CAPITOLO
XXXI:
SERATA
DI COMPLEANNO
Ovviamente
Stiles ci rimase malissimo.
Derek
non si fece vivo tutto il giorno e Scott gli fece compagnia ogni
minuto. Sorbendosi le sue paturnie sul sesso, su Derek, sulla prima
volta e sulla loro relazione.
Ad
intervalli regolari Scott voleva scorticarsi le orecchie.
Era
come avere un fratello che ti parla di sesso, la cosa non creava
imbarazzo, ma non era la fine del mondo sapere le preferenze a letto
del tuo consanguineo.
All'apice
del delirio su Derek che corrispondeva ad una sorta di
autoflagellazione -del tipo 'non sono sexy e non mi vorrà mai!'-
Scott lo distrasse con il suo regalo, qualcosa che aveva a che fare
col computer, un programma che diceva gli serviva da tempo per
imparare ad hackerare meglio i sistemi. Naturalmente era illegale e
trovarlo era stato difficilissimo, si era fatto aiutare da un
esasperato Danny.
Pensare
che il figlio dello sceriffo aveva nel proprio computer un programma
illegale per gli hacker, fu quanto mai distraente per Stiles che si
dimenticò di Derek per un'ora abbondante.
Il
tempo di raccogliere tutto nella jeep e di partire alla loro
avventura.
Per
gli alcolici avevano sgraffignato quelli del signor Stilinski, il
quale aveva regalato a suo figlio la revisione dell'auto, cosa che a
Stiles non era piaciuta gran ché, ma lui era più per le cose utili
che superflue.
Derek
gli aveva suggerito per sms un posto nel bosco che a sua detta gli
sembrava perfetto e sicuro per un campeggio, Scott si era stupito
della sua iniziativa, ma aveva dedotto che dopotutto ci tenesse a
festeggiare Stiles. Però in effetti era stato tutto il giorno per
conto suo, se ci teneva tanto poteva evitare di sparire.
Scott
comunque non si intromise e non proferì parola non avendo nemmeno
idea se Stiles sapesse o meno della presenza di Derek.
Per
miracolo pensava ancora al suo programma illegale e a suo padre.
Quando
arrivarono, sul posto c'erano già Derek ed Isaac, il tardo
pomeriggio cominciava a portare fra gli alberi i primi segni del
tramonto. Scott guardò la zona, sembrava tranquilla ma uguale a
tutte le altre frequentate solitamente da loro. A volte Derek era
davvero inspiegabile.
Stiles
avrebbe capito al volo che nascondeva qualcosa, ma non sapeva che il
posto l'aveva scelto il suo ragazzo, per cui non poté sospettare.
Però
da che era arrabbiato con lui, a che, nel vederlo, sorrise tutto
felice e contento come una pasqua.
Derek
era lì, che altro contava?
“Sono
l'essere più vomitevole del mondo, ma che ci posso fare? Mi
rimbambisce!”
Questo
poté pensarlo perchè ormai aveva la certezza che Derek non leggeva
nel pensiero.
Stiles
scese dall'auto che non era nemmeno del tutto ferma, ebbe l'insano
istinto di saltargli al collo, ma decise di fare la persona normale e
gli andò solo incontro. Scott brontolò che non aveva preso niente
dall'auto per scaricarla, ma Stiels era già nel magico mondo degli
occhi grigio chiaro di Derek. Niente altro contava. Qualunque cosa
avesse avuto da fare, quella sera era suo.
E
di Scott ed Isaac. Ma quello era un dettaglio trascurabile. Loro si
prendevano la tenda e Scott ed Isaac, che non stavano insieme -per il
momento,- dormivano fuori.
Piano
perfetto.
Stiles
l'aveva appena raggiunto che sentì un uggiolio sospetto venire da
dietro la sua schiena. Si fermò e lo guardò senza capire perchè
Derek uggiolasse, poi vide Isaac ridacchiare. Che stava succedendo?
Stiles
era abbastanza sveglio per capire che il suo ragazzo aveva meditato
qualcosa. Incredibile!
