*Eccoci con un altro capitolo. Steve ha l'arma per abbattere Billy e seppellirlo, si potrebbe liberare per sempre di lui e lo ferirebbe a morte. Sta solo da capire se lo vuole fare davvero o se invece vuole altro da lui, per esempio una relazione o qualcosa del genere. Ed in ogni caso, cosa vuole Billy? E' finalmente ora di scoprirlo. Buona lettura. Baci Akane*

7. ALLA RICERCA DI RISPOSTE




Steve stava anche peggio di prima, con quelle foto in mano.
Jonathan aveva centrato il punto, non sapeva proprio come muoversi con lui ora. Averle e non usarle era come non averle. Lui non voleva usarle davvero, solo tenere Billy a cuccia perciò per questo doveva effettivamente mostrargliele, ma sapeva che se per qualche remota ragione era sincero nel suo sentimento verso di lui, questo l’avrebbe distrutto.
“Ma cosa dovrebbe importarmene di lui? È un idiota!”
Si disse guidando per le vie del tramonto della sua cittadina, non aveva voglia di andare da nessuna parte, meglio casa a riflettere.
Guardò le foto sparse sul sedile accanto e sospirò, si vedeva bene Billy fare un pompino ad un ragazzo e la consapevolezza che quello era lui lo eccitava ancora, strinse le gambe e si irrigidì nel sedile, continuando a guidare.
“La questione è se mi piace e voglio provare ad avere una storia con lui. So che posso controllare questa cosa dell’omosessualità perché non lo sono del tutto. Però lui... non so, anche prima, quando me lo ha succhiato e poi mi ha baciato... mi manda fuori di testa! Non so come gestirlo, cosa voglio io da lui...”
Perso in quelle elucubrazioni complicate, parcheggiò a casa senza notare la presenza di un’altra auto lì vicino. Quando sollevò lo sguardo per scendere impallidì e si affrettò a coprire le foto con la propria borsa scolastica e d’allenamento. Dopo le solite ore scolastiche ed extra scolastiche dove Billy era stato tutto uno strusciarsi provocatorio e irascibile, dopo la sua tappa da Jonathan per sviluppare le foto, quello sciroccato era lì!
Steve alzò gli occhi roteandoli, aveva appena fatto in tempo a coprire il reato. Billy spuntò felice con un sorriso sadico al suo finestrino in attesa che scendesse.
Che era un tormento era vero!
Steve scese senza prendere le proprie cose per non rischiare che il ficcanaso notasse delle foto e decidesse di guardarle.
Si mise davanti a lui con aria di sfida, mani ai fianchi, sedere nella portiera appena chiusa.
Billy si era spostato di pochi centimetri per farlo scendere.
- Sei uno stalker Hargrove! Come diavolo ti levo dai coglioni? - Lui ridendo eccessivo prese una sigaretta dal pacchetto e gliela mise fra le labbra che si preoccupò di sfiorargli con le dita nel gesto. Steve sussultò ma rimase ben fermo senza fare espressioni particolari se non quella seria e corrucciata.
Billy poi gliel’accese e fece altrettanto con sé.
I loro sguardi rimasero agganciati per un bel po’ prima che si decidesse a parlare:
- Pensavo ti andasse di continuare un certo discorso! In bagno ti andava! - Steve si morse il labbro e scosse il capo alzando le mani.
- Senti, prima di tutto non ho ancora capito se posso fidarmi di te... -
Billy rise.
- Sei tu che mi hai chiamato oggi, io pensavo di fare finta di niente perché nemmeno io so se posso fidarmi di te! -
- Sei tu che hai cominciato e mi hai cercato e tormentato tutto questo tempo solo per infilarti nel mio letto! - Puntualizzò seccato Steve continuando a fumare.
Billy continuò ridendo piegandosi in due davanti a lui, poi si rimise esattamente dove era, a pochi centimetri sfiorando le sue gambe avvolte nei jeans aderenti.
- Ok, è chiaro che non ci fidiamo uno dell’altro, per me sei tu che lo volevi, io ho solo assecondato! - Steve si inalberò allargando le braccia e muovendosi in avanti arrabbiato.
