*Ecco
un altro capitolo. La festa è finita e Steve porta un ubriaco Billy a
casa, che però non può presentarsi in quelle condizioni a suo padre.
Alla fine tanto fa fino a che riesce a finire nel letto di Steve, ma
una volta lì che succede fra i due? Scoprirà le sue carte o no? E Steve
come la prenderà? Dopo essersi messo alla prova ed elevato, qual è la
mossa successiva? Forse capirsi ancora meglio? Approfitto per augurare
a tutti buon natale e buona lettura. Baci Akane*
4. CARTE SCOPERTE
Billy aveva il broncio e guardava dall’altra parte come se si vergognasse anche se non era ben chiaro di cosa.
- Ti sei reso ben più ridicolo
di stasera, ricordo volte in cui vomitavi e finivi sul tuo vomito... -
Steve ingigantiva le sceneggiate di Billy a delle feste in cui si erano
incrociati, ma Billy alzò le spalle imbronciato.
- Mi secca che sei tu ad aiutarmi. -
- O forse che qualcuno ti
aiuti in generale? Non è mai successo, giusto? Ti hanno sempre lasciato
nel tuo piscio e nel tuo vomito, ma era divertente perché eri ridotto
così perché facevi il figo, bevevi, fumavi... - Steve voleva provocarlo
sapendo come funzionava, l’aveva fatto anche lui.
- Fanculo. - rispose Billy
abbassando il sedile. - non puoi portarmi a casa, se mio padre mi vede
così mi fa il culo! - Steve lo guardò sorpreso che si scucisse. Era
un’onta rivelare di avere problemi in casa, lui lo sapeva.
Le sue braccia incrociate, la testa rivolta dall’altra parte.
- E non ti fa il culo se stai tutta la notte fuori? - Billy rise amaro mettendo il piede con lo scarpone sul cruscotto.
- Non gliene fotte un cazzo,
basta che non infrango la legge. Non posso ubriacarmi, non posso
guidare ubriaco, se mi fermano il suo buon nome finisce nei guai e
tutte quelle stronzate lì. Per il resto posso fare la merda che voglio
purché non rovini in qualche modo lui! -
- Puoi anche ammazzare basta
che non ti scoprano? - Billy alzò le spalle annuendo, poi si alzò di
scatto grugnendo un ‘fermati’ che fece prendere un colpo a Steve il
quale inchiodò subito.
Appena sul bordo della strada
buia, Billy aprì la portiera e si mise a vomitare fuori. Steve scosse
il capo ricordando com’era ridursi a quei livelli.
Rimase orgoglioso di sé.
“Ho fatto bene a venire... ho
davvero trovato me stesso. Posso divertirmi e riesco a controllarmi, a
non esagerare come una volta. Perché una volta lo facevo per
impressionare gli altri, ora non me ne frega, lo faccio per me e quindi
seguo i miei limiti. Bevo, fumo magari, perché no. Ma so quando
fermarmi. Ed alla fine sto bene!”
Quando Billy riuscì a smettere
di vomitare e a tenersi lo stomaco dentro, risalì in auto buttandosi
pesantemente nel sedile accanto.
- Ci siamo aiutati a vicenda,
giusto? Ci siamo umiliati a vicenda e ci siamo aiutati a vicenda! Siamo
pari! - Borbottò ruttando alla ricerca di una sigaretta che trovò senza
riuscire ad accendersi. All’ennesimo tentativo andato a vuoto, Steve
gliel’accese col proprio accendino, poi si prese la sua sigaretta e se
la mise in bocca accendendogli anche la seconda che Billy si era tirato
fuori guardandolo stupito e con una strana luce negli occhi. Stava
flirtando con lui?
- E dimmi una cosa... - Iniziò
quindi mentre accendeva la seconda. - In che modo di preciso tu avresti
aiutato me? - Billy lo guardò aumentando il sorrisino malizioso e Steve
riuscì a trovarlo anche caldo in qualche modo, nonostante fosse tutto
disfatto e con l’angolo della bocca con il sangue incrostato. Lo vide
sorridere e leccarsela in quel suo modo osceno che però cominciava
anche a piacergli. Steve rimase in attesa prima di ripartire, le mani
sul volante, la sigaretta fra le dita.
