AUTRICE:
Akane
TITOLO:
Fiume in piena
SERIE:
original, ispirato a una persona vera ed alla sua faccenda.
GENERE:
drammatico-tragico-triste-angst
RATING:
R
PAIRING:
River
DISCLAMAIRS:
i personaggi non sono miei ma realmente esistenti(ed esistito)
NOTE:
Ci rappresenta solo una mia personale interpretazione della realt, io non
cero e quindi non so come stato, mi sono documentata su ogni possibile
dettaglio ma sicuramente non posso conoscere i pensieri del protagonista e
nessuno potr mai conoscerli, pertanto questa solo una mia interpretazione.
Per
la prima parte del concorso indetto da Pink nel forum dellEFP, che si tiene
in tre fasi. Interpretare un fatto di cronaca nera realmente accaduto, scriverlo
in prima persona da parte di un personaggio che ha avuto a che fare con la
vicenda. Io ho scelto River Phenix, la sua morte. Sotto il titolo e il
sottotitolo vi riportato un articolo di un giornale di pochi giorni dopo il
fatto. Il sito da cui ho gentilmente tratto tutte le informazioni del caso : http://www.river.altervista.org/frameset.htm
DEDICHE:
Dedicato a River Phoenix e a tutti quelli come lui che poi si sono persi in un
fiume in piena straripato
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FIUME
IN PIENA
NATO
IN UNA CITTA' DI MORTI.
Da
NEWSWEEK
del 15-11-1993 LA
TRISTE ed IMPROVVISA MORTE
|
(Prime
Gocce)
Sono
cresciuto nella luce, amato e con mille attenzioni. Ho sostenuto per tutta la
mia vita dei solidi principi seguendo i miei ideali nati dal bene che mi voleva
mia madre, non mi sono mai sentito solo quando sono stato con lei, prima di
arrivare al successo.
Ero
nella luce, non mi piegavo, non mi sporcavo, me ne stavo un po separato da
tutto, ci tenevo a rimanere me stesso il pi possibile eppure andando avanti in
questo mondo di successo nato qualcosa, qualcosa che ha cominciato a
stonarmi, non riuscivo a capire cosa fosse, io facevo del mio meglio anche se
sin da piccolo mi riconoscevano per strada assalendomi, standomi sempre intorno,
non lasciandomi in pace un secondo. Ho dovuto da subito imparare a convivere con
questi sconosciuti che volevano da me attenzioni e la mia essenza, ma ho sempre
cercato di non lasciarmi andare, eppure non potevo mai starmene in silenzio, a
me il silenzio piaceva molto, ero un ragazzino semplice, acerbo che credeva nel
bene del mondo, mi definivano un puro, un innocente, ho mantenuto questa purezza
in me volendo bene a chi me ne voleva, essendo originale rispetto alla massa,
distinguendomi come mi piaceva essere, facendo di tutto per non perdermi in
questo fiume cos grande, ma improvvisamente il fiume ha iniziato ad andare
troppo veloce, la corrente era inarrestabile.
Si
riempito, questo fiume.
Un
fiume che mi d il nome.
Cosa
successo?
Quando
non ho pi visto la luce? Era questa la stonatura, mi illudevo di poter
rimanere me stesso in un bel mondo solo un po pi difficile, la realt era
ben diversa.
Quel
mondo io ho iniziato ad odiarlo.
Mi
sono reso conto di averlo idealizzato.
Non
mai stato bello e pulito, al contrario sporco, falso, ipocrita, assassino.
In
un posto simile non si pu rimaner s stessi, succhia via la propria essenza,
la propria linfa vitale, non solo lambiente ma anche le persone, tutti.
Ho
tenuto duro illudendomi di molte cose, alla fine ho capito cosa succedeva.
Questo
un luogo schifoso, le persone lo sono, io non penso di farcela a rimenare cos.
