Note:
Comincia il terzo capitolo! In questo
episodio tendenzialmente le parti sono più brevi; non
è stata una cosa voluta, più il risultato dello
'stile' di Reika direi, visto che essendo lei la mente principale
nell'elaborazione di Ex Nihilo, ha scritto anche molti pezzi.
Non fatevi ingannare da questo incipit
tranquillo, l'azione poi comincerà quasi subito... cosette
interessanti, eheh!! Buon proseguimento!
Stay tuned! Fog Spirits
***
Era
la prima volta che Maya riusciva a distinguerli. C'erano occhi, volti,
persone dove prima regnava la dispersione, la nebbia. I colori troppo
forti non le davano più fastidio, si lasciava toccare,
partecipava, anche. I toni pacati della sua conversazione con Lelio non
dimostravano altro che la sua armonia col tutto che aveva intorno a
sé. Quando si fermarono davanti all'entrata della scuola lei
guardò in alto. Cercava una finestra.
-
E' vero, sono tornata -
-
Sei stata via solo qualche giorno. -
Nelle
orecchie le scivolarono via fischi di aria fredda e pungente, e si
plasmò un sorriso.
Proprio
come aveva immaginato, era tutto diverso.
Coglieva
la sorpresa e lo sconcerto, mormorii e sussurri; e proprio
perchè sapeva che stavano parlando di lei decise di farli
ancora più contenti: prese per mano Lelio e
cinguettò
-
Dici che facciamo in tempo a passare al supermarket prima di pranzo?
Voglio comprare i semi di papavero così vi preparo una delle
mie specialità...-
-
Davvero? Ottima idea. Allora il dolce lo faccio io... hai mai provato
la torta di fragole e cioccolato? -
-
No, ma ne facevo una che aveva dentro le arance.. -
Continuarono
su questo tono per tutto il primo piano, le scale vicino ai
distributori dove raramente avevano messo piede e una buona
metà del secondo piano, e Maya stava ancora spiegando i
segreti del suo soufflé quando, per un attimo,
ammutolì. Erano entrati in classe e non se ne era accorta.
Istintivamente
cercò il suo posto, l'ultimo solitario banco della seconda
fila. La solida, tangibile prova di come erano state le cose, soltanto
qualche giorno fa. A conti fatti, lei non c'era mai stata veramente in
quella classe, non aveva mai partecipato a niente che le facesse
lasciare quel piccolo porto sicuro scavato nel silenzio.
Ed
era del suo non-essere ombroso e pesante che la sedia e il banco erano
impregnati, e faceva paura. Aveva convissuto con quella sé
stessa così a lungo da essere lei quella più
spaventata, incapace di articolare più di due sillabe
pensandole sul serio, schiava del teatrino che allestiva ogni giorno di
scuola...
Sorrise
ai suoi compagni. Ed era sincera. Nella sua mente si formarono frasi,
dalla sua bocca uscirono parole, fluide e corpose come i versi di una
canzone d'altri tempi, mentre Lelio annuiva si scusò per il
'piccolo incidente'#, li ringraziò per l'aiuto e
asserì che era contenta di essere di nuovo lì con
loro.
La
piccola Maya del primo giorno di scuola era scomparsa.
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# = Maya
il primo giorno di scuola aveva tentato il suicidio ed era stata
salvata...circa...da Ryan. (Vd. Capitolo I - Parte IX)