CAPITOLO
LX:
UN
GIRO NEL LATO SELVAGGIO
Le
labbra si carezzavano fra di loro, si strofinarono schiudendosi con
una calma sorprendente, ma appena le lingue si trovarono, la miccia
si accese e fu come se un fuoco domato a stento, ora potesse
divampare liberamente.
Stiles
era steso sotto Derek, schiacciato dal suo corpo possente, le gambe
erano giù dal divano. Derek ne aveva una piegata sotto di sé. Gli
prese le mani che frugavano sotto la maglia e gliele alzò per i
polsi sulla testa bloccandogliele, le bocche continuavano a fondersi
irriverenti in un crescendo che gli faceva sempre più girare la
testa.
Frenesia.
La
frenesia di Stiles che lo portava a voler essere più attivo con
Derek, come aveva fatto posseduto dalla volpe.
Gli
era piaciuta, era stata forse l'unica cosa che, situazione a parte,
gli era piaciuta. Per il resto aveva provocato dolore e sofferenza!
Spingeva
il bacino facendogli sentire che voleva, ma la posizione non gli era
ancora molto congeniale, infatti si tolse le scarpe ed infilò una
gamba in quel minuscolo spazio fra sé e Derek, tanto fece, mentre
lui cercava di dominarlo, che riuscì ad allacciargli le gambe
intorno alla vita.
L'altro
ridacchiò sulla sua bocca, poi scese sul mento e glielo succhiò,
risalì la mascella con la lingua e raggiunse l'orecchio dove si
infilò con la punta, stuzzicandoglielo fino a fargli provare mille
brividi di piacere che lo fecero mugolare.
-
Ti sei montato la testa! - Disse infatti prepotente. Stiles si accese
ancora di più.
-
In realtà è qualcos'altro che ho montato... - Rispose sarcastico e
alla perfetta altezza di sé. Derek tornò a sogghignare, era
maledettamente divertente farlo così in quel modo. Gli era mancato
Stiles, gli era mancato il vero Stiles e gli era mancato stare con
lui senza pensieri e problemi, sensi di colpa da affrontare e
decisioni gravi da prendere.
Da
quanto non succedeva sul serio?
Era
la prima volta che potevano fare l'amore senza pensieri.
-
Ma senti... - Disse scendendo sul collo e mordicchiandolo. - Mi sa
che devo ridimensionarti un po'! - Ovviamente Stiles non aspettava
altro, anche se voleva fare qualcosa in più anche lui. Non
pretendeva di essere la parte attiva, però voleva fare anche lui.
Lo
sentiva muoversi per cercare di sfuggirgli, aveva aperto le gambe per
puntare i piedi e spingere col bacino alzandolo da sé il necessario
per provare a liberarsi, ma scrostarselo di dosso era praticamente
impossibile.
Derek,
ovviamente, non poteva gradire molto tutte quelle iniziative
intraprendenti e come le prime volte, quando gli si era avventato
contro per dominarlo, perchè osava ribellarsi troppo con lui, lo
morse sul collo con più intenzione di prima.
Per
poco non tirò fuori le zanne, ma questo bastò per far gemere
Stiles, il quale provava piacere in modi davvero interessanti, e per
calmarlo un po'.
Quando
lo sentì che smetteva di spingere e che anzi girava la testa per
farlo continuare, Derek sorrise contro la sua pelle sensibile e si
mise a succhiare invece che mordere. Questo fu anche più piacevole e
quando ebbe domato la volpe che ormai non era più oscura ma solo
ribelle, si separò da lui e si alzò dritto con la schiena, si mise
in ginocchio sul divano, fra le gambe aperte di Stiles e guardandolo
con supponenza dall'alto di quella posizione, lo vide immerso in una
lussuria da ucciderlo.
Quel
luccichio che aveva i primi tempi, i tempi in cui fra loro tutto
andava bene.
Quel
luccichio era tornato ed adesso sarebbe stato suo.
Derek
stava guardando Stiles e ammirava quanto fosse cresciuto bene... nel
frattempo riusciva anche a pensare a tutte le cose che voleva fargli
e che gli avrebbe fatto.
Si
leccò lieve le labbra senza risultare eccessivo, ma comunque erotico
e Stiles trattenne il fiato. Poi il lupo incrociò le braccia alla
vita, si prese i lembi della maglietta e se li alzò sopra la testa
rimanendo a torso nudo.