- A ritrovare te stesso! Se
non ti avessi umiliato tutte quelle volte e poi portato qua stasera,
come saresti tornato te stesso? - Sembrava convinto mentre diceva
quelle cose. Steve alzò le dita con la cicca e fece il bacchettone
puntualizzando serio.
- Punto uno, il fatto che tu
mi hai umiliato, come dici tu, non è collegato al fatto che io stasera
sia tornato! - Billy stava per ribattere ma Steve alzò leggermente la
voce e continuò secco: - E punto due... io non sono tornato! E nemmeno
ritrovato. Io semplicemente sono passato al livello successivo. Al
massimo sono diventato! Capisci la differenza fra diventare e
ritornare? - Dubitava la capisse in quelle condizioni, Billy si
aggrottò cercando di capire e Steve rise divertito per poi ripartire.
- Ho detto non a... - Brontolò.
- Sì, non a casa... ti porto
da me, tanto i miei non notano la mia presenza od assenza, perciò
potrei anche portare un orda di maiali sudici che non se ne
accorgerebbero! - Ed ecco una piccola rivelazione su di sé, dopotutto
lui ne aveva fatta una a sua volta.
Billy lo guardò col broncio,
fumando, poi alzò le spalle e tornò con le braccia conserte a guardare
dall’altra parte, la sigaretta in bocca, fingendosi arrabbiato.
Un sorrisino si dipinse sulla faccia.
Non l’aveva progettata, aveva
davvero pensato che sarebbe bastato venire alla festa insieme ed
ubriacarsi entrambi per averlo. Ma così stava andando ancora meglio.
“Basta che la pianti con la
stronzata di Big Steve o lo uccido sul serio! Non voglio né King né
Big! Voglio solo Steve! Nel mio letto!”
Che poi non poteva nemmeno
nascondere che l’idea di fare ‘coppia’, ufficialmente come amici e
basta, con King o Big, anzi meglio Big, era parecchio esaltante.
Entrarono indisturbati in casa
ed anche in camera, una stanza sufficientemente grande per un letto ad
una piazza e mezza, un armadio, una scrivania ed un normale casino per
un ragazzo delle superiori.
Billy si era abbastanza
ripreso, non era mai stato così tanto fuori da non capire cosa faceva,
ma aveva voluto marciarci vedendo un’occasione.
Forse aveva sbagliato metodo con Steve, invece che farsi notare da lui con la forza bruta doveva usare altri sistemi.
“Non la pietà, non voglio
fargli pietà. Però l’amicizia e quelle puttanate lì credo che possano
avere presa con questo ‘nuovo Steve’.”
Billy vide il letto abbastanza grande per due e con un gran sorriso si voltò verso di lui togliendosi ben volentieri la giacca.
Steve che stava facendo
altrettanto, si perse notando la sua strana espressione arrabatta ed
impallidendo si bloccò dal togliersela.
- Che... che hai? - Chiese senza capire. Billy sorrise e alzò le spalle e le sopracciglia fingendosi innocente.
- Nulla, mi piace la tua
camera! Non hai nemmeno un peso per allenarti... quindi quel corpo è
una dote naturale? - Steve sospirò stanco di sentirsi adulare come se
volesse portarselo a letto e appena lo pensò sbiancò realizzandolo,
infatti tornò a fissarlo in allarme:
- Dormi per terra, eh? - Tuonò
deciso puntandolo col dito. Billy in risposta si avvicinò a lui come
una pantera, lo fissò senza toccarlo e sempre in silenzio ma molto
eloquente, andò in bagno.
Steve ebbe il tempo di sospirare cercando di riportare la frequenza cardiaca ad una normale numerazione, con scarsi risultati.
