CAPITOLO
XXXII:
GIOCHI
INNOCENTI PER BAMBINI DEFICENTI
Scott
prese per primo la pallina e la passò ad Isaac, poi scartò subito
Stiles. Isaac saggiamente non saltò e cominciò a correre.
Scott
puntò dritto Derek con gran coraggio e nonostante l'altro si fosse
preparato per atterrarlo velocemente, l'altro si rivelò un osso più
duro del previsto. Scott sapeva di dover guadagnare giusto una
frazione di secondo necessaria per permettere ad Isaac di andare in
rete. Neutralizzare Derek era sufficiente, così si impegnò quel
tanto per trattenere l'avversario un secondo di più. Scott si era
rinforzato molto e se non era colto di sorpresa poteva dare molto
filo da torcere, per cui alla fine fu uno scontro quasi interessante,
però evitando gli artigli restò la forza bruta superiore in Derek.
Scott, quindi, alla fine venne atterrato, ma Isaac comunque aveva
segnato mentre Stiles aveva provato a rincorrerlo senza successo.
Isaac
e Scott si abbracciarono per il risultato raggiunto, cosa che nemmeno
gli altri due che erano davvero una coppia avevano fatto.
Però
nel gioco era tutto lecito e normale.
Ora
erano esaltati anche loro, dopo il primo momento di sconforto.
Finalmente avevano capito come fare.
La
nuova azione fu simile a quella precedente, con la differenza che
Derek saltò Scott ignorandolo per andare dritto su Isaac. Vedendolo,
passò la pallina a Scott il quale la presa in una posizione
acrobatica quasi senza guardare, l'azione in sé fu anche bella. Una
volta ricevuto cominciò a correre e mentre Isaac era di nuovo con un
osso rotto, Derek lo raggiunse, i due si spalleggiarono mentre
Stiles, seduto in mezzo al campo, aspettava che Scott segnasse con la
furbizia o Derek lo facesse fuori.
Alla
fine successero entrambe le cose. Scott in un estremo sacrificio si
fece colpire per poter tirare con un colpo sicuro e segnare. Però
Derek gli ruppe un paio di costole che ci misero un po' a
riaggiustarsi.
-
Ma vi divertite sul serio a farvi picchiare da lui? Voglio dire...
per essere sul 3 a 2 vi ha massacrato davvero... dovreste provare a
rispondere alle sue carognate... ops, che dico, ci provate! È solo
che non ci riuscite perchè lui è troppo forte! - La risata sguaiata
che ne conseguì fu decisamente fastidiosa, ma non potendo farci
molto lo lasciarono gracchiare. Era la prima volta che Stiles
esaltava tanto il suo ragazzo e a Derek la cosa piaceva.
Per
la nuova manche, l'alpha si propose di prendere lui la pallina, a
livello di riflessi non c'era storia. Aveva capito come fare, per cui
Stiles si posizionò accanto pronto a riceverla e correre mentre si
chiedeva come il suo compagno avrebbe potuto fermare sia Scott che
Isaac, ma decise di fidarsi di lui.
Appena
ricevette la pallina, come immaginato, cominciò a correre verso la
porta. Derek prese spunto da una delle azioni di Scott e lo scartò
velocissimo per poi saltare con una capriola avvitata su Isaac pronto
a colpire Stiles. Non voleva certo fargli veramente male, solo
metterlo fuori gioco. Non era molto bravo a controllare la sua forza,
però Derek arrivò prima e lo mise fuori gioco. Si stava rialzando
per occuparsi di Scott quando lo vide ormai già su Stiles. L'amico,
al contrario di Isaac era più bravo a controllarsi, così lo mise a
terra senza fargli male. Non allo stesso modo la pensò Derek il
quale stava per lasciare perdere la racchetta quando si vide arrivare
la pallina. Stiles, cadendo, gliel'aveva tirata.
