- Dunque ragazzi per tutto il settecento i letterati italiani si
divisero fra fautori del Tasso e fautori dell'Ariosto… -
Ivan seguiva come tutti annoiato la lezione.
"Oggi è una giornata strana, molto strana, non è successo niente di
strano, anche Ryan sembra essersi ricordato che è un professore e cerca
di insegnare il programma del corso (non è il massimo ma è un notevole
passo avanti rispetto al solito)… e dire che stamattina, durante la
preghiera ad Auramasda, la fiamma del braciere sacro è tremolata tre
volte… il che significa un pessimo presagio…"
S B A M!!!
All'improvviso entrò nella classe un ragazzo con (pochi) abiti
bruciacchiati, ematomi e macchie sanguinolente varie.
"Mi pareva troppo bello che Auramazda toppasse, ma chi è questo? Ora
ricordo è quel ragazzo che ogni tanto ho visto insieme a Lelio, che
avrà fatto? Mah secondo me se lo sarà meritato. Ho sempre pensato che
fosse uno stronzo in cerca di rogne, l'importante è che non mi metta in
mezzo"
Intanto Elia stava fissando Lelio in modo quasi ossessivo, come se non
riuscisse a trovare le parole per esprimersi e questo lo stesse facendo
impazzire. Quando sembrò arrivato ad un punto critico Lelio finalmente
si degnò di parlare:
- Calmati - una parola semplice priva di emozioni, più di un invito ma
meno di un ordine, che sembrò sortire l'effetto opposto in quanto Elia
incominciò a blaterare in una specie di lingua straniera mai sentita
prima. Lelio gli rispose, ma evidentemente non nel modo che voleva Elia
perché questo cominciò lentamente ad apparire ancora più psicopatico e
furioso, lasciando tutti ancora più perplessi
"Merda non riesco a capire una parola, ma più vanno avanti e più mi si
rizzano i capelli sulla nuca, altro che tre tremolii qui si sta per
scatenare una catastrofe!"
Elia sempre più concitato si avvicinò alla prima fila e all'ennesima
risposta placida di Lelio prese l'agendina elettronica che Ivan aveva
lasciato sul banco e la scagliò a terra con un urlo.
- Che cazzo fai! - Ivan saltò subito in piedi affiancato quasi
immediatamente da Enrico.
Elia guardò quel ragazzo tanto idiota da rivolgersi a lui come un
alligatore affamato guarderebbe una grassa oca, similitudine
appropriata visto che l'alligatore ha un cervello microscopico e
primitivo come quello di Elia in quel momento e che il suo pasto stava
volando via, infatti prima che potesse muoversi uno sventurato gli mise
una mano sulla spalla.
- Calma cerchiamo di ragionareeeeeeee - Elia prese il braccio di Ryan,
se lo scrollò di dosso e come se fosse stato un bambolotto lo gettò a
terra facendogli sbattere violentemente il braccio contro la cattedra.
Christine si mise a urlare da donnetta isterica qual era e Elia gli
intimò un secco
- Sta zitta oca! - per poi rivolgersi al suo bersaglio originale che lo
stava guardando con occhi diversi... occhi da esper.
"Quel bastardo...ma non poteva prendere qualcos'altro? Sono incazzato
nero, adesso gli do una bella lezione… con Enrico a spalleggiarmi lo
conciamo per le feste... ma... ma cosa cazzo mi sta avvolgendo?"
Affinché uno stregone, un sacerdote o un adepto possano
influenzare il mondo materiale è necessario che una parte della loro
anima attraversi il velo che separa il mondo materiale da quello
spirituale, quando tale fenomeno avviene l'anima avvolgerà il corpo
dell'iniziato creando quella che viene definita un’aura, tale aura è
visibile solo dai dotati o da coloro addestrati a farlo.
"Ma questo è un paragrafo di uno dei miei libri di magia,
perché mi è venuto in mente? Non sarà che per caso. Merda ha scagliato
Ryan contro la cattedra, devo fermarlo ma come?"
Quando si viene sfidati in una lotta magica bisogna come prima
cosa preparare le proprie difese, essendo uno scontro spirituale sarà
il vostro spirito che si dovrà difendere, concentratevi quindi ed
imponete alla vostra anima di assumere la forma del vostro corpo per
avere la massima iterazione possibile tra il mondo materiale e il mondo
spirituale. Fatto ciò la vostra anima dovrà alzare le braccia come se
tenesse una sfera davanti al proprio cuore, concentrate tutti i vostri
pensieri i vostri sentimenti e i vostri timori nel centro della sfera
finché essa non brillerà di energia e infine invocate il grande dio
Auramazda affinché vi conceda la grazia di penetrare il velo che separa
i mondi, se ciò accadrà allora dal punto di luce si irradierà l'energia
raccolta e intorno a voi si formerà un cerchio di fuoco, l'altezza
delle fiamme è indice della potenza dell'adepto. Affinché la barriera
creata non cada l'adepto deve sostenerla continuamente con i suoi
sentimenti qualunque essi siano dai più nobili ai più selvaggi senza
esserne mai toccato, la sua consapevolezza deve essere come una barca
che navighi sicura nel fiume dei suoi sentimenti e delle sue paure
altrimenti non si riuscirà a mantenere la concentrazione necessaria per
mantenere la barriera. La virtù necessaria per operare una magia si
basa su queste due necessità contrapposte poiché se il controllo è
insufficiente si rischia di essere travolti dalla propria magia mentre
se i sentimenti vengono repressi non si ha altro che uno sterile
esercizio di meditazione, il vero adepto è colui che incalzato da
queste forze cammina con passo sicuro sulla filo della spada senza mai
cadere.
