NOTE: Prima o poi arrivo ovunque! La serie è Stranger Things, in particolare scrivo dopo la seconda stagione perché i protagonisti sono Steve Harrington e Billy Hargrove. La coppia è la Harringrove. Trovo Steve uno dei personaggi più riusciti di ST per via della maturazione e dell’approfondimento caratteriale avuto, Billy per il momento non ha avuto lo stesso trattamento, è un po’ buttato lì, ma ha molto potenziale e ci sono diversi indizi che mi hanno fatto partire le idee. La fic è completa e conta 8 capitoli di 6/7 paginette circa l’uno. Più una coppia ha potenziale ma non è approfondita nella serie originale e più a me viene voglia di scrivere, funziono così! Ovviamente si arriverà anche a scene erotiche, non serve dirlo quando si tratta di me! Ad un certo punto c’è l’inserimento di Jonathan Byers. Pubblicherò un capitolo a settimana circa. Spero che piaccia. Buona lettura. Baci Akane

BIG STEVE


1. PER IL TITOLO DI KING

King Steve di qua, King Steve di là... che diavolo voleva da lui?
Voleva il titolo di King? Che se lo prendesse!
Quel titolo gli aveva portato solo guai, alla fine!
Che gliene importava a lui?
Voleva essere il re? Che lo fosse!
Era solo impegnativo rispondere a tutte quelle stupide aspettative, non voleva niente, solo essere lasciato in pace.
Ormai che senso aveva tutto quanto?
Nancy era andata, lui se ne doveva fare una ragione, che gliene importava di tornare ad essere quello stronzo  che era prima? Se non lo fosse mai stato lei si sarebbe davvero innamorata di lui, non solo per finta!
Da quella volta non gli era andato niente per il verso giusto ed ora dopo il pestaggio ignobile di quell'idiota che voleva essere solo il re, si sentiva anche peggio.
Magari se Billy Hargrove non l'avesse calpestato in quel modo si sentirebbe male, ma non come uno zerbino...
La cosa peggiore era che continuava a tormentarlo, non ne aveva abbastanza... Cos'altro voleva da lui? Perché non lo lasciava in pace? Voleva umiliarlo davanti alla scuola intera? Ma pensava che gliene importasse qualcosa?
"A dirla tutta non so nemmeno cosa voglio io ora... Nancy? Si tratta di lei? Se tornasse starei bene?" sospirò seccato guardando i ragazzi in campo correre dietro alla palla da basket, passarsela mentre lui li guardava seduto con l'asciugamano sul collo, stravolto e nervoso. Il mister l'aveva messo in panchina vedendolo particolarmente fuori forma.
"Nah, non è lei... Certo lei mi ha cambiato, ma mi ha mostrato che ero un idiota e vivevo per la fama e la gloria a scapito di altri, mi ha mostrato che quello che avevo prima non era niente confronto a quello che potrei avere se fossi diverso. Il punto è che non so come... Come dovrei essere, diverso come? Non ho proprio idea da dove ricominciare, cosa fare, con chi, perché... So che c'è di meglio di 'King Steve' ma cosa? Dove? Perché?"
Era perso nelle sue elucubrazioni che non vide arrivare la palla a tutta velocità e forza che gli arrivò in piena faccia.
Steve venne colpito in pieno finendo giù dalla panchina all'indietro gambe all'aria, nemmeno il tempo di capire come da seduto si era ritrovato a terra e cosa gli facesse male, che la risata fastidiosa di quel cazzone risuonò nella palestra.
Una volta sarebbe diventato una bestia, ora non gli importava più. Assolutamente più.
Qualche compagno corse ad aiutarlo a rialzarsi, quando fu seduto si accorse di sanguinare, in un secondo momento sentì la bocca dolergli e gonfiarsi. Per lo meno non gli aveva colpito il naso ma la bocca!
Di contorno risa, di contorno le urla del mister, di contorno la pacca del compagno sulla schiena.
Al centro il viso divertito di Billy che sembrava aver vinto un premio ambito.
Steve rimase un po' li stordito a fissarlo incapace di capire come dovesse reagire o cosa fare, alla fine si decise per alzarsi, fargli il dito medio ed andarsene in bagno a lavarsi la bocca.
Una volta gli sarebbe andato contro picchiandolo duro, una volta nessuno avrebbe osato tirargli una palla in faccia per prendersi gioco di lui ed umiliarlo. Eppure non riusciva ad importargliene. Erano tutte cazzate. Tutte.

Non era negli spogliatoi da molto che la porta si aprì, Steve immaginò fosse qualcuno dei compagni mandati dal coach per assicurarsi che stesse bene e ricurvo sul lavandino per sciacquarsi la bocca con l'acqua, non guardò nemmeno.
- Sto bene, lasciatemi in pace! - brontolò seccato.
- Certo, ti ho picchiato più duro quella notte! -
La voce strafottente di Billy Hargrove lo raggiunse insieme alla sua mano sul sedere che lo schiaffeggiò senza complimenti per poi tornarci stupito.
