CAPITOLO
XXXIII:
FRA
DOMANDE E PEGNI
Stiles
si pentì immediatamente di aver accettato così alla leggera quel
gioco.
Il
punto era uno e sicuramente solo lui poteva comprenderne ogni
sfaccettatura.
Gli
altri nemmeno mezza.
Se
non rispondeva e beveva dimostrava che aveva qualcosa da nascondere
sull'argomento ed avere qualcosa da nascondere su cosa si prova per
il proprio ragazzo, è come scavarsi la fossa, significava litigio
assicurato e quindi, per quella notte, sicuramente niente sesso.
Se
però avesse risposto spavaldo qualcosa, qualunque cosa, sicuramente
a Derek sarebbe andato di traverso il raro buon umore di quella sera
perchè lui odiava che si parlasse di quelle cose... figurarsi
davanti ad altri! Quindi niente sesso nemmeno in quel caso.
Stiles
non sapeva davvero cosa fare, lui aveva le idee chiare, sapeva cosa
provava per Derek, se ne stava innamorando sul serio, gli piaceva,
l'attraeva, era molto importante per lui.
Ma
dirlo davanti a quei due impiccioni significava far arrabbiare Derek.
Non dirlo significava farlo arrabbiare comunque.
Storse
le labbra e soppesò le due possibilità quando decise che non
rispondere sarebbe stato comunque peggio.
Così
si fece forza ed aprì la bocca per dirlo.
Bocca
che fu subito tappata dalla bottiglia che Derek aveva aperto e gli
aveva ficcato fino in gola soffocandolo. Ci entrò metà del
contenuto e Stiles oltre a soffocare e annegare, andò a fuoco perchè
da zero a dieci in due nano secondi, non era uno scherzo.
Quella
roba era molto alcolica, era quasi come bere alcool puro, per lui che
non beveva mai nemmeno una birra.
Si
tolse la bottiglia di bocca, sputacchiò quel po' che riuscì a non
buttare giù e tossì l'anima per venti minuti al termine dei quali
cominciò a farsi aria e a dire se si poteva spegnere il fuoco.
-
Ok, adesso avete circa cinque minuti di autonomia prima che non
capisca più niente... sbrigatevi con le domande! - Disse Scott il
quale ormai conosceva bene anche le sbronze del suo amico. Ovviamente
prima se l'era fatta sotto dal ridere.
-
Ehi se non volevi che dicessi qualcosa bastava dirmi di tacere,
perchè mi hai soffocato e annegato? - Cominciò a lamentarsi Stiles
dando una spinta a Derek. Il cane si era addormentato accanto ai due,
in tutto quel trambusto aveva alzato la testa, li aveva guardati e si
era rimesso a dormire.
Derek
non espresse nemmeno un minimo problema in quel che aveva fatto.
-
Se ti dicevo di stare zitto, avresti risposto per puntiglio! - Qua
aveva ragione, ma di norma non
gliel'avrebbe
data comunque. Di norma. Lì Stiles rise e annuì.
-
Mi sa che hai ragione! Stavo solo per dire quello che provo per te,
non ho niente da nascondere! Che male c'è nel dire che... - Derek
gli rimise la bottiglia in bocca facendolo bere ancora.
-
Così lo mandi in coma etilico, lui è umano! - Commentò Scott che
però si stava divertendo. Derek gliela tolse e attese un'altra
sceneggiata. Che non arrivò. Stiles rideva.
-
Va bene, chi ha da chiedermi qualcosa? - Sembrava tutto a posto e lo
era perchè ormai era sempre meno in sé.
Isaac
non aveva molte curiosità, non si interessava gran ché a Stiles,
per cui gli fece la prima domanda che gli venne in mente.
-
Come hai conosciuto Scott? - Scott e Derek lo guardarono mentre
Stiles cercava di comprendere la domanda.
-
Isaac, non hai capito il senso del gioco, devi chiedergli cose
imbarazzanti e soprattutto a cui non vorrebbe rispondere...
altrimenti non è divertente! - Isaac si strinse nelle spalle
guardando Scott con aria un po' corrucciata.
-
E' la prima cosa che mi è venuta in mente... e poi scusa, se era per
farlo ubriacare mi pare che l'obiettivo sia stato raggiunto! - Isaac
non aveva tutti i torti, ma se ci si doveva divertire, bisognava
farlo come si doveva.