- Io?! IO?! Hargrove, mi hai rotto i coglioni dal primo istante che hai messo piede nel liceo! Che cazzo vuoi da me? Mi hai trascinato alla festa a tutti i costi senza dirmi perché! Ed ora sono io?! - Billy se la stava godendo, si leccò deliziato le labbra guardandolo seccarsi e si beò delle sue piccole spinte, ma non reagì.
- Ho cavalcato l’onda! - Rispose convinto.
- Tu l’hai creata quell’onda! - Ma l'altro rimase ostinatamente zitto. - Voglio che lo ammetti, dobbiamo chiarire certi punti prima di qualunque cosa! - Steve voleva capire cosa fare con quelle foto e per prima cosa doveva capire meglio Billy.
Decise di darsi una notte prima di decidere, doveva sfruttarla bene.
- Dobbiamo farlo qua fuori? -  si accorse che non era l’ideale, così decidendo di lasciare di proposito le proprie cose nella macchina, la chiuse a chiave e lo condusse in casa.
Sollevato che Billy e quelle foto fossero lontani fra loro, lo portò in camera col cuore che tornava a galoppargli in gola.
Cosa aveva di speciale uno spostato mentale come lui?
“Non voglio provare con altri ragazzi, non me ne frega niente degli altri! E nemmeno delle ragazze! Non voglio proprio niente. Solo...” Si fermò e lo sentì chiudere forte la porta dietro di sé per poi togliersi la giacca di jeans e mostrargli il mozzicone finito della sigaretta.
Si rese conto che ancora lo aveva e gli indicò il bagno.

Lo guardò entrarci come se fosse il suo ragazzo che girava nella sua camera e sussultò sentendosi tutto un fremito ormonale.
“È proprio lui che mi scatena qualcosa di incontrollabile.”
Tornato in camera, aveva già la camicia del tutto slacciata, non che stesse molto visto che se l’allacciava solo per pochi bottoni. Steve la notò immediatamente con un’espressione che era tutta un programma.
Si fermò davanti a lui smettendo di spogliarsi, in attesa di vedere la mossa del proprietario della camera.
Tale proprietario si succhiò il labbro in subbuglio senza la minima idea di cosa fare.
- Non riesco a capire se posso fidarmi di te Hargrove. Un lato vuole provare questa strana assurda esperienza che per inciso non avevo programmato né voluto. - Billy sogghignò soddisfatto, mosse un altro mezzo passo in avanti verso di lui, di nuovo i corpi a sfiorarsi, i loro occhi fissi uno nell’altro.
- Ti risulta che ti abbia sputtanato? - Steve scosse il capo.
- Questo non significa che non lo farai se ti gira male. E non capisco se sei sincero in questo tuo... saltarmi addosso e sedurmi... o se c’è un secondo fine. Hai un secondo fine oltre che portarmi a letto, Hargrove? - Essere diretti era la cosa migliore, Billy rimase compiaciuto del fatto che glielo chiedesse senza prima prendere contromisure drastiche.
- Come posso convincerti? - Steve sospirò e rimase ancora fermo a guardarlo, il calore del suo corpo che sentiva senza toccarlo ancora lo faceva impazzire, i brividi erano sempre più forti lungo il proprio corpo. Voleva saltargli addosso e farlo suo, completamente, perdersi.
- Facciamo così, ti convinco io a non tirarmi brutti scherzi. - Billy inarcò interrogativo e provocatorio le sopracciglia, in attesa. Steve fece un sorrisino sadico, una luce eccitante ed eccitata nello sguardo che fece capire che poteva farlo, era serio in questo. - Posso trovare il modo di incularti! E non dico solo letteralmente. - Billy si leccò la bocca alla sua tipica maniera eccessiva, gli occhi brillavano eccitati. - Seriamente, lo posso trovare. So come fare, nella mia testa quel modo è già un piano preciso e tu non potresti farci nulla. Potrei farti perdere la faccia senza alzare un dito. Perciò ora su due piedi decidi cosa vuoi fare. Se pensi che volevi solo rompermi le palle e sputtanarmi per umiliarmi, vattene subito e salvati la pelle. Altrimenti resta e so che potrò fidarmi. -
L’aveva detta così bene che Steve si stupì di non averla pensata prima.
Billy aveva visto quella luce oscura negli occhi, quella che sicuramente aveva avuto una volta, quando era King Steve.
Ora era Big, si vedeva che era Big Steve. Non ci poteva proprio piovere su questo.
