta:
<<
Ben detto, bistecchina, ben detto! Milos ha il cervello sotto
i piedi, questo è verissimo...ma Mika è
a posto, lui lo ha proprio nella testa sai...>>
In
questo momento esce Anna e la prende al volo per ficcarla in
lavatrice...hem, nella vasca da bagno per una pulizia generale,
così il dialogo intelligente ed arguto tra due che hanno la
stessa età mentale termina qui.
Con
una pazienza incredibile Angelo, ancora ridacchiando, mi toglie tutta
la carta igenica che la peste ha adoperato per fasciarmi e ne
approfitta per palparmi un pochino. Mmm... come mi era mancato!!
<<
Hai fatto amicizia con Elisa vedo... baccalà>>
mi arriva un pizzicotto nel fianco mentre un ghigno poco raccomandabile
altera quei lineamenti così affascinanti...per me almeno.
E,
spero per lui, soltanto per me :
<<
Già, quella bistecchina è tosta. Anna e Paolo
hanno messo i loro geni più tremendi in quella testolina.
Divertito oggi?>>
Metto
su il broncio che a lui piace tanto...lo so che lo fa impazzire e mi
diverto a farlo quando non può reagire :
<<
Ti dico io... stavo per impazzire dalla noia, poi per fortuna
è arrivato Alex e mi ha intrattenuto un
po'...>>
Come
previsto fa la faccia truce e avvicina il viso al mio, mordendomi la
bocca. Il resto si perde in un bacio troppo atteso...e che finisce
troppo presto.
\Sean\
Sarebbe
banale adesso pensare che è stata una splendida serata,
eppure è proprio così.
Il
fresco serale ci ricorda che siamo ai primi di Marzo eppure il caldo
che sento dentro so che non è legato al tempo, ma a quello
che ho appena vissuto. La festeggiata alla fine dormiva placida e si
è svegliata giusto il tempo del meritato pasto. Due occhi
grigi che avevano in sé tutta la gioia del mondo.
Sono
seduto sotto il salice sulle rive del piccolo laghetto artificiale che
i ragazzi della fattoria hanno costruito più di dieci anni
fa e la luna piena illumina un posto davvero incantato.
Ed
è mentre sono qui ed osservo la sua luce d'argento, che si
specchia nelle acque tranquille, che lo chiamo.
E'
arrivato il momento di parlargli, di parlarci.
E
so che non avremo bisogno di tante parole, mentre la voce del mio
maestro diventa chiara in me.
Adesso
che ho davanti a me colui che mi ha chiamato.
Colui
che ho chiamato e che ha dato una risposta a tutte le mie domande
inespresse. Taciute anche a me stesso.
Arriva
in silenzio ed io che sono davanti alle acque tranquille del lago entro
dentro ad altre acque altrettanto profonde, che celano misteri fino ad
ora sconosciuti eppure a me noti.
Oh
si, così noti da sembrare nati con me.
E
forse è propio così.
Lui
parla e l'acqua scorre di nuovo in me, mi circonda, mi avvolge e
finalmente trovo la pace.
<<
Domani non tornerai a casa...>>
<<
Lo so>>
Non
dico altro e anche questo è detto con un filo di voce, una
voce appena appena udibile. Del resto non c 'è bisogno di
alzare la voce quando è l'acqua che parla per noi.
<<
Mi hai chiamato con la tua domanda inespressa >>
Fa
un passo verso di me e io sento il suono così amato che
scorre con violenza in me
<<
Con la voce del tuo silenzio>>
Adesso
mi sfiora e io annego in lui
<<...
e con la tua luce >>
Mi
appoggio a lui.
Finalmente
l'acqua smette di scorrere, finalmente trova il suo mare dove lasciarsi
andare.
\Nyatri\
E'
uscito con Mika mentre io ed Alex stavano parlando , dopo una giornata
di serenità e tranquillità.
I
giorni passati insieme a quelli che sono diventati i nostri amici,
rimangono preziosi come perle appena scoperte, ma che riposano al
sicuro, nell'ostrica, in attesa di venire alla luce.
Non
abbiamo fatto turismo, del resto non è per quello che siamo
venuti qui.
Abbiamo
atteso che Mika uscisse dall'ospedale andando a trovarlo ogni momento
della giornata, facendoci adirittura cacciare dalle infermiere mentre
noi imparavamo a conoscere chi ci stava attorno andando dentro le
parole e guardando oltre gli occhi.
E
così abbiamo scoperto la follia di Milos che cela un animo
nobile e profondo, blu come la profondità del mare, il suo
mare personale, Michel.
Michel
che scava dentro con i suoi occhi apparentemente freddi,
così avvolgenti e caldi.
Abbiamo
scoperto la passione di Angelo, quella passione celata sotto una ruvida
scorza, quella passione che si chiama Mika.
Ha
messo tutto se stesso in quella che non è una relazione ma,
semplicemente, la sua vita.
E
ogni volta tra me e Sean non c'era bisogno di parole, bastava un
semplice sguardo, il pensiero che si incatenava per un attimo, il tempo
che serviva per fare un'altro passo l'uno verso l'altro.