-
Sì però impegnati! Fagli una domanda scomoda! - Alla fine Isaac si
decise senza rifletterci molto di nuovo.
-
Ok, raccontaci un segreto che non hai mai detto ad anima viva,
nemmeno a Scott! - Disse. Scott batté finalmente le mani contento.
-
Oh, hai capito come funziona! - Stile lo fissò corrucciato.
-
Non capisco, a quale delle due devo rispondere? - Scott rispose
ridendo:
-
A questa! -
Stiles
così si mise a pensarci, la propria mente era un po' annebbiata, ma
non a livelli catastrofici, però non riusciva a distinguere i
segreti raccontati da quelli non raccontati.
-
Ouhm... - Cominciò grattandosi la nuca, i capelli gli stavano un po'
crescendo e stava anche molto meglio rispetto a prima che li aveva
solo corti e rasati. - Posso mangiare dei dolci mentre penso? -
Biascicò come se fosse una cosa connessa. Scott gli tirò il
contenitore coi dolci al cocco che si erano comprati, Stiles li aprì
e cominciò a mangiarli imbrattandosi le dita di cocco perchè erano
mezzi sciolti. La cosa pareva non infastidirlo.
-
Allora? Ci sarà un segreto, no? Se non c'è devi bere! - Stiles
sapeva che qualcosa c'era e andò con la mente a ritroso fino a prima
di conoscere Scott. Si imbatté con la memoria alla notte in cui
aveva incontrato Derek e si rese conto che quello non glielo aveva
mai raccontato, però gli venne il dubbio che non fosse valido come
segreto perchè Derek lo sapeva, così alzò il dito pieno di cocco e
cioccolato bianco e lo puntò sul mento di Derek sporcandolo.
-
Però lui lo sa, è valido lo stesso? - Scott strabuzzò gli occhi
riesumandosi.
-
Come come? Lui sa una cosa che io non so? Cos'è, avete fatto sesso e
non me l'avete detto? Con tutta la vita che fai perchè non te lo
vuole concedere mi sembra strano! Stiles, di cosa si tratta?! - Ora
stava diventando questione di principio e Derek gli prese il polso e
gli tolse il dito dal viso visto che continuava a sporcarlo, lo tenne
a distanza debita senza mollarlo per impedirgli di rifarlo e Stiles
si distrasse fissandolo.
-
Beh che hai ora? Non vuoi che dica nemmeno questo? Senti, a qualcosa
devo rispondere! - Borbottò alterato, ma poi vedendo il suo mento
bianco si mise a ridere e si protese su di lui leccandogli e
succhiandogli il punto sporco di dolce.
Derek
spalancò la bocca e gli occhi preso alla sprovvista e Scott ed Isaac
si stesero veloci per non vedere. Non era la scena in sé a cui non
volevano assistere, era perchè sapevano che Derek li avrebbe uccisi.
-
Stiles, che diavolo stai facendo? - Disse a denti stretti prendendolo
anche per la spalla, oltre che per il mento, e allontanandolo.
-
Ti pulisco il mento, ti ho sporcato! - Poi si guardò il dito ancora
sporco e prima di fargli dire una sola sillaba, gliela mise in bocca.
- E sarebbe carino che ricambiassi il favore! - Fu così che Derek
non ebbe scelta che succhiargli l'indice. Pulito quello, gli mise
anche il pollice. Se non fossero stati lì con quei due ficcanaso
sarebbe stato fantastico proseguire, se lo sarebbe anche potuto
godere. Ma la verità era un'altra.
-
Ehm... avete finito? - Chiesero i due senza il coraggio di guardare.
Stiles li notò e si mise a ridere, Derek lo spinse e lo rimise a
posto.
-
Sì. - E poi in direzione del suo ragazzo che si spanciava: - Se non
la pianti ti uso come legna da ardere! - Stiles rise più forte.
-
Non lo faresti mai! Chi ti dà poi tutto quel piacere che ti do io? -
Scott ed Isaac a quello non poterono trattenere le risate nemmeno per
la paura di morire, Derek lo stava davvero per mettere sul fuoco.