Ormai aveva un’erezione così grande che stava per svenire, se non avesse fatto sesso con lui, se la sua bocca non fosse scesa sul suo inguine sarebbe morto.
Fregarlo? Chi voleva fregare King Steve quando potevi avere Big, il livello successivo di King?
Billy sogghignò e si aprì la cintura dei jeans in risposta.
- Voglio solo vedere se sai anche scopare, Big Steve! - Disse erotico e provocante.
E qua Steve partì brutalmente ed inesorabilmente.
Quello per lui, per ora, era sufficiente.
Lo afferrò per la camicia aperta e gliela tolse strattonando, poi lo spinse verso l’armadio e si inginocchiò davanti a lui portandosi giù i suoi jeans maledettamente aderenti. Billy finalmente sorrise soddisfatto e compiaciuto, poi si perse con la sua bocca sulla propria erezione eccitata.
Steve si tornò a dire, vedendo la reazione del suo corpo e ricordando l’ingoio di prima, che certe cose non le fingevi solo per un brutto scherzo colossale. Non potevi.
E così si appropriò di Billy, se ne appropriò senza frenarsi.
Non provò proprio per niente repulsione, mentre sentiva la sua erezione crescere nella propria bocca e pulsare, mentre lo succhiava stringendo le labbra e leccandolo, non si sentiva per niente schifato, anzi.
Sentiva come se quello fosse il suo ambiente naturale. Tutto quello era maledettamente giusto e corretto.
“Finchè non provi, non sai!”
Si disse con le sue mani fra i propri capelli folti e lisci che tirava deciso accompagnandogli i movimenti del capo.
La sua voce iniziò a gemere mentre spingeva col bacino verso di lui, capì che stava per venire e si interruppe bruscamente risalendo in piedi, lo lasciò così coi pantaloni calati alle caviglie e l’erezione dura ed eretta in attesa della soddisfazione finale.
Billy lo guardò stralunato incredulo che si fosse interrotto sul più bello, lo stava per insultare quando lo vide togliersi il maglioncino, così si zittì, rimase immobile come era davanti all’armadio e limitandosi a togliersi del tutto i jeans ed i boxer ai propri piedi, lo ammirò voglioso e affamato. Molto affamato.
Steve vedeva il suo enorme desiderio, si aprì i jeans e li lasciò scivolare dolcemente sui fianchi, sfilò la camicia da sotto ed iniziò a slacciarsela lentamente, sempre guardandolo con una calma irreale. Sembrava completamente padrone della situazione e stava benissimo in quei panni.
Steve si sfilò anche i jeans dopo la camicia e con essi i boxer, rimase nudo davanti a lui e sembrava a suo agio nonostante non si fosse mai spogliato per un ragazzo. Per lui poi, che se lo stava divorando con un’aria famelica mentre si strofinava la lingua sul labbro inferiore.
Prima di andare da lui allungò un braccio sulla propria radio ed avviò il play su una cassetta che era sul mangianastri e Bruce Springsteen partì con la potente e subito alzata Born in the USA.
Con Nancy ascoltava le canzoni che piacevano a lei, cose decisamente più pop e melense, ma la sua passione per il rock classico lo rendeva più vivo.
Billy si animò ulteriormente di sorpresa nel sentire che gli piaceva qualcosa di così decente, lui era per rock più duro, però Bruce metteva generalmente tutti d’accordo, specie quella canzone.
Si leccò di nuovo le labbra ed attese, Steve finalmente gli prese il polso e lo strattonò verso di sé, lo afferrò per la vita lasciando la mano scendere sui suoi glutei, ne strinse uno e mentre Billy rideva ancora provocatorio, lui lo baciò.
La musica irrompeva potente lasciandoli al sicuro mentre le loro lingue si intrecciavano nelle bocche unite. Le dita lente si fecero largo nella sua fessura e Billy gemette contro la sua bocca rispondendo prendendogli l’erezione fra le gambe.
Steve gemette a sua volta lasciandolo fare, si beò di quella splendida sensazione d’eccitazione mentre i corpi si scaldavano a vicenda e le bocche non sembravano intenzionati a staccarsi.