-
Avanti, segna! - Gridò da terra. Derek registrò l'ordine e registrò
che veniva da Stiles, non registrò altro.
Come
un lupo seguiva gli ordini del padrone, Derek andò a segno. Dopo di
che, come che l'azione non fosse finita, andò anche su Scott e gli
ruppe qualche osso che, non aspettandoselo, non l'aveva contrastato
od evitato.
-
E che cazzo! Il gioco era fermo, avete pareggiato! - Si lamentò
mentre si contorceva per il braccio rotto. Stiles ridacchiò mentre
Derek andava a controllare che stesse bene.
-
Avevamo una regola, oltre a quella di non avere regole. Non gli si
può far male! - Quando era così protettivo verso Stiles, questi si
scioglieva, era al settimo cielo e quasi sperava che gli facessero
male di proposito, ma Scott naturalmente non era dello stesso avviso.
Aveva solo voglia di strozzarlo.
-
Non gli ho fatto male, l'ho solo atterrato! So come fare senza
ferirlo, cosa credi? - Derek guardò Stiles il quale si alzò
sventolando le mani in segno di 'tutto ok'.
-
E' vero, non mi ha fatto niente... - A quel punto Derek ci rimase
anche male, un po' per la figuraccia fatta ed un po' per il modo
disumano in cui si era esposto.
Infatti
grugnì qualcosa di inesistente e tornò in mezzo al campo.
-
Quanto andrà avanti il massacro? È evidente che non riuscite a
contrastarlo! È solo lui che fa male a voi, non ha proprio senso...
potete anche riuscire a segnare, ma noi recupereremo sempre... -
Scott strinse le spalle avvicinandosi un po' dolorante.
-
In effetti penso che finiremo pari, ci equipariamo abbastanza... -
Isaac in risposta rimase a terra senza fiato, ancora una volta che
avrebbe dovuto aggiustarsi un osso e si sarebbe sotterrato di
partenza. Stava leggermente esaurendo le forze.
-
Per me va bene anche il pari! - Disse infatti ansimante.
Stiles
non era molto per i pareggi, ma alla fin fine, come Scott, poteva
scendere a compromessi. Del resto effettivamente potevano andare
avanti così tutta la notte, nessuno dei due avrebbe vinto... e Scott
ed Isaac si sarebbero rotti tutte le ossa sul serio.
-
Che?! Un corno! Che mi significano i pareggi? O si vince o si perde!
Non esiste proprio! E poi è un ottimo allenamento per voi che siete
così inferiori a me! - Derek ovviamente preferiva o vincere o
perdere. Beh, vincere.
Non
ci sarebbe mai stato ad un pareggio e cominciando a sventolare la
racchetta per indicare ad Isaac di rialzarsi e sistemarsi, lo vide
rotolare a pancia in giù sfinito, per nulla intenzionato a
rialzarsi.
-
Giochi senza di me, io non alzo il mio culo da terra! - Si lamentò
per niente spaventato di morire.
Derek
in effetti l'intenzione di calpestarlo l'aveva, però Stiles gli
prese il braccio e lo fermò. Per lui quella dimostrazione di
superiorità era più che sufficiente.
-
Dai, è come se avessimo vinto perchè tu da solo li tieni a bada e
li massacri, loro non ti hanno rotto nemmeno un unghia! Ed io sono
solo un umano, come dite voi... siamo superiori, abbiamo comunque
vinto, alla fine! - Eh, l'abilità di Stiles nel rigirarsi Derek.
Leggendaria.
Scott
avrebbe replicato che non era vero niente, ma sapeva che lo faceva
per impedirgli di spezzarsi ancora in due o tre parti, per cui
sentendo Isaac aprire bocca per replicare, andò di corsa da lui e,
stendendoglisi sopra, lo tramortì mozzandogli il fiato.
Così
non disse niente e Derek si convinse.
