CAPITOLO
2
SCANDALO
PARTE
X
Pensando
che per tenerla a bada uno solo fosse più che sufficiente,
non l'attaccarono in massa.
Inizialmente
si servì di semplici mosse tipiche da rissa di strada,
giusto come riscaldamento, in seguito visto che si stava stufando,
decise di tagliar corto coi suoi colpi di arti marziali. Prima di
poterli sfoggiare però ricevette un pugno in pieno volto, il
ragazzo si era stancato di riceverne a sua volta e voleva darsi da fare
per non perdere la faccia. Ma dannazione, era forte. Sicuri che avevano
preso la persona giusta?
Il
bel labbro inferiore di lei si spaccò e del sangue
iniziò ad uscire. Un altro tizio da dietro tentò
di colpirla con un calcio, ma lei fu pronta ad abbassarsi e schivarlo,
nel farlo si girò su se stessa roteando la gamba allungata.
Fece cadere l'ammasso di muscoli senza cervello dietro di lei.
-
Ehi voi, cosa fate? Basta! -
Era
naturale che se un professore passava dalle parti di una rissa a scuola
intervenisse per fermarli. Ma non tutti i professori l'avrebbero fatto
a quell'ora e su un gruppo così numeroso che ce l'aveva con
una persona soltanto. Il fatto è che normalmente gli adulti
pensano, solo chi non sfruttasse quella facoltà mentale
interverebbe ugualmente, cacciandosi nei guai. Fu facile immaginare che
il prossimo a finire male sarebbe stato Ryan Del Gobbo.
Entrò
di corsa nel cortile e andò incontro ad Alex che dal proprio
punto di vista si stava divertendo a giocare con degli inetti buoni a
nulla. Gli inetti in questione si fermarono un attimo e lo guardarono.
Non lo riconobbero con la luce che scemava per via dell'ora, per cui
ritenendolo un rompiscatole e non il cucciolotto bello che la loro
amata Christine voleva salvare, dissero:
-
occupatevi di quello scocciatore!-
non
pensavano nemmeno fosse un professore, ma solo uno studente vista la
giovane età. Al massimo un ripetente!
Due
gli andarono addosso e lo spinsero facendolo cadere.
-
Basta! -
Provò
a ribattere mantenendo una voce ferma e dura. Cosa difficile vista la
sua predisposizione naturale alla bontà. In
realtà nutriva una gran quantità di paura e fifa.
Sapeva che sarebbe morto di lì a poco, ma non avendo nessuno
a cui lasciare il suo testamento, pensò che non aveva nulla
da perdere. Non ci teneva poi così tanto alla sua vita piena
di problemi!
Si
rialzò senza l'intenzione di picchiarsi con loro, voleva
solo fermarli. Eppure quando era intervenuto non aveva pensato
minimamente alla possibilità prenderle ed essere coinvolto
nella rissa invece di essere ascoltato. Fu subito ricambiato con un
pugno all'occhio sinistro che gli bruciò gonfiandosi subito.
Cadde a terra e cominciò a pregare tutti i santi del
paradiso.
Alex
nel frattempo se la cavava alla grande tanto che uno l'aveva
già sistemato. Aveva visto con la coda dell'occhio che
quello stupido ad essere intervenuto senza sapersi battere era Del
Gobbo. Quel maledetto stronzo maniaco da eliminare. Si
rabbuiò. Che voleva ora? Nessun professore si sarebbe
intromesso per aiutare uno studente, specie se era quella che l'aveva
messo nei guai! Era paradossale. Impossibile da credere. Lo vide subito
in difficoltà ma alzò le spalle. Peggio per lui.
Non gli aveva chiesto nulla!
All'ennesimo
rantolo di Ryan, Alex si scocciò.
-
Uff… quel rompipalle! -
si
era decisamente stufata! Così ci diede un taglio. Con un
calcio girato diretto al mento, fece cadere a terra fuori combattimento
il suo ultimo avversario. Si asciugò il rivoletto di sangue
che le colava dal labbro col dorso della mano, infine
squadrò gli altri due che ce l'avevano con quel povero
demente del professore.
Poi
gliene avrebbe dette di tutti i colori.
Se
fosse stata sola avrebbe già sistemato tutti, in quel modo,
dovendo salvare anche lui, faceva più fatica.
Strinse
i denti e in una smorfia poco raccomandabile, artigliò per
la spalla uno di loro, lo voltò e lo colpì con un
pugno in pieno naso, uscì subito sangue, si piegò
in due e in quel momento la ragazza saltò all'indietro per
poter colpire meglio con l'anfibio il volto già dolorante.
Lo mise KO.
Atterrando
si trovò il brutto muso dell'ultimo che non si rassegnava.
Chi diavolo era quel ragazzino? Come poteva farcela in quel modo?
Provò con un gancio ma fu fermato, allora tentò
col taglio dell'altra mano ma fu bloccata anche quella…
rimanendole solo i piedi liberi in una posa scomoda, decise che per
finirla subito anche `quello' era lecito: senza pensarci ancora lo
colpì con una ginocchiata nei bassi fondi. Questo
bastò per liberarsi e colpirlo col gomito sul collo e sulla
nuca.
Il
silenzio calò.
La
rissa era finita ed Alex li aveva vinti con un po' di fatica.
Sputò a terra del sangue poi si alzò la maglietta
asciugandosi il volto dal sudore e dallo sporco, nonché da
quel liquido rosso che continuava ad uscire.
Lo
fissò torva. Ryan era seduto a terra e si teneva la mascella
e lo stomaco. Ci erano andati pesanti anche con lui.