Il
piccolo ancora non respirava.
Eccolo
lì di nuovo tutto per sé. Che voglia di leccarlo... beh, si disse
Stiles.
Cosa
glielo impediva?
Nulla.
E
così si appoggiò ai gomiti e partendo dal basso ventre risalì con
la lingua sul petto, fin su sul collo. Non sapeva che Derek andava
matto per quel gesto. Arrivato al viso, si alzò seduto per poterlo
baciare, gli leccò le labbra prima che tirasse fuori la sua lingua,
giocarono un po' per poi unire le bocche e baciarsi di nuovo, fino a
che Derek non sfilò la maglietta di Stiles.
Scivolò
con le dita sulla sua pelle liscia e chiara, non aveva segni di alcun
tipo, si era irrobustito, si era sviluppato, era maturato anche nei
lineamenti che erano più belli di prima. Si poteva perdere a
guardarlo quanto voleva ed ogni tanto gli capitava, con quel suo
sguardo magnetico ed intenso, uno sguardo divoratore che metteva in
subbuglio Stiles.
I
due rimasero a guardarsi da vicino senza baciarsi e sfiorarsi per un
istante, entrambi in ginocchio sul divano, nella stesa posizione, poi
Stiles fece per tornare a baciarlo ma quando Derek aprì le labbra
per accoglierlo, deviò sulla guancia. Ricoprendolo di piccoli baci
umidi, scivolò giù sul collo, percorse la clavicola e poi la spalla
su cui aprì meglio le labbra e succhiò. Le mani sui fianchi scesero
ad aprire il bottone dei jeans attillati, abbassarono la zip e si
infilò dentro ai boxer. Derek abbandonò la testa all'indietro.
Dopotutto poteva lasciargli un po' di spazio d'azione, se lo
meritavano entrambi.
Lasciò
anche le braccia lungo i fianchi, senza toccarlo in alcun modo, si
lasciò fare qualunque cosa Stiles volesse e questi, capendo che
glielo permetteva, decise di approfittarne.
Infatti
con una fame basica inaudita, gli abbassò i pantaloni e l'intimo per
poi spingerlo all'indietro e farlo stendere. Derek lo accontentò e
si ritrovò presto nudo. La mano tornò sulle sue parti intime, ora
libere. Gli presero l'erezione mentre gli succhiava il capezzolo,
riservandogli lo stesso trattamento al resto del suo corpo possente.
Vagava con la bocca sul suo torace delineando ogni muscolo, lo
sentiva guizzare sotto la lingua che a tratti leggera ed a tratti coi
denti, passava su di lui.
Lo
sentì eccitarsi finendo poi con la bocca al posto della propria
mano. Lo leccò leggero tutt'intorno per poi risalire sulla
lunghezza, l'istante dopo istante era sempre più duro. Raggiunse la
punta su cui tracciò piccoli cerchi e dopo averci giocato, l'avvolse
completamente iniziando a muoversi. Strinse mentre al contempo tirava
ed in poco si ritrovò le sue mani sulla nuca che l'accompagnavano,
mentre spingeva col bacino.
Il
meglio fu la sua voce che gemeva.
Stiles
si sentì molto carico, era contento di farlo godere fino a quel
modo. Accompagnava i movimenti con la mano con la quale si alternava
per poi riprendere a succhiare, Derek si chiedeva mano a mano che
impazziva dal piacere, quando avesse imparato così bene.
Il
calore aumentò a dismisura e dovette prendergli i capelli sulla nuca
e tirarlo via bruscamente poco prima di raggiungere il culmine.
Stiles
si mise a ridere sapendo perchè l'aveva fatto e togliendosi
velocissimo il resto dei vestiti, strisciò su di lui come un
serpente che studiava quanto la preda era grande e grossa per poterlo
stritolare ed ingoiare tutto intero.
Derek
si era perso il momento in cui si era tolto il resto dei vestiti e
quando sentì la sua erezione strofinarsi sulla coscia e poi sul
proprio inguine, quando lo sentì muoversi agile e sensuale su di sé
in quel modo, con una gamba piegata di lato per poter andare meglio
su e giù sopra di lui, rimase a bocca aperta e sorpreso.
