NOTE: Questa breve fic viene dalla
puntata 8X23 di Supernatural, quindi l'ultimo episodio in cui si vede
che, come sempre, Dean e Cass hanno una specie di discussione perchè
Dean pensa che Cass faccia le cose di testa sua perchè non si fida
di lui, mentre Cass le fa per un contorto senso di protezione verso
Dean. Alla fine naturalmente fanno pace. Come da manuale. Poichè dal
momento in cui sono 'litigati' a quello in cui Dean lo perdona manca
la scena della riappacificazione (secondo il mio modestissimo
parere), ho deciso di approfittarne a farla io. Qua i due stanno già
insieme, nella mia realtà si sono messi insieme nel Purgatorio.
Buona lettura. Baci Akane
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CASTIEL TORNA SEMPRE
- Spiegami una cosa... - Esordì Dean
esasperato. Castiel lo guardò con tanto d'occhi, come cadesse dalle
nuvole.
- Tutto quello che vuoi. - Rispose
candido, col suo solito tono basso e pacato. Dean riuscì ad
infastidirsi anche di quello. Non arrivava mai alle cose più
semplici. Mai!
- Perchè io e te ci troviamo sempre
allo stesso punto di merda? - Castiel corrugò la fronte senza capire
e si guardò intorno per vedere cosa intendesse in 'stesso punto di
merda'.
Ovviamente Dean gli diede un colpo sul
braccio esasperato.
- Era una metafora! Perchè siamo
sempre qua a discutere delle stesse cose? Fai sempre gli stessi
errori! Possibile che non cambi mai? - Dean dopo il primo grande
momento di rabbia, aveva avuto modo di smaltirla e vedere le cose
come stavano.
- E' questo che sono... come posso
cambiare? Si è come si è. - Ecco, appunto.
Aveva capito che Castiel era così e
sempre lo sarebbe stato, impossibile chiedergli, o peggio pretendere,
che cambiasse.
Come poteva?
Lui era un angelo e per essere un
angelo si era già umanizzato molto, ma di certo la base sarebbe
sempre stata quella.
Un angelo.
Era lui l'umano...
- Chissà perchè immaginavo una
risposta simile! - Esclamò sgonfiandosi, alla fine arrabbiarsi tanto
con lui era inutile, era solo sfinente e basta. Non capiva, era
contro la sua natura capire.
- Allora perchè mi hai fatto la
domanda... - Castiel, dal canto suo, non poteva capire nemmeno lui
Dean. Ci provava sempre a ragionare come lui, a fare come faceva lui.
Cercava di immaginare cosa avrebbe fatto e lo faceva. Eppure non era
mai contento!
- Cass, come te lo posso dire? -
Castiel non capiva le cose semplici, figurarsi quelle complicate. Per
un momento pensò di mandarlo a cagare ma sapeva che non ci sarebbe
mai riuscito. Non poteva. Non ne era capace. Non lo sarebbe mai
stato.
Castiel rimase in attesa osservandolo
penetrante in quel suo tipico modo.
- Tu fai sempre le cose che ti sembrano
giuste e le fai da solo, perchè non mi coinvolgi mai? Così sembra
che non ti fidi di me! A me questa cosa manda in bestia! - Castiel
accentuò la fronte aggrottata e piegò la testa di lato osservandolo
in modo inquietante.
- Vuoi che ti dica sempre tutto? Sei
arrabbiato perchè non vengo sempre da te e a volte provo ad agire
con la mia testa invece che con la tua? Ma io cerco di agire come
vorresti tu! - Dean saltò su infervorato.
- Tu non potrai mai agire come vorrei
io! E lo prova che io voglio che tu venga sempre a dirmi tutto mentre
tu non lo fai! Non riuscirai mai a capirmi! - Concluse frustrato
girandosi. Erano andati a tenere d'occhio il signor futuro
innamorato, erano fuori dal suo locale in attesa di vedere Cupido.
Ed intanto avevano da chiarirsi. Come
sempre.
Castiel percepì il suo stato d'animo,
non stava di certo bene. Si dispiacque e si avvicinò dietro di lui,
gli mise una mano sulla spalla.
- Però so che ti deludo sempre in
qualche modo... - Era quasi un chiedere perdono. Dean scosse la testa
e sospirò girandosi di nuovo, rimasero fermi uno davanti all'altro a
guardarsi.
- Finchè torni, alla fine, non mi
deluderai mai davvero. Anche se nel mezzo fai un sacco di casini
perchè agisci di testa tua! - Castiel era di nuovo confuso. Prima
diceva che era deluso e poi no.
- Non riesco più a capire. - Questo
fece ridere Dean. Gli era mancato il suo Cass. Gli era enormemente
mancato. Ed alla fine si riduceva sempre tutto a quello. Che Cass, le
volte in cui faceva qualcosa da solo, gli mancava.
Del resto era normale...
Dean diede un'occhiata fugace in giro e
si assicurò che fossero soli, poi gli mise una mano sulla guancia e
disse più morbido.
- Smettila di fare le cose da solo, mi
manda in bestia. Mi fai sentire come se non ti fidassi di me. Ti fidi
di me? - Castiel questo riusciva a capirlo e si illuminò.
- Certo che mi fido! Ma cerco di
proteggerti... - E questo, d'altra parte, era quello che Dean
riusciva a capire di Castiel.
Alla fine, anche se in modi molto
contorti, le azioni di Castiel erano sempre rivolte a proteggerlo in
qualche maniera.
- Però vieni da me. Devi sempre venire
da me. - Concluse basso e rilassato perchè si erano di nuovo
ritrovati. Non sarebbero mai stati effettivamente capaci di perdersi
davvero, anche se a volte poteva sembrarlo e per testardaggine Dean
faceva l'arrabbiato con Castiel rifiutandosi di cercarlo e ascoltarlo
quando poi tornava.
- E tu non pensare che non mi fidi. Sei
il solo di cui mi fido su questo Universo. Ciò che sono è solo per
te, ormai. Lo sai. - La capacità di Castiel di dire la verità in
modo tanto disarmante, aveva dell'incredibile. Dean non si sarebbe
mai abituato.
Sorrise e si avvicinò ulteriormente
sfiorandogli le labbra.
Castiel rispose, ormai sapeva cosa si
faceva in quei casi ed era una risposta sempre molto piacevole da
dare.
Schiuse le labbra e gli venne incontro
dando vita ad un bacio intimo e semplice.
Era normale per loro litigare per poi
ritrovarsi e riprendersi. Perchè stavano insieme.
Certo, stare con un angelo era una
specie di impresa titanica, ma a modo loro ci riuscivano, coi soliti
alti e bassi, insomma...
L'importante era ritrovarsi e loro ci
riuscivano sempre.
Per questo, comunque, quando Castiel
spariva facendo qualcosa di testa sua, poi Dean non diventava matto a
cercarlo e preferiva arrabbiarsi e basta.
Perchè sapeva che sarebbe tornato.
Castiel tornava sempre.
Da lui.