-
Ok, però lo devono dire! - Il sadismo. Stiles si stava divertendo,
non lo poteva certo negare. A questo guardò Scott che li fissò
stufo e arrabbiato. Anche l'umiliazione, ora?
-
Altrimenti? - Disse infatti incapace di abbassare del tutto la testa.
-
Altrimenti si gioca finchè c'è un vero vincitore! -
-
Non ci arrendiamo, finisce perchè siamo pari! - Disse Isaac da sotto
il sedere di Scott, era ancora seduto su di lui.
-
Allora in piedi e decretiamo il vincitore! - Derek non mollava, non
sapeva come ci si arrendeva o si perdeva, non poteva di certo
accettare quella situazione poco chiara di stallo. In lui ora c'era
tutto l'adolescente che un tempo era stato, spaccone, protagonista e
di compagnia.
Beh,
ora non era molto di compagnia, però era di nuovo spaccone!
-
Basta, avete vinto voi! Non è vero che Derek è un incapace e che
eravate sbilanciati! Eravate molto bilanciati, invece! Uno completava
la debolezza dell'altro! Dovreste brevettare il vostro sistema!
Vivete felici e contenti finchè morte non vi separi! Adesso
lasciateci morire in pace! - Sbottò stufo Scott sapendo che non ne
sarebbero usciti in nessun altro modo. Dopo averlo detto si stese,
sempre su Isaac, e tirò il fiato.
-
Scott... sei comodo? - Disse il ragazzo sotto con un lamento.
-
Mmm... in effetti sì! - Fece l'altro.
-
Io no... - Con questo si voltò e lo fece rotolare a terra accanto a
lui.
Stiles
alzò le braccia in alto facendo volare elmetto e racchetta.
-
Abbiamo vinto! - Con questo abbracciò Derek per la prima volta
dall'inizio della partita, questi non lo respinse perchè trovava
bella quella sua felicità ed appropriata ad un momento che era
stato, doveva ammetterlo, sorprendentemente divertente.
Divertente
come una volta lo era per lui giocare a basket a scuola con gli
amici.
-
Siamo un'ottima squadra! - Disse baciando la guancia a Derek con
entusiasmo. Derek pensò brevemente che lo fossero in tutte le cose,
alla fin fine.
Stiles
aveva un ruolo determinante nel loro branco e lo poteva anche negare
per preservarlo, però se si trattava di affrontare un certo tipo di
cose, Stiles era la mente. Punto.
-
Direi vincenti! - Rispose prima di lasciarsi andare anche lui con un
bacio veloce sul collo, Stiles rabbrividì di gioia e di piacere,
dopo di che se lo tirò dietro e si stese con Scott ed Isaac che
cercavano in tutti i modi di evitare di guardarli per non ritrovarsi
con la suola degli scarponi di Derek sulla carotide.
Stesi
tutti e quattro a terra, Stiles allargò le braccia e guardò il
cielo fra i rami, cominciava la sera, le prime stelle si affacciavano
nel manto sempre più scuro, il tutto sarebbe presto diventato molto
più suggestivo.
-
Sono contento che ci siate... - Disse Stiles felice in uno slancio di
apertura pura e semplice.
In
quel momento per lui non esistevano problemi.
La
questione del kanima e di Gerard erano state debellate da un po', era
tornata la pace anche con gli Argent, non c'erano minacce
all'orizzonte e con Derek le cose andavano sempre meglio. Aveva anche
un gruppetto di amici più numeroso del solito Scott. Di solito
comprendevano anche Lydia ed Allison, ma adesso la questione con loro
era complicata. Però in linea di massima le cose non erano mai
andate meglio, nonostante i precedenti, le fatiche per superare gli
ostacoli, i complessi subiti.
Non
aveva idea che in realtà più di una minaccia incombeva su entrambi
e che una delle due Derek gliela stava abilmente nascondendo.