-
Tutti questi suggerimenti te li ha dati la maledetta volpe? -
Sentirlo addosso che l'accarezzava letteralmente con tutto sé
stesso, era un piacere nuovo e bellissimo. L'accompagnava con le mani
che ovviamente dalla vita erano presto scese sui glutei, la curva
delle sue natiche lo faceva impazzire e vi si perse subito in mezzo,
infilandosi con le dita.
Lo
stuzzicò per poi entrarci sul serio e Stiles in tutta risposta si
inarcò meglio per dargli un miglior accesso a sé.
Dopotutto
per quanto gli fosse piaciuto prendere Derek, preferiva essere preso.
Erano
ancora alle prime volte, ma andava via via sempre meglio e sapeva che
poi sarebbe stato un piacere incomparabile.
Dopo
aver avuto i suoi minuti di gloria, decise che era ora di lasciarsi
fare. Anzi. Di lasciargli fare.
Era
un peccato non lasciare spazio a Derek a letto.
Questi
capì che ora toccava a lui e contento gli prese il labbro inferiore
fra le proprie, lo succhiò e dopo averlo trattenuto coi denti e
fissato negli occhi da quella vicinanza, con uno sguardo di nuovo
acceso e furbo, tirò via le dita da lui, lo prese per i fianchi e si
alzò su a sedere. Stiles gli si mise sopra a cavalcioni curioso di
cosa volesse fare, Derek però non glielo disse, non perse tempo, lo
fece subito.
L'alzò
sulle ginocchia fino a portarselo ad altezza viso e quando ebbe
l'inguine davanti a sé, si occupò di lui.
Stiles
si appoggiò con le mani alle sue spalle e chiuse subito gli occhi,
la testa all'indietro e l'aria più beata di questo mondo. Che altro
poteva esserci? Che altro si poteva volere?
Derek
se lo teneva contro spingendoselo verso la bocca che succhiava forte,
le dita intanto lo penetravano una dietro l'altra, di tanto in tanto
alzava una mano e gliela dava, Stiles in estasi gliela leccava e
Derek tornava dietro a lubrificarlo e prepararlo, mentre si occupava
anche della sua erezione.
Stiles
era eccitatissimo ed in estasi, pensava che non avrebbe retto, si
sentiva preso completamente da quel doppio piacere e non sapeva stare
fermo col busto che si piegava prima in avanti e poi indietro,
andando incontro alle mani di Derek ed alla sua bocca. Gemeva sempre
più forte fino a che dovette dirgli che stava per venire, allora
Derek smise, se lo staccò bruscamente, lo mise a carponi sul divano
e piegandosi su di lui, si chinò e dal collo scese lungo tutta la
schiena con la punta della lingua. Arrivato alle natiche, lo leccò
completando il lavoro delle dita.
Infine
lo prese per i fianchi e dopo un roco e sbrigativo 'ci sei?', entrò.
Non
ne poteva più, aveva cercato di dargli piacere in tutti i modi,
prima di prenderselo.
Dopo
un primo istante di tensione nel quale Stiles si indurì dal dolore,
si allentò leggermente abituandosi a lui, allora Derek cominciò a
muoversi piano e mano a mano che lo faceva con più agio, affondava
in lui maggiormente.
Stiles
piano piano cominciò a sentire un miscuglio di sensazioni, dopo il
dolore ci fu un bruciore incredibile che però sfociò in
qualcos'altro, mano a mano che andava più a fondo sentiva
qualcos'altro, si stava abituando, non faceva più male come le prime
volte e quella fu in effetti una delle migliori anche per Stiles che
si alzò con la schiena inarcata appoggiandosi al petto di Derek,
alzò il braccio e immerse le dita fra i capelli di Derek, si torse e
si girò verso di lui, cercò le sue labbra che trovò in un bacio
ansimante, le bocche aperte che non riuscivano ad unirsi e combaciare
perfettamente, le lingue che si scambiavano i loro sapori ed i
movimenti che a volte rallentavano, altre riprendevano più veloci e
fitti, un ritmo in costante crescita come il piacere.
La
mano di Derek corse sull'erezione di Stiles e tornò a fare come
prima, dandogli quel piacere doppio. Rallentò le spinte e schiuse
gli occhi per guardare il suo viso immerso nel piacere.