Questa
serata l'abbiamo passata in uno dei luoghi dove senti maggiormente la
forza dell'amore. Qui, tra ragazzi e bambini che hanno passato
l'inferno sulla terra e sono riusciti a superarlo grazie all'amore di
chi crede ancora.
Crede
all'umanità di quell'uomo che fa di tutto per uccidere la
speranza. Non importa il nome che tu gli dai, se tu hai la Luce in te
riesci a trasmetterla sempre.
Ovunque.
Con
chiunque tu abbia davanti.
E
con questi ragazzi è così che è stato.
Quando
Mika ha portato Sean al lago ho capito che era arrivato il momento
giusto e il luogo, alla fine, lo aveva scelto Mika. E con quello che
c'è stato tra noi è del tutto logico.
Chiaramente
la nostra logica, non quella che usa l'uomo per allontanarsi dalla
verità.
Esco
nella notte profumata e senza esitare vado verso il lago, mi chiama la
sua voce.
Seguo
il suo suono, il mio nome che si allarga tra le pieghe della mia mente
e ne prende possesso.
Il
suo timbro caldo, basso.
Appena
sussurrato.
E
quando il grande salice si fa dinnanzi eccolo li, appoggiato al suo
tronco, con gli occhi chiusi.
Li
apre e mi guarda.
Guarda
l'acqua che scorre in me libera dal momento in cui sono venuto nel
mondo.
Attimo
esatto in cui ho iniziato ad attenderlo:
<<
Domani non tornerai a casa>>
lo
dico con tranquillità.
Non
tornerà a casa sua, sarà un'altra la casa che
l'accoglierà:
<<
Lo so>>
la
sua voce è come musica e come musica scivola in me riempendo
di note il nostro presente:
<<
Mi hai chiamato con la tua domanda inespressa>>
Faccio
un passo ulteriore verso di lui e vedo le sue palpebre abbassarsi e
alzarsi, la luce che illumina il suo sguardo e lo rende puro,
incontaminato:
<<
Con la voce del tuo silenzio >>
Quel
silenzio che tra noi prende corpo e che ci unisce ancora di
più.
Ancora
un passo e lo sfioro, avvolgendolo con me stesso, mentre lui sospira
piano:
<<...
e con la tua luce>>
Si
adagia su di me e io alzo le braccia per tenerlo nel mio cerchio, per
farmi illuminare da lui.
Finalmente
l'acqua tace trovando la sua foce, riversandosi nel mare del silenzio
che cresce in noi.
Sento
le sue braccia che mi avvolgono, chiude gli occhi e alza il viso verso
il mio, accogliendo la mia bocca che mai si era posata su nessun'altra.
Così
come la sua mai aveva accolto qualcuno.
Ci
siamo attesi, certi di non essere delusi.
Consapevoli
che accanto a noi mancava la ragione prima della nostra vita.
E
adesso che ci siamo finalmente trovati non sarà certo una
distanza temporale a dividerci.
Nessuna
forza di questo mondo riuscirà a farlo.
\Mika\
Eccoli
lì, finalmente uniti.
Li
lascio soli dopo essermi accertato che nessuno li disturbi e appena mi
volto incontro lo sguardo attento del mio amore che mi sta osservando a
pochi metri da me.
Accidenti,
ha imparato ad essere silenzioso...non l'ho sentito affatto.
Mi
scruta attento e io sorrido avanzando verso di lui con pochi, semplici
passi.
Mi
afferra per un braccio facendomi finire contro di lui mentre con la
testa indica il salice che si scorge in lontananza:
<<
Hanno scoperto il nostro posto...>>
Un
sorriso affiora sulle mie labbra...la prima volta che abbiamo fatto
l'amore:
<<
Cos'è quel sorrisino malizioso, Mika?>>
Sussurra
sulla mia bocca prima di baciarla e affondare in me in
profondità.
<<
Eri convinto di fare tu il padrone tra noi...>>
chiaramente non mi fa continuare, mi morde leggermente la gola per poi
leccare con avidità il morso e dice sulla pelle,
accendendola di mille brividi:
<<
Ma io SONO il padrone, ti ricordo chi è che ha legato chi al
letto quando sei tornato dalla Spagna
così...acceso...>>
Oh
si, eccome se lo ricordo. Ho comprato apposta la corda, amore mio...
Ma
gli lascio credere di avere il controllo su di me.
E
mentre lo trascino in un posto isolato e tranquillo per continuare la
nostra...discussione il mio pensiero torna per un attimo al momento in
cui sono emerso dal buio nel luogo in cui Sean mi aveva mandato, il
giorno dell'incidente.
Non
ho mai provato una pace come quella, una gioia così profonda.
Eppure
quando la loro energia mi ha richiamato qui non ho esitato.
Il
viso di Angelo ha preso il posto di qualsiasi cosa.
Li
ringrazio mentalmente mentre lo distendo sull'erba scivolando su di lui.
E
per un secondo, il tempo di incollare la mia bocca su quella del mio
uomo, il rumore dell'acqua prende il posto di qualsiasi cosa.
Sembra
avvolgermi, forte, sempre più.
Per
poi lasciarmi così com'è venuta.
Mentre
sto annegando nelle profondità del mio amore, avvolto tra il
sogno che ho vissuto e la realtà che sto vivendo.
E
chi può dirlo qual'è veramente il sogno e quale
la realtà?
FINE