-
Hai una capacità di cui non mi avevi mai parlato o c'è qualcosa di
nuovo? - Chiese impaziente e ficcanaso. Derek si stava vergognando,
specie perchè era davanti agli altri due che li guardavano curiosi
ed impazienti, ma alla fine si mandò a quel paese e tirò fuori
l'affarino che uggiolava scaricandolo addosso ad un impreparato
Stiles, che si ritrovò fra le mani un cucciolo di meticcio che
probabilmente sarebbe rimasto piccolo. Perfetto per Stiles. Un
cucciolo senza razza che rimaneva piccolo, quindi del tipo
iperattivo.
Però
era nero con gli occhi chiari.
Stiles
rimase a bocca spalancata e per poco il cagnolino non ci ficcò il
muso dentro, quindi Isaac e Scott risero della sua reazione
miracolosamente senza parole.
Derek
attese che commentasse. Non era certo che un cane gli piacesse e lo
vedeva sospettosamente sotto shock. Quando mai Stiles era sotto shock
e non parlava?
-
Cercavo qualcosa di personale e così non mi è venuto in mente
niente di meglio. Ho perfino chiesto una mano al dottor Deaton! -
saperlo fu più sconvolgente del regalo.
Stiles
ovviamente pensava che il regalo sarebbe stata la loro prima volta,
ma il cane non lo escludeva ancora. Infatti rimase convinto che
sarebbe stato quello poi a completare quel pensiero dolcissimo. - Non
ti piacciono i cani? Preferisci i gatti? Io pensavo che tu fossi tipo
da topi perchè se ti trasformassi saresti un topo, ma... - Stiles lo
scrutò tornando fra i vivi e lo fece con un'aria torva.
-Topo?!
- Disse alzando finalmente la bestiola davanti al viso, questi si
dimenò come un pazzo abbaiando. - Potevi dire almeno scoiattolo,
volpe...- Il cane era davvero piccolo e prima che gli sfuggisse di
mano, Stiles se lo mise contro il petto, sul collo. Da lì risalì
mettendogli le zampine sul viso e iniziò a leccarlo. Fu così che
Stiles si sciolse e rise per poi ammettere che era davvero bello.
-
Allora ti piace? Più mio di un cane... - Disse impacciato e brusco
Derek. Stiles si ammorbidì, alzò lo sguardo su di lui e lo vide
imbarazzato. Ma che bel regalo. Altro che cane e prima volta.
Derek
in quello stato era molto meglio!
Stiles
si mise il cucciolo su una spalla per liberare un braccio col quale
lo circondò abbracciandolo e baciandolo.
-
Mi è piaciuto un sacco! È perfetto da parte tua! Ed è dolcissimo,
come pensiero! - Derek accettò quella reazione solo perchè Scott ed
Isaac erano intelligentemente spariti nella jeep di Stiles a
recuperare tutto quello che si erano portati. Per lasciarli un po'
soli. Il tempo di sbaciucchiarsi con gli occhi che brillavano di
gioia.
-
Ci ho pensato così tanto che non sapevo cosa fare, poi mi sono
guardato ed ho detto che se dovevo farti qualcosa di mio... - Stiles
voleva completare 'ma ti puoi benissimo dare tu, a me basta!', ma
capì che Derek non ci pensava minimamente a quello.
Poté
accettare la tragica notizia indiretta grazie a quel pensiero
sconvolgentemente bello e dolce, così fuori dagli schemi di Derek
eppure al tempo stesso così da lui.
Sapeva
distinguersi e farsi notare sempre, come poteva non perdere sempre
più la testa per lui?
-
Grazie. - Tornò a dire di nuovo sulle sue labbra. Momenti segreti,
momenti personali, momenti in cui si mostravano e si vedevano
rivelando ciò che nascondevano, ciò di cui si vergognavano.
Vedersi
e scoprirsi.
Innamorarsi.
Isaac
e Scott, tornando fecero un baccano voluto permettendo ai due di
staccarsi, così si separarono e Stiles si perse per terra a giocare
col cucciolo. Aveva il pelo abbastanza lungo e morbido, era nero, un
musetto affusolato simile a quello di un volpino, zampine bianche ed
un'aria sveglia e grintosa.
-
Allora, come lo chiamerai? -
Domanda
semplice.
Stiles
non parve avere dubbi.
-
Se questo cane rappresenta Derek, dovrei chiamarlo come lui, no? -
Derek, passandogli accanto per prendere delle borse da Scott, gli
diede volontariamente una gomitata sulla testa, Stiles si lamentò.