Gli
era appoggiato completamente addosso, tutto storto, il volto rivolto
verso il suo. Non si baciavano più, le lingue non si intrecciavano,
le bocche erano aperte ma ansimavano, respirandosi a vicenda. La mano
ancora sulla sua nuca per tenerlo a sé, mentre quella di Derek sul
suo inguine.
Stiles
aprì gli occhi e lo guardò come per capire se fosse vero, stava
chiamando il suo orgasmo prima del proprio... il vedere il suo viso
immerso in quel piacere completo, totalmente abbandonato, gli diede
il colpo finale.
Stiles
raggiunse l'orgasmo e poco dopo, con un sorrisino vittorioso ed
erotico, Derek tornò a muoversi con maggior trasporto, sempre più
veloce e con maggior intensità.
Ad
ogni spinta entrava di più. Stiles si piegò in avanti appoggiandosi
con le mani al divano su cui era in ginocchio, lo teneva per i
fianchi ed aumentava il ritmo, ogni spinta lo sentiva gemere di più,
ad ogni spinta Derek era più preso, ad ogni movimento lo sentiva più
in sé e più in estasi ed alla fine la raggiunse.
Un
calore così grande da elettrizzare entrambi.
I
corpi lucidi di sudore, ansimanti, i cuori impazziti, i sensi
appannati. Derek dopo un po' spostò le mani dai fianchi di Stiles al
suo petto, l'alzò di forza e lo appoggiò di nuovo a sé come prima,
poi gli prese il viso e se lo girò, lo guardò ancora offuscato dal
piacere, poi con le labbra sulle sue, mormorò.
-
Ti amo, Stiles. - Semplicemente. Stiles sorrise fra gli ansimi di
entrambi, alzò la mano, trovò la sua sul proprio viso, intrecciò
le dita e rispose sereno.
-
Ti amo anche io Derek. - questo era un punto perfetto, un punto e a
capo, un nuovo capitolo, una nuova parte, diversa, importante,
migliore, più serena.
Dopo
di questo, scambiandosi dei sorrisi soddisfatti, si stesero.
Derek
lo mise davanti a sé, tenendo la sua schiena contro il petto, le
mani ancora intrecciate davanti al viso di Stiles che baciò. Derek
appoggiò la guancia sulla sua spalla, intrecciò anche le gambe alle
sue e come un lupo che si avvolge sul padrone, si addormentarono
senza bisogno di dirsi nulla di più.
Stando
semplicemente, finalmente bene.
Scott
li sentiva dalle scale.
-
Giuro che se non togli quella roba da lì non metto più piede qua
dentro! - Stava ruggendo Derek.
-
Ma sì, lo faccio... ma devo proprio farlo adesso? - La risposta di
Stiles era la classica di chi pensava ad un modo per fregare
l'interlocutore. Scott rimase fermo dietro la porta ad ascoltare con
un sorrisino sulle labbra.
-
Sì ora, sotto ai miei occhi! - Derek ora più che un lupo pareva un
mastino.
-
Ma perchè ora?! Sei mica venuto per questo? - Stiles era come al
solito polemico e come al solito usava parole e domande per rigirarsi
gli altri.
-
Perchè se non lo fai ora non lo fai più! Non voglio più vedere
casi di nessun tipo! Quello è il lavoro di tuo padre! Tu hai altro a
cui pensare! - A questi latrati minacciosi, Scott sentì Stiles
ridere.
-
Ma dai! Allora hai paura che ti trascuri? Che carino! Guarda che non
ti trascuro, eh? - Scott sentì un gran rumore e vide dei fogli e
delle foto volare fuori dalla porta aperta mentre Stiles aveva ancora
il coraggio di ridere.
Le
cose non erano cambiate. O meglio lo erano, ma erano migliorare e
qualcosa comunque era rimasto invariato. Quello che contava.
-
Non è questo! - Ovviamente Derek rispondeva come Stiles si
aspettava.
Scott
incrociò le braccia al petto in attesa del resto, tutto divertito.
-
E cos'è allora? -
-
Non si tratta della nostra relazione! - Scott soffocò una tossita
colossale. Finalmente l'aveva detto in un dialogo normale.
'la
loro relazione!'
Ci
era voluto uno spirito oscuro per farglielo dire!
Scott
si sentì enormemente felice per i suoi amici.