Si affrettò a mettersi il
pigiama per evitare di spogliarsi davanti a lui, poi realizzò che quel
fenomeno non aveva niente per dormire ed imprecando iniziò a tirare
fuori dall’armadio il necessario sia per farlo dormire per terra, che
una tuta rigorosamente lunga.
Era ancora chino dentro
l’armadio a tirare fuori il piumone pesante da sistemare per terra come
materassino, quando sentì una manata schiaffeggiargli il sedere e poi
un rumore inequivocabile.
Steve si alzò esasperato e vide Billy in boxer steso sul letto, comodo comodo, che rimbalzava perché si era anche buttato.
E sorrideva.
- Tu non sei ubriaco. - Realizzò alla fine sicuro Steve gettando per terra il piumone trovato. Billy sorrise alzando le spalle.
- Come puoi dirlo? Ognuno ha la ciocca di un tipo, io sono aggressivo di natura, ma quando bevo sono diverso... -
Steve mise le mani ai fianchi e lo guardò perentorio:
- Un maniaco? - Era ora di
scoprire le carte, si disse Steve, ma vedendo Billy infilarsi la mano
nei boxer ed iniziare a toccarsi con seria intenzione, il cuore fece
capriole, avvampò e si girò.
Non sapeva cosa succedeva, di
solito avrebbe dovuto schifarsi o riderci su, ma non di certo
ritrovarsi in quelle condizioni pietose. Imbarazzato oltre ogni dire
e...
“Eccitato?” Si chiese guardandosi in basso per capire se quel calore sospetto fosse quello che pensava.
La risata fastidiosa di Billy lo raggiunse di nuovo irritandolo.
- Avanti Harrington, possiamo
dormire insieme. Sto scherzando, ti sei fissato che ci provo con te e
ti prendo per il culo! Mi sto solo divertendo! Possiamo dormire
insieme, davvero, non ti violenterò! - era un buon trucco, si disse
Billy.
Lo vide voltarsi guardingo ed
ancora teso, era buffo Steve. Aveva dei modi davvero comici di fare.
Sembrava sempre sull’orlo di scoppiare in una crisi di nervi, invece
rimaneva tendenzialmente saldo.
Un tipo molto interessante in effetti.
- Giuro che se il tuo pisello
finisce dove non deve stare, te lo taglio e ti ci soffoco! - Grugnì
deciso puntandolo ancora col dito come se quel dito fosse magico e
risolvesse sempre tutti i suoi problemi. Billy rise girandosi sul
fianco come una sirena e lasciò spazio a Steve, poi batté sul materasso
vicino a sé infilandosi sotto le calde coperte.
- Sarò un angioletto! - Disse poco convincente, sempre con l’aria di chi si prendeva gioco di lui.
Steve perplesso si decise a
raggiungerlo. Non era convinto di lui, non riusciva ancora ad
inquadrarlo ed era vero che da un lato voleva vederci del buono, come
Nancy aveva visto del buono in lui e glielo aveva tirato fuori. Però
non capiva perché intestardirsi ad aiutarlo comunque. Se lo chiedeva da
tutta la sera, ormai era andato ben oltre il mettersi alla prova. La
prova l’aveva superata con successo, ma lì stava facendo ben altro. Non
c’entrava con il vecchio od il nuovo Steve.
Mentre si stendeva e chiudeva
la luce dandogli le spalle rimanendo in un ostinato silenzio, si rese
conto che dargli letteralmente il culo in quel modo non era indicato.
“Non penso sia gay. Cioè non
ne sono certo. Potrebbe davvero aver scherzato per prendermi in giro.
Sarebbe nel personaggio. Però potrebbe anche scherzare ora ed aver
fatto tutto questo per infilarsi nel mio letto. Anche questo per quanto
assurdo sarebbe nel personaggio.”
Nel dubbio si girò supino
dandogli così né la schiena né la faccia, ma il profilo. Rimase a
fissare rigido come un cadavere il soffitto, incapace di rilassarsi e
dormire. Cercava di capire cosa stesse facendo lo scemo, ma non poteva
guardarlo, nella maniera più assoluta.
