NOTE:
Questa flashfic che però conta 460 parole e non 500, è il frutto di
una notte insonne. Faticando a dormire ho scritto queste brevi righe
per conciliarlo ed ha funzionato. Ultima stagione, il rapporto fra
Dean e Castiel è chiaramente stretto e molto bello però Castiel ha
dei problemi, Dean lo sa ma non riesce a capire di cosa si tratta ed
è molto preoccupato specie perchè quando lo chiama l'angelo non
viene. Questo è telefilm, nella mia fic, come accenno, i due sono
avanzati alla fase successiva del loro rapporto amicale/fraterno... i
due, infatti, si sono messi insieme nel purgatorio. Se volete leggere
ho scritto fic a riguardo.
Buona
lettura.
Baci
Akane
ASPETTANDO
IL TUO RITORNO
Dean
era preoccupato e detestava esserlo in generale, per lui era ancora
peggio. Aveva passato un sacco di tempo a convincersi che non serviva
preoccuparsi per lui, poi un giorno aveva capito che era una cosa
stupida perché comunque quel che provava per lui non si cancellava
solo se non ci pensava.
Poi
l'aveva rivisto ed aveva potuto, o dovuto, pensarci e affrontare
tutto.
Non
era stato facile ma ci era riuscito dopo molta fatica, non lo poteva
nascondere.
Dean
lo amava.
Era
tutto li. Dopo un po' quell'amore quasi platonico era passato ad un
piano personale, fisico, intimo, profondo.
La
vita sorrideva, a volte, bastava aprire gli occhi e smetterla coi
pregiudizi.
Cambiare
radicalmente di punto in bianco era stato difficile ma l'aveva fatto
per lui.
Era
stato piacevole arrendersi, il tormento dovuto alla lotta si era
placato magicamente con lui, grazie a lui.
Si
alzò dal letto e si rigirò nella stanza inquieto.
Ora
castiel era da troppo che non si faceva vivo ed era una cosa
decisamente snervante, perché lo doveva far preoccupare tanto?
Odiava stare così, si sentiva idiota.
Cercava
di non pensarci sempre ma alla fine non era facile perché Castiel
non rispondeva alle sue chiamate da molto e non era normale.
Sicuramente qualcosa non andava. Ne era certo.
Alla
fine crollò sul letto sfinito in ogni
senso. La solita giornata massacrante non lo aiutava per nulla a
concentrarsi. Col pensiero fisso del suo angelo, si lasciò andare ad
un sonno tormentato che trovò sollievo solo durante la notte con
l'arrivo di due dolci braccia leggere che lo cinsero nel sonno e
l'aiutarono a dormire serenamente il resto della notte.
Il
mattino Dean si svegliò con la sensazione di non essere solo, quando
si voltò di scatto convinto di avere qualcuno addosso si ritrovò
solo come sempre, per un momento la delusione cocente. Aveva sognato
di nuovo che lui venisse.
Fu
amarezza e dolore a tirarlo su a sedere ma solo quando si voltò
seccato vide l'altra parte del letto disfatta come che ci avesse
dormito qualcuno. Disperato e frenetico cercò una traccia che gli
desse conferma ma dovette arrendersi. Solo una sensazione, un buon
sonno ed il letto disfatto. Poteva essere sufficiente per credere che
fosse stato lì? E poi perché non fermarsi, farsi vedere. Dirgli
qualcosa?
Non
sapeva ma si toccò le braccia dove aveva pensato di avere avuto
qualcuno addosso tutta la notte.
Alla
fine la fede era quella. Credere senza prove tangibili. Castiel ormai
lo stava mettendo a dura prova da quando era arrivato nella sua vita,
ma non poteva nemmeno negare che, per quanto difficile fosse, era la
cosa migliore che gli fosse capitata. Era meglio così piuttosto che
niente. Qualunque cosa stesse succedendo al suo compagno, avrebbe
aspettato il suo ritorno.