-
Ah, allora è perchè pensi che se ho la testa piena di altre cose
non sento i tuoi richiami quando ne avrai bisogno? - Stiles forse era
diventato eccessivamente incosciente, sfiorare la morte l'aveva
peggiorato. Scott impallidì alzando il sopracciglio. Si era perso un
passaggio?
Derek
però voleva sempre ucciderlo, quello era tale e quale a sempre.
-
Osa non rispondere ai miei richiami e fidati che trovo il modo di
tagliarti la gola a distanza! - La risposta minacciosa e solita del
lupo fece ridacchiare Stiles.
-
Dolce come al solito! - Rispose ironico. Scott tornò a ridacchiare
per poi sentire che i toni si calmavano.
-
Senti... - Fece infatti Stiles, probabilmente gli si era avvicinato
dolcemente. Derek sicuramente ora era calmo. - So che sei preoccupato
che mi faccia di nuovo ossessionare da qualcosa... ma fidati... ormai
la mia sola ossessione sarai solo tu... e i lupi! - Scott sentì
chiaramente Derek stizzirsi e rifece un risolino.
-
Che altri lupi? Che c'entrano? Sei la mia ancora, non quella degli
altri! Concentrati solo sulle cose davvero importanti, quelle di tua
competenza! - Scott capiva la metà di quel che si dicevano, ma era
bello sentirli così come al solito.
In
quel momento vide salire Isaac e Scott lo prese per il braccio e se
lo mise accanto tenendolo a sé, un dito sulla bocca per zittirlo.
Isaac
ovviamente capì meno di Scott di quel che succedeva, ma eseguì
l'ordine di stare zitto e buono. Insieme ascoltarono la risposta
tipica di Stiles.
-
Mia competenza? Ovvero tu? Mi stai dicendo che solo tu sei di mia
competenza perchè sono la tua ancora? Bell'egoista che sei! E se
Scott ha bisogno di me, come ogni santa volta che esce di casa? - Ora
era Scott a fare la faccia offesa e Isaac a soffocare le risate.
-
Se è lui va bene. Ma solo lui. - Concesse magnanimamente Derek.
-
E Lydia? Sai che sono molto legato a lei... se ha bisogno non posso
certo voltarle le spalle... -
Derek
a questo sbuffò seccato.
-
Senti, vuoi stare seriamente con me? Vuoi essere il mio ragazzo, la
mia guida, la mia ancora? Prenditi le tue responsabilità! - Derek
era seriamente seccato mentre Stiles era chiaro che era divertito e
sicuramente questo imbestialiva ancora di più Derek. Isaac
continuava a non capire bene se non che comunque lui non l'aveva
nemmeno nominato nei possibili bisogni di aiuto. - Insomma se mi
capita qualcosa io mi arrangio come sempre? - Sussurrò piano Isaac
permaloso. Scott lo zittì ancora.
-
A te penso io, che c'entra! - La risposta veloce di Scott fu
totalmente innocente e fatta senza rifletterci, ma ovviamente piacque
molto ad Isaac che non si lamentò più.
-
Le mie responsabilità saresti tu al primo posto, Scott e Lydia al
secondo ed il resto del mondo deve arrangiarsi? È questa la mia
responsabilità? - Stiles ancora sarcastico.
-
Mi pare ragionevole! - La risposta convinta di Derek fece ridere
ancora Scott e di riflesso Isaac.
-
Il pensiero che hai per gli altri è commovente! - Disse allora
Stiles sempre in quel tono che non si smentiva.
-
Come pensavi che fosse legarsi seriamente e ma? Una passeggiata? - Su
quello Derek aveva ragione, legarsi a lui era davvero faticoso.
-
Su questo sono d'accordo, richiedi più energie tu di quando devo
spiegare a Scott qualcosa. Qualsiasi cosa. E se è in campo
sentimentale è ancora peggio! - Isaac tornò a ridere e Scott ad
ammonirlo con uno sguardo torvo.
-
Spero che vi siate divertiti del cinema, sono mille dollari a testa!
- Improvvisamente la voce di Stiles arrivò loro dal di qua
dell'uscio della camera ed i due si girarono di scatto ritrovandosi
l'amico con le braccia conserte e l'aria fintamente offesa.
Fintamente
era il termine corretto.
In
realtà si era divertito molto anche lui, avevano saputo dall'inizio
che erano lì ma questo non gli aveva impedito di discutere.