Certo,
c'era il piccolo dettaglio che Erika e Boyd non erano rintracciabili,
ma lui sosteneva che se ne fossero andati con un altro branco, come
avevano annunciato di voler fare, e che fosse per questo che Derek
non li trovava.
Non
sapeva che invece lui li sentiva seriamente in pericolo. Cercava di
tenerlo lontano il più possibile da quel mondo e da quei problemi.
Per contro non poteva allontanarlo, pur provandoci non ci riusciva.
Era obiettivamente bello stare con lui e dopo aver assaggiato una
sorprendente serata in libertà, spensierato, si era convinto che di
cose se ne era perso, in quegli anni passati da eremita.
Avrebbe
mai potuto averne altre, o era un caso isolato?
Steso
per terra accanto a Stiles, ad un'entusiasta e felice Stiles, sperava
che risolto anche la questione degli alpha e di Erika e Boyd, per lui
sarebbe arrivata l'agognata pace. La voleva con Stiles.
Era
pronto ad ammetterlo e a chiederlo, però si era detto che sarebbe
successo solo nel caso in cui avrebbe risolto tutto sul serio. Solo
dopo avrebbe legato come si doveva Stiles a sé. E con legarlo
intendeva arrendersi ad una relazione vera a tutti gli effetti. Anche
nella questione sessuale.
Per
cena si strafogarono di schifezze che Scott e Stiles avevano
provveduto a portarsi. Derek non era un gran mangione, ma favorì
comunque... anche se non in modo indecente.
Stiles
in compenso mangiò anche per lui ed Isaac si rivelò più affamato
del solito.
Viveva
con Derek perchè non aveva più nessuno, ma il modo in cui lui si
prendeva cura del suo beta faceva venire spesso i brividi. In due
parole: doveva arrangiarsi!
Derek
non faceva spese e cose simili, nel suo rifugio, ora uno nuovo
migliore dei precedenti ma sempre una specie di magazzino o fabbrica
in disuso, c'erano diverse stanze, la più grande l'usava come camera
personale, oltre che come zona giorno dove stavano per lo più. Una
delle altre l'usava Isaac. Il ragazzo ci aveva messo un letto, una
scrivania, un armadio. Il minimo per sopravvivere.
Però
non c'erano cucine, dispense, cantine con cibi e cose per mangiare.
Per quello si prendevano cibi precotti, per cui sostanzialmente non
mangiavano molto. Isaac aveva la fortuna della mensa scolastica, a
cena mangiava quello che gli lasciava Derek che di solito prendeva
porzione doppia di quel che ingurgitava. Le serate migliori era
quando faceva carne ai ferri, l'unica cosa che cucinava e che si
concedeva di fare. Gli veniva molto bene.
Il
problema era che le porzioni di Derek non erano quello che Isaac
avrebbe mangiato potendo scegliere. Ovvero: Isaac era un adolescente
in fase di crescita, voleva mangiare molto di più, ma non poteva
pretendere la luna. Era già tanto che Derek pensasse a lui... a modo
suo lo faceva...
Derek
non era un gran capo branco, non era facile diventarlo così su due
piedi dopo essere stato solo per tanto tempo. Non si era mai preso
cura di altri che di sé stesso. Adesso con Isaac faceva del suo
meglio, ma spesso doveva vedersela da solo. Se aveva ancora fame o se
la teneva, o andava da Scott a scroccare del cibo.
Quella
sera davanti a tutto quel ben di Dio, decise di lasciarsi andare e
attaccò a mangiare come un bue, fissato con enorme sorpresa dagli
altri. Scott e Stiles dopo un primo momento di disorientamento, si
misero a gareggiare a chi mangiava di più e più in fretta e dopo
aver fatto abbastanza schifo fino a far quasi vomitare Derek, si
stesero alzando bandiera bianca nello stesso momento.
Certo,
avevano sterminato tutto!
Derek
ancora seduto aveva finito da un pezzo ed era rimasto senza parole a
fissarli ingurgitare tanto cibo.
