NOTE Ho scelto
nomi che avessero un significato
per la storia.
Yael significa:
“La forza di Dio”
Ronia “Canto di
Dio”
LA CASA DELL'ANGELO
Hebron,
città della Cisgiordania.
E’ appena
terminata un’intensa giornata di lavoro
per Ronia,
responsabile di una casa d’accoglienza per bimbi, che qui, trovano
un rifugio per
la loro solitudine e un posto caldo in cui tornare quando non
sanno dove
fermarsi.
Un’oasi, una
luce, una speranza per quanti hanno
fame, non solo
di cibo.
Un luogo dove
l’anima di chi arriva si sente
accolta e in
pace.
Lei ed Ismael
l’hanno chiamata: “La casa dell’angelo.”
Ismael, da un
po’ è partito per andare a
controllare a
San Paolo, in Brasile, una struttura simile a quella in cui vivono,
perché sembra ci
siano alcuni problemi da risolvere e sta per iniziare un nuovo
anno scolastico.
Ha promesso ad
alcuni ragazzi che sarebbe stato
con loro per un
periodo, e loro contano molto sulla sua presenza, per
continuare a
trasmettere quanto hanno imparato e cosa è rimasto di tutta questa
esperienza nelle
loro vite.
Ronia e Ismael,
sono spesso insieme nei tanti
viaggi in giro
per il mondo, ma questa volta, lei ha deciso di restare alla “Casa
dell’angelo” per
seguire i bimbi
e ognuno di loro, in modi diversi ha lasciato un segno nel suo
cuore, così come
lei ha fatto con loro, anche se ancora, a volte, quando li
guarda, vede in
loro l’antica paura che ritorna negli occhi…
Nel silenzio
della notte, alla luce di una
candela, per non
disturbare il sonno di quelle creature e nonostante la
stanchezza della
giornata ancora tutta sulle spalle, Ronia deve cominciare a
smaltire un po’
di corrispondenza, per ringraziare i tanti benefattori che le
permettono di
andare avanti con questo progetto ormai ben avviato proprio
grazie a queste
persone e al loro aiuto.
E’ così immersa
nei suoi pensieri, da non
ricordare quasi
che è sola.
Improvvisamente
un rumore rompe la quiete
notturna, e
Ronia sa che lì intorno non c’è quasi nessuno a quell’ora, anche se
la porta non è
mai chiusa.
E’ un bussare
leggero, discreto, per non
disturbare…
Lascia in fretta
le carte sul tavolo, la candela
accesa, per
accogliere l’ospite notturno…
Il bimbo, fermo
sulla soglia, le strappa un
sorriso, appena
lo riconosce.
Ha più o meno
8/10 anni, ed è già da tempo che
viene a
chiederle di poter dormire lì.
Occhi scuri,
vivaci, intelligenti e troppo
“vecchi” per
poterli definire infantili.
Gli occhi adulti
che non si vorrebbero mai vedere
sul viso di un
bambino.
Eppure, lui sa
che lì ci sarà sempre un posto per
lui..
Yael, è un bimbo
che ha i genitori, ma non è una
famiglia serena
la sua.
La mamma lavora
molto per poterlo crescere,
all’incirca
dieci ore al giorno, ma poi dà tutti i soldi al marito che se li
beve in una
giornata, e li ruba.
- Posso restare
a dormire qui stanotte? – le
chiede, mentre
vorrebbe dire tante altre cose, ma tace e la guarda sperando di
avere le
risposte a quello che non osa chiedere:
- Torna a
prendermi la mamma, vero?-
E lei con una
stretta al cuore lo abbraccia,
accogliendo il
suo dolore, cercando di convincerlo, che sicuramente tornerà a
cercarlo, ma sa
che non ci è riuscita davvero.
Yael, con quella
promessa nel cuore, - pur sapendo
che non è vera,
- si prepara per la notte, e sembra più tranquillo.
Quando Ronia sta
per lasciarlo e continuare il suo
lavoro, il
bambino le chiede di stargli vicino; non vuole esser lasciato solo.
Non può far
finta di non capire… quel bimbo ha
paura, allora
gli si avvicina, si stende accanto a lui, e pensa di raccontargli una
storia.
In quel momento,
si sente in lontananza il suono
di un campanello.
- Quando senti
di essere solo tagliato
fuori da questo
mondo crudele i tuoi istinti che ti dicono di correre, ascolta
il tuo cuore.