-
Non ti piace il tuo nome? Non è carino per un cane? È perfetto! Mi
hai fatto un regalo così dolce, gli do un nome appropriato! -
-
Allora pensa a cosa dirai a tuo padre quando ti chiederà come si
chiama! - Ruggì facendo dimenticare subito la sua dolcezza. Stiles
ci pensò e fece il broncio. Non ci aveva pensato, ovviamente.
-
Dannazione, è vero! - Scott rise immaginandosi la scena.
-
Sarebbe divertente... -
-
Sarebbe tragico! - Fece lugubre il padrone del cane. Sospirò e lo
guardò giocare, poi pensandoci gli vennero le solite domande da
detective. - Allora va d'accordo con voi? -
-
Perchè non dovrebbe? Mica è un gatto o un felino! -
-
Sì però credevo che non fosse molto simpatizzante per i lupi
mannari. Di solito gli animali non lo sono, no? - Derek alzò le
spalle.
-
Dipende. Ho scelto quello a cui io piacevo. Alcuni mi ringhiavano.
Lui era fra quelli che mi scodinzolava. - Stiles sorrise intenerito
immaginando la scena.
-
Dovresti chiamarlo come te, allora! - Fece Scott illuminandosi.
-
E perchè scusa? -
-
Perchè se scodinzolava a Derek significa che il cane somiglia più a
te che a lui, no? Sarebbe scontroso, se fosse come lui. - Spiegò.
Isaac ovviamente rincarò la dose perchè, nemmeno a dirlo, era
d'accordo con Scott.
-
Sì giusto. Questo invece è iperattivo e non sta fermo un secondo!
Chiaro che è come te! -
-
Stiles... - Disse ad alta voce il proprio nome immaginandosi a
chiamarlo come sé stesso. - Sarebbe così egocentrico che mio padre
non se ne stupirebbe. -
Dopo
di quello guardò il cane mentre si allontanava e provò a chiamarlo
col proprio nome.
Dovette
farlo un paio di volte, Derek gli insegnò a modulare la voce per
farsi ascoltare ed in breve, al terzo 'Stiles' di Stiles, il cane
fece retromarcia e tornò correndo da lui, saltandogli in faccia e
leccandolo.
Derek,
nel guardarlo ridere con quell'affarino sul viso, pensò che fossero
un quadretto davvero bello. Naturalmente non l'avrebbe mai detto ad
alta voce.
I
quattro dopo aver scaricato tutto, decisero di lasciare a dopo il
montaggio della tenda, erano certi che non avrebbero dormito per
nulla, specie perchè se Stiles era convinto di ubriacarsi come ad
ogni compleanno che si rispettava, nessuno sarebbe riuscito a
dormire.
Così
come prima cosa, col sole che lento scendeva dietro gli alberi, i 4
più il cane decisero di passare il tempo giocando a lacrosse.
Avevano fatto due porte usando due alberi ravvicinati e tirato fuori
4 racchette e la pallina. Dopo di che avevano passato un abbondante
quarto d'ora a convincere Derek a giocare con loro. Per lui il solo
fatto che presenziasse doveva essere sufficiente, ma ovviamente
Stiles non si sarebbe mai dato per vinto. Stavano per far passare
anche tutta la mezz'ora, quando il ragazzo del lupo tirò fuori la
frase giusta anche se con un notevole ritardo. L'emozione dell'averlo
lì gli aveva rallentato le funzioni cerebrali!
-
Ok, se hai paura di perdere e fare una figuraccia resta lì, io
giocherò col cane che farà meglio di te! - A questo il cane abbaiò
con convinzione, come se capisse cosa aveva detto il suo padrone che
era davvero seccato. Fu così che Derek sbuffando si staccò dal suo
albero.
-
Non ho paura di perdere, figurati! -
Stiles
si girò allargando le braccia teatrale:
-
Come no?! Se non l'avessi giocheresti! Stare fermo a guardare altri
giocare non è mai divertente ed io lo so per esperienza! - Disse
poi. Scott voleva insultare Derek perchè si stava dimenticando che
il giorno del compleanno di Stiles ogni suo desiderio doveva essere
un ordine, per una coppia.
“Evidentemente
non sa che sono una coppia!” Poi gli venne il dubbio. “Ma se lo
saranno detti che lo sono?!” Non ne era sicuro, ma fortunatamente
Derek si decise, cadendo nella facile trappola di Stiles.