-
Io non so come avete fatto! - Disse infatti sconvolto. Stiles
ridacchiò e gli batté la mano nel ginocchio.
-
Affami il tuo beta così quando può si strafoga! -
-
Sì, ma tu di solito non mangi così tanto! Come hai fatto, ora? -
Era vero, Stiles non era un gran mangione. Il ragazzo ruttò poco
finemente, alzò le spalle e appoggiò la testa sulle sue gambe
incrociate. Derek lo fissò pensando fosse troppo sfacciato, ma non
lo tolse.
-
Al mio compleanno ci devo dare dentro. - stava disperatamente
cercando di non vomitare, quando il cane gli saltò sullo stomaco.
Quello fu il colpo di grazia, infatti alzandosi velocemente fece
volare via l'animale che si lamentò e corse in un angolo a vomitare
sul serio. Scott e Isaac risero mentre Derek scosse il capo prendendo
il cane in braccio per impedirgli di andare a fare quella cosa oscena
che solitamente facevano i cani quando qualcuno dava di stomaco.
Con
quella scusa si coccolò il cagnolino che si mise a mordicchiargli il
collo ed il viso, al suo sguardo minaccioso volto a farlo smettere, e
con sguardo minaccioso si intendeva iridi rosse, il piccolo non si
mise a uggiolare ma si limitò a leccargli tutta la faccia. Scott ed
Isaac che avevano osservato la scena ridacchiarono pensando che quel
piccolo sacco di pulci era proprio Stiles. L'unico sulla faccia della
Terra che, davanti alle minacce di Derek, gli saltava addosso e se lo
faceva invece che scappare via spaventato.
Quando
il ragazzo tornò stava molto meglio.
-
Bene, ora che mi sono liberato lo stomaco e la vescica comincerei con
i dolci, che dite? - i due stesi a terra lo guardarono come se fosse
impazzito.
-
Che?! Sei matto? Se metto ancora qualcosa dentro faccio la tua fine!
- Commentò Scott. Isaac nemmeno si degnò.
Stiles
fece il broncio e si sedette abbracciandosi le ginocchia, Derek lo
guardò aspettandosi qualche solita lamentela, convinto che non
potesse semplicemente chiudere così e sottostare a qualcosa. Ci
rimase male quando non disse altro e vedendolo rabbrividire impallidì
capendo che aveva qualcosa che non andava.
-
Stai male? - Chiese infatti brusco.
Gli
altri tre lo guardarono stupito.
-
Perchè? - Era una cosa strana anche se la chiedeva a Stiles. Derek
era comunque Derek! Non dimostrava preoccupazione per gli altri anche
se poi in realtà lo era.
-
Hai rabbrividito e non ti sei lamentato al 'no' di Scott! - Rispose
subito mettendo giù il cane che, per niente d'accordo, gli salì
sulle gambe cercando di arrampicarsi ed arrivare alla faccia. Derek
lo ignorò aspettando la risposta da Stiles che, preso alla
sprovvista, alzò le spalle piacevolmente sorpreso da quella sua
attenzione.
-
No sto bene è solo che mi è venuto un po' freddo. Anche se è
estate, di notte c'è un po' fresco... non mi sono portato cose
pesanti ed ora ho freddo! - Per dare maggior convinzione, si strinse
nelle braccia meglio. Il cane vedendo quel gesto del padrone passò
da Derek a lui. Fu più facile arrampicarglisi addosso, Stiles lo
aiutò e se lo strinse al petto.
Qualche
secondo dopo Derek aveva acceso il fuoco dopo aver circoscritto la
zona con delle pietre e messo vicino la legna raccolta in precedenza,
quando nel pomeriggio avevano messo in sicurezza la zona.
Scott
ed Isaac lo guardarono e fecero quelle loro facce tipicamente ebeti.
-
Ma guarda... - Cominciarono a commentare in botta e risposta
perfettamente sincroni.