"Ma che mi sta succedendo? Al limbo, facciamolo!"
- Auramazda -
All'improvviso Ivan si ritrovò ad avere due visioni in contrasto fra
loro eppure stranamente complementari, davano agli oggetti e alle
persone una profondità mai vista prima, come se fossero più reali. La
prima visione era quella che tutti gli uomini possiedono mentre nella
seconda un muro di fiamme alto fino al soffitto e oltre lo circondava,
e tutto quello che vedeva attraverso esso gli appariva stranamente
solido. Contemporaneamente a livello emotivo le sue emozioni
raggiunsero altezze toccate solo in momenti estremi, ma nonostante
questo era contemporaneamente preda di un distacco quasi assoluto come
se si stesse trovando nel vuoto.
"Ora lo devo fermare"
Per sigillare i poteri di una persona vi sono diversi metodi,
il più semplice è quello di evocare i tre Rintocchi, essi sono
servitori dell'abbietto Ariman perciò la vostra fede nello splendente
Auramazda deve essere forte, questi esseri per sopravvivere assorbono
in se la forza magica che permette all'anima dell'avversario di
attraversare il velo.
Questo incantesimo è relativamente semplice ma anche relativamente
debole in quanto se il potere dell'avversario è molto più potente del
vostro o se non disponete della forza di volontà sufficiente i
Rintocchi non provocheranno effetti apprezzabili. Per evocare i
Rintocchi si dovrà creare col la propria aura un cerchio intorno
all'avversario in cui devono essere incisi i simboli descritti nella
seguente figura, da ogni simbolo partirà una catena realizzata con la
propria forza di volontà che deve essere disposta secondo la
configurazione descritto nella figura, come atto finale bisogna evocare
i tre Rintocchi pronunciandone i nomi. La potenza di questo incantesimo
dipende totalmente dalle capacità dell'incantatore e dalla sua
disperazione, si ricorda inoltre che questo è un incantesimo temporaneo
e che una volta cessato di incanalare energia nel sigillo ogni effetto
cesserà.
Elia dopo aver zittito nuovamente Christine si voltò per affrontare
Ivan e lo vide circondato da un'aura infuocata, con gli occhi pieni di
risentimento e sdegno ma anche di un controllo ferreo. Prima di poter
fare qualcosa lo vide pronunciare qualcosa. Poi non sentì più niente,
era immobile, lì e altrove. Qualche pensiero si formò, ma troppo debole
per venire completato. Un intero essere bloccato.
- Aiet, Ashura, Sebrezu -
"Al mio richiamo i tre Rintocchi assorbono la sua energia attraverso le
nere catene che ho creato con la mia volontà, lo vedo agitarsi
inutilmente sia nel mondo reale che in quello spirituale, non riuscirà
a liberarsi, la sua è una forza selvaggia ma è come un cinghiale
intrappolato nei rovi del mio potere, un potere che è già superiore al
suo e che sta crescendo ancora."
- Lasciami -
"Eccoti privato della possibilità di fare di me uno dei tuoi giocattoli"
- Vattene ora -
"Non strepiti più, eh? Credevi di essere tanto forte, ma il tuo non è
che comportamento patetico. Ti sei arreso, coniglietto? Bene, tutto ciò
è durato abbastanza"
Con una mossa rapida ma potente Ivan mollò ad Elia un manrovescio tanto
forte da farlo indietreggiare. Elia si passò la mano in modo vacuo
sulla guancia, carezzando un livido rossastro.
- Me ne vado -
Elia arretrò, senza guardare nessuno, né Lelio, Ivan, il professore o
il resto della classe che li osservavano col fiato sospeso; e se ne
andò.
Sconfitto l'avversario Ivan lasciò defluire il suo potere mantenendo
solo quello necessario per sostenere il sigillo, e nel mentre andrò a
soccorrere Ryan.
- Come sta? Niente di rotto? -
- Ouch sono stato decisamente meglio, ma devo dire che sono stato anche
decisamente peggio, tutto sommato credo di essermi solo un po’
ammaccato -
- Venga l'aiuto ad andare in infermeria -
- Ma la classe? -
- Andry pensa tu a tenere in riga la classe -
L'interessato dalla sua posizione in ultima fila chiese scocciato
- Perché dovrei farlo? -
Ivan si voltò verso di lui e con occhi di fuoco
- Fallo e basta - queste parole furono pronunciate con una voce carica
di comando, la voce di qualcuno che si aspettava obbedienza e che
sapeva di poterla ottenere.