- Mmm... Harrington... Sei ben equipaggiato qua dietro eh? Forse è per questo che eri il re! - Steve si raddrizzò subito come una molla guardandolo shoccato attraverso lo specchio.
- Ti sei bevuto il cervello? - lo attaccò corrucciato rimanendo con le mani sul bordo delle vasche del lavandino dove l'acqua scorreva ancora, il sangue ormai aveva rallentato molto, colava sul mento.
Billy rise di gusto alzando le braccia.
- Vengo in pace! -
- Certo, perché senza pubblico non c'è gusto, vero? - Billy lo guardò senza capire, o meglio fingendo. Steve così chiuse il rubinetto e si pulì il resto con la possieda in spugna di marca che si macchiò di rosso. Si raddrizzò e si voltò verso di lui a fronteggiarlo diretto e deciso senza paura od umiliazione negli occhi.
- È un gioco che ho inventato io, Hargrove! Lo so fare meglio di te! - disse fissandolo dritto negli occhi.
Billy gonfiò il petto fingendo di non capire.
- Meglio di me? Per ora meglio di me tu sai solo finire al tappeto, pretty boy! Di che gioco parli? -
Steve rise gettando la testa all'indietro con le mani ai fianchi, un rivoletto di sangue cominciò a scendere di nuovo dal labbro spaccato e gonfio, Billy ne fu subito attratto come se fosse miele, ma si tese pronto a reagire male per mantenersi la reputazione davanti a lui.
- Hargrove, non c'è nessuno in questo momento. Siamo solo io e te ed a me non frega più un cazzo di queste stronzate, io ho chiuso con quei modi di merda che mi hanno solo fatto perdere le cose che contavano. Voglio solo dire che so meglio di te come si fa e soprattutto perché, ma lascia che ti dica una cosa da uno che l'ha fatto per primo. Non vale la pena, perché quando trovi qualcuno di importante, e lo trovi sempre prima o poi, facendo così lo perderai e sarà tardi per cambiare. Ma fa quel cazzo che ti pare, a me non fotte più nulla! -
Così dicendo Steve gli diede le spalle ed andò al suo angolo per cambiarsi ed andarsene, si tolse i polsini con gesti secchi buttandoli nel suo borsone aperto, si sfilò la canottiera incrociando le braccia alla vita quando una manata sbatté improvvisa e violenta contro la parete davanti, lo sfiorò di pochi centimetri. Steve saltò sorpreso sul posto e alzando la spalla di lato si voltò rimanendo bloccato fra Billy ed il muro.
Un Billy particolarmente strano, non che di solito fosse normale, ma in quel momento lo guardava più strano ancora.
Steve rimase sorpreso a fissarlo incapace di respingerlo con sicurezza per non dare inizio ad un’altra stupida rissa da cui probabilmente sarebbe uscito di nuovo a pezzi e dolorante.
Cosa diavolo aveva quel ragazzo da essere tanto asfissiante? Lui non l’aveva mai cercato, mai provocato. Perché doveva essere così pesante proprio con lui in particolare?
- Che diavolo hai Hargrove, si può sapere? - Chiese Steve esasperato senza mostrare timore nel cercare di scappare da quella posizione strana e poco virile.
Era una vicinanza piuttosto sospetta e appena Billy gli pulì il mento ed il labbro da un rivoletto di sangue, Steve ci pensò per assurdo:
“Sarà mica gay e preso da me? No perché se mi deve parlare e non è gay e non è preso da me, non dovrebbe starmi così appiccicato!”
Ed infatti abbassò automaticamente gli occhi per controllare quanto gli stava vicino e quale parte dei loro corpi si stava sfiorando a quel modo equivoco. Billy fece un sorrisino trionfante vedendolo in difficoltà, ma subito Steve tornò a guardarlo dritto negli occhi senza esitare o mostrare debolezza o schifo.
Rimase esattamente lì dove era. Senza muoversi. A respirarsi a vicenda.
Billy allora da trionfante si trasformò in qualcosa di più liquido e provocatorio.
Steve si ricordò del modo in cui l’aveva guardato quel giorno sotto la doccia e unì quella sensazione a questa.
“Sembra mi mangi con gli occhi!” Non che fosse difficile capirlo vista la sua ossessione dal primo giorno che aveva ampiamente dimostrato per lui.
- Vuoi una foto o possiamo andare oltre questa ridicola sceneggiata? - Disse ancora Steve sperando di levarselo di torno senza essere per forza aggressivo.
Billy fece l’ennesimo sorriso strano, come strano era sempre tutto di lui.
Poi annuì, gli diede un colpetto sul braccio nudo e si allontanò.
- Ti vedo davvero depresso Harrington, mi dispiace. Mi piacerebbe potermi confrontare un giorno col vero King Steve! Sai, mi piacciono le sfide serie! Finora tu non sei mai stato tu, ne sono convinto! - Steve alzò gli occhi al cielo girandosi di lato continuando a spogliarsi per lavarsi ed andarsene via da quel manicomio di ragazzo. Non voleva più guai, ne aveva avuti abbastanza. In realtà non sapeva bene cosa voleva, ma di certo non Billy Hargrove!