-
Certo che non ho paura di perdere! Ma andiamo! Sono un lupo! Ti
sembra che possa avere di questi problemi? -
-
Beh, se non sai giocare... -
-
E cosa ci vuole? I miei riflessi e le mie capacità sono più che
sufficienti per giocare bene! -
-
Dimostralo! -
-
Farò fare a tutti una pessima figura! -
Derek
si era acceso ed il suo spirito adolescenziale che lo faceva
gareggiare con chiunque con gran spacconeria, tornò fuori con somma
gioia di Stiles.
Scott
ed Isaac ridacchiarono sapendo che tanto prima o poi ci sarebbe
riuscito.
-
Bene, allora stai con me! Io sono l'unico umano senza riflessi, mi
sembra il minimo essere affiancato dallo sbruffone migliore! - Disse
calcando di proposito sulle parole per schernirlo. In realtà Stiles
voleva solo stare con Derek e basta, ma di questo nessuno aveva certo
dubbi!
-
Ok... - Così Derek prese la racchetta e seguì Stiles nel campo da
lacrosse improvvisato, insieme a Scott e Isaac che erano certi di
avere la vittoria in tasca per ovvie ragioni.
-
Non sono equilibrate però... - Disse Scott cominciando a prendersi
gioco di loro.
-
E perchè mai? Avete paura di perdere? - Continuò Stiles
provocatore, la cosa che gli veniva meglio.
-
No, perchè lui non sa giocare a lacrosse! - Rispose Isaac
puntualizzando subito.
Stiles
si mise a ridere.
-
Anche se non sa giocare cosa vuoi che ci voglia? Ha i riflessi, le
capacità sviluppate... e poi avrà giocato a lacrosse in vita sua,
no? A cosa giocavi al liceo? - Pensare che non potesse mai aver fatto
quello sport per lui era inconcepibile, ma Derek non ci trovò niente
di svirilizzante nell'ammetterlo.
-
Basket! - Fece infatti alzando le spalle.
-
Mai a lacrosse? - Chiese Stiles vacillando.
-
Mai! - Ma Derek ormai era convinto a giocare per farla vedere a
tutti.
-
Ok, propongo un cambio di squadra, io mi prendo Scott e Derek sta con
Isaac! - Disse affiancando convinto il suo amico. Nessuno degli altri
due si mosse, al contrario si guardarono da sopra la sua testa e
complici lo spinsero da Derek il quale era decisamente offeso per la
mancanza di fiducia. Infatti prendendolo per il colletto avvicinò il
viso minaccioso al suo e disse sul cane che gli abbaiava contro per
difendere il padrone:
-
Senti, mi hai rotto le palle perchè giocassi, ora stai con me senza
lamentarti! Vinceremo a costo di ammazzarli! - Derek poi fece zittire
il quadrupede con uno sguardo di occhi rossi ed il piccolo invece di
spaventarsi e nascondersi, rimase lì a fissarlo ma comunque zitto.
Stiles voleva ridere, ma improvvisamente gli veniva da piangere.
Aveva provato ad immaginarsi mentre tentava di ammazzare Scott ed
Isaac e si era visto fatto in tanti pezzettini. D'altra parte se
contraddiceva ancora Derek sarebbe stato lui a farlo a pezzettini.
Così sospirò e alzò le mani in segno di resa.
-
Ok ok... vado solo a prendere una protezione per il viso! A voi non
serve, ma a me sì! - Logico. Derek lo lasciò e mentre Stiles
andava, borbottò fra sé e sé:
-
Anche se non vinciamo fa nulla, spero ci divertiremo lo stesso... -
-
TI HO SENTITO! - Lo ammonì Derek da lontano, inviperito. Era
divertente vederlo così fuori dalle righe e svagarsi, seppure un po'
contro la sua volontà. Brontolava ed era imbronciato, ma per lo meno
faceva qualcosa di diverso e divertente e la faceva con loro. Stiles
era comunque contento, seppure fosse convinto di perdere.
-
Ok, qual è lo scopo? - Chiese Derek ignorando completamente le
regole.
Dopo
che gli spiegarono le basi e la parte principale, questi rispose con
un sorrisino sbieco e di sfida.