- Sissignore - si ritrovò a rispondere improvvisamente Andry, al che
ecco un delizioso commento di Shadir
- Accidenti, Ivan è proprio una forza della natura quando si arrabbia,
è riuscito persino a trasformare quello scorbutico di Andry in un
gattino – seguirono una risata della classe più uno scappellotto
punitivo.
Intanto Ivan e Ryan avevano raggiunto la porta dell'infermeria
- Lasciami pure qui, è meglio se vado da solo per limitare la
figuraccia -
- Va bene ma stia attento dicono che l'infermiera sia un'assatanata -
Fatti pochi passi per ritornare in classe Ivan si ritrovò davanti Lelio
- Dobbiamo parlare -
- Non sono interessato - e superò Lelio, che non si perse d'animo ed
ecco una piccola faccina nell'aria completa di scritta 'ma anche no' al
che, stupendo, Ivan si mise a ridere
- E tu credi di fermarmi con questa miseria? -
Alla faccina si sostituì una piccola fiammella guizzante e multicolore.
- Ehi, Io sono un discepolo di Zoroastro, primo profeta del sommo dio
Auramasda che, per tua informazione, ha come simbolo il fuoco -
Protendendo la mano Ivan chiamò a se le fiamme raccogliendole in una
sfera
- E ora guarda che cos'è un perfetto muro di fiamme -
E scagliò la sfera verso Lelio, la palla colpì il pavimento di fronte a
lui facendo divampare fiamme alte e intense per diversi metri intorno a
Lelio, ormai imprigionato su un isolotto di corridoio. L'esper,
impassibile come sempre, continuava a fissare Ivan negli occhi, e
qualche gocciolina di sudore era l'unico segno che si fosse accorto
delle fiamme.
- Allora non volevi parlarmi? Ora hai la mia attenzione, e io ho
diciamo qualcosa di più della tua semplice attenzione -
- Notevole, veramente notevole, anche come minacce, ma visto che siamo
qui per parlare non sprechiamo altro tempo. Presumo tu sappia che in
questa scuola si tengano lezioni per studenti particolarmente dotati,
che non saprebbero altrimenti dove affinare i loro talenti -
- Molto X-men -
- Battuta squallida, comunque qui cerchiamo di controllare e potenziare
le nostre capacità extrasensoriali -
- Che riusciate a potenziarvi posso crederlo, ma sul controllarvi...beh
permettimi di dissentire -
- Se ti riferisci al ragazzino che hai incontrato prima, lui è un caso
più particolare degli altri -
- E' una mina vagante, se non l'avessi sigillato hai idea di quello che
poteva fare a Ryan, ai nostri compagni, e ultimo ma non per importanza
a me? -
- Stiamo prendendo provvedimenti, ma si è rivelato più tenace del
previsto.-
- Non me importa un fico secco, è troppo pericoloso dovete tenerlo a
freno, rinchiuderlo se necessario, e ascoltami bene se combina un altro
casino del genere non me ne starò a guardare, quello che ho usato oggi
è solo un sigillo temporaneo, ma io gli posso imporre con facilità un
sigillo permanente, ne ho sia le capacità che le conoscenze -
- Una proposta molto interessante. Hai molta fiducia nelle tue
potenzialità. Ti andrebbe di allenarti in una delle.. zone riservate
della scuola? -
Ivan lo guardò soppesandolo un attimo
- No -
- Pensaci. -
- Ho detto no -
- Perché no? -
- Finalmente qualcosa di intelligente esce dalla tua bocca, per
rispondere alla domanda ti racconterò un mio precetto. Lo scopo
principale dell'erudito è ampliare sempre di più la sua conoscenza sia
del mondo visibile che di quello invisibile. La differenza tra un vero
erudito e uno sciocco sapiente sta nel fatto che l'erudito vede non
solo le strade che si aprono davanti a sé per ogni nuova conoscenza che
acquisisce, ma sa anche quali strade si chiudono dietro di sé per ogni
scelta che compie, ed egli sa che se anche scoprisse il più grande
segreto dell'universo questo avrebbe un gusto amaro se non avesse
nessuno con cui dividerlo. In parole povere: chi si accontenta gode; e
sebbene la mia non sia una vita perfetta è comunque molto buona e
francamente non ho bisogno di nuovi problemi da parte di estranei se li
posso evitare -
- E quindi sei sicuro della tua scelta.. -
- Si, ma per rassicurarti permettimi di mostrarti la differenza tra me
e te per quanto riguarda il soprannaturale: per me la regola è seguire
le regole e non usarlo se non in casi di emergenza, quella di oggi è
stata un eccezione, per te la regola è infrangere la regole e usarli
quando vuoi -
- Una filosofia un po’ semplicistica, ma capisco. Se mai volessi
cambiare idea, la nostra porta è sempre aperta -
Ivan, ritenuto finito il discorso, gli fece un cenno col capo e si
incamminò verso la classe.
- Ehi dimentichi niente? - e indicò le fiamme
- Sono solo un’illusione, attraversale e scompariranno -
Ma Lelio non c'era più.