*Eccoci qua. Daisy è convinta di dover salvare quel Grant Ward da un destino che non può essere come le altre volte, perciò le pensa tutte e dopo la cena in amicizia con tutta la squadra volta a far capire che lui è diverso, lo trascina a ballare e lì le vengono un paio di idee che inizialmente le sembrano geniali, ma solo dopo si rivelano per quello che sono. Ovvero un boomerang! Buona lettura. Baci Akane*

9. ESPERIENZE DI VITA




"Sto cercando di mantenere il controllo
La pressione chiede il conto
Bloccata nel mezzo
Voglio solo te
Il mio gioco di ipotesi è forte
Troppo vero per essere sbagliato
Catturato nel tuo aspetto
Sì, almeno ora so"
- Perfect illusion - Lady Gaga -


La musica era così forte che non riuscivano nemmeno a sentirsi, Daisy e Yo-Yo sembravano totalmente a loro agio mentre Grant e Mac stavano cercando di capire che cosa avevano fatto per essere lì!
Nessuno dei due aveva fatto nulla di particolare se non che uno era il compagno di una persona molto allegra ed attiva che amava ballare e divertirsi, mentre l’altro era il cucciolo di un’altra che era convinta lui dovesse fare esperienze.
Così eccole le esperienze!
Dopo la cena Daisy aveva cercato di convincere tutti a venire a fare quattro salti in pista in un locale lì nei dintorni, ma alla fine aveva avuto dalla sua parte solo Yo-Yo che non aveva esitato a trascinarsi un poco convinto Mac.
Grant doveva fare esperienze divertenti, mentre Yo-Yo voleva spingere i due uno fra le braccia dell’altro, convinta che  fosse la cosa migliore.
Daisy rifiutava quella soluzione sebbene fosse nell’aria, razionalmente sapeva che per sé stessa non era un’ottima idea, ma non poteva nemmeno controllare ogni cosa. Ci provava, ma non era facile.
- Secondo voi si ubriaca? - Chiese Daisy ai due amici indicando un perso Grant che fissava tutta quella massa muoversi, ballare, bere e divertirsi all’interno del locale con un’ampia pista da ballo.
- Se è umano, perché non dovrebbe? - Disse Mac logicamente.
- Direi che è una di quelle esperienze che deve per forza sperimentare! - Rispose Yo-Yo decisa.
- E perché? - Chiese poi Mac senza capire perché uno dovesse per forza ubriacarsi nella vita, lei lo guardò perplessa.
- Tu non ti sei mai ubriacato? - Lui scosse il capo poco convinto e le due ragazze così si fissarono shoccate del fatto che uno grande e grosso come Mac non si fosse mai ubriacato, poi scoppiando a ridere complici esclamarono:
- Qua bisogna rimediare, ci pensiamo noi, aspettateci qua! -

- Ma te lo immagini Grant ubriaco? -
- Io mi immagino Mac ubriaco e non vedo l’ora di occuparmi di lui! - Rispose Yo-Yo ridendo, trascinandosi Daisy per mano fra la gente che ballava. Raggiunsero il bancone del bar e si fecero strada sgomitando un po’, arrivate alla meta, ordinarono quattro mojito belli forti e mentre il barista li preparava, continuarono a parlarne:
- Sai, tu non l’hai mai conosciuto prima, quando fingeva di essere un agente dello Shield, ma io ero innamorata di lui. Quello che mi ha fatto perdere la testa era il suo essere così tutto d’un pezzo! Non si lasciava mai andare, era sempre in controllo e cupo, così cupo che... cazzo, non c’era possibilità per lui! Quando ho pensato d’aver fatto breccia in lui ho poco dopo scoperto che era una spia... - Yo-Yo ascoltò la sua confidenza interessata.
- Ora può essere la vostra rivincita. Magari lui era innamorato davvero di te ma per colpa della sua missione non ha avuto scelta che ferirti! - Yo-Yo non sapeva molte cose, Daisy non pretendeva che lei capisse ma si mise a ridere amara.