Quelle voci
angeliche canteranno per
te, saranno la
tua guida di nuovo verso casa.
Sai, in cielo ci
sono tantissimi angeli, ciascuno
di loro protegge
una persona qui sulla terra.
Una volta, è
capitato che un bambino un po’ più piccolo
di te, è rimasto
solo a casa, ma la mamma e il papà non si erano accorti che c’era,
pensavano fosse
a giocare con altri bambini per aspettare i genitori che
sarebbero
tornati a riprenderli dopo il lavoro.
- un po’ come la
tua mamma. –
Invece Gioele
(era questo il suo nome) dormiva nel
suo lettino e
non era riuscito a svegliarsi. Era molto buono, silenzioso, aveva
sempre un
sorriso per tutti e tutti erano molto protettivi con lui.
Però era anche
un giocherellone, adorava
nascondersi e
per non farsi trovare, era capace di stare in silenzio, senza
farsi scoprire.
In questo modo,
però, quel giorno, si è svegliato
e con lui non
c’era proprio nessuno.
Fortunatamente
Gioele non era spaventato, solo che
aveva fame, e
anche se era piccolo, aveva imparato a fare tante cose da solo,
quindi si sapeva
arrangiare abbastanza a casa.
Quel giorno,
dunque, aveva pensato di fare una
sorpresa ai
suoi, e cosa s’inventa??
Si arrampica
sulla sedia, apre il frigorifero e
trova il sugo di
pomodoro per fare la pasta; deve prendere un pentolino per
scaldare la
salsa, e poi quella più grande per poterci mettere l’acqua a
bollire.
Intanto pensava:
“Quando
la mamma torna a
casa, avrà la sorpresa di ritrovarmi qui e io le avrò
preparato
qualcosa per pranzo, sarà contenta.”
Il suo angelo
custode non lo lasciava un secondo,
preoccupato che
potesse farsi male, era perplesso, si chiedeva cosa poteva
combinare, ma
sorrideva per l’intenzione che aveva avuto di aiutare la mamma.
Quel bambino
sapeva di avere un angelo vicino a
lui, e a volte
lo vedeva, così aveva preso l’abitudine di parlare con lui,
quando erano
soli.
L’acqua ormai
bolliva nella pentola, Gioele
parlava con il
suo angelo, e il tempo passava, senza che nessuno della sua
famiglia
rientrasse ancora a casa.
Con la coda
dell’occhio, l’angelo vide il bimbo
che, in
equilibrio precario sulla sedia, stava cercando di raggiungere
l’armadietto
delle scorte di pasta e scivolò un attimo prima che il suo
contenuto gli
cadesse tutto addosso.
Immediatamente
spense il fuoco e trascinò il piccolino
lontano da lì,
così riuscì ad evitargli un brutto incidente salvandolo dal
pericolo di
farsi male.
Si dice che
quando suona un campanello e non c’è
nessuno, un
angelo in cielo ha messo le ali, infatti al suo angelo mancava
proprio poco per
poter avere questo regalo, e il salvataggio del suo piccolo è
bastato per
avere la gioia di ottenerle.
Gioele in quel
momento sentì il trillo di un
campanello, e
l’angelo custode per un attimo gli fece l’occhiolino!
- Anche tu,
quando ti sentirai solo e
disperato,
ascolta attentamente, sentirai le voci degli angeli, che canteranno
per te, e ti
guideranno per riportarti dove c’è la tua casa… -
La storia è
finita e Ronia si sofferma a guardare
Yael che sembra
addormentato.
In silenzio si
alza per uscire dalla stanza,
quando il bimbo,
con voce assonnata la richiama vicino a sé dicendo:
- Sai, anch’io
ho trovato il mio angelo e sei tu!
–
addormentandosi subito dopo.
Lei gli dà un
bacio ed esce silenziosamente dalla
stanza, per
andare a vedere se tutti i bambini dormono come lui.
Nella stanza
accanto, un'altra vocina si fa
sentire.. Ruth,
ha un incubo e si lamenta nel sonno.
Ronia si
avvicina silenziosamente, le posa la mano sulla fronte, dandole un
bacio sulla guancia e la piccolina si calma subito.
Si sente serena
e sa che quella casa è davvero la
cosa giusta, per
ognuno di loro.
FINE