La mano di Billy si occupò egregiamente della sua erezione che divenne subito dura, Steve constatando che Billy non opponeva resistenza gli prese i polsi, lo girò e lo spinse deciso e calmo, arrivò contro il letto e lo fece stendere salendogli subito sopra a cavalcioni. Gli teneva i polsi contro il letto, ai lati della testa. Lo guardò un momento e sorrise soddisfatto strofinandosi le labbra con più classe di quella che usava lui. Billy tirò fuori la lingua e Steve ipnotizzato la prese e la succhiò, infine si stese su di lui e schiacciando deciso il bacino sul suo iniziò a strofinare le loro erezioni.
Erano tutti e due già molto eccitati, questo gioco fra i loro membri duri era una tortura che Steve applicò con maestria facendolo gemere sofferente  fino a che Billy aprì le gambe e le avvolse intorno ai suoi fianchi.
Steve sorrise scendendo dalla bocca al collo, lo mordicchiò e poi risalì nell’orecchio.
- Non intendo fermarmi, perciò se la signorina vuole tirarsi indietro, è ora di farlo! - Disse Steve deciso e con aria di scherno. Billy in risposta gli pizzicò la chiappa ridendo per poi gemere compiaciuto.
- Sempre molto piacevole avere a che fare con il tuo culo Big Steve. Vediamo se sei davvero così Big anche là sotto! -
Steve rise della provocazione, lasciò il suo orecchio ed un polso e si allungò verso il comodino da cui tirò fuori il preservativo che si infilò veloce sollevandosi sulle ginocchia. Billy lo guardò mentre se lo metteva esperto.
- Sapevo che non eri un novellino! -
Steve ridacchiò.
- Non ho mai scopato culi maschili, ma immagino sia come con quelli femminili! - Non era nemmeno uno che andava con una ragazza a sera, però diciamo che non ne aveva avute poche. Le esperienze in quel senso non gli mancavano.
Billy si girò di schiena, mise le ginocchia sotto di sé e si mise nella posizione migliore senza esitare.
- Beh, per me non è la prima volta, quindi puoi benissimo darci dentro senza risparmiarti! Mi piace la scopata dura! - Steve non se ne stupì per niente, un’ondata di calore lo assalì vedendolo in quella posizione, infine lo prese per le natiche, si chinò e lasciando scivolare abbondante saliva nella sua apertura, si raddrizzò e con una spinta senza complimenti entrò.
Un colpo deciso, senza esitare.
Steve si trovò subito dentro, Billy si tese un attimo gemendo, la musica a coprire sufficientemente qualunque gemito. Poco dopo si rilassò e Steve poté muoversi ed abbandonarsi liberamente ai brividi che lo stavano ricoprendo da cima a fondo, dalla nuca fin lungo la schiena e su tutta la pelle.
“Incredibile...” Si disse realizzando che non c’erano paragoni con le altre volte, non a livello di pura fisicità.
Aveva fatto sesso anale con qualche ragazza particolarmente disinibita, era stato bello e questo si avvicinava molto, ma doveva ammettere che l’idea di avere fra le mani i fianchi di un ragazzo, in particolare di quel pazzo di Hargrove, dava molto del suo.
Steve perse presto il controllo iniziando a spingere sempre più forte ed intensamente e fra i gemiti le loro eccitazioni salirono senza freni. Steve non si accorse di Billy che veniva, ma solo che ad un certo punto gridava, poi fu buio per un momento, si perse, non sentì nemmeno la voce di Bruce che cantava ‘I’m on fire’.
Quando esplose di nuovo nell’arco di una sola giornata, col ricordo ben vivido anche di quella notte oltre che di quella mattina, si accasciò su di lui ansimante.
I corpi di entrambi sudati ed alterati, ancora spossati e sconvolti, per nulla presenti.
Ci volle un po’ per entrambi per capire, realizzare, pensare.
Avevano appena fatto sesso e forse erano andati oltre il capire quanto potevano fidarsi uno dell’altro e cosa volevano a vicenda.
Alla fine erano andati decisamente oltre, ma ci erano andati con un gran folle ed incosciente piacere.
“Dopotutto una scopata è sempre una scopata, che sarà mai!?”
Steve voleva convincersi di non aver fatto il passo più lungo della gamba e che ragionare con l’organo genitale maschile piuttosto che con il cervello non fosse quel grave fatto, ma probabilmente questo l’avrebbe capito solo più avanti.