-
Che idea geniale quella di farlo ubriacare! - Commentò alla fine
seccato mentre Stiles si aggrappava alla sua vita e lo teneva bello
stretto appoggiando la testa sulle sue gambe incrociate. Derek voleva
mandarlo via, ma magari così si addormentava. Stiles si sistemò
anche a pancia in su e lasciò la presa del busto di Derek per
appoggiare le braccia giù. Le mani a giocare con quel che trovavano.
Le dita di Derek, la sua maglia, il suo viso... Derek più volte si
trovò a prendergliele e a mettergliele a posto con la forza, ma
visto che poi tornava si decise a tenergliele entrambe con una sola,
appoggiandogliele sul suo petto.
Una
posa molto romantica, in realtà, che i due in attesa preferirono non
commentare.
Era
sorprendente la pazienza di Derek!
-
Allora questa risposta? Arriva mattina, qua! - Lo riportò all'ordine
Scott che ora era anche curioso del famoso segreto.
-
Che domanda era? - Chiese Stiles.
-
Che segreto non hai mai detto a nessuno nemmeno a me? -
-
Sì ecco... a te c'è una cosa che non ti ho detto, però Derek la sa
e non è proprio valido... quindi magari che posso dirti? - Derek non
immaginava di cosa parlasse, per cui lo lasciò parlare.
-
Stiles, che segreto sa Derek che io non so? - Stiles corrugò la
fronte e nella nebbia alcolica cercò di capire l'origine della
domanda.
-
Scott tu mi hai già fatto la domanda! -
-
Va bene anche quel segreto! - Disse Isaac.
E
poi se Scott voleva sapere quello, gli avrebbe fatto dire quello!
Stiles
si grattò il naso liberando una delle mani dalla presa allentata di
Derek, l'altra gliela lasciò nella sua. Gli piaceva essere tenuto in
quel modo.
-
Avevo già incontrato Derek. - Derek si rese conto solo troppo tardi
di cosa parlava e gli mise la bottiglia di nuovo in bocca, finendolo
per soffocarlo. Stiles l'allontanò e tossì per altri venti minuti,
ma ormai Scott era focalizzato su quello.
-
Mi devi rispondere, ormai! Non vale che gli chiudi la bocca quando ti
va a te! - Ruggì Scott verso Derek, non aveva proprio paura di lui
anche se cercava di non farlo arrabbiare il più delle volte.
Derek
sospirò mentre Stiles era fuori uso.
-
Scott... è una cosa nostra. Può rimanere tale? - Era consapevole
che così sembrava un sentimentale che ci teneva a Stiles, cosa che
poi era parzialmente vera, però non gli importava. Non voleva che
glielo raccontasse. Era l'unica cosa loro, solo loro. Era molto
infastidito dal fatto che gliela volesse dire.
Scott
era un po' geloso, però capiva che Derek lo era a sua volta e visto
che il conteso era un ubriaco che non capiva niente, decise di
lasciar perdere perchè dopotutto era buono.
-
Però mi sembra importante... - Tentò un'ultima volta. Derek sospirò
spazientito.
-
Lo è per noi, non per voi! - Si stava odiando per tutte quelle
ammissioni, ma ringraziava ancora la poca lucidità di Stiles che
sicuramente non capiva bene cosa stava dicendo. E nemmeno facendo.
Quando lo guardò vide che la mano libera si era infilata nei
pantaloni e si stava toccando l'inguine come se fosse una cosa
normalissima da fare davanti a tutti.
Derek
sbiancò e gli prese di nuovo anche quella.
-
Stiles, sta fermo! - Grugnì mentre gli altri due tornavano a
divertirsi. Era più bello vedere Derek alle prese con Stiles
ubriaco, che Stiles ubriaco in sé!
-
Ok, ora tocca a te fare la domanda... - Disse così il festeggiato
alzando i suoi grandi occhi sul viso del suo ragazzo che lo fissava
torvo e scorbutico.
Voleva
approfittare di alcune cose, ma non davanti a loro. Era un'ottima
occasione per sapere cosa provava, Derek lo voleva sapere senza
l'implicazione che poi si ricordasse di averglielo detto e quindi
senza la pretesa di una risposta. Quello era perfetto, ma non con
Scott ed Isaac lì.
