Note:
Personalmente non ho mai amato il personaggio di
Grifis, ma quando ho letto il monologo di Grifis durante la prigionia
in cui racconta come è iniziata la sua ossessione per il
potere e confessa che Gatsu è diventato più
importante
del suo sogno, nella mia testa si è formata
un’idea, beh
questa fic si è scritta da sola. È piccola e
senza
pretese, lo ammetto.
Ringrazio chiunque leggerà e
commenterà.
Il Dolore Di Grifis
È
tutto così buio qui!
Quel
piccolo abbaino, la in
alto, lascia filtrare quel tanto di luce che impedisce agli occhi di
diventare ciechi. L’aria è piena di muffa,
irrespirabile;
intorno a me risuonano le grida di agonia degli altri carcerati. Una
vita così è inutile!
Attraverso
le sbarre della
finestrella vedo che il cielo è limpido come
cristallo… in
una giornata come questa, se il mio corpo non fosse ferito e tenuto
prigioniero in questa cella puzzolente da spesse catene, sarei
balzato in sella al mio cavallo ed avrei cavalcato a tutta
velocità,
contro il vento che mi scompiglia i capelli, su una verde prateria,
contro l’orizzonte, lontano da tutti, verso di te…
Che
strano senso dell’umorismo
ha il destino! Io, il Falco Bianco, colui che volava al di sopra di
tutto e tutti, sono stato rinchiuso in una buia gabbia! Tutto questo
è successo per… solo per Lui!
Come
dimenticare quel giorno di
tre anni fa quando quel ragazzino all’apparenza
così
inesperto ha scatenato quella furia cieca, indomabile?
L’osservavo
dall’alto della
torre insieme ad altri membri della mia squadra, ma non sentivo
nessuno dei loro commenti su di te, solo tu assorbivi la mia
coscienza, e subito ho capito che non combatteva per i soldi o per
l’onore, ma solo per sfidare la morte, per farsi beffe del
destino!
Tutto
il mio essere ha iniziato
a vibrare eccitato e per la prima volta nella mia vita ho desiderato
qualcosa che non fosse la realizzazione del mio sogno!
– Devi
essere mio!- le mie
labbra non avevano mai pronunciato prima di allora una simile frase!
Solo
tu sei riuscito a farmi
dire cose come questa! In una sola notte sei riuscito a guadagnarti
la mia fiducia ed il rispetto degli altri mercenari della
squadra…
solo a te sono riuscito a mostrare il mio vero me stesso, a parlare
dei miei sogni, delle mie speranze e del mio futuro, solo
perché
ero certo che tu ne avresti fatto parte, anzi ne saresti stato
l’artefice insieme a me!
Alla
principessa, la sera del
ballo, ho detto che per me un amico è colui che coltiva
sogni
propri, senza cullarsi all’ombra dei sogni altrui: non avevo
capito
di aver già trovato qualcuno degno del titolo di amico, ma
totalmente diverso dal mio ideale! Si, tu!
Tu
che hai combattuto fino allo
stremo eseguendo i miei ordini alla lettera, senza fiatare!
Tu
che hai ucciso a nome mio
senza mai chiedermi spiegazioni, perchè fra noi non
servivano
cose così inutili! Tu che mi hai seguito senza avere un solo
dubbio…
Mi
hai sempre trattato come un
amico ed io non l’ho mai capito!
All’interno
più
nascosto della mia anima io ero attratto da te!
La
tua ferocia, crudeltà,
solitudine, ma anche estrema sensibilità hanno intrappolato
la
mia anima in una ragnatela senza via di fuga…
Nella
mia mente era scomparso
il sogno di diventare re che avevo coltivato fin da bambino, nato
quando al tramonto correvo verso il castello in quel vicolo pieno di
bordelli dove sono nato; ora c’eri solo tu! Solo tu riempivi
la mia
mente e la mia anima!
Volevo
tutto di te: il tuo
carattere da lupo solitario, i tuoi occhi pieni di dolore, la tua
pelle torrida, il tuo corpo muscoloso simile alle statue degli eroi
antichi…
-
dimmi cosa ti turba?- , -
Perché combatti con tutto te stesso con la ferocia di un
orso
ferito?- , quante volte avrei voluto chiederti questa ed altre mille
domande?
Quante
notti insonni ho
trascorso nella mia tenda, sfregandomi contro le coperte, divorato
dal desiderio di te, di stringermi contro il tuo petto
d’acciaio,
di crogiolarmi al calore del tuo corpo ancore surriscaldato per la
battaglia appena combattuta, di godere sotto il tuo tocco?...