Mi
guardano e mi seguono, qualcuno vuole imitarmi, altri pendono dalle mie labbra e
dalle mie gesta, dicono di amarmi, fanno promessema la realt che nessuno
mi conosce e a nessuno importa nulla di me.
Io
odio ci che ho sempre amato, non voglio far parte di questa societ, mi
adeguer ad essa contribuendo a sporcarla, per insultarla, per macchiarla
quanto pi posso perch ormai non esiste cosa che possa farmi star bene.
Non
esiste pi luce per me.
Quindi
trover la pace nel rendere ancor pi osceno questo schifo!
Ho
capito tutto questo quando ho interpretato il film "My
Own Private Idaho". stata una sfida perch Mike era un tipo sbandato,
si drogava, era gay e si prostituiva, faceva una vita dissoluta, da bello e
dannato. Lui odiava la societ e voleva solo contribuire a sporcarla, come per
punirla. stata quella parte, quel film, ad aprirmi gli occhi.
cos che io sono diventato.
Perch
Mike aveva ragione, vivere senza luce non mi importa, non lo far per molto.
Non voglio andare avanti come ho sempre fatto sporcando la mia innocenza, la mia
purezza tanto decantata.
Ero
uno spirito libero che si scostava dalla folla.
Tuttavia
sempre stato inutile, perch non il mondo in cui sono nato, quello per
me.
Adesso
sar Mike.
Il
fiume si sta riempiendo a dismisura, le prime gocce cominciano a straripare.
(Ancora
Gocce)
Lucido.
Dannatamente
lucido.
Non
lo sar per molto.
Sono
cosciente di tutto quello che sto per fare.
Fra
poco mi perder volontariamente in un vortice annegando nel fiume della mia
vita. Un fiume che ormai in piena da troppo, le cui gocce escono sempre di pi,
sempre di pi, sempre di pi.
Sono
gi di tono stasera, ho mal di testa ed una brutta cera, sar dura tenere su
unintera nottata suonando col mio gruppo.
Mi
d un po di pace suonare, lo faccio da sempre, mi piace. Ricordo quando con
Rain andavamo da piccoli a suonare e cantare agli angoli delle strade per
raccogliere qualche soldo, e tutti ci dicevano che eravamo bravi, facevamo molte
pazzie noi due insieme, era divertente. Noi figli siamo sempre stati uniti,
quelli erano bei tempi, ricordi che un po mi fanno rivedere quella luce che
ho perso. Quellinnocenza che so di non avere pi per scelta.
Smettila
di guardarti allo specchio, sembri un morto.
Improvvisa
unimmagine affiora alla mia mante, prende prepotente il posto di me e mia
sorella piccolisi tratta di me, ma non il River che conosco, una persona
stesa su un letto dospedale con un uomo sopra che mi viviseziona per scoprire
cosa mi sia successo. Mi viviseziona perch sono morto.
I
brividi mi percorrono veloci e mi scuoto cercando di cancellare questa visione
raccapricciante. Perch ho visto la mia morte, ora?
Che
stronzate mi metto a pensare?
Forse
lo desidero, il mio intimo e reale desiderio. possibile.
Appoggio
le mani al lavandino del mio lussuoso bagno, questa villa un bel posto dove
vivere. Un posto anonimo che non mi dice nulla se non che sono ricco da far
schifo e che il successo per i film che ho girato mi ha montato sicuramente la
testa. La verit che me la sono montata da solo perch ero stufo di tenere
duro.
Sono
cambiato tanto da non sostenere pi i miei principi, non insulto pi chi
mangia carne o derivati da essa, le persone possono mettersi pellicce e
giubbotti in pelle che non mi tocca pi.
Questo
per me il segno, da che sputavo in faccia alle persone che calpestavano gli
animali in ogni modo possibile a che ci esco insieme. Sono proprio caduto in
basso.
Sono
stato bravo a sporcare tutto, per tengo duro con la musica, lei non voglio
sporcarla. Lei pura, non posso farne un lavoro di essa.