-
Noi non volevamo disturbare! - Disse Scott con una scusa che
naturalmente non reggeva. Infatti Stiles scosse il capo come per dire
esattamente quello e Derek lo pronunciò secco.
-
Se non volevi rompere, te ne andavi e non rimanevi a sentire e a
ridere! - Poi rivolto a Stiles concluse brusco. - E tu vorresti dare
a quello lì il tuo aiuto? Non è che se lo meriti proprio! - Stiles
ridacchiò e fece l'occhiolino a Scott che fece la medesima
espressione divertita, mentre Isaac ancora non sapeva se doveva
rimanere o andarsene.
Nel
dubbio seguì Scott che entrava nella camera in disordine di Stiles,
dove Derek stava piegando dei pantaloni di tutt sicuramente vecchi
che Scott non aveva mai visto indosso all'amico.
-
E questi che li tieni così? Non hai cura nemmeno delle cose che
contano, figurarti delle persone! Mi sa che mi sono messo nelle mani
di un macellaio! - A quel punto Stiles aprì bocca con occhi furbi ed
aria divertita, ma Derek gli si rivoltò contro e alzandogli il dito
con l'artiglio davanti al viso, ruggì:
-
Non dirlo! -
-
Cosa, che non sono un macellaio ma una volpe? - Agli artigli, Derek
tirò fuori zanne e gli occhi gli divennero azzurri. Odiava
comprensibilmente le volpi. Stiles rise mentre Scott lo faceva di
nascosto con scarsi risultati. - Sei sensibile a quel termine? Come
mai? - E come sempre Stiles rigirava tutti i coltelli che poteva in
Derek che non si faceva pregare ai maltrattamenti, sembrava non
chiedesse altro ogni volta.
-
Giusto una volpe poteva impadronirsi di te! L'animale più antipatico
e fastidioso del mondo! Se era un ratto era meglio, guarda! - Stiles
però non poteva offendersi di uno dei loro dialoghi più classici.
-
Come no! Immagina che poteri potevo avere da ratto! -
-
E che poteri potevi avere? Al massimo puzzavi! - Rispose schietto
Derek raccogliendo quello che aveva buttato giù dalla sua parete
delle indagini. Scott ed Isaac continuarono facendo la stessa cosa,
ascoltandoli e ridendo di sottecchi.
-
Secondo me avrei espanso malattie! Sarei stato letale e
pericolosissimo! -
-
Sì sì certo, come no... un topo letale! - Il dovere di Derek, oltre
che proteggere Stiles, era quello di sminuirlo e calpestarlo. Era una
specie di missione, così come quella di Stiles era infastidire e
contraddire Derek.
Una
splendida coppia, dopotutto. Molto ben amalgamata.
Scott
si trovò a pensarlo mentre li ascoltava e li guardava.
“Sembravano
quasi destinati!”
Pensò
senza sapere bene perchè.
Non
aveva idea di quanto vero fosse. Stiles prese i pantaloni della tuta
che condivideva con Derek, la tuta della notte dell'incendio, e la
mise sotto il cuscino dando poi una ginocchiata a Derek chino a terra
a prendere altra roba per buttargliela via. Questi si sbilanciò, si
raddrizzò e ricambiò fingendo come lui di non fare apposta.
Insomma,
le solite cose che mai avrebbero avuto fine.
FINE
NOTE FINALI:
come
ben sapete la fic si conclude qua, non ho voluto proseguire con la
quarta perchè con la terza ero diventata matta a trovare i sistemi per
conciliare la mia visione sterek con quello che facevano nel telefilm,
nella quarta ho sentore che sia anche peggio per cui ho deciso di
concludere qua. OVviamente scriverò ancora ed ovviamente se nella
quarta ci saranno spunti succosi, scriverò magari one shot o fic a
capitoli ma più brevi, non so, vedrò. Sicuramente ci sarà una long fic
con una trama mia, ho ideato per bene qualcosa che però non ho ancora
iniziato a scrivere, nella mia pagina facebook di Akane, (cercatela e
troverete) avverto quando scrivo, cosa scrivo e quando pubblico.
Che posso dire?
Grazie
a chi ha letto, mi avete sorpreso, non pensavo che poi avrebbe avuto
tante conferme. Per cui felicissima che la mia visione della serie sia
piaciuta.
Grazie a tutti davvero.
Alla prossima
Baci Akane