*Eccoci
qua alla fine, nell'ultimo capitolo. Steve e Billy sono andati a letto
insieme come si deve e Steve ora deve decidere cosa fare con le foto
compromettenti di Billy una volta per tutte. Billy non è esattamente
una persona che ispira fiducia, ma è anche vero che all'inizio nemmeno
Steve lo era. Forse deve trovare quel qualcosa nascosto in lui che vale
la pena tirare fuori. Alla fine rischerà o farà un bel disastro? Buona
lettura. Baci Akane
8. COSE TUTTE DA VEDERE
Steve si chiese se suo
padre sentendo la puzza di sigaretta provenire dalla sua camera,
sarebbe venuto a vedere se qualcosa prendeva fuoco, ma era probabile il
contrario.
Stesi vicini ed entrambi sulla schiena, le teste sui cuscini, le mani sotto la nuca mentre Billy fumava.
- Dimmi una cosa Harrington... - Disse Billy poi pensieroso dopo un sorprendente silenzio.
- Non ne ho proprio voglia.
- Rispose per partito preso senza sapere cosa volesse chiedergli. Billy
lo ignorò e mettendogli la propria sigaretta in bocca, proseguì dritto:
- Cosa diavolo facevi col
gruppo dei mocciosi di mia sorella quella notte? - Steve tirò il fumo
per poi sbuffarlo fuori con un moto di risa.
- Come diavolo ti è saltato
su così? - Steve ricordò la notte in cui se le erano date di santa
ragione e si ricordò di un punto che voleva precisare, che gli era
sempre rimasto sul groppone, così decise di rispondere. - Comunque
facevo da baby sitter, non ci voleva molto per capirlo! - In effetti
non molto. - Quelli sono pur sempre bambini! -
- Sì ho capito, ma eravate a casa dei Byers e nessuno di loro era presente e poi... -
- Che cazzo te ne fotte,
sinceramente? - Billy si riprese la sigaretta facendogli il dito medio
per la rispostaccia. - Comunque se non avessi giocato sporco non
avresti preso il sopravvento! - Ed ecco la tipica cosa che i ragazzi ci
tenevano a precisare.
Billy si inarcò premendo la nuca sul cuscino per ridere ancora.
- Giocare sporco? Giocare
sporco?! - Si voltò verso di lui mettendosi sul fianco, la testa
appoggiata alla mano, il braccio piegato, il mozzicone nelle dita. -
Quando avrei giocato sporco? Ti ho fatto il culo, Harrington! -
Steve si voltò a sua volta
come lui imitando la sua posa, ma usando più grazia e meno spacconeria
e seccato che non ricordasse quanto bene era iniziato, glielo ricordò
con sguardo acceso.
- Ho iniziato avendo la meglio! -
- Ti ho fatto cadere appena ho messo piede giù dall’auto! - Replicò sicuro di sé Billy, altrettanto lo era Steve.
- Lascia perdere quello, mi
hai preso di sorpresa! Dentro in casa te le ho suonate bene all’inizio,
poi mi hai rotto il piatto in testa, razza di stronzo! È lì che hai
preso il sopravvento, ma mi hai stordito col piatto, se non avessi
giocato sporco non ci saresti mai riuscito! - Billy rise di gusto con
la sua tipica aria da pazzo, ma Steve rincarò la dose acceso con un
sorriso divertito. - È per questo che volevi tirare fuori King Steve,
no? Perché volevi un incontro pulito con me e vedere senza trucchi chi
vince! - A volte Steve cercava di vivisezionare il suo cervello e
scandagliare i vuoti anfratti della sua mente, ma Billy non glielo
permetteva.
- Forse sei tu che vuoi
farlo! - Gli prese così il mento fra le dita e gli sfiorò la bocca dove
c’era ancora un po’ del livido che la sua pallonata gli aveva lasciato
i giorno prima. - Ma mi dispiace, ormai, rovinare un così bel faccino!
- Dicendolo abbassò il tono diventando suadente, lo sguardo si fece
liquido, il tipico con cui lo fissava.
Steve inghiottì a vuoto dimenticandosi tutto quello che lo aveva appena acceso e Billy si avvicinò al suo viso.
- Però per farti contento e
rivedere quella bella luce nei tuoi splendidi occhi, potrei anche
gonfiarti di pugni. Voglio dire, se è questo che ti fa felice! - Billy
per un momento l’aveva visto divertirsi con lui e non voleva perdere
quell’istante. Steve aveva abbassato la guardia avendo la prima
conversazione praticamente normale, senza strane minacce o stronzate di
mezzo.
“Dopotutto c’è qualcosa da qualche parte... ben nascosto, ma c’è!”