Per
stasera per divertirmi devo farla, quella mia musica che piace a chi mi segue,
anche se non sono in forma, se non mi va di finire in mezzo a quella gente,
sesospiro mentre fisso i miei occhi chiari e spenti attraverso lo specchio
ampio dinnanzi a me.
solo una stupida sera, una delle tante. Non cambier nulla.
La
sgradevole sensazione di prima svanisce e apro larmadietto dei medicinali.
Questo
antinfluenzale andr bene, ma so che non mi aiuter molto. Insieme a questo
prendo il solito.
Qualche
veleno per andare avanti e regger tutta la serata. Di solito non prendo i
farmaci insieme alla droga ma se arrivo a pensarlo tranquillo significa che
posso anche uccidermi che non ne soffrirei moralmente e non me ne importerebbe.
Ormai
sono senza ritorno.
Perch
lo faccio? Perch non me ne importa, lo trovo il modo migliore per denunciare
questa societ del cazzo che mi ha ridotto cos.
Sono
proprio un vigliacco.
Lascio
che facciano il loro effetto e dopo pochi minuti mi sento pi leggero, la testa
mi gira ma una piacevole sensazione. Non ho preso tutto, il resto pi tardi,
ne avr bisogno.
Torno
allo specchio e sorridendo come se vedessi un film comico mi rendo conto di
avere solo di nuovo la mia immagine.
Non
mi piace.
Sono
dimagrito e sciupato, gli occhi arrossati e le occhiaie visibili, perch questo
schifo non fa pi effetto come un tempo?
Mi
ci vuole dellalcool.
Dopo.
Dopo
che avr rovinato ancora un po questimmagine che mi fa tanto ridere.
Non
sono pi River Phoenix, non mi riconosceranno cos avr la mia pace in questa
ultima serata, mi staranno alla larga.
Un
momento, sono proprio cos fatto? Ho detto ultima serata? Perch?
Alzo
le spalle, difficile, non ci arrivo.
Prendo
la tinta, c molto tempo.
Leggo
le istruzioni a fatica e barcollando, non lho mai fatto da solo, non lo
faccio mai. Non voglio andare da nessuno, non voglio nessuno, non voglio niente,
voglio sparire, diventare trasparente, stare solo.
Dopo
essermi tinto i capelli di nero, da biondi che erano, mi guardo di nuovo. Non va
ancora bene, sono cos lunghi e riconoscibili lo stesso.
Bene,
ora sistemo anche questo.
Prendo
le forbici e li taglio, comincio a riempire il lavandino e il pavimento di
ciocche nere fino a che non sono corti pi che possono essere.
Ecco,
cos va sicuramente meglio, la mia immagine non pi quella di prima.
Ora
posso andare a sporcare in santa pace questo posto di merda.
Mi
passo le mani sulla testa e dopo essermi vestito esco.
Mi
assicuro di avere roba per tutta la serata e assaporando laria aperta
che comincia ad essere fresca poich siamo ad ottobre, me ne vado in macchina,
super costosa anche quella.
Cosa
conta, ormai?
Cosa
mi interessa?
Cosa
posso pensare con questa testa appannata dove il mondo comincia a scivolare e ad
essere soffocante?
Che
tutto buio.
Ecco
cosa conta.
Si,
fa proprio schifo.
Faccio
proprio schifo.
Il
fiume continua ad uscire veloce e la piena non cesser. Sto andando verso una
cascata altissima, se mi butto cosa succede?
Sorrido
da solo, un sorriso amaro e spento.
Voglio
saperlo.
(Ultime
Gocce)
Come
immaginavo non mi riconoscono tutti, essendo al Viper Room, un locale per vip di
propriet del mio amico, a proposito di lui, chiss se stasera ci saroh,
ma che stavo pensando? Dicevoah si, dicevo che sono in un locale dove di
norma ci sono solo vip o gente in, per cui anche se non riescono a
riconoscermi chiaramente perch so bene di aver poco di River Phoenix che tutti
conoscevano, mi salutano lo stesso.