Era difficile, era eccitato e non capiva perché ed era lì ad aspettare che l’idiota facesse qualcosa.
“Se fa qualcosa devo respingerlo, altrimenti pensa che ci sto e mi piace!”
Però che male c’era?
“Non mi piace, questo c’è di male! E poi non sono gay!”
Ma che poteva saperne? Finché non si facevano certe esperienze come sapevi di non esserlo?
“È come con le donne, non ti
piacciono tutte, non cambi per tutte. C’è una che ti fa cambiare, le
altre te le fai senza accorgertene. Forse i gay scoprono di esserlo
solo se trovano il ragazzo che li accende.” Mentre aveva questi
pensieri il suo controllò scemo e finì per girare la testa verso di lui
senza accorgersene. Nel buio i suoi occhi si erano abituati da un po’
ed ora vedeva sufficientemente bene.
E vide.
Vide Billy ancora al fianco verso di lui che lo guardava fisso ed insistente. Steve spalancò gli occhi di scatto e si inalberò.
- Si può sapere perché cazzo fai così? Uno cerca di essere gentile e tu fai lo stronzo! -
- Ma non sto facendo niente,
cazzo! - Rispose ridendo Billy. Steve voleva ribattere che si sbagliava
ma in realtà era vero. - È vietato guardarti? - Sospirò e scosse il
capo.
- No però è inquietante il
modo in cui lo fai. - Ammise infine. - Sei strano e non riesco ad
inquadrarti, fai tre quarti di cose senza motivo o per lo meno senza
senso. - Si decise a parlare meglio cercando di non essere aggressivo
per non metterlo sulla difensiva. Voleva uscirne vivo da quella
situazione ed ancora si irritava nel non capire perché stesse facendo
tutto questo, cioè veramente.
Seguiva una sorta di istinto e forse era curiosità, ma curiosità per cosa?
Per lui? Per il modo in cui lo faceva sentire? E come lo faceva sentire?
“Desiderato. Mi fa sentire
come se fossi la sua ossessione e non so se lo sono davvero e perché,
però è così che mi fa sentire e mi piace. È questo che mi piace. Non
lui. Il modo in cui mi fa sentire. Essere l’ossessione di qualcuno.”
Doveva darsi risposte sensate, doveva.
Quelle più accettabili.
- È il mio modo di fare, non
serve che cerchi di capirlo. Io faccio semplicemente quello che voglio,
punto. - Steve così si mise a ridere sentendo quella risposta e rise di
gusto schernendolo, rilassandosi ed abbassando di gran lunga la guardia
mentre si girava a tre quarti verso di lui con un braccio piegato sotto
la testa.
- Questa è bella, Hargrove!
Proprio bella! Se facessi davvero solo quello che vuoi mi diresti
seriamente cosa vuoi da me e la pianteresti con la palla del
conquistare il mondo insieme o battere il miglior Steve del secolo! -
La sua risata continuò accesa ed avrebbe continuato a lungo se la bocca
di Billy non si fosse decisa a dargli davvero quello che voleva. O
meglio a mostrarglielo.
L’aveva voluto e chiesto da tutta la serata, era ora di darglielo.
La bocca si premette sulla sua
togliendogli il respiro e facendolo smettere di ridere, improvvisamente
calò il gelo, un gelo che dopo un primo istante di rigidità si
trasformò in liquido caldo.
Billy spinse più deciso Steve
facendolo rimettere supino, si issò su un gomito mentre l’altra mano
dopo un primo momento di immobilità, scese sul petto di Steve e poi
sotto, verso l’elastico dei pantaloni del pigiama.
La sua bocca si aprì ed entrò
prepotentemente con la lingua alla ricerca della sua, questo mentre la
mano aveva ragione della stoffa che lo separava dal suo caldo inguine.
Steve rimase con le mani
aperte ai lati del viso, inebetito e shoccato che si fosse deciso sul
serio. Incapace di realizzare che doveva fare qualcosa, lo lasciò
semplicemente fare.