-S
e io dico che ho freddo quello mi dice di arrangiarmi o coprirmi! -
-
Ma lo dice Stiles ed è subito ad accendere un fuoco! -
-
Ehi Derek, sono scomodo, mi prendi qualcosa per appoggiare la testa?
- Fece Isaac proprio per metterlo alla prova. Come immaginato la sua
risposta fu prevedibile.
-
Arrangiati! - Più sgarbato che mai, come sempre.
Isaac
e Scott si guardarono e risero e Derek lanciò loro un legno in pieno
stomaco, uno bello grande che colpì tutti e due perchè stesi
vicini. Per poco non fece vomitare anche loro, ma la piantarono di
prenderlo in giro, mentre Stiles gongolava felice per il gesto
premuroso del suo ragazzo che finalmente si comportava da tale per la
prima volta. Magari era la volta buona che oltre a fare sesso si
sarebbero detti che si amavano.
Stiles
era tutto uno zucchero e forse era per questo che il cane lo leccava,
comunque rimase a fissarlo con gli occhi a cuore dimenticandosi che
di norma litigavano dalla mattina alla sera per poi chiudere tutto
con baci e carezze da film porno. Cose comunque che non arrivavano
alla quarta base, ovvero il sesso completo.
Forse
quella notte potevano cambiare pagina, fare la coppia normale che si
scambiava amorevoli attenzioni, parlava dei loro sentimenti e
soprattutto facevano sesso.
Il
suo diciassettesimo compleanno avrebbe segnato la sua vita, Stiles ne
era convinto, non poteva che essere così!
-
Bene, bando alle cose sdolcinate! Facciamo un gioco! - Esclamò Scott
al quale stava venendo il diabete -ora Derek si era messo a carezzare
il pancino di Stiles -il cane- beato fra le braccia del padrone.-
-
Che gioco? - Disse Isaac sperando in qualcosa che riequilibrasse il
tasso glucemico.
Scott
a quel punto tirò fuori la bottiglia di wiskey del signor Stilinski,
bella chiusa sigillata, e la mise davanti a sé fissando con aria
abbastanza sadica il suo amico.
-
La tradizione vuole che Stiles questa notte si ubriachi. Però se lui
si ubriaca e noi lo guardiamo non è divertente... - Cominciò a
spiegare.
-
Ma noi non possiamo ubriacarci, non ci riusciremo nemmeno
volendolo... - Obiettò Isaac. Scott lo fissò zittendolo.
-
Appunto. Per cui faremo un gioco che comprenderà il bere. - A Scott
era chiara la dinamica, agli altri no e visto che Isaac e Derek lo
fissavano senza capire, Stiles spiegò loro spazientito.
-
E' ovvio! Visto che se bevessimo mi ubriacherei solo io, per
divertirci tutti e quattro senza rinunciare alla mia ubriacatura,
facciamo un gioco. Questo gioco prevede che ci divertiamo tutti e 4
ed in più che mi ubriachi. - Stiles aveva tradotto alla perfezione
il suo migliore amico e Scott lo guardò orgoglioso, pensando come
sempre che era fortunato ad avere lui che lo capiva al volo.
-
E che gioco è? -
-
Un classico che non passa mai di moda... - Sentendolo, Isaac alzò
gli occhi al cielo.
-
Non abbiamo dodici anni! - Scott lo fissò con sguardo sottile
ammonitore di chi non ammetteva repliche.
-
Sembra una cazzata ma quando lo facciamo diventa divertente! - Isaac
si coprì la faccia convinto che fosse la fine di una bella amicizia.
-
Quanti anni hai in realtà, Scott? - Chiese con aria di sufficienza
tipica sua, Scott gli diede un pugno che lo fece volare giù
dall'altra parte, Isaac si alzò e lo ricambiò ma conclusero lì.
-
Si può sapere di che diavolo parlate? - Chiese Derek. Stiles aveva
capito anche di che gioco si trattava.