Vigliacchi… in fin dei conti si capiva subito che era
innocuo. Poi riflettè sulla sua stessa frase.
"Innocuo…
non la pensavo così giorni fa quando gli ho piantato quel
casino. Ma diavolo… è colpa sua che si mostra in
un certo modo illudendo la gente… e poi con quei suoi
buonisimi chi crede di incantare!"
su
queste severe considerazioni che servivano più a convincere
se stessa, si accasciò a terra, le ginocchia le si piegarono
e fu così che si decise di appoggiarsi all'albero
lì dietro per riprendere le forze un secondo. Ci era andata
giù dura ma ne aveva anche prese, come naturale.
-
grazie…- disse Ryan, appoggiato anche lui allo stesso
albero.
Si
sentiva un tantino sciocco: era intervenuto per aiutarla ed invece era
stato salvato lui… e proprio dalla fonte dei suoi guai.
Forse non era veramente così detestabile. Forse.
Chissà, magari Gabriele aveva ragione.
-
Perché? - brusca.
Gli
venne naturale la risposta, e piuttosto semplice:
-
per avermi aiutato. Ho avuto le mie risposte. Gabriele aveva
ragione…-
Appoggiarono
la testa al tronco e respirarono più profondamente. Erano un
pò stanchi, tutto sommato.
-
Volevo dire perché lei è venuto qui... voleva
mettermi nelle sue grazie? Cosicché io le chiedessi scusa o
per potermi ricattare? -
-
Smettila, dai. Sono stufo, sai? Finiscila di fare la vittima e cresci,
sei maggiorenne, no? - gli venne spontaneo. Quando voleva tirava fuori
le palle, il professore, ma a modo suo. Quando si stufava, si stufava.
La
infastidì quella frase, tutto sommato che voleva lui da lei?
Non glielo aveva chiesto mica di intervenire! E poi che ne sapeva? Come
poteva dire che faceva la vittima e doveva crescere? Era cresciuta
eccome… a forza!
-
Può anche andare a fanculo, sa? Io non ho chiesto nulla,
è lei che è venuto qua! -
-
E certo, dovevo lasciare nei guai un mio studente, no? - naturale e
ovvio. Ma non capiva, Alex, se c'era o ci faceva.
-
Senti un pò… ma lo sai che io sono quell'Alex che
ti ha fatto quasi cacciare? - ci teneva, in un certo senso, al suo
ruolo di cattiva, e non voleva gentilezze, tantomeno da un professore
voltafaccia come quello! Nessun prof. poteva essere veramente come lui,
lo sapeva a sue spese.
-
Ecco, già meglio, dammi del tu!-
la
bloccò all'istante, non si era resa conto di aver cambiato
modo di chiamarlo. Per mantenere le distanze dava a chi detestava del
lei, ma non per rispetto. Solo per significare che erano di mondi
diversi.
-
Io so benissimo chi sei e cosa mi hai fatto. Ma so anche che nessuno si
merita di finire all'ospedale in quel modo ignobile, odio le
ingiustizie e le vigliaccherie. E non ci penso mai su
troppo… faccio quello che l'istinto mi
dice…è per questo che finisco sempre nei guai! -
perché
parlava così a ruota libera proprio con lei? Sentiva in un
certo senso che Gabriele aveva ragione, non era quello che dava da
sembrare… a cominciare dal fatto che era una donna e non un
uomo.
-
Ma allora sei solo stupido! -
lui
sorrise spontaneamente.
Alex
si infastidì e cominciò a ringhiare che diavolo
avesse da ridere!
"Uff,
che stress!"
-
rido perché tu giochi a fare il duro, ti metti su una
maschera e poi in realtà sei completamente
diverso…ma non c'è nulla di male nel mostrarsi
per quel che si è…io sono veramente
così, è per questo che mi fido troppo delle
persone e finisco per prendermi delle cantonate assurde. Ma almeno ho
vissuto a pieno la mia vita e non avrò
rimpianti…a meno che non faccia cose stupide che mi danno
solo guai! E ne ho fatte anche di quelle, eh! - perché gli
diceva quelle cose? E poi se per lui era divertente…
-
Io lo faccio per sopravvivenza, poi qual è il lato positivo
di questa esperienza? -
-
Ho ritrovato uno studente che ha bisogno di aiuto!-
Ad
Alex non stava bene quell'immagine addosso, non le piaceva. Faceva di
tutto per dare un'altra immagine di sè.
-
Smettila, non sono come gli altri… non ho bisogno di
nessuno, me la cavo da solo! -
-
Non ne dubito... e la cosa divertente è che gli unici ad
aver bisogno di aiuto vero sono quelli che parlano come te e dicono che
non gliene serve! Per questo ti aiuterò. Ho capito molto di
te in questa settimana… specie in questa ora! Ed io non
sbaglio mai sulle impressioni! -
"Razza
di testardo impiccione antipatico samaritano!" pensò lei al
colmo del fastidio.
Si
alzò e rimettendosi il contegno da uomo duro capo banda
teppista, disse con una smorfia poco raccomandabile:
-
Non mi interessa, pensala come vuoi, ti farò
ricredere… a tue spese, se ti metterai ancora sulla mia
strada! - Così dicendo se ne andò senza ascoltare
oltre. Non era bene per lei parlare con quell'uomo. Con nessuno, ma
soprattutto con lui.
Se
ne andarono entrambi con pensieri diversi, idee strane, stanchezza nei
corpi e fantasie sull'indomani, su come tutti l'avrebbero preso in giro
per i lividi in volto.
Anche
quello scenario si chiuse: vittoria per Ryan, insoddisfazione per Alex,
parecchio evidenti.
FINE
CAPITOLO 2