Sospirò
e si fece due calcoli: probabilmente se avesse aspettato ancora in
effetti si sarebbe addormentato e non avrebbe potuto sfruttare nulla
di tutto quello, era un peccato perchè non intendeva perdere altro
tempo, oltre quella notte. Si era concesso solo quella.
Derek
così guardò Stiles sulle sue gambe e guardò i due che a loro volta
li fissavano incuriositi.
Poi
scosse il capo e disse laconico:
-
Le mie domande sono private, non le farò davanti a voi ficcanaso! -
Scott si accese ed Isaac scosse il capo.
-
Sapevo che finiva così! - Con quello si alzò, si stiracchiò e
recuperò le palline di cocco e cioccolata di Stiles, si stese di
nuovo accanto al fuoco e a Scott e si mise a mangiare.
-
Che fai? Dobbiamo stare sotto tutti! - Isaac rise.
-
Pensi davvero che Derek ci starebbe? - Derek non commentò perchè
Isaac aveva ragione. Non aveva molto senso, dopotutto. Tanto più che
Stiles era andato, ormai.
-
Comunque io una domanda la voglio fare a voi due. A Scott no perchè
tanto lo so. Siete vergini? Cioè ok, riformulo. So che Derek non è
vergine, ma con chi e come hai perso la verginità? E tu Isaac? Lo
sei? - Stiles era fissato col sesso e con quel mondo, per cui non era
strano che parlasse di quelle cose. Da ubriaco era ancora più
fissato! Derek scosse il capo mentre Scott fissò Isaac vedendo se
avrebbe risposto. Lo sguardo particolarmente insistente mentre Derek
pensava ad un modo per togliersi da quella situazione.
Isaac
era molto imbarazzato ed era chiaro che non voleva rispondere.
-
Se te lo dico poi fai qualche piazzata di sicuro! Specie ora che sei
andato! - Rispose Derek.
Stiles
fece il broncio.
-
Se non rispondete avete l'obbligo! Isaac? Tu vuoi rispondere? - Scott
sperò ardentemente che lo facesse, ma in quel momento per Isaac fu
molto meglio accettare il pegno che dire la storia della propria
verginità di cui non andava fiero.
-
Scelgo il pegno. - Scott si drizzò a sedere meglio di com'era messo
prima e lo fissò attento senza capire, mentre Stiles rideva e
batteva le mani cercando dei pegni per tutti e due. Era ancora steso
a terra con la testa su Derek. A questi lo puntò col dito sul mento,
di nuovo come prima, ma questa volta pulito.
-
Tu dopo paghi il pegno che dico io in tenda. Dopo che mi fai la
domanda che vuoi farmi. - Sembrava che dopotutto non gli fosse
sfuggito nulla. Ammirevole.
Poi
verso Isaac:
-
Tu invece esaudirai un desiderio di Scott! - No, si disse Scott
fissandolo stralunato. Decisamente Stiles non era completamente
ubriaco. Poteva sembrarlo dalle sue sparate, ma dietro ad entrambe
c'era un fondo di sensatezza dal suo punto di vista.
Sapeva
della fissa di Stiles sul loro rapporto, gli diceva spesso che lui ed
Isaac avevano un rapporto particolare. Era un modo per avvalorare la
sua tesi. Scott comunque non disse nulla, tornò a guardare Isaac
ancora steso che si mangiava i dolcetti e fece un sorrisino di
circostanza poco convinto, nei suoi piani doveva essere sadismo, ma
non era uno sadico.
Isaac
alzò le spalle.
-
Sarà sicuramente meglio che rispondere a certe domande sceme! -
Borbottò. Stiles rise e si alzò tirandosi per mano Derek che gli
andò dietro allibito di tanta padronanza.
-
Ma non eri ubriaco? -
-
I dolcetti hanno asciugato un po'... - Rispose sogghignando finendo
per barcollare e quasi cadere. Derek lo sostenne e scosse il capo.
-
Asciugato, eh? - Passando momenti in cui sembrava ubriaco a cui
invece non lo sembrava affatto, decise di seguirlo nella famosa
tenda, un iglou a due posti. Scott ed Isaac potevano dormire fuori
davanti al fuoco o montare l'altra tenda. O andare in auto.
Scelsero
di rimanere fuori davanti al fuoco.