Gli
amici intimi, o quelli che pensano di esserlo, mi riconoscono.
Anche mio fratello e mia sorella: ci sono Leaf e Rain, con loro esco spesso, mi
hanno subito guardato male, come se capissero che c qualcosa di ancor
peggio di sempre, a partire da questo mio inspiegabile cambio di capelli. Mi
andava.
Perch?
Non
lo ricordo ah siper poter recitare una nuova parte.
Stasera
voglio fare il simpatico, comico, esuberante.
Penso
di riuscirci e poi mi aiuta questa.
Sfidiamo
la sorte, vediamo quanto posso resistere prima di crollare.
Ingurgito
una serie di schifezze che mi avvelenano ancor di pi lorganismo insieme a
miscugli alcolici che mi faccio fare spesso.
Stasera
non suoniamo solo noi., o per lo meno mi pare, saremo tardi, intanto ho tempo
per fare quello che faccio di solito.
Cos
che faccio?
Ah,
ecco, verolo stronzo.
Incontro
gente che mi parla, mi si avvicina, le ragazze vorrebbero star con me anche se
non mi riconoscono, qualcuno dice che sono io ed io sono affettuoso con tutti,
esuberante come volevo.
Abbraccio
tutti e le ragazze che fanno le puttane con me le assecondo.
Prima
di venire interrotto me ne sono gi fatto due, poi mi becca Samy, la mia
fidanzata, e i giochi dovrebbero finire., di solito cosma io le rido in
faccia quando mi insulta.
Mi
dice che ho bevuto e che ho un aspetto pietoso!
Io
continuo a sproloquiare ad alta voce e confuso come lo sono i miei pensieri,
dicendo che se mi fossi limitato a bere non starei cos alla grande.
Recitooddio
si chiama cos?
Posso
dire che tutta una finta?
La
verit che ormai il mondo e la finzione non li definisco pi, sono
ammassati, ormai. Man mano che vado avanti i miei sensi si sconnettono e non
funzionano pi bene, mentre fisicamente comincio a sudare come un pazzo mentre
laria viene sempre meno.
Per
faccio il simpaticone e marco su ogni cosa che dico e che faccio, esagerando ed
esasperando tutto e tutti.
Li
trovo cos imbecilli, come tante teste di cazzo che camminanodicono che io
sia cos, no, non tutti, vero? Gli altri ridono alle mie battute o a quel che
faccio, ridono di me, pendono dalle mie gesta come sempre adulandomi, falsi
ipocriti, per loro che ci vado pesante, specie su quello che prendo. A dirmi
che sono un testa di cazzo la mia fidanzata e mio fratello, mentre mia
sorella si occupa di radunare la band e dire che non posso cantare in queste
condizioni, perch, quali condizioni?
Mi
metto a ridere come non mai, sia loro tre che questi estranei: li trovo sempre
pi buffi e divertenti, cos assurdi, si affannano per farsi notare dalle
star, queste piccole ed insulse formiche, senza immaginare che per loro, per
tutti quelli che li sfruttano, non sono altro che pedine per sentirsi grandi in
prima persona.
A
me ha sempre fatto ribrezzo questo modo di fare ma poi per accusare queste
persone che odiavo, perch le odiavo, ho
iniziato ad essere come loro. Loro che ora mi fissano increduli sul fatto che io
sia quel River Phoenix che poco tempo prima era originale, diverso dagli altri,
un anima pura. Che altro dicevano? Ma chi se lo ricorda pi!
Tutte
balle, le anime pure non esistono pi.
Loro
mi hanno ridotto cos e loro mi schifano pensando che io sia solo un drogato
pietoso.
Lo
sono.
Lo
sono di proposito.
Perch
non ho luce.
Perch
il fiume in piena.
Straripa.
Continuo
le mie sceneggiate ma non capisco pi fino a che punto, quanto il tempo sia
trascorso, dove di preciso ci troviamo ancora.
Mi
sento sempre pi male, va in crescendo ed io non so pi che fare.