- È quello che ha detto lui, ma quando ti feriscono così non ci credi. Non so onestamente cosa fosse, se provasse qualcosa o no. Non lo saprò mai, però sai... vederlo qua ora e potergli far fare tutte quelle cose che avrei sempre voluto fare con il vero Ward, quando ne ero persa... beh, è strano e divertente! È una piccola vendetta di cui posso godere solo io, però ormai che siamo qui... - Le ragazze pagarono i cocktail li presero e si girarono verso il caos. - Tanto vale ballare, no? - Concluse Daisy ad alta voce con una bella luce negli occhi. Yo-Yo le fece l’occhiolino:
- Non l’avrei detto meglio! -

Per Mac equivaleva ad un’autentica tortura, la musica non gli piaceva ed era anche troppo forte, stava cercando qualcosa da dirgli visto che erano stati piantati lì da soli. Soli si faceva per dire visto che erano in mezzo al mondo intero.
- Ti trovi a disagio? Non preoccuparti, è normale! Io odio tutto questo! - Grant lo guardò stupito, dopo un primo momento di stordimento si era abituato subito. Alzò le spalle e piegò le labbra all’ingiù.
- Odiare è una parola grossa. Non è male in realtà... - Mac rimase colpito, avevano ragione gli altri. La sua capacità d’adattamento ed apprendimento in ogni situazione era inumana. Se non avesse avuto la certezza dai due cervelloni che invece era umano al cento percento, ne avrebbe dubitato.
- Sai, non devi assorbire quello che piace a Daisy solo perché lei è la tua guida. È normale volerla compiacere, fare felice, ma tu devi trovare la tua strada. Se non ti piace qualcosa non forzarti solo perché a lei piace. - Disse poi Mac trovando giusto fare quella precisazione. Grant annuì e si strinse nelle spalle girandosi verso tutta quella gente, da quando era nato ad ora aveva continuato a vederne sempre di più e di volta in volta trovava sempre tutto molto buffo e curioso, ma anche affascinante.
La gente si divertiva muovendosi a ritmo di quella musica assordante e lo faceva abbracciata stretta e sembravano divertirsi molti.
Alcuni mettevano le bocche una sull’altra e giocavano chiaramente con le rispettive lingue. Non aveva idea di che cosa fosse quello, ma vedere tanta gente farlo gli faceva capire che doveva essere bello.
- C’è questo dopo il contatto? - Chiese a Mac improvviso seguendo quel pensiero, lui senza capire gli chiese di cosa parlasse e Grant fu più specifico. Di natura non era sempre di molte parole. - Quando ti piace una persona senti il bisogno di toccarla, cerchi molto il contatto. È a questo che puoi arrivare? Questo è il massimo? - Mac capì cosa intendeva e si fece idea che avesse provato quegli istinti verso Daisy, del resto era chiaro a tutti il modo in cui la guardava. Come se fosse la sua luce.
- Questi sono baci e abbracci. - Spiegò lui indicando una coppia poco distante che si esibiva proprio in quell’attività. Grant annuì.
- È bello? - Mac sorrise capendo come mai Daisy fosse tanto esaltata da quel ruolo. Istruire qualcuno era anche divertente in un certo senso.
- Molto bello. Ma c’è dell’altro. - Grant lo guardò sorpreso.
- Sesso? - Daisy gliene aveva parlato un po’. Mac annuì.
- L’hai già fatto? - Decise di metterlo alla prova, più che altro per vedere se avevano già esercitato, ma lui scosse il capo subito.
- No, ma Daisy ha accennato che noi uomini ci eccitiamo spesso davanti a delle belle donne e proviamo questi istinti sessuali. Desideriamo fare sesso con le donne, sono istinti maschili. Ma io non provo questi istinti per tutti. -
- Per lei l’hai provato? - Non ci voleva un genio per capire che parlava di quello che aveva sperimentato anche magari solo parzialmente.
Lui alzò la spalla tornando ad osservare la gente evasivo.
- Sì. Però lei dice che è solo perché è una bella donna, non perché è lei nello specifico. Per ora è successo solo con lei. - Mac fece un sorrisino consapevole e furbo che somigliava a quelli di Yo-Yo. Forse aveva ragione a volere che sperimentasse l’amore.
- Non lo provi per tutti. È vero che noi uomini siamo più suscettibili al fascino femminile e ci eccitiamo più facilmente, ma non per tutte le belle donne. E comunque c’è una bella distinzione fra eccitazione e desiderio. - Grant tornò a guardarlo curioso e attento, capendo che quel discorso era importante. Mac si avvicinò ed appoggiò i gomiti al piccolo tavolino rotondo in parte alla pista.