Dopo
che il casinaro Stiles venne inghiottito dalla tenda e rimasero soli,
Scott si stese comodamente a pancia in giù prendendo delle palline
al cocco a sua volta.
-
Di solito se nessuno lo tiene sotto controllo è anche più
divertente, ma Derek era peggio di un gorilla! - Disse Scott
ridacchiando per smorzare la tensione.
Isaac
apprezzò e sorrise a sua volta.
-
Beh, è stato molto divertente anche così! Non penso di essermi mai
divertito tanto come oggi... io non avevo mai passato giornate del
genere... non ho mai avuto un gruppo. - Ammise ritenendo che quello
fosse una cosa abbastanza risaputa. Scott si fece serio cercando di
non essere molto pesante.
-
Beh, io a parte Stiles non è che avessi chissà quale vita sociale,
prima di Allison. -
Isaac
non osava guardarlo, si concentrava sul fuoco. Scott percepiva il suo
disagio ed il suo imbarazzo e gli dispiaceva.
-
Non ti faccio pagare pegno, ma mi spieghi perchè non hai voluto
rispondere? Guarda che se sei vergine non sono mica problemi! Anche
Stiles lo è, anche se la cosa lo turba! - Isaac fece un vago cenno
di sorriso a quello per poi farsi amaro.
-
No, non si tratta di quello... non sono vergine... - Però il modo in
cui lo disse rese chiaro il resto a Scott che lo percepì come un
treno in corsa. Impallidì e lo guardò senza crederci. Del resto
quella sensazione, quella luce nel suo sguardo,
quell'atteggiamento...
-
Non dirmi che sei stato... - Isaac capì cosa voleva dire e si
affrettò a negare.
-
No no, ma che ti viene in mente... no... - Poi però riabbassò lo
sguardo, questa volta sull'erba che cominciò a strappare nervoso,
dopo essersi mordicchiato le labbra si decise a parlare.
-
Mio padre aveva dei modi... sai... molto discutibili... - Scott si
agitò di nuovo.
-
E' stato lui?! - Isaac alzò la mano per calmarlo.
-
No no... calmati! - Il cuore di Scott accelerava di continuo e Isaac
lo sentiva molto bene, in parte gli piaceva tutta quella
preoccupazione per lui, in parte lo turbava.
-
E allora? -
-
Allora... era fissato che ero un perdente indietro rispetto a tutti
gli altri della mia età e fra le cose che mi rimproverava di non
aver fatto era proprio perdere la mia verginità. Così un giorno
decise, a sua detta, di aiutarmi. Pagò una puttana per il servizio
completo. - Scott era allibito, shockato e a bocca aperta. Isaac non
osava più guardarlo, di nuovo. - Diciamo che il fatto in sé sarebbe
potuto essere piacevole perchè ero comunque un adolescente con gli
ormoni in subbuglio. Non è successo moltissimo tempo fa. Però
sai... non è stata una cosa spontanea e voluta da me, non lo volevo
fare così e mi sentivo... sporco... non mi è piaciuto, non ne vado
fiero. - Scott voleva sapere i dettagli, se avesse avuto l'orgasmo
alla fine, se avesse provato comunque piacere... era una cosa strana,
quella che gli era successa, ma si rese conto che quella curiosità
morbosa non era da lui ed era molto indelicata, così si tenne tutto
per sé.
-
Mi dispiace davvero, Isaac. La prima volta dovrebbe essere con una
persona che ami o per cui provi attrazione, con cui sei tu a volerlo
fare. E dovresti sapere almeno un po' quello che fai, no? Dovrebbe
essere bello, voluto... - Isaac si sentì capito per cui alzò lo
sguardo meno imbarazzato ed in colpa di prima, lo guardò con quella
sua aria solitamente persa e si strinse nelle spalle senza saper cosa
dire, l'aria di scuse, come fosse colpa sua.
-
Spero di rimediare un giorno... e farlo con una persona come dici
tu... - In quello i cuori di entrambi subirono una sorprendente e
sonora accelerata, ma dedussero che fosse solo per l'argomento
particolare.
Decisero
di cambiare conversazione e mettendo altra legna sul fuoco, si
accomodarono meglio uno davanti all'altro, stesi a guardarsi e
parlarono per il resto della notte fino a lasciarsi cadere in un
piacevole sonno.
Una
notte molto strana, per i due.