Il
sole sta tramontando ed in
questo limbo già non c’è più
un solo raggio di
luce…
In
questo spesso strato di
tenebre ti cerco, ti sento vicino proprio come poco tempo fa, quando
ogni volta che tendevo la mano c’eri tu pronto ad
afferrarla…
Mi
appari, razionalmente so che
sei solo un’illusione, ma il mio cuore trema felice,
è
troppo piacevole l’illusione che tu sia tornato da
me… sei senza
armatura, coperto di un pesante mantello che nasconde la tua enorme
spada, la sacca caricata sulle spalle… mi sorridi
dolcemente,
proprio come quando parlavamo del nostro futuro… cerco di
tenderti
la mano senza curarmi delle catene che mi segano i polsi, delle
ferite che si riaprono e sanguinano, del dolore che mi
divora…
Fa
più male la tua
immagine che se ne sta immobile, lontano, impassibile a
guardarmi…
Ti volti e te ne vai!
Perché
vai via?
Perché
mi lasci solo
abbandonando il sogno di gloria che avevamo?
Perché
non capisci che
ho un disperato bisogno di te?
Che
senza di te niente ha
senso?
Che
prima esistevo e solo da
quando mi sei vicino ho iniziato a vivere di passioni?
È
come se qualcuno si
divertisse a trapassarmi il petto con un pezzo di vetro spuntato e
seghettato…
Sei
sempre più lontano,
sento il rumore dei tuoi passi sulla neve sempre più
attutito,
lontano…
Te
ne sei andato senza
voltarti!
Hai
detto che vai via per
seguire la tua strada, per trovare te stesso, il tuo sogno, il tuo
destino: tutto questo sono io!
Io!
Soltanto
io posso darti quello
che cerchi!
Ma
tu mi hai abbandonato per
qualcosa che non esiste! Il cuore sembra scoppiarmi nel
petto…
anche una settimana fa mi faceva così male, e per soffocare
questo dolore che ho fatto l’amore con la principessa, ma ad
ogni
bacio, ad ogni carezza c’eri tu nella mia testa, è
a te che
pensavo, era te che volevo, era te che prendevo…
Ma
quando la mia amante è
caduta nel sonno e le tenebrose braccia della notte mi hanno
circondato, il dolore soffocato per qualche attimo è tornato
più violento, bruciante, beffardo… a ricordarmi
che tu te ne
sei andato via per sempre!
Non
potrò raggiungerti
mai più!
Per
quello che ho fatto sono
stato arrestato: nel profondo del mio essere mi sono sentito
sollevato!
Speravo
che il re mi uccidesse
strappandomi a quest’abisso di dolore in cui mi hai
sprofondato…
invece mi ha comminato la pena peggiore che un aguzzino possa
infliggere alla sua vittima: mi ha tolto la libertà
rinchiudendomi in questo abisso in cui né la vita,
né
la morte, né lo scorrere del tempo hanno senso…
un vuoto
buio e spesso permeato di te, dei ricordi che mi legano a
te…
Amico,
compagno d’armi,
condottiero… forse sono solo un vigliacco!
Non
riesco, non posso ammettere
quello che mi lega a te, è il mio orgoglio di uomo e
guerriero
ad impedirmelo!
Ma
la realtà è
una sola, per quanto non possa piacere!
Tu
sei entrato nel mio cuore!
Hai ottenuto senza cercarlo quel posto nel mio cuore che molte hanno
desiderato!
E
forse per una volta, solo a
me stesso, lontano da ogni sguardo, lontano da tutti,posso
sussurrarlo al mio cuore dolorante: tu per me sei l’altra
metà
del mio cuore!
Tu
un ragazzo!
Proprio
io dovevo provare
quell’amore umiliante condannato da tutti, praticato da
molti! Se
potessi trasmetterti il mio amore, il mio dolore correresti subito da
me?
Dove
sei ora?
Che
stai facendo?
Chi
stai stringendo fra le tue
braccia?
Se
puoi ascolta il mio grido
silenzioso e vieni ad aiutare questo sciocco…
Aiutami
perché una vita
dove il Falco Bianco non potrà più volare, una
vita
così non vale la pena di essere vissuta!
“Fra mille
compagni ed ancor più nemici solo tu, soltanto tu mi hai
fatto
dimenticare il mio sogno!”