*Eccoci qua, devo dire che qua ci sono dei passaggi che mi sono divertita molto a scrivere. Abbiamo lasciato Steve e Billy insieme alla festa, una volta varcata la soglia la giostra comincia e non si sa dove finiranno. Steve è lì per mettersi alla prova e vedere se King Steve è morto ed ora può essere di meglio, mentre Billy ha un'idea ben precisa, ma non è chiaro se riuscirà a realizzarla. Buona lettura. Baci Akane*

3. ELEVAZIONE




I due ragazzi fecero il loro ingresso trionfante insieme, una volta messo piede dentro la bolgia, si staccarono e Billy alzò le braccia in segno distintivo e spaccone, urlò come un idiota mentre gli altri lo inneggiavano accogliendolo e ridendo e Steve invece faceva un sorriso poco convinto di circostanza alzando una mano.
Tutti gli occhi puntati addosso come se avessero appena visto dei fantasmi, notare la loro presenza ad una festa era un conto, notare che erano lì insieme era un altro.
Tutti sapevano che Billy era in competizione con Steve.
- Ehi Hargrove, vi siete messi insieme? Dovete mica conquistare il mondo? Era l’unica alleanza che non avremmo mai voluto vedere! - Dissero i suoi amici avvicinandolo subito senza peli sulla lingua.
Billy lo spinse ridendo esagerato mentre gli prendeva la birra di mano e la beveva, da un altro dei loro la prese per darla a Steve il quale perplesso la accettò.
- Perché facciamo una fottuta paura, cagasotto del cazzo! -
- Ma chi comanda? A chi dobbiamo fare riferimento? - Steve si mise a ridere incredulo di quelle stupide domande e scosse la testa andandosene, ma Billy lo afferrò per la cintura dei jeans e lo trattenne lì, questo fece sì che Steve si rivoltasse e guardandolo serio e determinato, con un dito alzato davanti alla faccia, disse piano e penetrante:
- Se lo rifai ti infilo la bottiglia in gola. - A questo Billy sorrise provocatorio ed eccitato mentre gli altri lì con loro si misero a ridere fischiando.
- Oh ok abbiamo capito a chi! - Questo a Billy non piacque perché insinuavano che il capo era di nuovo Steve, perciò li spinse in contemporanea a destra e sinistra e andò oltre Steve come se fosse solo, dandogli una spallata. Costui sollevato annuì, forse se lo era tolto dalle scatole.
Stava andando alla ricerca di qualcuno di conosciuto o di interessante per mettersi alla prova e vedere se gli andava qualche ragazza o cosa, quando Billy tornò, gli mise una sigaretta appena accesa in bocca ed un bicchierino di qualche intruglio forte fra le dita, un altro per sé, sia di bicchiere che di sigaretta, infine lo sollevò.
- Alla nostra nuova alleanza! - Steve lo guardo perplesso con la sigaretta molla fra le labbra, aveva smesso da un po’, ma solo per Nancy.
- Ti ho detto che era solo una serata del cazzo per dimostrarti che quel coglione di King Steve non esiste più! - Billy annuì e tintinnò il bicchierino col suo, lo alzò ancora e deciso lo bevve. Steve sospirò e scuotendo la testa fece la stessa cosa, ma senza brindare.
La sua risata risuonò ancora, fastidiosa come sempre, ma nel frattempo la birra di prima, la vodka di ora e il fumo che scendeva giù per le vie aeree, tornò a dargli alla testa come una volta. Non lo faceva da molto, ma non aveva dimenticato la sensazione e tanto meno non era vero che non gli piaceva più.
Sorrise stordito tirando ancora dalla sigaretta, tenendo la birra non ancora finita di prima. Poter semplicemente lasciarsi andare perché sì, cazzo. Come ai vecchi tempi.
Forse si poteva, forse non c’era un cazzo di male. Lui e Billy si guardarono per un po’ prima di parlare con gli altri e staccarsi da quell’ipnosi sospetta. Comunicarono più così che per tutto quello che avevano fatto prima venendo lì.
Poi Billy annuì e si leccò le labbra sempre più eccitato vedendo in Steve quello che aveva sperato di rivedere.
Un degno compagno di scorribande, un reale sostegno, qualcuno con cui essere ancora più forte, rispettato, temuto e notato. Soprattutto notato.
Con quel Steve sì che sarebbe successo. Imbattibile, ecco cosa sarebbe stato.
Letteralmente il migliore.
E quel Steve era ancora lì, lo vide mentre fumava il resto della sigaretta con naturale sensualità e mentre finiva la birra come se non avesse mai smesso di bere. Perfetto, semplicemente perfetto.
Ed eccitante. Oh sì.
Senza dire nulla Steve si voltò poi verso una ragazza che lo occhieggiava appena messo piede nella festa, la musica cambiò ed iniziò qualcosa di particolarmente ritmato e forte e lasciando andare la bottiglia vuota di birra, Steve abbandonò Billy ed andò da lei. Sempre per mettersi alla prova e vedere se gli andava e se voleva. Bere e fumare gli piaceva ancora, forse anche le ragazze. Forse.
