NOTE:
Chicago PD è ricominciato con la quarta stagione ed io ho ricominciato
a scrivere. Per il momento è una flash fic, una scena, un lampo. Però
ho visto le dinamiche all’inizio della nuova stagione ed ho pensato…
beh, ma qua quando Hank dà i numeri fissano tutti Antonio! E così
eccomi qua a scrivere. Vediamo dove mi porta il telefilm. Ho saputo
tristemente che Antonio alla fine della quarta passerà da PD a Justice
perciò lascerà la squadra, questo non mi impedirà di shippare Antonio
ed Hank. Ma se vi va di firmare la petizione per Antonio, questo è il link. Buona lettura. Baci Akane
TECNICAMENTE
A svegliarlo furono i suoi
lamenti. Antonio aprì gli occhi offuscato e confuso, in un secondo
momento mise a fuoco i movimenti nel proprio letto e successivamente
collegò i lamenti che l’avevano svegliato. Hank.
Si mise sul fianco, si alzò sul
gomito e lo guardò con gli occhi che si abituavano al buio. La figura
possente di Hank che si girava e rigirava nel letto, lo turbò.
Piegò le labbra in segno di
dispiacere, infine come se fosse abituato a quello scenario,
dolorosamente abituato, lo toccò e lo svegliò con un sussurrò dolce.
- Ehi. Va tutto bene. - Anche se poi quanto bene poteva andare davvero?
Hank era tornato da lui il giorno
dopo e quello dopo ancora. Ogni notte, quasi, la passava da lui. Gli
capitava tardi, oltre la mezzanotte. Tanto che gli aveva dato le chiavi
di casa perché svegliarsi ogni volta era una seccatura.
Così capitava che si
addormentasse da solo e si svegliasse con lui. Il più delle volte era
Hank, ma non di proposito. Perché aveva incubi.
Il sonno più agitato mai visto.
Antonio sospirò. Nel week end c’erano i figli ed il patto era che loro non sapessero nulla.
Tecnicamente si erano lasciati e non stavano più insieme.
Tecnicamente.
Hank lo vide e lo mise a fuoco un
paio di secondi dopo. Realizzato che l’incubo in cui riviveva la morte
di Justin era sfumato, si strofinò gli occhi stralunato e si mise sul
fianco, contro Antonio messo a tre quarti.
Riabbassò il braccio infilandolo sotto la testa di Hank il quale accettò di buon grado chiudendo gli occhi.
Non disse nulla, non parlavano mai ed Antonio sapeva che non c’era niente da dire.
Hank andava da lui perché lui
sapeva tutto anche senza doverglielo dire. Sapeva tutto anche senza
averlo visto. Non c’era stato, l’aveva allontanato per impedirgli di
diventare suo complice, per evitare che i capi gli stessero addosso per
incastrarlo.
Però Antonio sapeva tutto lo stesso e non lo mandava via.
No, non stavano più insieme. Ma c’era e non gli chiudeva mai casa.
Il calore del suo corpo l’aiutò a
calmarsi, i fremiti svanirono e lentamente il mondo svanì intorno a
loro, di nuovo. Con le labbra morbide di Antonio che gli baciavano la
fronte e la mano sopra il braccio che l’accarezzava.
Tecnicamente non stavano insieme,
ma la notte dormivano abbracciati, di giorno Antonio lo sosteneva senza
contraddirlo mai e quando qualcuno irritava Hank al punto da avere
l’istinto di buttarlo giù dalla finestra, guardava Antonio il quale
interveniva e faceva da intermediario. E se qualcun altro doveva dire
qualcosa ad Hank ma non osava farlo, andava da Antonio il quale poi se
la vedeva con lui.
Tecnicamente non stavano insieme,
ma i sapori dei loro baci, il calore dei loro corpi, la morbidezza
della loro pelle, la pienezza dei loro abbracci era sempre la stessa.
Così come identico era il modo di vivere le loro giornate.
Ma tecnicamente no, non stavano più insieme.
Forse un giorno l’avrebbero
ammesso, si sarebbero visti pronti a riprendere, sarebbe andata giù.
Forse un giorno, magari presto.