Il
cuore mi batte forte, il respiro non c. No, non c.
Il
panico un po si impossessa di me, sono in un bagno di sudore e qualcuno forse
mi chiede cosa mi prenda, io da che facevo circo a che divento serio e dico che
sto malelo dico, no?
Nessuno
mi prende sul serio, credono che stia ancora scherzando, eh, li capisco: sono
rassegnati a questo River che ormai perso.
Io
li insulto con un fanculo biascicato e mi trascino fuori spintonando
tutti. Samy, Rain e Leaf ci sono. Mi seguono mentre cercano di capire se sia
vera questa mi crisi o no.
Poi
mi vedono inginocchiarmi a terra, fuori dal locale. Non vedo la gente, ma non ce
n molta, sono tutti dentro, quasi nessuno mi ha seguito. Lo sapevo, pensano
che finga ancorain fondo sono una testa di cazzo, no? Perch dovrei stare
veramente male?
Non
ne ho motivo, ho tutto quel che voglio, sono ricco, famoso, bello, ho successo
ovunque, faccio lattoreho tutto. Gi.
Ma
non ho la luce.
Mi
chiedono quanta roba io abbia preso, mi tocco le tasche, non ho pi nulla, ho
preso tutto.
In
fondo me la sono cercata, ho fatto un mix allucinante, lo volevo.
Volevo
vedere se arrivavo alla cascata.
B,
ci sono arrivato.
Che
faccio?
Salto?
Ormai
non posso pi scegliere. Sono qui e posso solo farmi trasportare dalla
corrente, come ho fatto da sempre, da quando mi sono messo in questo fiume di
portate enormi.
Il
dolore mi appanna i sensi, la mente, ogni logica, non ricordo pi dove siamo e
chi sono questi che mi stanno intorno.
Per
quando mi sono steso a terra?
veloce.
troppo veloce.
Ecco
che mi torna in mente limmagine di prima, della mia morte.
Perch
dovrebbe turbarmi ora?
Non
me ne era mai importato.
Perch
sul punto di finirci, ti viene il panico?
Ho
paura.
C
chi mi chiamer vittima, chi mi chiamer colpevole.
Ma
io che ne so?
Non
sono nessuno per saperlo.
Il
corpo comincia a scuotersi mentre tutti i suoni diventano ovattati e non vedo
nulla se non il retro dei miei occhi, si chiamano convulsioni?
Si
chiama dolore?
Si
chiama morte?
Ce
la far?
Non
sento cosa mi fanno, cosa succede, non sento.
Vedo
il buio e il rumore di una cascata altissima.
Ecco,
ci sono caduto.
Ora
sapr cosa succede dopo che ci cadi.
Questo
maledetto fiume in pienanon ricordo per quale metafora lo usavo, ora la mente
non regge veramente pi e nemmeno il dolore chiaro cosa sia.
Questo
bruciore nel petto, un petto che esplode, sono sicuro che sia scoppiato, mi si
deve essere aperto il torace per quel che ho sentito, ma sangue non ne sgorga.
Il
sangue comincia a fermarsi, insieme al mio cuore che lento mi fa perdere anche
quella vaga sofferenza e senso di appartenenza a qualcosa.
Ora
non appartengo pi a nulla.
Ah,
ma ricordoavevo paragonato il fiume alla vita.
Che
stupidobuttarmi in un fiume cos grande e pericolosola prossima volta ne
cerco uno pi piccolo e sicuro.
La
prossima volta voglio nascere in un bel posto, non come questo.
La
prossima volta voglio tornare alla luce.
Come
si fa?
Ora
non c.
Niente
luce.
Niente
di niente.
Solo
il buio.
Lultima
cosa che sentir definitivamente sar un battito.
Il
mio cuore che si fermer.
La
cascata finita.
Al
di sotto c un abisso ed io vi sprofonder per leternit.
Odier
in eterno quel posto in cui sono finito.
Ecco
qua.
TUM!
FINE