Billy lo vide e ci rimase male, si rabbuiò per un momento, poi vedendolo ballare si mise ad imitarlo a distanza, fingendo di non avere nulla, che andava tutto bene, che era lì a ballare e sballarsi.
Tanto c’era casino, chi notava che invece non staccava gli occhi da Steve che ballava attaccato a quella troia?
E come si muoveva, dannazione. L’aveva notato quell’altra volta.
Si sapeva muovere, era sexy di natura, aveva un naturale modo di attirare e di fare, sicuro, semplice, calmo eppure così maledettamente caldo senza doversi nemmeno impegnare davanti allo specchio o fare sollevamento pesi.
Steve era così di natura, doveva solo lasciarsi andare.
A Billy venne l’ennesima erezione guardandolo, così prima che qualcuno se ne potesse rendere conto, e mentre le labbra di Steve finivano su quelle della stronzetta, si girò ed andò a prendere altri alcolici.
In realtà l’aveva voluto lui, ma non così, non per vederlo troieggiare con un’altra.
La storia della conquista del mondo era vera, ma mancava una parte.
Billy era matto di Steve e lo era dal primo istante in cui i suoi occhi avevano incrociato il suo culo. Qualcosa l’aveva fatto scattare e non era più stato capace di scrollarsi di dosso quella maledetta voglia di scoparlo in tutte le posizioni e di avere il suo enorme cazzo dentro.
E prima di venire, mandò giù l’ennesimo shottino bello forte. Molto forte.

Sulle note di una favolosa canzone capace di far ballare tutti, Steve si muoveva ad un buon ritmo dimostrando di saperci fare sulla musica e con una ragazza fra le mani.
Mani che si occupavano dei suoi fianchi e poi del suo piacevole e tondo sedere.
Lei si strusciava su di lui, le braccia intorno al suo collo, le bocca incollata alla sua e poi sull’orecchio e sul collo, quella di Steve che faceva altrettanto con gli occhi chiusi abbandonato a quel girotondo pazzesco che gli dava alla testa.
La gente tutt’intorno, il suo corpo morbido e tutto curve premuto addosso, intrecciati ed allacciati, la musica più bella di quell’inverno a tutto volume e fumo ed alcool nell’aria ed addosso.
Non aveva esagerato, era riuscito a darsi un freno il necessario per essere elettrizzato senza perdere il controllo. Non voleva umiliarsi perdendo il controllo.
La ragazza scivolò con le labbra sul suo orecchio di nuovo, ma non per leccarglielo bensì per parlargli:
- Cerchiamo un posticino? - Glielo chiese con un unico chiaro senso dietro, Steve sentì immediatamente un’ondata investirlo con la potenza di un tir. Si irrigidì istintivamente, la guardò nel panico e mentre sentiva una netta agitazione salirgli dentro, si rese conto che la sua testa cercava disperatamente una scusa per non accettare. Che scusa, che scusa del cazzo poteva tirare fuori?
“Non fare l’idiota, perdi la faccia se la rifiuti. Non puoi rifiutare. E poi è la volta buona che volti pagina.” Poi però si rese conto di cosa stonava. “Ma è il vecchio Steve che si farebbe una troia qualunque per dimenticare la vecchia ragazza.” Ed ancora mentre prendeva tempo baciandola in modo molto audace. “Oh andiamo, quanto te ne fotte seriamente di Nancy? Lei non ti ha mai amato e non ci ha pensato due volte a buttarsi nelle braccia di Byers. Non si tratta di lei e lo sai. Lei ti ha cambiato, però non sei alla ricerca di te stesso per lei. Ti stai mettendo alla prova per te. Punto. Ed ora non vedo come trombare con una sconosciuta possa farmi trovare quel fottuto me stesso.”
Tanti giri di parole mentali prima che la propria lingua si stufasse di giocare con quella della ragazza e solo quando lei gli toccò sfacciatamente il pacco ben in evidenza attraverso i jeans, si rese conto che non voleva punto e basta e non contava un cazzo il motivo. Non voleva. Stop.
Stava respingendola quando un forte rumore attirò la loro attenzione interrompendo quel gioco che stava andando molto oltre. Si voltarono verso il casino rimanendo insieme e Steve non si stupì molto di vedere Billy al centro di una rissa in mezzo alla gente che, improvvisamente a cerchio, lo incitava esaltata inneggiando ‘sangue’ come se fossero due cani da combattimento.
Steve sospirò e sebbene in un primo momento ebbe la tentazione di andarsene ed ignorarlo, si rese conto di essere ancora allacciato ad una che voleva scaricare senza perdere la faccia. Così decise di cogliere l’occasione e scusandosi con lei, si infilò nel mezzo del cerchio e della rissa.
Non aveva la minima voglia di combattere, prendersi un pugno o fare ancora da baby-sitter, ma evidentemente aveva trovato la sua vocazione.
L’eroe delle cause perse!