-
Obbligo o verità, giusto? -
Scott
annuì trionfante!
-
Sembra stupido, ma poi è divertente! Uno sta sotto a turno e gli
altri gli fanno tutte le domande che vogliono, lo scopo è far sì
che si rifiuti di rispondere. Se si rifiuta allora viene obbligato a
pagare pegno. Il pegno è qualcosa che deve fare deciso dagli altri.
Nel caso di Stiles dovrà bere! Visto che l'obiettivo di tutto questo
è farlo ubriacare, bisognerà impegnarsi con le domande in modo che
invece di rispondere, beva! - Scott spiegò in modo esauriente. Era
la prima volta che lo faceva, ma quando vedeva i telefilm, i ragazzi
si divertivano sempre con quelle cose. Certo, in quattro era una cosa
un po' scema, ma visto che fra loro, a parte Scott e Stiles, non si
conoscevano davvero così bene, poteva valerne la pena. Avrebbe preso
due piccioni con una fava. Sarebbe passata la serata in modo
divertente e forse anche abbastanza alternativo ed in più si
sarebbero conosciuti meglio.
-
L'alternativa c'è? - Chiese Isaac sapendo che in qualche modo, in
quelle cose ci rimetteva sempre lui.
-
Sì... far scegliere a lui il passatempo di stanotte! - Rispose
abilmente Scott indicando Stiles, il suo viso si accese come una
lampada da discoteca ed Isaac rispose immediatamente prima di farlo
parlare.
-
Ok, mi va bene questo gioco! Allora, chi comincia? - Scott rise
sapendo che avrebbe detto così e Stiles fece il broncio. Derek non
era molto divertito all'idea di fare quella cosa, infatti non se lo
tenne per sé.
-
Giocate voi, io sono grande per quelle cavolate! - Stiles lo fissò
sbieco come un cane da caccia.
-
Non tirare fuori stupide scuse! -
-
Che scuse e scuse? È vero che sono troppo grande per... -
-
Dì piuttosto che hai paura. Se lo dici, visto che è vero, ti
permetto di non giocare. Altrimenti giochi. E se non giochi
significherà comunque che hai paura anche se non lo ammetti! -
L'aveva rigirata a proprio favore con una tale abilità che nemmeno
un genio di dizione avrebbe potuto trovare un contrattacco degno.
Derek rimase a bocca aperta stordito a fissare il proprio ragazzo e
con Scott ed Isaac che se la ridevano sotto i baffi, l'alpha
acconsentì per evitare di fare in qualche modo altre figure di
merda.
-
Tu pensi di sopravvivere a domani, sì? - Minaccia molto chiara.
-
Sono ottimista! - Derek scosse il capo e cedette:
-
Chi sta sotto per primo? - Sperava di essere per lo meno l'ultimo.
Stiles fece un gran sorriso e gli stampò un bacio sulla guancia.
Il
rapporto con lui andava sempre meglio ed era davvero come un sogno,
visti i loro precedenti.
-
Direi il festeggiato! - Dissero gli altri due in coro. Stiles alzò
le spalle e prese la bottiglia di wiskey pronto a cominciare.
-
Tanto non mi ubriacherete con questo gioco, io non ho problemi a
rispondere a tutto! - Disse spaccone estremamente sicuro di sé.
Scott
ridacchiò sadico, conosceva troppo bene il suo amico e sapeva che
domande fargli per metterlo in difficoltà.
Per
cui cominciò subito con l'artiglieria pesante.
-
Bene. La prima te la faccio io. Cosa provi per Derek? - Stiles a
quello impallidì e cominciò a tossire convulsamente mentre Isaac
rideva, Scott lo guardava con aria di sfida e Derek allibito si
chiedeva che mai gli prendesse.
Decisamente
Stiles aveva fatto male i conti, per una volta.
Rispondere
a certe cose non era poi così facile come avrebbe pensato.