E prima che se ne accorgesse stava pensando che quel bacio era anche bello e che cazzo, perché interrompere un bel bacio?
La sua mente non collaborava proprio, così come il suo corpo immobile sotto di lui.
Un corpo bollente, pieno di
brividi con un’eccitazione che tuonava folle fra le gambe appena le sue
dita si erano infilate proprio lì.
Billy mugolò contro la sua bocca e la sua lingua che era finita anche per rispondere al bacio senza rifletterci.
Allora ci aveva visto bene,
era più che ben disposto. Magari non aveva mai aperto il vaso, ma
quando qualcuno lo forzava ecco che si trovava a nuotare nelle proprie
acque e a capire che erano quelle.
Per un momento, mentre la mano
di Billy lo masturbava deciso, Steve si ricordò della propria istintiva
reazione di negazione avuta qualche ora prima nei confronti di quella
ragazza.
Ed ora era lì ad eccitarsi e a lasciargli fare quel che voleva.
Dopo che, fra l’altro, tempo prima si erano picchiati di santa ragione.
Com’era assurda la vita di un diciassettenne?
Steve finì schifosamente eccitato e quando la mano di Billy aumentò l’intensità, non ci fu molto da fare.
La prima sega da un altro
ragazzo, per giunta uno che aveva fatto di tutto per farsi notare da
lui, considerare ed addirittura uscire insieme, essere guardato.
La prima sega da un ‘lui’, si disse sconvolto mentre gemeva e la sua bocca scivolava sul suo collo a succhiare.
Niente, non riuscì a fare assolutamente niente. Completamente bloccato in quello stato liquido e bollente, liquefatto.
E bollente fu il proprio orgasmo che macchiò la sua mano ed i propri boxer.
Quando Billy la tirò fuori e
si sollevò di nuovo sul gomito, steso attaccato a lui e ben
soddisfatto, se la leccò sfacciato e senza complimenti.
Steve sgranò ancor di più gli
occhi guardando cosa stava facendo ed ebbe solo la forza di coprirsi la
faccia con le mani strofinandosela, la risata di Billy l’accompagnò
mentre lui realizzava cosa era successo.
Poi solo il suo ‘buonanotte’, lui che si girava dall’altra parte come niente e si metteva finalmente a dormire.
Cosa era successo? Cosa aveva fatto? Cosa doveva fare ora?
“Sono impazzito, è questa
l’unica risposta. Un conto è assecondarlo per vedere dove vuole andare
a parare e cosa vuole da me una volta per tutte, per togliermelo di
torno. Un conto è... questo! Io che mi faccio baciare e fare una sega
da lui. Ma sono impazzito? E che vengo anche nella sua mano! Cioè
come... come cazzo ho potuto? Mi è piaciuto come non mi è mai piaciuto
scopare con nessun’altra ragazza! Cazzo! Fanculo, mi sono eccitato in
un attimo e appena l’ha fatto altro che respingerlo, ero lì a pensare
‘finalmente!’ Sì che l’ho pensato. Lo sapevo, dentro di me lo sapevo e
lo volevo. Lo speravo. Ma come potevo? Sapevo di piacergli e sapevo che
puntava a me, ma da qui a volere questo... insomma, forse era
curiosità. Vedere cosa si prova quando un ragazzo ci prova con te. Ma
non doveva piacermi. Non doveva. Fanculo, fanculo, fanculo! Me la sono
cercata, è questa la verità. Dentro di me lo sapevo, l’ho voluto, l’ho
accettato. Sono un idiota, ecco cosa sono. Un perfetto idiota. Adesso
mi sta bene. Ho un disastro vivente che dorme nel mio letto e mi ha
appena fatto una sega e domani potrebbe giusto sputtanarmi col mondo
intero visto che è completamente pazzo. Sono fuori, sono fottuto, sono
nella merda più merda che sia mai esistita. Un coglione, ecco cosa
sono!”