Afferrò Billy al volo per i capelli, sulla nuca, e lo strattonò all’indietro facendolo volare gambe all’aria per la sorpresa dell’interruzione, successivamente veloce come un fulmine scagliò un pugno al volo all’altro che stava per andargli contro di riflesso.
Questi volò dall’altra parte, anche lui per la sorpresa dell’intromissione.
Quando dalla folla si levò l’applauso ed il coro cambiò da ‘sangue’ a ‘King Steve’, l’adrenalina tornò a scorrere, quella sensazione elettrificante lo ubriacò molto meglio dell’alcool che aveva bevuto prima e con un sorriso strafottente tipico del vecchio King Steve, per un momento si dimenticò di non esserlo più e, forse, di non volerlo nemmeno.
Per un momento si prese i cori e gli applausi di un tempo, la fama e tutto il meglio, poi si ricordò dell’idiota, si voltò, gli tese la mano come quel giorno in palestra aveva fatto Billy con lui lasciandolo poi lì, continuando l’umiliazione: l’inizio della faida.
Billy si ricordò di quel momento e capì che poteva essere la sua sonora vendetta, poteva chinarsi e dirgli qualcosa di spaccone per poi ritirare la mano e lasciarlo a terra con la bocca sanguinante, facendolo avrebbe ripreso il suo posto e lui avrebbe avuto finalmente il vero e unico King Steve.
L’eccitazione lo invase con un’altra erezione, non era un problema mostrare quanto dotato fosse. Billy guardò la mano e guardò lui negli occhi da terra con un sorriso eccitato e divertito, si leccò il sangue dal labbro spaccato come quello di Steve quella mattina, poi prese la mano e attese la frase umiliante e poi l’abbandono, lui l’avrebbe fatto. L’aveva fatto.
Sicuro che sarebbe andata così, rimase stupito di sentirsi alzare davvero da terra.
Davanti agli occhi esterrefatti e ad un’ovazione ammirata, si ritrovò in piedi davanti a lui, la stretta solida della sua mano, i suoi occhi sicuri ed un sorrisino vittorioso dietro quel bel visetto.
Aiutandolo davvero senza vendette facili dietro, Steve aveva vinto in un istante tutto su tutti i fronti!
“Attualmente penso di essere molto meglio di King Steve! Penso di essermi magnificamente elevato al livello di Big Steve! Ho rifiutato una troia, non sono ubriaco ed ho aiutato un pezzo di merda che ha cercato di umiliarmi da quando è arrivato! Penso che quelle stronzate del karma funzionino! Se fai il bene prima o poi ti capiterà il bene! Fanculo, sono il migliore, bastardi!”
La sensazione con cui uscì dalla casa trascinandosi un apparentemente ubriaco Billy, lo accompagnò per un bel po’ rendendolo seriamente euforico.
Arrivati alla macchina con un barcollante Billy trascinato per il braccio come un bambino, si fermarono e lo lasciò per aprire il palmo della mano sicuro.
- Beh? - Chiese Billy fissandola pensando di poterci sputare sopra.
- Ti porto a casa, dammi le chiavi che non puoi guidare! - Disse paziente e deciso. Billy si mise a ridere gettando teatrale la testa all’indietro ma nel farlo finì quasi per cadere, rimase in piedi per miracolo, così Steve ripeté:
- Chiavi, Hargrove! - Billy aveva guidato in condizioni peggiori, ma al di là di questo non capiva perché continuasse con quel teatro.
- Non ci caga più nessuno, hai vinto, ti sei riacquistato la faccia. Cosa cazzo vuoi ora? Perché fai tanto il gentile? - ringhiò selvatico Billy confuso su quale fosse il piano e cosa prevedesse ora. Steve alzò paziente le spalle e semplicemente infilò due dita nella tasca anteriore dei jeans guardandolo dritto negli occhi così da vicino.
- Mi sto elevando, Hargrove. Dallo stato di King a Big. E Big Steve non fa finta di essere grandioso, Big Steve lo è davvero! - Con questa risposta di classe e sentitamente convinta, pronunciata piano e vicino al suo viso, trovò non solo le chiavi dell’auto nella sua tasca. Toccando la sua erezione che si allungava sotto la tasca, Steve inarcò le sopracciglia stupito mentre Billy si protese verso di lui con un ghigno malefico sulla bocca. Steve si allontanò in tempo per evitare un bacio imprevisto, un istante dopo e le loro labbra si sarebbero scontrate.
Steve impallidì e si voltò subito per vedere se qualcuno era nei paraggi. Per fortuna il buio fece il suo dovere e nessuno stava venendo via in quel momento.
Spiaccicò una mano sulla sua faccia e lo spedì nel lato del passeggero.
- Non guiderai la mia auto, cazzo! - Brontolò barcollando.
- E perché no, la guidano tutti! - Billy gonfiò il petto con istinti omicidi.
- Quella stronzetta non è ‘tutti’! -
- Come, dici che non è tua sorella! - Lo prese in giro Steve salendo in auto, aspettando che il bambino si decidesse ad arrendersi.
Quando finalmente lo fece, soddisfatto avviò il motore riprendendo le canzoni rock da dove le aveva interrotte.