Dedusse Steve conscio che era così anche perché lui ci era passato per primo.
“Come Nancy l’ha visto in me, del resto.”
Non era ancora sicuro se in
Billy vedesse sé stesso e per questo volesse aiutarlo oppure se era
semplicemente attratto e basta, ma qualunque fosse il motivo decise di
assecondarlo ancora e vedere se c’era davvero del sale in quella zucca
apparentemente vuota.
Così si protese per quel
poco che mancava, annullò la breve distanza e lo baciò per primo
assaporando la sua bocca che si apriva a lui e la sua lingua che gli
veniva incontro.
Un bacio così semplice e
vero, la voglia di dare e prendere calore, la mano di Steve
spontaneamente sulla sua guancia. Billy non lo respinse, se la tenne
lì, quella mano, mentre le sue labbra lo riempivano di un calore così
umano da fargli salire le lacrime agli occhi. Lacrime che ricacciò
subito indietro scivolando sul suo collo a morderlo. Steve si lamentò e
cercò di respingerlo, ma lo vide aggrapparsi a lui non per fargli
davvero male, ma per nascondersi.
Rimase di sasso per un
momento, poi però si lasciò andare e circondandogli la testa con un
braccio, lo tirò a sé lasciando che il suo viso rimanesse lì nascosto,
fingendo di fargli qualche stupido dispetto.
Decise di non dire nulla,
ricordandosi di come si era sentito bene fra le braccia di Nancy quando
lei era rimasta con lui per un anno intero. L’aveva fatto sentire bene,
un ragazzo vero, semplice, che piaceva a qualcuno per quel che era e
non per quel che doveva fare o dimostrare.
Sapeva come ci si sentiva
la prima volta, la ricordava ancora bene. Non disse nulla, rimase in
silenzio mentre la cassetta era finita da un pezzo e non c’era nemmeno
della musica a riempire il momento più strano che si sarebbe mai potuto
presentare fra loro.
“Dopotutto c’è davvero
qualcosa sepolto sotto gli strati di idiozia, vale la pena provare a
dare un’occhiata come Nance ha fatto con me.”
Sperava di non sbagliare, ma di certezze non ce ne potevano di certo essere.
- Sei sicuro Steve? -
Chiese Jonathan ritrovandoselo lì l’indomani mattina che gli consegnava
le foto che aveva tanto rotto per avere.
Steve piegò la testa e guardò in giro per vedere che non ci fosse nessuno nei paraggi, poi si tolse gli occhiali da sole.
- No per un cazzo, per
questo le do a te e ti chiedo di tenerle al sicuro. Al sicuro, Byers.
Non voglio bloccare la crescita a tuo fratello, eh? Ne ha passate
tante! - Jonathan voleva replicare che l’aveva tenuto sveglio tutta la
notte perché rivedeva di continuo quelle immagini ogni maledetta volta
che chiudeva gli occhi. Hargrove che succhiava l’uccello a Steve. Ed
ora niente, lui non le voleva usare e gliele ridava!
Voleva ucciderlo, ma era più shoccato della sua decisione.
- Ma pensavo che volessi
usarle per tenere a cuccia la belva feroce! - Steve sospirò
insofferente appoggiandosi allo stipite della sua porta mentre guardava
ora fuori alla ricerca di un segno nel cielo che gli dicesse che andava
tutto bene. Le mani sprofondate nelle tasche della giacca.
- Non lo so, sai... sì
pensavo di volerlo, ma sto approfondendo la cosa per capire... boh, se
posso fidarmi, cosa voglio io... sai, quelle puttanate lì... e credo
che... credo di aver visto quello che Nance deve aver visto in me
quando ha deciso di darmi una seconda occasione un anno fa... -
Jonathan capiva cosa diceva, Nancy aveva visto la stessa cosa anche in
lui quando aveva deciso di parlargli nonostante le foto sue trovate fra
le proprie cose.
Era speciale, ma capiva che
cosa intendeva Steve. Ricevere una mano sincera quando c’erano mille
ragioni per non averne, ti cambiava la vita in meglio.
- Tu vuoi aiutarlo così,
perchè hai visto qualcosa nascosto che ti piace? - Chiese ancora per
capire meglio, visto che Steve sembrava intenzionato a comunicare in
modo normale con lui. Steve si strinse nelle spalle ancora smarrito,
sempre cercando quelle risposte nel cielo.
- Non so, forse... forse
sì... so cosa si prova, io l’ho provato capisci? Ero così! Ed ora sono
cambiato ma grazie ad un aiuto e... boh, penso che ne valga la pena. -
- Ma non è solo una buona
azione gratuita... - Insinuò Jonathan. Steve lo guardò con una smorfia
pigra e stanca scuotendo la testa.