- Mi sa che devi rassegnarti, King Steve non esiste più! -
Billy lo prese per una spalla e lo girò deciso rimanendogli sempre vicino. Il contatto tornò ad elettrizzare entrambi e Steve fissò la sua mano sulla propria spalla come se fosse un’onta, Billy sorrise felice della sua reazione da capo branco. Forse lo poteva recuperare!
- Andiamo, sono sicuro che è ancora lì! Gli serve solo una mano per risalire! Capisco che lasciarsi con la propria ragazza non è mai facile, ma ti ritroverai! - Steve scosse il capo e una volta nudo, si diresse verso le docce. Billy rimase lì a guardarlo interessato ed insistente, ma non si mosse e non si spogliò. Era peggio di essere esaminato da un allenatore famoso, non che gli fosse mai capitato, ma poteva immaginare fosse così. No, quello era peggio.
Cominciava a sentirsi seriamente a disagio sotto quello sguardo sfacciato.
- Cosa vuoi da me? Cosa devo fare per farti levare dalle palle? - Chiese seccato ed esasperato mentre l’acqua lo ricopriva.
- Che vieni via con me. - Sospirò.
- Scordatelo! E poi perché diavolo dovrei venire con te? Dove? - Billy sorrise sicuro.
- Ad una festa! Ti piacciono le feste, lo so! Vieni e ti aiuterò a tornare King Steve! - Steve chiuse gli occhi mentre lasciava che l’acqua schiaffeggiasse il suo viso stanco.
- Perché dovresti volermi come una volta? Dopo cosa vorresti fare, Rocky e Drago? - Chiese ironico facendo un passo indietro per insaponarsi. Billy ancora fermo lì a guardarselo per bene.
- Perché no? - Disse vago.
- Perché non voglio fare a botte con te! Vorrei solo essere lasciato in pace! - A quel punto Billy entrò nelle docce e ignorando gli schizzi, lo afferrò per un braccio e strinse la presa avvicinando deciso ed asfissiante il viso al suo per l’ennesima volta.
- Questo non sei tu! Adesso parli così ma quando tornerai in te tornerai a divertirti davvero! -
Steve scosse il capo stanco, voleva solo essere lasciato in pace.
- Io non ti darò mai quello che vuoi! -
Billy a quel punto sorrise sicuro e malizioso, avvicinando ancora di più il viso al suo fin quasi a baciarlo, Steve ancora non si ritrasse, quasi per sfidarlo a farlo, per vedere fin dove poteva spingersi quel pazzo.
- Oh, me lo darai Harrington. Vedrai che me lo darai! -
- Se vengo a quella maledetta festa con te, mi lasci in pace? - Steve davvero non sapeva come togliersi quella zecca di dosso, così alla fine acconsentì e Billy felice strinse la presa della mano sul braccio nudo, come nudo era il torace a contatto col suo. Calore. Uno strano sciocco calore.
Finalmente Billy lo lasciò e voltò le spalle per uscire, mentre lo faceva Steve tornò sotto la doccia per sciacquarsi via la sensazione di adrenalina del suo corpo addosso.
- Comunque non sono frocio! - Grugnì calmo. Billy non si voltò e non lo picchiò, si limitò a ridere alzando il dito medio senza voltarsi indietro.
- Passo a prenderti io stasera alle otto! - Steve sollevò gli occhi e scosse il capo per l’ennesima volta. Non capiva perché, ma se era gay aveva tutto più senso. Forse era aggressivo per non essere scoperto ed emarginato, era un classico. Magari aveva bisogno di una mano.
- Sì, e da quando sono un buon samaritano? La nomea di babysitter non bastava? - Così lamentandosi da solo per quello strano senso d’aiuto che sentiva di dover dare a quello stronzo colossale, finì di lavarsi velocemente.
“Forse è solo che rivedo il vecchio me in lui. Prima che Nancy mi aiutasse ad uscire da quello stupido circolo vuoto del cazzo in cui ero.” Non che ora stesse bene, ma era solo in una fase di cambiamento. Non voleva tornare al vecchio sé stesso stronzo come ora era Billy.
Gli piaceva sentirsi utile ed aiutare quando serviva, essere affidabile in certi momenti, ricevere quel genere di gratificazione, una vera cioè.
Ma gli serviva qualcosa a cui appartenere, un gruppo, probabilmente. O forse del calore, come quello che Nancy gli aveva dato in quel periodo, o qualcosa di molto simile in ogni caso.
Non sapeva bene nemmeno lui, ma qualcosa voleva e forse poteva trovarlo cominciando da qualche parte.
“Sì beh, lui è una parte assurda da cui iniziare, comunque!”
Ma convinto di volerlo inconsciamente aiutare solo perché rivedeva il sé stesso di un anno prima e sapeva quanto bisogno avevano quelli così, decise di non tirarsi indietro, per quanto assurdo potesse sembrare.
Ignorando che forse c’era anche dell’altro, qualcosa di ben sepolto. Molto sepolto.