- Eccitazione è quando qualcosa ti piace molto a livello sessuale, ma non c’è un trasporto speciale, un sentimento. Lo puoi provare per una bella donna che sa stuzzicarti a dovere, ti tocca nel modo giusto, sai... - Grant annuì capendo più o meno. - Il desiderio è qualcosa che presuppone un sentimento, tu vuoi quella persona, vuoi quella nello specifico, diventa un pensiero fisso, non te la togli dalla testa e potresti avere mille donne bellissime davanti a te, ma tu desidererai solo lei! - La spiegazione era stata illuminante.
- Credo che sia la seconda! - Mac capì al volo cosa intendeva, ma non fece in tempo ad approfondire che le ragazze tornarono con i cocktail e le loro risate allegre.
Grant sorrise subito a Daisy, Mac rimase ad osservare il sorriso dolcissimo che le regalava tutte le volte e non riusciva proprio a conciliare quel Grant con quello conosciuto precedentemente.
Decisamente due persone totalmente differenti.
- Adesso, mio caro cucciolo, proverai l’ebbrezza dell’alcool! - Cominciò Daisy divertendosi già molto.
- Alcool? - Mac scosse il capo contrariato.
- Non vedo che genere di esperienza possa essere per lui bere... - Grant guardò Daisy per capire come mai fosse così importante e lei semplicemente rispose.
- È una cosa da umani e lui lo è, perciò è giusto farlo! E poi è divertente! - E così alzò il bicchiere verso quello degli altri, Yo-Yo incitò e così anche i due uomini andarono loro dietro. Fecero scontrare i bicchieri per poi bere dalle cannucce, tutti lo fecero fissando curiosi Grant il quale piegò la testa di lato interessato al sapore.
- Non è male... è molto dolce, ma non è affatto male. Questo è alcool? - Daisy così spiegò che ce ne erano molti e che aveva voluto cominciare con qualcosa che generalmente piaceva a tutti, ma che ce n’erano anche di più amari e forti.
- Se gli piace il piccante è probabile che gli piaccia anche qualcosa di più forte come la vodka bianca o qualche shottino puro. - Disse Yo-Yo con il suo buon spirito d’osservazione.
- Beh, questo non è particolarmente forte, cosa dovrebbe fare di preciso l’alcool? - Nemmeno il tempo di dirlo che Grant aveva già finito il suo bicchiere, Daisy scoppiò a ridere mentre anche gli altri due non poterono rimanere indifferenti.
A quel punto Daisy fece l’occhiolino a Yo-Yo e trascinò Grant al bancone, direttamente alla fonte, lasciando la coppia un po’ sola per conto proprio.

Dopo aver fatto provare a Grant una serie di shottini convinta di dover prima o poi notare degli effetti anche se lui era comunque pur sempre Grant Ward, finalmente lo vide allargarsi il colletto della maglia che indossava.
- Sto morendo di caldo, ora... è normale? - Daisy alzò le braccia in alto euforica.
- Era ora! - Lui la guardava senza capire, così lei lo allontanò dal bancone decidendo che come esperimento quello stato di euforia poteva andare bene, probabilmente di lì a poco avrebbe subito il resto degli effetti.
- Puoi toglierti la maglia, sotto ne hai una a maniche corte che farà al caso tuo. - Così dicendo si preoccupò lei di togliergliela, quel gesto procurò di nuovo una forte ondata di calore in Grant che rimase turbato a guardarla mentre rispuntava dopo la maglia tolta. Senza si ritrovò a respirare meglio, ma il caldo continuava, era come se venisse da dentro.
- Tu non hai caldo? - Daisy sorrise allusiva.
- Sei furbo, Ward! - Era la prima volta che lo chiamava per cognome e lui non capì.
- In che senso? - Lei alzò le spalle e si tolse la maglia a sua volta rimanendo in canottiera, entrambi avevano un indumento sottile ed aderente che fasciava i loro corpi atletici e perfetti rendendoli più invitanti. Si guardarono a vicenda tornando alla postazione di prima, Yo-Yo era riuscita a far mollare Mac e farlo ballare poco distanti, la musica continuava a susseguirsi molto forte.
Grant avvicinò il viso a quello di Daisy.
- Cosa si fa dopo aver bevuto? - Chiese lui. Lei sorrise.
- Si balla. -
- Anche noi? - Daisy stava per afferrarlo e trascinarlo in pista appiccicandosi, quando notò una bella donna poco distante che lo fissava insieme ad un’amica. Era proprio una bella donna, si disse. Poteva piacergli e poteva dargli l’esperienza che lui cercava per capire che non doveva per forza provarci con lei.
Era sicura fosse normale che provasse istinti sessuali verso di lei perché era l’unica donna con cui aveva anche fare.