-
Propongo una sola regola. - Disse poi con un marcato sadismo negli
occhi che riflettevano il rosso del suo sangue. Gli altri lo
guardarono senza immaginare che regola potesse proporre uno come lui,
poi la disse sempre con la sua aria sadica: - Niente regole! - Scott
ed Isaac alzarono i pugni fischiando convinti e gioiosi all'idea di
fare una partita senza regole, di puro divertimento. Poter dare fondo
a tutta la loro forza doveva essere effettivamente esilarante ed
esaltante.
-
Ci stiamo! - Gridarono infatti tirandosi il cinque fra loro. Stiles
ovviamente alzò il braccio esitante e preoccupato.
-
Ah... io ne proporrei una seconda... - I tre lupi lo fissarono pronti
a schiacciarlo. - E' vietato uccidermi ed usare violenza contro di
me! Fra di voi fatevi pure tutto il male del mondo, ma io... - Derek
gli rimise la visiera protettiva sul viso.
-
Quello era scontato. Chi ti tocca è morto! - E sicuramente il rosso
nei suoi occhi e le zanne che spuntavano non erano esattamente un
tono di scherno.
Naturalmente
tutto questo piacque enormemente a Scott ed Isaac, convinti di
partire avvantaggiati. Praticamente giocavano 2 contro uno e
quell'uno non sapeva giocare a lacrosse.
Derek
poteva anche essere il più forte fra loro, ma era il più scarso nel
gioco. Per di più doveva proteggere Stiles, di conseguenza il
risultato non poteva che essere solo uno.
Giocare
due contro due non era di certo una cosa facile, si dovevano fare
molte più corse e passaggi continui, le azioni erano necessariamente
più veloci. Questo, naturalmente nel caso in cui i 4 giocatori
fossero normali. Se erano lupi mannari era tutta un'altra tattica.
La
parola d'ordine era 'agilità'.
Prima
di cominciare Stiles disse al cane di stare in parte e stare buono,
ci impiegò dieci minuti a farsi capire ed alla fine ci pensò Derek
con uno sguardo particolare che probabilmente comunicava direttamente
nella sua mente. Subito il cucciolo si mise buono in un angolo. Tutti
commentarono che somigliava davvero a Stiles perchè come lui non
obbediva a nessuno, solo a Derek!
Appena
Scott ebbe la pallina, la passò subito ad Isaac il quale non perse
tempo a correre in attesa che Scott si riposizionasse. Saltò con
sorpresa sia Derek che Stiles e ancora in aria andò a segno dalla
distanza senza la minima difficoltà.
Un
salto simile in partita sarebbe stato assolutamente vietato, per
loro. Ma lì la minestra cambiava e solo allora capirono quanto
davvero divertente poteva essere!
Stiles
fece un segno di stizza cercando un motivo per lamentarsi,
naturalmente non poteva dire nulla ad Isaac, così se la prese
logicamente con Derek.
-
Ok, ora sai come funziona! Sei tu fra noi quello che può fare le
acrobazie, chiaro? Io non posso! Se vedi che uno di loro salta, tu
salti con lui e lo azzanni! Va bene? La tattica è questa! - Semplice
e chiara. Derek finalmente capì e con un sorrisino divertito ed
acceso si riposizionò al centro lasciando la contesa a Scott e
Stiles, una cosa relativamente semplice.
Di
nuovo Scott fu più veloce e di nuovo la lasciò ad Isaac il quale
ingenuamente era convinto di poter replicare la stessa azione, saltò
però si trovò davanti un muro umano fatto di forza e muscoli di
gran lunga superiori alla propria.
Derek
aveva saltato in perfetta sincronia e l'aveva agganciato col braccio
rivoltandolo in aria, facendolo finire per terra con un tonfo sordo
ed un paio di ossa rotte.
Mentre
lui se le aggiustava, la pallina rotolò nei pressi di Stiles il
quale la prese e cominciò a correre gridando il nome di Derek
affinchè lo seguisse per aiutarlo.
Lui,
in quanto umano, giocava come normalmente avrebbe fatto in un due
contro due.
Scott,
rimasto solo per qualche millesimo di secondo, si trovò
istintivamente a puntare Stiles con gli occhi dorati e tutta l'insana
intenzione di atterrarlo con la forza. Derek decise di planare su di
lui per dare il via libero a Stiles e alla sua corsa.
-
Continua! - Disse infatti. Stiles allora proseguì mentre notava con
la coda dell'occhio che anche Scott agonizzava a terra.
Ovviamente
segnò perchè nessuno degli altri due era riuscito a rientrare in
difesa e quando esultò saltando e sorridendo tutto felice, si fermò
con le braccia a mezz'aria.