- Qualcosa mi attrae,
voglio capire di cosa si tratta e se la mia intuizione è corretta. Però
non posso avere un’arma simile in casa, sembro io quello falso,
capisci? - Jonathan rimase sinceramente colpito dal suo ragionamento. -
Mi sentirei sporco... - Concluse. Essere sporchi con uno notoriamente
sporco non poteva essere così sconveniente, ma evidentemente quello era
il fantomatico e tanto chiacchierato nuovo Steve. Strizzando gli occhi
con una punta di malizia, cercò di ricordare le voci sentire in giro a
proposito.
- Pensavo di aver capito male, ma a quanto pare è vero! - Esclamò infatti divertito. Steve si raddrizzò e lo guardò curioso.
- Di che parli? -
- Aspetta, come ti chiamano
ora? - Steve lo guardò corrugato senza capire, non aveva sentito niente
in giro e Jonathan ricordandolo si illuminò ridendo: - Big Steve! La
versione successiva del King? - Steve lo guardò incredulo.
- Davvero mi chiamano così? -
- Dicono che sei diverso da
prima, sei grande, non stronzo, e quindi sei diventato Big! Pensavo
avessero tutti bevuto, ma mi sa che avevano ragione! - Steve così si
gonfiò per bene gongolando, si sistemò il colletto della giacca
sentendo una gioia incontaminata che lo faceva sentire come un dio,
come un tempo si sentiva ogni giorno.
Solo che ora era meglio, perché prima fingeva di esserlo, ora lo era davvero!
- Che vuoi, Byers. Elevarsi
ha un prezzo, ma alla fine paga! - E così dicendo, sulla risata sincera
di Jonathan, se ne andò salutandolo.
Jonathan rimase a ridere
sulla porta mentre lo guardava sgommare ed andarsene. Quella storia
aveva dell’incredibile, ma dopotutto Nancy aveva ragione. C’era del
buono in tutti.
La palla era sulla mano del
coach sulla linea di centro campo, in mezzo al cerchio Steve e Billy il
quale era senza la maglia come sempre. I due si guardavano per iniziare
la consueta partita di allenamento di basket.
Il fischietto nella bocca in attesa di decretare l’inizio.
I loro occhi però erano
concentrati uno sull’altro e non esistevano i compagni sparsi intorno
in attesa che uno dei due vincesse la contesa.
Erano totalmente presi uno
dall’altro e mentre nelle menti rivivevano le ore trascorse insieme e
gli orgasmi avuti e si immaginavano già altri, Billy cominciò col suo
passatempo preferito.
Provocare e parlare.
- Bene Big Steve! Ti
propongo una scommessa! Se oggi faccio più di 40 punti diventi il mio
schiavo per una settimana! - Steve ridacchiò senza distogliere lo
sguardo di sfida dal suo da pazzo.
- E se li faccio io? - Billy sgranò i propri occhi da posseduto e con un gran sorriso convinto, disse:
- Sarò io il tuo schiavo! - Steve rise e dopo aver teso la mano in mezzo a loro, Billy la batté sancendo l’ok della scommessa.
Il contatto, il fischio, il
solito ‘Ti faccio il culo Harrington!’ di Billy, il consueto ‘ti
piacerebbe!’ di Steve, poi il salto sincrono dei due, i corpi che si
sfioravano in aria e le mani protese verso la palla che faceva
l’impennata per poi scendere verso di loro.
E poi ecco la nuova sfida
che cominciava mentre qualcuno vociferava che li avevano visti insieme
ad una festa qualche giorno prima e che ora stavano diventando amici,
dando vita ad una delle alleanze più terrificanti di tutta la storia
scolastica.
“Alleanza...” Pensò Steve
con un sorrisino facendo volare la palla verso i propri compagni di
squadra. “Se io che me lo sbatto si può chiamare alleanza... oh sì,
alleanza! L’alleanza del secolo!”
Piedi a terra, scatto,
spinta di Billy, caduta di Steve, insulti, grugniti, rialzi, rincorsa e
via con le solite cose normali. Cose tutte da vedere, comunque.
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Note finali: volevo solo ringraziare chi ha letto e commentato la fic,
chi l'ha seguita e quelli a cui è piaciuta. Avrei potuto scegliere che
Billy scopriva le foto e le cose degeneravano brutalmente prima di
diventare meravigliose, ma alla fine ho deciso di fare così. In questo
modo se un giorno mi viene su la voglia di scrivere ancora, ho una
bella arma a disposizione per complicare le cose da brava sadica.
Grazie ancora di avermi seguita, se volete sapere quando e cosa scrivo e quando pubblico, potete seguirmi alla mia pagina su FB.