- Sai una cosa? Questa è un’occasione d’oro per sperimentare i famosi istinti sessuali maschili! - Grant sgranò gli occhi pensando che volesse farlo lei, ma Daisy indicò subito una donna da un’altra parte che lo fissava intensamente.
- La vedi quella? - Disse lei. Grant annuì. - Ti piace? - Grant si strinse nelle spalle.
- È piuttosto bella, penso. - Daisy così sorridendo alzò il dito.
- Torno subito. - Con questo lo piantò in asso e tornò poco dopo con lei per mano, poi prese quella di Grant e le allacciò.
- Il mio amico è timido e non sa come si fa, spero lo aiuterai! - Concluse lei trionfante e con gran faccia tosta spingendoli nel mezzo del marasma.
Grant le lanciò subito un’occhiata preoccupata e in allarme, lei rispose ridendo e salutandolo, poi si riappoggiò al tavolino e rimase lì ad osservare da sola la scena che si consumava davanti ai suoi occhi.
Inizialmente convinta fosse stata la scelta migliore e più saggia, soprattutto per sé, cercò di capire se a Grant lei piaceva e soprattutto se si stava divertendo. In realtà sarebbe stato utile anche fargli scoprire le gioie del sesso, specie quello fine a sé stesso e senza implicazioni sentimentali. Era uno sfogo piacevole e positivo, gli faceva capire che c’erano tante cose belle nella vita.
Stava cercando di convincersi di questo, quando si sentì rimescolare le vene nel vedere quella ragazza strusciarsi con belle intenzioni su Grant.
Lui inizialmente impacciato l’aveva guardata senza capire cosa si dovesse fare, poi semplicemente aveva assecondato la ragazza che gli si era attaccata addosso ballandogli contro. Le mani di lei sulle spalle di lui scivolarono sapientemente sul collo stringendolo a sé, quelle di lui invece vennero indirizzate da lei sui suoi fianchi e poi, visto che rimaneva lì come uno stoccafisso, gliele spostò sul suo bel sedere tondo e sodo.
Lei era poco vestita e ben equipaggiata, aveva anche un bel viso. Era sicura sarebbe andata bene. Bene per lui, per loro. Non per lei.
“Beh, quanto dovrò aspettare prima che lei lo trascini in un angolo e glielo succhi? Insomma, gli farà ben qualcosa, no?”
Dopo un po’ lui iniziò a muoversi come faceva lei, trasportato sia dalla ragazza che dalla musica forte e ritmata. Ci sapeva fare, il dannato aveva un dono di natura ben chiaro.
“Il suo corpo è il suo dono!” Esclamò Daisy a sé stessa. “Con quella maglietta maniche corte aderente e nera sta da Dio! E poi quel movimento accennato di bacino a me sembra proprio maledettamente perfetto.” Daisy si stava succhiando il mignolo senza rendersene conto mentre lo mangiava con gli occhi, poi si staccò la punta dell’unghia brutalmente quando lei gli infilo la lingua in bocca.
Visto che lui non faceva niente, aveva preso lei l’iniziativa.
“Beh, era quello che volevo, no? Ora non sarà sempre così arrapato con me. Non è una buona idea che ci mettiamo insieme, non deve succedere nulla fra me e lui. Yo-Yo non sa tante cose. È vero che se Grant avesse sperimentato l’amore nella sua accezione positiva tante cose sarebbero state diverse, ma ora è un bel casino la nostra situazione e non posso. Sicuramente sarebbe un disastro. Lui è troppo precario e non ha idea di miliardi di cose, è come un bambino nel corpo di un adulto con le capacità di un veterano. È un macello! E poi ha l’aspetto di uno dei miei nemici numero uno. Ed è un suo clone. Dobbiamo rimanere saldi coi piedi per terra. Salda, Daisy. Salda. Dannazione come se lo limona, cazzo! E guarda come struscia il bacino contro il suo. È un polipo! Altro che pompino, penso che andrà subito alla quarta base, questa!”
Grant non aveva probabilmente la minima idea di che cosa stesse succedendo e sicuramente era mezzo ubriaco, ma di certo non la stava rifiutando. Che fosse eccitato davvero o solo curioso, la lasciò infilare le dita fra i suoi capelli e attirarlo a sé mentre lo baciava, la lasciò aderire col corpo morbido al suo, la lasciò fare per bene assecondando la sua bocca sulla propria, la lingua che si intrecciava in quel modo.
Era giusto, si ripeteva Daisy. Estremamente giusto.