Scott
ed Isaac erano a terra che aspettavano di riaggiustare le ossa rotte
da quel macellaio di Derek, il quale invece stava fra loro due pronto
a ripetere le sue mosse per non farli rialzare.
Stiles
abbassò le braccia e si grattò la nuca incerto se fosse il caso di
continuare, poi alzò le spalle.
L'avevano
voluta loro!
“Tanto
sono loro quelli dalla pellaccia dura, mica io!”
Stiles
corse in mezzo al campo dopo aver recuperato la pallina e passando
accanto a Derek gli diede il cinque.
-
Devo dire che è più esaltante di quel che pensassi... - Fece Stiles
capendo come sarebbe andata la partita.
Anche
Scott ed Isaac cominciavano a capire la loro ingenuità.
Derek
non era mai stato più vivo di così, era irriconoscibile, in
effetti. Sembrava divertirsi davvero.
-
Ok, continuiamo così. Siamo uno pari... - Stiles ormai era esaltato.
Si piazzò davanti a Scott mentre questi sorrideva decisamente meno
di prima.
-
Che c'è, non sei più sicuro di vincere? - Chiese spaccone. L'amico
fece una smorfia contrariata e rispose cercando di apparire quanto
più sicuro di sé potesse.
-
Con quel cannone umano che ti copre le spalle vorrei sfidare
chiunque! -
Stiles,
che aveva una sorprendente visione futura, rispose esaltato.
-
E che aspettate a fare come lui? - Scott si morse il labbro.
-
Puoi giurarci che lo farò! - Derek sogghignò.
-
Oh oh... voglio proprio vederlo! -
Scott
e Derek si fissarono battaglieri attraverso un divertito Stiles.
La
terza volta fu un sorprendente Stiles a prendere la pallina, si era
esaltato ed aveva avuto uno scatto maggiore di prima, l'aveva passata
a Derek scartando velocemente Scott il quale puntò subito il lupo
avversario che non sapeva bene cosa dovesse fare ora con la pallina.
Però notò che Stiles correva verso un poco raccomandabile Isaac che
aveva sete di vendetta, o voglia di morire.
Derek,
sempre tenendo la pallina nella racchetta, saltò Scott
sorprendendolo e arrivò su Isaac tramortendolo. Troppo veloce per i
suoi riflessi non certo all'altezza di quelli del suo capo branco.
Stiles non si stupì né si fermò, fece solo una smorfia di dolore
simpatizzante per Isaac che si contorceva con un altro osso rotto,
poi alzò la racchetta gridando a Derek di passargli la pallina
mentre continuava a correre verso la porta.
Derek
gliela passò e si occupò di Scott che aveva tentato di fermarlo con
la forza, anche se un istante troppo tardi.
Finì
male anche lui, di nuovo e, di nuovo, Stiles andò a segno.
-
Maledizione, così è facile! - Esclamò combattivo Scott a denti
stretti mentre si guariva.
-
Sì? Dov'è finito il 'non è equo'? Non era lui che non sapeva
giocare ed io solo un umano? - Stiles, recuperata di nuovo la
pallina, tornò in centro accanto ad un contento Derek col quale si
scambiò ancora il cinque. Si guardarono mentre gli altri due
cercavano di guarirsi.
La
verità era che facevano un'ottima squadra, molto meglio di quanto
avrebbero potuto pensare.
-
Certo, tu non ti devi preoccupare di niente altro che correre verso
la porta e segnare mentre lui ti leva di torno tutti i seccatori con
la forza! Facile così! - Isaac esponeva l'ovvio, ma ormai il
meccanismo era partito e non si sarebbe potuto fermare.
-
Com'è che si dice in questi casi? - Chiese Derek verso Stiles sempre
con quella luce sadica che in lui indicava divertimento.
-
Mai svegliare il can che dorme? Chi è causa del suo mal pianga sé
stesso? Avete voluto la bicicletta, ora pedalate? Chi semina vento
raccoglie tempesta? -
-
Andava bene la prima, ma anche le altre rendono! - Rispose Derek
fermandolo prima che sciorinasse tutti i proverbi conosciuti e non.
Scott
ed Isaac, tornati in piedi, si riposizionarono più combattivi che
mai.
Almeno
un'azione dovevano fargliela vedere.