Questa piccola fanfic è per festeggiare il compleanno di Milo.
A dire il vero è lui che festeggia...e anche ampiamente :P
E' yaoi chiaramente e anche abbastanza esplicita... occhio.
Auguri Milo... e spero davvero che tu possa passare taaaanti di questi giorni.
Buona lettura

Tre piccole chiavi

Arriva all'improvviso, senza chiedere permesso.
Tanto lo sa che questa diventerà presto anche la sua casa.
Ma sa anche che a me dà fastidio questo suo modo di fare.
Non mi piace quando fa il padrone in questa maniera e arriva qui, arrogantemente.
Con quel suo sorriso sfrontato.
Con quei capelli così sfacciatamente biondi.
Così morbidi al tatto, setosi.
Sembrano illuminarlo ulteriormente.
Come se non lo fosse già abbastanza di suo.
Ha il potere di portare la luce anche negli angoli più bui, anche dove la luce non arriva mai.
Perfino quando è arrabbiato, quando il suo sguardo è tagliente e sembra che voglia strapparti la pelle di dosso.
Anche quando è in quello stato la luce che irradia mi toglie un peso infinitesimale dal cuore.
Attimo dopo attimo.
La sua presenza nella mia vita ha tolto, definitivamente, ogni ragnatela che oscurava ancora la mia anima.
Inizia a parlare senza fermarsi un attimo.
Oggi è il suo compleanno e lui non è uno che fa passare inosservata questa data.
Non gli interessa aspettare che tutti si ricordino di lui.
Affatto.
Lui è uno che non ama aspettare.
Punto.
E adesso è qui e si mette ad organizzare una festa per stasera, parlando di Aphrodite, di Death Mask, di Shura...chiaramente tutti qui, visto che sta diventando la nostra casa.
Mi sembra che sia il caso di fare qualche cosa se non voglio impazzire.
Inizia a scrivere su un foglio un probabile menù e allora mi alzo in piedi, deciso a fermarlo a qualsiasi costo.
...A qualsiasi costo...
mi avvicino a lui ed immediatamente lo sento tendersi vero di me.
Una luce pericolosa negli occhi.
Lo sapeva.
Sapeva benissimo che avrei cercato di fermarlo e lo ha fatto di proposito, per prendersi il suo...regalo.
Vediamo di accontentarlo allora.
Mi fermo davanti a lui e gli tolgo il foglio dalle mani.
Lo faccio alzare in piedi bloccandolo contro il tavolo.
Forse è arrivato il momento di collaudarlo per vedere se è resistente quanto dicono.
Sposto quello che c'è sopra con un gesto solo e lui si siede aprendo le gambe in un invito inequivocabile.
Il tavolo resiste senza scricchiolare nemmeno.
Forse è davvero così resistente alla fine.
Senza dirgli una sola parola lo bacio sulla bocca mentre le mani corrono a slacciargli i pantaloni.
Come ha fatto ad accendermi così senza nemmeno provare a sedurmi?
Basta davvero la sua presenza per trasformare la mia vita?
Nemmeno lui dice nulla, non apre bocca se non per accogliere la mia lingua che lo tormenta senza lasciarlgi un attimo di tregua.
Gli tolgo i pantaloni e la camcia mentre io mi limito ad aprire i miei, non ce la faccio più.
Entro in lui con un solo movimento  fluido, lui che si apre per me.
Che mi viene incontro e mi morde la spalla per impedirsi di gridare.
Alla fine devo ammettere che il tavolo ha resistito a tutto, senza danni.
Non ci siamo spostati in camera, in effetti non ne abbiamo avuto bisogno.
Non mi riconosco quando sono con lui.
E forse dovrei avere paura del potere che ha su di me.
Sorrido internamente mentre si avvicina a me con quel suo sorriso sinistro quasi.
Sensuale da morire.

Bè...ci penserò un'altra volta alla paura, adesso sono troppo occupato a farmi divorare dal suo sguardo, dalla sua bocca.
Da lui.
E' alla fine della giornata che gli do quello che, a tutti gli effetti, potrebbe essere il mio regalo.
Anche se sono sicuro che ha gradito enormemente anche questa giornata tra le mie mani.
E' un portachiavi con tre piccole chiavi.
Mi guarda in silenzio, con un sopraccigio alzato.
Devo prorpio dirlgi tutto.
“Quella piccola è del garage, quella trinagolare è del cancelletto e quella rotonda è la porta d'ingresso.
Rossa garage, verde cancelletto e blu ingres...”
non mi fa terminare.
Mi stendere sul letto (alla fine ci eravamo giunti per cambiarci ed andare a cena fuori...) e mi dimostra, in maniera inequivocabile, che ha gradito il mio...regalo.
Anche se un dubbio mi sorge, spontaneo: i suoi amici(nostri  potrei anche dire) non si sono fatti vivi nemmeno per fargli gli auguri.
Posso capire Death ma...Aphrodite che non lo fa?
Assurdo.
Mi sa che è stato tutto premeditato...che la festa era una balla per provocare...tutto questo.
Ma i pensieri si spengono nella sua bocca che si è spostata sulla parte più intima di me.
Annullando ogni volontà tra le sue braccia.
Sapevo che con lui non mi sarei annoiato.
Nemmeno per un momento.
Mentre le tre chiavi restano sulla poltrona dove le ha appoggiate, assieme ai nostri vestiti